TIPOLOGIA LINGUISTICA
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- Tommasina Piccolo
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1 TIPOLOGIA LINGUISTICA Introduzione: variazione interlinguistica ed metodi di indagine della tipologia linguistica La nozione di TIPO LINGUISTICO Risorse
2 Introduzione Lezione basata su: N. Grandi [2003]. Fondamenti di tipologia linguistica. Babele linguistica: oggi vengono parlate sul pianeta circa 6000 lingue. La distribuzione delle lingue storico-naturali non è completamente caotica: intrattengono tra di loro rapporti di varia natura e quindi possono essere classificate. LINGUISTICA STORICO-COMPARATIVA: ricostruzione dei legami di parentela tra lingue e classificazione in famiglie TIPOLOGIA LINGUISTICA: classificazione sulla base di affinità strutturali sistematiche, a prescindere dalle relazioni genetiche. n L appartenenza alla stessa famiglia linguistica non garantisce l uniformità strutturale delle lingue: n Lingue strettamente imparentate che hanno notevoli differenze sul piano strutturale n Lingue lontanissime geneticamente che sono molto simili nella struttura
3 Introduzione oggetto di studio: variazione interlinguistica piano sincronico, impianto strutturale delle lingue Classificazione delle lingue sulla base di affinità (o divergenze) sistematiche sul piano strutturale, indipendentemente dalla famiglia linguistica di appartenenza, dalla loro attestazione storica, dai processi evolutivi. TIPO LINGUISTICO: n categoria astratta (semplificazione della realtà realmente osservabile, modello di descrizione delle lingue storico-naturali) n combinazione di proprietà strutturali logicamente indipendenti le une dalle altre, ma reciprocamente correlate, che consentono di operare previsioni sulla struttura della lingua indagata n non è un mero elenco di proprietà, ha carattere strutturale > la tipologia deve esplicitare l insieme delle proprietà che caratterizzano il tipo e il principio soggiacente che le pone in correlazione n l assegnazione di una entità reale ad un tipo avviene in base alla tendenza prevalente, che difficilmente è categorica
4 Metodo Individuazione dei segmenti del sistema lingua e costruzione di un campione rappresentativo Selezione dei parametri pertinenti Valutazione delle correlazioni tra parametri: quante/quali correlazioni sono effettivamente attestate? Non tutte le correlazioni possibili tra i parametri di indagine (non tutti i tipi possibili) hanno la medesima diffusione tra le lingue storico-naturali: alcuni avranno alto indice di occorrenza, altri avranno rarissime attestazioni o saranno inesistenti Ricerca della ratio profonda del fenomeno, ovvero dei fattori che possano giustificare la distribuzione interlinguistica dei tipi: Fattori di natura semantico-pragmatica, ottica FUNZIONALE La lingua è un fatto sociale, la sua funzione primaria è quella di consentire alle comunità umane di comunicare. Le configurazioni tipologiche sono il riflesso di strategie che la lingua predispone per risolvere problemi legati alla comunicazione
5 Obiettivo La tipologia linguistica studia la variazione interlinguistica con l obiettivo di stabilire, ove possibile, se essa sia soggetta a limiti e restrizioni e, in caso di riscontro positivo, di capire quale sia la natura di questi limiti e queste restrizioni. In altre parole, studiare le occorrenze sistematiche di specifiche affinità (o divergenze) strutturali tra le lingue dovrebbe condurre il tipologo a svelare le ragioni dell esistenza di configurazioni strutturali, cioè di tipi, possibili (o meglio probabili) e impossibili (o improbabili)
6 Risorse Word Altlas of language structures Inventario di Universali linguistici, Università di Costanza
7 Tipologia e sintassi Tipologia e sintassi: l ordine dei costituenti Parametri: posizione del soggetto nella frase dichiarativa, relazione testa/modificatore
