PIANO URBANISTICO TERRITORIALE TEMATICO/ PAESAGGIO
|
|
- Eloisa Zani
- 4 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 AREA TECNICA SETTORE URBANISTICA PIANO URBANISTICO TERRITORIALE TEMATICO/ PAESAGGIO OGGETTO SISTEMA DELLA COPERTURA BOTANICO VEGETAZIONALE, COLTURALE E DELLA POTENZIALITA FAUNISTICA: BOSCHI E MACCHIE BENI NATURALISTICI ZONE UMIDE AREE PROTETTE BENI DIFFUSI DEL PAESAGGIO AGRARIO Consulenza : Dott.ssa Anna Maria CASTELLANETA Il Capo Settore Urbanistica Arch. Vincenzo Cavallo Il Dirigente dell Area Tecnica Arch. Giovanni Narracci Assessore all Urbanistica (Francesco Donatelli Il Sindaco (Dott. Raffaele Bagnardi Grottaglie, 12 APRILE
2 CORTEMAGGIORE 6 Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni Braun Blanquet J., Les groupements végétaux climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di de la France Méditerranéenne, Montpellier, antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato Mandria deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la Taranto, Martina Franca restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione caratterizzata dalla macchia è presente sul territorio nelle sue diversificate espressioni di macchia alta, di macchia bassa, di gariga e in qualche caso di frigana. Si fa riferimento a un tipo di vegetazione ascrivibile all associazione del Quercetum galloprovinciale, della classe Quercetalia ilicis, caratterizzata da specie legnose xeriche che esprimono fedelmente le caratteristiche climatiche dei paesi del Mediterraneo. Racchiude, perlopiù, specie a foglia persistente a portamento prevalentemente arbustivo, anche nelle forme arboree, che contribuivano a costituire la vegetazione climax dei raggruppamenti vegetali mediterranei. Tale tipo di vegetazione è stata nel tempo distrutta a seguito delle trasformazioni antropiche, pertanto rimane confinata solo in particolari ambiti spesso inaccessibili; in altri luoghi ha subito trasformazioni pressoché irreversibili per la scomparsa di alcune delle specie caratterizzanti, che le hanno imposto aspetti diversificati. Il Quercetum galloprovinciale è caratterizzato dalla macchia alta di leccio (Quercus ilex) ma anche da altre sclerofille sempreverdi che ricordate con alcune caducifoglie tipiche, nel territorio in esame, sono perlopiù rappresentate da olivastro (Olea europea, silvester), da lentisco (Pistacia lentiscus), da alaterno (Rhamnus alaternus), fillirea (Phyllirea media), da mirto (Myrtus communis), da sparzio spinoso (Caycotome spinosa), da cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis), da cisto rosso (Cistus incanus), da corbezzolo (Arbutus unedo), da thè siciliano (Prasium majus), da perastro (Pyrus amygdaliformis), da terebinto Livello del Valore Paesaggistico: B = valore rilevante (per la presenza della componente vegetazionale e della potenzialità della Fauna)
3 (Pistacia therebintus), da citiso spinoso (Chamaecytisus spinescens), da rosa (Rosa sp.), da asparago pungente (Asparagus acutifolius), da ginestra odorosa (Spartium junceum), da rosmarino (Rosmarinus officinalis) da pungitopo (Ruscus aculeatus). Nel territorio di Grottaglie, tuttavia, il leccio, nella macchia alta, non risulta essere dominante sulle altre specie quanto, piuttosto, in mescolanza, sotto forma arbustiva, con altre specie di analogo portamento con cui forma la compatta coltre delle sclerofille sempreverdi. Infatti, come rilevato in altri contesti del bacino mediterraneo, la macchia foresta può essere identificata in tipi che differiscono per condizioni edafiche e/o condizioni climatiche dalla tipologia classica pertanto, può manifestarsi con altre specie dominanti. Nel caso di Grottaglie è l olivastro, Olea europea, silvester, più che il leccio, a dominare la macchia foresta caratterizzandola con piante frondose, di grande sviluppo, sia a Cortemaggiore che a Vallone Rigio. Molto probabilmente doveva essere questo il limite tra la macchia mediterranea e il bosco mediterraneo. Questa forma, in rapporto alla natura e alla dislocazione dei luoghi, alla esposizione, alle condizioni climatiche ed edafiche, nonché alla minore o maggiore pressione antropica assume connotazioni differenziate, nello stesso ambito sconfinando, spesso, in forme di degradazione più o meno spinta, tant è che non è facile distinguere e/o delimitare i confini tra l uno o l altro degli aspetti. Si può affermare, infatti, che su suolo calcareo, spesso con massi rocciosi affioranti, si instaura un tipo di vegetazione steppica, xerofila con ridotto corteggio numerico di specie. Quando, tuttavia, il cotico roccioso si interrompe lasciando posto ad uno spessore maggiore di terreno, l aspetto del luogo cambia in quanto gli elementi della macchia assumono una maggiore compatezza e altezza delle forme. L aspetto di avanzato degrado si può osservare, invece, nelle zone con terreno profondo originariamente ricche di specie arbustive ed erbacee e ridotte, oggi, ad un diradato corteggio arbustivo e soprattutto a specie geofite, Asphodelus ramosus, Urginea maritima e numerose orchidaceae del genere Orchis, Serapias e Ophrys. Nello specifico del territorio di Grottaglie la formazione vegetale di macchia mediterranea, risulta essere la più diffusa dal momento che abbraccia una notevole porzione del territorio. Si riscontra, infatti, rigogliosa in località paesaggisticamente rilevanti o eccezionali dove il rigoglio vegetativo è al massimo della sua espressione di formazione climax come nel primo tratto del Vallone Rigio e in località Cortemaggiore mentre attraverso aspetti di transizione, evidenti nelle località Visciolo, Ospedale, Trullo Mannara, Mannara, Fosso Rigio Buccito Coluccio, Casabianca, Vallone Fullonese, Galeasi Vicentino La Torre e Angiulli Piccolo, si presenta priva delle connotazioni originarie, fino a ricoprire, con formazioni basse, legnose e xeriche, il cotico roccioso affiorante com è il caso soprattutto della macchia di Frantella, di Malabarba, di Paparazio, di Lama S. Elia, di La Torre, di Amici, di Vallone Pensiero Paparazio. In tali luoghi le specie più frequenti sono Thymus capitatus, Thymus striatus, Rosmarinus officinalis, Daphne gnidium e varie specie erbacee geofite. Il fronte dei monti di Cortemaggiore confina con il territorio del comune di Crispiano, con il territorio del comune di Taranto, che qui possiede un enclave e con il territorio del comune di Martina Franca, dal quale si differenzia solo amministrativamente dal momento che è parte integrante della catena dei monti del secondo gradino murgiano. Il paesaggio di questo territorio è uno dei più suggestivi di tutta la zona esaminata; consente, infatti, di godere di un ampio panorama che include, nelle giornate limpide di tramontana, tutto il golfo di Taranto e che permette di guardare all orizzonte, in direzione sud est, sia l Appennino Lucano che quello Calabro Lucano. La vegetazione, perlopiù legnosa xerica, è espressione delle più significative condizioni climatiche dei paesi mediterranei; infatti, la presenza di Leccio (Quercus ilex) e di Olivo (Olea oleaster e O. 3
4 sylvester), dominante quest ultimo, nella formazione di macchia foresta, costituisce la vegetazione climax tipica dei raggruppamenti vegetali mediterranei, per certi versi quasi completamente distrutta dall uomo che, nel corso dei secoli, ha sostituito la primigenie coltre vegetale con le colture arboree, mutando in maniera profonda la connotazione dei luoghi. La vegetazione originaria rimane tuttavia relegata alle zone più impervie ed inaccessibili del territorio, così come a Cortemaggiore, ove, tuttavia, l uomo è comunque intervenuto nelle aree a leggero declivio per la coltivazione dell olivo. Annosi esemplari sono presenti lungo tutto la linea sinuosa che delimita Cortemaggiore e la piana sottostante; questi alberi, quasi tutti elementi selvatici nati da seme, talvolta innestati, sono l espressione più significativa del secolare rapporto di reciprocità tra l uomo e l ambiente naturale. A tratti, si intravedono differenti forme di degradazione della vegetazione originaria perlopiù determinata dall uomo e dalle sue attività. Senza soluzione di continuità questa zona costituisce un insieme paesaggistico di grande valore ambientale, allo stato attuale, minacciato da tentativi di edilizia abusiva e da una forma di disboscamento deturpante causato dal passaggio del metanodotto, a confine tra i territori di Grottaglie e di Crispiano che ha determinato una profonda interruzione nella continuità vegetazionale VISCIOLO Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Braun Blanquet J., Les groupements végétaux de la France Méditerranéenne, Montpellier, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, Mandria M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di Taranto, Martina Franca S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione caratterizzata dalla macchia è presente sul territorio nelle sue diversificate espressioni di macchia alta, di macchia bassa, di Livello del Valore Paesaggistico: A = valore eccezionale (sia per la presenza di varie componenti vegetazionali e floristiche, tra le quali specie puntiformi di querce caducifoglie che per la potenzialità faunistica e la reale presenza della specie Poiana, (Buteo buteo) 4
