Aggiornamento 2008 Funzione Ambiente A2A 12 settembre 2008

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1 Aggiornamento 2008 Documento emesso da: Funzione Ambiente A2A Data emissione: 12 settembre 2008

2 INDICE DAL RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DEL SETTORE IMPIANTI BERGAMO PRIMO AGGIORNAMENTO IL GRUPPO DI APPARTENENZA: IL GRUPPO A2A.3 Attività e territorio servito Area di consolidamento del gruppo A2A Il Management Il gruppo A2A e l ambiente Aprica SpA IL SETTORE IMPIANTI BERGAMO Localizzazione del sito Il sito e le attività L Organizzazione ed il SGA ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI E LORO GESTIONE Consumo di risorse Protezione del suolo, delle falde e dei corsi d acqua Emissioni in atmosfera Gestione dei rifiuti prodotti Gestione dei rifiuti da raccolta differenziata Rumore La gestione delle emergenze ambientali LA CONFORMITÀ NORMATIVA IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (SGA) DEL SETTORE IMPIANTI BERGAMO OBIETTIVI, TRAGUARDI E PROGRAMMI AMBIENTALI DICHIARAZIONI Dal Comitato di Coordinamento Dal Verificatore Ambientale Dal Comitato EMAS ALLEGATO 1 - Bilancio Ambientale Termovalorizzatore ALLEGATO 2 - Bilancio Ambientale Impianto CDR GLOSSARIO

3 DAL RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE Questo primo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale, giunge a pochi mesi da importanti cambiamenti societari ed organizzativi: l ingresso in Aprica del Settore Impianti Bergamo e la costituzione del gruppo A2A mediante la fusione delle realtà bresciane e bergamasche con quelle analoghe milanesi. Prosegue e si riconferma pertanto il nostro impegno per l ambiente e per la certificazione ambientale EMAS come scelta aziendale e strategia di gruppo il Responsabile del Settore Impianti Bergamo ing. Paolo Angeloni A2A Funzione Ambiente - Pagina 1 di 62

4 LA DICHIARAZIONE DEL SETTORE IMPIANTI BERGAMO PRIMO AGGIORNAMENTO Il Settore Impianti Bergamo di Aprica S.p.A. è un organizzazione che aderisce volontariamente alla realizzazione di un Sistema di Gestione Ambientale, di cui ha ottenuto la certificazione di conformità secondo la norma internazionale UNI EN ISO nel 2004 per la prima volta come Bergamo Ambiente Servizi. Nel 2007 il Settore, facente parte di ASM Brescia S.p.A, ha ottenuto la registrazione secondo il Regolamento Comunitario (Regolamento EMAS). Il Regolamento EMAS è emanato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo e pertanto il suo ambito di applicazione è comunitario. Inoltre, il sistema di rilascio della registrazione EMAS, che costituisce il riconoscimento e la garanzia di applicazione del Sistema di Gestione in oggetto, si svolge in ambito pubblico In base a quanto esso stabilisce, l Organizzazione è tenuta a predisporre e pubblicare la Dichiarazione Ambientale. In particolare la presente Dichiarazione Ambientale costituisce il primo aggiornamento, dei due annuali previsti, del documento emesso nel 2007, e riporta i dati ambientali del 2007 e del 1 semestre 2008 Tale documento si propone di: descrivere la realtà in cui opera l Organizzazione oggetto della registrazione e comunicare gli obiettivi e i principi generali d azione che la stessa si impegna a rispettare a tutela dell ambiente fornire informazioni inerenti gli aspetti e gli impatti ambientali dell attività svolta, le relative prestazioni ambientali e lo stato di avanzamento dell organizzazione nel completamento del proprio programma di miglioramento ambientale soddisfare le esigenze del pubblico, individuato in tutti i possibili portatori di interesse quali cittadini, autorità locali, clienti, fornitori, sindacati, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, Camera di Commercio, ecc., mediante la pubblicazione di uno strumento di comunicazione ambientale che sia il più possibile chiaro e completo Significativi cambiamenti sono avvenuti nella collocazione societaria dell Organizzazione. A Dicembre 2007 il Settore Impianti Bergamo è confluito, con tutte le attività del Gruppo ASM relative alla raccolta e trattamento dei rifiuti, in Aprica S.p.A. Il primo Gennaio 2008 è avvenuta inoltre la fusione societaria tra ASM Brescia S.p.A ed AEM S.p.A. con la conseguente nascita di A2A S.p.A. A tale nuovo assetto societario ed organizzativo si farà pertanto riferimento nel presente documento A2A Funzione Ambiente - Pagina 2 di 62

5 Attività e territorio servito IL GRUPPO DI APPARTENENZA: IL GRUPPO A2A Il Gruppo A2A, costituito da A2A e dalle sue controllate, rappresenta una realtà impegnata nell erogazione di servizi di utilità pubblica e privata, presente prevalentemente sull intero territorio nazionale. A2A si inquadra nel contesto evolutivo del settore delle local utilities italiane che, a fronte della progressiva apertura alla concorrenza, ha avviato un processo di consolidamento che sta portando alla formazione di un ristretto numero di operatori di dimensioni maggiori. La dimensione di A2A, sia in termini operativi che economico-finanziari, è di rilevanza europea e tale da posizionarla al primo posto tra le ex municipalizzate italiane. In particolare, sulla base dei dati operativi, A2A sarà leader in Italia nel settore delle local utilities, operando nelle seguenti filiere di servizi: - nella produzione elettrica, posizionandosi al secondo posto come operatore elettrico indipendente nazionale per capacità installata - nella vendita di elettricità e gas, in cui occupa la terza posizione a livello nazionale per volumi venduti - nella distribuzione di elettricità e gas, ben posizionandosi alle spalle di ENI e ENEL - nei servizi ambientali, in cui A2A ha un ruolo di leadership a livello nazionale e una dotazione impiantistica tecnologicamente avanzata - nel teleriscaldamento, posizionandosi saldamente al primo posto nel settore teleriscaldamento in Italia In termini di obiettivi industriali, il nuovo Gruppo intende inoltre: - raggiungere dimensioni adeguate per competere con gli altri operatori nazionali ed esteri,rafforzare l integrazione a monte e a valle nella catena del valore delle attività caratteristiche - accrescere il potenziale negoziale nei mercati liberalizzati - cogliere le opportunità derivanti da economie di scala e sinergie di costo e di investimento nell ottica del miglioramento della qualità dei servizi offerti, - rafforzare il radicamento territoriale, operando, oltre a Milano, Brescia e Bergamo, in numerose città lombarde ed emiliane - rafforzare la promozione di tecnologie innovative per il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile. Di seguito si riportano i momenti significativi della nascita di A2A. A2A Funzione Ambiente - Pagina 3 di 62

