PREMESSA E CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE

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2 PREMESSA E CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE Il PAT (Piano di Assetto del Territorio) e il PI (Piano degli Interventi) La nuova Legge Urbanistica Regionale n. 11 del 2004 sostituisce il Piano Regolatore Generale della L.R. 61/85 con il Piano Regolatore Comunale che si articola in disposizioni strutturali, contenute nel piano di assetto del territorio (PAT) e in disposizioni operative, contenute nel piano degli interventi (PI): - il Piano di Assetto del Territorio (PAT) è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio comunale; il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) è lo strumento di pianificazione intercomunale finalizzato a pianificare in modo coordinato scelte strategiche e tematiche relative al territorio di più Comuni (art. 12); - il Piano degli Interventi (PI) è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità (art. 12). Il Comune di Sant Anna d Alfaedo ha intrapreso il percorso di rinnovo della strumentazione urbanistica per il governo del territorio, in conformità alle disposizioni della nuova L.R. 11/2004, arrivando alla definizione del Piano di Assetto del Territorio, poi adottato (ai sensi dell art. 14 L.R. 11/2004) dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 13 del e successivamente approvato con deliberazione di Giunta Regionale n in data A seguito approvazione del PAT l Amministrazione Comunale di Sant Anna d Alfaedo ha ritenuto avviare la predisposizione del Piano degli Interventi con la stesura del Documento Programmatico Preliminare, detto anche Documento del Sindaco, ai sensi degli artt. 17 e 18 della LR 11/2004. I Contenuti del Piano degli Interventi La Legge Urbanistica Regionale fissa i contenuti propri del Piano degli Interventi all'articolo 17, che viene di seguito riportato: Arch. Roberto Sbrogiò 1

3 1. Il piano degli interventi (PI) si rapporta con il bilancio pluriennale comunale, con il programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da leggi statali e regionali e si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di piani urbanistici attuativi (PUA). 2. Il PI in coerenza e in attuazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT) sulla base del quadro conoscitivo aggiornato provvede a: a) suddividere il territorio comunale in zone territoriali omogenee secondo le modalità stabilite con provvedimento della Giunta regionale ai sensi dell'art. 50, comma 1, lettera b); b) individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di PUA o di comparti urbanistici e dettare criteri e limiti per la modifica dei perimetri da parte dei PUA; c) definire i parametri per la individuazione delle varianti ai PUA di cui all'articolo 20, c. 14; d) individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d'uso e gli indici edilizi; e) definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente da salvaguardare; f) definire le modalità per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione; g) individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e sostenibilità ambientale; h) definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico nonché quelle relative a reti e servizi di comunicazione, di cui al decreto legislativo n. 259 del 2003 e successive modificazioni, da realizzare o riqualificare; i) individuare e disciplinare le attività produttive da confermare in zona impropria e gli eventuali ampliamenti e riconversioni, nonché quelle da trasferire a seguito di apposito convenzionamento anche mediante l'eventuale riconoscimento di crediti edilizi di cui all'articolo 36 e l'utilizzo di eventuali compensazioni di cui all'articolo 37; j) dettare la specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle fasce di rispetto e alle zone agricole ai sensi degli articoli 40, 41 e 43; k) dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri settori con particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al Arch. Roberto Sbrogiò 2