5 gariga e in qualche caso di frigana. Si fa riferimento a un tipo di vegetazione ascrivibile all associazione del Quercetum galloprovinciale, della classe Quercetalia ilicis, caratterizzata da specie legnose xeriche che esprimono fedelmente le caratteristiche climatiche dei paesi del Mediterraneo. Racchiude, perlopiù, specie a foglia persistente a portamento prevalentemente arbustivo, anche nelle forme arboree, che contribuivano a costituire la vegetazione climax dei raggruppamenti vegetali mediterranei. Tale tipo di vegetazione è stata nel tempo distrutta a seguito delle trasformazioni antropiche, pertanto rimane confinata solo in particolari ambiti spesso inaccessibili; in altri luoghi ha subito trasformazioni pressoché irreversibili per la scomparsa di alcune delle specie caratterizzanti, che le hanno imposto aspetti diversificati. Il Quercetum galloprovinciale è caratterizzato dalla macchia alta di leccio (Quercus ilex) ma anche da altre sclerofille sempreverdi che ricordate con alcune caducifoglie tipiche, nel territorio in esame, sono perlopiù rappresentate da olivastro (Olea europea, silvester), da lentisco (Pistacia lentiscus), da alaterno (Rhamnus alaternus), fillirea (Phyllirea media), da mirto (Myrtus communis), da sparzio spinoso (Caycotome spinosa), da cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis), da cisto rosso (Cistus incanus), da corbezzolo (Arbutus unedo), da thè siciliano (Prasium majus), da perastro (Pyrus amygdaliformis), da terebinto (Pistacia therebintus), da citiso spinoso (Chamaecytisus spinescens), da rosa (Rosa sp.), da asparago pungente (Asparagus acutifolius), da ginestra odorosa (Spartium junceum), da rosmarino (Rosmarinus officinalis) da pungitopo (Ruscus aculeatus). Nel territorio di Grottaglie, tuttavia, il leccio, nella macchia alta, non risulta essere dominante sulle altre specie quanto, piuttosto, in mescolanza, sotto forma arbustiva, con altre specie di analogo portamento con cui forma la compatta coltre delle sclerofille sempreverdi. Infatti, come rilevato in altri contesti del bacino mediterraneo, la macchia foresta può essere identificata in tipi che differiscono per condizioni edafiche e/o condizioni climatiche dalla tipologia classica pertanto, può manifestarsi con altre specie dominanti. Nel caso di Grottaglie è l olivastro, Olea europea, silvester, più che il leccio, a dominare la macchia foresta caratterizzandola con piante frondose, di grande sviluppo, sia a Cortemaggiore che a Vallone Rigio. Molto probabilmente doveva essere questo il limite tra la macchia mediterranea e il bosco mediterraneo. Questa forma, in rapporto alla natura e alla dislocazione dei luoghi, alla esposizione, alle condizioni climatiche ed edafiche, nonché alla minore o maggiore pressione antropica assume connotazioni differenziate, nello stesso ambito sconfinando, spesso, in forme di degradazione più o meno spinta, tant è che non è facile distinguere e/o delimitare i confini tra l uno o l altro degli aspetti. Si può affermare, infatti, che su suolo calcareo, spesso con massi rocciosi affioranti, si instaura un tipo di vegetazione steppica, xerofila con ridotto corteggio numerico di specie. Quando, tuttavia, il cotico roccioso si interrompe lasciando posto ad uno spessore maggiore di terreno, l aspetto del luogo cambia in quanto gli elementi della macchia assumono una maggiore compatezza e altezza delle forme. L aspetto di avanzato degrado si può osservare, invece, nelle zone con terreno profondo originariamente ricche di specie arbustive ed erbacee e ridotte, oggi, ad un diradato corteggio arbustivo e soprattutto a specie geofite, Asphodelus ramosus, Urginea maritima e numerose orchidaceae del genere Orchis, Serapias e Ophrys. Nello specifico del territorio di Grottaglie la formazione vegetale di macchia mediterranea, risulta essere la più diffusa dal momento che abbraccia una notevole porzione del territorio. Si riscontra, infatti, rigogliosa in località paesaggisticamente rilevanti o eccezionali dove il rigoglio vegetativo è al massimo della sua espressione di formazione climax come nel primo tratto del Vallone Rigio e in località Cortemaggiore mentre attraverso aspetti di transizione, evidenti nelle 5
6 località Visciolo, Ospedale, Trullo Mannara, Mannara, Fosso Rigio Buccito Coluccio, Casabianca, Vallone Fullonese, Galeasi Vicentino La Torre e Angiulli Piccolo, si presenta priva delle connotazioni originarie, fino a ricoprire, con formazioni basse, legnose e xeriche, il cotico roccioso affiorante com è il caso soprattutto della macchia di Frantella, di Malabarba, di Paparazio, di Lama S. Elia, di La Torre, di Amici, di Vallone Pensiero Paparazio. In tali luoghi le specie più frequenti sono Thymus capitatus, Thymus striatus, Rosmarinus officinalis, Daphne gnidium e varie specie erbacee geofite. La vegetazione di Canale Visciolo è caratterizzata prevalentemente da formazioni vegetali di specie xerofile della macchia alta mediterranea che ricopre a tratti senza soluzione di continuità i versanti inclinati del canale. Va rilevato tuttavia che la presenza più significativa è nella individuazione di numerosi alberi di querce caducifoglie che corrono lungo il pendio, anche in questo caso, come in altri rilevati nel territorio, delimitando un piccolo corso d acqua che dalla collina scende a valle in direzione del lungo corso mediano di acque scavato nella roccia. Tale presenza di notevole significato scientifico aumenta la già notevole valenza paesaggistica del luogo VALLONE FANTIANO 16 Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Braun Blanquet J., Les groupements végétaux de la France Méditerranéenne, Montpellier, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, Mandria M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di Taranto, Martina Franca S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione delle pinete si riferisce alla pineta di Pino d Aleppo specie il cui indignato, in Puglia, viene fatto risalire solo al nucleo presente sul promontorio del Gargano e a quello presente a Massafra nella gravina Madonna della Scala. Poco o nulla si riscontra, nella bibliografia specifica, sul più vasto areale tarantino che la specie fa Livello del Valore Paesaggistico: A = valore eccezionale (per la presenza della componente vegetazionale e della potenzialità faunistica ad essa legata) 6
7 registrare: Così che spesso si fa accenno alle pinete dell arco ionico perlopiù come formazioni artificiali naturalizzate in un ambiente consono alla sopravvivenza della specie. Nel territorio di Grottaglie i nuclei naturali di questa formazione forestale sono numerosi, in molti casi resi artificiali dai rimboschimenti, la cui piantagione, per sesti regolari, ha spesso cancellato la disposizione casuale dei singoli individui cancellando il primitivo l aspetto di naturalità. La formazione costituita dalle pinete di Pino d Aleppo, nel territorio di Grottaglie, può ritenersi tra le formazioni originarie proprie di questa zona dell entroterra tarantino. Si tratta di una formazione il cui areale, poco studiato in realtà e di cui le fonti bibliografiche sono piuttosto carenti, è intravedibile nei residui frammenti della pineta originaria di cui oggi, purtroppo, rimangono scarsi indizi spesso di alcuna leggibilità. Le pinete naturali del territorio di Grottaglie sono, tutte state oggetto di rinfittimento o di rimboschimento delle aree contermini cosi che oggi si distingue con difficoltà la formazione originaria.da quella artificiale. Durante l indagine sono state rilevate quella di Frantella, di San Francesco, di Paparazio e di Galeasi che, per quanto con soggettive connotazioni ne sono l esempio eclatante. Discorso a sé per il Vallone Fantiano il cui eccezionale valore paesaggistico lo pone tra le più interessanti formazioni di pineta naturale di Pino d Aleppo della provincia. Il primo impatto con il Vallone Fantiano è particolarmente suggestivo. La gravina si presenta, infatti, quasi totalmente ricoperta, nella parte a monte dell incisione e lungo le brevi aree contermini che si snodano sui bordi superiori degli spalti, da una interessante formazione di pino d Aleppo che costituisce uno dei tanti lembi di pineta relitta delle foreste dell arco ionico. E presente, inoltre, un consistente strato sottostante di globosi arbusti di rosmarino e timo nonchè una discreta rinnovazione naturale che tenta di espandere la superficie al di là del limite superiore della gravina. Senza soluzione di continuità le formazioni di pino d Aleppo dovevano interessare, la zona costiera e quella interna fino al limite dei querceti caducifoglie e pertanto, oggi, questi residui lembi della vegetazione originaria rappresentano un importante tassello nella ricostituzione della vegetazione potenziale dei luoghi. Per quanto l aspetto della pineta e delle singole piante appaia buono, si sono evidenziati due elementi fondamentali che potrebbero allarmare sullo stato di salute del consorzio boschivo; il primo rappresentato da un considerevole attacco di processionaria del pino (Thaumetopea pityocampa), già rilevato anche nelle formazione artificiale della pineta, a nord del territorio comunale e nei giardini privati della città e il secondo nei ripetuti fenomeni di stroncamento delle piante in piedi, evidenziato durante i rilievi ANGIULLI GRANDE 26 Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Braun Blanquet J., Les groupements végétaux de la France Méditerranéenne, Montpellier, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, Mandria M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di Taranto, Martina Franca S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida Livello del Valore Paesaggistico: A = valore eccezionale (per l importanza scientifica del bosco costituito da specie di quercia caducifoglie espressione del residuo vasto querceto che caratterizzava la zona situata ai piedi del secondo gradino murgiano) 7
