SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO"

Transcript

1 Regione Marche SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO Approfondimento tematico nell ambito dell attività di valutazione in itinere del POR-FSE Regione Marche Dicembre 2010 ATI Fondazione Giacomo Brodolini Istituto per la Ricerca Sociale

2

3 SINTESI DEL RAPPORTO, CONCLUSIONI ED IMPLICAZIONI PER LE POLITICHE Il rapporto presenta i principali risultati della valutazione tematica sugli interventi per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nella regione Marche, realizzata nell ambito delle attività di valutazione in itinere del POR FSE Regione Marche, Programmazione Il tema della sicurezza e della salute sul lavoro è una delle principali componenti del concetto multidimensionale di qualità del lavoro adottato dalla regione Marche come obiettivo fondante della strategia regionale (art. 1 della L.R. 2/05), che riprende quanto sancito dai Consigli Europei di Lisbona e Nizza e dalla Comunicazione della Commissione Europea COM(2003) A livello nazionale il crescente numero di incidenti e di morti sul lavoro registrato negli ultimi anni ha, recentemente, riportato il problema della sicurezza sul lavoro al centro dell attenzione del Governo e del Parlamento e ha portato all approvazione del Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). In questo quadro di riferimento, il POR Marche F.S.E tiene esplicitamente conto della necessità di intensificare gli interventi a sostegno dell incremento della qualità del lavoro e prevede tra gli obiettivi operativi dell Asse I Adattabilità, il miglioramento della qualità del lavoro, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. All interno di questo Asse è prevista, tra l altro, l implementazione di interventi finalizzati a sostenere l adozione di misure in grado di favorire la sicurezza sul lavoro. In particolare, il FSE può prevedere anche interventi rivolti a migliorare la qualità del lavoro con particolare attenzione alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori, quali corsi di formazione in tema di salute e sicurezza e/o azioni di formazione, informazione, sensibilizzazione e tutoraggio in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro, oltre che progetti rivolti a specifici target della popolazione (quali gli immigrati), per i quali si rilevano significativi problemi connessi alla sicurezza sul lavoro. 1 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI - Migliorare la qualità del lavoro: un analisi degli ultimi progressi, Bruxelles, 26/11/2003 I

4 Obiettivi della valutazione, metodologia e articolazione del rapporto di valutazione Gli Obiettivi specifici della valutazione tematica sono di: inquadrare concettualmente il tema della qualità del lavoro, entrato a far parte delle priorità di azione non solo della strategia regionale, ma anche di numerose organizzazioni e istituzioni internazionali e nazionali; ricostruire e comprendere le modalità di implementazione della strategia del POR in relazione alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (quale tipo di interventi, quali obiettivi, quali gruppi di popolazione sono stati coinvolti); analizzare il ruolo del POR FSE in materia di salute e sicurezza dei lavoratori (quali interventi sono specificamente sostenuti dal FSE, quali benefici per coloro che hanno partecipato alle azioni); identificare buone pratiche in materia di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ove possibile, si è tenuto conto delle specificità di genere nell analisi della programmazione e del disegno degli interventi in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, anche alla luce della segregazione orizzontale che caratterizza molti settori di attività. L approccio metodologico, descritto in dettaglio nel Disegno della valutazione 2, ha comportato la combinazione di diversi strumenti e metodologie sia di tipo qualitativo che quantitativo, tra cui: a) l analisi desk della documentazione disponibile a livello europeo, nazionale e regionale su interventi e buone pratiche in materia di sicurezza e salute sul lavoro; b) l analisi della normativa di riferimento a livello europeo, nazionale e regionale; c) l analisi statistica dei dati amministrativi INAIL sugli andamenti infortunistici e malattie professionali disponibili a livello regionale e/o provinciale, oltre che dei dati di monitoraggio sugli interventi formativi realizzati nella regione in materia di SSL e sulle caratteristiche dei partecipanti a tali interventi; d) un indagine CATI sull universo dei destinatari di attività formative sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro concluse al 30 aprile 2010, al fine analizzare gli effetti degli interventi formativi sia sui comportamenti individuali dei partecipanti che sugli effetti percepiti nell organizzazione aziendale. Il rapporto presenta i principali risultati della valutazione, evidenziando: 2 RTI FGB-IRS, La valutazione tematica: la sicurezza sul lavoro. Disegno della valutazione e strumenti, Ottobre II