6 1 gennaio 2008 Avvio di A2A SpA 24 dicembre 2007 Stipula degli atti di fusione di AMSA in AEM e di ASM in AEM 19 dicembre 2007 L Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato autorizza la fusione 22 ottobre 2007 Le Assemblee Straordinarie di ASM e di AEM approvano il progetto di fusione 23 luglio 2007 Il Consiglio Comunale di Milano approva il progetto di fusione 27 giugno 2007 Il Consiglio Comunale di Brescia approva il progetto di fusione I Comuni di Milano e Brescia sottoscrivono l Accordo Quadro 4 giugno 2007 I CdA di AEM, ASM e AMSA approvano l'accordo Quadro 18 dicembre 2006 I CdA di AEM, ASM e AMSA approvano il Piano Industriale relativo al progetto di integrazione societaria luglio 2006 Avvio del negoziato tra AEM e ASM L attuale struttura di A2A deriva dalla fusione per incorporazione, avvenuta nel gennaio 2008, di tre realtà storiche: AEM SpA., AMSA Holding S.p.A. e ASM Brescia SpA. Il progetto, all interno del quale si colloca tale fusione, realizza uno dei primi passi del processo di consolidamento in atto nel settore delle aziende di servizi pubblici locali in Italia. A seguito di tali operazioni, la produzione del Gruppo A2A risulterà quindi meglio distribuita sul territorio nazionale e maggiormente diversificata in termini di fonti primarie e tecnologie utilizzate. La Società è quotata alla Borsa Italiana ed ha avviato un processo di consolidamento che sta portando alla formazione di un ristretto numero di operatori di dimensioni maggiori, pur con un forte radicamento territoriale Le aree di attività riconducibili agli ambiti descritti nella mission nelle quali il Gruppo A2A Spa è principalmente impegnato sono nei seguenti settori: della produzione, vendita e distribuzione di energia elettrica della vendita e distribuzione del gas della produzione, distribuzione e vendita di calore tramite reti di teleriscaldamento della gestione dei rifiuti della gestione del ciclo idrico integrato Le attività sono organizzate in 4 "Filiere", cui vanno aggiunti i servizi di corporate e gli altri servizi A2A Funzione Ambiente - Pagina 4 di 62

7 Energia L attività della filiera è finalizzata alla vendita sui mercati all ingrosso e al dettaglio di energia elettrica e gas metano. Il supporto alle aree commerciali è assicurato dalle attività di approvvigionamento combustibili, programmazione e dispacciamento impianti di generazione elettrica, ottimizzazione portafoglio e trading sui mercati nazionali ed esteri. Calore e Servizi L attività della filiera è principalmente finalizzata alla vendita di calore e di elettricità prodotti da impianti di cogenerazione (prevalentemente di proprietà del Gruppo). La vendita del calore cogenerato avviene mediante reti di teleriscaldamento. La filiera assicura anche il servizio di gestione di impianti di riscaldamento di proprietà di terze parti (servizi di gestione calore) e attività di facility management. Ambiente L attività della filiera è relativa a tutto il ciclo della gestione dei rifiuti, dalla raccolta e spazzamento, al trattamento, smaltimento e recupero di materia ed energia. È infatti compreso nell attività della filiera il recupero del contenuto energetico dei rifiuti attraverso impianti di termovalorizzazione o impianti biogas. Reti L attività della filiera comprende la gestione tecnico-operativa di reti di trasmissione e distribuzione di energia elettrica, di trasporto e distribuzione di gas naturale e la gestione dell intero Ciclo Idrico Integrato (captazione delle acque, gestione degli acquedotti, distribuzione idrica, gestione di reti fognarie, depurazione). Altri Servizi e Corporate I Servizi di Corporate comprendono le attività di guida, indirizzo strategico, coordinamento e controllo della gestione industriale, nonché i servizi a supporto del business e delle attività operative (es. servizi amministrativi e contabili, finanziari, legali, di approvvigionamento, di gestione del personale, di information technology, di comunicazione etc.). Negli Altri Servizi sono comprese le attività relative all illuminazione pubblica, agli impianti di regolazione del traffico, ai servizi di videosorveglianza e alla gestione delle lampade votive. Per maggiori dettagli sul gruppo e sulla storia delle due società si consiglia di consultare i documenti pubblicati sul sito internet, in particolare il Rapporto di Sostenibilità dati 2007: Area di consolidamento del Gruppo A2A L indirizzo che il Gruppo A2A intende perseguire con la mission e la strategia descritti è evidenziato dalla struttura stessa del gruppo: A2A Funzione Ambiente - Pagina 5 di 62

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9 L attuale assetto evidenzia l intenzione di concentrare lo sviluppo industriale del Gruppo in quattro aree di attività. Le società consolidate a bilancio nel Gruppo A2A infatti sono suddivise nei seguenti ambiti: Energia, Ambiente, Calore e Servizi, Reti e Altri servizi e Corporate. Il Management A2A: IL MODELLO DUALE Il modello duale adottato da A2A consente di valorizzare il ruolo d indirizzo e controllo proprio degli azionisti tramite il Consiglio di Sorveglianza, mentre assegna le attività di gestione al Comitato di Gestione che assume, quindi, una valenza manageriale. La governance duale risponde tra l altro ai criteri d equilibrio tra i partner negli organi societari e per la stabilità del controllo pubblico. L attuazione di un sistema aperto facilita altresì il processo d aggregazione con altre realtà territoriali. Il modello di governance dualistico adottato dalla società si basa su un Consiglio di Sorveglianza e su un Consiglio di Gestione di durata triennale. Il Consiglio di Sorveglianza è composto da 15 consiglieri, di cui 6 nominati direttamente dal Comune di Brescia, 6 dal Comune di Milano ed i restanti 3, tramite voto di lista, dalle minoranze. Il consiglio di Gestione è composto da 8 consiglieri nominati dal Consiglio di Sorveglianza sulla base di liste presentate dai Consiglieri di Sorveglianza. Il Consiglio di Gestione, su indicazione del Consiglio di Sorveglianza, nomina due Direttori Generali scelti tra i consiglieri di gestione e con competenze e funzioni complementari. In particolare: un Direttore Generale è responsabile dell area di mercato e delle direzioni centrali incaricate di fornire servizi di Corporate e di svolgere attività centralizzate a beneficio delle direzioni delle società del Gruppo A2A. L altro Direttore Generale è responsabile delle aree tecnico operative della società A2A e delle società del Gruppo, quali le aree relative alla produzione, ingegneria, sviluppo e innovazione in ambito tecnico operativo, alla distribuzione di energia elettrica e gas, alla distribuzione calore, al ciclo idrico integrato ed ai servizi ambientali. Nell ambito della gestione ambientale le attività sono coordinate dalle Funzioni Qualità e Ambiente e supportate dalla collaborazione di alcune Direzioni facenti capo alla Direzione Generale Aree Corporate e Mercato: Affari Legali, Approvvigionamenti e Logistica, Progetti di Organizzazione e Sviluppo Risorse, Amministrazione, Pianificazione, Finanza e Controllo ed infine Comunicazione e Relazioni Esterne. L organigramma identifica chiaramente i due principali ambiti di gestione aziendale: A2A Funzione Ambiente - Pagina 7 di 62

