La proposta del Registro delle Imbarcazioni d Epoca (RIE)

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1 La proposta del Registro delle Imbarcazioni d Epoca (RIE) di Guido Rosato Le imbarcazioni e i mezzi galleggianti storici sono parte integrante del patrimonio culturale del nostro paese, tutelato dall art. 9 della Costituzione. Il Codice dei Beni Culturali e Paesaggistici (Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i., di seguito Codice), la legge di tutela in vigore nel nostro paese, ci dice che sono beni culturali le navi e i galleggianti aventi interesse artistico, storico o etnoantropologico (Art. 10, comma 4, i) e i mezzi di trasporto aventi più di settantacinque anni (Art. 11, comma 1, g). Con queste premesse e consapevoli del valore rappresentato da questi beni nella storia dei nostri territori, alcuni anni fa la Soprintendenza Beni Storici Artistici Etnoantropologici della Liguria ha intrapreso due campagne di schedatura di imbarcazioni da lavoro ancora conservate. L attenzione posta su questa particolare tipologia d imbarcazioni, nella fattispecie i leudi, mezzi da trasporto in uso fino agli anni cinquanta del secolo scorso, era determinata dal fatto che, dalle prime verifiche sul campo, erano proprio questi beni a essere meno tutelati in tutto quell eterogeneo mondo di galleggianti storici che può includere dai gozzi a vela latina all ammiraglia della Marina Militare Italiana, l Amerigo Vespucci, passando tra rimorchiatori, chiatte e schooner da Coppa America. Un idea interessante per il rilancio della conservazione delle barche d epoca Svolta questa prima attività di ricerca - per tutelare occorre prima di tutto riconoscere i beni trattati - per alcune di queste barche, oggetto di Dichiarazione d interesse particolarmente importante, ai sensi del Codice è stata svolta l attività consueta, di competenza, per la loro tutela, conservazione e, se possibile valorizzazione. Pertanto, si sono seguiti i proprietari nei loro progetti di restauro, si sono seguite le loro vicende di localizzazione, si è seguita, insomma, la prassi che ogni funzionario del Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo (di seguito MiBACT) segue per qualunque bene culturale vincolato. I problemi sono sorti nel momento in cui ci si è accorti, da subito, che le barche, e quelle storiche in particolare, non sono beni qualunque, ma che il loro uso, la tutela e la conservazione implicano una serie di processi che il Codice, nella sua necessaria rigidità, non può contemplare. Per fare degli esempi: Il Codice dice che il bene vincolato è inamovibile, ma la barca, operativa e usata dall armatore, è per sua natura mobile e non avrebbe senso dover richiedere l autorizzazione allo spostamento per fare un giro a Portofino. Una barca ha costante bisogno di manutenzione, ma per intervenire su un bene vincolato occorre l autorizzazione della Soprintendenza. Anche se occorre sostituire un verricello? E il corda- 60

2 Il rimorchiatore Pietro Micca costruito nel 1835 monta ancora un motore a triplice espansione anche se con caldaia a nafta e non più a carbone; in apertura gozzi e trabaccoli di fine secolo nel Museo-Canale di Cesenatico me? Le barche cambiano spesso di proprietà ed è possibile che da amore sconfinato dell armatore per il suo bene si passi all abbandono come relitto in qualche angolo remoto di un cantiere o di un porticciolo. E allora montagne di carta dell ufficio competente affinché si risani la situazione. Le esperienze concrete vissute dalla SBSAEL in questi anni hanno confermato questa difficile situazione. Dei tre leudi in acqua fino al 2007, oggi uno, il Lilina Madre, è stato demolito e si è riusciti a salvarne una sezione maestra, depositata presso l erigendo Museo del Mare di Imperia, la cui apertura è tuttavia di là da venire. Un altro, di proprietà pubblica, e, pertanto, automaticamente vincolato, il Bregante, dopo una promessa di restauro, fallita per caduta d interesse e per problemi economici, giace a marcire su una banchina del porto di Lavagna. Il terzo, il San Marco, anch esso vincolato, di proprietà privata, restaurato nel 2006, è stato alato a Spezia dove è rimasto esposto a tutti gli accidenti che può subire un imbarcazione di legno all aperto, dopo aver vissuto un affondamento e un successivo maldestro recupero, in attesa della fine del contenzioso giudiziario scaturito dall evento. Nel frattempo, caso unico negli annali delle Soprintendenze della Liguria, è stato decretato l annullamento del vincolo sul bene, perché non c è più. Sorte non molto diversa sta subendo il Margherita Luisa, l ultimo motopeschereccio di legno del Tigullio, del 1930, anch esso relitto ormai abbandonato dalle pubbliche amministrazioni locali che volevano valorizzarlo e che, dopo un primo intervento di pulizia, se ne sono in seguito disinteressate. Anche le esperienze positive di recupero, come il restauro della grande gru galleggiante Langer Heinrich, del 1915, o il ripristino del leudo Nuovo Aiuto di Dio, di Sestri Levante, portano a problemi di valorizzazione, connessi al modo migliore di far conoscere al pubblico la loro importanza. La prima, per la storia europea del Novecento e dell evoluzione dell ingegneria dei mezzi marittimi portuali, il secondo per l etno-antropologia della costa di levante e per la storia dei commerci marittimi. 61

