Test capacità motorie funzionali
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- Raffaele Poli
- 8 anni fa
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1 Test capacità motorie funzionali Con il termine capacità motorie funzionali si intendono quelle fisiologiche qualità motorie che permettono, nella vita di relazione quotidiana, un opportuno funzionamento del nostro sistema locomotore, cioè del sistema nervoso e degli apparati muscolare ed osteoarticolare. Il nostro apparato osteo-articolare necessita di un ampiezza di movimento adeguata, non esagerata o insufficiente e di un efficiente ed equilibrato tono dei gruppi muscolari che eseguono azioni opposte e sinergiche. Il principio fondamentale dei movimenti articolari, infatti, stabilisce che maggiore é la flessibilità minore é la stabilità e viceversa, per cui é importante conservare un appropriata armonia tra escursione articolare e tonicità muscolare, tale da consentire la miglior efficienza possibile. A differenza delle prove di capacità motorie condizionali e coordinative, che servono a rilevare le prestazioni massimali dell individuo, i test di capacità motorie funzionali vanno alla ricerca di eventuali disarmonie, asimmetrie, squilibri e deficit funzionali dell apparato artro-muscolare. Pertanto, la valutazione di queste qualità permette di scoprire, per poter poi contrastare, tali eventuali disfunzioni muscolari ed articolari che vanno a destabilizzare la postura. La postura, sotto l aspetto prettamente meccanico, è l adattamento di ogni individuo all'ambiente fisico circostante; in altre parole, è il sistema con cui reagiamo alla forza di gravità. Sotto il profilo psico-fisico ed emozionale, invece, è il personale modo di relazionarci con il mondo esterno, comunicando più o meno coscientemente, attraverso i diversi atteggiamenti (posture), il nostro mondo interiore, il nostro modo di essere, le nostre emozioni o ciò che vogliamo far apparire di esse. È abbastanza facile, per esempio, notare come individui emotivamente tesi, spesso evidenzino retrazioni muscolari in vari distretti somatici. Le retrazioni e/o gli squilibri muscolari non permettono una corretta postura, al contrario, instaurando una relazione impropria tra i vari distretti corporei, determinano un aumento di tensione sulle strutture portanti che può, altresì, provocare dei danni (dolore, infortuni sportivi ed in genere), condizionando anche regioni distanti dalla zona di disequilibrio. È importante sottolineare che anche i giovani che praticano attività sportiva non sono immuni da scorretta funzionalità artro-muscolare; anzi, i gesti ripetitivi propri di qualsiasi sport, spesso sono la causa che determina retrazioni e squilibri muscolari. Per svolgere l indagine sono state eseguiti: Test per valutare la capacità di allungamento muscolare (test di retrazione muscolare); servono a verificare se la lunghezza di un muscolo o di un gruppo muscolare, é nella norma. Prove di forza muscolare per accertare la funzionalità dei muscoli (o dei gruppi muscolari) durante il movimento e/o la loro capacità di fornire stabilità e sostegno alla struttura scheletrica. Test per verificare la capacità di controllo neuro-muscolare di determinati movimenti strettamente connessi alla meccanica del rachide. Prove per evidenziare algie della colonna vertebrale. Test per controllare l ampiezza di movimento di alcune principali articolazioni.
