HEALTH EQUITY AUDIT PDTA Mammella 4 luglio M.Annicchiarico R.Costantino Ausl di Bologna

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1 HEALTH EQUITY AUDIT PDTA Mammella 4 luglio 2013 M.Annicchiarico R.Costantino Ausl di Bologna

2 Maggiore offerta, ma piu articolata Maggiore burocrazia Maggiore completezza (e complessità) dell informazione Maggiore rilevanza del ruolo di agenzia Crescenti vincoli sull uso delle risorse Popolazione piu complessa = maggior rischio di disequità

3 Higher SES group Change in health status resulting from intervention Baseline disparity Disparity narrowing Temporary widening Disparity reduce Lower SES group Lower SES group without targeting Long term No universal coverage Early phase universal Mature phase universal Targeted revision SES: socio-economic status

4 Managed Care Integrated Care Pathways Clinical Guidelines Managed Care: A systematic approach to care management Incorporates the spectrum of healthcare (prevention, treatment, rehabilitation, support ) Balances evidence based practice with budgetary and other constraints

5 Migliorare la qualitàdelle cure attraverso una approccio fortemente gestito, favorendo il coivolgimento dei pazienti, identificando e misurando i miglioramenti e gli esisti. Massimizzare l uso delle risorse riducendo l inappropriatezza sia in eccesso che in difetto Contribuire ad identificare e chiarire i processi clinici assicurando la continuità delle cure e riducendo le variabilitànon giustificate. Lo sviluppo e l implementazione dei percorsi èin grado di aumentare la collaborazione tra discipline e professioni. Supportare la effectiveness, la misurazione degli esiti e la sicurezza delle cure, attraverso l applicazione sistematica della Evidence based practice, del clinical audit, il coinvolgimento dei pazienti, il lavoro multi disciplinare e multiprofessionale ed il confronto clinico.

6 Lo strumento del PDTA èstato scelto per definire con chiarezza gli obiettivi, i ruoli, gli ambiti di intervento e le modalitàdi misura di un percorso di cura. Il coinvolgimento multidisciplinare necessario per costruire un PDTA è ritenuto utile per favorire lo scambio di informazioni e la comprensione dei ruoli tra i professionisti, consentendo peraltro il costante adattamento alla realtàspecifica ed il governo delle transazioni organizzative. Gli obiettivi prioritari sono quelli di garantire: Accessibilità e fruibilità delle cure Omogeneità delle componenti la qualità dell assistenza Riduzione delle inappropriatezze cliniche ed organizzative Presidio delle interfacce e consolidamento della continuità delle cure Accountability

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8 Egualitarismo (universalismo assoluto) Uniformità di trattamento nell assunto che tutti i cittadini sono eguali e a tutti spettano le stesse risorse senza considerazione alcuna della varietà e diversità dei bisogni di salute che caratterizzano le diverse popolazioni nelle stesse classi d età.

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11 -Eguale accessibilità(opportunity to use) per eguale bisogno (e.s: eguale tempo di attesa per le stesse condizioni) -Eguale utilizzazione (use) per eguale bisogno (es: eguale tempo di degenza per la medesima condizione) - Eguale trattamento per eguale bisogno (es: equità verticale) -Eguale livello di salute raggiungibile

12 La declinazione del concetto di equitànei servizi, nella percezione comune riguarda prevalentemente: La teorizzazione del principio informatore dell universalismo, quello di garantire a tutti i cittadini, senza distinzioni, livelli di assistenza sanitaria uniformiessenziali (-minimi?) (833/78; 502/92; 229/99); La corrispondenza, erronea, fra questo principio, e quello della l equality, intesa come definizione degli standard di cura, discriminazione positiva, targetizzazione degli interventi;

13 la preoccupazione di garantire una equità verticale (appropriatezza?) piuttosto che una equità orizzontale ; la distribuzione geografica dei servizi (accessibilità?); l equilibrio (o meglio il match ) domanda/offerta sul piano dei volumi (liste di attesa?); la valutazione dell equitàdi trattamento nella popolazione inclusa (velo di ignoranza?); una lettura di equitàin termini di offerta piuttosto che di barriere.

