Teoria del volo dell elicottero

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Teoria del volo dell elicottero"

Transcript

1 A09 129

2

3 Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio Teoria del volo dell elicottero Aerodinamica Meccanica del volo Seconda edizione

4 Copyright MMIX ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133 A/B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: novembre 2007 II edizione: giugno 2009

5 7 Indice Prefazione alla seconda edizione 13 Prefazione alla prima edizione 15 Unità di misura 17 Elenco dei simboli 19 Sigle ed abbreviazioni 25 Capitolo 1 Configurazioni degli elicotteri 1.1 L elicottero ed il volo verticale Le configurazioni degli elicotteri Sistemi non convenzionali di generazione della spinta anticoppia Il rotore ed i comandi di volo Le tipologie costruttive fondamentali del rotore principale e del rotore di coda anticoppia I comandi ed il meccanismo del piatto oscillante Capitolo 2 Aerodinamica del rotore nel volo in traslazione assiale ed a punto fisso (hover) 2.1 Introduzione Teoria impulsiva Volo verticale in salita Volo a punto fisso (hover) Volo verticale in discesa Curve della velocità indotta in volo verticale Teoria dell elemento di pala La trazione generata dal rotore, la coppia e la 55 potenza richieste Svergolamento lineare della pala rotore Velocità indotta non uniforme Perdite di radice e perdite all estremità di pala Figura di Merito

6 Procedura di calcolo dei parametri aerodinamici, 66 dei carichi sulla pala e della potenza richiesta 2.4 L effetto suolo Introduzione alla Teoria vorticosa Richiami di dinamica dei fluidi ideali Relazioni fondamentali applicate al rotore Applicazione del Teorema di Kutta-Joukowsky Velocità indotte dai vortici, la Legge di Biot-Savart Modellazione del rotore in hover e problematiche di calcolo Fenomeni di interazione dovuti ai vortici d estremità Scia fissata a priori, il modello di Landgrebe in hover 85 Capitolo 3 Dinamica del rotore 3.1 Introduzione Assi e piani fondamentali Il moto di flappeggio della pala Eccentricità della cerniera di flappeggio e momenti di 95 controllo 3.5 Il rotore in volo avanzato: il moto di flappeggio delle 100 pale ed il principio della precessione giroscopica 3.6 Moto di brandeggio della pala Variazione ciclica del passo Accoppiamenti tra i moti fondamentali della pala 105 Capitolo 4 Aerodinamica del rotore in volo avanzato 4.1 Introduzione Teoria impulsiva Teoria dell elemento di pala Calcolo delle componenti della velocità del 113 flusso sulla pala rotore Regione di flusso inverso Angolo di incidenza locale Le sollecitazioni aerodinamiche sul rotore, equazioni in forma chiusa Calcolo della trazione Calcolo della resistenza H Calcolo della coppia Coefficienti di flappeggio Piano di non flappeggio e piano del mozzo 137

7 Grandezze aerodinamiche riferite al piano di non flappeggio Grandezze aerodinamiche riferite al piano del 139 mozzo 4.6 Equilibrio dell elicottero ed aerodinamica del rotore Correzione dei risultati della Teoria dell elemento di pala Limiti della Teoria dell elemento di pala Fenomeni di stallo e compressibilità Terminale di pala a freccia e numero di Mach 152 locale 4.10 Cenni sui modelli di scia del rotore in volo avanzato Aerodinamica computazionale e metodologie avanzate ad approccio multidisciplinare 156 Capitolo 5 L equilibrio dell elicottero 5.1 Introduzione Sistemi di riferimento Equazioni generali del moto dell elicottero Condizioni di equilibrio ( trim ) dell elicottero Trattazione generale dell equilibrio ( trim ) Momento di reazione del sistema rotore-fusoliera Trattazione semplificata dell equilibrio (trim) Equazioni di equilibrio in volo avanzato Espressione della Potenza in volo avanzato 177 orizzontale 5.7 Stima rapida delle condizioni di equilibrio longitudinale Soluzione generale dell equilibrio ( trim ) L autorotazione Autorotazione del rotore e manovra di 193 autorotazione dell elicottero Condizione aerodinamica in autorotazione Fase finale della manovra di autorotazione ed 195 atterraggio Limitazioni all autorotazione e Diagramma 197 Quota-Velocità Osservazioni conclusive 198 Capitolo 6 Prestazioni dell elicottero 6.1 Introduzione La potenza richiesta totale Atmosfera standard Il motore e la potenza disponibile 203

