Lo scenario economico provinciale

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1 Lo scenario economico provinciale Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma Novembre 2005

2 La ricerca è stata svolta all interno della Posizione organizzativa Informazione economica e strategie della CCIAA di Roma, sotto la direzione e il coordinamento di Francesco Grande, con il contributo di Stefania Angius, Daniele Benedetti, Maria Forte e Silvana Forte. Edito dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma Via de Burrò Roma

3 Questo dossier costituisce una raccolta di dati statistici mirata al raggiungimento di una molteplicità di obiettivi: 1) ricostruire i tratti salienti del quadro strutturale ed evolutivo dell economia provinciale; 2) fornire una selezione di informazioni statistiche provenienti prevalentemente dagli archivi camerali; 3) proporre approfondimenti e chiavi di lettura non convenzionali dei dati per una corretta analisi economica territoriale; 4) aprire il canale informativo proveniente dagli archivi camerali al dettaglio comunale per avvicinare, così, le conoscenze alle problematiche delle comunità locali. Con la pubblicazione dello Scenario economico provinciale la Camera di Commercio di Roma intende attivare un presidio informativo permanente in grado di offrire alla sua vasta utenza di imprenditori, ricercatori e studiosi una qualificata assistenza nella ricerca e nell utilizzo dei dati statistici disponibili.

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5 INDICE 1) IL QUADRO DI RIFERIMENTO pag L economia italiana nel 2004 pag. 7 2) LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI ED EVOLUTIVE DELL ECONOMIA PROVINCIALE pag Aspetti demografici pag Il valore aggiunto pag Il mercato del lavoro pag La struttura produttiva pag Consistenza e dinamica pag La specializzazione merceologica pag Le attività artigiane pag La struttura per forma giuridica delle imprese pag Lo stato di salute delle imprese pag L interscambio con l estero pag. 54 3) LE SPECIFICITA LOCALI pag I motori della crescita pag Le localizzazioni d impresa pag L imprenditorialità emergente pag Le caratteristiche demografiche degli imprenditori pag L imprenditoria femminile pag L imprenditoria immigrata pag Il capitale umano pag. 93

6 4) I DATI COMUNALI pag La struttura demografica pag La struttura imprenditoriale pag L artigianato pag Le localizzazioni di impresa pag Alcune sintesi cartografiche pag ) I FOCUS TEMATICI pag L occupazione nei comuni della provincia in base al censimento 2001 pag La condizione professionale dei residenti pag Le caratteristiche occupazionali pag. 153 APPENDICE STATISTICA pag. 191 Consistenza e movimento delle imprese nei comuni della provincia di Roma per sezioni di attività economica

7 IL QUADRO DI RIFERIMENTO 1.1 L economia italiana nel 2004 La ripresa dell economia americana e la continua crescita di quella cinese (il prodotto cinese è aumentato del 9,5%) hanno trainato nel 2004 una forte espansione del sistema economico mondiale che ha visto aumentare il PIL del 4,0% ai prezzi di mercato, la più alta crescita da oltre due decenni. Naturalmente le diverse aree geo-economiche hanno beneficiato in misura diversa di tale fenomeno e così, a fronte di un PIL statunitense cresciuto del 4,4%, sostenuto da una forte domanda interna e da una politica monetaria espansiva, si riscontra la crescita del 2,1% del PIL dei Pesi dell U.E., decisamente diversificata all interno dell Unione con valori che vanno dall 1,6% per la Germania, al 2,5% della Francia, al 2,7% della Spagna. L Italia ancora una volta spicca per la propria performance piuttosto negativa anche se nettamente migliore di quella del 2003: il PIL italiano è cresciuto dell 1,2% nel 2004 contro lo 0,3% dell anno precedente. La forbice rispetto ai risultati dell U.E. si è ampliata dallo 0,2 del 2003 allo 0,9 del 2004, con un differenziale negativo spiegato in gran parte dalla domanda interna cresciuta in Italia dell 1% a fronte del 2% europeo. Nel quarto trimestre 2004 l economia italiana ha mostrato ulteriori segni di cedimento rispetto ai partner europei e le previsioni per il 2005 sono di una crescita media pari allo zero che prefigura una situazione non favorevole per l andamento dei principali indicatori nazionali di performance economica. Nonostante l aumento del reddito disponibile (+1,8%), la spesa per consumi finali è aumentata solo dello 0,9% con un netta frenata dei consumi delle famiglie scesi dalla crescita dell 1,4% del 2003 a quella dell 1% del La spesa per investimenti è stata sostenuta dall edilizia residenziale, favorita dai bassi tassi di interessi sui mutui e dagli incentivi fiscali alla ristrutturazione che hanno determinato così una crescita del 3,1% nel settore delle costruzioni. Anche la spesa per beni strumentali, dopo il calo del 4,2% nel 2003 è tornata a crescere (+2,7%) mentre si è registrata un ulteriore contrazione negli acquisti dei mezzi di trasporto (-2,9%). 7

8 Dal punto di vista dell attività produttiva, alla luce dei dati desumibili dagli archivi camerali l espansione della base imprenditoriale italiana appare ulteriormente consolidata: nel 2004 si sono iscritte nuove imprese a fronte di cessazioni di attività, per un saldo positivo di unità che fa del 2004 il migliore degli ultimi 7 anni sia in termini di saldo che in termini di nuove iscrizioni. In questo quadro, vanno segnalati la netta ripresa del comparto agricolo (+10,8% in termini di valore aggiunto) e la conferma dell espansione delle costruzioni (+2,7%). Note negative vengono invece confermate dall andamento dell industria in senso stretto che, dopo tre anni di contrazione, cresce solo dello 0,3%. La crisi dell attività industriale è spiegata essenzialmente dall andamento negativo dei settori delle apparecchiature meccaniche e delle macchine elettriche ed elettroniche nei quali la produzione, negli ultimi quattro anni, è diminuita del 26% come pure dalla riduzione del 17% verificatasi nel settore dei mezzi di trasporto. In ogni caso, la fase di crescita dell attività produttiva si è riflessa nel mercato del lavoro con un aumento dello 0,7% del numero degli occupati e una flessione del tasso di disoccupazione attestato, nella media 2004, all 8,0%. La scarsa competitività nei confronti dell estero si conferma come il maggior punto debole della nostra economia. La quota italiana sull export è scesa nel 2004 al 3,7% perdendo dal 1996 un terzo del suo valore nonostante i flussi di interscambio con l estero abbiano fatto segnare una ripresa significativa con le esportazioni aumentate del 3,2% e le importazioni del 2,5%. L ampliamento del disavanzo energetico ha comunque determinato un peggioramento della bilancia commerciale in seguito al quale per la prima volta dal 1992 il saldo è risultato in deficit per 1,5 miliardi di euro. 8