10 Il Gruppo A2A e l ambiente La Politica del Gruppo è il documento con cui l'alta Direzione di A2A si assume in prima persona la responsabilità in merito alla definizione ed all'attuazione delle politiche per la qualità, per l'ambiente e per la sicurezza che siano appropriate agli scopi della Società e del Gruppo ed orientate ad uno sviluppo sostenibile delle proprie attività. Il documento rappresenta quindi in modo formale l'impegno della Direzione volto a garantire il perseguimento di obiettivi predefiniti in linea con quanto fissato dalle norme internazionali UNI EN ISO e OHSAS L'impegno così assunto viene comunicato alle persone che lavorano per l'organizzazione, o per conto di essa, perché sia conosciuto e compreso da chi contribuisce in prima persona ai risultati che il Gruppo si propone. I benefici raggiungibili mirano a favorire uno sviluppo eco-sostenibile, teso a migliorare le condizioni economiche dell'organizzazione e la stessa qualità della vita. Ecco perché la Politica è diffusa ed acquisita prima di tutto dal personale interno che è e ne sarà il diretto artefice. Non si tratta di un documento inutilizzato ed immutato nel tempo, ma viene periodicamente ridiscussa ed aggiornata. Il miglioramento continuo delineato si realizza A2A Funzione Ambiente - Pagina 8 di 62

11 modificando la propria strategia, perfezionandola ed adattandola a valori e principi condivisi. Per una Società multiservizi come A2A, in continua evoluzione ed in forte espansione, la Politica di Gruppo così come comunicata e diffusa si propone non solo come documento enunciativo di intenti, ma come un vero e proprio strumento di coesione e condivisione fra tutte le parti coinvolte: dipendenti, clienti, fornitori, cittadini ed azionisti. L implementazione e l applicazione di Sistemi di Gestione Ambientale a tutte le principali attività svolte costituisce uno strumento fondamentale per la concretizzazione degli obiettivi presentati all interno della Politica Ambientale del Gruppo. Tale percorso comprende l attuazione dei principi internazionali previsti dalle norme di riferimento a livello di singola realtà o impianto aziendale, al fine di meglio cogliere e governare gli aspetti tipici della specifica attività. Per questo motivo si è deciso non di attivare un unico sistema per l intera società, ma, data la diversificazione e complessità delle attività svolte, di attuare uno specifico sistema per ognuno dei siti e/o attività di maggior impatto. Tale impegno è sottolineato dalla presenza dei documenti di politica ambientale di settore, direttamente derivanti dalla Politica Ambientale di Gruppo. Dunque, oggi l'impegno profuso negli anni dall azienda in campo ambientale e la corretta implementazione di Sistemi di Gestione Ambientale sono riconosciuti pubblicamente, attraverso l ottenimento della Certificazione ISO e della Registrazione EMAS per le principali attività aziendali. Per maggiori dettagli sulle certificazioni del gruppo A2A ad adesione volontaria per i Sistemi di Gestione Ambientale si consiglia di consultare i documenti pubblicati sul sito internet Aprica Spa Aprica spa è una azienda nata nel 1979 operante nel campo dell'igiene ambientale che in seguito ai nuovi assetti societari si è integrata con la sezione di igiene urbana di ASM Spa e fa attualmente parte del gruppo A2A. La sua esperienza pluriennale nel ciclo integrato dei rifiuti le permette di offrire le soluzioni più adeguate ad ogni esigenza proveniente sia dal settore pubblico che da quello privato. Le crescenti necessità di adeguarsi ad una normativa sempre più rigida, permettono, grazie a criteri di affidabilità e trasparenza, di offrire al cliente un prodotto sicuro e verificabile in ogni passaggio della filiera del rifiuto. Aprica oltre a gestire la raccolta, il trasporto, il trattamento, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti si occupa anche di progettazione, costruzione, gestione di impianti e discariche controllate per rifiuti di qualsiasi categoria, oltre alle operazioni di gestione della fase postchiusura, nonché tutte le ulteriori attività relative alla gestione dei rifiuti di qualsiasi categoria. Di seguito si riporta l organigramma dell azienda A2A Funzione Ambiente - Pagina 9 di 62

12 Anche Aprica S.p.A. si pone positivamente nei riguardi dell ambiente. Essa ha elaborato una propria Politica Ambientale, recentemente integratasi con quella del Settore Impianti Bergamo A2A Funzione Ambiente - Pagina 10 di 62

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14 IL SETTORE IMPIANTI BERGAMO Localizzazione del sito Il sito è facilmente raggiungibile dall autostrada Milano - Venezia, uscendo al casello di Dalmine e percorrendo la ex SS525, Via Grumello, in direzione Bergamo, per 3 km. Provenendo invece dalla città di Bergamo, è sufficiente percorrere la Circonvallazione in direzione Milano, uscire a Lallio- Treviolo e proseguire verso Dalmine sulla SS525 (statale del Brembo, via Grumello) fino ad incontrare gli impianti dopo pochi chilometri. A2A Funzione Ambiente - Pagina 12 di 62

