La partecipazione a Trezzo è stata coordinata dall arch. Maurizio Cabras per ISTITUTO DI RICERCA ECOPOLIS.

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1 Titolo Piano regolatore partecipato e democrazia diretta: il pericoloso cammino della partecipazione A cura di Luca Rodda (Assessore al Territorio e Partecipazione del Comune di Trezzo sull Adda) e Maurizio Cabras (Istituto di Ricerca Ecopolis) 1 PRIMA PAGINA Il Comune di Trezzo sull'adda ha condotto un articolato cammino di partecipazione per la formazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (in Lombardia, la L.R. 12/05 ha abolito i piani regolatori generali, sostituendoli con i PGT appunto ed introducendo un forte cambiamento dei principi stessi della pianificazione urbanistica, il cui esame ci porterebbe troppo lontano), un processo che ha portato ad un grandissimo arricchimento dei contenuti del Documento di piano e dell'identità e della visione del nostro territorio: gran parte dei materiali di questo processo sono disponibili on line sul sito del comune accessibili attraverso il pulsante Progetti di partecipazione, insieme ai materiali di alcuni altri progetti partecipati, in buona parte scaturiti dalle proposte del processo di partecipazione stesso. Oggi, stiamo affrontando la riflessione e la costruzione di un modello di partecipazione che possa dare permanenza al ruolo della democrazia diretta nella vita politica ed amministrativa locale. L'esito di questa riflessione è il documento di indirizzo allegato, che è attualmente posto in deliberazione del Consiglio comunale. La scelta è quella di perseguire la partecipazione come elemento fondante di una ricerca di rifondazione della democrazia reale. La partecipazione a Trezzo è stata coordinata dall arch. Maurizio Cabras per ISTITUTO DI RICERCA ECOPOLIS. L Ufficio di Piano è stato il luogo di progettazione presso la sede del comune, con il compito di preparare i materiali che di volta in volta sono stati affrontati nei tavoli di partecipazione e di tradurre gli esiti del processo in linguaggio tecnico e urbanistico. Un ufficio aperto, inteso come luogo pubblico nel quale i cittadini possono accedere per avere informazioni, fare proposte e consultare la documentazione. PAGINE CENTRALI Trezzo sull Adda è una città che si trova in provincia di Milano al confine con la provincia di Bergamo in un eccezionale punto strategico lungo il fiume Adda dove sorge il castello visconteo, che domina un importante tratto di territorio. Abitata da circa abitanti, è composta da due nuclei storici (Trezzo e Concesa) che, solo dal 1869, si sono uniti creando un unica città, anche se non sono mai riusciti a relazionarli completamente a causa dell inizio lavori nel 1925 per la realizzazione dell autostrada A4 Milano-Venezia. In questa città da due anni a questa parte, si è attivato un processo di partecipazione che, che vede l amministrazione locale (coordinata dall Assessore al Territorio e alla Partecipazione) concentrata sulla riflessione di due concetti chiave: democrazia partecipativa e sostenibilità dello sviluppo. Schematicamente, la critica della deliberazione democratica ci conduce al concetto di democrazia come processo che deve costantemente, permanentemente evolvere in una direzione di crescita, che non può essere uno stato, una forma e che quando si riduca ad un insieme di meccanismi di deliberazione o partecipazione, non sarebbe più pienamente democrazia. La partecipazione può ridursi facilmente - e troppo spesso lo è a strumento di ricerca di consenso e di riduzione o rimozione del conflitto, in totale contraddizione con i fini di questa ricerca di democrazia reale; una ricerca costante che richiede di costruire la partecipazione come processo inclusivo, di continua sperimentazione, di ridefinizione dei poteri in una crescita e trasformazione sia dei partecipanti che delle istituzioni e dei tecnici. Il concetto di sostenibilità, dovrebbe invece essere ricondotto al suo fondamento di responsabilità: responsabilità nei confronti delle generazioni presenti e future. Farsi carico in senso radicale della responsabilità che deriva dalle proprie decisioni. Si tratta di un concetto di sostenibilità che non si lascia addomesticare in una visione edulcorata di un generico sviluppo sostenibile o della sostenibilità che troviamo citata a decorare norme, progetti, iniziative di tutt'altro segno. Un concetto di sostenibilità che non permette di rimuovere la dimensione del conflitto. 1 Contributi della dott.ssa Anna Gadda (Istituto di Ricerca Ecopolis) e l arch. Giselle De Minici e l arch. Silvia Colombo (Ufficio di Piano, Comune di Trezzo sull Adda)