9 LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI ED EVOLUTIVE DELL ECONOMIA PROVINCIALE 2.1 Aspetti demografici Nel 2004 il quadro demografico della provincia (Tab. 2.1) appare innanzitutto caratterizzato da un aumento della popolazione residente (+1,33%) che risulta più elevato rispetto a quello registrato nel 2003 e anche nettamente superiore a quello medio italiano (+0,99%). La popolazione della provincia di Roma, pari a unità al , si concentra per il 67,1% nel comune capoluogo che vede ulteriormente ridotto il suo peso demografico a vantaggio dei comuni dell hinterland con particolare riferimento a quelli della cosiddetta prima corona. Si tratta, come noto, della manifestazione, ormai sistematica, della tendenza centrifuga collegata alla preferenza, da parte della popolazione urbana, per ambiti comunali di minori dimensioni che offrono maggiore reperibilità di alloggi e migliori qualità ambientali. Rispetto al 2003 la popolazione residente nella città di Roma è comunque cresciuta di circa lo 0,5% a fronte, però, dell aumento del 3,2% relativo ai comuni immediatamente confinanti con il capoluogo e del 3,1% degli altri comuni. La struttura per sesso e per età della popolazione provinciale, aggiornata al 1 gennaio 2004 (Tab. 2.2), mostra un incremento della presenza femminile nella fascia di età anni anche se complessivamente il rapporto di mascolinità, rimasto invariato rispetto al 2003, risulta inferiore al valore nazionale (91 contro 94). L indice di vecchiaia, assumendo un valore pari a 134, documenta inoltre un minore invecchiamento della popolazione provinciale rispetto alla media nazionale (136). Entrambi i fenomeni possono trovare una verosimile spiegazione nella crescente numerosità della componente straniera della popolazione romana. Nel comune di Roma la quota di popolazione maschile (il rapporto maschi/femmine è pari a 88) risulta complessivamente meno elevata rispetto all intero contesto 9

10 Tab Popolazione residente TERRITORIO 2001* 2003^ 2004^ Variazione % 2004/2003 Comune di Roma ,47 Comuni di prima corona ** ,20 Altri comuni ,07 Provincia di Roma ,33 di cui Comuni con oltre abitanti ,79 Italia ,99 * Al censimento ^ Al 31 dicembre ** Comuni immediatamente confinanti con Roma: Albano Laziale, Anguillara Sabazia, Ardea, Campagnano di Roma, Castel Gandolfo, Castel San Pietro Romano, Ciampino, Colonna, Fiumicino, Fonte Nuova, Formello, Frascati, Gallicano nel Lazio, Grottaferrata, Guidonia Montecelio, Marino, Mentana, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Monterotondo, Palestrina, Poli, Pomezia, Riano, Sacrofano, San Gregorio da Sassola, Tivoli, Trevignano Romano e Zagarolo. Comuni con oltre abitanti: Albano Laziale, Anzio, Ardea, Cerveteri, Ciampino, Civitavecchia, Colleferro, Fiumicino, Fonte Nuova, Frascati, Genzano di Roma, Guidonia Montecelio, Ladispoli, Marino, Monterotondo, Nettuno, Pomezia, Roma, Tivoli e Velletri. Fonte: ISTAT

11 Tab Popolazione residente per sesso e classe di età COMUNE DI ROMA Censimento gennaio gennaio 2004 CLASSI DI ETÀ Sesso Sesso Sesso m / f % m / f % m / f % femmine maschi Totale femmine maschi Totale femmine maschi Totale da 0 a da 15 a da 65 e oltre Totale Indice di vecchiaia % * Indice di dipendenza % ** PROVINCIA DI ROMA Censimento gennaio gennaio 2004 CLASSI DI ETÀ Sesso Sesso Sesso m / f % m / f % m / f % femmine maschi Totale femmine maschi Totale femmine maschi Totale da 0 a da 15 a da 65 e oltre Totale Indice di vecchiaia % * Indice di dipendenza % ** ITALIA Censimento gennaio gennaio 2004 CLASSI DI ETÀ Sesso Sesso Sesso m / f % m / f % m / f % femmine maschi Totale femmine maschi Totale femmine maschi Totale da 0 a da 15 a da 65 e oltre Totale Indice di vecchiaia % * Indice di dipendenza % ** * Indice di vecchiaia = (da 65 e oltre) / (da 0 a 14) ** Indice di dipendenza = (da 0 a 14) + (da 65 e oltre) / (da 15 a 64) Elaborazione su dati ISTAT

