COMUNE DI CASTEL COLONNA

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1 COMUNE DI CASTEL COLONNA Provincia di Ancona PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA e Stralcio NORME TECNICHE d'attuazione Luglio 2013 Il Sindaco Dott. Massimo Lorenzetti Il Responsabile Area Tecnica Geom. Tonino Paolini Progettisti Arch. Katiuscia Pierpaoli Arch. Ermanno Tittarelli Agr. Samuele Mencaroni Geol. Fabrizio Mantoni L'Assessore Urbanistica Sig. Andrea Sabbatini Il Segretario Comunale Dott.ssa Lucia Palatroni Prima Adozione Del. C.C. n. 23 del Adozione Definitiva Del. C.C. n. 40 del

2 INDICE OBIETTIVI E DESCRIZIONE DELLA VARIANTE pag. 2 DESCRIZIONE PUNTUALE DELLA VARIANTE pag. 3 ELABORATI DELLA VARIANTE pag. 5 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA pag. 5 CONFORMITÀ LEGGE REGIONALE N.22/2011 pag. 7 CONFORMITÀ L ART. 89 DEL D.P.R. 380/2001 (EX ART.13 L. 64/74) pag. 8 CONFORMITÀ CON I PIANI SOPRAORDINATI pag. 9 CONFORMITÀ LEGGE REGIONALE 14/2008 pag. 10 VERIFICA STANDARD URBANISTICI pag. 11 1

3 OBIETTIVI E DESCRIZIONE DELLA VARIANTE Il Comune di Castel Colonna è dotato di Piano Regolatore Generale adeguato al PPAR e approvato con Del. di C.C. n.47 del 29/11/2003 (Del. C.P. n.128/2003). La Variante, in fase di procedura di VAS interessava cinque modifiche. Per la quarta variante, relativa alla previsione di una modesta area di espansione residenziale C2c con riduzione di una parte della confinante zona di completamento residenziale Be3 in via Ponticelli, si è ritenuto di stralciarla in quanto, in fase di richiesta di conformità con l art. 89 del D.P.R. 380/2001 (ex art.13 L. 64/74), sulla base del completamento delle analisi con cartografie geomorfologiche e sulla base delle verifiche di stabilità del versante è emersa la presenza di evidenti forme gravitative. Pertanto la Variante interessa quattro modifiche cartografiche corrispondenti a quattro specifiche varianti e prevede modifiche ed integrazioni alle Norme Tecniche d Attuazione. In armonia con la L.R. 22/2011 e alla Del. della G.R. Marche n.739 del 28/05/2012, la Variante prevede un saldo positivo tra territorio agricolo urbano e territorio urbano (aree agricole post variante = + mq 1795,00) attuando uno spostamento di aree edificabili con il metodo della compensazione. Gli obiettivi sono da ricercare nella possibilità di rendere più snella l attuazione del PRG con la revisione di alcune zone urbanistiche con procedure e perimetrazioni più coerenti alle realtà territoriali. La Variante, con gli aggiustamenti che si propongono, tenta a fronteggiare, almeno in parte, la grave crisi economica in atto con aspettative di una ripresa edilizia. Le varianti cartografiche sono le seguenti: 1) Revisione e ridistribuzione di una zona di espansione residenziale C1 in via dei Tigli direzione Monterado e l inserimento dell area depuratore F3.2. 2) Revisione di una zona di espansione C2 e di zone di completamento residenziali B1 e B2 in via Santa Caterina in prossimità dell incrocio tra via Santa Caterina e via dei Tigli. 2

4 3) Revisione di una zona di espansione C2 e di una zona di completamento residenziale B4 con modeste riperimetrazione della zona F1.1 Parco Urbano e della zona F2.3 Verde Attrezzato. 4) Traslazione e revisione delle zone di espansione residenziali Ce1 e revisione della di zona di completamento residenziale Be1 presso il Borgo della Consolazione. Questa variante, in fase di procedura di VAS, era la n.5. DESCRIZIONE PUNTUALE DELLA VARIANTE Per facilitare la lettura vengono esposti di seguito i punti interessati dalla Variante. Le varianti cartografiche sono le seguenti: 1) La prima Variante in via dei Tigli direzione Monterado riguarda la ridistribuzione di un area di espansione residenziale C1 esistente che prende in considerazione la fascia di rispetto del sottostante depuratore. L area viene articolata in tre nuove zone di espansione: C1a, C1b e C1c. La zona C1a riduce l ambito di tutela di crinale (vedi TAV.1 Categorie della Strutture Geomorfologica e del Patrimonio Botanico Vegetazionale). L intervento proposto non contrasta comunque con le NTA del PPAR. Inoltre, conformemente ai disposti dell art.52 delle NTA del PRG, viene prescritta una distanza dall edificato dalla strada panoramica di m 30,00 (vedi TAV.2 Categorie del Patrimonio Storico - Culturale) e con la prescrizione di realizzare tipi edilizi non seriali per garantire coni visuali. Nell area viene segnalato anche il Paesaggio Agrario di Interesse Storico Culturale che, come dagli studi botanico vegetazionali, non presenta particolari tipologie rurali. Comunque la variante prevede una compensazione di aree rurali anche in armonia con la LR 22/2011. Per le zone C1b e C1c, oltre all obbligo di posizionare gli accessi carrabili a valle, viene prescritta una distanza minima degli edifici di m 100 dall area del sottostante depuratore ai sensi della Delibera del 04/02/1977 del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque. 2) Le zone oggetto della Variante in prossimità dell incrocio tra via Santa Caterina e via dei Tigli sono completamente all interno dell ambito urbano e non interferiscono con gli ambiti definitivi di tutela ancorché la Tav. 2 riporti ambiti che ricadono nelle zone di espansione. La Variante prevede la riperimetrazione di una zona di completamento residenziale B2 che include parta della C2 prevista dal PRG vigente (viabilità e un edificio di civile 3