8 Il regime operativo del rotore principale Configurazione costruttiva del motore turbo- 205 albero a turbina libera (free shaft turbine engine) Il sistema rotore/trasmissione/motore Prestazioni del motore installato: le potenze 209 disponibili 6.5 Prestazioni in hover Le potenze richieste P RP e P rc nel volo a punto 211 fisso (hover) Resistenza verticale dell elicottero Quota massima di hovering Prestazioni in salita verticale Prestazioni in volo traslato orizzontale Le potenze richieste P RP e Prc La resistenza parassita D f in volo orizzontale La potenza necessaria totale in volo orizzontale Velocità massima in volo livellato Autonomie di volo Correzioni della potenza richiesta per stallo e compressibilità 6.8 Prestazioni in volo traslato in salita ed in discesa La potenza necessaria P RP nel volo traslato in 229 salita Ratei ed angoli di salita, quote di tangenza La potenza necessaria P RP nel volo traslato in 234 discesa 6.9 Prestazioni in autorotazione Analisi di missione Peso al decollo ed in atterraggio Impostazione dello studio di missione 238 Capitolo 7 Stabilità e controllo; introduzione alla Dinamica del volo dell elicottero 7.1 Introduzione Stabilità statica e stabilità dinamica Stabilità statica Stabilità al disturbo di velocità Stabilità al disturbo di incidenza Stabilità direzionale (disturbo d imbardata) Stabilità dinamica Teoria delle piccole perturbazioni Introduzione delle derivate di stabilità 249

9 Osservazioni sul metodo di studio delle piccole 251 perturbazioni 7.5 Stabilità dinamica longitudinale e latero-direzionale in 252 hover Stabilità dinamica longitudinale Equazioni del moto, rappresentazione agli stati Stabilità dinamica latero-direzionale Stabilità dinamica longitudinale e latero-direzionale in 261 volo avanzato Stabilità dinamica longitudinale Stabilità dinamica latero-direzionale Controllo dell elicottero Stabilità, Controllo e Qualità di volo Controllo longitudinale in hover; approccio ad 266 un grado di libertà Controllo latero-direzionale in hover; approccio ad un grado di libertà 268 Capitolo 8 Manovre a traiettoria curva in un piano orizzontale e in un piano verticale 8.1 Introduzione Virata corretta stabilizzata Cenni sulle virate Momenti precessionali d inerzia nella manovra 272 di virata Potenza richiesta in virata corretta Richiamata stabilizzata 273 Capitolo 9 Elicotteri con due rotori controrotanti coassiali o in tandem 9.1 Introduzione Elicotteri con due rotori controrotanti coassiali Applicazione della Teoria impulsiva al volo a 275 punto fisso Caratteristiche generali dell elicottero Equilibrio dell elicottero intorno all asse 281 velivolo Z 9.3 Elicotteri con due rotori controrotanti in tandem Descrizione generale e definizioni Applicazione della Teoria impulsiva e della 284 Teoria dell elemento di pala al volo a punto fisso Applicazione della Teoria impulsiva al volo in avanzamento livellato 287

10 Dati sperimentali Condizione di equilibrio longitudinale 289 dell elicottero Osservazioni sulla Stabilità Stabilità al disturbo di velocità Stabilità dinamica a comandi bloccati in hover 293 Appendice A Definizioni dei coefficienti adimensionali del rotore 295 Appendice B Atmosfera ISA 296 Appendice C Richiami sulla trasformata di Laplace 297 Indice delle figure 299 Indice delle tabelle 304 Bibliografia 305 Indice analitico 309