4 piano urbano dei parcheggi, al piano per l inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai piani pluriennali per la mobilità ciclistica. Procedura per la formazione del Piano degli Interventi I procedimenti per la formazione del Piano degli Interventi sono regolati dalla Legge Urbanistica Regionale che viene riportata, per estratto dell'articolo 18: 1. Il Sindaco predispone un documento in cui sono evidenziati, secondo le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli interventi, le opere pubbliche da realizzarsi nonché gli effetti attesi e lo illustra presso la sede del comune nel corso di un apposito consiglio comunale. 2. Il piano degli interventi è adottato e approvato dal consiglio comunale. L adozione del piano è preceduta da forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con altri enti pubblici e associazioni economiche e sociali eventualmente interessati. 3. Entro otto giorni dall adozione, il piano è depositato a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi presso la sede del comune decorsi i quali chiunque può formulare osservazioni entro i successivi trenta giorni. Dell'avvenuto deposito è data notizia mediante avviso pubblicato nell'albo pretorio del comune e su almeno due quotidiani a diffusione locale; il comune può attuare ogni altra forma di divulgazione ritenuta opportuna. 4. Nei sessanta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il consiglio comunale decide sulle stesse ed approva il piano. 5. Copia integrale del piano approvato è trasmessa alla provincia ed è depositata presso la sede del comune per la libera consultazione. 6. Il piano diventa efficace quindici giorni dopo la pubblicazione nel BUR dell'avviso della avvenuta approvazione da effettuarsi a cura del comune. 7. Decorsi cinque anni dall entrata in vigore del piano decadono le previsioni relative alle aree di trasformazione o espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le quali non siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati all esproprio di cui all'articolo 34. In tali ipotesi, fino ad una nuova disciplina urbanistica, si applica l articolo Le varianti al piano sono adottate e approvate con le procedure di cui al presente articolo. Arch. Roberto Sbrogiò 3

5 9. L approvazione del piano e delle sue varianti comporta la decadenza dei piani urbanistici attuativi (PUA) vigenti limitatamente alle parti con esso incompatibili espressamente indicate, salvo che i relativi lavori siano oggetto di convenzione urbanistica già sottoscritta ed efficace." Documenti che compongono il Piano degli Interventi - Relazione programmatica che indica tempi, priorità operative e quadro economico - Elaborati grafici con le indicazioni progettuali - Norme tecniche Operative - Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale - Registro dei crediti edilizi - Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente l aggiornamento del Quadro conoscitivo di riferimento nonché le informazioni contenute negli elaborati propri del PI stesso I REQUISITI DEL PIANO DEGLI INTERVENTI La redazione del Piano degli Interventi di Sant Anna d Alfaedo si colloca in una stagione di sperimentazione della nuova Legge Urbanistica Regionale rispetto alla quale l Amministrazione ha scelto di misurarsi con le innovazioni introdotte portando Sant Anna d Alfaedo a dotarsi di un Piano di Assetto del Territorio. Il Piano degli Interventi rappresenta la seconda tappa del percorso che porta alla totale revisione del Piano Regolatore Generale Comunale, e dovrà rispondere ad essenziali requisiti di natura generale, quali: la coerenza Il Piano degli Interventi è lo strumento operativo del Piano di Assetto Territoriale PAT; lo stesso deve essere pertanto coerente con le previsioni di tale piano strutturale. la chiarezza Il Piano degli Interventi è lo strumento di governo delle trasformazioni urbanistiche, da attuare con il concorso di diversi soggetti operanti nel territorio, e come tale deve presentare una struttura ordinata ed un linguaggio non ambiguo, comprensibile nelle priorità di intervento, negli elaborati grafici e nelle norme tecniche. la capacità di interagire con gli altri strumenti di governo comunali Il Piano degli Interventi dovrà essere in grado di recepire le indicazioni di altri strumenti di governo del territorio per fornire un quadro di breve periodo (5 anni), che verrà attuato progressivamente con la redazione dei Piani Urbanistici Attuativi (lottizzazioni, piani di Arch. Roberto Sbrogiò 4