15 Il sito e le attività Il Settore Impianti Bergamo di Aprica, svolge le sue attività all interno del sito denominato Area Impianti Bergamo. In tale area, situata nel Comune di Bergamo in via Goltara e confinante con i comuni di Lallio e di Treviolo, si svolgono, sin dagli anni 60, le attività di trattamento dei rifiuti e di depurazione delle acque per la città di Bergamo. Le attività di gestione dei rifiuti sono svolte in piena autonomia organizzativa, economica e gestionale dal Settore Impianti Bergamo e sono oggetto della certificazione mentre le attività legate alla depurazione delle acque sono condotte dalla società BAS S.I.I. SpA. (gruppo A2A) e non essendo oggetto della registrazione EMAS non verranno descritte nella Dichiarazione Ambientale. Nell area è presente una piattaforma ecologica per la raccolta differenziata, a servizio dei cittadini e dotata di un ingresso al pubblico separato, dal 1 gennaio 2008 anch essa gestita dall organizzazione. Per Sito quindi di seguito intenderemo la parte di Area Impianti Bergamo dove si svolgono tutte le attività che costituiscono il sistema integrato di gestione, trattamento, recupero e stoccaggio dei rifiuti urbani Ubicazione Tipo di impianti Superficie del sito m 2 Attività Scheda del Sito Via Goltara 23, Bergamo Codici NACE e Potenzialità termovalorizzatore alimentato a rifiuti speciali (CDR) Impianto per la produzione di Combustibile Derivato dai rifiuti (CDR) impianto per lo stoccaggio di rifiuti da raccolta differenziata piattaforma ecologica per la raccolta differenziata Stoccaggio, trattamento e recupero rifiuti urbani e speciali Termovalorizzatore: 48 MWt, Linea CDR: t/anno Stoccaggio: 3000 mc/anno rifiuti in D15/R13, t/anno rifiuti in R13/D14, 5 mc/anno rifiuti contenenti PCB, Piattaforma ecologica: mc in R13/D15 (rif. non per), 50.5 mc in R13 (rif. non. per), mc in R13 (rif. per.). A2A Funzione Ambiente - Pagina 13 di 62

16 Planimetria del sito LEGENDA 1 Ingresso - Pesa 2 Area destinata nuova centrale di teleriscaldamento - Bergamo 3 Stazione di trasbordo spazzamento stradale 4 Stoccaggio rifiuti non pericolosi da raccolta differenziata 5 Impianto di bioessicazione R.S.U. 6 Stazione di raffinazione bioessicato 7 Stoccaggio rifiuti provenienti da raccolta differenziata 8 Palazzina Uffici - magazzini - officina 9 Piattaforma Ecologica 10 Cabina riduzione e misura gas metano (CIGE SPA) 11 Impianto GE 40/10 di Bas Power A2A Funzione Ambiente - Pagina 14 di 62

17 Il rifiuto solido urbano non differenziato, dopo i controlli e la pesatura all ingresso, viene indirizzato alla Linea CDR. Qui, mediante un processo di essiccazione biologica e raffinazione, si produce Combustibile Derivato da Rifiuti (CDR) destinato ad alimentare il Termovalorizzatore, e rifiuto essiccato che viene recuperato in altri impianti del gruppo Il Termovalorizzatore, denominato GE 40/10, produce energia elettrica dalla combustione di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti) e in misura minore Biogas. L impianto ha una potenzialità di circa 48 MW termici e 11,5 MW elettrici, con un massimo recuperabile di circa t/a di CDR. L impianto di termovalorizzazione GE 40/10 è di proprietà della società BAS Power S.r.l. (partecipata al 100% da A2A S.p.A.) ma è gestito in piena autonomia dal Settore Impianti Bergamo di Aprica che è quindi responsabile delle scelte operative e del rispetto delle prescrizioni autorizzative. Il rifiuto proveniente da raccolta differenziata sul territorio e dalla piattaforma ecologica interna al Sito, viene invece smistato nelle apposite aree dell impianto di stoccaggio, realizzato per ricevere le frazioni separate dei rifiuti prodotti nella città di Bergamo e, raggiunta la quantità necessaria per il carico ottimale, indirizzare questi rifiuti ad impianti di recupero. Il diagramma di flusso seguente illustra schematicamente le operazioni che avvengono sul Sito A2A Funzione Ambiente - Pagina 15 di 62

18 L organizzazione ed il SGA L organizzazione che applica il Sistema di Gestione Ambientale, intesa secondo quanto definito dal regolamento EMAS, comprende oltre al personale del Settore Impianti Bergamo anche quei settori aziendali di Staff di A2A ed Aprica, le cui attività sono direttamente o indirettamente connesse con la gestione degli aspetti ambientali individuati. Il Settore Impianti Bergamo di Aprica impiega circa 61 persone, di cui: 25 addetti alle attività produttive del Termovalorizzatore e dell impianto CDR (reparto Trattamento Rifiuti) 16 addetti all impianto di stoccaggio (reparto Movimentazione Rifiuti) 10 addetti alle manutenzioni (reparto Manutenzione) 5 addetti alla piattaforma ecologica 5 persone aventi ruoli di supporto (Staff) Gli uffici di supporto, nell ambito della Gestione Ambientale sono invece: Funzione Ambiente e Funzione Qualità di A2A, che coordinano e supportano dal punto di vista tecnico ed operativo le fasi di sviluppo e attuazione del Sistema Gestione Ambientale Direzione Affari Legali, che ha il compito di supportare i responsabili delle diverse attività nell'interpretazione di quesiti normativi o legali specifici, di fornire consulenza legale in materia ambientale e di raccogliere e diffondere la documentazione giuridica ambientale Direzione Comunicazione, che cura, in collaborazione con le funzioni Ambiente e Qualità, l'effettuazione di attività di comunicazione e sensibilizzazione ambientale Direzione Personale e Servizi Generali, che cura la gestione del personale, tra cui la gestione delle risorse umane, l'effettuazione di interventi di formazione ambientale per dirigenti, tecnici e personale operativo e la manutenzione degli uffici Direzione Approvvigionamenti e Logistica che effettua acquisti di beni e servizi, verifica, in collaborazione con la Funzione Ambiente, la conformità dei requisiti ambientali dei fornitori e cura la qualifica e la valutazione dei fornitori e la gestione fornitori del relativo Albo A2A Funzione Ambiente - Pagina 16 di 62

19 L Organizzazione ed il Sistema di Gestione Ambientale schema gerarchico funzionale A2A Funzione Ambiente - Pagina 17 di 62