5 Nel capitolo 2, il ruolo della sicurezza e salute sul lavoro nell ambito del concetto multidimensionale di qualità del lavoro, sulla base della prevalente letteratura internazionale sul tema. Nel capitolo 3, il contesto di riferimento degli interventi avviati sul tema della sicurezza e salute sul luogo di lavoro, attraverso: Una breve rassegna delle normative esistenti a livello comunitario, nazionale e regionale sul tema; La ricostruzione del ruolo del FSE per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro attraverso la rassegna di altre esperienze e pratiche adottate a livello europeo e/o nazionale; Un analisi descrittiva dei dati amministrativi INAIL sugli andamenti infortunistici e le malattie professionali, disponibili a livello regionale e/o provinciale. Nel capitolo 4 si presenta l analisi del quadro regionale degli attori e delle politiche locali (sia FSE che non) in tema di sicurezza e salute sul luogo di lavoro e l individuazione di buone pratiche. Nel capitolo 5 si presentano i principali risultati che emergono dai dati di monitoraggio sui corsi e i destinatari delle azioni approvate e concluse al 30 aprile 2010 e la valutazione degli interventi in tema di salute e sicurezza sul lavoro mediante: La ricostruzione delle caratteristiche dei destinatari degli interventi formativi cofinanziati con il FSE e di quelli finanziati tramite fondi nazionali/regionali. I risultati dell indagine CATI sui lavoratori che hanno partecipato a: i) corsi di formazione su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per le figure obbligatorie (quali i Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS, i Preposti alla sorveglianza, gli Operatori di Gru Edili, ecc.) previste dal d.lgs. 81/2008 e cofinanziati col FSE; ii) corsi di formazione su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure obbligatorie finanziati con la l. 236/93 (c.d. "sicurezza sui ponteggi"); iii) altri corsi di formazione genericamente destinati ai lavoratori e non disciplinati dal d. lgs. 81/2008, cofinanziati col FSE; iv) corsi di formazione cofinanziati col FSE all interno dei quali sono stati previsti Moduli su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. La valutazione delle azioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro diverse dai corsi di formazione. III

6 Il contesto normativo L analisi del contesto normativo ha considerato gli interventi definiti a livello europeo (Direttiva Quadro 89/391/CEE), nazionale (Decreto Legislativo n. 626 del 1994, trasposto nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro - d.lgs. 81/2008, a sua volta integrato dal d.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009) e regionale (Legge Regionale n. 2 del 21 gennaio 2005) che disciplinano: Il sistema di gestione ed organizzazione delle attività di prevenzione e protezione dai rischi sui luoghi di lavoro individuandone i soggetti responsabili e prevedendone l attivazione. Lo sviluppo di una cultura della prevenzione attraverso: o L informazione; o La formazione tecnica dei lavoratori e delle figure preposte contro gli infortuni; o La partecipazione dei lavoratori all individuazione ed adozione delle contromisure per i rischi; o La collaborazione fra impresa e lavoratori tesa all individuazione di responsabilità comuni, sia da parte del datore di lavoro, che da parte dei lavoratori, che sono responsabili in proprio delle singole azioni od omissioni nel caso di danni a terzi. L analisi degli interventi in tema di SSL attivati con il cofinanziamento del FSE in altri contesti europei e nazionali ha permesso di individuare le principali tipologie d azione e alcune buone pratiche. Le tipologie di azione riguardano in particolare: Formazione ai lavoratori: percorsi formativi rivolti a specifiche categorie di lavoratori, a maggiore rischio di infortuni; Formazione aziendale: attività di formazione rivolte a specifiche realtà aziendali; Formazione nelle scuole/tirocinio: percorsi formativi rivolti a studenti, che integrano l approccio didattico formale e/o concrete esperienze di lavoro; Interventi in azienda: pratiche che incidono sull organizzazione e sulla gestione del sistema di sicurezza aziendale; Campagne informative: attività educative, di informazione e sensibilizzazione. Dall analisi delle buone pratiche realizzate in Europa ed in Italia nell ambito di questa tipologia di azione, non emergono differenze particolarmente rilevanti con quanto viene realizzato in materia di SSL nelle Marche. Il quadro di intervento regionale e il ruolo del FSE I dati amministrativi INAIL sulla frequenza relativa e la gravità degli infortuni relativi al periodo , mostrano nelle Marche indici di frequenza relativa e di gravità più elevati rispetto a IV