2 Più in dettaglio, gli studenti hanno svolto la seguente batteria di 21 test per l inquadramento funzionale artro-muscolare e posturale: Retrazione catena muscolare posteriore (C.M.P.) Retrazione muscoli flessori dell anca ed eventuale squilibrio tra gli stessi Retrazione muscoli estensori dell anca ed eventuale squilibrio tra gli stessi Retrazione muscoli adduttori degli arti inferiori Segno di Lasègue Test di sollevamento della gamba estesa (SLR) Test di flessione del busto Manovra di Wasserman Retrazione muscoli erettori del rachide Forza muscoli estensori del rachide Test per evidenziare una eventuale sofferenza radicolare in zona lombare Forza muscoli addominali (sit-up parziale: busto verso bacino) Forza muscoli addominali (test di Kendall: controllo della lordosi lombare nella discesa degli arti inferiori verso il piano d appoggio) Retrazione muscoli quadricipiti femorali Forza muscoli quadricipiti femorali Controllo basculamento del bacino su piano antero-posteriore da decubito supino Controllo basculamento del bacino su piano antero-posteriore da stazione eretta Ritmo lombo-pelvico Prova per tendenza a dorso curvo strutturato Rapporto forza/flessibilità muscoli dorsali Mobilità rachide in toto su piano sagittale da posizione quadrupedica Mobilità spalle ed eventuale squilibrio tra le stesse
3 N.B.: Durante l esecuzione dei test si sono adottate le possibili strategie per evitare le involontarie azioni di compenso dei soggetti. Per esempio: nella misurazione in gradi della capacità di allungamento dei muscoli estensori dell anca è indispensabile che il bacino si trovi in retroversione, altrimenti, alla suddetta capacità, si andrebbero a sommare i gradi dovuti al movimento di basculamento del bacino. L attenzione a non forzare la naturale tensione muscolare è la chiave di tutte le prove che vanno alla ricerca di eventuali retrazioni muscolari. Per la valutazione dei test di capacità motoria funzionale i valori di riferimento sono tratti dalla rassegna della letteratura scientifica. Le verifiche sono state differenziate in base al tipo di prova: Test di retrazione muscolare Retrazione assente Retrazione presente Importante retrazione (ove è possibile quantificarne il parametro) Iperflessibilità (ove è possibile quantificarne il parametro) Test per verificare eventuali sofferenze radicolari Positivo Negativo Test di forza muscolare Ottima o Buona (ove è possibile quantificarne il parametro) Sufficiente Da migliorare Controllo del basculamento antero-posteriore del bacino Controlla il movimento Non controlla il movimento o Controlla con difficoltà Mobilità articolare rachide Mobilità articolare spalla Mobile Leggera rigidità Rigidità dorsale Rigidità in toto Ipermobile Sufficiente Da migliorare Assolutamente da migliorare
4 Nell A.S. 2011/12 si sono sottoposti alle prove 68 studenti (39 ragazze e 29 ragazzi), delle 4 e e 5 e classi o di età 17 anni. A tutti coloro che hanno eseguito i test sono state consegnate le rispettive schede, con riportati i risultati dettagliati delle prove e sono stati forniti suggerimenti per riequilibrare le eventuali capacità ritenute alterate. Per una valutazione più approfondita, per alcuni soggetti, sono stati eseguiti ulteriori test funzionali. In caso se ne rilevi la necessità, gli studenti sono invitati a recarsi dal proprio medico, per valutare l eventuale necessità di uno specifico controllo fisiatrico. I dati relativi alle prove di capacità funzionali rappresentano un valido strumento anche per il percorso didattico del progetto Back School. I dati ed i grafici, riportati nelle pagine successive, prendono in considerazione i risultati di 1027 batterie di test, ognuna composta di 21 prove, ottenuti da studenti di età 17 anni, che negli ultimi tredici anni scolastici hanno preso parte al progetto: 1027 studenti 490 ragazze 537 ragazzi Di seguito vengono riportati: I test con i relativi valori ed i risultati delle verifiche in percentuale. Una scheda, come esempio delle schede consegnate agli studenti. Le tabelle con i valori di riferimento delle capacità motorie funzionali.