20 ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI E LORO GESTIONE Gli aspetti ambientali sono, come li definisce il regolamento EMAS, gli elementi delle attività, prodotti o servizi dell organizzazione che possono interagire con l ambiente. Ciascun aspetto ambientale dell attività del Settore Impianti Bergamo è stato valutato per determinarne la sua significatività ed i suoi potenziali impatti, ovvero modifiche all ambiente, positive o negative, legate a tale aspetto. Le modalità operative da seguire per l individuazione degli aspetti ambientali e per la valutazione della loro significatività sono state definite in una specifica procedura. Ciò in attuazione di quanto previsto dalla norma ISO riguardante i Sistemi di Gestione Ambientale e dal Regolamento EMAS. In particolare il processo di analisi è articolato in diverse fasi: - inquadramento territoriale ed ambientale - identificazione delle attività interne ed esterne al sito - identificazione degli aspetti ambientali e dei relativi impatti ambientali - valutazione della significatività dell impatto o degli impatti ambientali relativi ad ogni aspetto ambientale - predisposizione dell elenco degli aspetti ambientali significativi ed attività associate L estensione dell analisi ambientale alla piattaforma ecologica ha condotto alla determinazione di impatti significativi sostanzialmente riconducibili a quelli già analizzati per gli altri impianti, in particolar modo l impianto di stoccaggio. L unico aspetto significativo non emerso precedentemente è quello relativo all abbandono di rifiuti all esterno dell Area Impianti, aspetto che quindi è stato valutato attentamente pur trattandosi di aspetto indiretto (non direttamente gestibile da Aprica) Nel presente capitolo viene analizzata e discussa la gestione degli aspetti e degli impatti ambientali significativi, che per maggiore comodità e chiarezza sono stati raggruppati in: - Consumo di risorse: combustibili, energia, prodotti chimici, acqua - Protezione del suolo, delle falde e dei corsi d acqua: scarichi idrici - Emissioni in atmosfera - Gestione dei rifiuti: rifiuti prodotti e rifiuti trattati - Rumore - Gestione delle Emergenze Verranno inoltre esaminati e commentati i principali dati ambientali raccolti e messi a disposizione dall organizzazione, nonché gli indicatori ambientali. Per chiarezza espositiva i dati sono preferibilmente riportati su grafici, mentre il compendio completo dei dati e degli indicatori è contenuto in una tabella riassuntiva in allegato alla Dichiarazione Ambientale. A2A Funzione Ambiente - Pagina 18 di 62

21 CONSUMO DI RISORSE Combustibili Il Termovalorizzatore è sostanzialmente un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza CDR, combustibile derivato dai rifiuti, in parte prodotto dall Impianto CDR ed in parte in arrivo da fornitori esterni. Il consumo di altri combustibili, metano e gasolio, è marginale ed è legato al mantenimento di bruciatori ausiliari (Termovalorizzatore) o alle prove di funzionamento dei Gruppi Elettrogeni Diesel (impianto CDR). Inoltre il biogas proveniente dal vicino depuratore viene utilizzato per surriscaldare il vapore nel circuito termico del Termovalorizzatore Utilizzo dei combustibili per la produzione di energia Nei grafici che seguono sono riportati i consumi di combustibile (CDR) e l energia elettrica prodotta dal 2004 al 1 semestre Si nota che il consumo di CDR e la relativa produzione di energia sono notevolmente incrementati nel 2006 grazie alla messa a regime dell impianto, mentre nel 2007 si è avuto addirittura un aumento di efficienza (maggior produzione energetica con minor utilizzo di combustibile), come rilevabile anche dalle Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) risparmiate. Termovalorizzatore: CDR utilizzato sem 2008 CDR interno (t) CDR esterno (t) CDR totale (t) A2A Funzione Ambiente - Pagina 19 di 62

22 Energia elettrica immessa in rete (Gwh) , sem 2008 Infatti l utilizzo di CDR consente di risparmiare combustibile fossile tradizionale (olio combustibile, carbone etc). L indicatore viene quindi calcolato valutando il quantitativo di combustibili fossili che sarebbe necessario per produrre le stesse quantità di elettricità generate dal Termovalorizzatore con sistemi di produzione convenzionali. In particolare come sistema alternativo per la produzione elettrica viene considerata una centrale termoelettrica alimentata a combustibile solido (carbone) con rendimento nell intorno del 34% 1 1 Fonte valori medi: A2A Funzione Ambiente - Pagina 20 di 62

23 Risparmio energetico (TEP) sem 2008 Nel calcolo si tiene conto del metano utilizzato per i bruciatori ausiliari e del recupero energetico dovuto all utilizzo del biogas. L utilizzo di combustibile derivato dai rifiuti consente inoltre di diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera. Infatti lo smaltimento di rifiuti in discarica fa perdere di fatto il loro contenuto energetico, mentre le emissioni di gas a effetto serra (CO2 e metano) vengono prodotte in ogni caso dal naturale processo fermentativo che avviene all interno della discarica stessa. La termovalorizzazione del rifiuto invece permette di risparmiare le emissioni di anidride carbonica dovute al consumo di combustibili fossili che sarebbero necessari per produrre la stessa quantità di energia Produzione del combustibile: la Linea CDR L impianto di produzione del CDR fornisce al Termovalorizzatore GE 40/10 una parte del combustibile necessario. Il rimanente proviene da fornitori esterni, come è desumibile dal grafico relativo al consumo di CDR La Linea CDR trasforma i rifiuti solidi urbani in prodotto cosiddetto rifiuto essiccato e, dopo una ulteriore fase di vagliatura e raffinazione, in CDR. Tutto il CDR prodotto viene utilizzato nel GE 40/10, mentre il rifiuto essiccato viene avviato direttamente al recupero mediante termovalorizzazione in altri impianti. L entrata a regime graduale del Termovalorizzatore ha progressivamente ridotto la porzione di rifiuto essiccato avviata a smaltimento, fino ad annullarsi nel 2007 A2A Funzione Ambiente - Pagina 21 di 62

24 Impianto CDR - Rifiuto recuperato rifiuto essiccato a recupero CDR prodotto metalli non ferrosi metalli tonn/anno sem 2008 Impianto CDR - Rifiuto avviato a smaltimento pericolosi sottovaglio rifiuto essiccato a smaltimento tonn/anno sem 2008 Dal processo di raffinazione si ottiene una porzione metallica che viene recuperata ed un sottovaglio che invece viene avviato in discarica. Globalmente il rifiuto recuperato si attesta A2A Funzione Ambiente - Pagina 22 di 62

25 attorno al %, al quale va aggiunta la perdita di peso per essiccazione biologica (si veda grafico dell efficienza) che si aggira sempre attorno al 22-25% Impianto CDR : Efficienza gestionale 100% 90% 22,0 23,0 22,7 26,0 23,1 Perdita peso per essiccazione biologica 80% 70% 60% 50% 34,3 25,6 13,5 8,2 7,7 Rifiuto smaltito Rifiuto recuperato 40% 30% 20% 10% 0% 43,7 51,5 63,8 65,8 69, sem 2008 L elenco completo dei CER dei rifiuti prodotti è il seguente: ferro e acciaio , fusti , materiale assorbente e , metalli ferrosi , metalli non ferrosi , oli , sottovaglio , torbe Altri combustibili Il Termovalorizzatore è dotato di bruciatori ausiliari a gas naturale necessari in avviamento e per mantenere in temperatura il letto fluido in alcune fasi. Il biogas proveniente dalla digestione anaerobica dei fanghi del vicino depuratore viene invece utilizzato per il surriscaldamento del vapore prodotto dall impianto di termovalorizzazione (quantità nel bilancio ambientale in allegato). Infine la Linea CDR ha un consumo quasi trascurabile di gasolio (circa 200 litri all anno), utilizzato per le prove di accensione dei gruppi elettrogeni di emergenza. A2A Funzione Ambiente - Pagina 23 di 62

