La strategia generale

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1 La strategia generale Il programma Domus vuole caratterizzarsi come un luogo che favorisce tutte le famiglie - non solo quelle disagiate o in difficoltà - come un opportunità di promozione culturale, educativa e sociale aperta alla normalità e al benessere della vita familiare, nelle sue sempre più diverse espressioni. Non rientra, pertanto, nel sistema dei servizi sociali in senso stretto, cioè non è un servizio che svolge in primo luogo attività di tipo assistenziale per persone o gruppi fragili e in difficoltà. Domus si muove nell ambito di una strategia di sostegno delle famiglie romane, che parte dall esplicito riconoscimento del suo ruolo centrale, in coerenza con la normativa nazionale (oltre agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, legge 285/97, legge 328/2000, legge 53/2000, legge 151/2001, 149/2001). Essa prevede sia misure di carattere trasversale, mediante l integrazione delle diverse politiche territoriali (sociali, educative, culturali, abitative, del lavoro e dell occupazione, ecc.), lette alla luce degli interessi e delle esigenze della famiglia, sia interventi mirati, in grado di catalizzare risorse e a rispondere a bisogni specifici. La finalità di questa strategia è nello stesso tempo semplice e ambiziosa: contribuire, con una vicinanza concreta delle Istituzioni, a far stare bene le famiglie che vivono nella nostra città, rendendo sistematica l offerta di opportunità, interventi e servizi che hanno come beneficiari non solo i singoli cittadini, ma la famiglia in quanto tale. Gli obiettivi generali della strategia comunale si possono così sintetizzare: valorizzazione del ruolo della famiglia, quale nucleo fondamentale della comunità per la crescita, lo sviluppo e la cura della persona riduzione dei rischi di solitudine e spaesamento delle famiglie, conseguenti all impatto dei fenomeni demografici, sociali, economici, migratori e culturali degli ultimi decenni riduzione degli ostacoli che impediscono alle giovani coppie di costituire liberamente una propria famiglia e di rendersi autonomi dalla famiglia di origine sostegno alle coppie che desiderano avere dei figli, sia riducendo le difficoltà connesse all esercizio responsabile della maternità e della paternità, sia ampliando il diritto per le donne di partecipare al mercato del lavoro senza rinunciare al diritto alla maternità accompagnamento delle famiglie nel loro compito educativo e di crescita dei figli contrasto della povertà e dell esclusione sociale delle famiglie più fragili e sostegno alle famiglie che si prendono cura di membri con particolari difficoltà 1