11 Capitolo 1 Configurazioni degli elicotteri 1.1 L elicottero ed il volo verticale Differentemente dagli aeromobili ad ala fissa, per l elicottero (aeromobile ad ala rotante) le forze di sostentamento, di propulsione e di controllo sono generate dal rotore, costituito dalle pale collegate ad un mozzo centrale e mantenuto in rotazione da uno o più motori mediante uno specifico sistema di trasmissione. Il moto relativo tra l aria e le pale (di opportuna forma in pianta, svergolamento e profilo aerodinamico) necessario per generare portanza è dovuto alla rotazione di queste ultime; in virtù di tale proprietà l elicottero può sostenere condizioni di volo traslato con velocità molto basse, fino alla condizione di volo a punto fisso rispetto al suolo (definita con il termine hover, ed eseguibile per intervalli di tempo significativi), con la possibilità di effettuare il volo in salita ed in discesa verticale, inclusi il decollo e l atterraggio verticale. Il moto di avanzamento dell elicottero si ottiene mediante l inclinazione dell asse di applicazione della trazione prodotta dal rotore in conseguenza dell inclinazione del disco rotore (disco descritto dalle estremità delle pale in rotazione, con la trazione perpendicolare al disco), imposta tramite sistemi e meccanismi di comando intrinsecamente complessi e vitali per la sicurezza del volo. In tal modo si ottiene una componente della trazione nella direzione di traslazione, la forza propulsiva, che equilibra la resistenza aerodinamica all avanzamento e consente la traslazione dell elicottero.

12 28 Capitolo 1 Essendo possibile inclinare il disco rotore in ogni direzione, può essere effettuato il volo traslato in avanti, laterale ed all indietro. Nell ambito dei velivoli a decollo ed atterraggio verticale (VTOL), per gli elicotteri il carico sul disco rotore assume valori tipicamente compresi tra 100 e 600 N/m 2. Le caratteristiche descritte conferiscono all elicottero la capacità di eseguire particolari e specifiche missioni. Si ritiene opportuno, pertanto, dedicare il primo capitolo del testo alla descrizione schematica delle configurazioni costruttive tipiche degli elicotteri, dei rotori che essi impiegano e dei relativi comandi di volo; le proprietà e le caratteristiche presentate saranno poi tradotte in termini analitici. 1.2 Le configurazioni degli elicotteri La rotazione imposta all assieme rotore tramite un albero collegato (mediante un sistema di trasmissione) al motore installato in fusoliera comporta la presenza di una coppia di reazione che pone fusoliera e rotore in moto di reciproca ed opposta rotazione (allo sviluppo della coppia di reazione ed allo studio analitico dell equilibrio dell elicottero è dedicato il Capitolo 5). Il disegno della configurazione costruttiva di un elicottero è ovviamente condizionato dall azione di contrasto nei confronti di tale fenomeno; adottando una classificazione degli elicotteri secondo il tipo, il numero e la disposizione dei rotori, le configurazioni fondamentali risultano essere le seguenti: con singolo rotore principale e con rotore di coda anticoppia; con due rotori controrotanti in tandem; con due rotori controrotanti coassiali; con due rotori controrotanti side by side. Nel primo caso, la coppia di reazione rotore/fusoliera è contrastata dal rotore anticoppia di coda, mentre nei rimanenti casi è cancellata dalla mutua azione dei due rotori controrotanti. Elicottero con singolo rotore principale e con rotore di coda anticoppia E questa la configurazione di maggiore applicazione (fig. 1-1), detta anche configurazione convenzionale; si caratterizza per il singolo rotore principale

