Laboratorio di Analisi e Pianificazione della città e del territorio Modulo: Pianificazione del territorio
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1 Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Laboratorio di Analisi e Pianificazione della città e del territorio Modulo: Pianificazione del territorio prof. Maria Adele Teti Collaboratori: Arch Elisabetta Amagliani, Arch. Domenico Francese a.a
2 La Legge Urbanistica Nazionale n 1150 del 1942 Piano Regolatore Generale; Regolamento edilizio e Norme Tecniche di Attuazione Piani particolareggiati di esecuzione; La Legge Urbanistica Regionale della Calabria n 19 del 2002 Piano Strutturale Comunale; Regolamento Edilizio e Urbanistico; Piano Operativo Temporale (POT); Piani Attuativi Unitari (PAU); Programmi operativi negoziali.
3 Legge Urbanistica Nazionale 1150/ 42 Legge Urbanistica Regionale 19/ 02 P.R.G. R.E. P.S.C. R.E.U. PP P.P. PO P.O.T T( (Facoltativo) Piani di Lottizzazione; P.E.E.P; P.I.P.; P.R. etc P.A.U. Piani di Lottizzazione; P.E.E.P; PI P.I.P.; P P.R. etc Programmi Complessi P.R.U. P.R.U.S.S.T. P.R.A etc
4 Il Piano Strutturale è uno strumento di governo del territorio: Il Piano Regolatore Generale è uno strumento che disciplina i gli usi del suolo mediante una carta di zonizzazione (zone omogenee). Promozione dello sviluppo economico (componente strategica) a partire dalle risorse esistenti nel territorio; Definisce l assetto complessivo del territorio e detta gli indirizzi per i successivi atti di pianificazione. ifi i
5 Sostanziali differenze tra PRG e PSC Sistema gerarchico; Processo autoritativo; Norme prescrittive; Assetto del territorio; i Nessuna valutazione; Principio di Conformità; Zone territoriali omogenee; Doppio regime dei suoli; Sistema cooperativo; Processo partecipato; Norme, indirizzi, azioni (POT); Governo del territorio i sviluppo sostenibile; Valutazione in itinere; Compatibilità e coerenza; Ambiti territoriali unitari; Perequativo;
6 I Principi ispiratori della Pianificazione Comunale (LUR 19/2002) Partecipazione Sostenibilità Sussidiarietà Il principio di sostenibilità è alla base di una delle principali innovazioni nella pianificazione urbanistica a scala comunale, del suo ruolo e dei suoi obiettivi. Infatti, la pianificazione, anche alla scala comunale, non deve essere pensata come in passato come un semplice strumento di assetto fisico del territorio, ma anche come uno strumento che vuole promuovere uno sviluppo locale sostenibile del territorio;
7 Partecipazione Sostenibilità Sussidiarietà La partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, singoli ed associati, delle imprese e delle associazioni culturali e sociali alle scelte relative all ambiente ambiente di vita e di lavoro, è uno dei principi su cui si fonda lo sviluppo sostenibile e uno dei principi ispiratori della legge urbanistica regionale.
8 Partecipazione Sostenibilità Sussidiarietà il principio di sussidiarietà deve coniugarsi con quello parallelo di autonomia locale. In virtù di tali principi il vecchio sistema a carattere gerarchico (Regione, Provincia, Comune), viene sostituito con un sistema a carattere cooperativo e reticolare in cui ogni livello istituzionale è responsabile in maniera autonoma per la pianificazione del proprio territorio, maconcorre alla costruzione condivisa di obiettivi e strategie comuni. Gli strumenti principali sono: la conferenza di pianificazione, la conferenza dei servizi, l accordo di programma. Un elemento di grande rilevanza e novità è rappresentato t dal fatto che, mentre nella precedente visione gerarchica l approvazione dei piani comunali era prerogativa della Regione, oggi l approvazione dei piani a scala comunale tocca al comune stesso, sentito il parere e le osservazioni degli enti sovraimposti.
9 Il vecchio PRG viene sostituito da un sistema più articolato di pianificazione che opera su due livelli: quello strutturale; quello operativo. introducendo accanto al Piano Strutturale Comunale il Piano Operativo Temporale (e numerosi altri strumenti a carattere operativo e negoziato).