7 quelli delle altre regioni del Centro Italia e a quelli nazionali. La struttura produttiva regionale, con un elevata incidenza di piccole imprese nel manifatturiero e nelle costruzioni potrebbe spiegare questi dati, che segnalano comunque la necessità di una elevata attenzione al tema della sicurezza e della salute sul lavoro in questa regione. La ricostruzione del quadro regionale degli attori e delle politiche locali in tema di SSL, realizzata tramite interviste a referenti delle Amministrazioni regionale e provinciali e l analisi della documentazione esistente, ha evidenziato una consapevolezza crescente della rilevanza di questi temi e modalità interessanti di intervento. In particolare emerge che il sistema di governance regionale afferente la tematica SSL è allocato sia a livello regionale che provinciale e che ha un ruolo rilevante la promozione di partenariati istituzionali a livello regionale e provinciale contraddistinti da forme di collaborazione con le organizzazioni datoriali e sindacali, INAIL e altri attori di sistema, con particolare attenzione al sistema dell Istruzione (accordi con l Ufficio scolastico regionale, convenzioni con alcune Università, progetti ed iniziative promosse presso le scuole). Inoltre, a livello provinciale si rileva: Un ampia offerta di formazione mirata sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure obbligatorie e non obbligatorie e di moduli informativi sulla sicurezza nell ambito di altri corsi di formazione, oltre a corsi di formazione specifici destinati ad addetti ai lavori in quota. Mancano però interventi formativi specificamente rivolti a settori economici non tradizionalmente considerati negli interventi sulla sicurezza e salute sul lavoro, ma che possono comportare elevati rischi (come i servizi alle persone e i servizi sanitari), o a particolari categorie di lavoratori quali gli immigrati, le donne o altri soggetti a rischio; Un offerta molto differenziata di interventi non formativi finalizzati a promuovere la cultura della sicurezza in una logica fortemente preventiva, generalizzata e trasversale. In questo ambito si distinguono, in particolare, le Provincie di Pesaro e Urbino e di Ascoli Piceno. Il quadro degli interventi rivolti a prevenire e a proteggere dai rischi sui luoghi di lavoro e a sviluppare una cultura delle prevenzione appare particolarmente ampio ed articolato, comprendendo: o tavole rotonde a livello provinciale, formali ed informali, quale sede di confronto e di concertazione tra soggetti istituzionali, pubblici e privati; o concorsi provinciali rivolti a studenti con l obiettivo di sensibilizzare i giovani, e l intero corpo docente; V