12 provinciale: il differenziale territoriale appare particolarmente significativo per la fascia di età superiore a 65 anni (67 maschi per 100 femmine contro 70). Infine, l indice di dipendenza, dato dal rapporto tra la popolazione in età non lavorativa e quella della fascia anni, consente di osservare che il progressivo aumento del valore provinciale dell indicatore (pari a 48 nel 2004) sta riducendo il gap esistente tra la provincia di Roma e il totale Italia. 2.2 Il valore aggiunto L ultimo dato ufficiale disponibile rispetto al 2004, frutto di recentissime stime dell Istituto Tagliacarne che hanno revisionato l intera serie storica, apportando correzioni anche ai dati relativi agli anni precedenti, vede la provincia di Roma collocata, con oltre euro, al 7 posto nella classifica nazionale del valore aggiunto pro-capite, ben al di sopra della media italiana (pari a euro) e sempre più vicina alle aree del nord e del centro nord d Italia caratterizzate dalle migliori performance economiche nazionali. I valori percentuali del rapporto tra il valore aggiunto riguardante la provincia di Roma e quello riferito all intero contesto italiano mostrano, in particolare, un trend crescente, corrispondente al progressivo miglioramento della posizione in graduatoria del sistema economico romano, con valori che nel 2004 sono arrivati a sfiorare quota 127 (Italia = 100). Dal punto di vista dell articolazione settoriale (Tab. 2.4) si può osservare come, nonostante l elevato grado di terziarizzazione conseguito dall economia romana (nel 2004 l 85,5 % del valore aggiunto risulta imputato al settore dei servizi pubblici e privati, contro una percentuale nazionale pari al 71%), il terziario della provincia di Roma continui a guadagnare terreno in concomitanza con la progressiva contrazione dell apporto alla creazione di valore aggiunto da parte del settore industriale sceso al di sotto del 14% del totale. 2.3 Il mercato del lavoro La nuova rilevazione sulle forze di lavoro condotta dall ISTAT a partire dal 2004 non consente il confronto dettagliato con i dati degli anni precedenti ma si può senz altro affermare che gli indicatori che riguardano la provincia hanno fatto registrare 12

13 Tab Valore aggiunto pro-capite (in euro correnti) TERRITORIO Provincia di Roma Italia Rapporto Roma / Italia 123,7 124,1 126,9 Posizione della Provincia di Roma nella graduatoria nazionale Tab Distribuzione settoriale del valore aggiunto (valori percentuali) SETTORI ECONOMICI Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia Agricoltura 0,57 2,59 0,53 2,54 0,55 2,52 Industria 14,53 27,06 14,15 26,59 13,99 26,60 Altre attività 84,90 70,35 85,32 70,87 85,46 70,88 Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Elaborazione su dati Unioncamere - Istituto G. Tagliacarne

14 nuovamente risultati di tutto rispetto, perfettamente in linea con l evoluzione degli ultimi anni. Come noto, dal 1999 al 2003, il mercato del lavoro romano è stato interessato da un trend positivo che ha investito tutti gli indicatori realizzando performance costantemente migliori del dato nazionale. Nel 2004, secondo la nuova rilevazione ISTAT, il totale delle forze di lavoro nella provincia (Tabb. 2.5 e 2.5 bis) ammontava a unità, con occupati ed un tasso di occupazione totale pari al 48,3%. Tale valore del tasso, che supera di quasi 3 punti percentuali l omologo italiano (45,4%), è spiegato soprattutto dalla componente femminile che ha raggiunto in provincia di Roma il 38,8% contro il 34,7% nazionale. Una delle determinanti del più elevato tasso di occupazione complessivo potrebbe inoltre ravvisarsi nella notevole presenza di popolazione immigrata e nelle relative regolarizzazioni dei lavoratori che hanno così accresciuto il numero degli occupati. Dal punto di vista settoriale (Tab. 2.6), i servizi - con occupati (83,5% del totale) - rappresentano ancora il maggior bacino d impiego del mercato romano, con un tasso di occupazione pari al 40% contro un dato nazionale che si attesta al 29,5%. In proposito si può osservare come il terziario, tra l altro, sia un settore in cui è particolarmente significativa la dinamica dei rapporti di lavoro flessibili che negli ultimi anni hanno contribuito notevolmente alla crescita dell occupazione complessiva, trainando in particolare l occupazione femminile che più frequentemente si basa su contratti a termine. Persistono, inoltre, le marcate differenze tra la provincia di Roma e Italia nei settori agricolo ed industriale; questo ultimo, in particolare, conferma la propria debolezza con un tasso di occupazione al 4,9% mentre quello italiano appare superiore al 10%. Con persone in cerca di occupazione, infine, il tasso di disoccupazione provinciale, pur essendo diminuito nel corso dell anno ad un ritmo minore di quello italiano, si attesta al 7,5% (0,5 punti in meno rispetto a quello nazionale) ed anche in questo caso il differenziale territoriale è prevalentemente imputabile alla componente femminile (9,5% contro 10,6%). 14

15 Tab Forze di lavoro per sesso (valori in migliaia)* Anno 2004 FORZE DI LAVORO Provincia di Roma Italia M F Totale M F Totale Occupati Persone in cerca di occupazione Totale * I totali risentono degli arrotondamenti in migliaia Tab. 2.5 bis - Forze di lavoro per sesso (tassi percentuali) Anno 2004 TASSI Provincia di Roma Italia M F Totale M F Totale Tasso di occupazione 59,03 38,79 48,33 57,42 34,68 45,41 Tasso di disoccupazione 6,03 9,47 7,52 6,36 10,55 8,04 Tab Occupati e tasso di occupazione per settore di attività economica (valori in migliaia e tassi percentuali) Anno 2004 SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA Provincia di Roma Italia v.a. Tasso di occupazione v.a. Tasso di occupazione Agricoltura 14 0, ,01 Industria 241 7, ,92 di cui Attività manifatturiere 156 4, ,21 Servizi , ,48 Totale , ,41 Fonte: ISTAT