26 Consumo di energia elettrica Consumi energetici del Termovalorizzatore Tra i fattori che influenzano in modo significativo l efficienza energetica dell impianto, oltre al rendimento del processo di conversione dell energia termica in energia elettrica, vi sono anche i consumi elettrici, dovuti all inevitabile impiego di energia elettrica, in parte autoprodotta ed in parte proveniente da rete, per il funzionamento delle macchine elettriche (pompe e ventilatori principalmente). Per il contenimento dei consumi, tutti i principali macchinari rotanti dell impianto sono dotati di motori alimentati a frequenza variabile, controllati da un efficace sistema di automazione che ne ottimizza il funzionamento. Termovalorizzatore: consumi % EE % su EE prodotta , sem 2008 I consumi sono sostanzialmente proporzionali all energia prodotta, ne deriva un trend costante del rapporto tra autoconsumi ed energia elettrica lorda prodotta che si aggira attorno al 20%. Consumi di energia della Linea CDR L impianto di produzione del rifiuto essiccato/cdr richiede apprezzabili quantitativi di energia elettrica, unica forza motrice delle macchine. Anche in questo caso il consumo di energia elettrica, se rapportato alle tonnellate di rifiuto trattato, è abbastanza costante (si veda grafico relativo), aggirandosi attorno ai 45 Kwh/Tonn. A2A Funzione Ambiente - Pagina 24 di 62

27 Impianto CDR: consumi specifici di Energia Elettrica Kwh/tonn rifiuti trattati sem 2008 Consumo materie prime e prodotti chimici Il consumo prevalente di prodotti chimici è dovuto alla sezione di trattamento delle emissioni gassose del Termovalorizzatore ed all impianto di produzione di acqua demineralizzata mediante scambio ionico. In particolare vengono utilizzati: Dolomite, addizionata alla sabbia del letto fluido per effettuare un primo abbattimento dello zolfo ed aumentare la temperatura di fusione della massa fluida Sabbia, per il reintegro del letto fluidizzato Bicarbonato di sodio, come reagente per l abbattimento dell anidride solforosa e dell acido cloridrico presente nei fumi di combustione Carbone attivo, ha la funzione di adsorbire i metalli ed i microinquinanti organici dei fumi Ammoniaca in soluzione acquosa, per l abbattimento degli NO X all interno del reattore catalitico Acido cloridrico e idrossido di sodio (soda caustica), reagenti per la rigenerazione delle resine a scambio ionico dell impianto di produzione dell acqua demineralizzata Nel grafico che segue viene riportato il consumo specifico di questi prodotti, riferito cioè all unità di energia prodotta dal Termovalorizzatore. Nel 2007 si riconfermano i consumi A2A Funzione Ambiente - Pagina 25 di 62

28 dell anno precedente, con un lieve incremento per la dolomite, peraltro il prodotto impiegato in quantità maggiori nel processo. Termovalorizzatore: consumi specifici prodotti chimici 20,0 18,9 18,0 tonn/gwh 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 14,2 13,13,2 12,7 12,1 11,7 11,4 10,3 10,5 9,7 9,1 7,3 6,6 3,0 2,8 2,7 2,5 2,4 1,6 1,6 1,8 1,3 0,2 0,5 0,6 0,7 0,1 0,1 0,2 0,2 0,20,3 0,40, sem 2008 Acido cloridrico Soda carboni attivi Soluz. Ammoniacale Sabbie Bicarbonato Dolomite Vengono inoltre consumate in misura minore altre sostanze quali gli oli minerali per la lubrificazione delle parti meccaniche ed additivi per il condizionamento delle acque di processo. La Linea CDR ha un consumo di sostanze chimiche molto limitato. Principalmente viene impiegato un prodotto detergente/igienizzante avente la funzione di tenere sotto controllo la proliferazione di mosche. Per le quantità dei prodotti chimici si veda il bilancio ambientale in allegato. In generale la scelta della sostanza da impiegare viene orientata, quando possibile, verso prodotti a minore impatto, mentre una serie di procedure definiscono le modalità operative da seguire per l acquisto, il ricevimento, l utilizzo e lo smaltimento di sostanze e preparati pericolosi per la salute e per l ambiente. A2A Funzione Ambiente - Pagina 26 di 62

29 Consumo di acqua Il processo di produzione di energia elettrica in centrali termoelettriche richiede, nei processi tradizionali, grandi quantitativi di acqua di raffreddamento, necessaria a condensare il vapore in uscita dalle turbine e a chiudere il ciclo termodinamico. La soluzione adottata presso l Area Impianti, è invece particolarmente vantaggiosa per l ambiente in quanto il calore da smaltire viene utilizzato per riscaldare in maniera controllata l acqua della vasca di post-nitrificazione del vicino depuratore, utilizzandosi pertanto acqua parzialmente depurata che poi ritorna all impianto di depurazione per completare il processo. Ciò è possibile grazie ad un accordo raggiunto tra l Organizzazione (Settore Impianti Bergamo ) e la società BAS SII che gestisce l impianto di depurazione. Il beneficio ambientale aggiuntivo ottenuto è un incremento della cinetica depurativa, vale a dire un miglioramento del rendimento di depurazione delle acque reflue trattate. Grazie a questo sistema il consumo specifico di acqua primaria del Termovalorizzatore è abbastanza contenuto ed è calato nel 2007 risentendo dell aumento della produzione di energia elettrica. Si veda a questo proposito il grafico del consumo specifico di acqua, riferito cioè al Gwh prodotto Termovalorizzatore: consumo specifico di acqua 300,0 250,0 200,0 m3/gwh 150,0 100,0 50,0 0, sem 2008 A2A Funzione Ambiente - Pagina 27 di 62

30 Il consumo specifico di acqua della Linea CDR è invece espresso per tonnellata di rifiuto trattato. Il consumo è calato nel 2007 a causa della disattivazione del sistema di irrigazione delle aree verdi, parzialmente riattivato nel 1 semestre Buona parte del consumo è dovuto a tale utilizzo Linea CDR: Consumo specifico acqua m3/tonn rifiuti 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0 0,7 0,3 0,2 0, sem 2008 L approvvigionamento idrico deriva unicamente da acquedotto, Un risparmio idrico viene conseguito riutilizzando le acque meteoriche per il riempimento della vasca antincendio e l alimentazione del relativo impianto. I consumi assoluti sono riportati in allegato. A2A Funzione Ambiente - Pagina 28 di 62