5 abitazione) e parte di una zona B1. La superficie della zona B1 revisionata è di mq con superficie coperta di mq > 1/8. La superficie della zona B2 revisionata è di mq con superficie coperta di mq 459 > 1/8. La zona di espansione residenziale, ora con proposta di classificazione in C2a, risulta ridotta e le NTA prevedono che non potrà essere applicato il supero del 20% nei terreni con pendenza naturale superiore al 15% come previsto dalla lettera n) art.13 del Regolamento Edilizio e che la sistemazione definitiva del piano terra non potrà essere superiore a m 1,00 dal terreno naturale. 3) La Variante, completamente all interno dell ambito urbano e non interferente con gli ambiti definitivi di tutela ancorché la Tav. 2 riporti ambiti che ricadono nelle zone di espansione. prevede una modesta riperimetrazione, in riduzione di quella esistente, di una zona di completamento residenziale B4, aumentando i rapporti previsti dal DM 1444/68, e nel contempo una revisione della zona di espansione residenziale, ora con proposta di classificazione in C2b, con indice di utilizzazione territoriale di 0,10 m2 /m2 e obbligo di cessione e realizzazione della strada di collegamento con la zona F2.3. La zona F2.3 Verde Attrezzato, sottoposta ed esproprio e che costituisce standard urbanistici, mantiene la stessa quantità del PRG vigente. 4) L ultima Variante interessa il Borgo della Consolazione. Il PRG vigente prevede due piccole aree di espansione e alcune zone di completamento. La Variante tende a trasferire in un area più riservata e non impattante la zona Ce1 che complessivamente misura tra viabilità, aree a standard e comparto edificatorio mq La nuova area viene prevista sul lato est della strada non panoramica e prospettante su un altro bacino anche se cartograficamente nella Tav.2 risulta panoramica in entrambi i lati. Parallelamente la variante prevede che il tratto di strada di m 120 coincidente con lo sviluppo del comparto Ce1 del PRG vigente venga classificato come panoramico in quanto sul lato ovest risulta paesisticamente meritevole. La Variante prevede inoltre la trasformazione di una delle due aree esistenti che compongono l altro comparto di espansione classificato sempre Ce1. Questo comparto è composto da due zone separate da via Consolazione. Quella ad est di mq viene confermata; quella ad ovest di mq 564, compresa tra due zone di completamento residenziale, viene riclassificata in zona Be1 analoga alle aree adiacenti. L intero comparto Be1 composto dalle due zone di completamento del PRG vigente, alle quali va aggiunta la 4

6 riclassificazione di mq 564 e un piccolo appezzamento di terreno attualmente strada privata di mq 142, ammonta complessivamente a mq 3338 cui corrisponde una superficie coperta di mq 863 che è di gran lunga maggiore di 1/8 del comparto medesimo. A seguito della Variante n.4 per l ampliamento della strada panoramica verranno apportate modifiche alla TAV. 2 Categorie del Patrimonio Storico Culturale per gli ambiti delle strade panoramiche, del Paesaggio Agrario di Interesse Storico Ambientale. Le NTA sono state integrate con le prescrizioni dei settori geologico-geomorfologico e botanico-vegetazionale. ELABORATI DELLA VARIANTE RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA - Tabella 1 Capacità Insediativa Teorica - Tabella 2 Calcolo della compensazione delle aree edificabili ai sensi della lettera "a", comma "1" dell'art.18 del Regolamento Regionale "Attuazione della Legge Regionale 23 novembre 2011, n 22 - Fattori climatici STRALCIO NORME TECNICHE D ATTUAZIONE con la comparazione tra i testi stralciati ed i testi integrati. TAVOLE STATO FUTURO TAV. 2 Categorie del Patrimonio Storico Culturale per gli ambiti delle strade panoramiche, del Paesaggio Agrario di Interesse Storico Ambientale. Tav. 4 Azzonamento della parte urbana Tav. 6 Azzonamento della parte extraurbana Tav. 7 Ambiti di attuazione e proposte di assetto urbanistico. Parte Urbana Tav. 8 Ambiti di attuazione e proposte di assetto urbanistico. Parte Extraurbana VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Come previsto dalla legislazione e dalle procedure vigenti il Comune di Castel Colonna ha inviato alla Provincia di Ancona gli elaborati necessari per la Verifica di Assoggettabilità a V.A.S. ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.. Il Direttore del Dipartimento III Governo del Territorio della Provincia di Ancona con Determinazione 5

7 n. 71 del 19/04/2013 ha escluso l avvio della procedura di valutazione di impatto strategico. Fermo restando il rispetto delle prescrizioni impartite dall Autorità Competente e dai Soggetti di Competenza Ambientale (SCA) interpellati, che nel caso specifico sono stati: Provincia di Ancona Dipartimento III - Servizio II Sezione Viabilità; Area vasta n 2 Senigallia ASUR n 4 Preso atto che la Determinazione n. 71 del 19/04/2013 sopra citata non ha imposto prescrizioni si riporta quanto segue: PROVINCIA DI ANCONA DIPARTIMENTO III - SERVIZIO II SEZIONE VIABILITÀ La Provincia Di Ancona Dipartimento III - Servizio II Sezione Viabilità ha impartito le seguenti prescrizioni: a) Strada Provinciale n.14 Senigallia Albacina : nuove zone residenziali C1a / C1b / C1c con previsione di collegamento alla strada provinciale mediante l innesto esistente al km lato sinistro, la conformazione dell attuale intersezione risulta insufficiente a sopportare un aumento di utenza. Proprio per tale motivo la Variante al PRG prevede una riduzione delle utenze diminuendo la capacità insediativa teorica da 121 abitanti previsti dal PRG vigente a 107 abitanti e contemporaneamente pone il presupposto per articolare gli innesti alla Strada Provinciale anche in altri punti. La soluzione prospettata dalla Variante al PRG risulta migliorativa rispetto al PRG vigente. b) Strada Provinciale n.18 Jesi - Monterado : prescrizioni per la nuova zona residenziale C2c. Le prescrizioni decadono in quanto, sulla base delle risultante del parere conformità con l art. 89 del D.P.R. 380/2001 (EX ART.13 L. 64/74), la zona in questione non viene confermata dalla Variante al PRG mantenendo la conformazione urbanistica vigente. c) Norme Tecniche d Attazione: prescrizione normativa : Tutte le costruzioni, comprese le parti interrate, prospicienti le strade provinciali dovranno rispettare la fascia di rispetto/distanza dalla strada previste dal D.Lgv 285/92 (nuovo codice della strada) e dal D.M del Ministero LL.PP. Le NTA del PRG vengono integrate dalla prescrizione sopra descritta con l integrazione del seguente nuovo articolo al TITOLO VI _ Norme finali e transitorie con il seguente testo: ART.64 Distanze dalle Strade Provinciali 6