2 A questa riflessione, durante il percorso di lavoro, se ne affiancata un altra, che può essere sintetizzata attorno a due chiavi fondamentali: l'efficacia e la permanenza. L'efficacia ci costringe a recuperare una misurabilità del rapporto tra il nostro impegno ed i fini, che non si sovrappongono con gli obiettivi proposti ad ogni singolo processo: è fondamentale che la partecipazione, non solo sia efficace, ma sia anche correttamente percepita come efficace. I fini non possono che essere quelli di fare società e di porre la questione di quale modello di sviluppo, ovvero di affrontare, insieme a chi partecipa, la dimensione della sostenibilità, come sopra delineata e, quindi, della responsabilità. Nel nostro stesso tenore di vita è insita una dimensione di responsabilità che ci accomuna in una zona grigia nei confronti del modello di sviluppo. Citando Hans Jonas, la sostenibilità di cui parliamo significa disporsi a farsi coinvolgere da una felicità o da una disgrazia rappresentata solamente per le generazioni future e, aggiungerei (forse ancora più rilevante oggi, nei confronti dell'enorme ingiustizia del nostro modello di sviluppo nel mondo)... da una felicità o da una disgrazia rappresentate solamente per un'umanità a noi lontana. Porsi in questa dimensione di responsabilità vuol dire porre in questione il modello di sviluppo. Per permanenza, intendiamo l'esigenza che i processi di partecipazione producano democrazia. La partecipazione deve perseguire la continuità e la permanenza, diventando un elemento costituente della società e della politica, facendo in modo che la società continui a richiedere partecipazione e sia in grado di produrre una propria rappresentanza che mantenga questa priorità anche nella vita delle istituzioni: un processo che si contrapponga al circolo vizioso della depressione e della frammentazione/dispersione individualistica, riuscendo ad innescare il circolo virtuoso dell'azione collettiva. Il racconto dell esperienza. Ascoltare perché? Per capire quali sono i problemi che gli abitanti percepiscono come prioritari. I problemi non sempre sono semplici: il tentativo è stato quello di articolare in modo chiaro le diverse dimensioni delle argomentazioni emerse La rappresentazione del territorio Una volta ascoltati i problemi e indicati gli obiettivi, abbiamo lavorato per tradurre gli stessi in progetti di territorio. Il disegno è dunque un mezzo espressivo per orientare la discussione partecipata verso la costruzione di un idea di ambiente, città e luogo di lavoro condiviso da tutti. La rappresentazione territoriale non è unitaria e la sua rappresentazione diventa un occasione per promuovere nuove forme di dialogo e ascolto attivo fra i diversi attori che abitano il territorio I quaderni del racconto a tutti gli abitanti Un processo di partecipazione sul tema Trezzo e il suo territorio come luogo in cui si abita, si lavora, ci si muove e si trascorre il proprio tempo libero in tutte le stagioni della vita ha significato raccontare, ascoltare, discutere, argomentare e disegnare uno scenario che ha messo in gioco le idee e i progetti di ciascun partecipante per poter cogliere le molte opportunità che si presentano. A conclusione di ciascun anno di lavoro sono stati prodotti due piccole pubblicazioni, chiamate rispettivamente Atto I in cui abbiamo raccontato i problemi e gli obiettivi condivisi, Atto II in cui abbiamo disegnato insieme agli abitanti le idee di territorio allo scopo di riconsegnarle nelle mani dell urbanista ovvero di colui che tecnicamente è il preposto alla redazione di quello che un tempo era il Piano Regolatore Generale. I Lavori del primo anno I lavori del primo anno si sono conclusi con la presentazione pubblica del documento Album delle Idee Giugno A questo primo documento sono preceduti altri momenti pubblici la mostra di Gennaio 2004 e la consegna di altri prodotti Dossier sui problemi di Trezzo sull Adda Febbraio Il Dossier è stato il primo tentativo di restituire i problemi e le risorse del territorio, gli scenari, i principi per l azione e le strategie praticabili. E stato il frutto di un intensa attività di ascolto e di confronto con associazioni della società civile, gruppi organizzati, soggetti economici, istituzioni, esperti tecnici e singoli abitanti. I laboratori di ascolto hanno lavorato per argomenti e tematismi attraverso linguaggi e strumenti tra di loro diversi, ma tutti finalizzati ad individuare, attraverso una partecipazione (il più possibile diretta), quelli che gli abitanti percepiscono come problemi prioritari per il territorio di Trezzo sull Adda. Il Dossier dei problemi ha raccolto problemi, domande, ipotesi di cambiamento, immagini passate e future per poi riorganizzarle e restituirle in un documento aperto, in un materiale di lavoro che è stato consegnato all istituzioni, ai tecnici e al dibattito pubblico. Il Dossier sui problemi di Trezzo sull Adda ha chiesto di essere validato, smentito, corretto e