13 Configurazioni degli elicotteri 29 posto sulla parte superiore della fusoliera, al quale è demandato il sostentamento, la spinta (che consente il moto traslato), il controllo longitudinale, laterale e verticale dell elicottero; in particolare il controllo longitudinale e laterale si ottengono, rispettivamente, facendo inclinare il disco rotore in avanti (o indietro) e lateralmente, in entrambi i casi azionando il comando ciclico (rif. par ). Il controllo verticale si ottiene, invece, facendo variare la trazione prodotta (mediante variazione del passo collettivo, rif. par ). Sulla parte di coda dell aeromobile è installato un rotore anticoppia di diametro minore, con moto collegato a quello del rotore principale, il quale garantisce una spinta in direzione laterale; quest ultima, mediante un braccio opportuno, consente di equilibrare la coppia di reazione del rotore principale/fusoliera ed, inoltre, consente il controllo direzionale dell elicottero. Elicottero con due rotori controrotanti in tandem Di particolare interesse è certamente la scelta di impiegare due rotori uguali in tandem controrotanti (fig. 1-2), risultata negli ultimi decenni adeguata per il trasporto di carichi elevati e di diversa tipologia, sia nel campo strettamente militare che nelle missioni di protezione civile: la fusoliera può contenere un ampia area cargo per il trasporto di truppe, di mezzi militari, attrezzature ed equipaggiamenti, oltre a consentire operazioni di trasporto di elevati carichi esterni al gancio. La soluzione tipicamente applicata prevede due rotori in tandem tripala completamente articolati. Il controllo longitudinale dell elicottero viene effettuato facendo variare in modo differente la trazione prodotta dai due rotori (mediante variazioni differenti del passo collettivo dei due rotori, rif. par ); il controllo laterale si ottiene facendo inclinare lateralmente e nello stesso verso entrambi i rotori (mediante variazione uniforme del passo ciclico laterale, rif. par ). Il controllo direzionale si effettua facendo inclinare i due rotori lateralmente ed in verso opposto; infine, il controllo verticale si ottiene mediante variazione uniforme della trazione prodotta da entrambi i rotori (variazione uniforme del passo collettivo dei due rotori). Elicottero con due rotori controrotanti coassiali In fig. 1-3 sono rappresentate le tre viste di un elicottero a due rotori uguali coassiali controrotanti. Tale scelta costruttiva ha trovato applicazione nei paesi dell Europa orientale, ed anche se non ha avuto ampia diffusione, resta sicuramente originale.

14 30 Capitolo 1 Fig. 1-1 Elicottero con singolo rotore principale e rotore di coda anticoppia (rif. AgustaWestland EH-101) Fig. 1-2 Elicottero con due rotori in tandem controrotanti (rif. Boeing CH-47D Chinook ) Fig. 1-3 Elicottero con due rotori coassiali controrotanti (rif. Kamov Ka50)

15 Configurazioni degli elicotteri 31 Si caratterizza per i rotori di raggio contenuto, con favorevole impiego nei casi di operazioni da unità navali (per le quali le dimensioni geometriche costituiscono un requisito di vincolo importante). Anche in questo caso, i modelli reali che impiegano tale configurazione sono dotati di due rotori tripala completamente articolati e coassiali. Il controllo longitudinale dell elicottero viene effettuato facendo inclinare in avanti (oppure indietro) entrambi i rotori; il controllo laterale si ottiene facendo inclinare lateralmente e nello stesso verso entrambi i rotori (mediante variazione uniforme del passo ciclico laterale). Il controllo direzionale si ottiene facendo variare la coppia dei rotori in maniera differente ed il controllo verticale si effettua mediante variazione della trazione prodotta da entrambi i rotori. Elicottero con due rotori controrotanti affiancati ( side by side ) Quest ultima configurazione ha trovato pochissime applicazioni pratiche (alcuni elicotteri pesanti di progettazione russa) e si caratterizza per la disposizione dei due rotori lungo la direzione trasversale rispetto alla fusoliera, installati alle estremità di due semiali o strutture reticolari, al di sopra dei relativi motori. Il controllo dell elicottero si ottiene in modalità simili al caso della configurazione a due rotori contro-rotanti in tandem, con le differenze introdotte dalla nuova disposizione dei rotori. Si precisa che in configurazione side by side non sono state previste zone di intersezione per i due dischi rotorici. Se tale configurazione non si è imposta per gli elicotteri, è comunque stata scelta quale soluzione costruttiva di posizionamento dei rotori del convertiplano, aeromobile in grado di volare sia in modalità elicottero sia in modalità aeroplano, mediante opportuna rotazione dell asse dei rotori (configurazione tilt rotor, fig. 1-4) o mediante rotazione dell ala, alla cui estremità sono solidalmente installati i due rotori (configurazione tilt wing ). Negli ultimi decenni il convertiplano ha destato elevato interesse per il particolare profilo di volo proposto, delineato dalle caratteristiche di forza dell elicottero (possibilità di eseguire il volo verticale ed il volo a punto fisso) e dell aeroplano (possibilità di volare a velocità dell ordine dei 500 km/h, superando, pertanto, le limitazioni di velocità di avanzamento dell elicottero, rif. Cap. 4). Si registrano numerosi modelli sperimentali e da alcuni anni è in produzione una versione militare statunitense (Bell Boeing V22 Osprey ); prossimamente è prevista l entrata in servizio di una versione per impieghi governativi e commerciali, il convertiplano (tilt rotor) Bell Agusta BA609, che comporterà senza dubbio nuove modalità di impiego operativo, con l abbattimento di importanti limiti di offerta dell attuale trasporto aereo.