6 recupero, etc.) e degli altri Interventi Edilizi Diretti (progetti edilizi di nuova costruzione, ristrutturazione, ampliamento, riconversione dei volumi esistenti, etc.). Esso potrà dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri settori, con particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al piano urbano dei parcheggi, al piano per l inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai piani pluriennali per la mobilità ciclistica ; inoltre dovranno sempre essere rispettate le previsioni ed i contenuti del Piano di Assetto del Territorio, in particolare gli aspetti strategici di salvaguardia e i limiti di gestione del territorio dettati da criteri di sostenibilità previsti dalla Valutazione Ambientale Strategica. la coerenza con le scelte di governo sovracomunali Per tematiche che, per loro natura e dimensione territoriale, non possono essere circoscritte solamente entro i confini comunali (quali ad esempio viabilità, piste ciclopedonali, aree produttive, principali servizi, ecc.) dovranno essere coinvolti di concerto anche i relativi enti territoriali interessati. IL RUOLO DI ENTI, ASSOCIAZIONI E DEI PRIVATI Il Piano degli Interventi contiene la parte operativa e di attuazione del Piano Regolatore Comunale. Coerentemente con tale funzione il PI deve essere pensato come uno strumento flessibile che, nell ambito degli indirizzi pianificatori generali dettati dal PAT, individua le trasformazioni destinate ad essere pianificate, approvate, ed avviate a realizzazione nel breve periodo (5 anni), pena la loro decadenza. Questa impostazione innovativa del Piano viene colta dall Amministrazione Comunale che riconosce un ruolo significativo alle forme di partecipazione dei privati all'attuazione del Piano. In tale contesto, nei limiti delle competenze di cui alla L.R. 11/2004, il Piano degli Interventi potrà recepire, rispetto agli ambiti di intervento e agli obiettivi successivamente elencati, le proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico presentate da soggetti privati quali elementi prioritari di attuazione delle previsioni urbanistiche a livello comunale. Alcune proposte del privato potranno essere oggetto di accordi finalizzati alla determinazione di alcune previsioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata, senza pregiudizio dei diritti di terzi; a seguito di valutazione favorevole della proposta Arch. Roberto Sbrogiò 5

7 l'amministrazione ed il privato sottoscrivono l'accordo. L'accordo viene recepito dal Consiglio Comunale in sede di adozione del Piano degli Interventi. L'accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione ed è soggetto alle medesime forme di pubblicità e di partecipazione (pubblicazione, deposito, controdeduzioni alle osservazioni). Infatti l'accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione ed è condizionato alla conferma delle sue previsioni nel piano approvato. Le proposte di iniziativa privata devono necessariamente coniugarsi e coordinarsi con gli strumenti di programmazione comunali ed in particolare con il Piano triennale delle opere pubbliche di cui dovranno rappresentare la principale risorsa e contestualmente garantire il rispetto dei tempi necessari all attuazione delle previsioni di Piano. Nel periodo di validità del Piano degli Interventi potranno essere introdotte modifiche, a seguito di ulteriori bandi promossi dal Comune oppure su iniziativa dei soggetti privati, per la realizzazione di interventi di rilevante interesse pubblico. Nel contempo il Piano degli Interventi potrà anche accogliere proposte di miglioramento e affinamento della sua struttura formulate da Enti ed Associazioni a garanzia di sua maggior flessibilità e capacità di interagire con il tessuto gestionale e socio-economico. IL PIANO DEGLI INTERVENTI DEL COMUNE DI SANT ANNA D ALFAEDO Fermo restando che allo stato attuale il vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Sant Anna d Alfaedo riveste, come definito dalla nuova legge, il valore e l efficacia del PI per le sole parti compatibili con il PAT, l Amministrazione Comunale di Sant Anna d Alfaedo ha ritenuto opportuno procedere alla predisposizione del Piano degli Interventi, finalizzato all attuazione degli scenari di sviluppo del PAT. Va innanzitutto sottolineato che, come operazione propedeutica alla redazione del Piano, si è innanzitutto provveduto alla ridigitalizzazione del PRG su nuova base cartografica, fornita al Comune dal Consorzio BIM Adige, cartografia riferita al 2012 e Arch. Roberto Sbrogiò 6

