ongiuntura Rapporto II/ 2004

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1 Rapporto II/ 2004 Nel corso del secondo trimestre del 2004 il ritmo di crescita delle economie analizzate si è, generalmente, stabilizzato. Questo significa che la tanto attesa accelerazione non si è verificata nemmeno nel primo semestre dell anno. Tra i fattori che hanno inciso negativamente sulla crescita economica citiamo il forte rincaro del prezzo del petrolio. I motivi sono molteplici e coinvolgono sia consumatori che produttori. Dal lato domanda, c è una richiesta crescente da parte dei Paesi emergenti che si somma a quella delle economie avanzate. Dal lato offerta, l OPEC controlla la produzione, limitandola. La motivazione è la diminuzione del corso del Dollaro, che, essendo la moneta di scambio per le transazioni petrolifere, fa contrarre i profitti dei Paesi produttori. Altri fattori concorrono al rincaro del petrolio. In Russia, uno dei principali produttori mondiali, sono in corso dei casi giudiziari contro compagnie produttrici. Gli attacchi terroristici e gli atti di sabotaggio in medio-oriente non facilitano certo l approvvigionamento di greggio in quella regione e creano una spirale di insicurezza e speculazione sui mercati finanziari. Un altro fattore d incertezza è rappresentato dalle riserve di petrolio. Dall inizio dell anno alcune tra le più grandi compagnie petrolifere hanno corretto in maniera importante il volume delle riserve. Questo fatto ha aggiunto ulteriore volatilità alle quotazioni del greggio. Un prezzo del petrolio più elevato può influenzare la congiuntura mondiale attraverso diversi canali. Nei Paesi importatori, le aziende e i consumatori perdono potere d acquisto perché devono pagare benzina e gasolio a prezzo più elevato. Il reddito a disposizione per l aquisto di altri beni diminuisce di conseguenza. Ciò intacca la fiducia dei consumatori e degli imprenditori, causando una contrazione di consumi ed investimenti. I prezzi alla produzione tendono inoltre ad aumentare. Il rincaro del prezzo del greggio ha normalmente un effetto inflazionistico temporaneo. Può avere consueguenze più importanti qualora le aspettative degli agenti economici vengano traslate verso l alto. In questo caso può nascere una spirale prezzi-salari e, di conseguenza, una stretta monetaria da parte della Banca Centrale che ha come esito un accentuazione dell effetto del rincaro del petrolio sull economia. Tuttavia, la situazione congiunturale europea e svizzera è tale che risulta difficile immaginare un rialzo importante dell inflazione. La situazione delle economie nel vecchio continente è ben lungi dall essere surriscaldata. A livello di mercato del lavoro e dei beni non si osserva nessuna frizione in grado di scatenare una spirale inflazionistica. I pericoli attuali sono legati paradossalmente alla debolezza della domanda. Un incremento del prezzo dell energia ha, in questo momento, la caratteristica di assestare un ulteriore colpo alla fiducia degli agenti economici. La conseguenza è quella di stroncare sul nascere la ripresina che si stava manifestando. ongiuntura

2 Contesto internazionale Svizzera Panorama L espansione dell economia mondiale è continuata nel II/04, anche se ad un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente. I Paesi da noi osservati hanno perso velocità. Le economie europee continuano ad evolversi a ritmi contenuti. Il Giappone ha accusato un rallentamento significativo, dopo alcuni trimestri di buona espansione. L economia USA, pur se continuando ad espandersi in maniera importante, inizia ad accusare l attenuazione degli impulsi di polica monetaria e fiscale. La crescita economica è continuata in maniera sostenuta nei Paesi dell Europa dell Est, del Sud Ameria e nei Paesi emergenti asiatici. Il pericolo principale per l economia mondiale è il rincaro del prezzo del petrolio che potrebbe trasmettersi a tutti i settori economici. La fiducia dei consumatori e la relativa propensione al consumo potrebbero risentirne. È uno scenario possibile soprattutto nelle economie avanzate dove non si è registrata una ripresa robusta dell attività economica. Una diminuzione dei consumi nei Paesi avanzati avrebbe la conseguenza di rallentare il ritmo di crescita dei Paesi emergenti, che fanno delle esportazioni il loro cavallo di battaglia. La conseguenza sarebbe un rallentamento generalizzato dell economia mondiale. Le previsioni per il secondo semestre del 2004 confermano una certa perdita di velocità dell attività economica. La crescita dovrebbe comunque continuare a ritmi moderati nel 2005 negli USA, mentre la situazione di Svizzera e Zona Euro è più incerta. Pil Fase di rallentamento congiunturale in tutti i Paesi analizzati. 3.0% 1.0% -1.0% Pil reale (var. trim destag.). Fonte: OCSE - CH ZE US JP -3.0% La situazione congiunturale elvetica è rimasta pressoché invariata rispetto a quanto scritto per il trimestre precedente. Il PIL continua ad evolvere a ritmi modesti e, allo stesso tempo, non giungono segnali di una possibile accelerazione. La crescita è stata sostenuta dalla domanda interna, mentre le esportazioni hanno subito un rallentamento. Alcuni fattori gettano qualche ombra sulle possibilità di ripresa nel La situazione sul mercato del lavoro è rimasta difficile. La Banca Nazionale ha iniziato ad alzare i tassi di riferimento. Il Franco continua ad avere un valore elevato. Si è osservato un risveglio dell inflazione dovuta al rincaro del greggio. La media dei principali Istituti di previsione è di +1.7% per il 2004 e di +1.9% nel La ripresa congiunturale dell economia svizzera ha dato segnali di rallentamento nel secondo trimestre del Il PIL ha registrato un incremento dello 0.4%, mentre il risultato del trimestre scorso è stato corretto al rialzo allo 0.5%. L aumento rispetto allo stesso periodo del 2003 è stato del 2%. La domanda interna ha sostenuto in maniera più robusta che nel recente passato la crescita dell economia. I consumi privati sono aumentati dello 0.4% rispetto al I/04. Gli investimenti in beni strumentali sono progrediti dell 1.8%. In diminuzione le esportazioni (-0.9%). La variazione annuale è risultata comunque positiva (+4.2%). Dall altra parte l import ha registrato un incremento dell 1.1%. 2 Disoccupazione Leggero deterioramento nella Zona Euro e Svizzera. Stabile negli USA. Lieve miglioramento in Giappone % 6.0% 4.0% Tasso di disoccupazione standardizzato. Fonte: OCSE CH ZE US JP Nel secondo trimestre del 2004 il tasso di disoccupazione, corretto dalle variazioni stagionali, è aumentato portandosi a quota 4%. Nel I/04 esso segnava il 3.8%. La media trimestrale del tasso di disoccupazione ufficiale è stata del 3.8%. Nello stesso trimestre del 2003 il tasso ufficiale è stato in media del 3.6%. Il numero di addetti è rimasto invariato sia rispetto al II/03 che al I/04. Gli impieghi del secondario sono diminuiti annualmente del 2.4%, mentre è progredito dello 0.35 rispetto al I/04. Nel terziario, è stato creato lo 0.9% di impieghi in più rispetto al II/03. È risultata stabile la variazione trimestrale. Nel prossimo trimestre la situazione dovrebbe continuare a rimanere stabile.