16 32 Capitolo 1 Fig. 1-4 Convertiplano (configurazione tilt rotor, rif. BellAgusta BA609) Sistemi non convenzionali di generazione della spinta anticoppia Per l elicottero a singolo rotore principale, il controllo dell equilibrio alla rotazione intorno all asse d imbardata viene conseguito anche mediante sistemi anticoppia sofisticati del tipo a getti d aria, in grado di sviluppare una spinta laterale (e che pertanto sostituiscono il rotore di coda); tale tipologia costruttiva è indicata spesso con il termine NOTAR (no-tail-rotor) ed attualmente non è molto diffusa (un esempio di applicazione è costituito dall elicottero MD 500, del costruttore McDonnel Douglas). Tra gli elementi di interesse nei suoi confronti si citano la riduzione della complessità meccanica del sistema di trasmissione del moto (fattore non trascurabile), la riduzione del rumore prodotto (non essendo presenti i tipici fenomeni di interferenza tra due rotori) e l aumento di sicurezza d impiego al suolo dovuta all assenza di un corpo rotante in coda al velivolo. Si cita, inoltre, il sistema anticoppia a rotore di coda fenestron, costituito da un rotore alloggiato all interno della carena della trave di coda. Le interazioni di scia ridotte assicurano un livello di rumore contenuto; inoltre, anche per tale scelta costruttiva si ottiene un elevato grado di sicurezza nelle operazioni al suolo. In ogni caso, in questo testo la configurazione dell elicottero presa principalmente a riferimento per l esposizione degli argomenti è del tipo a

17 Configurazioni degli elicotteri 33 singolo rotore principale con rotore anticoppia di coda (fig. 1-1), in quanto di maggiore applicazione. 1.3 Il rotore ed i comandi di volo Le tipologie costruttive fondamentali del rotore principale e del rotore di coda anticoppia L assieme rotore principale è costituito da due o più pale uguali collegate ad un mozzo centrale; quest ultimo, mediante un innesto dentato, è calettato sulla brocciatura superiore dell albero rotore (mast), il quale è mantenuto in rotazione dal motore tramite un apposito sistema di trasmissione. I rotori sono fondamentalmente classificati in funzione della tipologia di collegamento tra le pale ed il mozzo; il tipo di cerniera influisce in modo determinante sulle qualità di volo (come sarà evidenziato nel prosieguo), sugli aspetti aeroelastici e di vibrazione, ed ogni soluzione costruttiva si caratterizza per proprietà favorevoli e per altre meno favorevoli. Le scelte del progettista, in generale, sono dettate dall impiego dell elicottero e dagli aspetti legati ai costi. Si premette che la pala rotore è dotata di tre movimenti fondamentali, i quali, con riferimento alla configurazione del mozzo completamente articolato a cerniere meccaniche (riportata in fig. 1-6), sono così definiti: a) un movimento di rotazione intorno ad un proprio e particolare asse longitudinale (asse di variazione passo), definito moto di variazione del passo, che consente di controllare l angolo d attacco della pala; b) un movimento intorno ad un asse giacente nel piano del mozzo e perpendicolare alla direzione radiale della pala stessa, definito di moto di flappeggio; c) un movimento nel piano di rotazione, definito moto di anticipo/ritardo o di brandeggio. Per gli aspetti di base, si premette che il moto di variazione (aumento/diminuzione) del passo della pala consente di controllare le forze aerodinamiche sul rotore e pertanto di aumentare/diminuire la trazione prodotta (perpendicolare al piano del disco). Il moto di flappeggio consente di contrastare l asimmetria di portanza che si avrebbe nel volo in

