Dispositivo Medico. Progettazione e Realizzazione. Studi preclinici e clinici. Marcatura CE. Utilizzazione su molti pazienti
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- Diana Torre
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1 Il ruolo dell Istituto Superiore di Sanità come organo tecnico: il contributo del Dipartimento Tecnologie e Salute nel settore della Vigilanza dei Dispositivi Medici C. Daniele Il Svolge attività di valutazione dei dispositivi medici, in particolare si occupa di DM impiantabili attivi e di DM classificati al livello più alto di criticità dalla direttiva comunitaria. Ad es. pacemaker, valvole cardiache, stent, protesi vascolari, protesi d'anca, condotti valvolati 1
2 Dispositivo Medico Progettazione e Realizzazione Studi preclinici e clinici Marcatura CE Utilizzazione su molti pazienti Il dispositivo perfetto non esiste: effetti imprevisti, effetti a lungo termine, errore di fabbricazione.. Incidente Qualsiasi disfunzione o deterioramento delle caratteristiche e/o delle prestazioni nonché qualsiasi carenza nell'etichettatura o nelle istruzioni per l'uso di un dispositivo che possano causare o abbiano causato la morte o un grave peggioramento dello stato di salute del paziente o di un utilizzatore LINEA guida MEDDEV Rev. 5:2007 2
3 LINEA guida MEDDEV Rev. 5:2007 Riguarda l articolo 8 - della Direttiva 90/385 CEE (Dispositivi medici impiantabili attivi) e l articolo 10 della Direttiva 93/42 CEE (Dispositivi medici) aggiornate con la Direttiva 2007/47/CE. Si rivolge a quanti sono coinvolti nella sicurezza dei DISPOSITIVI MEDICI (FABBRICANTI, Autorità Nazionali Competenti (NCA), Commissione Europea, Organismi Notificati, UTILIZZATORI) Modifica il Decreto Ministeriale del 15/11/2005 relativamente a: Scheda di segnalazione, Eventi oggetto di segnalazione,tempistica Scheda di segnalazione: Scheda unica di segnalazione (rapporto iniziale e finale) Eventi: Incidente e azioni correttive Tempistica segnalazioni: max 48 ore (serio pericolo per la salute pubblica), max 10 giorni (grave peggioramento dello stato di salute), max 30 giorni (altri). Vigilanza presso Dipartimento TESA Dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali (Ufficio V) della DGFD Scheda di segnalazione incidente Documentazione tecnica del dispositivo Campioni coinvolti nell incidente e campioni integri possibilmente dello stesso lotto di quello coinvolto nell incidente Verbale dei NAS relativo al campionamento del prodotto Rapporto tecnico di valutazione di incidente Al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali (Ufficio V) della DGFD 3
4 Documentazione tecnica del dispositivo La documentazione tecnica è una raccolta di documenti contenente la storia del dispositivo medico e ci consente di valutare la conformità del prodotto ai Requisiti Essenziali. Requisiti Essenziali Sono i Requisiti che permettono di ritenere ottenute la sicurezza e l efficacia del dispositivo medico. Esiste presunzione di conformità cioè si presume conforme ai Requisiti Essenziali (Allegato I delle Direttive comunitari Europee) il dispositivo medico fabbricato in conformità delle norme armonizzate comunitarie e delle norme nazionali che le recepiscono. Secondo il nuovo approccio le norme tecniche non sono obbligatorie e conservano il carattere di norme volontarie. 4
5 I Requisiti Essenziali sono suddivisi in due parti: Requisiti generali rivolti alla sicurezza intrinseca del dispositivo (n. 1-6bis) Requisito 1: I dispositivi devono essere progettati e fabbricati in modo che la loro utilizzazione, se avviene alle condizioni e per gli usi previsti, non comprometta lo stato clinico o la sicurezza dei pazienti, né la sicurezza e la salute degli utilizzatori ed eventualmente di terzi, fermo restando che gli eventuali rischi associati all uso previsto debbono essere di livello accettabile in rapporto ai benefici apportati al paziente e compatibili con un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza Requisiti relativi alla progettazione