8 quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. Uno degli elementi più importanti di questa indagine vegetazionale è sicuramente nell individuazione di residui lembi di querce caducifoflie. In località Masseria Nuova, Melio, Padula Monache, Angiulli Grande e Castagna. Si tratta di piccole aree boscate per molti versi in condizioni di degrado, fortemente minacciati dall azione antropica, che costituiscono un elemento paesaggistico e scientifico particolarmente importante rafforzato dalla presenza di piante sparse di quercia nel territorio e lungo i muri a secco secondo i tipi della vegetazione reale formata da frammenti della vegetazione originaria. Sono senza dubbio di notevole rilevanza dal momento che consentono di ipotizzare, ancora una volta, quale possa essere la vegetazione potenziale dell area in esame. La specie arborea maggiormente rappresentata sembra essere la roverella (Quercus pubescens), ben evidente in annose piante anche nei campi coltivati oliveti e vigneti ma è in corso di studio l accertamento della presenza anche di Quercus virgiliana, di Quercus robur e di Quercus dalechampi, probabilmente esistenti negli ambiti indagati. Il bosco di querce caducifoglie rilevato in località Angiulli Grande, come dall omonima masseria, si presenta intricato e di difficile accesso per la presenza di robusti arbusti di mirto, di lentisco, di cisto, di fillirea e da elementi lianosi come la smilace che si sviluppa tra gli stessi. Ha un aspetto apparentemente rigoglioso lungo il perimetro esterno, tra l altro, delimitato da un muro a secco, che cambia totalmente al suo interno, presentandosi alquanto degradato e costituito da rada copertura arborea fatta perlopiù da individui contorti e con chiome irregolari. Anche questo piccolo bosco come gli altri, è fortemente minacciato dalla pressione antropica soprattutto imputabile alla presenza dei fondi coltivati limitrofi tra i quali vegeta. Indiscutibile l importanza scientifica dell intero biotopo costituito da specie di quercia, in corso di identificazione, non segnalate nella zona ANGIULLI PICCOLO 27 Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna Braun Blanquet J., Les groupements végétaux de la France Méditerranéenne, Montpellier, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, Mandria M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di Taranto, Martina Franca Livello del Valore Paesaggistico: B = valore rilevante (per il contesto naturalistico di cui l area fa parte e per la potenzialità faunistica) 8
9 restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione caratterizzata dalla macchia è presente sul territorio nelle sue diversificate espressioni di macchia alta, di macchia bassa, di gariga e in qualche caso di frigana. Si fa riferimento a un tipo di vegetazione ascrivibile all associazione del Quercetum galloprovinciale, della classe Quercetalia ilicis, caratterizzata da specie legnose xeriche che esprimono fedelmente le caratteristiche climatiche dei paesi del Mediterraneo. Racchiude, perlopiù, specie a foglia persistente a portamento prevalentemente arbustivo, anche nelle forme arboree, che contribuivano a costituire la vegetazione climax dei raggruppamenti vegetali mediterranei. Tale tipo di vegetazione è stata nel tempo distrutta a seguito delle trasformazioni antropiche, pertanto rimane confinata solo in particolari ambiti spesso inaccessibili; in altri luoghi ha subito trasformazioni pressoché irreversibili per la scomparsa di alcune delle specie caratterizzanti, che le hanno imposto aspetti diversificati. Il Quercetum galloprovinciale è caratterizzato dalla macchia alta di leccio (Quercus ilex) ma anche da altre sclerofille sempreverdi che ricordate con alcune caducifoglie tipiche, nel territorio in esame, sono perlopiù rappresentate da olivastro (Olea europea, silvester), da lentisco (Pistacia lentiscus), da alaterno (Rhamnus alaternus), fillirea (Phyllirea media), da mirto (Myrtus communis), da sparzio spinoso (Caycotome spinosa), da cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis), da cisto rosso (Cistus incanus), da corbezzolo (Arbutus unedo), da thè siciliano (Prasium majus), da perastro (Pyrus amygdaliformis), da terebinto (Pistacia therebintus), da citiso spinoso (Chamaecytisus spinescens), da rosa (Rosa sp.), da asparago pungente (Asparagus acutifolius), da ginestra odorosa (Spartium junceum), da rosmarino (Rosmarinus officinalis) da pungitopo (Ruscus aculeatus). Nel territorio di Grottaglie, tuttavia, il leccio, nella macchia alta, non risulta essere dominante sulle altre specie quanto, piuttosto, in mescolanza, sotto forma arbustiva, con altre specie di analogo portamento con cui forma la compatta coltre delle sclerofille sempreverdi. Infatti, come rilevato in altri contesti del bacino mediterraneo, la macchia foresta può essere identificata in tipi che differiscono per condizioni edafiche e/o condizioni climatiche dalla tipologia classica pertanto, può manifestarsi con altre specie dominanti. Nel caso di Grottaglie è l olivastro, Olea europea, silvester, più che il leccio, a dominare la macchia foresta caratterizzandola con piante 9
10 frondose, di grande sviluppo, sia a Cortemaggiore che a Vallone Rigio. Molto probabilmente doveva essere questo il limite tra la macchia mediterranea e il bosco mediterraneo. Questa forma, in rapporto alla natura e alla dislocazione dei luoghi, alla esposizione, alle condizioni climatiche ed edafiche, nonché alla minore o maggiore pressione antropica assume connotazioni differenziate, nello stesso ambito sconfinando, spesso, in forme di degradazione più o meno spinta, tant è che non è facile distinguere e/o delimitare i confini tra l uno o l altro degli aspetti. Si può affermare, infatti, che su suolo calcareo, spesso con massi rocciosi affioranti, si instaura un tipo di vegetazione steppica, xerofila con ridotto corteggio numerico di specie. Quando, tuttavia, il cotico roccioso si interrompe lasciando posto ad uno spessore maggiore di terreno, l aspetto del luogo cambia in quanto gli elementi della macchia assumono una maggiore compatezza e altezza delle forme. L aspetto di avanzato degrado si può osservare, invece, nelle zone con terreno profondo originariamente ricche di specie arbustive ed erbacee e ridotte, oggi, ad un diradato corteggio arbustivo e soprattutto a specie geofite, Asphodelus ramosus, Urginea maritima e numerose orchidaceae del genere Orchis, Serapias e Ophrys. Nello specifico del territorio di Grottaglie la formazione vegetale di macchia mediterranea, risulta essere la più diffusa dal momento che abbraccia una notevole porzione del territorio. Si riscontra, infatti, rigogliosa in località paesaggisticamente rilevanti o eccezionali dove il rigoglio vegetativo è al massimo della sua espressione di formazione climax come nel primo tratto del Vallone Rigio e in località Cortemaggiore mentre attraverso aspetti di transizione, evidenti nelle località Visciolo, Ospedale, Trullo Mannara, Mannara, Fosso Rigio Buccito Coluccio, Casabianca, Vallone Fullonese, Galeasi Vicentino La Torre e Angiulli Piccolo, si presenta priva delle connotazioni originarie, fino a ricoprire, con formazioni basse, legnose e xeriche, il cotico roccioso affiorante com è il caso soprattutto della macchia di Frantella, di Malabarba, di Paparazio, di Lama S. Elia, di La Torre, di Amici, di Vallone Pensiero Paparazio. In tali luoghi le specie più frequenti sono Thymus capitatus, Thymus striatus, Rosmarinus officinalis, Daphne gnidium e varie specie erbacee geofite. La macchia alta, in località Angiulli Piccolo, è costituita perlopiù da lentisco; si presenta copatta vigorosa, senza soluzione di continuità anche se contenuta in un area ben limitata, riquadrata tra i coltivi. Occupa una posizione preminente rispetto al restante contesto ambientale per essere dislocata su uno dei due versanti di un ampio impluvio nella cui parte mediana scorre un canale di acque delimitato da rigogliosa vegetazione di ripa. E senza dubbio una delle tessere più importanti nella formazione di una unità paesaggistica, pressoché esclusiva dal momento che non è ricorrente, nel territorio, osservare la vegetazione naturale con la componente acqua, in un contesto ambientale in cui la mano dell uomo è stata incisiva nelle trasformazioni operate al territorio. Il limite superiore dell area di macchia è, infatti, occupato dagli oliveti mentre a valle sono ben evidenti altre zone coltivate MALABARBA Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Braun Blanquet J., Les groupements végétaux de la France Méditerranéenne, Montpellier, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, Mandria M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di Livello del Valore Paesaggistico: C = valore distinguibile (per la significatività dell area che costituisce una fondamentale continuità tra le maglie della rete ecologica) 10