16 2.4 La struttura produttiva Consistenza e dinamica Nel 2004 si è confermata la tendenza positiva che caratterizza da tempo le dinamiche imprenditoriali del sistema produttivo romano con tassi di crescita costantemente superiori alla media regionale e nazionale. Al risultavano essere le imprese presenti nel Registro delle Imprese della CCIAA di Roma, per una variazione percentuale pari all 1,9% rispetto all omologo aggregato del 2003 (Tab. 2.7). Le imprese della provincia rappresentano il 6,6% della struttura produttiva italiana che ha mostrato, peraltro, una variazione minore, pari all 1,6%. La dinamica provinciale, pur superiore a quella nazionale, risulta comunque rallentata considerato che il divario tra i tassi di variazione era nel 2003 di 1,7 punti percentuali a favore di Roma. Il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni, pari a unità nella provincia di Roma appare infatti più contenuto rispetto al 2003 per cui anche il tasso di crescita (1,8%), comunque superiore a quello italiano (1,5%), risulta più basso rispetto a quello dell anno precedente (2,9%). Occorre sottolineare a riguardo che alle oltre nuove iscrizioni ha fatto riscontro un numero di cessazioni pari a (ossia il 40% in più rispetto all anno precedente), influenzato pesantemente dalle procedure di cancellazione d ufficio attivate nel corso del 2004 e relative anche ad anni precedenti. Ciò ha determinato un aumento del quoziente di mortalità che sopravanza di 1,5 punti percentuali quello dell anno precedente mentre il quoziente di natalità si è incrementato di soli 0,4 punti percentuali La specializzazione merceologica L analisi della struttura per settore di attività economica delle imprese registrate a fine 2004, effettuata al netto delle imprese non classificate per eliminare la distorsione determinata dall altissimo numero delle stesse ( a Roma, il 6,7% in più rispetto all anno precedente), mostra (Tabb. 2.8 e 2.8 bis) un assetto sostanzialmente invariato nella composizione rispetto al 2003, confermando al primo posto, in termini di numerosità, le imprese del commercio che rappresentano il 35,2% del totale (in leggero aumento rispetto all anno precedente) seguite, nello stesso ordine del 2003, dalle costruzioni con il 14,5% e dai servizi alle imprese (12,8%). 16

17 Tab Consistenza e movimento delle imprese TERRITORIO Consistenza Var. % /2004 Var. % 2003/2004 Provincia di Roma ,9 1,9 Italia ,9 1,6 TERRITORIO Iscrizioni Cessazioni Saldo Provincia di Roma Italia TERRITORIO Qn Qm Tasso di crescita Indice di eccedenza Provincia di Roma 7,3 7,7 4,4 5,9 2,9 1,8 23,3 25,0 13,4 Italia 6,7 7,2 5,4 5,7 1,2 1,5 9,2 10,2 11,9 Quoziente di natalità = Iscrizioni dell'anno / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Quoziente di mortalità = Cessazioni dell'anno / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Indice di eccedenza = (Iscrizioni - Cessazioni) / (Iscrizioni + Cessazioni) x 100 Tasso di crescita = Saldo dell'anno / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Variazione % = (Imprese registrate a fine anno - Imprese registrate a fine anno precedente) / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Elaborazioni su dati Infocamere

18 Tab Dinamica delle imprese registrate per sezioni di attività economica SEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA Provincia di Roma A + B Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Var. % 2002/2004 Var. % 2003/2004 Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia ,85-3,32-1,08-1,40 C Estrazione di minerali ,39-1,81-6,58-0,52 D Attività manifatturiere ,44-0,20-2,65-0,29 E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua ,65 13,22 1,32 4,23 F Costruzioni ,17 7,84 1,86 4,03 G Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione beni personali e per la casa ,55 2,11 1,21 1,19 H Alberghi e ristoranti ,22 4,87 0,40 2,72 I J K Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca ,01 3,34 0,76 2, ,11-1,22 0,72-1, ,55 8,11-0,57 4,05 M Istruzione ,71 9,08 4,73 4,02 N Sanità e altri servizi sociali ,16 9,76 0,60 5,53 O Altri servizi pubblici, sociali e personali ,27 4,55 1,70 2,80 L + P Altri servizi ,60-46,51-7,48-44,84 X Non classificate ,71 9,51 6,68 4,52 Totale ,91 2,86 1,88 1,57 Totale escluse le non classificate ,96 2,39 0,48 1,35 Elaborazione su dati Infocamere

19 Tab. 2.8 bis - Struttura delle imprese registrate per sezioni di attività economica (valori percentuali) e quozienti di specializzazione SEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA Provincia di Roma Italia Qs * Provincia di Roma Italia Qs * Provincia di Roma Italia Qs * A + B Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca 5,4 18,7 0,29 5,3 18,2 0,29 5,2 17,7 0,30 C Estrazione di minerali 0,1 0,1 0,70 0,1 0,1 0,70 0,1 0,1 0,66 D E Attività manifatturiere 11,0 13,8 0,80 10,9 13,7 0,79 10,5 13,5 0,78 Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua 0,1 0,1 0,93 0,1 0,1 0,85 0,1 0,1 0,83 F Costruzioni 14,0 13,1 1,07 14,3 13,5 1,06 14,5 13,8 1,05 G Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione beni personali e per la casa 35,0 28,5 1,23 35,0 28,4 1,23 35,2 28,4 1,24 H Alberghi e ristoranti 5,6 5,0 1,12 5,6 5,0 1,11 5,6 5,1 1,09 I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 5,3 3,8 1,40 5,3 3,8 1,40 5,3 3,8 1,39 J Intermediazione monetaria e finanziaria 3,0 2,0 1,50 3,0 2,0 1,51 3,0 1,9 1,55 K Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca 12,9 9,9 1,30 12,9 10,2 1,27 12,8 10,4 1,23 M Istruzione 0,4 0,3 1,25 0,4 0,3 1,23 0,4 0,3 1,25 N Sanità e altri servizi sociali 0,7 0,4 1,59 0,7 0,4 1,53 0,7 0,5 1,47 O Altri servizi pubblici, sociali e personali 6,5 4,2 1,54 6,5 4,3 1,53 6,6 4,3 1,53 L + P Altri servizi 0,0 0,0 2,35 0,0 0,0 2,43 0,0 0,0 4,12 Totale escluse le non classificate 100,0 100,0-100,0 100,0-100,0 100,0 - X Non classificate 21,4 6,6-22,6 6,9-23,6 7,1 - Totale - - 1, , ,00 (n. imprese provinciali della sezione i di Ateco / Totale provinciale delle imprese, escluse n.c.) * Quoziente di specializzazione = (n. imprese italiane della sezione i di Ateco / Totale imprese italiane escluse n.c.) Elaborazione su dati Infocamere

