Linguistica generale prof. Nicola Grandi

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1 Linguistica generale prof. Nicola Grandi

2 Linguistica vs. grammatica Grammatica: normativa Linguistica: descrittiva Devo telefonare a quel mio amico che gli ho prestato un CD. Anche alice e tin hanno i suoi problemi! (da internet)

3 Errore: - il deviare da una regola o norma di comportamento; - azione, decisione inopportuna - violazione della legge divina, peccato - il risultato della mancata applicazione di una regola (GRADIT) Come gli errori cambiano la lingua

4 Appendix Probi

5 columna non colomna calida non calda cavea non cavia speculum non speclum turma non torma vinea non vinia aqua non acqua musium vel musivum non museum auctor nun autor masculus non masclus vetulus non veclus lancea non lancia auris non oricla oculus non oclus exter non extraneus teter non tetrus auctoritas non autoritas rivus non rius viridis non virdis Februarius non Febrarius

6 acqua

7 Spesso si dimentica soprattutto se ne dimenticano i parlanti nativi che, quando una lingua giunge ad essere parlata da tante persone, smette di essere di proprietà delle sue comunità costitutive: così l inglese non è più dei britannici, presso i quali la lingua è nata millecinquecento anni fa, né degli americani, che rappresentano oggi la più grande comunità di madrelingua [ ]. Tutti coloro che lo usano hanno la loro parte del futuro dell inglese. La lingua è un istituzione fortemente democratica. Aver imparato una lingua significa avere immediatamente diritti su di essa [ ]. Ed è probabile che il futuro dell inglese verrà determinato da coloro che lo parlano come seconda lingua o come lingua straniera altrettanto che da coloro che lo parlano come madrelingua [ ]. La cosa più importante a cui i parlanti nativi dell inglese dovranno abituarsi nel XXI secolo è che i trend linguistici non dipendono più da loro (David Crystal (2004), La rivoluzione delle lingue, Bologna, Il Mulino, 30-31)

8 ANALOGIA: fenomeno di tipo paradigmatico che mira a livellare le incongruenze nei paradigmi irregolari. cantare : canto = andare : *ando / vado correre : corro = piangere : *piangio / piango dormire : dorimito = scoprire : *scoprito / scoperto Latino: vocale breve, tonica, in sillaba aperta > Italiano: dittongo es. lat. vĕnit > it. viene lat. sŏno > it. (io) suono ma lat. sŏnáre > it. sonare Per analogia canto : cantare = suono : *suonare / sonare poi: cantare = suono : suonare / *sonare

9 Rianalisi formale: fenomeno sintagmatico che coinvolge i confini di morfema. Si commette un errore di segmentazione e si assegna ad una parola una struttura interna diversa da quella corretta. Es. Tedesco Frankfurt+er Berlin+er Wien+er Hamburg+er di Francoforte di Berlino di Vienna di Amburgo e un piatto di carne tradizionale di Amburgo Inglese segmentazione errata: ham+burger per la presenza di ham prosciutto, anche se nell hamburger non c è traccia di prosciutto! Si crea dunque un nuovo morfema +burger Es. cheese+burger, fish+burger

10 Rianalisi semantica: fenomeno sintagmatico che coinvolge i confini tra le unità di significato. Si commette un errore nello stabilire la corrispondenza tra unità formali e unità semantiche. Suffisso poli scandalo connesso con X Antonio Di Pietro: Questa [scil. Milano] non è una metropoli, è una tangentopoli! gr. città-madre (cfr. acropoli, necropoli ) tangentopoli: città delle tangenti (cfr. tendopoli, baraccopoli, Paperopoli ) poi, nome dell inchiesta: scandalo delle tangenti (cfr. concorsopoli, universitopoli, sanitopoli, vallettopoli, moggiopoli) (cfr. inglese gate da Watergate fino al sexgate di Clinton)