31 PROTEZIONE DEL SUOLO, DELLE FALDE E DEI CORSI D ACQUA La rete di raccolta delle acque All interno dell Area Impianti si producono diverse tipologie di acque reflue, raccolte in reti distinte in relazione alla loro provenienza ed al potenziale carico inquinante. In primo luogo le acque reflue sono suddivisibili in acque nere provenienti dai servizi igienici, acque reflue di processo ed acque meteoriche. Per una panoramica completa della rete di raccolta e trattamento si veda lo schema grafico riassuntivo, al quale nella successiva descrizione si farà riferimento Acque nere servizi igienici Le acque provenienti dai servizi igienici affluiscono ad una vasca di raccolta denominata SN4 dalla quale, unitamente ad alcuni flussi di acque di processo, vengono rilanciate in testa al Depuratore BAS SII. Acque reflue demineralizzatore Dopo raccolta nella vasca SN4 e miscelazione con gli spurghi di caldaia (principalmente lo spurgo continuo) e le acque nere di cui sopra, vengono anch esse rilanciate al Depuratore. Acque reflue Termovalorizzatore (rete interna fabbricati e linea fumi) Vengono raccolte in una vasca dedicata e smaltite come rifiuto. Acque da zona di trasbordo rifiuti da igiene del suolo (terre da spazzamento stradale) Queste acque di percolazione vengono dapprima trattate in un impianto di chiariflocculazione chimico-fisico e poi raccolte nella vasca SN2, da dove vengono rilanciate al Depuratore di BAS SII.. La produzione di queste acque è saltuaria e legata alla situazione meteorologica Acque reflue da Linea CDR ed impianto di stoccaggio I colaticci e le acque di dilavamento provenienti da queste zone operative, vengono raccolte nella vasca SN2, miscelate e rilanciate al Depuratore BAS SII Acque meteoriche Le acque piovane vengono raccolte in una apposita vasca di prima pioggia che, in caso di evento meteorico, smista l acqua potenzialmente contaminata (detta appunto di prima pioggia) nella vasca SN4 da dove, in miscela con altri reflui visti sopra, viene mandata al Depuratore. L acqua di seconda pioggia, in parte utilizzata per la riserva antincendio, defluisce verso il Torrente Morletta Scarichi idrici e monitoraggio Le uniche acque in uscita dall Area Impianti sono quelle meteoriche di seconda pioggia, per lo scarico delle quali esiste un autorizzazione idraulica (disciplinare tecnico) rilasciata dalla Regione Lombardia. Tutte le restanti acque, ad esclusione delle acque meteoriche provenienti dalle aree del Termovalorizzatore che vengono smaltite come rifiuto, vengono consegnate al Depuratore BAS SII per essere trattate insieme ai reflui fognari cittadini. A2A Funzione Ambiente - Pagina 29 di 62

32 Un contratto di servizio regola i rapporti tra Aprica e BAS SII. In particolare, per assicurare la compatibilità dei reflui col depuratore, sono stati fissati dei limiti contrattuali per i principali parametri chimici, il cui rispetto è verificato da periodici campionamenti ed analisi. A questo proposito si riportano le analisi dei campioni prelevati dalla vasca di rilancio SN2 negli ultimi 4 anni. Viene monitorata inoltre, in corrispondenza di eventi meteorici, l acqua di seconda pioggia che defluisce al Torrente Morletta. Riportiamo le ultime analisi effettuate che ne mostrano la conformità ai parametri previsti dalla normativa sugli scarichi in corpo idrico superficiale A2A Funzione Ambiente - Pagina 30 di 62

33 A2A Funzione Ambiente - Pagina 31 di 62

34 Scarico acque di seconda pioggia al Vaso Morletta Parametro Unità di misura 06/06/ /07/ /05/2008 Limiti allo scarico in corpo idrico superficiale ph unità di ph 7,7 7,5 7,2 5,5-9,5 COD mg/l BOD mg/l < CONDUCIBILITA' µs/cm SOLIDI SOSPESI TOTALI mg/l ,5 80 AZOTO AMMONIACALE mg/l NH4 <0,5 1,9 4,1 15 AZOTO NITROSO mg/l N-NO2 <0,1 0,08 <0,1 0,6 AZOTO NITRICO mg/l N-NO3 0,8 0,6 0,9 20 AZOTO TOT mg/l N tot 1,6-8,7 - ALLUMINIO mg/l 0,56 0,11 0,49 1 ARSENICO mg/l <0,002 <0,003 <0, BORO mg/l 0,041 <0,2 0,030 2 CADMIO mg/l <0,5 <0,007 <0,0005 0,02 CROMO VI mg/l <0,03 <0,1 <0,03 0,2 CROMO TOT mg/l 0,004 <0,1 0,008 2 MANGANESE mg/l 0,035 <0,1 0,03 2 MERCURIO mg/l <0,002 <0,0006 <0,002 0,005 NICHEL mg/l <0,002 <0,2 <0,002 2 PIOMBO mg/l 0,028 <0,05 0,023 0,2 RAME mg/l 0,016 <0,03 0,042 0,1 FOSFORO TOT mg/l <0,5 <0,3 0,28 10 ZINCO mg/l 0,063 <0,3 0,25 0,5 FERRO mg/l 0,71 0,2 0,68 2 TENSIOATTIVI ANIONICI mg/l 0,44 0,24 <0,2 - TENSIOATTIVI NON IONICI mg/l 0,4 <0,3 <0,3 - TENSIOATTIVI TOTALI mg/l 0,84 0,24 <0,5 2 SOLFATI mg/l <40 8,4 < CLORURI mg/l CIANURI mg/l <0,01 <0,02 <0,01 0,5 GRASSI ED OLI VEG./ANIM. mg/l <2 <0,5 <0,5 20 IDROCARBURI TOTALI mg/l <2 <0,02 <1 5 A2A Funzione Ambiente - Pagina 32 di 62