3 Zona Euro USA Giappone L economia della ZE è cresciuta ad un ritmo modesto anche nel II/04. La progressione del PIL è da imputare alle esportazioni, che, nonostante il valore dell Euro sempre elevato, stanno crescendo a buoni ritmi. La domanda interna è ancora debole. Non ha giovato alla fiducia dei consumatori il rincaro dei prezzi e il deterioramento del mercato del lavoro. La continuazione della ripresa nel 2005 non è assicurata. Si prevede un calo delle esportazioni dovuto ad un rallentamento congiunturale negli USA e nei Paesi asiatici. Per garantire un ritmo di crescita come quello attuale, pur se modesto, la fiducia dei consumatori deve migliorare. Indicatori avanzati non segnalano però una progressione della propensione al consumo e all investimento. Nel corso del II/04, la fase espansiva dell economia americana ha perso vigore. Il motivo principale è da ricercare nell attenuarsi degli impulsi provenienti dalla politica fiscale e monetaria. In particolare si è potuto constatare un rallentamento dei consumi privati compensati soltanto in parte dall accelerazione degli investimenti. Il mercato del lavoro non ha dato segnali evidenti di miglioramento. I prezzi sono aumentati in maniera importante, trascinati dal rialzo del prezzo del petrolio. Gli indicatori avanzati pubblicati dalla Conference Bord indicano un leggero deterioramento del momento congiunturale. L economia USA dovrebbe progredire a tassi moderati nel secondo semestre. Dopo aver registrato un crescita sostenuta negli ultimi quattro trimestri, l economia giapponese ha perso colpi nel periodo analizzato. L evoluzione del PIL è ancora guidata dalle esportazioni, anche se gli impulsi positivi sono diminuiti d intensità nel II/04. La domanda privata ha esercitato anch essa una forza positiva, mentre la domanda pubblica ha avuto un effetto frenante. La situazione sul mercato del lavoro è leggermente migliorata ma rimane difficile. Nel trimestre analizzato c è stata una riacutizzazione della deflazione. Indicatori avanzati lasciano intravvedere un rallentamento della crescita nipponica. Per il 2004 l OCSE prevede comunque una crescita del 3%. La crescita economica della Zona Euro continua ad essere debole. Nel secondo trimestre del 2004 il PIL è progredito dello 0.5% rispetto al I/04. L aumento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente è stato più marcato: +2%. Tra le componenti del PIL, va segnalato l aumento delle esportazioni (+3.1%) e delle importazioni (+2.8%). Più contenuto l incremento dei consumi privati. Gli investimenti continuano ad essere deboli (+0.1%). Tra i Paesi, l economia tedesca sembra essere in leggero miglioramento (+0.5%). La Francia continua a crescere al di sopra della media della Zona Euro (+0.7%). L Italia fa registrare un risultato ancora una volta modesto (+0.3%). Nel secondo trimestre del 2004 l economia americana ha rallentato il ritmo di crescita. La contabilità nazionale attesta una progressione pari allo 0.8% rispetto al trimestre precedente. L evoluzione si spiega con la perdita di vigore dei consumi privati (+0.4%). Il motivo è da ricercare nel rincaro del prezzo del greggio che ha esercitato un effetto frenante. Gli investimenti, al contrario, hanno iniziato ad accelerare (+4.7%). Le importazioni (+3.1%) sono cresciute ad un ritmo più elevato delle esportazioni (+1.8%). La bilancia dei pagamenti ha subito un ulteriore peggioramento. L evoluzione dell economia giapponese ha subito un rallentamento nel secondo trimestre del Il PIL ha registrato una crescita, modesta, pari allo 0.3% (rispetto al trimestre precedente). La variazione rispetto al II/03 è stata più importante: +4.2%. I consumi privati, pur progredendo, sono risultati in rallentamento (+0.6%). Gli investimenti hanno subito lo stesso andamento (+1.2% nel II/04 contro il 2% del I/04). La domanda pubblica ha frenato l evoluzione del PIL (-1.3%). Le esportazioni hanno continuato a progredire ad un buon ritmo (+3.5%), pur se inferiore a quello del trimestre precedente (+4.5%). Le importazioni sono anch esse progredite (+1.9%). Il tasso di disoccupazione della Zona Euro ha registrato un leggero aumento nel trimestre analizzato, portandosi a quota 9%. Tra i Paesi limitrofi, la Germania ha registrato un tasso medio del 9.8% (nel I/04 era del 9.6%), la Francia del 9.5% (stabile), mentre non sono pervenuti dati ufficiali per l Italia. L impiego nella Zona Euro è risultato in leggero aumento (+0.1%). Nei servizi l occupazione è aumenta dello 0.3%, mentre l industria ha registrato una nuova diminuzione: -0.2%. Gli indicatori avanzati della Commissione Europea indicano come il mercato del lavoro non accennerà a riprendersi nemmeno nel prossimo trimestre. La situazione sul mercato è rimasta stabile nel corso del II/04. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 5.6%. Il numero di occupati è progredito leggermente: +0.3%. Da notare che l impiego è tornato ad aumentare anche nel settore manifatturiero (+0.4%). La produttività del settore industriale è continuata a progredire (+1.4%), ma ha rallentato il ritmo. Sempre nel secondario, i salari hanno ricominciato a risalire (+0.8%). Questo dato è un segnale positivo per i consumi, che di conseguenza nei prossimi trimestri dovrebbero riprendere forza. Le prospettive per l occupazione sono anch esse al rialzo. Il mercato del lavoro ha mostrato alcuni segni di miglioramento nel II/04. Il tasso di disoccupazione è diminuito al 4.6%, vale a dire lo 0.3% in meno rispetto al trimestre precedente. L occupazione è progredita dello 0.2%. La situazione occupazionale nel settore manifatturiero è rimasta difficile: il numero di addetti è diminuito dello 0.9%. L emorraggia di impieghi sembra essere comunque in rallentamento. Nei servizi, la situazione comincia a migliorare (+0.7% di occupati in più rispetto al II/03). La produttività del lavoro è risultata in crescita, mentre i salari reali hanno subito una nuova contrazione (-0,.9%). Alta produttività e salari al ribasso accentuano la situazione di deflazione e frenano i consumi. 3

4 Contesto internazionale Svizzera Prezzi Impennata dell inflazione in Svizzera, USA e Zona Euro. Acutizzazione della deflazione in Giappone. 6.0% 4.0% - Tasso di variazione dei prezzi al consumo (var. trim. annual.). Fonte: OCSE CH ZE US JP -4.0% L Indice dei Prezzi al Consumo, corretto dalla componente stagionale, ha registrato un impennata nel secondo trimestre del 2004 (+2.5%). Il rincaro su base annua è stato più contenuto (+0.9%). Tra i gruppi principali va segnalato l incremento dei prezzi delle bevande alcooliche e tabacchi (+3.5%), dell alloggio ed energia (+1.3%) e dei trasporti (+1.6%). Il prezzo del petrolio è continuato ad aumentare nel corso del trimestre. Il rincaro medio dei prodotti petroliferi è stato pari al 10% circa rispetto al II/03. Da ultimo, va segnalato il rincaro dei prezzi alla produzione (+2.4%, dato destagionalizzato) da imputare principalmente al rincaro dell input energetico. Tassi d interesse Aumento dei tassi direttori in Svizzera e USA. Stabili in Giappone e Zona Euro. 8.0% 7.0% 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 1.0% Tasso di interesse a breve termine (medie trim.) Fonte: OCSE CH ZE US JP Durante il mese di giugno la BNS ha deciso di aumentare la banda d oscillazione del Libor a tre mesi a 0%-1%. L obbiettivo è quello di mantenere il principale tasso di riferimento vicino al valore mediano. Il tasso medio durante il trimestre è risultato dello 0.34%. Nel periodo analizzato l offerta di moneta (M3) è aumentata in media del 3.2% rispetto allo stesso periodo del I rendimenti dei titoli di riferimento della Confederazione è stato mediamente del 2.8%, il leggero aumento rispetto al trimestre precedente. Le condizioni monetarie rimangono favorevoli per l economia svizzera, dal momento che i tassi d interesse reali a breve termine rimangono negativi. 4 Cambi Riprende quota il Dollaro. Il Franco rimane forte. Perde lievemente terreno l Euro. Sempre debole lo Yen Tassi di cambio (medie trim). Fonte: OCSE SFr/US$ Eur o/us$ Yen/US$ 0.60 Nel secondo trimestre del 2004 il Franco svizzero ha guadagnato terreno nei confronti dell Euro e dello Yen, mentre ha registrato una debole flessione rispetto al Dollaro americano. Un Euro valeva mediamente Franchi. Nel I/04 la quotazione era di Franchi. Il Dollaro ha ripreso leggermente vigore nel corso del trimestre analizzato. Un biglietto verde era mediamente quotato a Franchi. Nel trimestre precedente il valore di un dollaro era di Franchi. Il Franco ha registrato un leggero apprezzamento nei confronti dello Yen (+0.5%). In definitiva la valuta elvetica è rimasta abbastanza stabile nei confronti delle principali valute.