11 'LINGUISTA' E 'LINGUISTICA': DEFINIZIONI Linguista: [lin-guì-sta] s.m. e f. (pl. M. sti) 1. Studioso della lingua, esperto di linguaggio o di linguistica: congresso di linguisti. 2. non com. Cultore di una particolare lingua. E deriv. di lingua con ista, su base fr. Linguiste. Sec. XVIII; sec. XVII nel senso di poliglotta Linguistica: [lin-guì-sti-ca] s.f. (non com. pl. che) Disciplina che studia il linguaggio e le lingue storico-naturali in tutti i loro aspetti: studi di l.; l. generale, descrittiva, storica, strutturale. E deriv. di lingua con istica, su base fr. Linguistique a da DISC (Dizionario italiano Sabatini Coletti, Rizzoli Larousse)

12 Linguistica generale La linguistica generale è orientata allo studio, principalmente sul piano sincronico, dei principi sottesi al funzionamento delle lingue storico-naturali, in riferimento a diversi livelli di analisi: fonetico-fonologico, morfologico, sintattico, semantico-lessicale.

13 DI COSA SI OCCUPA LA LINGUISTICA La Linguistica generale - è lo studio scientifico del linguaggio umano; - è lo studio, principalmente sul piano sincronico, dei principi che determinano il funzionamento delle lingue storico-naturali, in riferimento a diversi livelli di analisi: a. fonetico-fonologico, b. morfologico, c. sintattico, d. semantico-lessicale, e. pragmatico. Parole chiave: - linguaggio umano - lingua storico-naturale - sincronico (vs. diacronico) - fonetica e fonologia - morfologia - sintassi - semantica - pragmatica

14 L uomo: l animale parlante Perciò è chiaro che l uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l uomo è l unico animale che abbia la parola: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l ingiusto. E questo è proprio dell uomo rispetto agli altri animali: esser l unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell ingiusto e così via. (Aristotele, Politica, in Politica e Costituzione di Atene di Aristotele, a cura di C. A. Viano, U.T.E.T., Torino, 1995, p )

15 Alcuni esempi di relazioni formali: Stessa parola base: pizza > pizzeria / pizzaiolo Stesso suffisso: -aio > gelataio / giornalaio Alcuni esempi di relazioni semantiche: Sinonimia: spesso frequentemente Antonimia: bianco nero (significati contrari) vivo morto (significati contraddittori) Iponimia: leone animale Iperonimia: animale leone

16 Il linguaggio Capacità mentale, cognitiva, che consente di associare dei contenuti a delle espressioni, allo scopo di manifestarli. Due piani: CONTENUTO ESPRESSIONE Il linguaggio è la capacità innata di sviluppare un sistema di comunicazione Alcuni sistemi di comunicazione: - le lingue verbali - le lingue non verbali (le lingue dei segni) - i linguaggi artificiali (es. computer) - i versi ed i comportamenti degli animali

17 Proprietà del linguaggio: - Congenito: è una facoltà mentale che nasce con l organismo, è registrato nel suo patrimonio genetico e rimane a livello potenziale finché uno stimolo la fa emergere; - Inapprendibile: essendo una facoltà mentale innata, non viene insegnato né imparato; - Incancellabile: non si perde il linguaggio come facoltà mentale; - Universale: caratterizza allo stesso modo tutti i membri della specie, indipendentemente dalle condizioni sociali, storiche e geografiche in cui essi vivono; - Immutabile

18 Lingue (storico-naturali): sono una delle possibili realizzazioni del linguaggio. Sono un prodotto sociale del linguaggio: le lingue non esistono come oggetti indipendenti dalle comunità che le usano. Una lingua è un codice, cioè un sistema di segni; in altre parole, è un insieme di convenzioni adottate da una comunità di parlanti. Le lingue sono sistemi simbolici

19 Linguaggio > hardware Lingue > software

20 Proprietà delle lingue storico-naturali: - Non sono congenite:non nascono con l uomo; - Sono apprendibili: ogni essere umano impara una o più lingue; - Sono cancellabili: si dimenticano; - Non sono universali: sulla terra oggi sono parlate oltre lingue; - Sono mutevoli: cambiano continuamente (nel tempo, nello spazio, nelle situazioni in cui vengono usate )

