Piano degli Interventi DOCUMENTO DEL SINDACO. Art. 18 della L.R. 23/04/2004 n. 11 Norme per il governo del territorio

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1 Piano degli Interventi DOCUMENTO DEL SINDACO Art. 18 della L.R. 23/04/2004 n. 11 Norme per il governo del territorio Illustrato al Consiglio Comunale nella seduta del

2 Piano degli Interventi Prima Variante Documento programmatico Premesse normative La Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11 (BUR n. 45/2004) NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO E IN MATERIA DI PAESAGGIO stabilisce criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione per il governo del territorio. Tali finalità, sintetizzabili in una spinta propositiva tesa al miglioramento complessivo della qualità della vita, trovano attuazione nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza, efficienza e concertazione. La legge articola il Piano Regolatore Comunale in disposizioni strutturali, contenute nel piano di assetto del territorio (P.A.T.) ed in disposizioni operative, contenute nel piano degli interventi (P.I.). Come precisato all articolo 12, mentre il P.A.T. delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio, il Piano degli Interventi è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del P.A.T., individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità. Dopo l approvazione del P.A.T., il primo atto per giungere alla definizione del Piano degli Interventi, è la predisposizione del Documento Preliminare programmatico (noto come Documento del Sindaco), il quale fissa gli obiettivi della nuova pianificazione ed è il documento su cui applicare la concertazione, la consultazione ed il confronto con enti pubblici territoriali, associazioni economiche e sociali portatrici di interessi rilevanti e diffusi, preventiva alla adozione del Piano. Il presente documento viene redatto, ai sensi e per gli effetti dell'art. 18 comma 1 della L.R. 11/ Norme per il governo del territorio - allo scopo di evidenziare le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli interventi da realizzarsi nonché gli effetti attesi a seguito dell'introduzione, con il primo Piano degli Interventi, di modifiche alle previsioni urbanistiche dell attuale Piano Regolatore Generale. L'articolo 18 della L.R. 11/2004 comma 1 - Procedimento di formazione, efficacia e varianti del Piano degli Interventi - prevede infatti che:"il Sindaco predispone un documento in cui sono evidenziati, secondo le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli interventi, le opere pubbliche da realizzarsi nonché gli effetti attesi e lo illustra presso la sede del comune nel corso di un apposito consiglio comunale." Tale adempimento, secondo quanto previsto al comma 8 dell'art. 18, deve essere assolto anche per le varianti al Piano degli Interventi, per le quali sono da seguire le medesime procedure di adozione ed approvazione previste per il primo P.I.. Per quanto riguarda l iter di approvazione, fissato dal medesimo art. 18, è previsto come primo atto la presentazione da parte del Sindaco di un documento preliminare al Consiglio Comunale. Il Piano degli Interventi sarà successivamente adottato in Consiglio Comunale e dopo la pubblicazione (30 gg. per il deposito e 30 gg. per le osservazioni) il Consiglio Comunale provvederà a controdedurre alle osservazioni pervenute e ad approvare definitivamente il P.I.. Come detto, la predisposizione ed i contenuti del Piano degli Interventi è regolato dalla L.R. 11/2004 che stabilisce, in particolare, all art. 48 Disposizioni transitorie, al comma 5 bis. A seguito dell approvazione del primo piano di assetto del territorio (P.A.T.), il piano regolatore generale vigente, per le parti compatibili con il P.A.T., diventa il piano degli interventi.