2 conciliazione dei diritti delle famiglie con quelli dei singoli componenti, mediante la promozione di opportunità e tutela del benessere e della salute dell infanzia, dell adolescenza, della gioventù e della vecchiaia. Si tratta di una strategia che si fonda sulla partecipazione attiva delle famiglie singole e associate, nell ambito dei principi di solidarietà, auto-organizzazione e sussidiarietà. La famiglia è riconosciuta e valorizzata come un bene sociale, tutelato costituzionalmente in quanto tale, e non solo in quanto svolge un compito prezioso e insostituibile nella crescita, nell educazione, nella socializzazione e nella cura dei propri congiunti. Una strategia di partecipazione e integrazione territoriale, che mira a potenziare le risorse dei nuclei familiari e della comunità locale, considerando le famiglie soggetto protagonista nella pianificazione, realizzazione e valutazione delle opportunità, degli interventi e dei servizi. In questo contesto, il sistema dei servizi e della protezione sociale non interviene solo "al posto" della famiglia, con funzioni di supplenza quando questa non c'è o non è in grado di rispondere ai bisogni essenziali di cura e assistenza di uno dei propri membri. I servizi che devono avere un carattere territoriale, con una distribuzione equa e funzionale delle strutture per favorire l accessibilità - devono anche accompagnare e sostenere la famiglia anche quando questa c'è e si fa carico responsabilmente dei suoi componenti, con un patto in cui la famiglia entra a pieno titolo come "soggetto pubblico". Architettura della rete L architettura generale del programma prevede la costituzione di una rete di servizi territoriali con una Domus cittadina e almeno un Centro territoriale per ciascun quadrante cittadino. A medio termine, potranno essere attivati anche altri Centri territoriali (fino a coprire tutti i Municipi), secondo le possibilità e le esigenze. Il programma parte dal riconoscimento del patrimonio di servizi e interventi per le famiglie che sono già attivi sul territorio romano: sia quelli promossi direttamente dalle famiglie, dai gruppi di auto-aiuto, dagli organismi di volontariato, dalle associazioni, dalle parrocchie e altre realtà religiose, dalle imprese sociali sia quelli assicurati, in una logica di sussidiarietà, dal Comune di Roma e da altri Enti e Istituzioni locali e statali. Al riguardo, è opportuno riconoscere che negli ultimi anni nel Comune di Roma sono state avviate diverse iniziative innovative per le famiglie. Si tratta di esperienze molto interessanti, ma che finora non sono diffuse equamente sul territorio romano, non sono sufficientemente coordinate a livello cittadino e spesso sono fortemente sbilanciate sul versante socio-assistenziale più che su quello promozionale e delle opportunità per tutte le famiglie. Si sente soprattutto la mancanza di un Centro comunale per la famiglia, un luogo che assuma non solo funzioni operative, ma anche valenze simboliche e culturali, in grado di rendere esplicita la vicinanza delle istituzioni verso le famiglie e di favorire il loro coinvolgimento diretto nella pianificazione e realizzazione della rete di interventi e opportunità per le famiglie romane. Destinatari Le attività organizzate dai Centri Domus sono rivolte alle famiglie in tutte le fasi del ciclo di vita, ai genitori con figli (nelle diverse età) e a quelli che non ne hanno; alle persone che si prendono cura o desiderano prendersi cura di un minore mediante l adozione o l affidamento familiare; alle coppie giovani o meno giovani - che si preparano a formare una nuova famiglia. 2

3 Naturalmente, pur accentuando questo aspetto di normalità, si rivolge anche in collegamento con i servizi sociali - alle famiglie in difficoltà, ai soggetti più fragili, alle coppie che vivono momenti di crisi nel loro rapporto e nelle relazioni con i figli. I Centri Domus sono aperti inoltre alle associazioni di famiglie, ai gruppi di auto-aiuto familiare, agli educatori, operatori e volontari che si occupano di tematiche collegate alla vita familiare. Aree di intervento La Domus cittadina oltre ad essere in qualche modo un prototipo per i Centri periferici svolge anche una funzione di coordinamento della rete territoriale dei diversi Centri per la famiglia attivi nella città di Roma. Si tratta di un modello flessibile e aperto, in grado di adattarsi alle diverse esigenze che emergono dalle diverse realtà cittadine. In questa sede si prospetta, a grandi linee, un ipotesi con sette aree di intervento. 1. Accoglienza, informazione e comunicazione Uno sportello fisico, telefonico (numero verde) e telematico (pagine web) accoglie, ascolta e informa i cittadini, le famiglie e gli operatori, orientandoli sia sulle iniziative e sui servizi interni proposti dalla rete del programma Domus, sia su quelli esterni promossi da altri Centri e realtà territoriali. Per favorire la comunicazione, il programma si dota di un logo grafico e di uno slogan che ne identifica le strutture e le attività. Un apposito ufficio cura le relazioni esterne, le campagne di comunicazione, il sito internet, le pubblicazioni, le News letter, i comunicati per la stampa. 2. Consulenza Il Centro offre servizi di consulenza: legale (ad esempio per orientare le coppie prima del matrimonio, o in caso di particolari problematiche che possono insorgere successivamente) psico-pedagogica (ad esempio nel caso della nascita di un figlio, per l educazione dei figli nella fase adolescenziale, in occasione di separazioni o lutti, ecc.) sociale (ad esempio per sussidi o servizi, in caso di persone anziane o disabili a carico, per l integrazione di famiglie straniere, ecc.) lavorativa (ad esempio per la conciliazione dei tempi della cura delle famiglia con i tempi del lavoro; per favorire il rientro al lavoro dopo un tempo di inoccupazione, per usufruire dei permessi per maternità-paternità, ecc.). 3. Servizi specialistici Il Centro, nel caso sul territorio non siano disponibili adeguati servizi specialistici, può attivare autonomamente, con il concorso dei servizi socio-sanitari ed eventualmente con le istituzioni della Giustizia, interventi di sostegno alla genitorialità, di mediazione familiare, incontri protetti con i figli da parte di genitori non conviventi, ecc. 4. Formazione e ricerca Il Centro propone occasioni formative per le famiglie, le giovani coppie, gli operatori, ecc. Nella Domus funziona anche un Centro studi e documentazione che, in collegamento con organismi specializzati nel settore, si occupa di raccogliere e catalogare pubblicazioni, diffondere ricerche, organizzare mostre, seminari e convegni. 5. Promozione e scambi Nella Domus esiste uno spazio aperto per iniziative autogestite da gruppi, associazioni e reti di famiglie (ad esempio incontri e feste di vicinato tra famiglie, banca del tempo, incontri di associazioni familiari, gruppi di auto/mutuo-aiuto, organizzazione di gite e visite guidate, scambi a livello nazionale ed internazionale, ecc.) 3