20 Continua a perdere colpi il settore delle attività manifatturiere che, con il 10,5% del totale delle imprese registrate, fa rilevare una diminuzione di ulteriori 0,4 punti percentuali rispetto alla quota detenuta al 2003, confermando così quella che ormai va consolidandosi come tendenza del comparto: progressiva selezione del numero d imprese per una serie di fattori di debolezza competitiva tra i quali, non ultimo, il fattore dimensionale. Merita di essere inoltre segnalata, la sostanziale stabilità dell incidenza percentuale sul totale provinciale fatta registrare nell ultimo triennio da larga parte delle attività terziarie: altri servizi pubblici sociali e personali (6,6%), alberghi e ristoranti (5,6%), trasporti e comunicazioni (5,3%) ed intermediazione monetaria e finanziaria (3,0%). In tema di dinamica delle imprese registrate nei diversi settori di attività economica, si può osservare che tutti i settori tradizionalmente trainanti dell economia della provincia, sono cresciuti a saggi significativi ma inferiori all anno precedente: +1,9% (contro +3,2% del 2003) le costruzioni, +1,2 il commercio, +1,7 i servizi alla persona mentre i servizi alle imprese hanno fatto registrare addirittura una flessione dello 0,6% (+2,1% nel 2003). Le altre variazioni negative riguardano l agricoltura, l estrazione di minerali e, come già accennato, le attività manifatturiere. A livello nazionale, a fronte di una dinamica incrementale complessivamente più contenuta, si riscontrano, tra il 2003 ed il 2004, variazioni positive rilevanti per i servizi alle imprese (+4,1%), le costruzioni (+4,0%), e per gli alberghi e ristoranti (+2,7%). La variazione negativa più significativa riguarda invece l agricoltura e le attività connesse (-1,4%). Può essere interessante sottolineare come i tre settori numericamente più importanti dell apparato produttivo romano, ossia il settore del commercio, quello delle costruzioni e quello dei servizi alle imprese - che rappresentano rispettivamente, il 6,7%, il 5,6% e il 6,6% del corrispondente totale nazionale - presentino incidenze percentuali sul totale delle imprese locali superiori rispetto a quelle riscontrate in ambito nazionale. 20

21 Il confronto con il livello nazionale evidenzia, infatti, una diversa strutturazione ordinale dei settori di attività ribadendo la preponderanza relativa del settore del commercio (28,4%) ma presentando al secondo ed al terzo posto il settore agricolo e quello delle costruzioni rispettivamente con il 17,7% (contro il 5,2% della provincia di Roma) ed il 13,8% (contro il 14,5% della provincia di Roma). Quest ultimo, rispetto al 2003, si avvicenda, nella terza posizione con il settore industriale che con il 13,5% scende alla quarta posizione seguito dai servizi alle imprese (10,4%). Per mettere in risalto le differenze di struttura in termini di numerosità delle attività produttive tra l ambito provinciale e quello nazionale, sono stati calcolati i quozienti di specializzazione riportati nella tabella 2.8 bis. Tali indicatori - costruiti come rapporto tra l incidenza dei diversi settori di attività economica in ambito provinciale e la corrispondente incidenza a livello nazionale - assumono valori maggiori di 1 quando l area di riferimento (provincia di Roma) presenta nell attività i un grado di specializzazione più elevato rispetto all aggregato territoriale con cui viene confrontata (Italia). Valori minori di 1 hanno, ovviamente, il significato opposto. Ai fini della presente analisi i quozienti di specializzazione sono stati raggruppati nelle seguenti 5 classi: Qs > 1,5 specializzazione medio alta 1,5 > Qs > 1,2 alta 1,2 > Qs > 0,8 nella media 0,8 > Qs > 0,5 bassa Qs < 0,5 molto bassa I dati consentono di rilevare che la provincia di Roma presenta quozienti di specializzazione piuttosto elevati in tutte le attività terziarie ed in particolare, limitando l analisi ai casi più significativi: a) nell intermediazione monetaria e finanziaria (1,55; +0,4 rispetto al 2003) b) negli altri servizi pubblici, sociali e personali (1,53; stabile rispetto al 2003) c) nella sanità e altri servizi sociali (1,47; -0,6 rispetto al 2003) Specializzazioni basse o molto basse e, in alcuni casi, ulteriormente diminuite rispetto al 2003, si osservano invece per le attività industriali (0,66 l estrazione di 21

22 minerali e 0,78 le attività manifatturiere) e per l agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca (0,30). L esame dell andamento dei quozienti nel triennio conferma peraltro la situazione di sostanziale stabilità già segnalata in precedenza. I più significativi elementi dinamici sono dati dai segnali di progressiva saturazione di alcune attività terziarie (servizi alle imprese, sanità ed altri servizi sociali) e dal rafforzamento della specializzazione nelle attività di intermediazione monetaria e finanziaria. Passando ad esaminare in dettaglio i dati di flusso relativi ad iscrizioni e cessazioni (Tabb. 2.9 e 2.10), si deve preliminarmente sottolineare l inversione di tendenza rispetto all anno precedente manifestatasi con un aumento di entrambe le variabili. La dinamica incrementale dei dati di flusso risulta, in termini percentuali, più elevata per la provincia di Roma rispetto all Italia: +9,4% contro +9,2% per le iscrizioni e addirittura +39,4% contro +1,0% per le cessazioni ma a tale proposito va ricordato quanto detto in precedenza a proposito delle cancellazioni d ufficio. Tenendo presente che circa la metà delle iscrizioni non risulta classificata in alcuna sezione di attività economica e che tale circostanza incide moltissimo sui singoli saldi settoriali, si può comunque segnalare che nella provincia di Roma, la dinamica recente delle iscrizioni appare trainata dal settore dei trasporti (+44%), da quello delle costruzioni (+27,5%) e da quello dell intermediazione monetaria e finanziaria (+16,6%) che, tra l altro, è l unico a mostrare un saldo positivo. Va menzionata, per l importanza numerica che riveste, la ripresa delle iscrizioni nel settore del commercio (+12,6%) con un aumento superiore a quello omologo registrato a livello nazionale (+8,6%) che, comunque, è più che compensato dall incremento delle cessazioni del 19%. Analoga è la situazione delle attività di servizio alle imprese (sezione K ATECO) per le quali si registra, a fronte di un significativo aumento delle iscrizioni, una rilevante crescita del numero delle cessazioni che determina un consistente saldo negativo (-833 unità). Altrettanto rilievo merita la flessione delle iscrizioni nel settore manifatturiero il cui saldo, aggravato da un forte aumento delle cessazioni, risulta pesantemente negativo ( unità). 22

