LA NARRAZIONE E LO SGUARDO
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- Corrado Romani
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1 LA NARRAZIONE E LO SGUARDO
2 Il quadro comunicativo
3 Fuori dal testo filmico EMITTENTE à MOSTRARE RECETTORE à GUARDARE Figure reali, dotate non solo di un ruolo, ma anche di un corpo fisico e di un nome determinato [es. Quentin Tarantino, Netflix, ecc. Giovanna Maina]
4 Il gioco narrativo NARRAZIONE FILMICA COME LUOGO DI UNA ATTIVITÀ DI SCAMBIO, NELLA QUALE IL FILM È UNA MACCHINA CHE NON PUÒ ATTIVARSI SENZA LA COOPERAZIONE DEL PROPRIO FRUITORE AUTORE IMPLICITO/ENUNCIATORE SPETTATORE IMPLICITO PERSONAGGIO
5 I protagonisti Autore implicito = origine à [Figura soggettuale metaforica] à logica che organizza il testo à il FARSI del testo Spettatore implicito = destinazione à [Pura istanza testuale] à logica di lettura, la chiave interpretativa che sta dentro il testo à il DARSI del testo PERSONAGGIO = figura di mediazione [identificazione]
6 Identificazione spettatoriale IDENTIFICAZIONE CINEMATOGRAFICA PRIMARIA = lo spettatore si identifica con il mondo rappresentato sullo schermo, con il fascio di luce del proiettore che lo genera e che gli permette di guardare [ILLUSIONE REFERENZIALE] IDENTIFICAZIONE CINEMATOGRAFICA SECONDARIA = lo spettatore si identifica con i personaggi che abitano quel mondo [SPECCHIO PRIMORDIALE] Christian Metz, Cinema e psicanalisi, 1980 (1977)
7 Figure vicarie: narratore e narratario Narratore e narratario rappresentano delle figurativizzazioni all interno del testo filmico di Autore e Spettatore impliciti, elementi vicari che ne manifestano più marcatamente la presenza e l azione Narratori à Disincarnati à Narratori-personaggio Narratari à Figure con funzione di ricezione (per es. personaggi a cui viene fatto un racconto)
8 Tipologie di narratori Livello/Relazione Extradiegetico Intradiegetico Eterodiegetico Voce narrante di Rapina a mano armata (S. Kubrick, 1956) Voce narrante del cinegiornale di Quarto potere (O. Welles, 1941) Omodiegetico Voce narrante di La signora d Shanghai (O. Welles, 1948) Voce narrante in e over in La fiamma del peccato (B. Wilder, 1944)
9 Emblemi della visione e della ricezione Il film può contenere rimandi più o meno espliciti all enunciatore/autore implicito o allo spettatore, ospitando al proprio interno figure (diegetiche e non) che alludono all attività del vedere e del guardare, al dispositivo comunicativo del film e alle sue istanze, dalla parte dell emissione e da quella della ricezione, diventandone EMBLEMI (Ambrosini, Cardone, Cuccu 2015, p. 99/Christian Metz, Semiologia del cinema, 1972 [1968])
10 Appelli ed emblemi diegetici Voci e/o sguardi di narratori e personaggi che lo interpellano direttamente Parole scritte (didascalie, titoli di testa e di coda, scritte diegetiche con funzione orientativa) Personaggi legati a ruoli professionali o a compiti narrativi à Allestitori di spettacoli (registi, coreografi, ecc.) à Giornalisti, fotoreporter, viaggiatori, detective
11 Paesaggi enunciativi emblemi della visione (enunciatore): macchine fotografiche, binocoli, strumenti di sguardo, macchine da presa, film nel film, specchio emblemi della ricezione (spettatore): finestra, quadro nel quadro, spettatore in scena, sala cinematografica, specchio [NB: lo specchio ha una doppia appartenenza: riquadra e produce una immagine] Esibizione del dispositivo (mostrare le «apparecchiature»: macchina da presa, ecc.) Film nel film Christian Metz, L enunciazione impersonale, 1995 (1991)
12 Film nel film: 3 tipologie Film nel film à Relazione semplice à Il film secondo è localizzato in uno o più punti precisi del film che lo accoglie (es. film poliziesco: il ricercato si rifugia nel buio di una sala cinematografica) à Citazioni (es. Ladri di biciclette citato in I protagonisti) à Introduzione di filmati amatoriali
13 Spazio intermedio: diverse costruzioni in cui il film primo si intreccia in maniera più stretta al/ai film secondo/i e abbozza quindi una struttura in alternanza, nella quale però quelle sequenze o inquadrature restano inclusioni che il film primo «richiama» secondo la propria necessità, senza però che si stabilisca tra i due livelli filmici quella simbiosi permanente che caratterizza le configurazioni pienamente riflessive Es. L amore fugge (F. Truffaut, 1978) Es. Un uomo, una donna oggi (C. Lelouch, 1986)
14 Raddoppiamento perfetto à il film «primo» si tesse attraverso un altro film, che non è veramente altro e che non è veramente «dentro» l altro Rapporto di attraversamento, di intreccio, al limite della simbiosi Es. Cinema sperimentale Es. 8 ½ (F. Fellini, 1963) Es. La rosa purpurea del Cairo (W. Allen, 1985) Es. Il mistero del cadavere scomparso (C. Reiner, 1982)
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