3 integrato. Nei mesi successivi alla sua presentazione, è stato utilizzato come base per passare dai problemi alle proposte, ovvero come base dell attività di confronto che hanno portato alla costruzione dell Album delle Idee del Piano Regolatore Partecipato 8 Maggio 2004 i cui materiali sono stati riarticolati in una libretto divulgativo A più mani partecipare e progettare. Atto I come indice dei lavori per i futuri tavoli di progettazione partecipata del Piano Regolatore Generale. I Lavori del secondo anno A partire da settembre 2004 si è lavorato per tradurre le idee in progetti con lo strumento non più solo delle parole ma con il disegno. La Matita agli abitanti nel Febbraio 2005 è stato il primo passo verso la traduzione degli elaborati nelle fasi precedenti in scenari meta-progettuali. Gli incontri hanno approfondito, re-interpretato e sintetizzato i materiali in progetti di scenario territoriale e in mappe di progettazione urbanistica socialmente fondate ed ecologicamente orientate. I differenti momenti partecipativi sono stati articolati in tre "luoghi" della partecipazione: il Laboratorio della Polis rivolto ai soggetti politici, l'ufficio di Piano rivolto al confronto tra i saperi locali e i saperi esperti, i Cantieri Sociali, costituiti da forum di partecipazione attiva dei cittadini. In un convegno conclusivo si è inaugurazione la mostra permanente dei progetti degli abitanti. Percorso di lavoro per un laboratorio permanente della partecipazione In questo contesto si prevede di definire un modello di sviluppo del processi di democrazia partecipativa che veda il superamento del modello delle commissioni consultive verso un modello più aperto, ispirato al meccanismo dei forum. Di seguito elenchiamo i criteri, come linee guida nello sviluppo e nell'attuazione della proposta di modello: La partecipazione rappresenta un modello di coinvolgimento, codecisione, crescita della cittadinanza consapevole ed arricchimento. Non deve essere confusa con meccanismi di consultazione, informazione, mediazione di rappresentanza, risonanza di decisioni già assunte. Il ruolo della partecipazione deve essere progressivamente esteso e deve riguardare tendenzialmente ogni settore di attività, evitando il rischio di limitarsi a singole aree di intervento. I meccanismi di partecipazione devono essere improntati al perseguimento dell'obiettivo della permanenza e della crescita qualitativa e quantitativa del livello di partecipazione. Gli elementi fondamentali da perseguire sono quelli della continuità della partecipazione, dell'organizzazione dei processi, della riconoscibilità degli obiettivi e delle azioni, dell'uguaglianza degli abitanti. Elemento determinante per il successo della partecipazione è la capacità di ottenere ed essere in grado di verificare l'efficienza e soprattutto l'efficacia dei processi. L'organizzazione dei processi partecipativi non può che essere in certa misura sperimentale e quindi prevedere la possibilità di una revisione ed aggiornamento dell'organizzazione sulla base dell'esperienza nei processi stessi. Modello di organizzazione Si individua un modello articolato in luoghi, momenti e soggetti della partecipazione come segue. 1. Il Cantiere permanente della partecipazione Il Cantiere permanente è, appunto, il luogo deputato alla permanenza, continuità, organizzazione e visibilità dei processi di partecipazione: si articola in: la bacheca della partecipazione: luogo fisico (bacheca/bacheche sul territorio) e virtuale (sito web collegato al progetto in fase di avvio di edemocracy ; spazio permanente sull'informatore comunale) dove siano costantemente visibili lo stato, i risultati e la programmazione dei processi di partecipazione in corso o completati, nonché il quadro generale di riferimento; l'ufficio partecipazione responsabile dell'organizzazione, gestione e comunicazione dei processi e dei loro risultati, oltre a costituire il nucleo per il laboratorio permanente previsto nel progetto Bambino urbano; il forum permanente della partecipazione, anch'esso fisico e virtuale: fisico, basato su momenti di lavoro aperti dell'ufficio partecipazione, con cadenza nota e fitta, cui sono invitati a prendere parte tutti coloro che vogliano proporre, informarsi, verificare o contribuire ai processi di partecipazione; virtuale, basato sulla piattaforma costituenda tramite il progetto di edemocracy già citato. 2. Il Forum civico