21 Variazione diatopica: nello spazio (italiano vs. dialetti) Opinione comune: Il dialetto è una varietà della lingua nazionale poco diffusa (cioè diffusa a livello locale), con una modesta tradizione scritta, con una grammatica poco sviluppata, utilizzata da pochi parlanti (soprattutto anziani) e in poche circostanze. Il dialetto si configura dunque come una lingua quasi parassitaria rispetto alla lingua nazionale.

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23 ALCUNI CRITERI PER DISTINGUERE TRA LINGUA E DIALETTO a) X è un dialetto di Y se X deriva dalla stessa lingua da cui deriva Y Obiezione: ma questo è vero anche per italiano e francese, derivate entrambe dal latino b) X è un dialetto di Y se i parlanti di X e Y si comprendono reciprocamente Obiezione: ma questo è vero anche per italiano e francese: è più facile comprendere una persona che parla francese di una che parla dialetto napoletano c) X è un dialetto di Y se X e Y condividono almeno l 80% del loro lessico Obiezione: ma questo è vero anche per tutte le lingue sorelle, cioè derivate dalla medesima lingua madre (es. italiano, francese, spagnolo ) Es. it. albero sp. arbol fr. arbre d) X è un dialetto di Y se X e Y condividono una buona percentuale della struttura Obiezione: come al punto c)

24 ràpe gnotul (la) rata tauleri gularàt nóttora barbastêl sottpence travagghjàule zurrundeddu spurtiglione alepeddhe gattarveggh taddharita taddarida

25 Fledermaus Flagermus lepakko bat nietoperz chauve-souris netopýr liliac morcego прилеп νυχτερίδα murciélago pipistrello

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27 DIFFERENZA TRA LINGUA E DIALETTO Se la differenza tra lingua e dialetto non è giustificabile in termini puramente linguistici (cioè non ha nulla a che vedere con la struttura), allora essa va cercata altrove (cioè all esterno del sistema-lingua): - sul piano sociale: le lingue hanno un riconoscimento sociale che il dialetto non ha - sul piano funzionale: le lingue hanno un ambito di uso più ampio di quello dei dialetti - sul piano politico: le lingue hanno uno statuto ufficiale (e una conseguente legislazione di riferimento) che i dialetti non hanno. Le lingue sono state 'create' per consentire scambi economici e culturali tra gruppi sociali geograficamente distanziati e come strumento imprescindibile per l'assetto amministrativo degli Stati nazionali costituitisi nell'età moderna. Lingua e dialetto hanno funzioni ugualmente importanti, ma complementari: vengono usati in situazioni diverse e con interlocutori diversi. Le lingue nascono innanzitutto per la comunicazione scritta e formale (es. per la stesura delle leggi) e per l'uso in contesti 'formali' (es. scuola). Una lingua è un dialetto con un esercito ed una marina

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29 Se volessimo calcolare tutte le varianti dei volgari italiani, le principali, le secondarie, le minori, anche solo in questo piccolissimo angolo di mondo finiremmo per contare un migliaio di varietà linguistiche, anzi, persino di più'. (Dante, De vulgari eloquentia, I, x)

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33 Ancora oggi e tanto più nel vicino passato [...] la nazione italiana è costituita da una maggioranza di minoranze. G.B. Pellegrini È o era? Variazione diacronica: nel tempo

34 a. Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki kontene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti Placiti cassinesi, convenzionalmente considerati la prima attestazione di italiano volgare (Capua, marzo 960) Prima attestazione di una contrapposizione netta tra latino e volgare all interno dello stesso documento