8 Indipendentemente dalle specifiche prescrizioni di zona riportate nelle presenti NTA tutte le costruzioni, comprese le parti interrate, prospicienti le strade provinciali dovranno rispettare la fascia di rispetto/distanza dalla strada previste dal D.Lgv 285/92 (nuovo codice della strada) e dal D.M del Ministero LL.PP.. AREA VASTA N 2 SENIGALLIA ASUR N 4 L Area Vasta N 2 Senigallia ASUR N 4 non ha impartito prescrizioni sottolineando che non emergono problematiche che impattano sulla salute pubblica. CONFORMITÀ CON LA LEGGE REGIONALE N.22/2011 In allegato alla presente relazione viene riportato il Calcolo della compensazione delle aree edificabili ai sensi della lettera "a", comma "1" dell'art.18 del Regolamento Regionale "Attuazione della Legge Regionale 23 novembre 2011, n 22". Dalla tabella emerge che a consuntivo che il bilancio tra nuove previsioni e PRG vigente è praticamente a pareggio con una verifica che porta ad un aumento delle aree agricolo di mq 10,00 (Tabella 2). È da sottolineare che il bilancio corrisponde e risulta in pareggio anche per le aree interne agli ambiti di tutela del PPAR. Compatibilità idraulica In armonia con l art.10 (Compatibilità idraulica delle trasformazioni territoriali) della Legge regionale 23 novembre 2011, n. 22 la quale stabilisce che: Gli strumenti di pianificazione del territorio e le loro varianti, da cui derivi una trasformazione territoriale in grado di modificare il regime idraulico, contengono una verifica di compatibilità idraulica, volta a riscontrare che non sia aggravato il livello di rischio idraulico esistente, né pregiudicata la riduzione, anche futura, di tale livello le Norme Tecniche d Attuazione del PRG sono state integrate con le prescrizioni del Dipartimento III Governo del Territorio della Provincia di Ancona all art Sottozona - C1, all art Sottozona - C2 e all art.39 - Sottozona - Ce1 per ogni specifica zona come sotto esposto: - Dovrà essere previsto l obbligo della realizzazione di serbatoi di compensazione di raccolta acque meteoriche di capacità minima pari a: zone C1a, C1b e C1c ha 0,80 x 350 = mc 280,00. zona C2a ha 0,80 x 350 = mc 38,50 zona C2b ha 0,20 x 350 = mc 70,00 zona Ce1 ha 0,18 x 350 = mc 63,00 7

9 - Il progetto di tale minimo volume d invaso, da svilupparsi in fase attuativa, dovrà essere valutato dall Ente Gestore della rete di recapito finale delle acque defluenti dalle zone, il quale garantisce sulla compatibilità dell intervento con le condizioni di deflusso a valle. - Dovrà essere previsto, per quanto possibile, che tutte le superfici scoperte, quali percorsi pedonali e piazzali, siano pavimentate utilizzando accorgimenti tecnici che favoriscano l infiltrazione delle acque nel terreno. Per le Zone C1a, C1b e C1c la normativa prevede l applicazione in quota percentuale in relazione all utilizzazione territoriale di ogni singola zona. È stata omessa la prescrizione della zona C2c in quanto stralciata per motivi di carattere geologico e geomorfologico. CONFORMITÀ CON L ART. 89 DEL D.P.R. 380/2001 (EX ART.13 L. 64/74) Il Dipartimento III Governo del Territorio della Provincia di Ancona Area Urbanistica U.O. Pareri Geomorfologici ed Idrogeologici ha inoltrato inizialmente una richiesta di 3 integrazioni: 1) Verifica di procedimenti amministrativi provinciali pregressi come ad esempio pendenze > 30% negli ambiti 2 e 3 e in località Francavilla. 2) Completamento delle analisi con cartografie geomorfologiche e, per i terreni pendenti delle zone della variante, verifiche di stabilità del versante. 3) Completamento dei dati relativi alle formalità comunali. In relazione alle verifiche, agli approfondimenti ed ai sopralluoghi effettuati anche con i tecnici della Provincia di Ancona, e a seguito della Determina Dirigenziale n.186 del 05 luglio 2013 della provincia medesima, sono state apportate le seguenti modifiche ed integrazioni: PUNTO 1. - Per la variante dell ambito 2 (zone C2a) è stata cartografata l area con pendenza superiore al 30%, comunque già segnalata in altre tavole del PRG vigente, dove viene specificato che in suddetta area vengono vietati interventi edilizi. All art.24 delle NTA viene specificato che Nelle Tavv. 04 e 07 è indicata l area dove sono vietati interventi edilizi a seguito dell elevata pendenza del versante. In fase attuativa e di rilevo diretto di dettaglio dovrà essere verificata l eventuale maggiore superficie delle aree con pendenza superiore al 30%. In fase attuativa si dovrà 8

10 fare riferimento alle indagini geologiche geomorfologiche dell Ottobre 2012 e 16 maggio Per la variante dell ambito 3 (zone C2b) è stato ridefinito il perimetro nel settore nord-occidentale al fine di escludere dalla sua delimitazione la scarpata poligenica ad elevata pendenza, anche in questo caso comunque già segnalata in altre tavole del PRG vigente. Parallelamente è stata inserita una fascia di rispetto di m 20,00 dal bordo della scarpata dove vengono vietati interventi edilizi. All art.24 delle NTA viene specificato che Nelle Tavv. 04 e 07 è indicata l area dove sono vietati interventi edilizi per una fascia di rispetto di m 20,00 dal bordo della scarpata che dovrà essere cartografata e dettagliata in fase attuativa. In fase attuativa si dovrà fare riferimento alle indagini geologiche geomorfologiche dell Ottobre 2012 e 16 maggio Per l ambito di Francavilla è da precisare che la variante in questione non prevede alcun intervento e pertanto il Comune di Castel Colonna ha provveduto a comunicarlo alla Provincia di Ancona con apposito documento. PUNTO 2. - Sulla base del completamento delle analisi con cartografie geomorfologiche e sulla base delle verifiche di stabilità del versante per i terreni pendenti delle zone della variante, è stato ritenuto opportuno, per la presenza di evidenti forme gravitative, di annullare la variante della zona indicata dal progetto di massima come C2c. PUNTO 3. - Il Comune di Castel Colonna ha provveduto a fornire tutta la documentazione richiesta completa di timbri e di firme. CONFORMITÀ CON I PIANI SOPRAORDINATI La verifica di conformità della variante con i Piani sopraordinati, in particolare PPAR, PTC e PAI, emerge quanto segue. P.P.A.R. La Variante interessa alcune aree all interno di ambiti definitivi di tutela. Le riclassificazioni proposte portano comunque ad un bilancio a pareggio come visibile nella Tabella 2. Le aree urbane previste dal PRG vigente e riclassificate in territorio agricolo ricadono per intero all interno del Paesaggio Agrario di Interesse Storico Ambientale. Per le strade panoramiche si rispettano le norme del PPAR e del PRG vigente per la variante n.1, mentre nella variante n.4 il luogo d intervento non è panoramico in quanto la strada risulta panoramica nel lato opposto della parte prevista dalla Variante. Infatti 9