5 RETRAZIONE CATENA MUSCOLARE POSTERIORE È il test iniziale della batteria di prove a carattere funzionale : da posizione seduta, con arti inferiori distesi e piedi a martello, distendere gli arti superiori verso i piedi, senza forzare troppo la naturale tensione muscolare. In realtà, entrando in gioco molte variabili (capacità di allungamento dei muscoli erettori spinali, ischio-crurali, gastrocnemio e soleo, lunghezza degli arti), il test permette solo un primo veloce inquadramento del soggetto e può considerarsi significativo per orientarsi nelle modalità di somministrazione delle altre prove. In questo test l ideale sarebbe raggiungere i piedi con le mani (cm. 0) senza difficoltà, avvertendo solamente una lieve tensione e senza che la muscolatura permetta di andare eccessivamente oltre (iperflessibilità). Si sono considerati i seguenti valori: Retrazione assente: da 5 a -4 cm. Retrazione presente: da -5 a -15 cm. Importante retrazione: <-15 cm. Iperflessibilità: da 6 a 15 cm. Notevole iperflessibilità: > 15 cm.
6 RETRAZIONE E SQUILIBRIO MUSCOLI FLESSORI DELL ANCA Nella postura eretta i flessori dell anca tendono in basso ed in avanti il bacino, perciò il loro accorciamento produrrà una rotazione anteriore pelvica, portando la zona lombare in iperlordosi. La retrazione viene considerata presente secondo i seguenti valori funzionali: Femmine: > 0 cm. Maschi: 5 cm. Oltre alla retrazione muscolare, è importante verificare l esistenza di una diversa capacità di allungamento tra i muscoli di destra e di sinistra. In questo test lo squilibrio viene valutato solo nei casi di retrazione muscolare: squilibrio presente quando la differenza tra i flessori dell anca dx. sx. è 5 cm.
7 RETRAZIONE E SQUILIBRIO MUSCOLI ESTENSORI DELL ANCA Gli estensori dell anca contribuiscono a stabilizzare il bacino sulla coscia ed agiscono contrapponendosi alla tensione dei flessori. Il test: da posizione supina, viene esteso passivamente l arto inferiore. Valutazione funzionale in gradi: Retrazione assente: Femmine >80 - Maschi >70 Iperestensione: >95 Si è verificata la presenza di eventuali squilibri tra i gruppi muscolari di destra e di sinistra, sia in assenza o presenza di retrazione che in caso di iperestensibilità. Si è considerato lo squilibrio presente quando la differenza tra gli estensori dell anca di destra e sinistra risulta 5.
8 RETRAZIONE DEI MUSCOLI ADDUTTORI DEGLI ARTI INFERIORI Un accorciamento di questa muscolatura può essere responsabile della sindrome retto-adduttoria. La verifica è stata effettuata con goniometro, valutando in gradi l ampiezza articolare delle anche sul piano frontale: con rachide in autoallungamento, gli arti inferiori sono stati divaricati in modo passivo ed è stato misurato l angolo al bacino. Essendo svolta la verifica in modo passivo, si sono considerati i seguenti valori in gradi: Retrazione assente: angolo al bacino da >95 a 125 Retrazione presente: angolo al bacino 95 Iperflessibilità: angolo al bacino >125
9 TEST PER EVIDENZIARE EVENTUALI SOFFERENZE RADICOLARI Si tratta di quattro prove che vanno alla ricerca di segnali neurologici che possono far presupporre sofferenze al rachide lombare. Segno di Lasègue Test di sollevamento della gamba estesa (SLR test) Test di flessione del tronco Manovra di Wasserman se il test risulta positivo è possibile una sofferenza radicolare in L4 o L5 o S1 se positivo è possibile una sofferenza radicolare in L4 o L5 o S1 se positivo è possibile una sofferenza radicolare in L2 o L3 o L4 se positivo è possibile una sofferenza radicolare in L2 o L3 o L4
10 RETRAZIONE MUSCOLI ERETTORI SPINALI Occorre toccare le ginocchia con la fronte, il sacro deve essere a contatto del terreno. La retrazione è presente quando la distanza fronte-ginocchia supera 2 cm. Un importante retrazione si ha quando la distanza fronte-ginocchia è > 15 cm. In caso di retrazione muscolare si andrà a verificare se l accorciamento muscolare riguardi l intera porzione rachidea o una zona specifica di essa. Ovviamente, è fondamentale valutare se l eventuale presenza di retrazione sia dovuta a cause morfologiche indipendenti dalla capacità testata.