8 Ordine dei costituenti: posizione del soggetto nella frase dichiarativa ORDINE DEI COSTITUENTI Posizione del soggetto nella frase dichiarativa 3 costituenti: n Soggetto (S) n Verbo (V) n Oggetto diretto (O) n Tra le combinazioni possibili, c è una netta prevalenza di alcuni tipi: n SOV (45% delle lingue del mondo: turco, basco, parte delle lingue ugrofinniche, coreano, giapponese ) n SVO (42% delle lingue del mondo: gruppi romanzo, germanico, slavo e baltico della famiglia indoeuropea, finnico ed estone della famiglia ugrofinnica, lingue bantu, alcune lingue della famiglia camito-semitica, vietnamita, cinese ) n VSO (meno del 10% delle lingue del mondo: lingue celtiche, ebraico, aramaico, arabo classico, berbero, masai, lingue polinesiane )
9 Posizione del soggetto nella frase dichiarativa Tre tipi [SOV, SVO, VSO] coprono il 97% della variazione interlinguistica su scala mondiale. VOS, OVS, OSV? VOS (Malgascio, coeur d Aléne) OVS (hixkaryana, lingue penuti dei gruppi coos e siuslaw) OSV (kxoe, tobati, wik ngathana, nadeb)
10 Posizione del soggetto nella frase dichiarativa Livello esplicativo fattore che accomuna SOV, SVO e VSO: anteposizione del soggetto all oggetto Generalizzazione: la quasi totalità delle lingue del mondo antepone il soggetto all oggetto nella frase dichiarativa Possibili ragioni: Il soggetto è l entità che dà il via all azione espressa dal verbo e che esercita su di essa un alto grado di controllo (il referente del soggetto può decidere se proseguire o interrompere l azione etc ). Ha preminenza cognitiva rispetto all oggetto che invece subisce l azione e non esercita su di essa alcun controllo. Il livello linguistico riproduce questa disparità di peso cognitivo ponendo il soggetto prima. Le prime posizioni della frase infatti conferiscono ai costituenti che le occupano una rilevanza maggiore nell atto comunicativo La disposizione lineare del materiale linguistico è, almeno in parte, legata all organizzazione mentale dell informazione da veicolare. Il soggetto è pragmatiamente informazione data (tema/topic), e quindi la sua naturale collocazione è all inizio della frase (prima di introdurre informazione nuova viene chiarito di chi o di cosa si intende parlare, il background)
11 Posizione del soggetto nella frase dichiarativa Questo parametro non ha uguale rilevanza in tutte le lingue! La funzione di marcare i ruoli sintattici può essere affidata: All ordine dei costituenti Es. IT: il ragazzo ama la ragazza Alla morfologia flessiva Es. LAT: puellam puer amat Nel secondo caso l ordine dei costituenti è meno rigido! STIAMO OPERANDO UNA SEMPLIFICAZIONE!!! La tipologia basa le sue generalizzazioni sull ordine non marcato Dati due (o più) costrutti linguistici, uno di essi viene definito marcato in rapporto all altro se in esso compare un elemento in più, detto appunto marca, cioè un elemento assente nell altro costrutto. n Sul piano sintattico: l ordine non marcato è quello pragmaticamente neutro Es: il bambino mangia una mela Una mela, mangia il bambino > contorno intonativo particolare e pausa
12 Testa / modificatore Sono stati individuati costrutti la cui struttura interna risulta in correlazione con quella del sintagma verbale Le lingue del mondo esibiscono un più alto grado di differenziazione su questo parametro rispetto alla posizione del soggetto. Due tipi ideali di riferimento: VO e OV n TIPO VO: preposizioni, nome-genitivo, nome-aggettivo, nome-dimostrativo, nomenumerale, nome-frase relativa, ausiliare-verbo principale, verbo-avverbio, congiunzione-frase subordinata, comparativo-secondo termine di paragone, pronome interrogativo in posizione iniziale n TIPO OV: posposizioni, genitivo-nome, aggettivo-nome, dimostrativo-nome, numeralenome, frase relativa-nome, verbo principale-ausiliare, avverbio-verbo, frase subordinata-congiunzione, secondo termine di paragone-aggettivo al comparativo, pronome interrogativo in posizione non iniziale
13 VO OV: esempi
14 Testa / modificatore Concentrandosi sui primi parametri della lista (V e O, proposizioniposposizioni, posizione di genitivo e aggettivo rispetto al nome) le lingue si distribuiscono in circa 15 tipi, di cui solo 7 hanno una diffusione interlinguistica significativa (i tipi possibili sarebbero svariate decine).
