Linguistica Generale (cod ), Modulo 1 Esame scritto del 12 settembre SOLUZIONI - Gruppo A
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- Francesca Mori
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1 Linguistica Generale (cod ), Modulo 1 Esame scritto del 12 settembre SOLUZIONI - Gruppo A 01A A quale dei seguenti studiosi si deve l elaborazione di un modello di classificazione delle funzioni della lingua? a) Chomsky; b) Hjelmslev; c) Jakobson; d) De Saussure. L elaborazione di un modello di classificazione delle funzioni della lingua si deve a Roman Jakobson. 02A Trascrivere in IPA la seguente parola e classificarne, in termini articolatori, il terzo fono: anfibio. [aɱˈfiːbjo]; il terzo fono [f] è una consonante fricativa labiodentale sorda. 03A Scomporre in morfemi la seguente parola e classificare i morfemi che la compongono in lessicali, derivativi e flessivi: ripescaggio. ri-pesc-aggi-o ITERATIVO-pescare-NOMINALIZZATORE-SG DERIVATIVO-LESSICALE-DERIVATIVO-FLESSIVO (Studenti FREQUENTANTI); (Studenti NON FREQUENTANTI). 04A Indicare quali sono i tre ordini dei costituenti maggiori di frase più diffusi nelle lingue del mondo, fornendo, per ciascuno di essi, un esempio di lingua che li rappresenti. i) SOV (latino, greco classico, ); ii) SVO (italiano, francese, spagnolo, ); iii) VSO (lingue celtiche: bretone, scozzese, irlandese ). 05A Indicare a quale famiglia (e a quale gruppo, se si tratta di lingue indoeuropee) appartengono le seguenti lingue: a. Afrikaans; b. Gallese; c. Romanì; d. Inglese. a- Afrikaans: famiglia indoeuropea, gruppo germanico; b- Gallese: famiglia indoeuropea, gruppo celtico; c- Romanì: famiglia indoeuropea, gruppo indoiranico; d- Inglese: famiglia indoeuropea, gruppo germanico occidentale. 06A Sapendo che lo scozzese è una lingua che costruisce a destra, quale (o quali) dei seguenti ordini dei costituenti vi aspettate di trovare? a. Dimostrativo + Nome; b. Nome + Relativa; c. Posposizioni; d. Verbo + Avverbio
2 In una lingua che costruisce a destra e, dunque, con testa a sinistra ci aspettiamo di trovare tutti i modificatori a destra della testa, quindi l ordine b. Nome + Relativa e l ordine d. Verbo + Avverbio. 07A Quale (o quali) delle seguenti caratteristiche morfologiche sono tipiche delle lingue introflessive? a- parole lunghe, ma internamente trasparenti; c- fenomeni di flessione interni alla radice lessicale; b- radici lessicali triconsonantiche; d- prevalenza di parole brevi e mono-morfemiche; Risposta: le lingue con morfologia introflessiva presentano tipicamente le caratteristiche b- (radici lessicali triconsonantiche) e c- (fenomeni di flessione interni alla radice lessicale). 08A Indicare quali relazioni legano le seguenti coppie di lessemi. a. siluro (pesce dei Siluridi) - siluro (grosso proiettile fusiforme); Polisemia b. ratto (rapimento) ratto (mammifero affine al topo); Omonimia c. festivo - feriale; Antonimia d. lascito - eredità. (Quasi) sinonimia 09A Fornire una breve definizione di rema o comment (di enunciato), sottolineando il rema nell ambito delle seguenti frasi: Il rema o comment di un enunciato coincide con l informazione nuova, ciò che di nuovo si dice intorno ad un determinato tema (o topic). a- Gli agenti intervenuti sul posto ritengono che la dinamica dell incidente non sia ancora del tutto chiara. b- Durante gli scontri furono arrestati dieci manifestanti, due dei quali minorenni. 10A FREQUENTANTI: Fornire una breve definizione di tono e indicare almeno un esempio di lingua a toni. Il tono corrisponde dall altezza relativa di pronuncia di una sillaba, altezza dipendente dalla tensione delle corde vocali e della laringe, e quindi dalla velocità e frequenza delle vibrazioni delle corde vocali. Se la frequenza aumenta rispetto alla frequenza fondamentale si parla di tono alto; se invece la frequenza diminuisce, si ha un tono basso. L innalzamento della frequenza determina un tono ascendente, mentre l abbassamento della stessa un tono discendente. Esempi di lingue a toni sono il cinese, il vietnamita e numerose lingue africane. NON FREQUENTANTI: Illustrare brevemente la differenza tra lingue ad accento fisso e lingue ad accento mobile. L accento è la particolare forza o intensità di pronuncia di una sillaba, relativamente ad altre sillabe. In ogni parola, una sillaba (detta sillaba tonica) presenta una prominenza fonica rispetto alle altre (dette sillabe atone). Nelle lingue ad accento libero, come l italiano, l accento può cadere su una qualunque delle sillabe della parola ed avere in certi casi valore distintivo (cfr. [kaˈmiːʧe] vs. [ˈkaːmiʧe]). Vi sono invece lingue in cui, al contrario, l accento ha una posizione tendenzialmente fissa: un esempio è rappresentato dal francese, lingua in cui l accento cade sempre sull ultima sillaba della parola.