8 o progetti didattici ed educativi da realizzare nelle scuole, mirati all informazione ed alla formazione; o giornate provinciali dedicate alla sicurezza, rivolte a tutta la cittadinanza, ai sistemi dell istruzione, della formazione e del lavoro; o protocolli di intesa con Istituzioni e parti sociali; o progetti volti a favorire l applicazione dell art. 21 del d.lgs. n. 626/94, e del successivo art. 36 del d.lgs. n. 81/2008, afferenti l informazione ai lavoratori in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli interventi posti in essere col FSE sembrano nel complesso riflettere quelli che sono gli elementi di innovazione di cui la Strategia Comunitaria si è fatta portatrice e che risiedono: nell adottare una concezione globale del benessere sul luogo di lavoro, in termini tanto fisici quanto psicologici e sociali (non più misurabili semplicemente in funzione dell'assenza di infortuni o malattie professionali); nel riconoscere la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro come un azione posta in capo a più soggetti di diversa natura, in grado di combinare strumenti differenziati; nell aver posto, infine, l accento sull importanza prioritaria della diffusione e del consolidamento di una cultura della prevenzione a tutti i livelli. Per quanto riguarda gli interventi formativi sulla salute e sicurezza sul lavoro, i dati del sistema di monitoraggio regionale evidenziano la rilevanza dei corsi FSE che rappresentano il 65% dei corsi approvati al 30 aprile 2010 e coinvolgono il 78,6% dei destinatari dei corsi avviati. Emerge inoltre un orientamento a privilegiare la dimensione della addizionalità del FSE, che finanzia soprattutto corsi su SSL destinati alla formazione di figure non obbligatorie o comunque rivolti a tutti i lavoratori e corsi di formazione che includono moduli su SSL nel percorso formativo. Sono in particolare le province di Ancona e Ascoli Piceno che hanno improntato i loro interventi nella direzione dell addizionalità FSE. I dati di monitoraggio mostrano altresì una maggiore capacità di attuazione e conclusione dei corsi FSE: in complesso, sono stati avviati l 85,6% e conclusi il 47% dei corsi FSE approvati, rispetto rispettivamente al 35,5% e al 3% dei corsi finanziati con fondi non comunitari. Gli effetti degli interventi formativi sui partecipanti Al fine di realizzare una analisi degli effetti degli interventi formativi in tema di salute e sicurezza sul lavoro è stata realizzata, con l ausilio di un questionario strutturato, un indagine CATI sui VI

9 destinatari di attività formative su SSL concluse al 30 aprile Sono quindi stati coinvolti i destinatari di: i) corsi di formazione su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per le figure obbligatorie con compiti collettivi (quali i Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS, i Preposti alla sorveglianza, ecc.) previste dal d.lgs. 81/2008 e cofinanziati col FSE; ii) corsi di formazione su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per le figure obbligatorie con compiti individuali (Operatori Gru Edili, ecc.) previste dal d.lgs. 81/2008 e cofinanziati col FSE; iii) altri corsi di formazione non disciplinati dal d. lgs. 81/2008, genericamente destinati ai lavoratori o per figure non obbligatorie, cofinanziati col FSE; iv) corsi di formazione su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per figure obbligatorie finanziati con la l. 236/93 (c.d."sicurezza sui ponteggi"); v) corsi di formazione cofinanziati col FSE all interno dei quali sono stati previsti Moduli su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. L indagine CATI ha coinvolto destinatari dei corsi conclusi al 30 aprile 2010, pari al 46% dell universo di riferimento (e al 71% dell universo dei destinatari con un recapito telefonico). Essendo i corsi conclusi tutti FSE, ad eccezione di quelli per ponteggisti, i risultati consentono di comprendere meglio gli effetti dei corsi a cofinanziamento FSE. I principali risultati evidenziano che: I destinatari dei corsi sono prevalentemente uomini. Le donne sono presenti in misura mediamente superiore nei soli corsi di formazione con moduli su SSL (FSE) e nei corsi per figure non obbligatorie o corsi generici su SSL (FSE); Coloro che hanno partecipato a corsi per addetti in quota (non FSE) e a corsi per figure obbligatorie con compiti individuali (operatori gru edili) si distinguono dagli altri gruppi per essere mediamente più anziani e meno istruiti dei destinatari delle altre tipologie di corsi, probabilmente perché svolgono mansioni prettamente manuali nelle costruzioni; Come prevedibile, gli addetti ai lavori in quota e gli operatori gru edili sono anche quelli che dichiarano una maggiore esposizione al rischio rispetto agli altri intervistati, soprattutto nell interazione coi propri colleghi o con i lavoratori di altre aziende. Inoltre, i destinatari di questi corsi ritengono che nelle proprie aziende la probabilità di incidenti/malattie professionali sia medio alta, diversamente dai destinatari delle altre tipologie di interventi formativi su SSL dove viene considerata medio-bassa. VII