5 Zona Euro USA Giappone Nel periodo analizzato la Zona Euro ha registrato un evoluzione piuttosto marcata dell inflazione. La variazione rispetto al I/04, una volta corretta dall effetto stagionale, è risultata pari al 3.3%. Il rincaro annuale dei prezzi è risultato invece più contenuto (+2.3%). Tra i Paesi limitrofi, la Germania ha registrato il tasso d inflazione più elevato (+2.5% rispetto al I/04). L Italia ha fatto segnare un +2.4%, mentre in Francia l IPC è cresciuto del 2.2%. A spingere il rincaro sono stati i prezzi dell energia (+4.9% rispetto al II/03), della salute (+7.8%) e degli alcolici e tabacchi (+8.3%). Da ultimo, val la pena notare come il prezzo dei beni alla produzione sia cresciuto del 4.1% rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre del 2004 l Indice dei Prezzi al Consumo americano ha fatto un balzo in avanti del 3.5% (dato destagionalizzato). La variazione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente è stata del 2.7%. L incremento è da imputare al rincaro del prezzo dell energia (+6% rispetto al I/04). I prezzi alla produzione sono aumentati in maniaera importante (+6.3% rispetto al trimestre precedente). Il rischio d inflazione viene comunque considerato basso dalla Fed. L economia non è ancora surriscaldata dato che sussite ancora uno scarto tra produzione effettiva e potenziale. Il mercato del lavoro è ancora, parzialmente, in stallo. Non sussistono indicazioni di un calo sensibile della disoccupazione. La deflazione è tornata ad acutizzarsi nel secondo trimestre del Il dato corretto per le variazioni stagionali indica un ribasso dei prezzi al consumo pari all 1% rispetto al trimestre precedente. La diminuzione rispetto allo stesso periodo dell anno precedente è risultata del -0.3%. Tra i comparti, spicca la diminuzione marcata degli accessori per l abitazione (-3.5%). Anche il prezzo di luce, acqua e carburanti è risultato in ribasso (-0.4%). L Indice dei Prezzi alla Produzione ha subito un aumento del 2.9% rispetto al periodo precedente. La Banca Centrale Europea ha mantenuto il tasso di riferimento a breve termine al 2% anche nel II/04. Il tasso di interesse reale è così risultato negativo nel periodo analizzato,indice di una politica monetaria espansiva. L offerta di moneta (M3) è cresciuta del 5% circa nel trimestre in considerazione rispetto al II/03. Se l inflazione dovesse persistere anche nei prossimi trimestri, la BCE potrebbe essere costretta ad alzare i tassi direttori per rispettare i propri statuti che la costringono al controllo dell inflazione. I tassi d interesse dei titoli a dieci anni sono aumentati leggermente, passando dal 4.1% del trimestre precedente al 4.4% del II/04. Il 30 giugno, la Fed ha deciso di aumentare il tasso di riferimento dello 0.25%, fissandolo a quota 1.25%. È il primo aumento negli ultimi quattro anni. La politica monetaria rimane comunque accomodante. La Fed giudica il recente rincaro dei prezzi come un fenomeno transitorio. È probabile che la Fed aumenti nuovamente i tassi nei prossimi trimestri in modo tale da bilanciare crescita economica e inflazione. I rendimenti dei titoli composti di Stato con scadenza a 10 anni si sono portati al 5.2% contro il 4.7% del I/04. La Fed ha continuato a pompare liquidità nel sistema economico. L offerta di moneta (M3) è aumentata del 5% nel trimestre analizzato. La BoJ ha continuato la lotta contro la deflazione anche nel II/04. Il tasso di riferimento è rimasto molto vicino allo zero. Il rendimento dei titoli di Stato è aumentato leggermente. Il tasso è così risultato pari al 1.5%. Sebbene la Banca Centrale abbia continuato la politica monetaria fortemente espansiva, la crescita dell offerta di moneta M1 è rallentata al +3.6% (nel I/04 la crescita era risultata del 4%). M3 è cresciuta a ritmi più sostenuti rispetto al trimestre precedente: +2.9% nel II/04 contro il +1.1% nel I/04. L Euro ha rallentato la sua progressione nel trimestre considerato. La moneta di eurolandia ha perso leggermente terreno nei confronti delle principali valute. Nel II/04, un Dollaro valeva in media Euro (0.801 nel I/04). Un Franco costava in media 0.65 Euro contro i Euro del trimestre precedente. L Euro ha perso terreno anche nei confronti dello Yen (-1.4%). La leggera svalutazione dell Euro è da imputare principalmente alla politica monetaria. Sia Stati Uniti che Svizzera hanno alzato i tassi di riferimento, mentre la BCE non è ancora intervenuta. La variazione dei tassi d interesse ha la conseguenza di incidere sull attrattività delle valute. Nel corso del secondo trimestre 2004 il Dollaro ha ripreso lievemente vigore nei confronti delle valute analizzate. Il Dollaro ha guadagnato l 1.8% nei confronti del Franco svizzero. Nel II/04 la quotazione media è stata di 0.79 Dollari per un Franco. Il biglietto verde ha ripreso quota anche nei confronti della valuta di Eurolandia. Nel II/04, per comprare un Euro bastavano Dollari, vale a dire il 3.6% in meno rispetto al trimestre precedente. Il Dollaro ha guadagnato terreno anche nei confronti dello yen (+3%). Il rialzo del tasso di riferimento ha assicurato un leggero apprezzamento del Dollaro. Nel medio-lungo periodo, l andamento del Dollaro dovrebbe comunque risentire dei pesanti disavanzi (interno ed esterno). Lo Yen è rimasto debole anche nel II/04. La moneta nipponica ha guadagnato terreno soltanto nei confronti dell Euro. Il costo di un Euro è stato mediamente di Yen. Nel I/04, per acquistare un Euro occorrevano mediamente Yen. Il Dollaro si è apprezzato, registrando una quotazione media di Yen contro Dollaro. Un trimestre fa occorrevano Yen per acquistare un Dollaro. Il Franco ha anch esso guadagnato leggermente terreno. Nel II/04 la valuta elvetica era quotata Yen contro Franco. Il costo medio di un Franco nel trimestre precedente si attestava a Yen. Il leggero indebolimento dello Yen dovrebbe permettere alle esportazioni di continuare perlomeno ad evolvere al ritmo attuale anche nel prossimo trimestre. 5