3 Linguistica Generale (cod ), Modulo 1 Esame scritto del 12 settembre SOLUZIONI - Gruppo B 01B A quale dei seguenti studiosi si devono i primi studi sull ordine basico delle parole all interno della frase? a) Jakobson; b) Greenberg; c) Meillet; d) Humboldt. I primi studi sull ordine basico delle parole all interno della frase si devono a Joseph Greenberg. 02B Trascrivere in IPA la seguente parola e classificarne, in termini articolatori, il penultimo fono: fraseggio. [fraˈzeʤːo]; il penultimo fono [ʤ] è una consonante affricata palatale sonora. 03B Scomporre in morfemi la seguente parola e classificare i morfemi che la compongono in lessicali, derivativi e flessivi: patteggiamento. patt-eggi-ament-o patto-verbalizzatore-nominalizzatore-sg LESSICALE-DERIVATIVO- DERIVATIVO -FLESSIVO (Studenti FREQUENTANTI); (Studenti NON FREQ.). 04B Fornire una breve definizione di allormorfia ed un esempio che riguardi i) un morfema lessicale, ii) un morfema derivativo, iii) un morfema flessivo. Il termine allomorfia indica la possibilità che un certo morfema sia espresso a livello concreto attraverso forme diverse a seconda del contesto di occorrenza: si pensi alla forme del m. lessicale in scuol-a e in scol-astico. Tali forme si chiamano per l appunto allomorfi. Un esempio di allomorfia riguardante un m. flessivo è dato dalla formazione del plurale in inglese: graficamente in plurale è marcato attraverso l aggiunta di s o di es. Dal punto di vista fonetico tali suffissi presentano tre realizzazioni diverse (ovvero tre allomorfi) condizionati dal contesto (in particolare, dalle caratteristiche articolatorie del suono che precede il morfo di plurale): [s], [z] e [ɪz]. Un esempio di allomorfia riguardante un m. derivativo è dato dalle diverse forme che il prefisso i + Consonante, con valore negativo, può assumere al variare della consonante iniziale del m. lessicale di cui la parola è composta: in-negabile; im-possibile; il-legale; ir-ragionevole, ecc. 05B Indicare a quale famiglia (e a quale gruppo, se si tratta di lingue indoeuropee) appartengono le seguenti lingue: a. Ungherese; b. Slovacco; c. Albanese; d. Basco. a- Ungherese: famiglia ugro-finnica; b- Slovacco: famiglia indoeuropea, gruppo slavo; c- Albanese: lingua indoeuropea, gruppo albanese; d- Basco: lingua genealogicamente isolata.
4 06B Indicare quali relazioni legano le seguenti coppie di lessemi. a. coinciso laconico; (Quasi) sinonimia; b. incanto (magia) incanto (vendita al migliore offerente); Omonimia; c. irriverente rispettoso; Antonimia; d. camoscio - ungulato. Iponimia / iperonimia. 07B Sapendo che il sanscrito è una lingua la cui sintassi è caratterizzata dal principio di organizzazione testa a destra, quale (o quali) dei seguenti ordini dei costituenti vi aspettate di trovare? a. Posposizioni b. VO c. Nome + Relativa d. Possessivo + Nome Risposta: Una lingua caratterizzata dal principio di organizzazione testa a destra è una lingua che pone tutti i modificatori a sinistra della testa dei sintagmi. Ci aspettiamo dunque di trovare l ordine d. Possessivo + Nome e la presenza di Posposizioni. 08B Indicare, per ciascuno dei principali tipi morfologici, un esempio di lingua che li rappresenti. Lingue isolanti: es. vietnamita, cinese, yoruba; Lingue agglutinanti: es. turco, basco, giapponese; Lingue flessive: es. latino e greco classici, lingue romanze; Lingue introflessive: es. arabo; Lingue polisintetiche: es. groenlandese. 09B Illustrare brevemente quali mutamenti fonologici sono intervenuti nel sistema delle vocali durante il passaggio dal latino all italiano. Nel passaggio dal sistema vocalico latino al sistema vocalico italiano è andato perduto il tratto fonologico della lunghezza (ovvero, si è persa la distinzione tra vocali lunghe e vocali brevi). D altra parte, la quantità latina è stata sostituita dalla qualità (ovvero, dal grado di apertura) per quanto riguarda le vocali medie toniche in italiano: [ɛ] e [e], [o] e [ɔ]. Latino:Ī Ĭ Ē Ĕ Ă Ā Ŏ Ō Ŭ Ū Italiano: i e ɛ a ɔ o u 10B FREQUENTANTI: Spiegare in cosa consiste la variazione diafasica, portando almeno un esempio. La variazione diafasica è correlata ai diversi gradi formalità / informalità della situazione e/o al tipo di rapporto esistente tra gli interlocutori, nonché all argomento oggetto della conversazione. Ad esempio, è evidente che, pur trattando il medesimo argomento, una conversazione tra amici, una conferenza pubblica ed una lezione universitaria saranno necessariamente caratterizzate da un lessico e da strutture sintattiche profondamente diverse, adeguate al diverso grado di formalità del contesto in cui la comunicazione ha luogo.
5 NON FREQUENTANTI: Formulare un esempio di dislocazione a destra, uno di c è presentativo e uno di frase pseudoscissa. Dislocazione a destra: Li hai già comprati i biglietti? ; C è presentativo: C è qui fuori uno studente che vuole parlarti ; Frase pseudoscissa: Che non riesco a formulare sono le frasi pseudoscisse.
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