10 D altro canto, non emergono differenze particolari tra i destinatari dei diversi corsi in relazione alle opinioni in tema di SSL: il problema della SSL è considerato un problema prevalentemente legato alle condizioni di lavoro, da affrontare soprattutto attraverso la formazione e l informazione dei lavoratori ed adeguati investimenti aziendali. Secondo la maggioranza degli intervistati per garantire la SSL dovrebbe intervenire soprattutto l imprenditore o l azienda, che si ritiene disponga degli strumenti necessari (conoscenze, risorse, tecnologie) per assicurare la SSL. Non emergono differenze rilevanti tra i destinatari delle diverse tipologie di corso neppure in relazione alla valutazione delle politiche messe in atto dalle aziende in tema di SSL. Secondo gli intervistati: le aziende informano e bene sui rischi per la salute e la sicurezza derivanti dal lavoro svolto; investono molto o abbastanza per la SSL; adottano tutte le misure possibili in tema di SSL. Si registrano elevati livelli di soddisfazione tra tutti i destinatari delle diverse tipologie di corsi considerati. I corsi ed i moduli su SSL secondo i destinatari hanno aumentato la percezione e la consapevolezza del rischio e la capacità di azione in caso di pericoli. Inoltre, nella maggioranza dei casi, quanto appreso è ritenuto applicabile nel proprio contesto lavorativo. Gli interventi formativi in tema di SSL (inclusi i moduli su SSL), realizzati nella nuova programmazione e conclusi al 30 aprile 2010, mostrano dunque risultati positivi. Nella percezione dei destinatari gli interventi formativi: incrementano la percezione del rischio; forniscono le competenze necessarie per aumentare la consapevolezza dei rischi legati al tipo di lavoro svolto e per essere in grado di adottare i comportamenti più opportuni in situazioni di pericolo; i giudizi sui contenuti, sulle modalità organizzative, sui materiali didattici, sui docenti sono ampiamente positivi. Su molti degli aspetti indagati, pur con le dovute differenze, anche i moduli su SSL all interno dei corsi di formazione sembrano contribuire in modo significativo a sviluppare una cultura della prevenzione e mostrano effetti non significativamente diversi da quelli delle diverse tipologie di corsi su SSL. Un altro risultato rilevante emerso dall indagine è che la gestione della salute e della sicurezza sul lavoro appare costituire parte integrante della gestione delle aziende. VIII

11 Le implicazioni di policy Alla luce dei risultati positivi emersi dell indagine, tenuto conto che la definizione di programmi formativi rivolti a figure e/o a servizi specifici è obbligatoria per legge e data l esistenza di finanziamenti ministeriali per assolvere agli obblighi di legge, il principale suggerimento di policy per valorizzare ulteriormente il ruolo dei cofinanziamenti comunitari in relazione agli interventi in tema di SSL è quello di rinforzare ulteriormente il ruolo addizionale del FSE, continuando sulla strada già intrapresa dalla Regione e da alcune Province marchigiane. In questo senso, le risorse del FSE potrebbero concentrarsi maggiormente: sull introduzione di moduli sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori nell ambito di tutti i corsi, in quanto la prevenzione in tema di SSL è il vero valore aggiunto che queste attività formative possono offrire; nella attivazione di azioni formative specificamente indirizzate a settori non tradizionalmente considerati, pur presentando livelli medio-alti di rischio soprattutto psicologico e mentale (come la sanità, l istruzione, il lavoro di cura), e a gruppi di popolazione particolarmente a rischio, ma più difficili da coinvolgere, come le donne e gli immigrati; nella realizzazione di campagne informative; nell organizzazione di convegni locali/regionali nell ambito di manifestazioni / giornate nazionali / europee in tema di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro; nella pubblicazione, nelle scuole, di concorsi per studenti su sicurezza e salute al lavoro. IX