11 risulta ad un livello superiore della strada panoramica e la nuova zona prospetta su un altro bacino. Parallelamente nella variante n.4 si prevede l inserimento di un tratto di strada panoramica di m 120 che effettivamente sul lato ovest merita attenzione. Da quanto descritto si può affermare che la variante è conforme al PPAR. P.T.C. Tutte le aree interessate dalla variante sono interne all Ambito Territoriale B della bassa collina ed esterne alla Fascia della Continuità Naturalistica. La variante, in coerenza con gli indirizzi del PTC prevede la trasformazione di insediamenti residenziali frazionati e sui crinali secondari. P.A.I. Tutte le zone oggetto della variante non hanno interferenze dirette con le aree segnalate dal PAI. CONFORMITÀ LEGGE REGIONALE 14/2008 Norme per l edilizia sostenibile Conformità all art. 5 della L.R. 14/2008: In relazione al secondo comma dell art.5 della Legge Regionale 17 giugno 2008, n.14 si specifica: - ANALISI DEI FATTORI AMBIENTALI NATURALI E DEI FATTORI CLIMATICI. Fattori ambientali naturali: come evidenziato nella presente relazione e relativi allegati, con attenzione alle analisi ambientali del P.P.A.R., del P.T.C. e del P.A.I. si evidenzia che non esistono fattori naturali ambientali. Fattori climatici: come visibile negli elaborati grafici, allegati alla presente relazione (vedi Tabella), che illustrano i dati del Resoconto Meteorologico e degli Andamenti Climatici attinti dall Assam, si evince che non vi sono elementi ostativi per il raggiungimento degli obiettivi che la variante si prefigge. - ANALISI DELLE RISORSE AMBIENTALI, IDRICHE ED ENERGETICHE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL USO DI FONTI RINNOVABILI. Le ricerche effettuate non evidenziano la presenza di risorse ambientali idriche ed energetiche con particolare riferimento all uso di fonti rinnovabili. - ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE ARTIFICIALI Salvo diversi approfondimenti che potrebbero essere evidenziati nella Relazione Geologica e analisi sin qui effettuate non fanno emergere fattori di rischio ambientale artificiale. - ANALISI DELLE RISORSE E DELLE PRODUZIONI LOCALI La variante prevederà la salvaguardia e l incentivazione delle essenze autoctone e gli insediamenti edilizi in luoghi incolti e privi di essenze arboree. Lo studio botanico vegetazionale approfondirà le analisi sin qui effettuate. 10

12 Oltre a quanto sopra si può osservare che il PRG vigente già prevede indici a bassa densità edilizia nelle zone di espansione residenziale e contiene l indice di permeabilità Ip e l indice di piantumazione Iv. La variante, anche in relazione alla L.R. 22/2011, stabilisce all art.11 delle NTA del PRG che le superfici da destinare a parcheggi pubblici e privati dovranno essere realizzate con materiali drenanti posati a secco, al fine di non modificare la permeabilità del terreno. VERIFICA STANDARD URBANISTICI Come visibile nella Tabella 1 la variante porta ad una riduzione della capacità insediativa teorica del PRG di n.25 abitanti che presuppone un aumento degli standard procapite degli abitanti di Castel Colonna. Luglio 2013 Arch. Katiuscia Pierpaoli Arch. Ermanno Tittarelli 11

13 COMUNE DI CASTEL COLONNA Variante al PRG CAPACITÀ INSEDIATIVA TEORICA TABELLA 1 Luglio 2013 VARANTE 1 AMBITO 7 PRG vigente zona C1 La Croce mq x 0,25 mq/mq = mq 4850 x 3,00 = mc / 120 = 121 abitanti VARIANTE zona C1a mq 8234 x 0,25 mq/mq = mq 2059 x 3,00 = mc 6176 / 120 = 51 abitanti zona C1b mq 4275 x 0,25 mq/mq = mq 1069 x 3,00 = mc 3206 / 120 = 27 abitanti zona C1c mq 4619 x 0,25 mq/mq = mq 1155 x 3,00 = mc 3464 / 120 = 29 abitanti Riduzione -14 VARANTE 2 AMBITO 3 PRG vigente zona C2 La Croce mq 4775 x 0,20 mq/mq = mq 955 x 3,00 = mc 2865 / 120 = 24 abitanti PRG vigente zona B1 La Croce mq 6652 x 0,80 mq/mq = mq 5322 x 3,00 = mc / 120 = 133 abitanti PRG vigente zona B2 La Croce mq 1831 x 0,60 mq/mq = mq 1099 x 3,00 = mc 3296 / 120 = 27 abitanti VARIANTE zona C2a La Croce mq 3935 x 0,20 mq/mq = mq 787 x 3,00 = mc 2361 / 120 = 20 abitanti zona B1 La Croce mq 5817 x 0,80 mq/mq = mq 4654 x 3,00 = mc / 120 = 116 abitanti zona B2 La Croce mq 3596 x 0,60 mq/mq = mq 2158 x 3,00 = mc 6473 / 120 = 54 abitanti Aumento 6 VARANTE 3 AMBITO 5 PRG vigente zona C2 La Croce Sup. Utile Lorda A CORPO = mq 1893 x 3,00 = mc 5679 / 120 = 47 abitanti PRG vigente zona B4 LA VARIANTE NON MODIFICA LA VOLUMETRIA MA SOLO IL PERIMETRO = 0 abitanti VARIANTE zona C2b La Croce mq 8593 x 0,10 mq/mq = mq 859 x 3,00 = mc 2578 / 120 = 21 abitanti zona B4 LA VARIANTE NON MODIFICA LA VOLUMETRIA MA SOLO IL PERIMETRO = 0 abitanti Riduzione -26