ed alla costruzione che riguardano gli aspetti tecnologici e sono suddivisi in 7 gruppi di seguito elencati - Caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche - Infezione e contaminazione microbica - Caratteristiche relative alla fabbricazione e all ambiente - Dispositivi con funzioni di misura - Protezione contro le radiazioni - Requisiti per i dispositivi medici collegati o dotati di una fonte di energia - Informazioni fornite dal fabbricante Documentazione tecnica - elementi Gli elementi all interno della documentazione tecnica che ci permettono la valutazione del dispositivo sono: La descrizione generale del dispositivo con le specifiche di progettazione, le specifiche dei componenti e dei materiali ed i metodi di fabbricazione L analisi dei rischi I risultati di calcoli e prove sul dispositivo I dati clinici e le pubblicazioni Le Istruzioni per l uso ed etichettatura I Processi Speciali Sterilizzazione La Biocompatibilità e Tossicità dei materiali 5
6 Descrizione del dispositivo La descrizione del dispositivo ci permette di comprendere come è fatto e come funziona il dispositivo, identificando le caratteristiche di tutti i suoi componenti ed accessori. In particolare la descrizione del dispositivo ci permette di identificare: il principio di funzionamento del dispositivo medico e dei suoi componenti principali la destinazione d uso cioè l applicazione e il modo di impiego per cui il dispositivo è stato previsto la criticità del dispositivo, la sua classificazione e la regola applicata per la classificazione i pazienti a cui è destinato il dispositivo e le loro condizioni clinico-patologiche gli utilizzatori autorizzati (personale medico e/o infermieristico specializzato), il luogo destinato all utilizzo e gli usi impropri che devono essere evitati l elenco e descrizione di eventuali accessori con le modalità di utilizzo i requisiti per il mantenimento dello stato sterile se il dispositivo è sterile o sterilizzabile l esplicazione del tipo di sostanza e le modalità di applicazione della stessa se il dispositivo incorpora una sostanza medicinale. Analisi dei rischi L Analisi dei Rischi ci permette di stimare e valutare i rischi che il fabbricante ha individuato con l utilizzo del dispositivo, come abbia controllato tali rischi e di valutare l efficacia di tale controllo. Solitamente il fabbricante fa riferimento alla norma armonizzata: UNI CEI EN ISO 14971:2004 Dispositivi Medici Applicazione della gestione dei rischi ai dispositivi medici ma il fabbricante può avere utilizzato metodi alternativi, sempre nel rispetto dello stesso livello di efficacia al fine di ridurre la probabilità che si verifichi un evento negativo durante l utilizzo del dispositivo medico. Secondo la UNI CEI EN ISO 14971: 2004 l analisi dei rischi deve contenere: Requisiti generali per la gestione del rischio: requisiti regolamentari nazionali o regionali, processo di gestione del rischio, responsabilità della direzione, qualifica del personale, piano di gestione del rischio Analisi del rischio: (procedura già presente nella norma EN1441): volta ad individuare nell uso previsto per un dispositivo medico i suoi pericoli e stimare il rischio per ogni pericolo La valutazione del rischio: costituita dalle decisioni sulla accettabilità del rischio Il controllo del rischio: riduzione del rischio, valutazione del rischio residuo, analisi rischio/beneficio, generazione altri rischi, completezza della valutazione del rischio Valutazione del rischio residuo complessivo Le informazioni dopo la produzione: costituite dalle esperienze post-produzione 6