10 LEGGE URBANISTICA REGIONALE N 19/2002 NORME PER LA TUTELA, GOVERNO ED USO DEL TERRITORIO LEGGE URBANISTICA DELLA CALABRIA Art. 19 Strumenti di Pianificazione Comunale 1. Gli strumenti di pianificazione comunale sono: a) il Piano Strutturale (P.S.C.) ed il Regolamento Edilizio ed Urbanistico (R.E.U.); b) il Piano Operativo Temporale (P.O.T.); c) i Piani i Attuativi ti i Unitari i (P.A.U.); d) gli strumenti di pianificazione negoziata, (di cui all articolo 32).
11 Pianificazione comunale Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) definisce le strategie per il governo dell intero territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici della Regione e con gli strumenti di pianificazione provinciale espressi dal Quadro Territoriale Regionale (Q.T.R.), dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) e dal Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.). Regolamento Edilizio e Urbanistico (R.E.U.) costituisce la sintesi ragionata ed aggiornabile delle norme e delle disposizioni che riguardano gli interventi sul patrimonio edilizio esistente; ovvero gli interventi di nuova costruzione o di demolizione e ricostruzione, nelle parti di città definite dal Piano generale, Piani Attuativi Unitari Piano Operativo Temporale (P.A.U.) (P.O.T.) sono strumenti urbanistici di dettaglio approvati dal Consiglio Comunale, in attuazione del Piano Strutturale Comunale o del Piano Operativo Temporale, ove esistente. COMPARTI EDIFICATORI Strumento facoltativo* del PSC, a carattere operativo, che lo attua individuando le trasformazioni del territorio per interventi pubblici o d interesse pubblico individuati tali dal Consiglio comunale, da realizzare nell arco temporale di un quinquennio. Programmi operativi negoziati g p g (PRU, PRUST...) Programmi Complessi
12 Per componente strategica si intende quella parte del piano, a prevalente contenuto e natura politico programmatica, che dichiara il valore delle risorse presenti nel territorio ed indica lo scenario obiettivo di tutela e sviluppo urbano e territoriale che si intende perseguire con il piano e che, in riferimento alla situazione presente, sviluppa obiettivi e strategie per conseguirlo. Per componente strutturale si intende l organizzazione e l assetto del territorio nelle sue forme fisiche, materiali e funzionali prevalenti e conformanti stabilmente il territorio per realizzare gli obiettivi strategici che si intendono perseguire. Costituisce il quadro di riferimento nel medio-lungo periodo che raccoglie la descrizione fondativa della città e del territorio in tutte le sue componenti.
13 Aspetto di rilievo, che distingue il PSC dal vecchi PRG, è che: - Il PRG si presenta come un prodotto a carattere normativo prescrittivo, che fissa in maniera rigida le modalità d uso del suolo (funzioni da insediare, volumetrie previste, ecc ) - il PSC, al contrario, deve intendersi come uno strumento di carattere più flessibile. Il Piano strutturale comunale definisce destinazioni d uso a carattere più generale, limitandosi ad indicare: 1) le aree da destinare ad insediamenti produttivi, 2) a individuare in linea generale: - le aree destinate ad attrezzature pubbliche di maggiore rilevanza - e quelle a carattere insediativo.
14 Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) Art. 20 Il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) definisce le strategie per il governo dell intero territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici : -della Regione, espressi dal Quadro Territoriale Regionale (Q.T.R.); -Della Provincia, espressi dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.); -e dal Piano di Assetto Idrogeologico g (P.A.I.). Il P.S.C. è promosso anche in assenza dei Piani sovra-ordinati, tenendo conto delle linee guida ed al documento preliminare.