23 Tab Movimento delle imprese per sezioni di attività economica Provincia di Roma SEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA A + B Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Iscrizioni Cessazioni Saldo Iscrizioni Cessazioni Saldo Iscrizioni Cessazioni Saldo Qn * Qm * ,6 5,1 C Estrazione di minerali ,0 7,0 D E Attività manifatturiere ,0 7,0 Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua ,3 5,3 F Costruzioni ,5 7,0 G Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione beni personali e per la casa ,0 6,2 H Alberghi e ristoranti ,9 5,6 I J K Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca ,0 6, ,3 5, ,2 6,4 M Istruzione ,9 4,2 N Sanità e altri servizi sociali ,6 3,4 O Altri servizi pubblici, sociali e personali ,6 6,4 L + P Altri servizi ,0 5,6 X Non classificate ,1 4,6 Totale ,7 5,9 * Vedi Tab. 2.7 Elaborazione su dati Infocamere

24 Tab Movimento delle imprese per sezioni di attività economica Italia SEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA A + B Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Iscrizioni Cessazioni Saldo Iscrizioni Cessazioni Saldo Iscrizioni Cessazioni Saldo Qn * Qm * ,7 5,3 C Estrazione di minerali ,6 3,4 D E Attività manifatturiere ,9 5,4 Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua ,2 4,5 F Costruzioni ,3 6,0 G Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione beni personali e per la casa ,0 6,1 H Alberghi e ristoranti ,0 6,0 I J K Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca ,4 5, ,4 7, ,6 5,4 M Istruzione ,7 4,7 N Sanità e altri servizi sociali ,8 3,4 O Altri servizi pubblici, sociali e personali ,8 5,4 L + P Altri servizi ,0 5,0 X Non classificate ,1 5,0 Totale ,2 5,7 * Vedi Tab. 2.7 Elaborazione su dati Infocamere

25 In Italia, i settori in cui le iscrizioni aumentano di più sono, come per la provincia di Roma, anche se in ordine diverso, i trasporti (+20%), l intermediazione monetaria (+17%) e le costruzioni (+9,2%) ma, a differenza di Roma, si riscontrano diversi saldi positivi: per le costruzioni, i servizi alle imprese, l intermediazione monetaria e finanziaria e l istruzione. Un ulteriore approfondimento dell analisi della composizione settoriale del tessuto produttivo romano, effettuato attraverso l esame della graduatoria delle prime venti attività per numero di imprese registrate (Tabb e 2.12), conferma sostanzialmente il dato registrato lo scorso anno: tale aggregato rappresenta, al netto delle imprese non classificate, il 93,4% del totale per la provincia di Roma ed il 92,8% con riferimento all Italia. Si tratta di valori esplicativi di una concentrazione lievemente maggiore di tale aggregato di attività nell area romana, alla quale fa però riscontro, a livello nazionale, una particolare polarizzazione produttiva sulle prime 4 attività (agricoltura, commercio al dettaglio, costruzioni e commercio all ingrosso) che raggiungono il 56,2% del totale. Il corrispondente minore valore percentuale per la provincia di Roma, pari al 51,2% (commercio al dettaglio, costruzioni, commercio all ingrosso, alberghi e ristoranti), è indicativo, pertanto, della tradizionale despecializzazione dell economia romana (anche se il divario risulta leggermente ridotto rispetto allo scorso anno) Le attività artigiane L analisi dei dati relativi alle imprese artigiane della provincia di Roma, consente di evidenziare una certa stazionarietà dei dati di stock; il numero delle imprese è infatti passato dalle unità del 2003 alle del 2004, con una variazione che rasenta appena il +0,2% mentre a livello nazionale detta variazione raggiunge l 1,3% (Tabb. 2.13, 2.14 e 2.14 bis). Nel 2004, il saldo tra iscrizioni e cessazioni rilevato per la provincia di Roma, ammonta a sole 128 unità, in corrispondenza di iscrizioni e cessazioni. Rispetto al 2003, si è assistito ad un netto aumento del quoziente di mortalità (dal 5,4% al 9,3%), effetto questo dovuto ad un incremento del numero delle cessazioni, in parte legato alle attività di pulizia del Registro Imprese (cancellazioni d ufficio delle imprese non più operative) che ha annullato il pur rilevante numero di iscrizioni registrato nel