7 Concetti principali dell Analisi dei Rischi Identificazione delle PCD (Possibili Cause di Danno). Le cause possono essere legate a diversi fattori. Determinazione della probabilità P che la singola PCD produca il danno corrispondente Determinazione della Gravità del Danno G. Le probabilità possono essere stimate elaborando le informazioni provenienti da letteratura tecnica, studi clinici, esperienza del fabbricante, informazioni da file di reclamo, risultati di calcoli e prove. Anche la gravità del danno associato ad un rischio può essere ricavata dalla letteratura o norme vigenti (eventuali quantificazioni possono essere convenzionali o reali) Probabilità Frequente Probabile Occasionale Rara Improbabile Incredibile ZONA ACCETTABILE Maggiore ZONA INTOLLERABILE ZONA ALARP Il minimo per quanto ragionevolmente praticabile Minore Critico Catastrofico Gravità Risultati di calcoli e prove sul dispositivo I risultati di calcoli e prove sono fondamentali per la verifica della conformità del dispositivo. Soprattutto nel caso di dispositivi più critici, ci permettono di confrontare le specifiche tecniche del dispositivo, dichiarate dal fabbricante, con le specifiche riscontrate mediante le prove di laboratorio sul campione coinvolto nell incidente e sui campioni integri dello stesso lotto coinvolto e verificarne così la conformità alle specifiche stesse. Per molti dispositivi critici esistono delle linee guida, standard internazionali, norme armonizzate tecniche che individuano le prove e le metodologie di prova (prove in vitro ) da eseguire su quel particolare dispositivo. 7
8 Esempi di dispositivi - prove di laboratorio PROTESI VASCOLARE dispositivo medico impiantabile Le protesi vascolare è un innesto in materiale sintetico destinato a sostituire tratti di arterie danneggiate o mal funzionanti. A seconda della tipologia (retta, biforcata, axillo-femorale) e della particolarità del dispositivo medico (collagenata, rinforzata) la protesi sarà destinata ad uno specifico sito di impianto con un particolare utilizzo (destinazione d uso). Per la protesi vascolare esiste la normativa tecnica armonizzata UNI EN : Impianti chirurgici non attivi - Requisiti particolari per gli impianti cardiovascolari - Protesi vascolari inclusi i condotti per valvole cardiache Tale normativa tecnica fa riferimento ad altre normative tecniche tra cui ISO/DIS 7198:1998!"# $ % &# Le prove effettuate per verificare la conformità del prodotto dipendono dal tipo di incidente segnalato nella scheda di segnalazione Misura della lunghezza utilizzabile La lunghezza utilizzabile della protesi è la sua lunghezza sotto opportuno tensionamento, dichiarato dal costruttore, che deve corrispondere al tensionamento della protesi vascolare impiantata. Misura del diametro interno.a seconda del diametro interno nominale dichiarato dal costruttore si ha una differente tolleranza nella misura: per diametri 10 mm tolleranza ± 0,5 mm per diametri 20 mm tolleranza ± 1,0 mm per diametri > 20 mm tolleranza ± 5% 8
9 Le prove effettuate per verificare la conformità del prodotto dipendono dal tipo di incidente segnalato nella scheda di segnalazione Misura del diametro in pressione (120 mmhg) e della elasticità radiale (compliance) Impostazioni come da UNI EN Inserto in lattice ultrasottile Penrose (diametro interno 1.05 volte del diametro in pressione della protesi) Lunghezza utilizzabile (pari a 10 volte il diametro nominale della protesi misurata con protesi in tensione) mmhg mmhg Curve pressione - volume nella caratterizzazione statica e dinamica (piccole e grandi deformazioni) Trasduttore lunghezza Trasduttore Pressione Protesi Trasduttore volume mmhg Analisi Statica mmhg 4 R 10 Compliance(%) = R P i Prove a fatica Velocità: 500 cicli/minuto Pressione d esercizio (min( min-max): mmhg Temperatura: 37 C cicli sono equivalente ad una vita in vivo di circa 3 mesi PROTESI AORTO VALVOLARE (Condotto Valvolato) dispositivo medico impiantabile Viene utilizzate per la sostituzione simultanea della valvola aortica e del tratto ascendente dell aorta nel caso di patologie a carico di entrambe. Tali protesi devono essere impermeabili. Nel caso in cui la struttura vascolare sia tessile le protesi sono rese impermeabili (per esempio con collagene o gel di origine bovina) Le normative tecniche di riferimento sono UNI EN ISO 5840:2006, ISO/DIS 7198:1998, UNI EN :2000 Permeabilità integrale all acqua (ml/min cm 2 ) Trazione alla giunzione valvola - vaso 9