11 nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la Taranto, Martina Franca restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione caratterizzata dalla macchia è presente sul territorio nelle sue diversificate espressioni di macchia alta, di macchia bassa, di gariga e in qualche caso di frigana. Si fa riferimento a un tipo di vegetazione ascrivibile all associazione del Quercetum galloprovinciale, della classe Quercetalia ilicis, caratterizzata da specie legnose xeriche che esprimono fedelmente le caratteristiche climatiche dei paesi del Mediterraneo. Racchiude, perlopiù, specie a foglia persistente a portamento prevalentemente arbustivo, anche nelle forme arboree, che contribuivano a costituire la vegetazione climax dei raggruppamenti vegetali mediterranei. Tale tipo di vegetazione è stata nel tempo distrutta a seguito delle trasformazioni antropiche, pertanto rimane confinata solo in particolari ambiti spesso inaccessibili; in altri luoghi ha subito trasformazioni pressoché irreversibili per la scomparsa di alcune delle specie caratterizzanti, che le hanno imposto aspetti diversificati. Il Quercetum galloprovinciale è caratterizzato dalla macchia alta di leccio (Quercus ilex) ma anche da altre sclerofille sempreverdi che ricordate con alcune caducifoglie tipiche, nel territorio in esame, sono perlopiù rappresentate da olivastro (Olea europea, silvester), da lentisco (Pistacia lentiscus), da alaterno (Rhamnus alaternus), fillirea (Phyllirea media), da mirto (Myrtus communis), da sparzio spinoso (Caycotome spinosa), da cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis), da cisto rosso (Cistus incanus), da corbezzolo (Arbutus unedo), da thè siciliano (Prasium majus), da perastro (Pyrus amygdaliformis), da terebinto (Pistacia therebintus), da citiso spinoso (Chamaecytisus spinescens), da rosa (Rosa sp.), da asparago pungente (Asparagus acutifolius), da ginestra odorosa (Spartium junceum), da rosmarino (Rosmarinus officinalis) da pungitopo (Ruscus aculeatus). Nel territorio di Grottaglie, tuttavia, il leccio, nella macchia alta, non risulta essere dominante sulle altre specie quanto, piuttosto, in mescolanza, sotto forma arbustiva, con altre specie di analogo portamento con cui forma la compatta coltre delle sclerofille sempreverdi. Infatti, come rilevato in altri contesti del bacino mediterraneo, la macchia foresta può essere identificata in tipi che differiscono per condizioni edafiche e/o condizioni climatiche dalla tipologia classica pertanto, può manifestarsi con altre specie dominanti. Nel caso di Grottaglie è l olivastro, Olea europea, silvester, più che il 11
12 leccio, a dominare la macchia foresta caratterizzandola con piante frondose, di grande sviluppo, sia a Cortemaggiore che a Vallone Rigio. Molto probabilmente doveva essere questo il limite tra la macchia mediterranea e il bosco mediterraneo. Questa forma, in rapporto alla natura e alla dislocazione dei luoghi, alla esposizione, alle condizioni climatiche ed edafiche, nonché alla minore o maggiore pressione antropica assume connotazioni differenziate, nello stesso ambito sconfinando, spesso, in forme di degradazione più o meno spinta, tant è che non è facile distinguere e/o delimitare i confini tra l uno o l altro degli aspetti. Si può affermare, infatti, che su suolo calcareo, spesso con massi rocciosi affioranti, si instaura un tipo di vegetazione steppica, xerofila con ridotto corteggio numerico di specie. Quando, tuttavia, il cotico roccioso si interrompe lasciando posto ad uno spessore maggiore di terreno, l aspetto del luogo cambia in quanto gli elementi della macchia assumono una maggiore compatezza e altezza delle forme. L aspetto di avanzato degrado si può osservare, invece, nelle zone con terreno profondo originariamente ricche di specie arbustive ed erbacee e ridotte, oggi, ad un diradato corteggio arbustivo e soprattutto a specie geofite, Asphodelus ramosus, Urginea maritima e numerose orchidaceae del genere Orchis, Serapias e Ophrys. Nello specifico del territorio di Grottaglie la formazione vegetale di macchia mediterranea, risulta essere la più diffusa dal momento che abbraccia una notevole porzione del territorio. Si riscontra, infatti, rigogliosa in località paesaggisticamente rilevanti o eccezionali dove il rigoglio vegetativo è al massimo della sua espressione di formazione climax come nel primo tratto del Vallone Rigio e in località Cortemaggiore mentre attraverso aspetti di transizione, evidenti nelle località Visciolo, Ospedale, Trullo Mannara, Mannara, Fosso Rigio Buccito Coluccio, Casabianca, Vallone Fullonese, Galeasi Vicentino La Torre e Angiulli Piccolo, si presenta priva delle connotazioni originarie, fino a ricoprire, con formazioni basse, legnose e xeriche, il cotico roccioso affiorante com è il caso soprattutto della macchia di Frantella, di Malabarba, di Paparazio, di Lama S. Elia, di La Torre, di Amici, di Vallone Pensiero Paparazio. In tali luoghi le specie più frequenti sono Thymus capitatus, Thymus striatus, Rosmarinus officinalis, Daphne gnidium e varie specie erbacee geofite. Tra le formazioni della macchia bassa che sconfinano spesso in espressioni di degrado tipiche della gariga, nel territorio di Grottagie si annoverano quelle riscontrate nell area di Frantella, di Malabarba, di Lama S. Elia, di Paparazio, di La Torre e di Amici. La macchia di località Frantella al limite della strada per Martina Franca alla periferia nord di Grottaglie si presenta rada nell area iniziale mentre si fa continua e compatta via via che si supera il lieve pianoro. Vi si riscontrano durante il periodo primaverile numerose specie erbacee vegetanti tra i pulvini compatti di timo. La macchia di Malabarba costituisce un importante tassello di continuità della vegetazione dei valloni contermini, di cui costituisce un essenziale area di continuità tra le maglie della rete ecologica. Lama S. Elia è situata nell abitato di Grottaglie. Nell indagine condotta, sono state riscontrate, tra le più rappresentative specie arbustive e cespugliose: il cappero comune ( Capparis spinosa ), il timo arbustivo (Thymus capitatus), il rovo.comune (Rubus ulmifolius), il the siciliano(prasium majus), il mirto (Myrtus communis). La macchia di Paparazio disgiunta dall omonima pineta, è un piccolo lembo alquanto degradato per la notevole frequentazione dell area, così come i due nuclei di macchia bassa vegetanti tra i coltivi in località La Torre, dove lentisco, timo, dafne e qualche perastro si alterna tra ampie chiarie. Particolare apprensione suscita invece la macchia vegetante in località Amici. Si tratta di una vasta area di macchia bassa già inclusa nella precedente perimetrazione Putt/P attualmente minacciata da grandi 12
13 volumi di terreno di riporto che hanno occupato buona parte della superficie e di quella della lieve incisione carsica contermine MANNARA 08 Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni Braun Blanquet J., Les groupements végétaux climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di de la France Méditerranéenne, Montpellier, antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato Mandria deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la Taranto, Martina Franca restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione caratterizzata dalla macchia è presente sul territorio nelle sue diversificate espressioni di macchia alta, di macchia bassa, di gariga e in qualche caso di frigana. Si fa riferimento a un tipo di vegetazione ascrivibile all associazione del Quercetum galloprovinciale, della classe Quercetalia ilicis, caratterizzata da specie legnose xeriche che esprimono fedelmente le caratteristiche climatiche dei paesi del Mediterraneo. Racchiude, perlopiù, specie a foglia persistente a portamento prevalentemente arbustivo, anche nelle forme arboree, che contribuivano a costituire la vegetazione climax dei raggruppamenti vegetali mediterranei. Tale tipo di vegetazione è stata nel tempo distrutta a seguito delle trasformazioni antropiche, pertanto rimane confinata solo in particolari ambiti spesso inaccessibili; in altri luoghi ha subito trasformazioni pressoché irreversibili per la scomparsa di alcune delle specie caratterizzanti, che le hanno imposto aspetti diversificati. Il Quercetum galloprovinciale è caratterizzato dalla macchia alta di leccio (Quercus ilex) ma anche da altre sclerofille sempreverdi che ricordate con alcune caducifoglie tipiche, nel territorio in esame, sono perlopiù rappresentate da olivastro (Olea europea, silvester), da lentisco (Pistacia lentiscus), da alaterno (Rhamnus alaternus), fillirea (Phyllirea media), da mirto (Myrtus communis), da sparzio spinoso (Caycotome spinosa), da cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis), da cisto rosso Livello del Valore Paesaggistico: E = valore normale 13