15 Testa / modificatore Livello Esplicativo La variazione è circoscritta e tutt altro che caotica: il principio organizzativo concerne la posizione reciproca di testa e complementi/modificatori. VO, testa a sinistra, iniziale OV, testa a desta, finale Possibili ragioni Economia nell uso e nell acquisizione del linguaggio: un unico parametro serve per costruire ed interpretare molteplici strutture obiezione: aggettivo e articolo raramente di conformano (cfr. tipi III, IV, VII) Branching Direction Theory la coerenza tipologica nei costrutti che compongono i due tipo VO e OV è rigorosamente rispettata solo dai costituenti che hanno una struttura (micro)sintattica interna, ovvero che nelle rappresentazione ad albero mostrino una ramificazione.
16 Branching Direction Theory Sono conformi - Leader of the party (genitivo) - Book that I read (relativa) Sembrano non essere conformi: - Black dog (aggettivo) - The/a table (articolo)
17 Tipologia e morfologia Indice di sintesi e indice di fusione Tipi e sottotipi morfologici: isolante, polisintetico, incorporante, agglutinante, fusivo, introflessivo Incongruenze e contraddizioni: il caso della lingua inglese
18 Tipi morfologici Azione di due parametri: Indice di sintesi Numero di morfemi individuabili all interno di una parola (uno o più) Indice di fusione Segmentabilità della parola stessa, ovvero grado di difficoltà con cui vengono individuati i confini tra i morfemi La combinazione degli indici consente di identificare almeno 4 tipi di riferimento: Isolante Polisintetico Agglutinante Fusivo
19 Indice di sintesi Due tipi estremi: ISOLANTE e POLISINTETICO 1. ISOLANTE (es. cinese) n L indice di sintesi ha valore minimo n Caratteristiche: n Ogni parola tende ad essere monomorfemica n Ogni morfema è invariabile nella forma n Ogni morfema in genere esprime un solo significato n Non ha senso parlare di indice di fusione: i morfemi non si combinano mai tra loro, non esistono i confini tra morfemi, ma solo quelli tra parole n Una stessa parola può svolgere più funzioni sintattiche senza alterare la propria configurazione formale: frequente la CONVERSIONE ( derivazione 0 ), procedimento per cui un elemento cambia la propria categoria sintattica senza l aggiunta di materiale linguistico
20 Indice di sintesi 1. POLISINTETICO (es. eschimese siberiano) n L indice di sintesi ha valore massimo n Caratteristiche: n Numero piuttosto alto di morfemi all interno della stessa unità lessicale n In una sola parola giunge a condensare informazioni che in italiano richiederebbero la costruzione di un intera frase n Indice di fusione: valori medi SOTTOTIPO INCORPORANTE (es. Ciukci) n Lingue che tendono a giustapporre in una sola parola numerosi morfemi di natura lessicale (vs. Polisintetiche: morfi giustapposti sono sia grammaticali che lessicali)
21 Indice di sintesi Esempi lingua isolante (cinese, vietnamita) Esempio lingua polisintetica (eschimese siberiano) Esempio lingua incorporante (ciukci)
22 Indice di fusione Due tipi estremi: AGGLUTINANTE e FUSIVO 1. AGGLUTINANTE (es. turco, nahuatl) n L indice di fusione ha valore minimo n Caratteristiche: n La parola è costituita di più morfemi n La segmentazione non presenta difficoltà perché i morfi sono disposti in sequenza senza che i confini si confondano n Corrispondenza biunivoca forma/contenuto: ogni morfo adempie ad una sola ben definita funzione n Indice di sintesi ha valore medio-alti (le parole tendono a dotarsi di un buon numero di morfemi, in quanto è impossibile esprimere più categorie semanticofunzionali con un unico morfema)