10 Tubo tracheali con cuffia per anestesia - dispositivi con classe di rischio inferiore ma con criticità che possono richiedere delle prove di laboratorio specifiche per verificare la conformità del prodotto. Normativa tecnica armonizzata UNI EN 1782 del 2000 Tubi tracheali e raccordi Verifiche dimensionali Diametro nominale interno di 8.0 mm Distanza dal tubo lato paziente all'estremità macchina della lunghezza gonfiabile della cuffia Lunghezza del tubo Valore di riferimento (mm) Valore massimo: 72 Valore minimo: 320 Prova di sfiancamento della cuffia Consiste nel gonfiare la cuffia del tubo tracheale entro un tubo trasparente di lunghezza pari a due volte la lunghezza della cuffia e diametro i uguale al doppio del diametro esterno del tubo tracheale. La cuffia viene gonfiata ad una pressione stabilita e mantenuta a tale pressione per 24 ore in un bagno d'acqua a 40±1 C. Distanza tra il punto di inserimento del tubo di gonfiaggio nel tubo tracheale e l'estremità lato paziente Valore minimo: 150 Dati clinici e le pubblicazioni I dati clinici ci permettono di ottenere le informazioni sulla sicurezza e/o sulle prestazioni ricavate dall utilizzo in clinica del dispositivo medico. I dati clinici provengono dalle seguenti fonti: indagini cliniche relative al dispositivo in questione indagini cliniche o altri studi pubblicati nella letteratura scientifica,relativi a un dispositivo analogo di cui è dimostrabile l equivalenza al dispositivo in questione relazioni pubblicate e/o non pubblicate su altre pratiche cliniche relative al dispositivo in questione o a un dispositivo analogo di cui è dimostrabile l equivalenza al dispositivo in questione. 10
11 Obiettivi dei dati clinici I dati clinici ci permettono di perseguire i seguenti obiettivi: - Verificare che in condizioni normali di utilizzazione le prestazioni del dispositivo siano conformi a quelle assegnate dal fabbricante - Stabilire gli eventuali effetti collaterali indesiderati in condizioni normali di utilizzo e valutare se questi ultimi rappresentano un rischio rispetto alle prestazioni assegnate al dispositivo Norme armonizzate sulla sperimentazione clinica UNI EN ISO :2005: Indagine clinica dei dispositivi medici per soggetti umani Parte 1: Requisiti generali; UNI EN ISO :2004: Valutazione clinica dei dispositivi per soggetti umani Parte 2: Piani di valutazione. In particolare la parte 1 della ISO descrive : le responsabilità dello sponsor, dello sperimentatore, del monitor; i contenuti dei documenti essenziali (consenso informato, accordi tra lo sponsor e lo sperimentatore, protocollo clinico, Case Report Forms, Clinical Investigator s Brochure, rapporto finale dello studio clinico). La parte 2 della ISO fornisce gli elementi f ondamentali: per la progettazione e la conduzione di un protocollo clinico relativo alla sperimentazione di dispositivi medici; per assistere Comitati Etici e organismi regolatori nei loro ruoli di revisione dei piani di valutazione clinica. 11
12 Le Istruzioni per l uso ed etichettatura Le istruzioni per l uso ci permettono di conoscere le informazioni fornite dal fabbricante insieme al dispositivo medico e capire, dalla segnalazione di incidente, se c è stato un utilizzo improprio del dispositivo stesso. Devono comprendere: destinazione d uso descrizione tecnica condizioni di utilizzo ed immagazzinamento avvertenze necessarie prima, durante e dopo l utilizzo significato dei simboli utilizzati sul dispositivo istruzioni per la pulizia, la disinfezione, la manutenzione, inclusa la periodicità di tali interventi, e ove necessario, il metodo di sterilizzazione e se il dispositivo può essere risterilizzato, eventuali restrizioni al numero di sterilizzazioni Eventuali informazioni aggiuntive a seconda della tipologia del dispositivo e della sua complessità Il progetto di etichettatura ci permette di conoscere tutte le etichette presenti sul prodotto e sull imballaggio, specificandone contenuti e posizione. Deve