35 EMISSIONI IN ATMOSFERA Emissioni del Termovalorizzatore Grande attenzione viene posta sia ai sistemi ed alle tecnologie per il contenimento e successivo abbattimento delle emissioni, sia alle tecniche ed ai protocolli di monitoraggio e controllo dei parametri chimici e chimico fisici che le caratterizzano. A tale proposito l efficace sistema di contenimento/abbattimento delle emissioni del Termovalorizzatore lavora su più livelli. Controllo del processo e della temperatura di combustione Il controllo dell aria comburente, della temperatura del letto fluido e degli altri parametri di processo consente la distruzione delle sostanze organiche presenti nei rifiuti, minimizzando la formazione di microinquinanti organici e di ossidi di azoto. Neutralizzazione dell anidride solforosa nel letto fluido La miscelazione, con la sabbia del letto fluido, di dolomite, un minerale basico che reagisce con l anidride solforosa, consente di abbassare lo zolfo contenuto nelle emissioni ancora prima di arrivare al sistema di abbattimento. Neutralizzazione gas acidi e adsorbimento microinquinanti L iniezione di bicarbonato di sodio neutralizza abbattendoli i gas di tipo acido (acido cloridrico, fluoridrico ed anidride solforosa). L aggiunta di carboni attivi, particelle di carbone minerale o vegetale particolarmente porose e reattive, consente di adsorbire le sostanze organiche volatili, gli idrocarburi e gli altri microinquinanti organici ed inorganici. Ciò avviene in un apposito reattore posto tra le due sezioni di abbattimento delle polveri. Filtro depolveratore e filtro reattore Il primo, posto prima del reattore sopra descritto, consente l abbattimento delle ceneri volanti di caldaia, mentre sulla superficie delle maniche del secondo avviene il completamento delle reazioni di neutralizzazione/adsorbimento, nonché il trattenimento delle polveri trascinate. Abbattimento catalitico degli ossidi di azoto (NO x ) Un apposita sezione costituita da un reattore catalitico SCR (Selective Catalytic Reduction), consente, a temperatura relativamente bassa, di fare reagire gli ossidi di azoto presenti nei fumi con l ammoniaca, iniettata appositamente in testa al reattore. Si ha una notevole riduzione degli NO x emessi, mentre il prodotto di reazione è costituito da azoto gassoso. Monitoraggio e controllo Il Termovalorizzatore è dotato di un complesso sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni denominato SME (Sistema Monitoraggio Emissioni). Per i parametri non monitorabili in continuo quali i microinquinanti, sono previsti periodicamente prelievi ed analisi specifiche Emissioni specifiche Un utile indicatore di efficienza dei sistemi di contenimento e abbattimento delle emissioni è costituito dalle emissioni specifiche, emissioni riferite cioè all unità di energia prodotta. Nel grafico successivo si riportano le emissioni specifiche espresse in grammi/kwh prodotto. A2A Funzione Ambiente - Pagina 33 di 62

36 Termovalorizzatore: emissioni specifiche 0,70 0,60 0,50 g/kwh 0,40 0,30 0,20 0,10 0, sem 2008 NOx 0,59 0,55 0,43 0,45 0,46 SO2 0,033 0,017 0,001 0,000 0,000 polveri 0,001 0,009 0,015 0,007 0,004 HCl 0,01 0,06 0,05 0,04 0,032 Per il 2007 ed il primo semestre 2008, il trend è sostanzialmente stabile per NO x e SO 2, in lieve miglioramento per polveri e HCl. Emissioni annuali I limiti di legge riportati nei grafici e tabelle seguenti sono previsti dalla normativa vigente e dagli atti autorizzativi dell impianto. I dati presentati si riferiscono alla media mensile dei valori semiorari di concentrazione delle emissioni nei fumi. Tutti i valori mostrati nei grafici seguenti sono misurati convenzionalmente a fumi secchi e normalizzati all 11% di O 2 ed ad una temperatura di 273 K A2A Funzione Ambiente - Pagina 34 di 62

37 Termovalorizzatore: emissioni annuali - I mg/nm sem NOx (limite 80) CO (limite50) 3,2 6,0 8,4 14,5 7,4 Polveri (limite 10) 0,7 0,8 1,8 0,8 0,3 10,0 9,0 8,0 7,0 Termovalorizzatore: emissioni annuali - II mg/nm3 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0, sem HCl (limite 10) 6,0 5,8 5,0 4,5 3,7 HF (limite 1) 0,02 0,03 0,0001 0,003 0,1 SO2 (limite 50) 3,2 1,7 0,04 0,02 0,01 COT (limite 10) 0,5 0,7 0,6 0,6 0,5 A2A Funzione Ambiente - Pagina 35 di 62

38 Come si può notare le concentrazioni medie annuali sono sempre molto al di sotto dei limiti imposti dalla normativa. L anidride solforosa dal 2006 è praticamente assente, ciò grazie anche ad un maggior impiego di bicarbonato di sodio nell impianto di trattamento dei fumi, mentre nel 2007 vi è stato un lieve peggioramento nel CO (monossido di carbonio) a causa dell aumento del carico dell impianto, con ritorno a valori consueti nei primi mesi del Per il resto il trend è sostanzialmente stabile. Emissioni mensili Sono riportate, suddivise in due grafici, le emissioni degli ultimi sei mesi. Si può notare come i valori medi mensili rispecchino i valori medi annuali, con limitate oscillazioni e valori costantemente e ampiamente entro i limiti di legge. 80 Termovalorizzatore: emissioni 1 semestre I mg/nm ,1 4,7 5,4 7,1 4,6 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno NOx (limite 80) CO (limite 50) POLVERI (limite 10) A2A Funzione Ambiente - Pagina 36 di 62

39 5,0 Termovalorizzatore: emissioni 1 semestre II 4,5 4,0 4,3 3,8 4,2 mg/nm3 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 3,2 3,0 1,0 0,5 0,0 0,01 0,015 0,8 0,07 0,002 0,5 0,03 0,003 0,4 0,05 0,015 0,5 0,10 0,015 0,4 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno HCL (limite 10) HF (limite 1) SO2 (limite 50) COT (limite 10) Emissioni di microinquinanti Come accennato in precedenza i microinquinanti vengono monitorati periodicamente con prelievi ed analisi specifiche. Le concentrazioni di queste sostanze sono estremamente basse ed ampiamente entro i limiti di legge, limiti che peraltro sono ordini di grandezza inferiori a quelli dei macroinquinanti visti in precedenza. Di seguito riportiamo un dettaglio descrittivo dei microinquinanti e le medie annuali delle analisi effettuate Diossine, benzofurani e PCB Si tratta di microinquinanti organici persistenti, caratterizzati da elevata tossicità, bioaccumulabilità e scarsa biodegradabilità. Dato che si tratta di un gruppo numeroso di sostanze tra loro affini ma aventi caratteristiche tossicologiche differenti, la loro concentrazione viene solitamente espressa come tossicità equivalente, che si ottiene moltiplicando la loro concentrazione rilevata per un fattore che tiene conto della tossicità della specifica sostanza rispetto alla Tetraclorodibenzodiossina (TCDD) Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Anche gli IPA sono persistenti e non biodegradabili. Essi accompagnano come impurezza i processi di combustione, che se ben regolati ne minimizzano la formazione Metalli Vengono monitorati tutti i metalli potenzialmente tossici quali mercurio, cromo, arsenico e molti altri A2A Funzione Ambiente - Pagina 37 di 62

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