14 (Cistus incanus), da corbezzolo (Arbutus unedo), da thè siciliano (Prasium majus), da perastro (Pyrus amygdaliformis), da terebinto (Pistacia therebintus), da citiso spinoso (Chamaecytisus spinescens), da rosa (Rosa sp.), da asparago pungente (Asparagus acutifolius), da ginestra odorosa (Spartium junceum), da rosmarino (Rosmarinus officinalis) da pungitopo (Ruscus aculeatus). Nel territorio di Grottaglie, tuttavia, il leccio, nella macchia alta, non risulta essere dominante sulle altre specie quanto, piuttosto, in mescolanza, sotto forma arbustiva, con altre specie di analogo portamento con cui forma la compatta coltre delle sclerofille sempreverdi. Infatti, come rilevato in altri contesti del bacino mediterraneo, la macchia foresta può essere identificata in tipi che differiscono per condizioni edafiche e/o condizioni climatiche dalla tipologia classica pertanto, può manifestarsi con altre specie dominanti. Nel caso di Grottaglie è l olivastro, Olea europea, silvester, più che il leccio, a dominare la macchia foresta caratterizzandola con piante frondose, di grande sviluppo, sia a Cortemaggiore che a Vallone Rigio. Molto probabilmente doveva essere questo il limite tra la macchia mediterranea e il bosco mediterraneo. Questa forma, in rapporto alla natura e alla dislocazione dei luoghi, alla esposizione, alle condizioni climatiche ed edafiche, nonché alla minore o maggiore pressione antropica assume connotazioni differenziate, nello stesso ambito sconfinando, spesso, in forme di degradazione più o meno spinta, tant è che non è facile distinguere e/o delimitare i confini tra l uno o l altro degli aspetti. Si può affermare, infatti, che su suolo calcareo, spesso con massi rocciosi affioranti, si instaura un tipo di vegetazione steppica, xerofila con ridotto corteggio numerico di specie. Quando, tuttavia, il cotico roccioso si interrompe lasciando posto ad uno spessore maggiore di terreno, l aspetto del luogo cambia in quanto gli elementi della macchia assumono una maggiore compatezza e altezza delle forme. L aspetto di avanzato degrado si può osservare, invece, nelle zone con terreno profondo originariamente ricche di specie arbustive ed erbacee e ridotte, oggi, ad un diradato corteggio arbustivo e soprattutto a specie geofite, Asphodelus ramosus, Urginea maritima e numerose orchidaceae del genere Orchis, Serapias e Ophrys. Nello specifico del territorio di Grottaglie la formazione vegetale di macchia mediterranea, risulta essere la più diffusa dal momento che abbraccia una notevole porzione del territorio. Si riscontra, infatti, rigogliosa in località paesaggisticamente rilevanti o eccezionali dove il rigoglio vegetativo è al massimo della sua espressione di formazione climax come nel primo tratto del Vallone Rigio e in località Cortemaggiore mentre attraverso aspetti di transizione, evidenti nelle località Visciolo, Ospedale, Trullo Mannara, Mannara, Fosso Rigio Buccito Coluccio, Casabianca, Vallone Fullonese, Galeasi Vicentino La Torre e Angiulli Piccolo, si presenta priva delle connotazioni originarie, fino a ricoprire, con formazioni basse, legnose e xeriche, il cotico roccioso affiorante com è il caso soprattutto della macchia di Frantella, di Malabarba, di Paparazio, di Lama S. Elia, di La Torre, di Amici, di Vallone Pensiero Paparazio. In tali luoghi le specie più frequenti sono Thymus capitatus, Thymus striatus, Rosmarinus officinalis, Daphne gnidium e varie specie erbacee geofite. In località Mannara, tra strade interpoderali, è situata una piccola area riquadrata di macchia mediterranea. L aspetto è più propriamente di un incolto invaso da varie specie di graminacee e occupato da arbusti con disposizione a macchia d olio; vi prevalgono arbusti come Daphne gnidium, lentisco, olivastro, Calycotome spinosa e rosmarino. Tra i cespugli, qua e là, si ergono piante di olivo, di varie età, in stato di abbandono. L area si presenta in condizioni di degrado ed è minacciata da ripetuti tentativi di ulteriori manomissioni dal momento che, durante il periodo estivo, è percorsa da numerosi incendi. Inoltre è spesso sottoposta a pascolo dai proprietari degli allevamenti contermini, pratica che contribuisce all ulteriore impoverimento della compagine floristica 14
15 VALLONE FULLONESE del luogo. 17 Il territorio del Comune di Grottaglie è caratterizzato da una diversificata S. Pignatti, Flora d Italia Voll. I, II, III, Bologna componente botanico vegetazionale che risponde essenzialmente alla differente morfologia dei luoghi, alla natura del terreno, alle condizioni Braun Blanquet J., Les groupements végétaux climatiche, alla esposizione, alle forme più o meno accentuate di de la France Méditerranéenne, Montpellier, antropizzazione. Dal punto di vista morfologico, un lungo cordone collinare, geologicamente definito come secondo gradino murgiano, P. Bianco, Fiori spontanei di Murgia, Altamura separa, in direzione nord-est, il territorio di Grottaglie dal territorio di Martina Franca e da parte del territorio di Taranto e di Villa Castelli, con P. Parenzan, La Gravina di Riggio, Fasano i quali confina, spesso, per via di alcune enclaves disgiunte della superficie territoriale propria del Comune di Taranto. In direzione sud P. Parenzan, Petruscio la gravina di Mottola, est il cordone collinare si dirige verso la periferia nord dell abitato Mandria deviando poi, verso est in direzione della provinciale per Villa Castelli, M. Aleffi, Natura e ambiente della provincia di nella parte in cui, da qualche tempo, l abitato va espandendosi. Per la Taranto, Martina Franca restante parte il territorio di Grottaglie, situato sul primo gradino S. Marchiori-P. Medagli-L. Ruggiero, Guida quale, ancora oggi, non si conoscono tutte le singolarità. La vegetazione caratterizzata dalla macchia è presente sul territorio nelle sue diversificate espressioni di macchia alta, di macchia bassa, di gariga e in qualche caso di frigana. Si fa riferimento a un tipo di vegetazione ascrivibile all associazione del Quercetum galloprovinciale, della classe Quercetalia ilicis, caratterizzata da specie legnose xeriche che esprimono fedelmente le caratteristiche climatiche dei paesi del Mediterraneo. Racchiude, perlopiù, specie a foglia persistente a portamento prevalentemente arbustivo, anche nelle forme arboree, che contribuivano a costituire la vegetazione climax dei raggruppamenti vegetali mediterranei. Tale tipo di vegetazione è stata nel tempo distrutta a seguito delle trasformazioni antropiche, pertanto rimane confinata solo in particolari ambiti spesso inaccessibili; in altri luoghi ha subito trasformazioni pressoché irreversibili per la scomparsa di alcune delle specie caratterizzanti, che le hanno imposto aspetti diversificati. Il Quercetum galloprovinciale è caratterizzato dalla macchia alta di leccio (Quercus ilex) ma anche da altre sclerofille sempreverdi che ricordate con alcune caducifoglie tipiche, nel territorio in esame, sono perlopiù rappresentate da olivastro (Olea europea, silvester), da lentisco (Pistacia lentiscus), da alaterno (Rhamnus alaternus), fillirea (Phyllirea media), da mirto (Myrtus communis), da sparzio spinoso (Caycotome spinosa), da cisto di Montpellier (Cistus monspeliensis), da cisto rosso (Cistus incanus), da corbezzolo (Arbutus unedo), da thè siciliano Livello del Valore Paesaggistico: A = valore eccezionale (per la presenza di un consistente nucleo di specie di quercia caducifoglie di estremo interesse scientifico) 15
EL 02d: RELAZIONE TECNICA FORESTALE
COMUNE DI MONTALCINO Provincia di Siena VARIANTE AL P.R.G. VIGENTE RELATIVA A SOTTO-ZONA Sotto-zona C4c ricettiva alberghiera di Castiglion del Bosco in loc. Castiglion del Bosco - (art. 60 comma c4c)
RILIEVO DEL VERDE ESISTENTE
RILIEVO DEL VERDE ESISTENTE L area in questione ricade, nell ambito della classificazione vegetazionale-forestale delle tipologie fitoclimatiche, nel Querco-Carpinetum boreoitalicum (Pignatti, 1953) con
ITINERARI NATURALISTICI A SAN GIULIANO TERME
ITINERARI NATURALISTICI A SAN GIULIANO TERME Il territorio del Comune di San Giuliano Terme, posto al centro degli itinerari della Strada dell Olio Monti Pisani, offre un ampia gamma di itinerari naturalistici
IL CLIMA MEDITERRANEO MEDITERRANEA
IL CLIMA MEDITERRANEO E LA MACCHIA MEDITERRANEA Il clima mediterraneo, secondo la classificazione climatica è il meno esteso dei climi temperati. È caratterizzato da un lungo periodo di siccità estiva
VIVAIO. Specie arboree V 001 1,00 5,00 10,00. Piccolo * Medio * Grande * Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE 1,00 5,00 10,00
VIVAIO Specie arboree V 001 Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE * * * V 002 Fam. Aceracee Acero Italiano ACER OPALUS V 003 V 004 V 005 V 006 Fam. Aceracee Acero Minore ACERO MONSPESSULANUM Fam.
Phillyrea angustifolia L. Arbutus unedo L. Pistacia lentiscus L. Ruscus aculeatus L.
