Dalla Medicina di attesa... alla Medicina di iniziativa

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1 CONVEGNO GUADAGNARE SALUTE: costruire alleanze per rendere facili le scelte salutari Dalla Medicina di attesa... alla Medicina di iniziativa Dott. Marco Farnè UF Cure Primarie Medicina di Comunità Provincia di Lucca Palazzo Ducale - Sala di Rappresentanza Sabato, 14 giugno 2014

2 Spesso abbiamo una percezione confusa della realtà che ci circonda...

3 tanto che preferiamo attendere che accada qualcosa...

4 piuttosto che prendere l'iniziativa.

5 Aspettativa di vita alla nascita

6 % di persone di età 65 anni rispetto alla popolazione generale Nella nostra realtà, ASL 2 di Lucca, le persone di età superiore ai 65 anni rappresentano il 23,8% del totale della popolazione (dato anno 2012 riportato dalla Relazione Sanitaria ASL ) Paolo Galletti

7 Indice di dipendenza [((65+)+(0-14))/(15-64)]x100 L indice di dipendenza (rapporto tra la popolazione improduttiva dal punto di vista economico rispetto a quella potenzialmente produttiva), nell'asl 2 risulta in aumento rispetto al 2011, con un valore del 58,2% (57,3% nel 2011). (dato anno 2012 riportato dalla Relazione Sanitaria ASL )

8 Indice di vecchiaia [(65+)/(0-14)]x100 L indice di vecchiaia, ovvero il rapporto fra la popolazione anziana (oltre 65 anni) e quella giovane (sotto i 14 anni) nel 2012, nell'asl 2 di Lucca, è pari a 184,4% in crescita rispetto all anno precedente (183,8% nel 2011). (dato anno 2012 riportato dalla Relazione Sanitaria ASL )

9 Il Chronic Care Model Modello per l'assistenza Cronica E il modello di approccio clinico assistenziale nei confronti dei pazienti affetti da patologie croniche, tipiche della terza e quarta età.

10 Chronic Care Model evoluzione di un modello assistenziale I 6 elementi fondamentali del CCM - community resources and policy: risorse e politica per la salute della comunità - health care organization: organizzazione dell'assistenza sanitaria - self-management support: supporto all'auto-cura - delivery system design: modello organizzativo del servizio - decision support: supporto alle decisioni - clinical information system: sistema per la gestione delle informazioni sanitarie (Wagner, 1999)

11 Risorse e politica per la salute della comunità Per migliorare l'assistenza ai pazienti cronici le organizzazioni sanitarie devono stabilire solidi collegamenti con le risorse della comunità (finanziamenti, rete delle farmacie, gruppi di volontariato, gruppi di auto aiuto, centri di assistenza e cure intermedie, ecc.) e definire la politica sociosanitaria e pianificare le strategie di intervento.

12 Organizzazione dell'assistenza sanitaria Una nuova gestione delle malattie croniche dovrebbe entrare a far parte delle priorità degli erogatori e dei finanziatori dell'assistenza sanitaria. Se ciò non avviene difficilmente saranno introdotte innovazioni nei processi assistenziali e ancora più difficilmente sarà premiata la qualità dell'assistenza.

13 Supporto all'autocura 1 - Il paziente affetto da una patologia cronica deve prima di tutto accettare a collaborare con il personale sanitario, soprattutto con il medico di famiglia e con l'infermiere di famiglia.

14 Supporto all'autocura 2 - Nelle malattie croniche il paziente diventa il protagonista attivo di molte delle risposte ai propri bisogni assistenziali, compatibilmente con le sue capacità e autonomia. Il paziente impara a convivere con la sua malattia nel corso degli anni.

15 Supporto all'autocura 3 - Oggi, grazie anche alla tecnologia (telemedicina, table-instruments, ecc.), la gestione di queste malattie è facilitata e può essere insegnata alla maggior parte dei pazienti.

16 Supporto all'autocura 4 - L'educazione all'auto-cura, con il supporto da parte degli operatori della salute, serve a responsabilizzare i pazienti e ad aiutare le loro famiglie ad acquisire abilità e fiducia nella gestione della malattia, con ricadute positive anche sulla sfera psicologica e quindi sul benessere generale.

17 Modello organizzativo del servizio 1 - La struttura del team assistenziale (medici di famiglia, infermieri, operatori socio-assistenziali) deve essere profondamente modificata, condividendo una chiara divisione del lavoro e separando l'assistenza ai pazienti acuti dalla gestione programmata ai pazienti cronici. I medici trattano i pazienti acuti, intervengono nei casi cronici difficili e complicati, e formano il personale del team.

18 Modello organizzativo del servizio 2 - Il personale non medico è formato per supportare l'auto-cura dei pazienti, per svolgere alcune specifiche funzioni (test di laboratorio, controllo parametri significativi per la patologia, registrazione e segnalazione di eventuali problematiche emergenti, etc.) e assicurare la programmazione e lo svolgimento del follow-up dei pazienti.

19 Supporto alle decisioni L'adozione di linee-guida (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali - PDTA per ogni singola patologia cronica per cui le cure primarie si attivano) basate sull'evidenza e condivise con i medici specialisti di riferimento, forniscono al team gli standard per fornire un'assistenza ottimale ai pazienti cronici.

20 Sistema per la gestione delle informazioni sanitarie I sistemi informativi computerizzati svolgono tre importanti funzioni: 1) sistema di allerta sul rispetto delle linee-guida 2) feed-back per i medici su indicatori specifici delle malattie croniche 3) gestione dei registri di patologia 4) collegamento in rete con l'organizzazione distrettuale

21 Dalla Medicina d attesa La Medicina d Iniziativa, basata sul Chronic Care Model ha come principio fondamentale quello di ribaltare la logica della medicina d attesa, che è caratterizzata prima dall espressione di una domanda e poi dall analisi dei bisogni

22 alla Medicina d Iniziativa in una logica proattiva per cui i professionisti della salute individuano i bisogni assistenziali e i fattori di rischio per la salute prima che si manifestino come domanda.

23 Expanded Chronic Care Model Negli ultimi 10 anni è stata sviluppata una versione allargata ( expanded ) del chronic care model, caratterizzata dall'integrazione degli aspetti clinici tipici delle patologie croniche con quelli di sanità pubblica, quali - la prevenzione primaria individuale (i.e.: contrasto dell'abitudine al fumo, prevenzione dell'abuso di alcol) - la prevenzione primaria collettiva (vaccinazione anti-influenzale e antipneumococcica) - attenzione ai determinanti sociali della salute propri della comunità locale interessata.

24 Grazie per l'attenzione! Lucio Fontana, Attese (1966)

Cooperativa Medi.Ter

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