23 Indice di fusione 1. FUSIVO (es. lingue indoeuropee) n L indice di fusione ha valore massimo n Caratteristiche: n I confini tra un morfema e l altro perdono visibilità, perciò: n La segmentazione è ostica n I casi speciali ( eccezioni ) si moltiplicano n svanisce la corrispondenza ideale tra piano della forma e piano del contenuto: Più forme > una funzione Una forma> più funzioni n Indice di sintesi: valori medio bassi: Possibilità di far convergere più unità semantiche in un unico morfema consente di ridurre il numero complessivo dei morfemi all interno della parola SOTTOTIPO INTROFLESSIVO (es. arabo) n Lingue in cui il rapporto tra unità del contenuto e unità dell espressione ricalca lo schema delle lingue fusive, ma che hanno una morfologia non concatenativa: collocazione a pettine dei morfemi
24 Indice di fusione Es. lingua agglutinante (turco) Es. lingua fusiva (latino) Esempio di lingua introflessiva
25 Non esistono tipi puri I tipi sono artifici teorici che filtrano la concreta realtà linguistica filtrandola sensibilmente, non sono oggetti concretamente osservabili e non si realizzano integralmente in alcun sistema linguistico La tipologia dovrà condurre un analisi delle tendenze prevalenti: fatte salve poche eccezioni, le lingue sono tipologicamente miste. Numerosi fattori condizionano l evoluzione della lingua, indirizzandola verso configurazioni tipologiche non del tutto coerenti Tuttavia, la distribuzione dei tratti linguistici e delle correlazioni tra di essi non è causale! La presenza di casi anomali dipende spesso dal fatto che una lingua, nella sua evoluzione, subisce il forte condizionamento di fattori storici e sociali legati alle vicende delle comunità parlati e quindi esterni al sistema. Aspetti spiegabili conciliando sincronia e diacronia. Es. Contatto interlinguistico (tipologia Areale)
26 Inglese Es: INGLESE, incongruenze e contraddizioni tipologiche Ordine costituenti: VO The boys loves the girl MA: n Aggettivo e articolo precede il nome The black dog n Genitivo sassone Anne s bike
27 Inglese Morfologia: n ISOLANTE? n n Le parole inglesi non sono analizzabili (non hanno marche di genere e numero ad esempio) CONVERSIONE ( derivazione zero ) n A round table (aggettivo) n Rounds of paper (nome) n The earth goes round (avverbio) n To round a figure (verbo) n AGGLUTINENTE? n Formazione del plurale e del comparativo n Boy-s tall-er n FUSIVA? n Forme pronominale di 3 singolare n He [3 PERSONA] [SINGOLARE] [MASCHILE] n Morfema grammaticale legato ed : [PASSATO SEMPLICE] oppure [PARTICIPIO PASSATO] n INTROFLESSIVA? n Forme con alternanza vocalica n sing sang sung n foot feet
28 Universali linguistici Universali assoluti e implicazionali Come spiegare gli universali? Tipologia e variazione sociolinguistica
29 Tipologia linguistica, teoria del linguaggio e universali linguistici La LINGUISTICA è una disciplina NOMOTETICA Una teoria del linguaggio ambisce a capire come funzioni il linguaggio, inteso come capacità cognitiva, e come esso si realizzi nelle lingue storico-naturali L. Hjelmslev: In realtà una tipologia linguistica esauriente è il compito più grande e più importante che si offre alla linguistica. [ ] Il suo compito è rispondere alla domanda: quali strutture linguistiche sono possibili, e perché tali strutture sono possibili mentre altre non lo sono? Obiettivo tipologia: Studiare i limiti della variazione interlinguistica (censendo, rispetto ad ogni segmento della grammatica, i tipi attestai e quelli non attestati), e con ciò, definire la nozione di lingua umana possibile (individuando schemi di variazione ricorrenti e i principi che li determinano) I percorsi della tipologia linguistica e la ricerca degli universali si sovrappongono. Ricerca degli universali: individua ciò che è tipologicamente irrilevante, ovvero le proprietà che non variano, e facendolo delimita il campo di indagine della tipologia. Evidenzia i tratti comuni a tutte le lingue storico-naturali: rispetto a quei tratti l indice vi variazione interlinguistica è nullo!