14 VARANTE 4 Borgo della Consolazione PRG vigente AMBITO 8 zona Ce1 Borgo Cons. mq 2930 x 0,30 mq/mq = mq 879 x 3,00 = mc 2637 / 120 = 22 abitanti zona Be1 Borgo Cons. mq 910 x 0,40 mq/mq = mq 364 x 3,00 = mc 1092 / 120 = 9 abitanti zona Be1 Borgo Cons. mq 1876 x 0,40 mq/mq = mq 750 x 3,00 = mc 2251 / 120 = 19 abitanti PRG vigente AMBITO 9 zona Ce1 Borgo Cons. mq 3670 x 0,30 mq/mq = mq 1101 x 3,00 = mc 3303 / 120 = 28 abitanti VARIANTE AMBITO 8 zona Ce1 Borgo Cons. mq 2566 x 0,30 mq/mq = mq 770 x 3,00 = mc 2309 / 120 = 19 abitanti zona Be1 Borgo Cons. mq 3338 x 0,40 mq/mq = mq 1335 x 3,00 = mc 4006 / 120 = 33 abitanti VARIANTE AMBITO 9 zona Ce1 Borgo Cons. mq 4523 x 0,30 mq/mq = mq 1357 x 3,00 = mc 4071 / 120 = 34 abitanti Aumento 9 abitanti Trend della Capacità Insediativa Teorica NB Variante 1 riduzione -14 La Variante al PRG non modifica il dimensionamento delle aree per Variante 2 aumento 6 standard urbanistici esterne alle Zone di Espansione. Variante 3 riduzione -26 Da ciò si può desumere che il rapporto standard abitanti, in relazione Variante 4 aumento 9 alla diminuzione della Capacità Insediativa Teorica (meno 25 abitanti), riduzione -25 risulta migliorativa rispetto al PRG vigente.

15 COMUNE DI CASTEL COLONNA Variante al PRG TABELLA 2 Luglio 2013 Verifica Compensazione aree ai sensi l ausilio dell art.18 del Regolamento regionale per l'attuazione della L.R. n.22/2011 VARIANTE 1 La Croce VARIANTE 2 La Croce PRG VIGENTE Le aree della Variante sono tutte Zona C1 mq 19400,00 interne al perimetro delle zone urbane, quindi non rientrano nel VARIANTE calcolo della compensazione di cui C1a + C1b + C1c mq 17128,00 alla legge regionale n. 22/2011 F3.2 Depuratore mq 255,00 Totale 17383,00 Superficie ,00 VARIANTE 3 La Croce VARIANTE 4 Borgo Consolazione Le aree della Variante sono tutte PRG VIGENTE interne al perimetro delle zone AMBITO 9 urbane, quindi non rientrano nel Ce1 + viabilità mq 4280,00 calcolo della compensazione di cui Standard Piano Att. mq 967,00 alla legge regionale n. 22/2011 Totale AMBITO 9 mq 5247,00 VARIANTE AMBITO 9 Nuovo AMBITO 9 mq 5327,00 AMBITO 8 Viabilità priv. in Be1 mq 142,00 Totale 5469,00 Superficie mq + 222,00 BILANCIO VARIANTE 1 mq ,00 VARIANTE 2 VARIANTE 3 VARIANTE 4 mq + 222,00 mq ,00 Complessivamente la variante ha un aumento del territorio agricolo

16 MEDIA MENSILE DELLE PRECIPITAZIONI DELLA REGIONE MARCHE anno 2012 MEDIA MENSILE DELLE TEMPERATURE DELLA REGIONE MARCHE anno 2012 CARATTERISTICHE DELLE PRECIPITAZIONI DELLA REGIONE MARCHE anno 2012 FONTE ASSAM Servizio Agrometeo Regione Marche

17 STRALCIO NORME TECNICHE D ATTUAZIONE! "

18 MODALITÀ DI LETTURA MODIFICHE ED INTEGRAZIONI Testo stralciato = edifici non è ammessa Testo integrato = dovranno essere previsti ART. 11 TIPOLOGIA E DOTAZIONI MINIME DI PARCHEGGI TIPOLOGIA Le superfici da destinare a parcheggi pubblici e privati dovranno essere realizzate con materiali drenanti posati a secco, al fine di non modificare la permeabilità del terreno. Dovranno essere opportunamente alberati con 1 essenza ad alto fusto ogni 2 stalli per i parcheggi disposti longitudinalmente e ogni 4 stalli per i parcheggi disposti trasversalmente o a spina. DOTAZIONI MINIME DI PARCHEGGI Il Piano, ad integrazione delle vigenti leggi nazionali e regionali in materia di dotazioni di parcheggi, stabilisce le superfici minime da destinare a parcheggi, in ragione della modalità di attuazione degli interventi di trasformazione, delle categorie di usi e delle categorie di intervento edilizio Il Piano prevede la realizzazione di parcheggi di urbanizzazione primaria P1), di parcheggi di urbanizzazione secondaria P2) e di parcheggi e autorimesse a servizio esclusivo degli edifici P3) Parcheggi di urbanizzazione primaria P1) devono essere previsti, in sede di piano attuativo, negli interventi di trasformazione ricadenti nelle zone: #! residenziali di espansione C) = 8 m2 ogni 100 m2 di superficie utile lorda (Sul) edificabile; #! per nuovi insediamenti produttivi D) = 6 m2 ogni 100 m2 di superficie utile lorda (Sul) edificabile Negli interventi di trasformazione ricadenti nelle altre zone urbanistiche, se subordinati all approvazione di un piano attuativo, eventuali parcheggi di urbanizzazione primaria P1) devono essere previsti nel rispetto delle norme di ogni singola zona o sottozona I parcheggi di urbanizzazione secondaria P2) sono individuati negli elaborati grafici del Piano e ricompresi nelle zona F2.1). Sono altresì compresi in questa tipologia eventuali parcheggi, esuberanti le dotazioni minime di parcheggi di urbanizzazione primaria P1), che il Piano prevede di realizzare all interno di zone e sottozone urbanistiche subordinate all approvazione di un piano attuativo Il Piano stabilisce le dotazioni minime di parcheggi a servizio esclusivo degli edifici P3), ad integrazione di quanto stabilito dall art. 41 sexies della L. n.1150/1942, sia in ragione del carico urbanistico corrispondente alle categorie di usi, sia in riferimento alle categorie di intervento edilizio. Categorie di intervento Usi Residenziale Nuova edificazione Demolizione e ricostruzione 30 m2 ogni 100 m2 di Sul Ristrutturazione! "

