Valutazione ambientale strategica

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1 Provincia di Bergamo Settore agricoltura, caccia e pesca Piano faunistico venatorio Valutazione ambientale strategica Rapporto preliminare Fase di scoping

2 Il rapporto preliminare fase di scoping Il rapporto preliminare (Rapporto di scoping) ha lo scopo di facilitare le consultazioni, e contiene le seguenti informazioni: Inquadramento normativo di riferimento e l assoggettabilità del piano o programma alla direttiva 2001/42/CE (VAS); Inquadramento generale del piano con riferimento alla sua articolazione e contenuti; Definizione dell ambito d influenza del Piano Definizione dell approccio metodologico procedurale; La portata delle informazioni da includere nel Rapporto ambientale; Verifica delle interferenze del piano con i siti della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS)

3 Articolazione dei contenuti del Piano Faunistico venatorio oggetto della V.A.S. e definizione dell ambito d influenza Il Piano Faunistico Venatorio sarà così articolato: Descrizione ed analisi delle caratteristiche ambientali e faunistiche del territorio Provinciale; Calcolo e definizione del territorio agro-silvo-pastorale (TASP) oggetto della pianificazione in base alle disposizioni normative regionali in vigore; Ripartizione del territorio provinciale in comprensori omogenei per caratteristiche ambientali e faunistiche. Per ciascun comprensorio omogeneo verrà predisposta una specifica scheda nella quale saranno riportate le seguenti informazioni: Le caratteristiche ambientali; La vocazionalità e potenzialità faunistica; Le emergenze faunistiche; Gli interventi per la ricostituzione del patrimonio faunistico; Le zone in cui sono collocati gli appostamenti fissi; Le zone in cui sono collocabili nuovi appostamenti fissi; La superficie territoriale totale e la T.A.S.P. omogeneo del comprensorio omogeneo; L elencazione e l individuazione di tutti gli istituti faunistici proposti; L elencazione e l individuazione delle Riserve Naturali, Parchi Naturali, Foreste Demaniali, ecc presenti nel comprensorio omogeneo;

4 Articolazione dei contenuti del Piano Faunistico venatorio oggetto della V.A.S. e definizione dell ambito d influenza Per ciascun comprensorio omogeneo verranno individuati, definiti e perimetrati gli istituti di protezione e produzione faunistica, ovvero le oasi di protezione e le zone di ripopolamento e cattura; Per ciascun istituto verrà predisposta una specifica scheda nella quale saranno riportate le caratteristiche ambientali, le emergenze faunistiche, la vocazionalità e potenzialità faunistica, eventuali indirizzi gestionali, la superficie territoriale totale e la T.A.S.P. (territorio agro-silvo-pastorale); Le zone di protezione istituite lungo le rotte di migrazione dell avifauna, finalizzate al mantenimento e alla sistemazione, conforme alle esigenze ecologiche, degli Habitat interni a tali zone e ad esse limitrofi. Attuazione delle Direttive 79/409/Ue - 85/411/Ue - 91/244/Ue L individuazione dei valichi di potenziale interesse per i flussi migratori, assoggettati al divieto di caccia (Ex Art. 43 c. 3 L.R n.26 e succ. mod..) Le zone speciali ungulati, di cui all art. 27 comma 9 L.R. n 26/93, istituiti per la conservazione della fauna selvatica stanziale, in cui è possibile solamente il prelievo selettivo degli ungulati; L individuazione dei comparti di maggiore o minore tutela (Zone A e B) nei comprensori alpini di caccia, finalizzata ad una idonea protezione della fauna stanziale tipica alpina, con particolare riferimento ai tetraonidi;

5 Articolazione dei contenuti del Piano Faunistico venatorio oggetto della V.A.S. e definizione dell ambito d influenza Le zone e periodi per l addestramento e l allenamento dei cani e per le gare cinofile, ovvero quelle aree destinate a ricoprire il ruolo di zone cinofile di tipo A, destinate alle gare e prove cinofile di rilevanza provinciale, regionale o nazionale; Le zone cinofile permanenti destinate all allenamento e l addestramento dei cani, in cui è vietata ogni forma di attività venatoria; Gli indirizzi per gli interventi di ripopolamento faunistico al fine del ripristino di un equilibrata densità faunistica; I criteri per la determinazione del risarcimento in favore dei conduttori dei fondi rustici per i danni arrecati alle produzioni agricole e alle opere approntate sui fondi rustici vincolati come oasi di protezione o zone di ripopolamento e cattura.