12

13 Indice 1. Introduzione La qualità del lavoro Il concetto di qualità del lavoro nell azione comunitaria Definizione e misurazione della qualità del lavoro Salute e sicurezza sul lavoro: il contesto La normativa di riferimento a livello comunitario, nazionale e regionale Il ruolo potenziale del FSE: alcune esperienze europee e nazionali Box n. 1 - Lussemburgo Construction Safety Toolbox Box n. 2 - Francia Synergie Box n. 3 - Regno Unito Check it Out Box n. 4 - Toscana Sicurezza e prevenzione sul lavoro: dalla normativa ai comportamenti - Sic_Pras Box n. 5 - Lombardia a scuola di sicurezza! Box n. 6 - Friuli Venezia Giulia Safety café Box n. 7 - Friuli Venezia Giulia Alternanza Scuola Lavoro Pittini Box n. 8 - Provincia Autonoma di Trento Consulenza alle aziende per la prevenzione degli infortuni e la salute dei lavoratori Infortuni e malattie professionali in Italia e nelle Marche: i dati amministrativi INAIL Frequenza relativa degli infortuni e gravità di infortunio In sintesi Attori, politiche locali e buone pratiche a livello regionale e locale Il governo del sistema Gli attori del dialogo sociale e i protocolli di collaborazione I contesti provinciali In sintesi

14 5. Il ruolo del POR FSE: monitoraggio e valutazione degli interventi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori I dati di monitoraggio: i corsi di formazione su SSL e i destinatari nella programmazione Gli interventi formativi approvati, avviati e conclusi al 30 aprile I destinatari della formazione Gli effetti degli interventi formativi L indagine sui destinatari dei corsi FSE per figure obbligatorie con compiti collettivi (Tipologia A) L indagine sui destinatari dei corsi FSE su SSL per dei corsi su SSL per figure obbligatorie con compiti individuali (operatori gru edili) (Tipologia B1) L indagine sui destinatari dei corsi FSE su SSL per figure non obbligatorie o generici (Tipologia B2) Indagine sui destinatari dei corsi non FSE per addetti ai lavori in quota (Tipologia B3) L indagine sui destinatari dei corsi FSE con moduli su SSL (Tipologia C) In sintesi Gli altri interventi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro

15 1. Introduzione In questo rapporto si presentano i risultati della valutazione tematica sugli interventi per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nella regione Marche, realizzata nell ambito delle attività di valutazione in itinere del POR FSE Regione Marche, Programmazione Nella programmazione del POR FSE della Regione Marche si tiene infatti esplicitamente conto della necessità di intensificare gli interventi a sostegno dell incremento della qualità del lavoro. Il tema della sicurezza e della salute sul lavoro è una delle principali componenti del concetto multidimensionale di qualità del lavoro adottato dalla regione Marche come obiettivo fondante della strategia regionale (art. 1 della L.R. 2/05), che riprende quanto sancito dai Consigli Europei di Lisbona e Nizza e dalla Comunicazione della Commissione Europea COM(2003) 728 3, secondo cui l obiettivo di incrementare la qualità del lavoro impone la realizzazione di azioni in grado di incidere su dieci distinte componenti: la qualità intrinseca del lavoro (misurata dal grado di soddisfazione dei lavoratori in termini di retribuzione, situazione lavorativa e prospettive di carriera); la qualità e l efficienza dei sistemi di istruzione e formazione (che va perseguita allo scopo di promuovere la produttività, la competitività e il prolungamento della vita attiva, la partecipazione degli adulti all istruzione e alla formazione e garantire l accesso alla formazione per tutti); la parità di genere; la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro; il giusto equilibrio tra flessibilità e sicurezza (che va perseguito al fine di garantire modalità di sviluppo socialmente sostenibili); l integrazione sociale (che va perseguita al fine di offrire a tutti i cittadini in età lavorativa disposti e in grado di lavorare la possibilità di entrare e rimanere sul mercato del lavoro); la conciliazione tra vita lavorativa e privata; il dialogo sociale e la partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali interni alle imprese; la gestione della diversità e la lotta alla discriminazione basata sul genere, l età, l handicap o l origine etnica; i livelli occupazionali. 3 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico E Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni - Migliorare la qualità del lavoro: un analisi degli ultimi progressi, Bruxelles, 26/11/2003 3