11 FORZA MUSCOLI ESTENSORI DEL RACHIDE Da posizione prona, con piedi bloccati e mani incrociate a livello lombare, il soggetto iperestende il rachide e, di seguito, resiste ad un pressione esercitata sul dorso. Essendo una prova che sollecita in modo negativo le strutture della zona lombare, appena terminato il test, il soggetto viene invitato ad assumere la postura di decompressione lombare. La valutazione della forza prende in considerazione due possibilità: Buona: il soggetto iperestende il rachide e resiste alla pressione esercitata. Sufficiente: il soggetto iperestende il rachide ma non resiste in modo adeguato alla pressione esercitata. Di norma la muscolatura antigravitaria è dotata di una buona forza. Un risultato sufficiente può anche essere dovuto ad una scarsa mobilità rachidea. Una forza insufficiente dei muscoli estensori spinali, invece, comprometterebbe diversi aspetti funzionali.
12 FORZA MUSCOLI ADDOMINALI (sit-up parziale) Nel test sit-up parziale la forza dei muscoli addominali dovrebbe consentire al soggetto di flettere il busto sul bacino di 30 circa, senza avere i piedi ancorati e mantenendoli costantemente a contatto del piano di appoggio. La valutazione di questo test viene considerata: sufficiente, se l azione è compiuta correttamente; da migliorare, se l azione non riesce.
13 FORZA MUSCOLI ADDOMINALI (Kendall) In questa prova il controllo degli addominali deve permettere di mantenere la zona lombare sempre a contatto del piano d appoggio, contrastando così la forza esercitata dal peso degli arti inferiori distesi che scendono verso il basso. La valutazione della forza, rilevata in gradi, può essere: ottima: sino a 10 buona: da >10 a <30 sufficiente: da 30 a 45 da migliorare: >45 È fondamentale ricordare che stiamo verificando le capacità motorie funzionali, quindi può accadere che, sebbene un soggetto sia in possesso di una buona tonicità addominale, l intervento di tale muscolatura non sia altrettanto efficace a svolgere un adeguata azione stabilizzatrice.
14 RETRAZIONE E SQUILIBRIO MUSCOLI QUADRICIPITI FEMORALI La prova si esegue da posizione prona e consiste nel portare il tallone a contatto del gluteo. La retrazione è presente in caso di insuccesso. Oltre a verificare un eventuale insufficiente capacità di allungamento dei quadricipiti, nei soggetti con retrazione si è valutato anche un possibile squilibrio tra gli stessi. La quasi totalità delle retrazioni e degli squilibri muscolari dei quadricipiti femorali, evidenziati nel test, sono causati da traumi pregressi a carico del ginocchio o da specifici carichi di lavoro per gli arti inferiori, a cui alcuni studenti-atleti si stanno sottoponendo.
15 FORZA MUSCOLI QUADRICIPITI FEMORALI In questo test bisogna mantenere la posizione seduta con la colonna vertebrale allineata contro il muro e le braccia incrociate al petto; angoli tronco-cosce e cosce-gambe a 90. Vista l età dei soggetti la forza viene considerata: sufficiente, se si riesce a mantenere la posizione per 60 da migliorare, in caso contrario Escluso un esiguo numero di ragazzi, la cui scarsa tonicità muscolare è causata da traumi precedenti a carico degli arti inferiori, il test isometrico ha evidenziato la scarsa forza (in relazione all età dei soggetti) di una percentuale significativa di studenti, ciò è da relazionarsi ad un costante aumento di ipomotricità.
