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1 Report dicembre 2018 Salva il torrente Circolo Legambiente Lario orientale Legambiente Lombardia Onlus In collaborazione con Patagonia Supporto tecnico di Riverment

2 Introduzione Il progetto Salvate il torrente nasce da una semplice lettura del territorio: negli ultimi anni il numero di domande per la realizzazione di nuove derivazioni e impianti idroelettrici (mini e micro idroelettrico) è cresciuto in maniera esponenziale, in particolare nelle regioni alpine e appenniniche, con migliaia di richieste in fase di valutazione a fronte di migliaia di centraline già realizzate. Nella sola Lombardia, a giugno 2018, risultano attivi 705 piccoli impianti sotto i 3000 kw (grafico e tabella 1) senza considerare le centinaia di richieste attualmente in fase di valutazione. Questo processo è coinciso certamente con l esigenza di incrementare la produzione di energie rinnovabili prodotte dal nostro paese per conseguire gli obiettivi della Direttiva 2009/28/CE e il piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, ma ha determinato un intenso conflitto con gli obblighi di qualità dettati da un altra direttiva, la 2000/60/CE che invece impone la tutela e il miglioramento dei corpi idrici. Quando parliamo di piccole derivazioni ci riferiamo nell'85% dei casi a derivazioni di torrenti montani. In questo caso parliamo di produzione discontinua (perchè dipende dalle condizioni di portata che, per i torrenti montani, sono molto variabili). Vedendo i dati (tabella e grafico 2) delle province di pianura (PV, MN, LO, MB, MI, CR) dove le centraline sfruttano i tratti fluviali planiziali, canali e simili, si arriva ad una potenza installata appena superiore ai 40 MW, una inezia sulla potenza installata complessiva. E necessario infatti specificare che in regione Lombardia esistono 71 impianti di Grande Derivazione per una potenza nominale media annua complessivamente prodotta di circa 1224 MW a fronte dei 291 MW prodotti dai 705 impianti di Piccola Derivazione. A questo quadro già complesso si unisce la mancanza di un percorso informativo chiaro ed efficace, una scarsa pianificazione strategica e una grave sottovalutazione dei rischi potenziali sullo stato ecologico dei corpi idrici legati alla realizzazione di questi impianti. A tutto ciò si deve aggiungere l assenza di trasparenza nelle pratiche formali e i controlli insufficienti relativi al rispetto delle misure di mitigazione già oggi imposte. N di impianti (sotto i 3000 kwh) autorizzati * Grafico 1 Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia

3 Da anni molte associazioni fra cui Legambiente, e, in particolare, i suoi circoli territoriali, cercano di fronteggiare questo vero e proprio far west, ma raramente con successo. Ciò è legato sicuramente ad una disparità di mezzi legali, ma soprattutto alla mancanza di strumenti normativi adatti a dare delle regole a questo mercato. Basti ricordare, fra i tanti, il caso della giunta del comune di Premana, che nel 2016, sotto la minaccia di diffida di un azienda valtellinese proponente un progetto di centralina idroelettrica, si era sciolta vista anche l opposizione locale. N impianti Province * BG BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA totale Tabella 1 Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo diviso per province. Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia Dall elaborazione e dall analisi dei dati forniti da Regione Lombardia sulla potenza delle centrali installate, emerge anche come, negli ultimi anni, la crescita delle derivazioni avviene a beneficio di impianti con sempre minor potenza, quindi con un minore beneficio in termini di produzione rinnovabile. Non altrettanto avviene per il danno ambientale: le interruzioni e le interferenze sui corsi d acqua e sui versanti sono sempre molto severe Potenza nominale media annua (KW) complessiva** , , , , , , Grafico 2 Incremento della potenza media annua complessiva in kw prodotta in Lombardia nel periodo Fonte: elaborazioni 2013 Legambiente Lombardia 2014 da dati 2015 di Regione Lombardia *