6 Contesto interregionale Ticino Panorama Il secondo trimestre del 2004 ha disatteso le aspettative di una rapida uscita dalla crisi che ha colpito duramente l Europa nel Seguendo l andamento delle economia nazionali, nemmeno le entità regionali hanno prodotto la tanto attesa accelerazione. Le economie delle regioni da noi analizzate sono così cresciute a ritmi modesti. La conseguenza è stata una stagnazione del mercato del lavoro. I consumatori, ormai esausti dopo alcuni anni di magre, non hanno riacquistato la fiducia necessaria per rilanciare il commercio. Sono tuttavia emersi alcuni dati positivi. La produzione industriale, in particolare, è tornata ad aumentare dopo quasi tre anni di contrazione. Contemporaneamente è migliorata la situazione degli ordini in entrata, delle scorte e del tasso di utilizzo della capacità produttiva. Questi dovrebbero essere tutti segnali di ripresa imminente degli investimenti. Due fattori potrebbero indicare il contrario: il primo è la situazione congiunturale europea, ancora precaria, e la perdita di velocita degli USA. Le esportazioni, che sono il fattore di crescita delle economie analizzate, potrebbero quindi risentirne. Il secondo fattore è relativo al pessimismo degli imprenditori, soprattutto nelle Province italiane da noi prese in considerazione, riguardo al futuro. La domanda interna è quindi ancora debole e probabilmente lo rimarrà anche nei prossimi trimestri. Ecco allora che un possibile rallentamento congiunturale a livello mondiale, potrebbe smorzare sul nascere la ripresina dell industria. Pil Leggera crescita per Ticino, Zurigo e Milano. Probabile stagnazione per le Province di Como e Varese. 6.0% 4.5% 3.0% 1.5% -1.5% Pil reale (var. ann.). Fonte: BAK, IBC2003 TI CO/VA MI ZH Nel II/04 l economia ticinese è risultata in leggero miglioramento. Non si può ancora però parlare di una ripresa generalizzata. Alcuni settori dell economia stanno uscendo dal grigiore che li attanagliava in maniera abbastanza netta. Il settore manifatturiero ha registrato una progressione incoraggiante. Il mercato interno sembra riprendere un po di vigore, mentre le esportazioni continuano a crescere a buon ritmo. Il settore delle costruzioni ha visto la sua situazione migliorare. D altra parte, il commercio al dettaglio ha dato segnali altalenanti, mentre il settore turistico è risultato ancora una volta in affanno. Quello che più preoccupa è la stagnazione del mercato del lavoro. Il BAK prevede una crescita dell 1.5% nel 2004 e dell 1.2% nel Il PIL ticinese è cresciuto nel II/04. La variazione è comunque stata contenuta. Il risultato lo si evince dall andamento dei diversi comparti dell economia e dalla correzione verso l alto apportata dal BAK alla stima del PIL per il Nel I/04 l Istituto prevedeva una crescita del 1.2% per il Nel II/04 la previsione è stata portata all 1.5%. A trascinare l economia ticinese sono sempre le esportazioni. I consumi privati sono rimasti ancora abbastanza deboli e non hanno dato segnali evidenti di miglioramento. Le imprese dovrebbero ricominciare ad investire: la situazione dell industria manifatturiera è migliorata. Schiarite anche nel settore delle costruzioni. Il turismo stenta ad uscire dalla crisi che lo attanaglia da tempo. 6 Produzione Aumento della produzione in tutte le regioni analizzate. Aumento Andamento affari (TI-ZH) e produzione industriale (CO/VA, MI) Fonte: KOF, CAMCOM Stazionario Diminuzione TI CO/VA MI ZH L indicatore della produzione ha proseguito la fase di miglioramento che lo caratterizza dall inizio del Le aziende attive principalmente nell export hanno continuato a progredire in maniera soddisfacente. I segnali provenienti dalle imprese operative principalmente sul mercato interno indicano come queste ultime stiano uscendo dalla crisi. Gli ordinativi sono ritornati in zona positiva. L utilizzo delle capacità tecniche di produzione è risultato pari all 82.3%, un livello giudicato adeguato. Le prospettive espresse dagli imprenditori indicano un moderato ottimismo per quanto riguarda l entrata di nuovi ordini e l andamento degli affari.

7 Como e Varese Milano Zurigo L economia delle Province di Como e Varese è rimasta in una situazione di stallo e non sembra ancora uscita dalla crisi. Alcuni indicatori hanno comunque iniziato a dare i primi segnali di miglioramento. In particolare, la produzione industriale è tronata a registrare una variazione positiva dopo dodici trimestri consecutivi di movimenti negativi. Il commercio con l estero ha dato segnali di dinamismo. La domanda interna è però risultata ancora una volta debole, complici le difficoltà riscontrate sul mercato del lavoro. Dalle analisi congiunturali risulta che gli imprenditori appaiono pessimisti rispetto al futuro. La situazione economica della Provincia di Milano è risultata in leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente. Il settore manifatturiero ha manifestato delle schiarite evidenti. L analisi dell interscambio con l estero ha testimoniato i segnali di ripresa. La situazione del commercio e dei servizi rimane critica. Evidentemente la situazione occupazionale, in stallo da alcuni trimestri a questa parte, non giova alla propensione al consumo delle famiglie. Le prospettive per il trimeste venturo sono di un ottimismo molto cauto per quanto riguarda il secondario, di sostanziale stabilità per i servizi e di peggioramento per il commercio. In definitiva, il III/04 dovrebbe essere un trimestre di stagnazione. L economia del Canton Zurigo ha dato segnali divergenti nel II/04. Da un lato si è registrato un miglioramento della situazione delle aziende manifatturiere con probabile accelerazione degli investimenti. Dall altra parte le altre componenti dell economia sono risultate in contrazione. La situazione occupazionale non è migliorata, restando sostanzialmente difficile. Come conseguenza la fiducia dei consumatori continua ad indugiare e i consumi stagnano. Da ultimo, le esportazioni hanno continuato ad essere volatili: il miglioramento registrato nel trimestre scorso è stato cancellato da una variazione opposta della stessa magnitudine. Il BAK prevede una crescita, importante, dell 1.9% nel Il PIL delle Province di Como e Varese dovrebbe aver registrato una stagnazione nel trimestre analizzato. I segnali di difficoltà sono ancora numerosi. I consumi rimangono deboli, come testimonia l andamento del commercio al dettaglio. L occupazione è in stallo da qualche trimestre a questa parte. Di conseguenza si capisce come i consumatori siano sfiduciati. Il settore estero ha dato segni di dinamismo. Le esportazioni hanno registrato un balzo in avanti; comunque sorpassato dall incremento delle importazioni. La produzione industrale è tronata in positivo, ma un incremento degli investimenti è improbabile dato che gli operatori prevedono un calo della produzione nel III/04. Dall analisi delle componenti del PIL, si evince come quest ultimo abbia registrato una lieve