16 A livello nazionale il crescente numero di incidenti e di morti sul lavoro registrato negli ultimi anni ha, recentemente, riportato il problema della sicurezza sul lavoro al centro dell attenzione del Governo e del Parlamento con l approvazione del Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). In questo contesto, il POR Marche F.S.E prevede tra gli obiettivi operativi dell Asse I Adattabilità, il miglioramento della qualità del lavoro, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. All interno di questo Asse è prevista, tra l altro, l implementazione di interventi finalizzati a sostenere l adozione di misure in grado di favorire la sicurezza sul lavoro. In particolare, il FSE può prevedere anche interventi rivolti a migliorare la qualità del lavoro con particolare attenzione alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori, quali corsi di formazione in tema di salute e sicurezza e/o azioni di formazione, informazione, sensibilizzazione e tutoraggio in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro, oltre che progetti rivolti a specifici target della popolazione (quali gli immigrati), per i quali si rilevano significativi problemi connessi alla sicurezza sul lavoro. Gli Obiettivi specifici che questa valutazione tematica intende realizzare sono di: inquadrare concettualmente il tema della qualità del lavoro, entrato a far parte delle priorità di azione, oltre che della strategia regionale, anche di numerose organizzazioni e istituzioni internazionali e nazionali; comprendere le modalità di implementazione della strategia del POR in relazione alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (quale tipo di interventi, quali obiettivi, quali target sono stati intercettati); valutare il ruolo del POR FSE in materia di salute e sicurezza dei lavoratori (quali benefici per coloro che hanno partecipato alle azioni); identificare buone pratiche in materia di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ove possibile, la presente valutazione tematica mira, inoltre, a tenere conto della specificità di genere nell analisi della programmazione e del disegno degli interventi in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, anche alla luce della segregazione orizzontale che caratterizza molti settori di attività. 4

17 Il rapporto si struttura come segue: Il capitolo 2, evidenziando il ruolo della sicurezza e salute sul lavoro, propone una analisi sintetica, sulla base della prevalente letteratura internazionale sul tema, di cosa si intenda per qualità del lavoro, su come sia possibile misurarla e su quale ruolo potrebbe avere il FSE; Il capitolo 3 presenta una analisi di contesto sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro attraverso: Una breve rassegna delle normative esistenti a livello comunitario, nazionale e regionale in tema di salute e sicurezza dei lavoratori; La ricostruzione del ruolo del FSE per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro attraverso la rassegna di altre esperienze e pratiche adottate a livello europeo e/o nazionale; Un analisi descrittiva dei dati amministrativi INAIL sugli andamenti infortunistici e le malattie professionali, disponibili a livello regionale e/o provinciale; Il capitolo 4 riporta l analisi del quadro regionale degli attori e delle politiche locali (sia FSE che non) in tema di sicurezza e salute sul luogo di lavoro e l individuazione di buone pratiche, mediante: La ricostruzione delle politiche locali (sia FSE che non FSE) in tema di attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori realizzate in regione e nelle diverse province marchigiane. L analisi considera i settori di attività economica, le professioni e le qualifiche e/o mansioni, le aree di rischio e la tipologia di beneficiari, coinvolti nelle diverse misure attivate; L individuazione di alcune buone pratiche in materia di prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro adottate sul territorio della regione Marche, finalizzate a migliorare la sicurezza e la qualità negli ambienti di lavoro; Il capitolo 5 propone il monitoraggio e la valutazione degli interventi in tema di salute e sicurezza sul lavoro mediante: La ricostruzione dei destinatari degli interventi formativi cofinanziati con il FSE (ovvero a valere sul POR ) e di quelli finanziati tramite fondi nazionali/regionali. L analisi è condotta per genere, classi di età, titolo di studio, condizione occupazionale, dimensione d azienda e settore di attività attraverso i dati provenienti dal sistema di monitoraggio regionale; 5