15 Il Piano Strutturale Comunale. classifica il territorio comunale in: o o o o Urbanizzato; Urbanizzabile; Agricolo; Forestale; Individuando: 1) le risorse naturali ed antropiche del territorio e 2) le relative criticità 3) ed applicando gli standard urbanistici, assicurando la rigorosa applicazione del DM 3) ed applicando gli standard urbanistici, assicurando la rigorosa applicazione del DM 2/4/1968 n con gli standard e le zonizzazioni ivi previsti in maniera inderogabile e non modificabile;
16 determina le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili; definisce i limiti dello sviluppo del territorio comunale in funzione delle sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, pedologiche, idraulico-forestali ed ambientali; disciplina l uso del territorio anche in relazione alla valutazione delle condizioni di rischio idrogeologico edipericolosità sismica locale come definiti dal piano di assetto idrogeologico o da altri equivalenti strumenti; individua le aree per le quali sono necessari studi ed indagini di carattere specifico ai fini della riduzione del rischio ambientale;
17 individua in linea generale le aree per la realizzazione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, di interesse pubblico e generale di maggiore rilevanza; delimita gli ambiti urbani e periurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione; individua gli ambiti destinati all insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 ed alla relativa disciplina di attuazione; definisce per ogni Ambito, i limiti massimi della utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile nonché i requisiti quali-quantitativi ed i relativi parametri, le aree in cui è possibile edificare anche in relazione all accessibilità urbana, la aree dove è possibile il ricorso agli interventi edilizi diretti in ragione delle opere di urbanizzazione esistenti ed in conformità alla disciplina generale del Regolamento Edilizio Urbanistico; delimita e disciplina gli ambiti di tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio; ne individua le caratteristiche principali, le peculiarità e le eventuali condizioni di degrado e di abbandono valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia;
18 Art. 21 Regolamento Edilizio ed Urbanistico (R.E.U.) Il Regolamento Edilizio ed Urbanistico costituisce la sintesi ragionata ed aggiornabile delle norme e delle disposizioni che riguardano gli interventi sul patrimonio edilizio esistente; ovvero gli interventi di nuova costruzione o di demolizione e ricostruzione, nelle parti di città definite dal Piano generale, in relazione alle caratteristiche del territorio e a quelle edilizie preesistenti, prevalenti e/o peculiari nonché degli impianti di telecomunicazione e di telefonia mobile. Il R.E.U. è annesso al P.S.C. e al P.S.A. ed in conformità con questo, oltre a disciplinare le trasformazioni e gli interventi ammissibili sul territorio, stabilisce: le modalità d intervento negli ambiti specializzati definiti dal Piano; i parametri edilizi ed urbanistici ed i criteri per il loro calcolo; le norme igienico-sanitarie, quelle sulla sicurezza degli impianti; Le norme per il risparmio energetico e quelle per l eliminazione leliminazione delle barriere architettoniche;
19 Art. 23 Piano Operativo Temporale (P.O.T.) Il Piano Operativo Temporale (P.O.T.) è strumento facoltativo, ad eccezione dei Comuni che eventualmente saranno indicati in specifico elenco nel QTR, del Piano Strutturale Comunale e lo attua individuando le trasformazioni del territorio per interventi pubblici o d interesse pubblico individuati tali dal Consiglio comunale da realizzare nell arco temporale di un quinquennio, ovvero nel corso del mandato dell amministrazione adottante. La durata di validità del P.O.T,. può essere prorogata non oltre diciotto mesi dall'entrata in carica della nuova Giunta comunale a seguito di nuove elezioni salvo diversa determinazione del Consiglio comunale e comunque non oltre il termine di cinque anni dalla sua approvazione.