3 La nave a vela Italia è un brigantino armato a goletta con equipaggio fornito dalla Marina Militare e nasce nel 1993 nei cantieri olandesi come Swan Van Makkum (Cigno di Makkum) La ricerca di una strada più efficace per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio marittimo galleggiante da parte della SBSAEL ha portato allo studio dello stato di fatto normativo e una positiva sinergia con le analisi e le proposte avanzate dall Associazione Vele Storiche di Viareggio, con il suo presidente, Roberto Giacinti, nonché rispondenza alle esigenze di alcune delle più importanti associazioni di vele storiche, come l AIVE e l A- SDEC. Si tratta di proporre la creazione di un Registro Imbarcazioni d Epoca (RIE) che possa affiancare, per la tutela e la conservazione delle imbarcazioni, l attività vincolistica del MiBACT, simile, nei suoi obiettivi, a quanto già sperimentato da anni in altri paesi europei, si pensi, ad esempio, ai Bateaux d intérêt Patrimonial francesi (BIT). Come è stato scritto nelle relazioni presentate per illustrare questo progetto, in Italia esiste già un elenco di mezzi storici. È quanto previsto dal Codice della Strada (Dlgs 285 del 30 aprile 1992 e s.m.i., Art. 60 Motoveicoli e autoveicoli d epoca e d interesse storico e collezionistico ; DPR 495/92 Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, Artt. 214 e 215) per i veicoli d epoca, inquadrati nel Registro dei veicoli d epoca. L inclusione in questo registro, la cui redazione è a cura dell ASI (Automotoclub Storico d Italia), assieme a quattro diverse associazioni del settore (Registri storici di FIAT, Alfa Romeo e Lancia, nonché Registro Storico FMI, Federazione Motociclistica Italiana), garantisce al proprietario facilitazioni fiscali e assicurative, permettendo la circolazione del veicolo su strada, pur con alcune limitazioni, diversificate fra i veicoli d epoca e quelli considerati d interesse storico e collezionistico. Recentemente è stata ulteriormente disciplinata l iscrizione e la circolazione dei veicoli d epoca con Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 17 dic Disciplina e procedure per l iscrizione dei veicoli d interesse storico e collezionistico nei registri, nonché per la loro riam missione in circolazione e la revisione periodica (G.U. n.65, Supp. ord. n ). La nostra esperienza e l analisi che abbiamo compiuto sui problemi dell applicabilità delle norme del 62

4 Il San Giuseppe Due del comandante Giovanni Ajmone Cat, condusse negli Anni 70 due lunghe campagne di esplorazione antartica Codice sul patrimonio marittimo, ci porta a pensare che forse varrebbe la pena di immaginare anche per l Italia un doppio sistema che, da una parte, tuteli le imbarcazioni e i mezzi marittimi di particolare pregio e delicatezza conservativa e, dall altra, organizzi e controlli, per l aspetto conservativo, tutta la flottiglia storica navigante. Questa scelta potrebbe da una parte facilitare l attività degli uffici periferici del MiBACT - si rammenta a questo proposito la consistenza e la competenza degli organici e le risorse finanziarie a disposizione- facendo concentrare l attività di tutela solo su alcuni beni, dall altra potendo controllare più efficacemente la grande eterogeneità tipologica e gestionale del patrimonio marittimo nazionale, che, come si è visto, comprende beni che vanno dalla piccola barca da pesca alla nave scuola della Marina Militare, dalla barca porta alla gru galleggiante. Dal punto di vista fiscale, per il proprietario armatore, con l iscrizione al RIE potrebbero essere attivate diverse agevolazioni, un elenco delle quali potrebbe essere il seguente: 1. La riduzione della tassa di possesso; 2. La riduzione dell aliquota IVA sugli acquisti di materiali necessari al restauro; 3. L erogazione di specifici finanziamenti finalizzati esclusivamente al restauro dell imbarcazione, consentendo così anche la diluizione in più esercizi della spesa agli effetti del redditometro; 4. L esclusione dell imbarcazione storica sotto i 14 metri dal redditometro, oppure, l introduzione di appositi correttivi nel calcolo del redditometro per ridurre l incidenza di tali beni nel calcolo del reddito presunto, quali ad esempio dei coefficienti di vetustà; 5. Una detrazione fiscale sulle spese sostenute per ottemperare ai gravosi obblighi del restauro. 63