16 CONTROLLO DEI MOVIMENTI DI BASCULAMENTO DEL BACINO SU PIANO SAGITTALE DA POSIZIONE SUPINA La capacità di controllare i muscoli che permettono i movimenti di basculamento del bacino è una qualità fondamentale per apprendere ed integrare una corretta postura. Infatti, essendo il bacino la base d appoggio della colonna vertebrale, i suoi movimenti di antero-retroversione influiscono sulle curve sagittali del rachide. Il test consiste appunto nella capacità di controllare i movimenti di basculamento sagittale del bacino da decubito supino, quindi viene verificato se il soggetto: controlla i movimenti di basculamento del bacino non controlla o controlla con difficoltà i movimenti di basculamento
17 CONTROLLO DEI MOVIMENTI DI BASCULAMENTO DEL BACINO SU PIANO SAGITTALE DA POSIZIONE ERETTA La prova è identica alla precedente, ma in questo caso occorre controllare i movimenti di basculamento sagittale del bacino da posizione eretta; aumentano leggermente le difficoltà. Come sopra, viene verificato se il soggetto: controlla i movimenti di basculamento del bacino non controlla o controlla con difficoltà i movimenti di basculamento
18 RITMO LOMBO-PELVICO Per ritmo lombo-pelvico si intende la capacità che dovrebbe possedere il tratto lombare del rachide, in caso di flessione del busto, di modificare la fisiologica lordosi e portarsi in cifosi. Quindi il ritmo lombo-pelvico: è conservato se nella flessione del busto il segmento lombare perde la curva lordotica e si cifotizza (norma); in caso contrario il ritmo lombo-pelvico risulta alterato (cifotizzazione lombare assente); una probabile causa potrebbe essere la retrazione del muscolo quadrato dei lombi (R.Q.L.).
19 TENDENZA A DORSO CURVO STRUTTURATO È importante distinguere un dorso curvo strutturato da un atteggiamento posturale con le spalle anteriorizzate ed il dorso curvo. Il test serve appunto a differenziare i due casi, che hanno valenze e trattamenti diversi, per poter intervenire in modo idoneo. Da posizione seduta con le mani alla nuca, il soggetto porta indietro i gomiti ed estende il rachide mantenendolo allineato; quindi si va ad apprezzare se anche la zona dorsale risulta ben allineata. La valutazione è semplice: assente: se non si verifica la presenza di cifosi dorsale presente: se, nonostante la posizione assunta, persiste la cifosi dorsale
20 Un corretto equilibrio tra forza, capacità di allungare la muscolatura e mobilità articolare è alla base di una corretta funzione dorso-brachiale. Il test consiste nel sollevare gli arti superiori distesi, senza sollevare la fronte dal piano di appoggio, né allontanare il bacino dai talloni. RAPPORTO FORZA/FLESSIBILITA MUSCOLI DORSALI La valutazione è la seguente: 4 = solleva entrambi gli arti superiori con fronte appoggiata a terra 3 = solleva entrambi gli arti superiori ma stacca anche leggermente la fronte 2 = solleva un solo arto superiore per volta 1 = non solleva le braccia
21 La possibilità di verificare la mobilità sagittale del rachide, attraverso opportuni ancoraggi, ci permette di aggiungere un importante tassello per l inquadramento posturale del soggetto. Il test si esegue da posizione quadrupedica, iperflettendo ed iperestendendo il rachide, il classico esercizio di stiramento del gatto. La valutazione distingue cinque possibili condizioni del rachide: mobile leggera rigidità rigidità dorsale rigidità in toto ipermobile MOBILITA RACHIDE SU PIANO SAGITTALE
22 Grazie alla stabilizzazione del rachide sul piano d appoggio, con questo test si cerca di isolare la capacità articolare del cingolo scapolo-omerale. In questo caso, facendo compiere agli arti superiori un angolo di movimento di 90, si valuta la distanza dei processi stiloidei dal piano di appoggio: Sufficiente: distanza = 0 cm. Da migliorare: distanza = da >0 a 10 cm. Assolutamente da migliorare: distanza > 10 cm. MOBILITA ARTICOLARE DELLE SPALLE E SQUILIBRIO La verifica dei casi di squilibrio è stata svolta nei soggetti che non riescono a raggiungere con i polsi il piano di appoggio.
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