4 Potenza media annua complessiva in kw Province * BG 67888, , , , , ,82 BS 74335, , , , , ,91 CO 7412, , , , , ,27 CR 4012, , , , , ,81 LC 11185, , , , , ,13 LO 3901, , , , , ,54 MB 0 193,51 193,51 193,51 193,51 193,51 MI 9760, , , , , ,99 MN 4645, , , , , ,89 PV 5086, , , ,1 7575, ,04 SO 44060, , , , , ,74 VA 2840, , , , , ,07 totale , , , , , ,72 Tabella 2 Incremento della potenza media annua complessiva in kw prodotta in Lombardia nel periodo divisi per provincia. Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia In sintesi, ed è una tendenza nazionale, come evidenziato già nel 2014 dal Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale, si sta incentivando la realizzazione di tanti piccoli impianti che oltre a dare una produzione molto limitata, hanno anche costi di investimento e di gestione più elevati. Secondo alcuni studi anche del 25%. Grafico 3 Potenza media in kw delle centraline installate divise per provincia. Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia

5 Grafico 4 Decremento della potenza delle centrali installate nel periodo Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia I monitoraggi All interno del progetto Salvate il torrente Legambiente, accompagnata dai biologi di Riverment, ha voluto effettuare alcuni monitoraggi esplorativi per capire lo stato di un campione di torrenti in relazione al Deflusso Minimo Vitale rilasciato. Sono state effettuate dodici misurazioni in due stagioni che hanno toccato 4 torrenti: Albano, Livo, Valpiana e Varrone. La prima stagione nel luglio 2018, la seconda nell ottobre La considerazione generale è che 10 delle 12 misurazioni effettuate segnalano un valore di portata inferiore al DMV teorico da rilasciare. Dato che sembra meritevole di essere segnalato alle autorità competenti per ulteriori accertamenti. Dal punto di vista ambientale complessivo, oltre alla problematica legata al rilascio del DMV, è importante segnalare alcune criticità ulteriori osservate: 1 - sul torrente Albano dove l edificazione delle opere di derivazione si situa ad alcuni chilometri da quelle di rilascio, la costruzione della strada di accesso a tali opere, ha generato e genera tuttora importanti fenomeni di erosione del versante e conseguenti smottamenti e cadute di alberi; 2- per il torrente Varrone, Albano e Livo si segnala che la continuità longitudinale del torrente viene totalmente interrotta e non sono presenti scale di risalita che consentano il movimento dell ittiofauna; 3- per il Torrente Valpiana, si segnala la totale assenza di acqua, a valle della derivazione a causa del fatto che la quota di DMV del corpo idrico non viene rilasciata sul torrente stesso, ma compensata, cioè rilasciata in altro torrente. Se dal punto di vista normativo questo meccanismo è corretto, non lo è dal punto di vista ecologico tanto che nel nuovo Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) tale possibilità è stata di molto limitata. 4- In generale va ricordato che i cartelli informativi attualmente apposti nei casi da noi monitorati non rispettano quanto previsto nelle Norme Tecniche del Piano di Tutela ed Uso delle Acque

6 approvato nel 2017 che nell articolo 39 comma 10 recita: In prossimità del punto di rilascio il concessionario deve installare appositi sistemi interni per il controllo del DMV in modo che siano facilmente identificabili e leggibili direttamente o mediante dispositivi di visualizzazione remota; in applicazione del comma 6 dell art. 15 del R.R. 2/2006, nella cartellonistica relativa agli estremi dei dati di concessione, da apporre a cura del concessionario in prossimità dell opera di presa, dovranno altresì essere indicati il valore del DMV e le modalità di rispetto. Tabella di sintesi delle misurazioni effettuate nelle due stagioni sui torrenti indagati Nome del torrente e punto Deflusso minimo vitale Misura di portata rilevata Misura di portata rilevata di campionamento (DMV) teorico rilasciato in luglio 2018 in ottobre 2018 Torrente Albano l/s 81 l/s 90 l/s Torrente Albano l/s 64 l/s 86 l/s Torrente Varrone 159 l/s 117 l/s 371 l/s*** Torrente Livo 1 133,5 l/s 78 l/s 117 l/s Torrente Livo 2 133,5 l/s 169 l/s 124 l/s Torrente Valpiana Compensato Torrente totalmente secco Torrente totalmente secco Mappa che identifica i punti di monitoraggio 12 misurazioni su 4 torrenti nei mesi di Luglio e Ottobre 2018: Torrente Livo e Valpiana (Gravedona - CO) Torrente Albano (Garzeno - CO) Torrente Varrone (Premana - LC)