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

Colmare il divario di retribuzione tra donne e uomini. http://ec.europa.eu/equalpay

Colmare il divario di retribuzione tra donne e uomini. http://ec.europa.eu/equalpay Colmare il divario di retribuzione tra donne e uomini Sommario Cos è il divario di retribuzione tra donne e uomini? Perché persiste il divario di retribuzione tra donne e uomini? Quali azioni ha intrapreso

Dettagli

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA Il Prefetto di Catania rappresentato dalla Dott.ssa Anna

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene:

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene: FONDO SOCIALE EUROPEO IN ROMANIA Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è lo strumento principale tramite il quale l Unione Europea finanzia gli obiettivi strategici delle politiche di occupazione. Da 50 anni,

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES Provincia di Pistoia EaSI Employment and Social Innovation Assi PROGRESS e EURES Potenzialità per il lavoro e l integrazione sociale su scala europea Carla Gassani Servizio Politiche attive del Lavoro,

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA NELLE REALTA DELLE COOPERATIVE SOCIALI

L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA NELLE REALTA DELLE COOPERATIVE SOCIALI L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA NELLE REALTA DELLE COOPERATIVE SOCIALI 1 INDICE Agenzia Formativa Certificata DAS UK 1. Premesse pag. 3 2. Obiettivi dell indagine pag. 4 3. Metodologia pag. 5 4. Alcuni

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI

COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI Di seguito si riportano alcune indicazioni per la corretta compilazione del Modello di domanda allegato. La sezione Dati relativi

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica

La Scuola di Volontariato. Il tema: gratuità e felicità. Metodologia didattica La Scuola di Volontariato La Scuola di Volontariato è promossa dal Coge Emilia Romagna e dal Coordinamento Centri di Servizio per il Volontariato Emilia Romagna con l intento di stimolare riflessioni sugli

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

ASSE STORICO SOCIALE

ASSE STORICO SOCIALE ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITA TRIENNIO 2015/2017 (Art. 48 del D.Lgs. 198/2006) Approvato con deliberazione della Giunta comunale

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se I suggerimenti che seguono fanno riferimento al documento regionale Decreto Direzione Generale Sanità Regione Lombardia n 10611 del.15/11/2011 -

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Regione Lazio Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo studio Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Roma, Giugno 2014 1. Programmazione

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

Europa 2020, salute e sociale

Europa 2020, salute e sociale Europa 2020, salute e sociale Breve introduzione L Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

Contabilità e fiscalità pubblica

Contabilità e fiscalità pubblica Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità) Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidenza del Consiglio dei Ministri SCUOLA NAZIONALE DI AMMINISTRAZIONE Corso in Convenzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ottimizzazione dei processi di lavoro alla luce della

Dettagli

L EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE

L EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE L EFFICACIA DELLA COMUNICAZIONE GLI ESITI DEL PRIMO RAPPORTO DI VALUTAZIONE ANTONIO STRAZZULLO COMITATO DI SORVEGLIANZA REGGIO EMILIA, 21 GIUGNO 2011 Obiettivi della valutazione Valutazione del Piano di

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

Napoli, 9 aprile 2010. Il contrasto delle patologie femminili nel mercato del lavoro - azioni e prospettive tra le parti sociali

Napoli, 9 aprile 2010. Il contrasto delle patologie femminili nel mercato del lavoro - azioni e prospettive tra le parti sociali Napoli, 9 aprile 2010 Il contrasto delle patologie femminili nel mercato del lavoro - azioni e prospettive tra le parti sociali RSA / RLS Norme principali di riferimento Art. 3-32-35-41 della Costituzione

Dettagli

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:

Dettagli

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale:

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: L esperienza della Regione Marche Mauro Terzoni Dirigente Servizio Istruzione, Formazione

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE

PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO (SETTIMA LEGISLATURA) PROGRAMMA TRIENNALE DI INTERVENTI DI PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI E DELLA CULTURA DI PACE PERIODO 2004-2006 * Allegato alla deliberazione consiliare

Dettagli