14 Equità è il criterio su cui si basano le nostre scelte

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18 Estensione non interrotta nel tempo degli obiettivi assistenziali attraverso una linearità di svolgimento degli interventi fra i diversi livelli e ambiti di erogazione delle cure e dell assistenza. La continuità assistenziale è quindi un processo dove, individuati i bisogni del paziente, viene prestata assistenza continuativa da un livello di cura ad un altro sia esso domicilio, ospedale o altra realtà. Il mondo professionale ha ancora la percezione che la propria responsabilità, il proprio ambito di competenza abbia inizio quando il paziente si presenta ai servizi ( e cessi o comunque si allenti quando il paziente non è presente o non frequenta i servizi)

19 % interventi effettuati entro 60 gg dall'ultima mammografia 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 59,1% 67,0% 64,5% 58,0% 63,9% 50,0% 63,2% 62,0% 53,6% 55,8% 20,0% 10,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0%0,0% 48,3% 2011 Anno S Anno S1 40,9% AZ. OSP.UNIVERSITARIA BO OSP. DI PORRETTA TERME OSP. DI BAZZANO OSP. S. GIOVANNI IN P. OSP. BELLARIA OSP. BENTIVOGLIO OSP. BUDRIO OSP. MAGGIORE OSP. VERGATO Tot. AUSL di Bologna Pubb. Tot. AUSL di Bologna Priv. Altre Az. RER (Pubb.+ Priv.)

20 % di pazienti sottoposte a re-intervento a 90gg/totale pazienti sottoposte ad intervento 50,0% 2011 Anno R1 45,0% 40,0% 2012 Anno R1 35,0% 30,0% 29,5% 25,0% 20,0% 23,7% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 2,0% 3,0% 8,7% 9,6% 0,0% 0,0%0,0% 0,0% 11,4% 0,0%0,0% 10,4% 0,0% 0,0% 0,0% 5,6% 3,3% 3,6% 0,0% AZ. OSP.UNIVE RSITARIA BO OSP. DI PORRETTA TERME OSP. DI BAZZANO OSP. S. GIOVANNI IN P. OSP. BELLARIA OSP. BENTIVOGLIO OSP. BUDRIO OSP. MAGGIORE OSP. VERGATO Tot. AUS L di Bologna Pubb. Tot. AUS L di Bologna Priv. Altre Az. RER (Pubb.+ Priv.) %di pazienti residenti che entro 1 anno dall intervento hanno ricevuto una visita presso un ambulatorio di follow up (chirurgica/oncologica/radioterapica) 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 91,7% 87,7% 100,0% 100,0% 98,4% 100,0% 96,3% 97,4% 84,2% 75,0% 75,0% 100,0% 100,0% 100,0% 2011 Anno P1 96,1% 100,0% 2012 Anno P1 89,3% 92,0% 84,5% 78,9% 81,8% 77,5% 50,0% AZ. OSP.UNIVERSITARIA BO OSP. DI PORRETTA TERME OSP. DI BAZZANO OSP. S. GIOVANNI IN P. OSP. BELLARIA OSP. BENTIVOGLIO OSP. BUDRIO OSP. MAGGIORE OSP. VERGATO Tot. AUSL di Bologna Pubb. Tot. AUSL di Bologna Priv. Altre Az. RER (Pubb.+ Priv.) Totale

21 % di pazienti residenti con ca. MAMMELLA in ADI-MMG o ADI-ANT che vengono ricoverati con accesso da PS ANNO 2011 P2 100,0% ANNO 2012 P2 90,0% 80,0% 70,0% 62,5% 60,0% 50,0% 50,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 25,0% 36,8% 29,4% 16,7% 20,0% 33,3% 28,9% 10,0% 0,0% DISTRETTO PIANURA OVEST DISTRETTO BOLOGNA DISTRETTO PIANURA EST DISTRETTO CASALECCHIO DI RENO 0,0% 0,0% DISTRETTO DI PORRETTA TERME 0,0% DISTRETTO S.LAZZARO DI SAVENA AZIE NDA % di pazienti residenti in Azienda in assistenza ADI MMG/ADIANT/Hospice nei 6 mesi precedenti al decesso per tumore del mammella 100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 66,7% 72,7% 55,6% 58,0% 75,0% 57,6% 58,8% 68,8% 75,0% 50,0% 60,0% 60,8% 59,4% 40,0% 30,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% CASALECCHIO DI RENO CITTA' DI BOL OGNA PIANURA EST PIANURA OVEST PORRETTA TERME SAN LAZZARO DI SAVENA C omplessivo

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