crescita nel trimestre analizzato. Dati positivi sono giunti dal fronte degli investimenti. La produzione industriale ha ripreso a crescere, il tasso di utilizzo impianti è progredito al 75.6%, il saldo degli imprenditori che giudicato scarso il livello delle scorte è (lievemente) positivo. L intersambio con l estero ha dato segni di dinamismo evidenziando crescite rimportanti da parte di esportazioni ed importazioni. I consumi sono rimasti ancora deboli, registrando una probabile stagnazione. Il mercato del lavoro non ha dato segni di miglioramento, condizionando la fiducia dei consumatori. La previsione del PIL per il 2004 formulata dal BAK è stata corretta al rialzo. Dall 1.2% del I/04 si è passati all 1.6% del II/04. L analisi settoriale dell economia mostra però un quadro di fragilità. Dati positivi sono giunti dal manifatturiero, che sembra acquistare finalmente fiducia. Il giudizio riguardante la capacità tecnica è migliorato e il tasso di utilizzo degli impianti è ora all 85.2%. Gli investimenti dovrebbero quindi ricomiciare a crescere. Gli altri settori dell economia sono però ancora inballati dalla recente crisi. I consumi e il mercato del lavoro sono stagnanti. Le esportazioni sono diminuite a fronte di un incremento delle importazioni. Sembra quindi lecito ipotizzare che il PIL zurighese sia marciato sul posto nel II/04. Nel II/04 la produzione industriale delle Province di Como e Varese, così come quella di Milano, è tornata per la prima volta a registrare una crescita positiva dopo nove trimestri di segno negativo. La variazione su base annua è stata pari al 2.9%. Sono tornati in campo positivo anche il fatturato (+4.9%), gli ordini provenienti dal mercato interno (+2%) ed estero (+6.2%). La situazione del settore tessile continua, comunque, ad essere negativa. Le previsioni per il terzo trimestre del 2004 sono di un peggioramento della situazione. Gli imprenditori temono in particolare una contrazione della domanda interna. Permangono negative le prospettive occupazionali. Nel II/04 la produzione industriale della Provincia di Milano è progredita dell 1.7% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Gli altri indicatori sono tornati ad essere positivi. Il fatturato è progredito del 3.3%, frutto di un incremento del 2.2% della componente interna e del 3.5% di quella estera. Il livello del portafoglio ordini ha registrato un aumento del 2.2% rispetto al I/04. L occupazione ha comunque subito una leggera contrazione (-0.4%) dovuta al ritardo con cui essa reagisce alla ripresa dell attività produttiva. Le prospettive espresse dagli imprenditori per il prossimo trimestre sono molto prudenti. Il saldo degli imprenditori che prevedono un aumento della produzione è del 3.3% L andamento degli affari del settore manifatturiero è entrato in territorio positivo. Il giudizio sugli ordini in entrata è positivo ed è progredito rispetto al trimestre precedente. La situazione degli ordini in giacenza è anch essa migliorata. Gli imprenditori giudicano la situazione positiva e in miglioramento nei seguenti settori: ingenieria meccanica e costruzioni. È ancora difficile ma in miglioramento la situazione delle industrie grafiche, della chimica e della metallurgia. Il comparto degli alimentari, bevande e tabacchi è l unico che segnala un peggioramento. Gli imprenditori esprimono un giudizio moderatamente ottimista per il prossimo trimestre. 7

8 Contesto interregionale Ticino Consumi Rimangono deboli in tutte le regioni analizzate. 1.0% 0.8% 0.6% 0.4% 0.2% -0.2% -0.4% -0.6% -0.8% -1.0% Immatric. di vetture da turismo (var. trim. dest., medie mobile) Fonte: USTAT, ACI TI ZH MI CO/VA N.B.: Le variazioni delle serie di MI e CO/VA si leggono sull'asse destro 5.0% 4.0% 3.0% 1.0% -1.0% % -4.0% -5.0% I consumi del Canton Ticino sono risultati in lieve miglioramento rispetto al I/04. La ripresa non è però ancora consolidata. Le immatricolazioni di vetture nuove hanno registrato variazioni congiunturali e tendenziali positive. Il trend iniziato a fine 2003 sembra quindi essersi rafforzato. Dall indagine congiunturale del KOF riguardante il commercio al dettaglio sono però giunti segnali discordanti. Quasi tutti gli indicatori segnalano dati negativi. Le aziende che sembrano essere nella migliore situazione sono quelle di grande dimensione attive nel commercio di alimentari. Da notare come i risultati abbiano disatteso le aspettative (ottimiste) espresse dagli imprenditori il trimestre precedente. Ciò è indice di una situazione ancora precaria. Esportazioni È continuato l andamento positivo delle esportazioni ticinesi. Crescita anche per le Province italiane analizzate. Diminuzione per Zurigo % % 1 5.0% -5.0% Esportazioni in valore (var. ann.). Fonte: USTAT, ISTAT -1 TI CO/VA MI ZH -15.0% Nel secondo trimestre del 2004 il momento congiunturale delle esportazioni è continuato ad essere positivo, anche se ha subito un leggero rallentamento rispetto al I/04. L export è cresciuto del 10.8% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. La variazione rispetto al I/04, corretta dalla variazione stagionale, è stata pari +2.6%. Le importazioni hanno continuato a crescere in maniera marcata. La variazione tendenziale è risultata del +14.7% mentre quella congiunturale del +2.2%. Il saldo commerciale della bilancia dei pagamenti è migliorata leggermente, registrando un disavanzo pari a 7.7 milioni di Franchi (dati destagionalizzati). 8 Disoccupazione Leggero miglioramento nel Canton Zurigo. Peggioramento in Ticino. Nelle Province italiane si assiste ad una stagnazione del mercato del lavoro. 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% Tasso di disoccupazione (medie trim). Fonte: USTAT, ISTAT, Elab. IRE 1.0% TI CO/VA MI ZH Nel II/04 il tasso di disoccupazione del Canton Ticino è aumentato al 4.6% contro il 4.3% del trimestre precedente (dati destagionalizzati). Il dato ufficiale è risultato più basso (4.1%). Il numero di occupati è aumentato dell 1.5% rispetto al II/03 e dell 1.4% rispetto al I/04. La crescita è da imputare principalmente al lavoro a tempo parziale (+6.3% annuale e +2.7% rispetto al I/04). L incremento dell impiego a tempo parziale nelle donne è risultato importante (+7.9% rispetto al II/03, +2.6% tendenziale). Tra i settori, nel secondario, l impiego è diminuito tendenzialmente (-1.7%), ma ha registrato un +0.5% rispetto al I/04. I servizi hanno segnato un aumento del 2.6% rispetto al II/03, pari all 1.7% rispetto al I/04.