20 dei piani di protezione civile. Art. 24 Piani Attuativi Unitari I Piani Attuativi Unitari (P.A.U.) sono strumenti urbanistici di dettaglio approvati dal Consiglio Comunale, in attuazione del Piano Strutturale Comunale o del Piano Operativo Temporale, ove esistente, ed hanno i contenuti e l efficacia: dei piani particolareggiati, di cui all articolo 13 della legge 17 agosto 1942 n e successive modificazioni ed integrazioni; dei piani di lottizzazione, di cui all articolo 28 della legge 17 agosto 1942, n e successive modificazioni ed integrazioni; dei piani di zona per l edilizia economica e popolare, p di cui alla legge 18aprile 1962 n. 167 e sue modificazioni ed integrazioni; dei piani per gli insediamenti produttivi, di cui all articolo articolo 27 della legge 22 ottobre 1971 n. 865 e successive modificazioni ed integrazioni; dei piani di recupero del patrimonio edilizio esistente, di cui all articolo articolo 28 della legge 5 agosto 1978 n. 457 e successive modificazioni ed integrazioni; dei piani i di spiaggia; i
21 Art. 27 Formazione ed approvazione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) Il procedimento disciplinato dal presente articolo si applica all elaborazione ed all approvazione congiunta del P.S.C. e del R.E.U., nonché alle relative varianti. 1. Il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta Comunale, adotta il documento preliminare del piano e del regolamento, sulla base degli atti regionali e provinciali di programmazione e pianificazione in vigore. 2. Il Sindaco convoca la Conferenza di pianificazione per l esame congiunto del documento preliminare invitando: la Regione; la Provincia; i Comuni contermini e quelli eventualmente individuati dal P.T.C.P.; la Comunità montana e gli Enti di gestione dei parchi e delle aree naturali protette territorialmente interessati; le forze economiche e sociali ed i soggetti comunque interessati alla formazione degli strumenti di pianificazione. Il documento preliminare, oggetto di valutazione in Conferenza di Pianificazione, dovrà contenere, oltre al quadro conoscitivo, loschema delle scelte pianificatorie elavalutazione di sostenibilità. La Conferenza si conclude entro il termine di quarantacinque giorni dalla sua convocazione, entro i quali gli Enti ed i soggetti intervenuti possono presentare proposte, che il Consiglio Comunale sarà chiamato a valutare in sede di adozione del P.S.C., ove risultino pertinenti all oggetto del procedimento.
22 3. Il Consiglio comunale adotta il P.S.C. che, in copia, viene trasmesso alla giunta provinciale ed agli Enti. Il P.S.C. adottato viene depositato presso la sede del consiglio comunale per sessanta giorni. Entro la scadenza del termine di deposito possono formulare osservazioni e proposte: a) gli Enti e Organismi pubblici o di interesse pubblico; b) le forze economiche, sociali e professionali e quelle costituite per la tutela di interessi diffusi; ) i tti i f ti d i li l ii id l i d tt t d ti t c) i soggetti nei confronti dei quali le previsioni del piano adottato sono destinate a produrre effetti diretti.
23 4. Il competente ufficio provinciale, entro il termine perentorio di novanta giorni dal ricevimento del P.S.C. è tenuto a dare riscontro formulando osservazioni ovvero individuando eventuali difformità del piano rispetto ai contenuti prescrittivi del P.T.C.P. e degli altri strumenti della pianificazione provinciale. Decorso tale termine l Amministrazione Comunale predispone il P.S.C. completo di R.E.U. nella sua veste definitiva rimettendolo al Consiglio Comunale per la prescritta approvazione. 5. Successivamente all approvazione del P.S.C. da parte del Consiglio Comunale, una copia integrale del piano approvato viene trasmessa alla Regione e alla Provincia e depositata presso il Comune per la libera consultazione. L avviso dell avvenuta approvazione del piano edelsuodeposito viene pubblicato sul B.U.R. Della stessa approvazione e avvenuto deposito è data altresì notizia con avviso su almeno un quotidiano a diffusione regionale. 6. Il piano entra in vigore dalla data di pubblicazione sul B.U.R. dell avviso dell approvazione e dell avvenuto deposito. L eventuale accertata inadeguatezza del P.S.C., qualora non sia superabile attraverso l adozione di variante, impone l avvio immediato della procedura di formazione di un nuovo piano.
24 Il Consiglio Comunale adotta il documento preliminare del piano e del regolamento Il Sindaco convoca la Conferenza di pianificazione per l esame congiunto del documento preliminare Il Consiglio comunale adotta il P.S.C. che, in copia, viene trasmesso alla giunta provinciale ed agli Enti. Il P.S.C. adottato viene depositato presso la sede del consiglio comunale per sessanta giorni dalla data di pubblicazione sul B.U.R. dell avviso dell avvenuta adozione osservazioni e proposte Il piano entra in vigore dalla data di pubblicazione sul B.U.R. dell avviso dell approvazione e dell avvenuto deposito. Il Consiglio Comunale approva il Piano che viene trasmesso alla Regione e alla Provincia L Ufficio provinciale formula osservazioni, individuando eventuali difformità del piano rispetto ai contenuti prescrittivi del P.T.C.P
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