18 34 Capitolo 1 avanzamento, in virtù della diversa velocità relativa del flusso che interessa la pala avanzante e la pala retrocedente. Il terzo moto (brandeggio), è dovuto principalmente all insorgere delle forze di Coriolis in conseguenza del moto di flappeggio delle pale in rotazione. Tali argomenti saranno ripresi e trattati nel Capitolo 3, dedicato alla dinamica del rotore; per quanto di interesse del presente paragrafo, di seguito sono descritte le tipologie fondamentali di rotore (nelle figure 1-5, 1-6 ed 1-7 sono rappresentati i relativi schemi). Per primo (fig. 1-5) si riporta il rotore di tipo teetering o ad altalena (o anche see-saw ), caratterizzato da due pale e da un mozzetto costituenti una struttura continua, con cerniera di flappeggio in corrispondenza dell albero rotore e perpendicolare a quest ultimo. E presente, inoltre, la cerniera di variazione passo per ogni pala; non è prevista la cerniera di ritardo e pertanto tale tipo di rotore viene anche classificato come rotore semi-rigido. I moti di rotazione nelle cerniere sono realizzati con apposti cuscinetti. La configurazione teetering è semplice dal punto di vista costruttivo e comunque richiede, per contrastare l instabilità del rotore, l installazione in connessione con i comandi di una barra stabilizzatrice, avente il proprio asse di flappeggio ortogonale all asse di flappeggio del rotore. Tale configurazione è stata ampiamente impiegata negli elicotteri Model 206 e 212 della Bell Helicopter Textron. cerniera di flappeggio asse di variazione passo asse di flappeggio cerniera di variazione passo Fig. 1-5 Schema di rotore bipala di tipo teetering o ad altalena

19 Configurazioni degli elicotteri 35 Il rotore completamente articolato con cerniere meccaniche si caratterizza per la presenza, per ogni pala, delle tre cerniere per il moto di flappeggio, di ritardo e di variazione del passo, realizzate mediante sistemi con cuscinetti lubrificati (schema di fig. 1-6). Nelle applicazioni reali si riscontrano varie sequenze nell ordine delle tre cerniere, anche se tipicamente la cerniera di flappeggio è posizionata per prima a partire dal mozzo. Tale rotore ha avuto ampio successo e diffusione negli ultimi anni; tra gli aspetti che ne hanno decretato la scelta si cita il contenuto livello di carico trasmesso al mozzo, in virtù dei gradi di libertà di movimento consentiti alle pale; di contro, i cuscinetti sono sottoposti a condizioni severe di carico centrifugo. Si deve comunque considerare che sono richiesti numerosi componenti meccanici, che rendono il montaggio complesso; di conseguenza, altrettanto complesse (e frequenti) possono risultare le operazioni di ispezione e di manutenzione. cerniera di anticipo/ritardo asse di variazione passo cerniera di flappeggio cerniera di variazione passo asse di flappeggio asse di anticipo/ritardo Fig. 1-6 Schema di rotore completamente articolato con cerniere meccaniche Il rotore hingeless si differenzia dai tipi precedenti in quanto il moto di flappeggio ed il moto di ritardo sono consentiti da elementi flessibili, mentre il moto di variazione passo è ancora sviluppato intorno ad una cerniera con cuscinetti meccanici.

20 36 Capitolo 1 In via preliminare, si osserva che il rotore di tipo hingeless, rispetto alle altre configurazioni, presenta una migliore risposta al controllo (rif. Cap. 3). In configurazioni recenti il collegamento tra il mozzo e le pale è costituito da un unico componente di tipo elastomerico (uno per ogni pala, fig. 1-7), realizzato mediante strati sovrapposti di un elastomero e di un metallo; tale soluzione tecnica è la più avanzata. Il componente elastomerico, indicato nella pratica tecnica anche con il nome di cuscinetto elastomerico (elastomeric bearing), è una cerniera che consente i tre gradi di libertà di passo, flappeggio e ritardo (fig. 1-7); con riferimento ai tre moti consentiti, tale rotore è anche definito rotore completamente articolato a cuscinetti elastomerici. asse di flappeggio asse di variazione passo asse di anticipo/ritardo Fig. 1-7 Schema di rotore a cuscinetti elastomerici Non essendo presenti le tre cerniere meccaniche che caratterizzano il rotore articolato precedentemente definito, si elimina anche il sistema di lubrificazione richiesto dai cuscinetti meccanici e l assieme mozzo risulta semplificato dal punto di vista costruttivo, essendo stato ridotto il numero di parti componenti; in generale, possono essere semplificate anche le operazioni di manutenzione. In queste ultime tipologie di rotori, è inoltre presente un largo impiego di materiali compositi per la costruzione degli elementi strutturali. Le tipologie fondamentali descritte sono applicabili anche ai rotori di coda anti-coppia convenzionali, con la differenza che per questi ultimi è presente soltanto regolazione collettiva del passo (essendo privi di regolazione ciclica del passo).