19 Distributiva e terziaria a basso 40 m2 ogni 100 m2 di Sul carico urbanistico 10 m2 ogni 100 m2 di Sul Di servizio 30 m2 ogni 100 m2 di Sul 10 m2 ogni 100 m2 di Sul Produttiva a basso carico 40 m2 ogni 100 m2 di Sul 10 m2 ogni 100 m2 di Sul urbanistico Distributiva 50 m2 ogni 100 m2 di Sul 20 m2 ogni 100 m2 di Sul Terziaria 50 m2 ogni 100 m2 di Sul 20 m2 ogni 100 m2 di Sul Produttiva 40 m2 ogni 100 m2 di Sul 20 m2 ogni 100 m2 di Sul Servizi, pubblici e privati, 40 m2 ogni 100 m2 di Sul 20 m2 ogni 100 m2 di Sul di interesse collettivo Le suddette dotazioni minime non si applicano per gli interventi ricadenti nella zona storica A) e B) se previsti all interno di piani attuativi Per gli interventi relativi agli usi distributivi sono fatte salve le disposizioni della L.r. n.17/1994. ART SOTTOZONA - C La sottozona C1) comprende le aree per la realizzazione di nuovi insediamenti, ad integrazione ed ampliamento di tessuti edilizi esistenti Gli interventi di trasformazione ricadenti nella sottozona C1) devono rispettare le seguenti norme: Destinazioni d uso prevalente: complementari: #! residenziale. #! distributiva e terziaria a basso carico urbanistico; #! di servizio. $! Le destinazioni d uso complementari, da specificare in sede di piano attuativo, non devono superare complessivamente il 20% della superficie utile lorda (Sul) di ciascuna sottozona C1). Parametri urbanistici e edilizi: #! indice di utilizzazione territoriale = 0,25 m2 /m2 #! altezza massima = 8,00 m #! distanze: #! strade = 5,00 m #! edifici = 10,00 m #! pareti finestrate = 10,00 m #! confini = 5,00 m $! In sede di piano attuativo è consentito derogare, per le strade interne, alla distanza minima dalle strade. Categorie di intervento: #! sono ammesse tutte le categorie di intervento di cui all art.12 delle Nta.! "

20 Tipi edilizi: Modalità di attuazione: #! attuazione indiretta. $! Negli edifici esistenti, in assenza di un piano attuativo sono consentiti i soli interventi che non aumentino la superficie utile lorda (Sul) esistente e non diminuiscano le distanze esistenti. Standard: urbanistici: #! 0,50 m2 /m2 di Sul di cui, per parcheggi, 10 m2 ogni 100 m2 di superficie utile lorda (Sul). ecologici: #! indice di permeabilità dei suoli (Ip) = 30% della superficie territoriale (St); #! indice di piantumazione (Iv) = 1 pianta d alto fusto ogni 200 m2 di superficie territoriale (St). Prescrizioni particolari: Nella zona C1a gli edifici dovranno essere realizzati ad una distanza minima dalla strada provinciale di m 30,00 e dovranno essere previsti tipi edilizi non seriali per garantire coni visuali. Nelle zone C1b e C1c il piano attuativo di ciascun comparto dovrà prevedere l allargamento e la sistemazione della strada di accesso al depuratore rispettivamente di m 6,50 dalla mezzeria. Gli accessi carrabili ai lotti dovranno essere previsti a valle dei comparti. Gli edifici dovranno avere distanza minima di m 100,00 dalla sottostante area del depuratore. SETTORE BOTANICO - Nella zona C1b dovranno essere salvaguardati l individuo di roverella (Quercus pubescens) e il gelso (Morus nigra) presenti ai margini dell area. - Nella zona C1c dovrà essere salvaguardato il filare di tigli (tilia spp.) presente ai margini dell area. SETTORE GEOLOGICO Zone C1a, C1b e C1c: 1. In sede di progettazione esecutiva dei singoli interventi edificatori andranno valutate puntualmente con indagini appropriate la natura e la consistenza dei litotipi presenti nel sottosuolo e la presenza e profondità della falda idrica; per ciascun intervento dovrà essere altresì valutata la stabilità dell insieme fabbricato/pendio in funzione delle effettive caratteristiche strutturali e delle prevedibili azioni trasmesse sul versante dalla struttura in elevazione in progetto, così come previsto dalla normativa vigente in materia; 2. La scelta e il dimensionamento delle strutture di fondazione dei singoli interventi edificatori dovrà essere effettuata sulla base delle loro caratteristiche strutturali, delle effettive azioni di progetto e delle caratteristiche geotecniche e di deformabilità dei terreni di fondazione; 3. Per gli interventi che adottino fondazioni di tipo superficiale l approfondimento delle indagini dovrà essere mirato alla valutazione della capacità portante e dei cedimenti (assoluti e differenziali) dei terreni di fondazione e alla loro compatibilità con la tipologia strutturale dei singoli interventi edificatori in progetto; 4. Per gli interventi che adottino invece fondazioni profonde le indagini dovranno essere mirate ad accertare puntualmente la profondità del! "