8 aggiornata con le ultime modifiche avvenute nel territorio per realizzazione di opere pubbliche. Conseguentemente è stato dato corso all operazione di allineamento tra PAT e PRG con la trasposizione grafica dei tematismi dei vincoli e delle tutele ambientali stabiliti dal PAT e la conversione del PRG vigente secondo quanto compatibile con il PAT approvato, oltre che l allineamento anche delle Norme Tecniche Operative di PI alle disposizioni contenute nelle NT del PAT e nelle NTA del PRG e a seguito avviso alla cittadinanza di avvio della predisposizione del PI e incontri di concertazione sono state esaminate e selezionate, sulla base di criteri omogenei e sostenibilità, numerose richieste di interventi urbanistici, anche attraverso stipula di accordi pubblico / privato art. 6 L.R. 11/2004. Tali richieste hanno costituito la struttura portante del Piano. A livello progettuale il P.I. è organizzato sull individuazione: degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO); dei Vincoli Pianificazione Territoriale Fasce di rispetto; in tale cornice sono individuati tutti i vincoli presenti nel territorio comunale aggiornati ad oggi con particolare riferimento: - al vincolo paesaggistico dei corsi d acqua che vien rappresentato nella veste riferita alla tav. 1 del PAT e all effettivo tracciato del corso d acqua sulla nuova cartografia di base, precisando che in presenza di discordanze vale il vincolo più restrittivo in attesa di aggiornamento cartografico con la Regione Veneto; - agli allevamenti intensivi e fasce di rispetto aggiornate ai nuovi disposti di cui alla DGRV 856 del 15 maggio 2012; del Sistema ambientale e paesaggistico; in tale sistema trova individuazione il territorio agricolo nella sua interezza con gli edifici non più funzionali alla conduzione del fondo e viene recepito il Parco Naturale Regionale della Lessinia con il relativo Piano Ambientale; del Sistema insediativo; in tale sistema, attraverso rilettura delle precedenti ZTO del PRG e loro ridefinizione in tessuti omogenei di riferimento, vengono rappresentati: - il sistema degli insediamenti urbani, attività produttive fuori zona, nuclei di antica origine (ex art. 10 LR 24/85), verde privato e prescrizioni particolari; Arch. Roberto Sbrogiò 7

9 - le aree di trasformazione residenziale e produttiva, (ex ZTO C2 di espansione di PRG non ancora realizzate e nuove aree di trasformazione corrispondenti a individuazioni di nuove aree di espansione residenziale secondo PAT approvato); gli ambiti di accordo tra soggetti pubblici e privati art. 6 LR 11/2004; l edificazione in tessuto consolidato sparso Lotto libero; l individuazione aree con PUA vigente e aree con obbligo di PUA; - la struttura dei servizi (recepimento aree a servizi già di PRG e nuove aree di progetto, individuate anche in riferimento al programma triennale delle opere pubbliche di cui al Documento del Sindaco, per le quali va tenuto un bilancio di controllo annuale per monitorare la loro realizzazione). L attuazione degli interventi negli ambiti di accordo pubblico / privato art. 6 LR 11/2004 è dettagliata con apposite schede accordo raccolte, riportanti parametri urbanistici e prescrizioni particolari. Il Piano si avvale di cartografia in scala 1:5000 e 1:2000 e la sua attuazione oltre che con le schede accordo è disciplinata con le Norme Tecniche Operative e il Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale contenuto all interno della trattazione del territorio agricolo. A livello insediativo, nell ottica di una riqualificazione e valorizzazione del territorio comunale, il Piano prevede interventi di tutela e riordino del territorio agricolo e di riassetto organizzativo dei nuclei urbani anche con interventi di loro rafforzamento e compattamento. Arch. Roberto Sbrogiò 8

10 A livello dimensionale (come dettagliato nell elaborato 5 Verifica Dimensionamento / ATO / Standards / SAU): 1) nel confronto tra PAT e PI il Piano: rispetto: Totale volume residenziale insediativo aggiuntivo P.A.T = mc Totale volume aggiuntivo P.A.T. per attività compatibili con la residenza = mc TOTALE VOLUME COMPLESSIVO AGGIUNTIVO = mc prevede: Totale volume residenziale insediativo aggiuntivo P.I. = mc Totale volume aggiuntivo P.I. per attività compatibili con la residenza = mc TOTALE VOLUME COMPLESSIVO AGGIUNTIVO = mc pertanto: TOTALE VOLUME A DISPOSIZIONE Residenziale ( mc mc) = mc Attività compatibili con la residenza ( mc mc) = mc 2) come verifica superficie ATO il Piano: precisa che le superfici degli ATO sono state perfezionate sulla base di elementi reali e catastali entro i limiti di cui all art delle NT del PAT (Il PI può prevedere limitate modifiche degli ATO entro il 10% della superficie e trasposizioni volumetriche tra ATO del 10% fermo restando il dimensionamento massimo del PAT). Arch. Roberto Sbrogiò 9