4 Evento di partecipazione con frequenza relativamente bassa (di norma due volte l'anno) e durata definita (indicativamente una massimo due settimane), con un'elevata visibilità e centralità pubblica, articolato in una serie di momenti di partecipazione sui temi generali della vita, della società e del territorio. 3. La Consulta delle associazioni Luogo di incontro delle associazioni: essa viene attivata dall'amministrazione comunale, ma è largamente autonoma nella propria attività. Si riunisce in sessione plenaria con scarsa frequenza, possibilmente in relazione ai momenti del forum civico, con l'obiettivo principalmente di fare il punto della situazione e di organizzare il lavoro permanente.il lavoro della consulta si svolge in consulte tematiche, la cui attivazione viene decisa in modo autonomo e volontario (permanente o su mandato) all'interno della consulta, sulla base di volontà e compatibilità espresse dalle associazioni. Un obiettivo assegnato alle consulte tematiche è la redazione di un documento di visione condivisa sul tema assunto, da proporre in primo luogo al Forum civico ed al Consiglio comunale. Altri compiti o obiettivi, di coordinamento tra le associazioni, di interrogazione ed interazione con l'amministrazione sono auspicati, ma lasciati alla piena autodeterminazione di ciascuna consulta tematica, secondo le esigenze, le volontà e le potenzialità delle associazioni partecipanti. L'amministrazione non partecipa a determinare i lavori della consulta, salvo che per la sua attivazione, ma è a disposizione della consulta stessa. 4. I Progetti del fare comune Progetti partecipati o meglio di collaborazione - con obiettivi specifici, definiti nel tempo e nel risultato, attivati dall'amministrazione o dagli esiti del forum civico o della consulta, nei quali diversi soggetti (abitanti, associazioni, soggetti economici, amministrazione) mettano in campo energie per il conseguimento del risultato. I progetti devono avere la caratteristica di amministrare direttamente risorse assegnate e di poter agire direttamente nel perseguimento di risultati visibili e misurabili, nei tempi e nell'entità. 5. I Progetti di visione condivisa Progetti di partecipazione per la definizione di visioni e piani d'azione condivisi, in certa misura riconducibili all'impronta dell'agenda 21. ULTIMA PAGINA Nelle tavole del Comune di Trezzo sull Adda, presentate al convegno di luglio e allegate alla pubblicazione, troverete: Poster 1 Cooperazione istituzionale e reti locali del Vimercatese-Trezzese per la condivisione di progetti e di scelte dal basso Le istituzioni locali sono un nodo fondamentale della catena della rappresentatività, in grado di regolare l intero processo politico, grazie al loro valore aggiunto derivante dalla capacità di dar voce ai cittadini più da vicino. Nella tavola sono anche sintetizzati alcuni progetti di reti sovracomunali del territorio e/o di cooperazione istituzionale: Progetto PASCIA (Partecipare per un Approccio Sostenibile al Ciclo delle Acque); idee e progetti e-democracy (verso una piattaforma partecipativa on-line); Progetto Pedalare (rete sovracomunale della mobilità ciclabile); SIMPATIA (Struttura Intercomunale per il Miglioramento delle Prestazioni di Attività di Tipo Industriale e Artigianale); Patto d intesa per promuovere azioni e strategie di sviluppo sostenibile nei processi e negli strumenti della pianificazione; Autocostruzione finanziamento e accordi di programma promossi dalla Regione Lombardia; Piano Territoriale degli Orari Trezzese: politiche temporali per lo sviluppo locale. Poster 2 Il processo di partecipazione per il nuovo PRG: dalla definizione dei problemi al progetto di territorio. Per governare bene, è prioritario non già aver pronte le risposte giuste ma essere capaci di cooperare con gli altri per formulare delle buone domande (Vittorio Foa) Nella tavola sono rappresentate immagini di alcuni schemi e alcune mappe che sono stati l esito del lavoro partecipato con gli abitanti per la definizione dei problemi locali. Poster 3 - Il disegno di territorio come mezzo espressivo per la discussione partecipata. Un amministrazione all avanguardia non è fatta di grandi urbanisti (per quanto ci sia bisogno anche di loro) ma di politici coraggiosi che riescano a smuovere i cittadini e a spingerli a dare un senso al contesto in cui vivono. (Manuel Castells) La rappresentazione può tornare a svolgere un ruolo significativo di conoscenza e interpretazione, di suggestione e persuasione verso trasformazioni più accettabili nei risultati formali e più sostenibili dal punto di vista ambientale. Nella Tavola sono rappresentate le immagini delle mappe utilizzate ed elaborate con gli abitanti all interno del processo partecipazione per la definizione dei problemi locali. Poster 4 La pratica della partecipazione a Trezzo verso un modello locale permanente.

5 La promozione delle forme di democrazia partecipativa costituisce una priorità fondamentale per ricostruire un rapporto tra istituzioni e società, per ricostruire uno spazio pubblico di decisione sui destini del nostro territorio, costruendo così una nuova cittadinanza.

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