4 6. Animazione e spazio gioco Negli ambienti e negli spazi del Centro è attivata una ludoteca, con aree per il gioco libero e strutturato, per l organizzazione di feste particolari (della mamma, del papà, dei nonni ), per iniziative di teatro, di musica e di animazione familiare. 7. Baby-sitting Durante lo svolgimento delle iniziative, è assicurato un servizio di baby sitting dei bambini più piccoli per favorire la partecipazione dei genitori alle attività proposte. Governance e organizzazione Titolare del programma è l - Dipartimento XVI, presso il quale è attivato sia il Gruppo di progettazione, formato da dipendenti comunali incaricati della progettazione e implementazione del programma Domus, integrato dai consulenti esterni della tecnostruttura, sia il Tavolo di co-progettazione e coordinamento, formato dal Gruppo di progettazione e dai soggetti portatori di interessi di diverse realtà che si occupano della famiglia a livello cittadino. La Domus cittadina dipende direttamente dal Dipartimento XVI, mentre per le altre Domus territoriali potrà essere definita una ripartizione delle responsabilità tra il Dipartimento XVI e i Municipi interessati. I Centri Domus funzionano con un nucleo-base di risorse multidisciplinari, comunali e/o municipali. Si avvalgono della collaborazione di soggetti fisici e giuridici, a cui sono affidati singoli servizi o interventi. Altre istituzioni, organizzazioni del terzo settore, centri di studio e ricerca, associazioni e reti familiari, gruppi di auto-aiuto e volontari potranno affiancare il lavoro dello staff, sulla base di accordi specifici e di un programma di lavoro coerente con gli obiettivi del programma. Logistica Dal punto di vista logistico gli ambienti e gli spazi delle Domus dovranno richiamare non uffici, sportelli o consultori, ma una vera e propria casa, gradevole e accogliente. Le strutture dovranno essere facilmente accessibili, ben dimensionate e funzionali alla realizzazione delle attività previste, possibilmente con spazi verdi e attrezzati. La Domus cittadina inoltre dovrebbe possedere anche caratteristiche di pregio architettonico e ambientale. Coerentemente con la titolarità pubblica del programma e anche in considerazione dell economicità e della sostenibilità dei costi, le strutture dovrebbero preferibilmente essere di proprietà pubblica. Dati i tempi ristretti per l implementazione, dovrebbero essere facilmente cantierabili. 4

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