La percezione di noi stessi attraverso le posizioni yoga: Utthita Trikonasana

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1 La percezione di noi stessi attraverso le posizioni yoga: Utthita Trikonasana Oggi vorrei dare inizio ad una seria di articoli che rivedono le posizioni di yoga (asana) dal punto di vista della loro azione sulla coscienza di sé. Identità e percezione di noi stessi Il tema dell identità, la domanda chi veramente siamo, è centrale in ogni via spirituale ed in particolare nello yoga. Forse sarebbe meglio dire che è centrale nella nostra vita ma, come altre domande chiave, è un tema che spesso evitiamo di porci. Forse più che dimenticate sono mascherate sotto altre spoglie che le rendono più gestibili. Ad esempio ogni nostro tentativo di avere successo in qualunque campo è mosso dall implicito e non rivelato bisogno di sapere che esistiamo attraverso il riconoscimento da parte degli altri. Qualcuno mi dice che esisto quindi sono.

2 Il bisogno di omologazione rispetto al gruppo o società è la stessa cosa: sono come gli altri e quindi sono. Anche esibire tratti distintivi e che ci rendono un po strani è sempre la stessa cosa: sono differente dagli altri quindi sono. La similitudine o la diversità sono parenti stretti in quanto hanno entrambi bisogno di un riferimento esterno, gruppo, o società che sia. L identità, da un punto di vista spirituale, è ben altro dall immagine di noi che riceviamo dall esterno. Al tempo stesso l identità non è neanche una struttura statica ed isolata. L identità si rivela attraverso la relazione. Attenzione però: la conoscenza di sé stessi attraverso la relazione è una condizione sana e ben diversa dalla ricerca di approvazione e visibilità da parte degli altri. In quest ultima condizione io chiedo che qualcuno mi assicuri che io esista perché sono visto, perché sono simile o sono diverso, perché sono conforme al gruppo o sono così strano da essere figo. L identità richiede invece di vedere se stessi attraverso la relazione. Non ha importanza se sono visto o no. Sono io che vedo me stesso attraverso la relazione. La personalità che vuole essere vista è il costante tentativo di aderire ad un modello sociale. Al contrario, l identità è un atto conoscitivo, un processo in divenire che non cerca di aderire a modelli esterni ma si nutre della relazione con ciò che è sconosciuto.

3 Utthita Trikonasana La posizione di Utthita Trikonasana è una delle prime che si impara all interno del metodo Iyengar, una di quelle che facciamo più frequentemente. I benefici di questa asana sono molti: tonifica ed allunga i muscoli delle gambe, crea estensione nella zona lombosacrale, tonifica la muscolatura intorno la spina dorsale, apre il torace e le spalle. Ci sono infiniti modi per farla, ciascuno dei quali ha un effetto differente e focalizzato in specifica area del corpo. Esistono accorgimenti da usare a seconda delle varie problematiche fisiche o psicologiche che possiamo avere. Insomma, come tutte le posizioni dello yoga, soprattutto quando vengono affrontate all interno del metodo Iyengar, anche Utthita Trikonasana costituisce un universo di potenzialità. Ma non è di questo che voglio parlare. Voglio invece analizzare la relazione esistente fra questa posizione ed i suoi effetti sulla coscienza, in particolar modo sul senso di identità. In che modo questa posizione offre risposte alla domanda: chi sono io?. Bene, cominciamo dalla relazione con lo spazio.

4 Provate a fermarvi in posizione eretta e a chiudere gli occhi. Sentite delle oscillazioni? Probabilmente sì. Ovvio che non cadete, ma sentite che la posizione non è immobile, è soggetta ad un costante movimento ondulatorio. Mediamente è così. Da cosa pensate che dipenda? Pensate che sia un problema di muscolatura? No, queste oscillazioni sono espressione dell instabilità della nostra mente. Nella nostra testa c è del rumore, dell agitazione che nel sistema yoga va sotto il termine vritti parola sanscrita che richiama molto il termine vortice. La nostra mente è piena di vortici. Questa oscillazione del corpo è pertanto una misura del nostro livello di agitazione mentale. Il corpo ha queste oscillazioni nello spazio perché ci sono turbolenze nella mente. Comprendiamo quindi una cosa molto semplice: la relazione corpo - spazio racconta cosa accade nella nostra mente. Ogni posizione di yoga, oltre a generare un benessere a livello fisico, ad migliorare il nostro livello energetico è pertanto un atto conoscitivo della nostra mente attraverso la relazione del corpo con lo spazio. Di conseguenza, l azione cosciente di fare assumere al corpo precise posizioni ha un impatto sulla nostra mente. Se non fosse così lo yoga sarebbe soltanto una via conoscitiva e non trasformativa. Ma in realtà lo yoga è entrambe le cose: conoscenza e trasformazione.

5 Trikonasana e la sfericità della coscienza La posizione di Trikonasana richiama per l appunto la figura di un triangolo che si estende lateralmente. L estensione che il corpo riesce ad assumere nello spazio è sostenuta dall azione verso il dietro. La gamba posteriore è quella che dà stabilità alla posizione. Gli organi interni devono essere portati indietro verso la colonna. L azione delle scapole è ciò che consente di aprire il torace e la zona del cuore. Sono giusto alcuni dei molti dettagli. Cosa stanno raccontando? L apertura di questa posizione nello spazio si ottiene facendo arretrare la nostra mente, dando importanza a ciò che sta dietro. Siamo così costantemente orientati in avanti che per trovare il centro dobbiamo arretrare. La nostra coscienza ordinaria è come una torcia che illumina solo ciò che sta di fronte, nel futuro. E un fascio stretto che ci tiene in equilibrio precario e proteso in avanti. Perdendo il nostro centro, sia fisico e psicologico, abbiamo bisogno che qualcuno ci veda e ci garantisca di esistere. Trikonasana ci insegna ad arretrare e da lì a creare un movimento ampio di estensione nello spazio. La coscienza ritrova il centro e dal centro si muove verso uno spazio sferico. Questa nuova e creativa relazione con lo spazio crea una transizione dalla personalità (che ha bisogno di riconoscimento) all identità.