26 Tab Graduatoria delle prime venti attività (divisioni ATECO) per numero di imprese registrate Provincia di Roma al DIVISIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA V. A. % su (a) % su (b) Commercio al dettaglio escluso quello di autoveicoli e di motocicli; riparazione di beni personali per la casa ,7 14,3 Costruzioni ,5 11,1 Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi ,4 9,5 Alberghi e ristoranti ,6 4,3 Altre attività professionali e imprenditoriali ,2 4,0 Agricoltura, caccia e relativi servizi ,1 3,9 Attività immobiliari ,9 3,7 Altre attività dei servizi ,3 3,3 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettaglio di carburante per autotrazione ,1 3,2 Trasporti terrestri; trasporti mediante condotta ,9 3,0 Attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria ,2 1,7 Attività ricreative, culturali sportive ,2 1,7 Informatica e attività connesse ,1 1,6 Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati ,5 1,1 Industrie alimentari e delle bevande ,4 1,1 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere ,3 1,0 Attività di supporto e ausiliarie dei trasporti; attività delle agenzie di viaggio Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti ,1 0, ,1 0,8 Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce ,9 0,7 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi mobili; fabbricazione di articoli di paglia e materiali da intreccio ,8 0,6 Totale prime 20 attività ,4 71,3 Altre attività ,6 5,1 (a) Totale prime 20 attività + Altre attività ,0 76,4 Imprese non classificate ,6 (b) Totale ,0 Elaborazione su dati Infocamere

27 Tab Graduatoria delle prime venti attività (divisioni ATECO) per numero di imprese registrate Italia al DIVISIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA V. A. % su (a) % su (b) Agricoltura, caccia e relativi servizi ,3 16,1 Commercio al dettaglio escluso quello di autoveicoli e di motocicli; riparazione di beni personali per la casa ,7 14,6 Costruzioni ,8 12,9 Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi ,4 8,7 Alberghi e ristoranti ,1 4,8 Attività immobiliari ,3 4,0 Altre attività professionali e imprenditoriali ,2 3,9 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli; vendita al dettaglio di carburante per autotrazione ,3 3,1 Altre attività dei servizi ,0 2,8 Trasporti terrestri; trasporti mediante condotta ,0 2,8 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti ,2 2,1 Industrie alimentari e delle bevande ,0 1,8 Attività ausiliarie intermediazione finanziaria ,6 1,5 Informatica e attività connesse ,5 1,4 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere ,4 1,3 Attività ricreative, culturali sportive ,2 1,1 Confezione di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce ,1 1,0 Fabbricazione, installazione, riparazione e manutenzione di macchine ed apparecchi meccanici Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi mobili; fabbricazione di articoli di paglia e materiali da intreccio ,0 0, ,0 0,9 Industrie tessili ,7 0,7 Totale prime 20 attività ,8 86,2 Altre attività ,2 6,7 (a) Totale prime 20 attività + Altre attività ,0 92,9 Imprese non classificate ,1 (b) Totale ,0 Elaborazione su dati Infocamere

28 Tab Consistenza e movimento delle imprese artigiane TERRITORIO Consistenza Var. % 2002/2004 Var. % 2003/2004 Provincia di Roma ,5 0,2 Italia ,3 1,3 TERRITORIO Iscrizioni Cessazioni Saldo Provincia di Roma Italia TERRITORIO Qn Qm Tasso di crescita Provincia di Roma 7,7 9,5 5,4 9,3 2,3 0,2 Italia 7,9 8,6 6,9 7,4 1,1 1,3 Quoziente di natalità = Iscrizioni dell'anno / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Quoziente di mortalità = Cessazioni dell'anno / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Tasso di crescita = Saldo dell'anno / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Variazione % = (Imprese registrate a fine anno - Imprese registrate a fine anno precedente) / Imprese registrate a fine anno precedente x 100 Elaborazione su dati Infocamere

29 Tab Dinamica delle imprese artigiane per sezioni di attività Sezioni di attività economica Provincia di Roma A + B Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca Var.% 2003 Var.% 2004 Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma Italia Provincia di Roma ,46 4,60 10,06 4,09 C Estrazione di minerali ,88-3,64-11,11-1,85 Italia D Attività manifatturiere ,68-0,54-2,68-0,89 E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua ,00-5,17 0,00-8,48 F Costruzioni ,39 4,26 5,30 4,87 G Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione beni personali e per la casa ,93-2,50-3,50-2,91 H Alberghi e ristoranti ,70-11,96-16,16-12,87 I J K Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Intermediazione monetaria e finanziaria Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca ,09-0,31-0,03-0, ,00-3,43 10,00 0, ,15 1,18-14,26-2,67 M Istruzione ,00 1,57-20,00 0,75 N Sanità e altri servizi sociali ,56-5,80-7,02-16,92 O Altri servizi pubblici, sociali e personali ,28 0,53 5,31 2,73 L + P Altri servizi ,00-6,00-50,00-65,96 X Non classificate ,19-2,90-7,66-4,98 Totale ,32 1,08 0,20 1,26 Elaborazione su dati Infocamere

30 Tab bis - Struttura delle imprese artigiane e quozienti di specializzazione Sezioni di attività economica Provincia di Roma Italia Qs Provincia di Roma Italia Qs Provincia di Roma Italia Qs A + B Agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca 0,6 1,1 0,59 0,7 1,1 0,65 0,8 1,1 0,69 C Estrazione di minerali 0,0 0,1 0,31 0,0 0,1 0,33 0,0 0,1 0,31 D Attività manifatturiere 27,3 31,6 0,86 26,9 31,1 0,86 26,1 30,4 0,86 E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua 0,0 0,0 0,13 0,0 0,0 0,13 0,0 0,0 0,15 F Costruzioni 29,1 33,3 0,87 29,9 34,4 0,87 31,5 35,6 0,88 G Commercio all ingrosso e al dettaglio; riparazione beni personali e per la casa 11,6 9,5 1,22 11,3 9,2 1,23 10,9 8,8 1,23 H Alberghi e ristoranti 1,3 0,4 3,27 1,2 0,3 3,46 1,0 0,3 3,36 I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 10,6 8,5 1,25 10,6 8,4 1,27 10,6 8,3 1,28 J Intermediazione monetaria e finanziaria 0,0 0,0 0,96 0,0 0,0 0,98 0,0 0,0 1,08 K Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca 5,4 4,5 1,21 5,4 4,5 1,20 4,6 4,3 1,07 M Istruzione 0,0 0,1 0,02 0,0 0,1 0,06 0,0 0,1 0,04 N Sanità e altri servizi sociali 0,2 0,1 2,00 0,2 0,1 2,04 0,2 0,1 2,31 O Altri servizi pubblici, sociali e personali 13,0 10,5 1,24 13,0 10,4 1,25 13,7 10,6 1,29 L + P Altri servizi 0,0 0,0 0,90 0,0 0,0 0,94 0,0 0,0 1,40 X Non classificate 0,8 0,3 2,46 0,8 0,3 2,53 0,7 0,3 2,48 Totale 100,0 100,0 1,00 100,0 100,0 1,00 100,0 100,0 1,00 Elaborazione su dati Infocamere