5 Il trabaccolo Isola d Oro fa parte della flotta della Sezione LNI di Grado Per quanto riguarda invece gli ormeggi e gli scali, sarebbe auspicabile che, sia nei porti antichi riqualificati, sia nei porticcioli di nuova costruzione, una piccola parte delle infrastrutture fosse destinata a ricovero facilitato e riservato o a pontile per l ormeggio, alle imbarcazioni d epoca. L iscrizione al RIE non avrebbe durata illimitata, ma sarebbe cadenzata da revisioni annuali o poliennali, nelle quali l imbarcazione sarebbe sottoposta alla verifica del suo mantenimento e la conservazione delle caratteristiche per le quali è stata iscritta. Sarebbe questo l onere per l armatore, pertanto sollecitato a conservare al meglio il suo mezzo. I criteri per l iscrizione possono essere diversi ed è a questo punto che sia alcune delle associazioni consultate, sia Giacinti, sia la SBAEL sono concordi: occorre che siano le stesse associazioni di questo settore a riunirsi in una Federazione o Fondazione che gestisca l iscrizione, fatti salvi i singoli statuti e le diverse caratteristiche delle associazioni stesse. Solo superando le inevitabili gelosie, o ritrosie o rivalità tra il centinaio di sodalizi più o meno organizzati e più o meno importanti di questo settore, sarà possibile creare un sistema di tutela di questo tipo, che non può calarsi dall alto in un mondo così complesso, dove, pur con le inevitabili differenze culturali e tecniche, sono presenti le conoscenze più vive e pertinenti dello stato dell arte della conservazione delle imbarcazioni d epoca. È altrettanto evidente che la fase più difficile sarà quella di redigere le norme dell iscrizione e i criteri di selezione delle imbarcazioni, ma, nella fase attuale, si potrebbe cominciare con una valutazione basata sui seguenti criteri: 1. Siano state progettate o costruite secondo criteri tecnici innovativi all epoca della progettazione o costruzione; 2. Siano state conservate in maniera appropriata e in condizioni storicamente corrette; 3. Rappresentino un caso particolare per il tipo e l accuratezza della costruzione e per la scelta dei materiali impiegati; 4. Abbiano raggiunto traguardi sia sportivi sia tecnici che le abbiano rese conosciute nell ambiente marittimo o sportivo o protagoniste di eventi particolari; 5. Rivestano valore o interesse storico per le personalità che le hanno possedute; 6. Abbiano contribuito attivamente allo sviluppo sociale ed economico del Paese; 7. Siano fedeli riproduzioni di imbarcazioni storiche utilizzate come strumenti sussidiari, illustrativi e didattici. A oggi questa proposta è stata presentata pubblicamente e alle più importanti associazioni e ci si sta attivando perché possa essere assunto anche come programma politico da chi ha responsabilità di governo e gestionali nel settore non solo nautico, ma anche in quello economico. La fattibilità del RIE è oltremodo resa possibile da una norma inserita nella Legge 24 dicembre 2012, n. 228, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, legge di stabilità 2013, (GU n. 302 del ), nata su sollecitazione dell UCINA per sostenere i cantieri nautici, che prevede la creazione del Sistema Telematico Centrale della nautica da diporto comprensivo dell Archivio Telematico Centrale contenente informazioni di carattere tecnico, giuridico, amministrativo e di conservatoria riguardanti le navi e le imbarcazioni da diporto. Il regolamento attuativo è, tra l altro, stato finalmente approvato con DPR nell agosto del In questo archivio potrebbe essere inserita la sottocategoria delle imbarcazioni d epoca, iscritte, appunto, al RIE. 64