comprendere: nome e indirizzo per esteso del fabbricante distributore dati tecnici simbologia modello, marca del prodotto simbolo CE con l indicazione dell Organismo Notificato (se necessario) eventuali altre informazioni richieste da norme particolari specifiche per quella tipologia I Processi speciali I Processi speciali ci permettono di individuare dei processi di fabbricazione del dispositivo i cui risultati possono essere completamente accertati da successivi controlli. Un esempio di processo speciale: Trattamento con il collagene della protesi vascolare Anche la sterilizzazione del dispositivo è un processo speciale. Per questa analisi ci supportano i colleghi del Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria Alcune Norme armonizzate: UNI EN 550:1996 Sterilizzazione dei dispositivi medici. Metodo per la convalida e per il controllo sistematico della sterilizzazione a ossido di etilene. UNI EN ISO :2006 Sterilizzazione dei prodotti sanitari - Radiazione - Parte 1: Requisiti per lo sviluppo, la convalida e il controllo sistematico dei processi di sterilizzazione per i dispositivi medici UNI EN ISO :2007 Sterilizzazione dei prodotti sanitari - Calore umido - Parte 1: Requisiti per lo sviluppo, la convalida e il controllo di routine di un processo di sterilizzazione per dispositivi medici UNI EN 556-1:2002 Sterilizzazione dei dispositivi medici - Requisiti per i dispositivi medici che recano l'indicazione "STERILE" - Requisiti per i dispositivi medici sterilizzati terminalmente UNI EN 556-2: 2005 Sterilizzazione dei dispositivi medici - Requisiti per i dispositivi medici che recano l'indicazione "STERILE" - Parte 2: Requisiti per i dispositivi medici preparati asetticamente 12
13 La Biocompatibilità e Tossicità dei materiali La conoscenza dei materiali utilizzati per la realizzazione del dispositivo ci permette di valutarne la biocompatibilità e tossicità. Esistono norme armonizzate relative alla biocompatibilità e tossicità: UNI EN ISO /18 Valutazione biologica dei dispositivi medici - Parte 1: Valutazione e prove -Parte 2: Requisiti per la protezione degli -Parte 3: Prove di genotossicità, carcinogenicità e tossicità sulla riproduzione -Parte 4: Scelta delle prove relative alla interazione col sangue -Parte 5: Valutazione biologica dei dispositivi medici Prove per la citotossicità in vitro -Parte 6: Prove relative agli effetti locali dopo l'impianto -Parte 7: Residui della sterilizzazione mediante ossido di etilene. -Parte 9 Struttura per l'identificazione e la quantificazione della degradazione potenziale dei prodotti - Parte 10: Prove di irritazione e di ipersensibilità ritardata - Parte 11: Prove di tossicità sistemica - Parte 12: Preparazione dei campioni e materiali di riferimento - Parte 13: Identificazione e quantificazione di prodotti di degradazione di dispositivi medici a base di polimeri - Parte 14: Identificazione e quantificazione dei prodotti di degradazione dalle ceramiche - Parte 15: Identificazione e quantificazione dei prodotti di degradazione da metalli e leghe - Parte 16: Concezione di studi tossicocinetici per il prodotto di degradazione e le sostanze cedibili. - Parte 17: Definizione dei limiti ammissibili per le sostanze rilasciabili - Parte 18: Caratterizzazione chimica dei materiali Rapporto tecnico di valutazione di incidente Dall analisi della Documentazione tecnica del dispositivo e dalle prove di laboratorio sui campioni coinvolti nell incidente e sui campioni integri possibilmente dello stesso lotto di quello coinvolto nell incidente Rapporto tecnico di valutazione di incidente Al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali (Ufficio V) della DGFD 13
14 Il contributo del Dipartimento di Tecnologie e Salute nel settore della Vigilanza dei DM, ha permesso di mettere a punto delle Convenzioni tra il Ministero ed il Dipartimento TESA, ovvero dei Progetti di controlli programmati per determinate tipologie di prodotti. 14
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