9 Como e Varese Milano Zurigo È proseguita anche nel II/04 la stagnazione dei consumi. Il grafico a fianco, raffiguarante l immatricolazione di auto nuove, ne è la fedele testimonianza. La debolezza del commercio evidenzia questa situazione. A risentire particolarmente della difficile situazione è il reparto alimentare. L andamento degli altri comparti è risultato altalenante. Per il prossimo trimestre i commercianti esprimono un pessimismo diffuso. I consumi della Provincia di Milano sono rimasti deboli anche nel II/04. Lo si evince dal grafico a margine, che segnala le vendite di auto nuove in stallo rispetto al I/04. I dati riguardanti il commercio sono leggermente più incoraggianti (+0.8% rispetto al II/03). Il risultato è dovuto alla grande distribuzione (+2.4%). Le altre tipologie distributive sono restate in territorio negativo. Il dettaglio di prodotti alimentari (- 1.7%) è risultato in flessione. Il comparto dell abbigliamento, pur rimanendo in difficoltà (-1.9%), ha segnato una perdita più contenuta di quanto registrato un trimestre fa (-4.2%). Sono risultati in crescita gli ipermercati e supermercati (+2.9%). Gli imprenditori prospettano un calo delle vendite nel III/04. Nel II/04 i consumi del canton Zurigo sono stagnati. Le immatricolazioni da auto nuove sono risultate stabili, sia rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, sia rispetto al I/04. I dati sul commercio al dettaglio non sono molto rassicuranti. In generale la situazione degli affari delle aziende attive nel settore è peggiorata nel II/04. Soltanto le aziende medie hanno registrato un miglioramento della situazione. Le aziende attive principalmente nell alimentare hanno segnalato una brusca frenata degli affari (pur se ancora leggermente positivi). Le aspettative per il prossimo trimestre espresse dagli imprenditori rimangono positive ma in rallentamento. Da notare che le previsioni espresse dagli imprenditori nel I/04 sono state disattese. Le esportazioni delle Province di Como e Varese hanno segnato una variazione positiva nel II/04. La crescita rispetto al II/03 è risultata pari al 5%. La progressione su base congiunturale, corretta dalle variazioni stagionali, è stata pari al 3.9%. Le importazioni sono aumentate del 5.8% rispetto al II/03 e del 7.6% rispetto al trimestre precedente. La bilancia commerciale ha comunque registrato ancora una volta un saldo positivo pari a 900 milioni di Euro. Tra le destinazioni, da segnalare l aumento dell export verso i Paesi della Zona Euro (+9.4%) e Svizzera (+17%). Le esportazioni verso gli USA sono risultate invece in diminuzione (-1.2%). Le esportazioni della provincia di Milano hanno registrato un forte incremento nel II/04. La variazione annua è stata dell 8.6%, quella congiunturale del 10.5% (dato destagionalizzato). Le importazioni sono progredite del 10.5% rispetto al II/03 e del 5.9% rispetto al trimestre precedente. La bilancia commerciale è leggermante peggiorata accusando un deficit pari a 8.9 miliardi di Euro. Tra i settori, le esportazioni sono cresciute maggiormente nella meccanica (+9.9%), nell elettronica (+14.9%) e nei prodotti in metallo (+37.7%). Per quanto riguarda i Paesi, va segnalato il forte aumento dell export verso la Svizzera (+26%) e l Asia (+14%). Più contenuta la progressione nei confronti di Zona Euro (+6.4%) e Stati Uniti (+2.5%). Nel II/04 le esportazioni del Canton Zurigo si sono confermate ancora una volta molto volatili. Dopo un inizio di 2004 positivo, nel II/04 la variazione annuale è risultata negativa (-7.1%). Simile l andamento della variazione congiunturale: -6.7% (dato destagionalizzato). Le importazioni hanno registrato una progressione tendenziale positiva (+8.2%). Più contenuto l aumento rispetto al I/04 (+0.9%). Il saldo della bilancia ha di consueguenza registrato un peggioramento. Il deficit trimestrale è risultato pari a 3.3 miliardi di Franchi (dati destagionalizzati). L economia cantonale risente evidentemente della cronica debolezza del partner tedesco e dal rafforzamento del Franco nei confronti dell Euro. La situazione del mercato del lavoro delle Province di Como e Varese rispecchia la situazione in cui versa l economia. Dai dati a nostra disposizione è possibile che ci sia una stagnazione dell occupazione. Nel II/04, nella Provincia di Como, il ricorso alla cassa integrazione è aumentato sensibilmente. Parallelamente, il numero di lavoratori avviati ha subito una flessione. D altra parte il numero di persone in cerca d impiego è diminuito. Riassumento si può affermare che dal mercato del lavoro giungono dei segnali contrastanti, a conferma di una situazione piuttosto difficile. Il mercato del lavoro della Provincia di Milano sembra essere rimasto stabile nel corso del II/04. La situazione congiunturale è leggermente migliorata, ma non a sufficenza per poter riscontrare una progressione dell occupazione. Due indicatori mostrano il momento di stallo che ha contraddistinto il periodo. Da