30 Universali assoluti UNIVERSALI ASSOLUTI Sanciscono la presenza (o l assenza) di una particolare proprietà in ogni lingua storico-naturale, senza stabilire correlazioni tra tratti differenti Stabilendo requisiti imprescindibili per ogni lingua, forniscono informazioni sulla natura profonda del linguaggio umano. Spesso rimandano a condizionamenti che la lingua subisce in rapporto alla conformazione fisica dell apparato fonatorio e alle costrizioni neurologiche e psicologiche che intervengono nell atto comunicativo
31 Universali implicazionali Pongono in relazione due (o più) proprietà, vincolando la presenza di una di esse alla presenza dell altra. Un tratto linguistico può realizzarsi in una certa lingua storiconaturale solo se nella medesima lingua è attestato anche un altro tratto. n Es: VSO preposizione Preposizioni NG Posposizioni GN Vocali nasali vocali orali Flessione derivazione Genere numero
32 Esempio: VSO preposizione VSO preposizione 4 possibilità combinatorie Un tipo (il II) deve essere escluso: e in effetti non risultano attestazioni nelle lingue storico naturali Es tipo I, Gallese: VSO con preposizioni
33 Esempio: VSO preposizione Es tipo III, inglese : SVO con preposizioni Es tipo IV, turco: SOV con posposizioni
34 Come spiegare gli universali? Universali linguistici serie di requisiti che ogni lingua storico-naturale, indipendentemente dall epoca e dal luogo di attestazione, deve soddisfare. proiettano sulla concreta realtà linguistica proprietà essenziali del linguaggio, inteso come facoltà mentale e cognitiva comune a tutti i membri della specie umana. Come possono essere spiegati? Non è ancora emersa una soluzione chiara e unanimamente condivisa. Probabilmente ci sono fattori di natura diversa che interagiscono tra di loro È possibile una GENERALIZZAZIONE di tipo FUNZIONALE: La funzione primaria della lingua, intesa come prodotto sociale di una specifica facoltà mentale (il linguaggio), è essenzialmente quella di associare una forma ad un contenuto per consentirne l espressione. Le proprietà universali vanno inquadrate nel contesto delle finalità comunicative a cui la lingua assolve.
35 Come spiegare gli universali? 3 principi in particolare: Economia n Tendenza a snellire il più possibile l apparato formale di un sistema linguistico, preservando intatte le sue potenzialità comunicative. Massimo risultato con il minimo sforzo. n Es: Contenimento dell inventario delle unità linguistiche di base entro limiti n Iconicità compatibili per la memoria umana Limitazione strutture ridondanti n Tendenza a riprodurre sul piano della struttura linguistica, le sequenze di base con cui viene organizzata a livello mentale l informazione da trasmettere n Es: condizionale prima della conclusione Motivazione comunicativa n La lingua ha come traguardo la comunicazione: è logico che essa faccia convergere tutte queste risorse su questo obiettivo. La struttura della lingua si adegua progressivamente alle esigenze comunicative della comunità parlante. n Es: tutte le lingue hanno un sistema pronominale con almeno 3 presone e due numeri
36 Tipologia e variazione sociolinguistica VARIABILITÀ TIPOLOGICA e SOCIOLINGUISTICA Berruto: Ogni lingua, al suo interno, è varia, conosce differenziazioni, è diversificata negli usi dei parlanti e si articola quindi in tante varietà di lingua (assioma della variabilità linguistica); questo entro i confini stabiliti dal suo sistema peculiare, dall essere quella lingua x, e non un altra. Si noti che tale variabilità interna alle lingue si inserisce nella più ampia variabilità delle diverse lingue rispetto a parametri tipologici generali del linguaggio, che le definiscono come lingue possibili ; e che peraltro non tutto può variare, tra gli elementi di un sistema linguistico: anzi, i limiti alla variabilità posti dai caratteri tipologici del singolo sistema sono da ritenere non amplissimi. Limite dell approccio tipologico: tende ad astrarre la lingua dal contesto sociale da cui essa invece trae linfa vitale.
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