3 Considerando il PRG Vigente alla data di Approvazione del P.A.T. quale primo P.I., il presente documento programmatico è il documento amministrativo nel quale si vogliono esplicitare gli intenti e le priorità dell amministrazione nel campo della Pianificazione da attuare con una prima variante. Come previsto dalla citata LR 11/2004 all art. 18 Procedimento di formazione, efficacia e varianti del Piano degli interventi: - il Sindaco deve illustrare il presente Documento nel corso di un apposito Consiglio Comunale; - l Amministrazione Comunale attiva, in relazione ai contenuti della Variante, adeguate forme di partecipazione con i cittadini, enti pubblici, associazioni economiche e sociali. I contenuti della Variante al P.I. L Amministrazione Comunale intende procedere alla stesura del P.I. generale attraverso un cronoprogramma che fin da subito individua, con un primo stralcio, la riqualificazione/rigenerazione del proprio territorio o parti significative di esso; considerato che tra l altro è uno dei principali obiettivi/contenuti del P.A.T. nonché del programma di governo di questa Amministrazione. Successivamente con ulteriori varianti saranno affrontati gli altri temi della Pianificazione del territorio (sistema insediativo residenziale, tutela ambientale, servizi pubblici, etc.) e a tal scopo saranno valutate le esigenze della popolazione che emergeranno dalle istanze presentate e a seguito degli incontri pubblici. La prima variante al P.I. ha quindi l obiettivo principale di dare concreta attuazione ad alcuni degli interventi previsti dal P.A.T., avendo come scopo prioritario quello di dare concreta e ragionevole risposta alle esigenze sociali, in un quadro di sostenibilità complessiva, attuando pertanto solo una prima parte delle previsioni del P.A.T.. Il P.I., nel suo processo di elaborazione, seguirà il percorso e adotterà criteri e metodologia già sperimentati nel P.A.T. e in coerenza con le indicazioni di legge: - adottando un processo di elaborazione trasparente e aperto alla partecipazione ed alla esigenze delle comunità locali, con occasioni di contatto e confronto fra le scelte politiche e tecniche del piano e le esigenze locali, anche per trovare alcune priorità sulle azioni da intraprendere; - valutando prioritariamente, in particolare nel sistema insediativo residenziale, i fabbisogni della popolazione attuale e le esigenze espresse; - puntando alla valorizzazione della complessità ambientale del territorio nella direzione della sostenibilità, alla tutela e valorizzazione dei beni storici-culturaliambientali da inserire nei processi di riqualificazione/rigenerazione del nostro territorio. L Amministrazione intende, circa le tematiche di cui all art.17 Contenuti del Piano degli interventi (P.I.) della LR 11/2004, attivare modalità di consultazione e di analisi delle tematiche storico/culturali del patrimonio edilizio. La Prima variante al P.I. in coerenza e in attuazione del piano di assetto del territorio (P.A.T.) sulla base del quadro conoscitivo aggiornato provvede a perseguire tra gli altri i presenti obiettivi: 1) definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente da salvaguardare; 2) definire le modalità per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione; 3) dettare la specifica disciplina con riferimento ai centri storici. Il P.I. dovrà quindi affrontare i problemi urbanistici facendo corrispondere alla riorganizzazione dei tessuti esistenti un complessivo innalzamento della qualità urbana