7 1- Torrente Livo in località Dangri La centrale che preleva acqua è quella di A2A. La società preleva il 100% tramite una griglia, per poi rilasciare il DMV tramite tubo, come scritto nel cartello nell'immagine 1, calcolato in circa 133,5 l/s. Immagine 1: cartello con i dati di rilascio Immagine 2: scarico del DMV a valle dell'opera di presa Immagine 3: opera di presa Immagine 4: il torrente a valle del rilascio Immagine 5: operazioni di monitoraggio in luglio Torrente Valpiana Questo torrente è secco a valle dell'opera di presa di A2A che deriva il 100% della sua portata. Questo è legato al fatto che è prevista una compensazione su altri torrenti.

8 Immagine 6 Opere di presidio a valle della presa sul torrente Valpiana che risulta totalmente asciutto Immagine 7 Torrente Valpiana totalmente captato 3-Torrente Varrone Il monitoraggio è stato compiuto a Premana, in Valvarrone, a valle dell'opera di rilascio (un tubo) della seconda centralina di Varrone Energia srl situata a valle della diga dell'enel. In questo caso è ben chiaro come non sia mantenuta la continuità idraulica del torrente, la cui portata è definita da un tubo. Il DMV rilasciato deve essere di 159 l/s.

9 Immagine 8 azioni di monitoraggio Immagine 9 opera di rilascio del DMV Immagine 10 opere di captazione e struttura di servizio e presidio 4-Torrente Albano Il torrente Albano crea una bellissima valle raggiungibile con l'auto fino al Ponte delle Seghe (Garzeno Dongo) dove è presente la centralina e l'opera di rilascio dell'acqua captata da Ecowatt srl. Da qui parte una lunga strada di servizio che conduce, 4/5 km più in alto, all'opera di presa. Lungo la strada si evidenziano numerose frane dovute alla realizzazione inadeguata delle opere di difesa della strada stessa. Nell'alveo del torrente si vedono chiaramente detriti, tondini di ferro e alberi abbattuti lasciati lungo il torrente. Il DMV rilasciato dovrebbe essere di 116 l/s.

10 Immagine 11 cartello con le specifiche della concessione Immagine 12 frana attiva e opere di ingegneria naturalistica inefficaci Immagine 13 detriti e alberi rovesciati nel torrente Immagine 14 fisionomia del torrente Albano a valle della presa Immagine 15 opera di sbarramento e captazione del torrente Albano

11 Immagine 16 cabina e griglie dismesse abbandonate e piene di rifiuti Immagine 17 Fase di monitoraggio in ottobre 2018 Immagine 18 opera di presa e rilascio sul torrente Varrone (ottobre 2018). In questa occasione la centralina non risultava funzionante ed erano attive tutte le opere di rilascio come si vede bene dall immagine. Durante il monitoraggio era ben presente un forte odore di ammoniaca tipica di uno scarico di depuratore (immediatamente a monte dell opera di presa). Note * i dati si riferiscono solo fino a giugno 2018; ** potenza nominale media annua di un impianto è:per gli impianti idroelettrici, la potenza nominale di concessione di derivazione d acqua, tenendo conto della decurtazione conseguente all applicazione del deflusso minimo vitale; *** portata interamente rilasciata nell occasione del monitoraggio Bibliografia L energia verde che fa male ai fiumi CIRF, 2014 Piano di Tutela ed Uso delle Acque Regione Lombardia, 2017 L idroelettrico. Impatti e nuove sfide al tempo dei cambiamenti climatici Legambiente, 2018

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