Ictus cerebri. Dalla limitazione del danno alla scelta del luogo della cura. Prevenzione delle complicanze in fase acuta
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- Fabiola Pepe
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1 Ictus cerebri Dalla limitazione del danno alla scelta del luogo della cura Prevenzione delle complicanze in fase acuta Marco FERRI Unità Operativa di Geriatria Unità Subintensiva FONDAZIONE POLAMBULANZA Isitituto Ospedaliero Brescia
2 Epidemiologia
3 Epidemiologia
4 Epidemiologia Emergenze in casa di riposo
5 Epidemiologia Emergenze in casa di riposo
6 Storia naturale della malattia cerebrovascolare. TIA
7 Storia naturale della malattia cerebrovascolare. INFARTI LACUNARI
8 Storia naturale della malattia cerebrovascolare. INFARTI NON LACUNARI
9 Storia naturale della malattia cerebrovascolare. EMORRAGIA CEREBRALE
10 Storia naturale della malattia cerebrovascolare. EMORRAGIA SUBARACNOIDEA
11 Gli esiti. Emergenze in casa di riposo
12 La diagnosi TIA
13 La diagnosi TIA (2)
14 La diagnosi TIA (3) Emergenze in casa di riposo
15 La diagnosi ICTUS ISCHEMICO (1) Emergenze in casa di riposo
16 La diagnosi ICTUS ISCHEMICO (2) Emergenze in casa di riposo
17 La diagnosi Emergenze in casa di riposo ICTUS ISCHEMICO-EMORRAGICO:DIAGNOSI DIFFERENZIALE (1)
18 La diagnosi Emergenze in casa di riposo ICTUS ISCHEMICO-EMORRAGICO:DIAGNOSI DIFFERENZIALE (2)
19 Ictus ischemico: le cause(1) Emergenze in casa di riposo
20 Ictus ischemico: le cause(2) Emergenze in casa di riposo
21 La diagnosi EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (1)
22 La diagnosi EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (2)
23 La diagnosi EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (3)
24 La diagnosi EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (4)
25 La diagnosi EMORRAGIA SUBARACNOIDEA (5)
26 La diagnosi Emergenze in casa di riposo EMORRAGIA INTRAPARENCHIMALE (1)
27 Il riscontro dei sintomi e l attivazione dei servizi
28 Il riscontro dei sintomi e l attivazione dei servizi
29 Il riscontro dei sintomi e l attivazione dei servizi
30 Il riscontro dei sintomi e l attivazione dei servizi
31 Il riscontro dei sintomi e l attivazione dei servizi
32 La decisione di non ricoverare
33 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo
34 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo
35 La decisione di trattare
36 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo
37 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo
38 La decisione di trattare
39 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo
40 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo
41 La decisione di trattare Ischemia Emorragia Trombolisi Antiaggreganti Antiaggreganti + Eparina (Solo nel cardioembolico) ASA I < 80 anni < 3 ore dai sintomi II Terapia di elezione Migliora da sola l outcome del 30% Chirurgia? No Si Sede, entità, condizioni del paziente. Monitoraggio del paziente, controllo intensivo dei livelli pressori, eventuale nimodipina ev nell ESA per prevenire il vasospasmo, correzione fattori comorbidi.
42 La decisione di trattare Emergenze in casa di riposo Il trattamento dell ictus con la conseguente limitazione del danno ruota su alcuni punti fondamentali ( peraltro molto comuni anche ad altre situazioni acute dell emergenza-urgenza): 1 La rilevazione dei sintomi 2 L inquadramento dei sintomi in una ipotesi diagnostica 3 L attivazione dei servizi diagnostico-terapeutici 4 La decisione del tipo di cure (Trombolisi? ASA? Neurochirurgia? ) 5 La decisione condivisa di eventuali atteggiamenti terapeutici palliativi. 6 La decisione delle cure non farmacologiche 7 La prevenzione dei danni secondari (fino ad ora abbiamo parlato dei primi tre punti)
43 4-5 Tipo di cure e/o palliazione LO STATO DI SALUTE Underlying status Robust Disabled Demented Disab and demented Dying
44 4-5 Tipo di cure e/o palliazione LA COMORBILITA : 110 Survival in Geriatric Index of Comorbidity (GIC) classes in older patients consecutively admitted to a GERU GIC Class I Class II Class III Class IV Months p< for different survival GIC classes on log-rank test
45 4-5 Tipo di cure e/o palliazione Lo stato di salute e la gravità: ACE unit Robust Disab Disab & Dem End-stage Follow-up (months) p<
46 4-5 Tipo di cure e/o palliazione Lo stato di salute e la gravità: UCSI UNIT Robusts Disabiled Dis&dem Days after admission Total/eventssurvivors Robusts 80/ Disabled 53/ Dis Dem 76/
47 4-5 Tipo di cure e/o palliazione L età come predittore generale di sopravvivenza. Life expectancy in older persons Years still to live Age Healthy Average Frail Men Based on NCMS Life Tables of the United States 1997, Adapted from Walter LC and Covinsky KE. JAMA 2001:285; Women
48 4-5 Tipo di cure e/o palliazione L età come predittore specifico nello stroke
49 4-5 Tipo di cure e/o palliazione L età come predittore specifico nello stroke
50 4-5 Tipo di cure e/o palliazione L età come predittore specifico nello stroke
51 6-7 La terapia non farmacologica e la prevenzione delle complicanze
52 6-7 La terapia non farmacologica e la prevenzione delle complicanze
53 6-7 La terapia non farmacologica e la prevenzione delle complicanze
54
55 1 La vasculopatia cerebrale acuta (Ictus) rappresenta una causa importante di mortalità e di disabilità 2 La vasculopatia cerebrale acuta presenta un picco di incidenza nei pazienti >65. 3 Spesso il riconoscimento della patologia nei pazienti anziani comorbidi non è sempre immediata e facile 4 Spesso, sia per questioni organizzative(tempo di accesso ai servizi), ma anche per le caratteristiche dei pazienti gli approcci terapeutici più efficaci (trombolisi)non sono utilizzabili dai pazienti anziani (e comunque < 80 anni) 5 A volte, per le complessità cliniche dei pazienti, è possibile scegliere di non ricoverare il paziente, ma non sempre è facile la condivisione di questa scelta con i parenti in una struttura non tecnologica come la RSA.
56 QUINDI: 1 E necessario ottimizzare gli aspetti organizzativi e di sorveglianza al fine di facilitare la rilevazione dei sintomi e la attivazione dei servizi. 2 E necessario attivare in tempo utile i sistemi di allarme e la catena del soccorso in modo da non negare strumenti e procedure utili ai pazienti (pochi) che se ne possono giovare. 3 E necessaria fare proprio il concetto che la riabilitazione e la sua intensità è direttamente proporzionale al miglioramento dell outcome. 4 E necessario ricordare che la limitazione del danno non è solo farmacologica ma anche, e soprattutto, organizzativa e di assesment (comunicazione, deglutizione..)
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