4 esistente, con anche inevitabili incrementi del consolidato urbano per assecondare a quelle prioritarie necessità dei fabbisogni dei nostri cittadini. Inoltre, come stabilito all art. 36 Riqualificazione ambientale e credito edilizio, della LR 11/2004, nelle aree individuate nel piano di assetto del territorio (P.A.T.) come opere incongrue ed elementi di degrado, nonché gli ambiti oggetto di interventi di miglioramento della qualità urbana e di riordino della zona agricola, con la variante al piano degli interventi (P.I.) si vuole disciplinare gli interventi di trasformazione da realizzare per conseguire gli obiettivi di ripristino e di riqualificazione urbanistica, paesaggistica, architettonica, energetica, idraulica e ambientale del territorio. La prima variante Piano degli Interventi provvederà, secondo quanto espresso, all'attuazione degli obiettivi fissati, coerentemente, con il Piano Assetto del Territorio, eventualmente anche tramite interventi diretti o per mezzo di Piani Urbanistici Attuativi (P.U.A.) di recupero da attuarsi tra l altro con le modalità ed i contenuti stabiliti in un documento definito come accordo pubblico/privato ai sensi della vigente legislazione in materia (art. 6 della L.R. 11/2004 e, ove e come applicabile, art. 11 della L. 241/1990 come modificata dalla L. 15/2005). In particolare, in questa prima fase di pianificazione operativa, attraverso: - la rigenerazione di alcuni siti del nostro territorio, individuati anche negli attuali centri storici, dove forte è la necessità da parte pubblica alla riqualificazione urbana dei siti e della parte privata ad intervenire per valorizzare il proprio patrimonio fatiscente; - la riqualificazione anche in tutti quegli edifici che il P.A.T. individua con tale finalità come ex stalle, opifici dismessi o esistenti in zona impropria. - ancora nella rigenerazione/riqualificazione di edifici oggetto di grado di protezione da rivedere alla luce della reale situazione degli stessi ai giorni nostri. Un capitolo a parte si dovrà creare per l individuazione di un area socio/sanitaria dove poter realizzare una Residenza Sociale Assistita (R.S.A.), e l aggiornamento del Quadro Conoscitivo sia per quanto riguarda la cartografia di base sia per quanto riguarda l inserimento del P.R.G. Vigente e compatibile con il P.A.T. che a norma di legge e a tutti gli effetti sarà il primo Piano degli Interventi. I suddetti obiettivi potranno anche essere conformati mediante selezione pubblica, dove eventualmente potranno essere individuate le migliori proposte per la cittadinanza del nostro territorio. Inoltre si avrà: - un puntuale aggiornamento dell apparato normativo con il necessario perfezionamento ed integrazione dell articolato in conformità alle recenti disposizioni legislative ma anche in riallineamento con quanto già presente nei comuni facenti parte del P.A.T.I. della Città Metropolitana; - un eventuale ridefinizione di alcuni comparti urbani, ritenuti strategici, e soggetti ad attuazione mediante accordi tra pubblico e privato; - l istituzione, nell apparato normativo, del contributo straordinario, così come previsto dall art. 16 del D.P.R 380/2001, per le modifiche urbanistiche apportate dal P.I.. La formazione della prima variante al Piano degli Interventi sarà quindi finalizzata, anche attraverso il recepimento di eventuali accordi di pianificazione: alla ridefinizione delle connotazioni urbanistiche e degli standard di qualità urbana ed ambientale da attribuire agli ambiti di aree di trasformazione, con possibile previsione di aumento della potenzialità edificatoria delle stesse rispetto alle previsioni di Piano vigente, e ridefinizione della tipologia di Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) più idoneo alla riqualificazione; alla definizione, in quanto inclusa in eventuali accordi pubblico/privato che si andrà a recepire, delle caratteristiche e modalità di realizzazione da parte dei

5 soggetti privati ed a titolo perequativo di un'opera di interesse collettivo e di rilevante interesse pubblico, a fronte della variazione delle previsioni urbanistiche per le aree di cui trattasi ed in maniera ritenuta strategica per l'organizzazione di parti del tessuto urbano e secondo un progetto coordinato finalizzato all'attuazione (e non alla sola previsione) delle dotazioni territoriali. Si reputa quindi che nella fattispecie possa essere raggiunto l'obiettivo di contemperare adeguatamente, per il tramite del recepimento dell'accordo pubblico/privato nella programmazione urbanistica, l'interesse pubblico con quello privato. Il ruolo dei privati La prima variante al Piano degli Interventi del Comune di Ponte San Nicolò recepirà, tra l altro, la possibilità di addivenire ad accordi con i privati a seguito di proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico presentate da soggetti privati. L'iter procedimentale dell'accordo pubblico/privato è regolato dall'art. 6 della L.R. 11/2004 e sarà recepito anche nelle Norme Tecniche Operative del Piano degli Interventi, quale forma idonea a soddisfare gli obiettivi e gli standard di qualità urbana da attuare nel territorio comunale. Il Piano degli Interventi avrà il ruolo strategico attribuito allo strumento dell'accordo pubblico privato, da attuarsi anche per mezzo di Piani Urbanistici Attuativi (PUA) al fine di ottenere che: - siano interessati comparti di territorio, anche non contigui, che comunque concorrano alla organizzazione di parti di città secondo un progetto coordinato finalizzato all'attuazione delle dotazioni territoriali a scala comunale; - i soggetti privati concorrano alla realizzazione ed al finanziamento delle opere di interesse collettivo. Ponte San Nicolò, 09 aprile 2018 Il Sindaco Enrico Rinuncini

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