21 substrato geologico unitamente alle caratteristiche geotecniche dei terreni costituenti la locale successione stratigrafica; 5. Gli scavi e gli sbancamenti necessari alla realizzazione degli interventi in progetto dovranno essere preventivamente verificati a lungo termine, in condizioni drenate, e in presenza di sisma, ed eseguiti, se necessario, previa esecuzione di opportune opere di sostegno. COMPATIBILITÀ IDRAULICA Zone C1a, C1b e C1c: 1. Nelle Zone C1a, C1b e C1c in quota percentuale in relazione all utilizzazione territoriale di ogni singola zona dovrà essere previsto l obbligo della realizzazione di serbatoi di compensazione di raccolta acque meteoriche di capacità minima complessiva pari ad ha 0,80 x 350 = mc 280, Il progetto di tale minimo volume d invaso, da svilupparsi in fase attuativa, dovrà essere valutato dall Ente Gestore della rete di recapito finale delle acque defluenti dalle zone, il quale garantisce sulla compatibilità dell intervento con le condizioni di deflusso a valle. 3. Dovrà essere previsto, per quanto possibile, che tutte le superfici scoperte, quali percorsi pedonali e piazzali, siano pavimentate utilizzando accorgimenti tecnici che favoriscano l infiltrazione delle acque nel terreno. ART SOTTOZONA - C La sottozona C2) comprende le aree per la realizzazione di nuovi insediamenti di definizione dei margini edificati Gli interventi di trasformazione ricadenti nella sottozona C2) devono rispettare le seguenti norme: Destinazioni d uso prevalente: #! residenziale. Parametri urbanistici e edilizi: #! indice di utilizzazione territoriale = 0,20 m2 /m2 #! altezza massima = 6,00 m #! distanze: #! strade = 5,00 m #! edifici = 10,00 m #! pareti finestrate = 10,00 m #! confini = 5,00 m $! In sede di piano attuativo è consentito derogare, per le strade interne, alla distanza minima dalle strade. Categorie di intervento: #! sono ammesse tutte le categorie di intervento di cui all art.12 delle Nta. Tipi edilizi: #! case seriali.! "

22 Modalità di attuazione: #! attuazione indiretta. $! Negli edifici esistenti, in assenza di un piano attuativo sono consentiti i soli interventi che non aumentino la superficie utile lorda (Sul) esistente e non diminuiscano le distanze esistenti. Standard urbanistici: #! 0,50 m2 /m2 di Sul di cui, per parcheggi, 10 m2 ogni 100 m2 di superficie utile lorda (Sul). ecologici: #! indice di permeabilità dei suoli (Ip) = 40% della superficie territoriale (St); #! indice di piantumazione (Iv) = 1 pianta d alto fusto ogni 100 m2 di superficie territoriale (St). Prescrizioni particolari: Nei nuovi edifici non è ammessa la realizzazione di locali interrati. Nelle sottozone ricadenti in località La Croce è prescritta la demolizione degli edifici esistenti. In assenza del piano attuativo, sono consentiti i soli interventi di manutenzione ordinaria (Mo). Nella zona C2a non potrà essere applicato il supero del 20% nei terreni con pendenza naturale superiore al 15% come previsto dalla lettera n) art.13 del Regolamento Edilizio. La sistemazione definitiva del piano terra non potrà essere superiore a m 1,00 dal terreno naturale. Nella zona C2b l indice di utilizzazione territoriale è di 0,10 m2 /m2 e il piano attuativo dovrà prevedere la cessione e la realizzazione della strada di collegamento con la zona F2.3. SETTORE GEOLOGICO Zona C2a: 1. In sede di progettazione esecutiva sarà necessario prevedere opportuni accorgimenti volti a trasmettere i carichi connessi alle strutture in progetto in profondità, in corrispondenza della formazione geologica di base, al fine di non alterare l equilibrio delle forze in gioco agenti sul pendio. Inoltre dovranno essere necessariamente individuati gli accorgimenti più idonei finalizzati alla regimazione delle acque superficiali e sotterranee al fine di ridurre le infiltrazioni delle acque meteoriche nel sottosuolo e impedire l aumento delle pressioni interstiziali; 2. In sede di progettazione esecutiva dei singoli interventi edificatori andranno valutate puntualmente con indagini appropriate la natura e la consistenza dei litotipi presenti nel sottosuolo e la presenza e profondità della falda idrica; per ciascun intervento dovrà essere altresì valutata la stabilità dell insieme fabbricato/pendio in funzione delle effettive caratteristiche strutturali e delle prevedibili azioni trasmesse sul versante dalla struttura in elevazione in progetto, così come previsto dalla normativa vigente in materia; 3. Per gli interventi che adottino fondazioni profonde le indagini dovranno essere mirate ad accertare puntualmente la profondità del substrato geologico unitamente alle caratteristiche geotecniche dei terreni costituenti la locale successione stratigrafica; 4. Gli scavi e gli sbancamenti necessari alla realizzazione degli interventi! "

23 in progetto dovranno essere preventivamente verificati a lungo termine, in condizioni drenate, e in presenza di sisma, ed eseguiti, se necessario, previa esecuzione di opportune opere di sostegno. 5. Nelle Tavv. 04 e 07 è indicata l area dove sono vietati interventi edilizi a seguito dell elevata pendenza del versante. In fase attuativa e di rilevo diretto di dettaglio dovrà essere verificata l eventuale maggiore superficie delle aree con pendenza superiore al 30%. In fase attuativa si dovrà fare riferimento alle indagini geologiche geomorfologiche dell Ottobre 2012 e 16 maggio Zona C2b: 1. In sede di progettazione esecutiva dei singoli interventi edificatori andranno valutate puntualmente con indagini appropriate la natura e la consistenza dei litotipi presenti nel sottosuolo e la presenza e profondità della falda idrica; per ciascun intervento dovrà essere altresì valutata la stabilità dell insieme fabbricato/pendio in funzione delle effettive caratteristiche strutturali e delle prevedibili azioni trasmesse sul versante dalla struttura in elevazione in progetto, così come previsto dalla normativa vigente in materia; 2. La scelta e il dimensionamento delle strutture di fondazione dei singoli interventi edificatori dovrà essere effettuata sulla base delle loro caratteristiche strutturali, delle effettive azioni di progetto e delle caratteristiche geotecniche e di deformabilità dei terreni di fondazione; 3. Per gli interventi che adottino fondazioni di tipo superficiale l approfondimento delle indagini dovrà essere mirato alla valutazione della capacità portante e dei cedimenti (assoluti e differenziali) dei terreni di fondazione e alla loro compatibilità con la tipologia strutturale dei singoli interventi edificatori in progetto; 4. Per gli interventi che adottino invece fondazioni profonde le indagini dovranno essere mirate ad accertare puntualmente la profondità del substrato geologico unitamente alle caratteristiche geotecniche dei terreni costituenti la locale successione stratigrafica; 5. Gli scavi e gli sbancamenti necessari alla realizzazione degli interventi in progetto dovranno essere preventivamente verificati a lungo termine, in condizioni drenate, e in presenza di sisma, ed eseguiti, se necessario, previa esecuzione di opportune opere di sostegno. 6. Nelle Tavv. 04 e 07 è indicata l area dove sono vietati interventi edilizi per una fascia di rispetto di m 20,00 dal bordo della scarpata che dovrà essere cartografata e dettagliata in fase attuativa. Inoltre in fase attuativa si dovrà fare riferimento alle indagini geologiche geomorfologiche dell Ottobre 2012 e 16 maggio COMPATIBILITÀ IDRAULICA Zone C2a e C2b: 1. Nelle Zone C2a e C2b dovrà essere previsto l obbligo della realizzazione di serbatoi di compensazione di raccolta acque meteoriche di capacità minima pari a: - zona C2a ha 0,80 x 350 = mc 38,50! "