6 DEFINIZIONE DELL AMBITO D INFLUENZA DEL PIANO Il Piano Faunistico venatorio oggetto del presente rapporto preliminare non include il piano di miglioramento ambientale a fini faunistici, il quale è oggetto di una pianificazione già in corso di cui è già stata avviata la procedura di valutazione ambientale strategica. AMBITO DI INFLUENZA DEL PIANO Natura e biodiversità Agricoltura e foreste Sicurezza pubblica AZIONI razionalizzare il territorio sottoposto a protezione faunistica tutelare le specie minacciate e il recupero degli ecosistemi promuovere gli interventi di riduzione dei rischi derivanti dall introduzione di specie animali allogene promuovere gli interventi che favoriscono la biodiversità

7 Verifica di assoggettabilità del Piano Faunistico Venatorio alla valutazione ambientale Il Piano faunistico venatorio pur non essendo contemplato nella casistica dei piani o programmi per i quali è esplicitamente prevista la valutazione ambientale strategica, deve essere comunque sottoposto a VAS in quanto interagisce con le zone istituite ai sensi delle direttive uccelli e Habitat, ovvero aree comprese nella rete Natura 2000.

8 Portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale Il rapporto ambientale è il documento che accompagna la proposta del Piano Faunistico venatorio sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica. I contenuti del rapporto ambientale sono dettati dall art. 5 della direttiva 2001/42/CE, dal Decreto Legislativo n./2008 e dalla L.R. n.12/2005 e relativi provvedimenti d attuazione. Nel caso specifico il rapporto ambientale conterrà le seguenti informazioni, analisi e valutazioni: Descrizione ed illustrazione dei contenuti e degli obiettivi principali del Piano Faunistico venatorio; Rapporto del Piano Faunistico venatorio con altri pertinenti Piani; Aspetti attuali sullo stato attuale dell ambiente, pertinenti al piano Faunistico Venatorio, e la sua evoluzione in assenza della pianificazione trattata. Caratteristiche ambientali delle aree che sono significativamente interessate dalle previsioni di piano; Analisi dei problemi ambientali esistenti, pertinenti con il Piano FV, in particolare quelli riguardanti i siti della rete Natura 2000 e di particolare rilevanza ambientale e dei territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità (D.L. n.228/2001);

9 Portate delle informazioni da includere nel rapporto ambientale Obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o nazionale ed eventualmente regionale, che sono stati considerati nella la stesura del Piano FV; Descrizione dei possibili effetti significativi sull ambiente, in particolare quelli relativi all ambito d influenza del piano (la fauna selvatica e più in generale la biodiversità). Descrizione delle misure previste per impedire, ridurre e compensare gli effetti negativi sull ambiente originatisi dall applicazione del Piano FV; Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e la descrizione di come è stata condotta la valutazione, comprese eventuali difficoltà incontrate; Individuazione e descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall attuazione del Piano FV proposto, definendo le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della redazione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; Sintesi non tecnica delle informazioni contenute nel rapporto ambientale.

10 Verifica delle interferenze del piano con i siti della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) Nel territorio della Provincia di Bergamo sono stati istituiti diversi siti della Rete Natura 2000, e precisamente: Alta Val Brembana - Laghi Gemelli, Alta Val di Scalve,Boschetto della Cascina Campagna, Boschi del Giovetto di Paline, Boschi dell'astino e dell'allegrezza, Bosco de' l'isola, Canto Alto e Valle del Giongo, Fontanile Brancaleone, Palude di Brivio, Val Nossana - Cima di Grem, Val Sedornia - Val Zurio - Pizzo della Presolana, Valle Asinina, Valle del Freddo, Valle di Piazzatorre - Isola di Fondra, Valle Parina, Valpredina e Misma, Valtorta e Valmoresca, Val Venina, Belviso Barbellino, Boschi del Giovetto di Paline, Bosco de l'isola, Costa del Pallio, Monte Resegone e Orobie Bergamasche Il Piano Faunistico Venatorio definirà azioni e misure che interessano l intero territorio Provinciale e potenzialmente connesse con la gestione dei siti Natura 2000, benché non necessarie alla stessa. Tutto ciò premesso in sede di conferenza VAS, acquisito il parere obbligatorio e vincolante dell autorità preposta, verrà espressa la valutazione d incidenza del Piano sui siti della Rete Natura 2000 presenti sul territorio provinciale.

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