31 I settori di attività che si evidenziano per la loro perdurante dinamicità sono, come per il 2003, il settore delle costruzioni, con unità e una incidenza del 31,5% sul totale provinciale (35,6% su quello nazionale), e quello dei servizi alla persona, con unità e una incidenza del 13,7% sul totale provinciale (10,6% in ambito nazionale). Per contro, va evidenziato il ridimensionamento delle attività manifatturiere passate dalle unità del 2003 (26,9% del totale provinciale), alle del 2004 (26,1%), con una flessione del -2,68%, rispetto al Tale flessione ha riguardato anche i settori del commercio e delle riparazioni, dove la variazione rispetto al 2003 si attesta intorno al -3,5%, e quello dei servizi alle imprese, dove la flessione sfiora addirittura il 15% rispetto al Pur rimanendo in presenza di tendenze dinamiche convergenti tra la provincia di Roma e l intero contesto italiano, può essere opportuno segnalare che l entità del suddetto ridimensionamento risulta essere più accentuata per l area romana. Per mettere in risalto la differenza di struttura tra l ambito provinciale e quello nazionale, si è fatto ricorso ai noti indicatori denominati quozienti di specializzazione. Limitando l analisi ai casi più significativi, si può osservare che i valori riferiti al 2004 fanno emergere l elevata specializzazione della provincia di Roma nelle attività commerciali e di riparazione (quoziente di specializzazione pari a 1,23), nei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (1,28) e nei servizi alla persona (1,29). Meritano comunque di essere segnalati i casi di lieve despecializzazione riferiti alle attività manifatturiere (0,86) e alle costruzioni (0,88). In termini dinamici gli unici rilievi possono riguardare la tendenza, nel periodo , alla specializzazione delle attività ricompresse nei servizi pubblici, sociali e personali (da 1,24 a 1,29) e delle attività di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni (da 1,25 a 1,28), cui fa riscontro la notevole riduzione del valore dell indicatore relativo ai servizi alle imprese (sezione K di ATECO), passato da 1,21 a 1,07. Le attività artigiane contribuiscono in modo consistente alla produzione dell intera economia nazionale, con un valore aggiunto pari a 145,5 miliardi di euro, pari cioè al 12,4% del totale riguardante l economa nazionale. E quanto si evince dalla ricerca recentemente pubblicata dall Istituto G. Tagliacarne, che fornisce un insieme di dati articolato sul valore aggiunto e sull occupazione dell artigianato, con riferimento al periodo

32 L apporto dell artigianato all intera economia (Tabb e 2.15 bis), in termini di valore aggiunto, proviene per il 64,9% dalle attività di tipo industriale (manifatturiere 42,2% e costruzioni 22,8%), seguite dal settore dei servizi con il 35,1%, di cui l 11,2% afferisce al commercio e riparazioni e un 10,2% ai trasporti e comunicazioni. Per la provincia di Roma, la situazione si discosta leggermente da quella nazionale, attestandosi la quota riferita al settore industriale intorno al 51% (industria manifatturiera 35,4% e costruzioni 15,9%). Il dato concernente i servizi raggiunge in provincia di Roma il 48,8% in totale: commercio e riparazioni incidono per il 17,5%, i trasporti e le comunicazioni per il 12,9%, i servizi alle famiglie per il 10,1% e i servizi alle imprese per l 8,3%. Analizzando la serie storica dei dati del valore aggiunto, il trend appare sicuramente positivo, mostrando un incremento a prezzi correnti del 40% nell intero periodo di riferimento. A livello settoriale, la crescita raggiunge il 68% nel settore delle attività manifatturiere (+33,3% in ambito nazionale) e il 43,% in quello delle costruzioni (+40,2% in ambito nazionale). Quanto ai servizi il settore che si distingue per una maggiore crescita è quello dei servizi alle imprese, dove si passa dai 142 milioni di euro del 1995 ai 366 del 2002, con un incremento pari al 158%. In termini di incidenza percentuale, hanno, pertanto, aumentato significativamente la loro importanza sul totale provinciale, sia il comparto delle attività manifatturiere (dal 29,6% al 35,4%) che quello dei servizi alle imprese (dal 4,5% all 8,3%). Risultano in flessione, invece, sia il settore del commercio e riparazioni, passato dal 22,0% al 17,5%, che quello dei servizi alle famiglie e altre attività, diminuito dal 13,3% al 10,1%. La Tab. 2.16, infine, consente di analizzare l evoluzione del rapporto provincia di Roma/Italia, in termini di valore aggiunto, riferito alle attività artigiane. I dati evidenziano che nel 2002 l artigianato provinciale rappresentava il 3,04% del corrispondente totale italiano, dopo aver oscillato tra il 2,90% del 1997 e il 3,12% del 1999 (2,96% nel 1995). Si può osservare come i settori del commercio e riparazioni (4,74%), dei servizi alle famiglie e altre attività (4,40%) e dei trasporti e comunicazioni (3,84%), che detengono a fine periodo un peso percentuale superiore rispetto a quello medio, siano anche i casi in cui l incidenza del settore in termini di valore aggiunto sul totale nazionale è andata progressivamente diminuendo. 32

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