Le specie mediterranee presentano diversi ritmi fenologici Specie sclerofille sempreverdi (es. Arbutus unedo L., Phillyrea spp., Pistacia lentiscus L., Ruscus aculeatus L.) che limitano la loro attività
SUB - AMBITO 8. I pianori agricoli di Castell Azzara e Sorano
SUB - AMBITO 8. I pianori agricoli di Castell Azzara e Sorano Territori appartenenti ai Comuni di: Castell Azzara e Sorano Ambito di riferimento del PIT: Amiata 1 Elmo 2 SEZIONE 1 DESCRIZIONE E INTERPRETAZIONE
PFM S.r.l.. Società tra Professionisti Giulia PARRI perito agrario
PFM S.r.l.. Società tra Professionisti Giulia PARRI perito agrario Partita I.V.A. - Cod. Fisc. 0214615 050 9 - REA n PI - 184765 Guido FRANCHI dottore agronomo www.pfmstp.it Federico MARTINELLI dottore
I Boschi siciliani. Ecosistemi complessi
I Boschi siciliani Ecosistemi complessi Boschi sempreverdi di Leccio Sono boschi sclerofilli e sempreverdi, in genere piuttosto fitti e densi, caratterizzati dalla dominanza, nello strato arboreo, del
PROPOSTA RIQUALIFICA AREA VERDE BARONTOLI (ZONA SCUOLA MATERNA E NIDO)
PROPOSTA RIQUALIFICA AREA VERDE BARONTOLI (ZONA SCUOLA MATERNA E NIDO) 1 AREA accesso asilo nido CARTELLONE Area 1 15 mt Area A sotto il terrazzo asilo nido Area B sotto il terrazzo asilo nido Asilo nido
Adeguamento ai sensi dell art.97 delle NTA del PPTR
Adeguamento ai sensi dell art.97 delle NTA del PPTR NTA PPTR - Art. 97 Termini e procedimento per l'adeguamento dei piani urbanistici generali e territoriali comunali e provinciali e loro varianti Comma
COMUNE DI MONTALCINO
COMUNE DI MONTALCINO SIENA DPR. 160/10 - Pratica SUAP n. 323/16 ed PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE Relazione tecnica al fine di stabilire il reale limite
Presentazione pag. V Prefazione...» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag
Presentazione pag. V Prefazione.....» VII CAPITOLO I - I BOSCHI DI FAGGIO pag. 1. Le esigenze ed i modi di vita del Faggio pag. 2 1.1. L'ecologia della specie.......................» 2 1.1.1. L'areale
Provincia di Livorno Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. QUADRO CONOSCITIVO Il paesaggio. Gruppo di progettazione
Provincia di Livorno Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale QUADRO CONOSCITIVO Il paesaggio Gruppo di progettazione Arch. Antonella Valentini (coordinamento) Arch. Gabriele Paolinelli Arch. Paola
Relazione Agropedologica
Comune di San Lorenzo del Vallo PSC Piano Strutturale Comunale LA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO AGRARIO E FORESTALE Relazione Agropedologica Rossano (CS) lì, 22 maggio 2008 Roberto Sabatino Dott. Agronomo
Ciascuna visita ha inizio con la proiezione di un breve filmato introduttivo.
Percorsi di visita Percorsi di visita La durata complessiva di ciascun percorso include i trasferimenti e la sosta ristoro, durante la quale (dalle ore 12.30 alle ore 14.30 a seconda del percorso) è possibile
ECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA. Dott.ssa Francesca Anselmi
ECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA Dott.ssa Francesca Anselmi Portoferraio, 08 ottobre 2009 Perché lo studio del tasso Taxus baccata L.: pianta estremamente antica, con complessa biologia;
INSIEME DEL SISTEMA ARBOREO CON ASSETTO CONSOLIDATO N. SCHEDA 1/1
INSIEME DEL SISTEMA ARBOREO CON ASSETTO CONSOLIDATO N. SCHEDA 1/1 La zona a ovest della città e precisamente la zona compresa tra Via Ruvo fino al confine con il Comune di Bisceglie, è quella dove maggiormente
INDICE 1. PREMESSA QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO DESCRIZIONE DELL ECOSISTEMA LOCALE INTERVENTI DI MITIGAZIONE...
INDICE 1. PREMESSA... 2 2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO... 2 3. DESCRIZIONE DELL ECOSISTEMA LOCALE... 2 4. INTERVENTI DI MITIGAZIONE... 4 Pagina 1 di 8 1. PREMESSA Le aree a margine della S.P.130 sono
GLI EFFETTI DEL FUOCO SUGLI ECOSISTEMI
GLI EFFETTI DEL FUOCO SUGLI ECOSISTEMI Flora e vegetazione Le piante della vegetazione mediterranea posseggono una sorprendente capacità di reazione alla distruzione operata da un incendio. La ripresa
Centro Ambientale Canali
Ente Appaltante: Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase R.U.P.: Ing. Nicola PANICO Progettazione e Direzione Lavori: R.T.P. CLASSEA GARDEN C.M. Arch. Augusto MERICO
Il Parco Regionale di Portofino
Scuola 21: Un mondo biodiverso Esplorazione dell argomento e Problematizzazione: Visita al Parco Regionale di Portofino Il Parco Regionale di Portofino Dove Il Parco di Portofino è situato 30 Km a levante
GLI HABITAT DELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA E L AVIFAUNA: LA PERCEZIONE NELL IMMAGINARIO E LA RELATIVA IMPRONTA PAESAGGISTICA
Istituto Comprensivo Statale di II grado Saveria Profeta, Ustica GLI HABITAT DELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA E L AVIFAUNA: LA PERCEZIONE NELL IMMAGINARIO E LA RELATIVA IMPRONTA PAESAGGISTICA Prof. ssa
COMUNE DI FUCECCHIO Città Metropolitana di Firenze
COMUNE DI FUCECCHIO Città Metropolitana di Firenze PROPRIETA E OPERA PIA CARLO LANDINI MARCHIANI Scheda Urbanistica OGGETTO: FATTORIA UBICAZIONE: PONTE A CAPPIANO FACILMENTE RAGGIUNGIBILE DA VIA ROMANA
Oggetto: verifica della presenza di area boscata nella zona soggetta a Piano di Coltivazione della Cava denominata Mandria -Bacino di Torano-
Al Sig. Sindaco Del Comune di Carrara Oggetto: verifica della presenza di area boscata nella zona soggetta a Piano di Coltivazione della Cava denominata Mandria -Bacino di Torano- 1-Delimitazione area
I Nostri monumenti botanici: il Leccio ed il Pioppo Bianco - Comune di Sant'Antioco Martedì 04 Maggio :00
Continua la presentazione delle specie più importanti dell isola di Sant Antioco con una delle due querce, il Leccio, e una nota sul Pioppo bianco. Quercus ilex L. Nome italiano - Quercia, Leccio Nome
lettura scientifica del paesaggio
A _ analizza il paesaggio 1 classe scuola foto : 2 cognome nome dati rilevatore 3 cognome nome dati operatore A _ INSERISCI la foto che hai realizzato lettura percettiva del paesaggio rileva i seguenti
Etna Tour escursione e Parco dell Etna: Le querce secolari di monte Egitto
Etna Tour escursione e Parco dell Etna: Le querce secolari di monte Egitto Il percorso è ubicato sul versante occidentale dell Etna, a quote comprese fra i 1.150 m. slm e i 1600. Un itinerario affascinante,
CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO Filago4 COMUNE Filago AREA (ha) 0,5093 PERIMETRO (metri) 415 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 17 novembre 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Emanuele Morlotti 1 Motivo
Caratteri della vegetazione della Campagna Romana
Caratteri della vegetazione della Campagna Romana Laura Casella Modulo di Ecologia Laboratorio di Paesaggio Corso di Laurea in Urbanistica e Sistemi Informativi Territoriali Prima Facoltà di Architettura
1. I BENI PAESAGGISTICI
1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali
Fiume Tara. Lido Azzurro. Mare Ionio. Legenda. Allegato 1
Allegato 1 PUTT/p Regione Puglia Sistema della stratificazione storica dell'organizzazione insediativa - Ambiti Territoriali Distinti (Serie 01) Vincoli ex lege 1497/39 Allegato 2 PUTT/p Regione Puglia
Quercus ilex L. (leccio)
Quercus ilex L. (leccio) ambiente: boschi termofili su suoli basici o neutri, o più raramente su suoli debolmente acidi. corotipo: Stenomediterraneo Distribuzione italiana: In tutte le regioni. Sinecologia:
SULLO STATO DELL AMBIENTE INDICE GENERALE
IL RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE INDICE GENERALE novembre 2005 I capitolo IL RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE NELLA FORMAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE DI VECCHIANO. NOTA METODOLOGICA. I La valutazione
I grandi biomi terrestri
I grandi biomi terrestri BIOMA: complesso di ecosistemi di un area geografica caratterizzato dalla vegetazione dominate. Si distinguono per alcune caratteristiche delle piante quali struttura (le forme
Lama Balice: Indice generale Corso D
Lama Balice: Indice generale Corso D Posizione geografica La struttura morfologica La vegetazione Cenni di botanica L alfabeto delle piante LAMA BALICE POSIZIONE GEOGRAFICA La Lama Balice è un territorio
Analisi del Territorio Agricolo - Forestale del Comune di Follonica. G.B.G. studio associato Agrario forestale ambientale
Analisi del Territorio Agricolo - Forestale del Comune di Follonica Obiettivo del progetto Scopo di questo settore del progetto è analizzare il territorio comunale con caratteristiche prevalentemente agricole
1.1 Paesaggio e Clima
1.1 Paesaggio e Clima La prevalente origine vulcanica del territorio della provincia di Viterbo tenderebbe a favorire una certa omogeneità floristico-vegetazionale che è invece arricchita dalla presenza
La presente Relazione Tecnica riguarda il sito n 10 del PIT ricadente nel Comune di Empoli (FI).