24 - zona C2b ha 0,20 x 350 = mc 70,00 2. Il progetto di tale minimo volume d invaso, da svilupparsi in fase attuativa, dovrà essere valutato dall Ente Gestore della rete di recapito finale delle acque defluenti dalle zone, il quale garantisce sulla compatibilità dell intervento con le condizioni di deflusso a valle. 3. Dovrà essere previsto, per quanto possibile, che tutte le superfici scoperte, quali percorsi pedonali e piazzali, siano pavimentate utilizzando accorgimenti tecnici che favoriscano l infiltrazione delle acque nel terreno. ART SOTTOZONA - Ce La sottozona Ce1) comprende le aree per la realizzazione di nuovi insediamenti, ad integrazione ed ampliamento dei nuclei extraurbani esistenti Gli interventi di trasformazione ricadenti nella sottozona Ce1) devono rispettare le seguenti norme: Destinazioni d uso prevalente: complementari: #! residenziale. #! distributiva e terziaria a basso carico urbanistico; #! di servizio. $! Le destinazioni d uso complementari, da specificare in sede di piano attuativo, non devono superare complessivamente il 20% della superficie utile lorda (Sul) di ciascuna sottozona Ce1). Parametri urbanistici e edilizi: #! indice di utilizzazione territoriale = 0,30 m2 /m2 #! altezza massima = 6,50 m #! distanze: #! strada provinciale = 20,00 m #! altre strade = 5,00 m #! edifici = 10,00 m #! pareti finestrate = 10,00 m #! confini = 5,00 m $! In sede di piano attuativo è consentito derogare, per le strade interne, alla distanza minima dalle strade. Categorie di intervento: #! sono ammesse tutte le categorie di intervento di cui all art.12 delle Nta. Tipi edilizi: Modalità di attuazione: #! attuazione indiretta. $! Negli edifici esistenti, in assenza di un piano attuativo sono consentiti i soli interventi che non aumentino la superficie utile lorda (Sul) esistente e non diminuiscano le distanze esistenti. Standard urbanistici:! "

25 #! 0,50 m2 /m2 di Sul di cui, per parcheggi, 10 m2 ogni 100 m2 di superficie utile lorda (Sul). ecologici: #! indice di permeabilità dei suoli (Ip) = 30% della superficie territoriale (St); #! indice di piantumazione (Iv) = 1 pianta d alto fusto ogni 200 m2 di superficie territoriale (St). Prescrizioni particolari: $! Il piano attuativo dovrà: #! essere accompagnato da uno studio volto ad inquadrare gli interventi nel contesto di pertinenza, tendendo al raggiungimento di un assetto ambientale ed estetico congruente con gli obiettivi di tutela delle zone agricole #! ricostruire il rapporto tra ambito edilizio e territorio circostante, a seconda della compromissione del rapporto, tramite fasce filtro alberate e/o qualificando ulteriormente la destinazione agricola e/o migliorando la qualità dell edificato. SETTORE GEOLOGICO Zona Ce1: 1. In sede di progettazione esecutiva dei singoli interventi edificatori andranno valutate puntualmente con indagini appropriate la natura e la consistenza dei litotipi presenti nel sottosuolo e la presenza e profondità della falda idrica; per ciascun intervento dovrà essere altresì valutata la stabilità dell insieme fabbricato/pendio in funzione delle effettive caratteristiche strutturali e delle prevedibili azioni trasmesse sul versante dalla struttura in elevazione in progetto, così come previsto dalla normativa vigente in materia; 2. La scelta e il dimensionamento delle strutture di fondazione dei singoli interventi edificatori dovrà essere effettuata sulla base delle loro caratteristiche strutturali, delle effettive azioni di progetto e delle caratteristiche geotecniche e di deformabilità dei terreni di fondazione; 3. Per gli interventi che adottino fondazioni di tipo superficiale l approfondimento delle indagini dovrà essere mirato alla valutazione della capacità portante e dei cedimenti (assoluti e differenziali) dei terreni di fondazione e alla loro compatibilità con la tipologia strutturale dei singoli interventi edificatori in progetto; 4. Per gli interventi che adottino invece fondazioni profonde le indagini di dettaglio dovranno essere mirate ad accertare puntualmente la profondità del substrato geologico unitamente alle caratteristiche geotecniche dei terreni costituenti la locale successione stratigrafica; 5. Gli scavi e gli sbancamenti necessari alla realizzazione degli interventi in progetto dovranno essere preventivamente verificati a lungo termine, in condizioni drenate, e in presenza di sisma, ed eseguiti, se necessario, previa esecuzione di opportune opere di sostegno. COMPATIBILITÀ IDRAULICA Zona Ce1: 1. Nella Zona Ce1 dovrà essere previsto l obbligo della realizzazione di serbatoi di compensazione di raccolta acque meteoriche di capacità minima pari a: - zona Ce1 ha 0,18 x 350 = mc 63,00 2. Il progetto di tale minimo volume d invaso, da svilupparsi in fase! "

26 attuativa, dovrà essere valutato dall Ente Gestore della rete di recapito finale delle acque defluenti dalle zone, il quale garantisce sulla compatibilità dell intervento con le condizioni di deflusso a valle. 3. Dovrà essere previsto, per quanto possibile, che tutte le superfici scoperte, quali percorsi pedonali e piazzali, siano pavimentate utilizzando accorgimenti tecnici che favoriscano l infiltrazione delle acque nel terreno. ART.64 DISTANZE DALLE STRADE PROVINCIALI Indipendentemente dalle specifiche prescrizioni di zona riportate nelle presenti NTA tutte le costruzioni, comprese le parti interrate, prospicienti le strade provinciali dovranno rispettare la fascia di rispetto/distanza dalla strada previste dal D.Lgv 285/92 (nuovo codice della strada) e dal D.M del Ministero LL.PP..! 0! "#

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