un lato si è potuto constatare un aumento delle ore autorizzate in cassa intergazione guadagni. D altro lato, il numero di avviamenti è risultato in crescita. Va comunque segnalato come questa progressione sia da imputare specialmente alla crescita dei contratti atipici: un altra testimonianza di come la situazione rimanga difficile. Nel corso del trimestre analizzato il mercato del lavoro del Canton Zurigo è apparso in stallo. Il tasso di disoccupazione, corretto per le variazioni stagionali, è rimasto invariato al 4.6%. Il tasso ufficiale è diminuito passando dal 5% del I/04 al 4.5% del II/04. L occupazione è rimasta costante. È continuata l emorraggia di impieghi nel secondario: -3.3% rispetto al II/03, -0.4% rispetto al I/04. L occupazione è progredita nel terziario sia tendenzialmente (+1%), sia congiunturalmente (+0.1%). È interessante segnalare come gli impieghi a tempo pieno siano diminuiti, mentre quelli a tempo parziale abbiano conosciuto un incremento importante. In particolare, nelle donne si è registrato una progressione del 5.3% rispetto al II/03 e dell 1.4% congiunturalmente. 9

10 Descrizione dati. Dati relativi al contesto internazionale e nazionale. La fonte principale è l OCSE. I dati sono inoltre integrati con le informazioni fornite dai differenti istituti di statistica nazionale. Le serie presentate nelle tabelle così come i commenti si riferiscono, salvo indicazioni differenti a dati destagionalizzati (ad esclusione del tasso di cambio e del tasso d interesse). Le variazioni (serie PIL, prezzi), dove non indicato esplicitamente, sono rispetto al trimestre precedente. Per il tasso di disoccupazione, d interesse e di cambio, si sono usati i valori medi nel trimestre. Di ciascuna serie in tabella si fornisce una breve descrizione: PIL: tasso di variazione trimestrale del PIL calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Disoccupazione: tasso di disoccupazione standardizzato valore medio trimestrale. Prezzi: tasso di variazione dei prezzi calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati annualizzati e destagionalizzati. Tassi d interesse: tasso d interesse a corto termine (media trimestrale). Per la Svizzera è il tasso sugli Euro-depositi a 3 mesi, per gli Stati Uniti e il Giappone è il tasso sui certificati di deposito e per i paesi della zona Euro è l EURIBOR a 3 mesi. Dati relativi al contesto regionale. Le serie presentano un livello di difformità maggiore, anche se è possibile il confronto interregionale. Per il contesto italiano, si presenta la serie disponibile con gli incrementi annui (ISTAT). L indicatore sulla produzione industriale (fonte KOF per il versante svizzero e fonte UNIONCAMERE per il versante italiano) pur fornendo un dato qualitativo, presenta una buona confrontabilità. L andamento dei consumi é stato realizzato a partire da dati sull immatricolazione di nuove autovetture. Il dato sul tasso di disoccupazione presenta una certa disomogeneità poiché in Svizzera e in Italia si utilizzano differenti metodologie. Tuttavia un confronto sulle tendenze è più che accettabile. Si è previsto, a partire dai prossimi numeri, di procedere a standardizzazione. Si fornisce di ciascuna serie in tabella una breve descrizione: PIL: tasso di variazione annuale. Dati reali. Produzione: Dato trimestrale, variazioni rispetto al periodo precedente (indicatore qualitativo). Consumi: Immatricolazione di nuove autovetture. Dato trimestrale, destagionalizzato (indicatore qualitativo) Esportazioni: tasso di variazione trimestrale calcolato rispetto al trimestre dell'anno precedente. Disoccupazione: tasso di disoccupazione, valore medio trimestrale. Impiego: nuova statistica federale dell impiego (STATIM) a partire dal II/2000. Sigle: CH ZE US JP TI ZH CO VA MI SFr US$ Y M1 M2 M3 Svizzera Zona Euro Stati Uniti Giappone Cantone Ticino Cantone Zurigo Provincia di Como Provincia di Varese Provincia di Milano Franco svizzero Dollaro USA Yen giapponese Euro massa monetaria composta da banco note e moneta detenute in valuta nazionale dal pubblico, da depositi a vista detenuti in valuta nazionale nelle banche e in Posta dai residenti M1 + depositi di risparmio (esclusi i fondi di previdenza del II e III pilastro) M2 + depositi a termine Ultime previsioni disponibili: PIL regionale al Responsabile: Sigfried Alberton Redazione rapporto: Andrea Romano Forniture statistiche, dati relativi alla Svizzera, Cantone Ticino, Cantone Zurigo: USTAT, BAK, KOF. Forniture statistiche, dati relativi alla provincia di Milano, Como e Varese: UNIONCAMERE, ISTAT, ACI. Per ulteriori informazioni: Andrea Romano andrea.romano@lu.unisi.ch tel: fax: Abbonamento: Fr , annui. 11

11 Università della Svizzera italiana Facoltà di scienze economiche Istituto di ricerche economiche IRE CODE, Centro per l osservazione delle dinamiche economiche via Maderno 24, 6900 Lugano tel / Fax mail: info@ire.ti-edu.ch web: http/

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