RELAZIONE TECNICA SITO N 10 ALLEGATO A7 PONTORME NEL COMUNE DI EMPOLI (FI) DEL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE CON VALENZA DI PIANO PAESAGGISTICO (PIT) La presente Relazione Tecnica riguarda il sito n
habitat A _ analizza il luogo in cui ti trovi 1 classe scuola foto : 2 cognome nome dati rilevatore 3 cognome nome dati operatore
A _ analizza il luogo in cui ti trovi 1 classe scuola foto : 2 cognome nome dati rilevatore 3 cognome nome dati operatore 4 coordinate punto gps (longitudine/latitudine) coordinate punto strumento a disposizione
Grandi alberi nel territorio di Laconi
Ente Foreste della Sardegna Servizio di Amministrazione di Oristano Grandi alberi nel territorio di Laconi 1 Pino d aleppo (pinus halepensis) Località Parco Aymerich Proprietà Regione Sarda Circonferenza
Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 160 del 05/12/2013
Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 160 del 05/12/2013 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE UFFICIO PROGRAMMAZIONE POLITICHE ENERGETICHE, VIA E VAS 7 novembre 2013, n. 282 PSR 2007-2013 - Misura 122 Accrescimento
Progetto di valorizzazione turistico/ambientale denominato Cà del Lupo e Fondo Valle per la creazione della Foresta della Valle
COMUNE DELLA CITTA' DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE P L I S COLLINE MORENICHE DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Progetto di valorizzazione turistico/ambientale denominato Cà del Lupo e Fondo Valle per la creazione
L area del bosco di Foglino faceva parte dell Antica Selva del Circeo e di Terracina ed
La Flora del Bosco L area del bosco di Foglino faceva parte dell Antica Selva del Circeo e di Terracina ed era formata da una fitta foresta planiziale caratterizzata dalla presenza di paludi estese che
Studio del sistema del verde ed inquadramento paesaggistico del piano di recupero del porto turistico di Marina di Pisa
Studio del sistema del verde ed inquadramento paesaggistico del piano di recupero del porto turistico di Marina di Pisa Prof. Stefano Mancuso Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura dell Università di Firenze
TOPONIMO TAVOLETTA/E SCHEDA N
Informazioni Generali Banca Dati: DB1 TOPONIMO TAVOLETTA/E SCHEDA N Le Grotte 34-22 201 DESCRIZIONE: Corso d acqua ubicato nel settore meridionale del territorio di Grottaglie. Trae origine in territorio
- Censimento degli alberi monumentali - Uso del suolo
Dott. Marco Bagnoli - Censimento degli alberi monumentali - Uso del suolo ALBERI MONUMENTALI Quadro normativo: - la legge n. 60 del 1998 della Regione Toscana definisce alberi monumentali di alto pregio
Il PARCO DI MONTEMARCELLO MAGRA VARA I SENTIERI INTORNO A NOI
@Raffaella Fontana Il PARCO DI MONTEMARCELLO MAGRA VARA Scoprire la ricchezza e la varietà degli ambienti naturali del Parco Naturale Regionale di Montemarcello Magra-Vara; comprendere il valore delle aree
FITOGEOGRAFIA DELLE PIANTE RARE E SPONTANE DEL TERRITORIO SALENTINO (13 aprile 2017)
FITOGEOGRAFIA DELLE PIANTE RARE E SPONTANE DEL TERRITORIO SALENTINO (13 aprile 2017) Il complesso museale dell Università del Salento organizzato in un Sistema Museale d Ateneo (SMA), comprende anche l
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE
REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano
Evoluzione nell uso dei suoli in Valmalenco nell ultimo cinquantennio
Effetti ecologici dell evoluzione dell attività agricola Sondrio 25 ottobre 2013 Evoluzione nell uso dei suoli in Valmalenco nell ultimo cinquantennio GIOVANNI MORANDA Area di Studio 5 Comuni Superficie
A L L E G A T O D R E L A Z I O N E B O T A N I C O - V E G E T A Z I O N A L E ALLEGATI ALLA RELAZIONE TECNICA REV. 0 MARZO
Committente: V I A D O N I Z E T T I, 2 2 / 1-6 1 0 3 3 F E R M I G N A N O ( P U ) S I T O : L O C. B E L L A R I A - 6 1 0 4 1 A C Q U A L A G N A ( P U ) Documento: STUDIO D IMPATTO AMBIENTALE IMPIANTO
BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA
SCHEDA n. : BA_09 AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). Data: 31.10.2011 Rilevatore: CG/cv DENOMINAZIONE: : Via Presolala/Via Resegone (ambito
Regolamento Urbanistico CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA DELLE AREE EXTRA-URBANE
Regolamento Urbanistico CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA DELLE AREE EXTRA-URBANE Finalità del contributo agronomico all analisi del territorio: 1. conoscere il livello di utilizzazione attuale
SUB - AMBITO 5. I territori di Manciano Territori appartenenti ai Comuni di: Pitigliano Ambito di paesaggio del PIT: La Toscana dei tufi
SUB - AMBITO 5. I territori di Manciano Territori appartenenti ai Comuni di: Pitigliano Ambito di paesaggio del PIT: La Toscana dei tufi Area archeologica di Poggio Buco - 1 - SEZIONE 1 DESCRIZIONE E INTERPRETAZIONE
Piano di Gestione Sciare e zone umide di Mazara e Marsala
Regione Siciliana Assessorato regionale Territorio e Ambiente Piano di Gestione Sciare e zone umide di Mazara e Marsala MAZARA DEL VALLO 12 FEBBRAIO 2007 Dott. Giuseppe Filiberto Centro R.I.N.G. La
RELAZIONE TECNICA- LINEE GUIDA
RELAZIONE TECNICA- LINEE GUIDA Per progetto esecutivo sistemazione a verde area ASET di Ponte Sasso (PU) Bologna, 01/10/2012 Il tecnico incaricato Dott.Agr. Cristina Valeri ESECUTIVO ASET IMPIANTO DEL
Punti di maggior interesse naturalistico 9
Punti di maggior interesse naturalistico 9 b LEGENDA Confini del Parco Itinerari escursionistici Confini Comunali 8 a b Itinerario a: Giro Basso dei Calanchi Itinerario b: Giro Alto dei Calanchi 11 a 7
Art. 7.2 Sistema delle aree forestali
Art. 7.2 Sistema delle aree forestali DEFINIZIONE DI AREE FORESTALI sono tutte le superfici con vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti
COMUNE DI BORDIGHERA
REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI IMPERIA COMUNE DI BORDIGHERA RIPRISTINO DISSESTO VERSANTE SINISTRO IN CORRISPONDENZA DELLA VASCA DI TRATTENUTA RELAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA INDICE 1. PREMESSA... 1
AMBITO PRIMARIO n. 3 - PIANA DI ARZENATE BREMBO Superficie 128 Ha
AMBITO PRIMARIO n. 3 - PIANA DI ARZENATE BREMBO Superficie 128 Ha Ortofoto AGEA 2012 IGM Volo GAI 1954 26 DUSAF 2012 aree antropizzate aree agricole territori boscati e ambienti seminaturali DUSAF 1954
La sede del previsto campo sportivo insiste su un area relativamente pianeggiante circoscritta in una zona caratterizzata da forte pendenza.
1) CONSIDERAZIONI GENERALI Il sito individuato per la realizzazione del nuovo campo da calcio e strutture annesse, si trova nel Comune di Stresa in località Motta del Santo nelle vicinanze della via per
Osservazione dell Eclisse parziale di Sole
Osservazione dell Eclisse parziale di Sole Una giornata di straordinaria attività si è svolta venerdì 20 marzo nella sede di Via Ravenna del nostro Liceo. Come ben noto nella mattinata si sarebbe potuta
provincia di mantova PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PRATI ARIDI U.O. Autorità ambientale e progetti- dr.ssa Susanna Perlini
PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PRATI ARIDI I prati aridi dell Alto Mantovano sono formazioni erbacee che occupano i versanti più assolati delle colline moreniche, caratterizzate da una ricca vegetazione
La Fitosociologia studia le associazioni vegetali. FITOCENOGRAFIA: descrizione delle fitocenosi o comunità vegetali dopo l indagine in campo
La Fitosociologia studia le associazioni vegetali FITOCENOGRAFIA: descrizione delle fitocenosi o comunità vegetali dopo l indagine in campo SINTASSONOMIA: collocazione delle associazioni vegetali in ranghi
LOTTO IN VIA MADONNELLE - PONTICELLI
Dott. Agr. Vincenzo Topa cod.fisc.: TPOVCN60D05F839G Via A. Manzoni, 214/P partita I.V.A.: 07781920637 80123 Napoli e-mail: topenz@virgilio.it Tel. (+39) 081-575.19.41 Fax (+39) 081-193.081.31 Proposta
Piano Strutturale (ai sensi dell Art. 92 della L.R. 65/2014)
PROVINCIA DI AREZZO Piano Strutturale (ai sensi dell Art. 92 della L.R. 65/2014) Arch. Giovanni Parlanti Progettista Arch. Gabriele Banchetti Responsabile GIS Pian. Jr. Emanuele Bechelli Collaborazione
Zone fitoclimatiche GLI AR I BUSTI DEL CAS C T AS ANETUM T
Zone fitoclimatiche GLI ARBUSTI DEL CASTANETUM IL TERRITORIO ITALIANO La morfologia e le condizioni climatiche sono così varie che sono presenti numerosi ecosistemi. La vegetazione si è diffusa e affermata
ELENCO PIANTE AUTOCTONE E INDICAZIONE DELLE PIANTE NON AUTOCTONE E PERIODII PER IL TAGLIO E L IMPIANTO ENTE PARCO REGIONALE DEL CONERO
ELENCO PIANTE AUTOCTONE E INDICAZIONE DELLE PIANTE NON AUTOCTONE E PERIODII PER IL TAGLIO E L IMPIANTO ALLEGATO C ENTE PARCO REGIONALE DEL CONERO Via Peschiera 30a 60020 SIROLO (AN) TEL. 071.9331161 FAX.
CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C. _ 18 COMUNE Comune di Casalpusterlengo AREA (ha) 19,27 PERIMETRO (metri) 4.300 PROPRIETÀ DELL AREA Proprietà di natura privata DATA RILIEVO Novembre 2012 RILIEVO
Casalecchio di Reno Verso il piano di gestione del Parco della Chiusa
FISIONOMIA E DINAMICA DEI BOSCHI E DEGLI ARBUSTETI DEL PARCO DELLA CHIUSA ANTONIO GABELLINI FOTO 1933 FOTO 1954 FOTO 1981 FOTO 2000 FOTO 2011 CLASSIFICAZIONE SEGUENDO LE PRESCRIZIONI DI MASSIMA E DI POLIZIA
COMUNE DI MARA INDIVIDUAZIONE DELLE SOTTOZONE AGRICOLE
COMUNE DI MARA INDIVIDUAZIONE DELLE SOTTOZONE AGRICOLE Lo studio riguarda essenzialmente la valutazione di una serie di parametri attraverso i quali giungere alla lettura complessiva del patrimonio naturale
6.1 AMBITI, SISTEMI ED ELEMENTI DI RILEVANZA PAESISTICA
Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 21 6.1 AMBITI, SISTEMI ED ELEMENTI DI RILEVANZA PAESISTICA Il sistema paesistico ambientale definito, è confluito in una carta redatta
CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO
CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CHIAVI DI INTERPRETAZIONE Alessandro Cimbelli, Stefano Mugnoli, Rita Galloni, Danilo Moscetta Maggio 2003 Introduzione Il seguente documento descrive, in maniera
Ampliamento ID: 142. identificativo bene: li a
ADEGUAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE PAESAGGISTICO DELL EMILIA-ROMAGNA AL CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO IMMOBILI ED AREE DI NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO [ARTICOLO136] identificativo bene: 143
All. 6 - Aree di saggio Compresa C
AREA DI SAGGIO N. 1 Sup.: 400 Circolare Coord. x: 487855 y: 4511925 Pend.: 60% Quota: 694 m s.l.m. Particella: 2sc Esposiz.: N Data rilievo: 09/07/2017 Zona di: versante Cerro Carpino n. Orniello Roverella
APPENDICE B SOPRALLUOGO IN SITO FOTODOCUMENTAZIONE
APPENDICE B SOPRALLUOGO IN SITO FOTODOCUMENTAZIONE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Foto 1: Terrazzamenti con uliveti (a sin.) e vegetazione mista con latifoglie e alcuni elementi della macchia mediterranea
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio - Visti gli articoli 136, 138, 139, 140 e 141 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, recante Codice dei beni culturali e del
PROGETTO per la rappresentazione della flora sul percorso naturalistico verso Monte Cacume
Associazione Regione Lazio Istituto di Ricerca sulla Formazione-Intervento Progetto Uno PROGETTO per la rappresentazione della flora sul percorso naturalistico verso Monte Cacume Scuola: Patrica Capoluogo
I boschi del Monte dell Ascensione in inverno
I boschi del Monte dell Ascensione in inverno Contrariamente a quanto si può pensare, il periodo migliore per apprezzare e fotografare il bosco è proprio l inverno, a maggior ragione se c è neve. Il Monte
SC22 - DIPARTIMENTO TEMATICO GEOLOGIA E DISSESTO. SS Ambiente e Natura VALUTAZIONE SINTETICA DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE
SC22 - DIPARTIMENTO TEMATICO GEOLOGIA E DISSESTO SS 22.04 - VALUTAZIONE SINTETICA DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE Componenti biotiche vegetazione e suolo Fase Corso d opera 2015 - Terzo anno
PREMIO DEL PAESAGGIO terza edizione IL PIANO STRATEGICO PAESISTICO AMBIENTALE DEL COMUNE DI ASSEMINI _ IL BOULEVARD DEI PAESAGGI
REGIONE AUTONOMA VISIONE D INSIEME DEL PROGETTO REGIONE AUTONOMA QUADRO 1Æ Il Parco Agricolo QUADRO 2Æ Il Parco dei Due Fiumi QUADRO 3Æ Il Centro di diffusione Naturalità QUADRO 4Æ La porta verso le saline
R E G I O N E P U G L I A COMUNE DI BARI
R E G I O N E P U G L I A COMUNE DI BARI PARCO NATURALE IN LOCALITÀ LAMA BALICE DECRETO DI ISTITUZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONE PUGLIA n. 352 del 14.07.92 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TUTELA AMBIENTALE
DIGA DI BADANA. INTERVENTI DI MANUTENZIONE BOSIO (AL) PROCEDIMENTO DI VERIFICA PREVENTIVA DELL INTERESSE ARCHEOLOGICO. SAGGI
DIGA DI BADANA. INTERVENTI DI MANUTENZIONE BOSIO (AL) PROCEDIMENTO DI VERIFICA PREVENTIVA DELL INTERESSE ARCHEOLOGICO. SAGGI RELAZIONE ARCHEOLOGICA Committente: Mediterranea delle Acque Referente Scientifico:
Specifica tecnica delle attività Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua del bacino del fiume Po
Specifica tecnica delle attività Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua del bacino del fiume Po Specifica per il rilevamento della vegetazione e degli habitat nelle aree nei
ENTE FORESTE DELLA SARDEGNA
ENTE FORESTE DELLA SARDEGNA Direzione generale Servizio Tecnico ALLEGATO 1: Elenco dei Complessi Forestali per i quali è prevista la redazione dei PFP oggetto dell appalto Complesso Forestale (CF) Unità
CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C._26 COMUNE Casalpusterlengo AREA (ha) 37 PERIMETRO (metri) 3588 PROPRIETÀ DELL AREA Privata, più proprietà DATA RILIEVO Maggio 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Landmarkstudio
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio comunale di Montebello Jonico ha una estensione di 55,67 Kmq ed è posizionato al margine meridionale dello spazio geografico che da secoli viene denominato con
CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO Ponte San Pietro 8 COMUNE Ponte San Pietro AREA (ha) 0,2274 PERIMETRO (metri) 192 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 03/04/2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Angelucci-Morlotti
P r o v i n c i a d i G r o s s e t o A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI D.M. Zona del Poggio di Capalbiaccio sita nel Capalbio 2060,69 Argentario
P r o v i n c i a d i G r o s s e t o A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI codice D.M. G.U. denominazione comune superficie territori della Toscana (ha) (Atlante dei paesaggi) tipologia art. 136 D.Lgs. 42/04 9053239
Le sottozone delle regioni agrarie. della Regione Calabria
Le sottozone delle regioni agrarie della Regione Calabria Anno 2017 Le sottozone delle Regione Agrarie La Calabria, al pari delle altre regioni italiane, ha realizzato e pubblicato la carta dei suoli in
CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI
NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 0,3088 PERIMETRO (metri) 272 PROPRIETÀ DELL AREA PonteSanPietro3 Ponte San Pietro Privata DATA RILIEVO 03 aprile 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA NOME DEL PROGETTO Emanuele
STUDIO DELLA RETE ECOLOGICA
REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI VIONE Comunità Montana di Valle Camonica Parco Regionale dell Adamello STUDIO DELLA RETE ECOLOGICA A SUPPORTO DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE
PROGETTO: PASSEGGIATE LE VIE DEI TESORI
WWF SICILIA NORD-OCCIDENTALE PROGETTO: PASSEGGIATE LE VIE DEI TESORI - 2016 3 - Geobotanica alle falde occidentali di Monte Pellegrino VEGETAZIONE E FLORA DEL PARCO DELLA FAVORITA LA CONCA D ORO DI PALERMO:
COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE
COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA VALLE DI SCALVE 84 Comprensorio Alpino Val di Scalve Comuni appartenenti all ambito. Caratteristiche ambientali Vocazioni e potenzialità faunistiche del territorio Emergenze
III.2. Elaborati grafici di progetto
254 255 III.2. Elaborati grafici di progetto 256 B.1.7 Individuazione delle aree vincolate Descrizione: comprende la rappresentazione delle zone di interferenza tra i vincoli presenti sul territorio e
DETERMINAZIONE. Estensore OLIVIERI FERNANDO. Responsabile del procedimento OLIVIERI FERNANDO. Responsabile dell' Area. Direttore Regionale F.
REGIONE LAZIO Direzione: POLITICHE AMBIENTALI E CICLO DEI RIFIUTI Area: DETERMINAZIONE N. G01643 del 15/02/2019 Proposta n. 2335 del 14/02/2019 Oggetto: Pronuncia di Valutazione di Impatto Ambientale ai
Gli alberi monumentali dei Nebrodi. Prof. Rosario Schicchi Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali UNIPA
Gli alberi monumentali dei Nebrodi Prof. Rosario Schicchi Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali UNIPA La problematica connessa al censimento, alla salvaguardia e alla valorizzazione degli alberi
COMUNE DI SARSINA - P.A.E. - VARIANTE 2016 Ambito estrattivo 8S - Monteriolo Comune di: Sarsina Località: Monteriolo Cartografia di riferimento (C.T.R
COMUNE DI SARSINA - P.A.E. - VARIANTE 2016 Ambito estrattivo 8S - Monteriolo Comune di: Sarsina Località: Monteriolo Cartografia di riferimento (C.T.R. 1:25.000): Tav. 266 SO Alfero Area inserita nel PAE