35 b. Convenevole cosa è, carissime donne, che ciascuna cosa la quale l uomo fa, dallo ammirabile e santo nome di Colui, il quale di tutte fu facitore, le dea principio. Inizio della prima novella del Decameron, di Giovanni Boccaccio ( , circa) Dunqua da quale novitate comenzaraio? Io comenzaraio dallo tiempo de Iacovo de Saviello. Essenno senatore solo per lo re Ruberto, fu cacciato da Campituoglio dalli scendichi. Li scendichi fuoro Stefano della Colonna, signore de Pelestrina, e Poncello de missore Orso, signore dello Castiello de Santo Agnilo. Questi se redussero nello Arucielo e, sonata la campana, fecero adunare lo puopolo, la moita cavallaria armata e li moiti pedoni. Cronica, Anonimo romano (XIV secolo) c. Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a restringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promotorio a destra, e un ampia costiera dall altra parte. Promessi sposi di Alessandro Manzoni (edizione del 1840)

36 Perché Firenze (e il fiorentino)? Dante Alighieri nato a Firenze nel 1265 Francesco Petrarca nato ad Arezzo nel 1304 Giovanni Boccaccio nato a Certaldo nel 1313

37 Nel XIII secolo il volgare inizia ad affermarsi in Italia anche in letteratura. La diffusione del volgare in Italia avviene circa due secoli dopo rispetto alla Francia: l Italia è infatti politicamente frammentata e divisa.

38 In mancanza di una unità politica e sociale, è principalmente grazie alla letteratura che l italiano si afferma come lingua comune e come fattore di unificazione. E, al pari della lingua, anche la letteratura non nasce come privilegio per pochi, ma come un bene per tutti. Ma perché proprio Firenze? Firenze, con i suoi mercati e i suoi banchieri, usciva dal suo isolamento e si avviava a divenire una delle capitale economiche europee e un vero crocevia di rotte commerciali, che attraversano la quasi totalità dell Europa. La Toscana diventa la meta ambita dai mercanti e dagli intellettuali. E mostra una capacità di accoglienza sorprendente (es. esenzione dalle tasse per gli stranieri, iscrizione gratuita alle università, ecc.). Le fortune del fiorentino non dipendano dalla lingua stessa, ma dai casi della storia. Il fiorentino si è giovato di una serie di eventi favorevoli: - un contesto economico e culturale molto vitale - una grande apertura al mondo - la sensibilità di molti dei governanti dell epoca - tre autori di successo! La lingua in cui scrivono Dante, Petrarca e Boccaccio non è ovviamente definibile come italiano : loro scrivono in fiorentino e senza reale consapevolezza di quello che sta accadendo. Ma la moda letteraria che segue al successo di Dante, Petrarca e Boccaccio si diffonde per la penisola e di fatto crea le condizioni per la promozione del fiorentino (lingua locale ) al rango di lingua nazionale.

39 Dante, Petrarca e Boccaccio, ovviamente, non sorgono dal nulla. Si innestano su una tradizione che ha le sue radici nella cosiddetta scuola siciliana, sorta a Palermo presso la Magna Curia di Federico II di Svevia (ricordato da Dante stesso nel Convivio). Federico II, imperatore ghibellino decisamente avverso alla Chiesa, vede nel latino la lingua dei suoi avversari e lo identifica come strumento di potere. In questo modo, egli dà un impulso decisivo alla nascita dell italiano. Fu dopo la morte di Federico che il primato del volgare passò alla Toscana.

40 La diffusione del volgare si giovò anche di spinte dal basso. Il Cantico delle Creature di San Francesco, indicato come il più antico testo poetico della letteratura italiana, mostra come il volgare penetri anche in un ambito che, almeno ufficialmente, è ancora di esclusiva pertinenza del latino: la religione. La predicazione rivolta agli ultimi si inventa un modello linguistico unificante. Questo modello si diffonde nella Penisola, come mostrano testi settentrionali come la Lauda bergamasca o la Lauda veronese (della seconda metà del secolo XIII)

Proprietà del linguaggio: - Congenito: è una facoltà mentale che nasce con l organismo, è registrato nel suo patrimonio genetico e rimane a livello

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