11 3) come verifica Standards il Piano: evidenzia una quantificazione: Ab. residenti insediati = ab. Ab. insediabili (da interventi diretti e P.U.A.) Volumetria complessiva P.I. ( mc) / mc/ab. 150 = ab. Totale ab. teorici complessivi = ab. Totale fabbisogno aree servizi ab. x 30 mq/ab. = mq * Totale dotazione aree servizi = mq ** Totale aree standards mq/ab. = 64,63 mq/ab. * in tale quantificazione è compreso il fabbisogno relativo alle aree di trasformazione residenziale con intervento subordinato a P.U.A. previste dal P.I corrispondenti ad una volumetria di mc. pari a 622 ab. teorici insediabili e mq di aree standards di pertinenza ( mc / 150 mc/ab. = 622 ab. x 30 mq/ab. = mq) ** dalla dotazione viene esclusa la superficie dell area F3 di Forte Tesoro ( mq) non acquisita dal Comune 4) come verifica SAU il Piano: precisa che la SAU consumata in questo Piano degli Interventi è pari a: S.A.U. da P.A.T. approvato = mq + incremento del 10% = mq. S.A.U. consumata nel Piano degli Interventi = mq S.A.U. a disposizione = mq Arch. Roberto Sbrogiò 10

12 Infine si precisa che per quanto riguarda il Registro dei crediti edilizi, essendo pervenuta una sola istanza, non ancora formalizzata nella sua richiesta, viene allegato l elaborato 6 Registro dei crediti a cui verrà data attuazione a cura del Comune al momento di concretizzazione del credito. In conclusione si può affermare che il Piano degli Interventi del Comune di Sant Anna d Alfaedo, nel rispetto delle azioni strutturali del PAT approvato e degli obiettivi delineati nel Documento Programmatico Preliminare del Sindaco alla predisposizione del PI, è finalizzato nella sua completezza a dare concrete risposte alle esigenze del territorio e della comunità per un sostenibile ed equilibrato sviluppo socio-economico. Arch. Roberto Sbrogiò 11

13 IL PIANO DEGLI INTERVENTI È COMPOSTA DA: Progetto di Piano a cura Studio Arch. Sbrogiò A) Elaborato 1.Nord : sc B) Elaborato 1.Centro : sc C) Elaborato 1.Sud : sc D) Elaborato 1.Nord : sc E) Elaborato 2.1 Vallene / Martellengo : sc F) Elaborato 2.2 Fosse : sc G) Elaborato 2.3 Ronconi / Cescatto : sc H) Elaborato 2.4 Sant Anna d Alfaedo / Cona : sc I) Elaborato 2.5 Cerna / Spiazzo : sc J) Elaborato 2.6 Vaggimal / Giare : sc K) Elaborato 2.7 Corrubbio / Croce dello Schioppo : sc L) Elaborato 3 Norme Tecniche Operative; M) Elaborato 4 Fascicolo schede accordi art. 6 L.R. 11/2004; N) Elaborato 5 Verifica Dimensionamento / A.T.O. / Standards / S.A.U.; O) Elaborato 6 Registro dei Crediti; P) Elaborato 7 ; Progetto di trattazione del territorio aperto a cura di Studio Benincà: Q) Relazione AA1 tecnico agronomica; R) Tavola AA2 Ambiti delle aziende agricole; S) Tavola AA3- Individuazione degli allevamenti intensivi e delle fasce di rispetto; T) Tavola AA4 Vincolo Forestale LR n.52/78 Aggiornamento aree boscate; U) Tavola AA5 S.A.U. Consumo S.A.U. corrispondente alle azioni del PI; Fabbricati non più funzionali al fondo agricolo; V) Tavola AA6 - Rete ecologica; W)Relazione AA7 - Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale; X) Relazione AA2 VINCA (D.G.R. 3173/2006); Arch. Roberto Sbrogiò 12

14 Compatibilità idraulica a cura Ing. Mauro Resenterra: Y) Compatibilità Idraulica Z) Compatibilità Idraulica Allegato inquadramento degli interventi Arch. Roberto Sbrogiò 13

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