21 Configurazioni degli elicotteri I comandi ed il meccanismo del piatto oscillante Al fine di far variare l inclinazione del disco rotore principale (ottenendo, di conseguenza, la variazione della direzione del vettore trazione) possono essere impiegate, in linea teorica, varie soluzioni costruttive del mozzo, dei comandi e dell albero rotore; in pratica, la soluzione applicata consiste in un sistema di particolari componenti meccanici, tra i quali si deve citare, per primo, l assieme piatto oscillante. Nella configurazione tipica, l assieme piatto oscillante è costituito da due componenti: il primo, detto piatto oscillante fisso, è non rotante, è inclinabile in tutte le direzioni (l inclinazione viene imposta dal pilota mediante la barra di comando ciclico) ed è movibile verticalmente scorrendo lungo l albero rotore (il movimento verticale viene imposto dal pilota mediante la barra di comando collettivo); max collettivo in alto piatto oscillante rotante piatto oscillante non rotante collettivo in pos. media max collettivo in basso albero rotore Fig. 1-8 Schema dell assieme piatto oscillante e variazione collettiva del passo

22 38 Capitolo 1 il secondo, detto piatto oscillante rotante, è posizionato sul primo (mediante un sistema di cuscinetti) dal quale riceve la stessa inclinazione e lo stesso spostamento verticale ed è, inoltre, rotante solidalmente con il rotore dal quale riceve il moto rotatorio mediante un collegamento meccanico con il mozzo (il collegamento è ottenuto con il componente detto compasso rotante o scissore; per completezza, in alcune configurazioni il piatto oscillante rotante riceve il moto rotatorio dall albero rotore, tramite il compasso rotante collegato su una apposita brocciatura dell albero). Mediante le biellette o leve di passo (una per ogni pala del rotore), collegate ad una estremità al piatto oscillante rotante ed all altra estremità alla pala, si trasmettono alle pale stesse il passo ciclico ed il passo collettivo imposto dal pilota. In particolare, il comando collettivo, imponendo lo spostamento verso l alto o verso il basso dell assieme piatto oscillante, produce rispettivamente un aumento o una diminuzione simultanea ed uguale del passo (detto passo collettivo) di tutte le pale (fig. 1-8, 1-9). Il comando ciclico, imponendo l inclinazione dell assieme piatto oscillante, comporta l inclinazione del disco rotore nel verso di avanzamento voluto (fig. 1-10, 1-11) e la variazione, di conseguenza, del passo delle pale in funzione della posizione lungo il giro di rotazione (passo ciclico). I due comandi, ciclico e collettivo, durante le manovre possono essere impiegati in modo combinato e, pertanto, sono miscelati mediante un cinematismo apposito. In fig è riportato uno schema semplificato e rappresentativo dei comandi; per semplicità di rappresentazione la vista è longitudinale; la composizione reale è completata tipicamente da una terzo martinetto comando passo: i tre martinetti, collegati al piatto oscillante fisso, possono imporre, pertanto, sia l inclinazione longitudinale avanti/indietro che l inclinazione laterale destra/sinistra del piatto oscillante. I comandi così composti e diretti all assieme piatto oscillante fisso sono collegati ad appositi servo-attuatori che consentono di contenere gli sforzi di barra del pilota. Insieme alle barre di comando ciclico e collettivo, la pedaliera completa i comandi principali disponibili al pilota; nella configurazione dell elicottero a singolo rotore principale con rotore di coda anticoppia convenzionale, la pedaliera permette il controllo del passo collettivo delle pale del rotore di coda; un aumento/diminuzione del passo genera un aumento/diminuzione della trazione prodotta ed è così imposto il controllo dell elicottero intorno all asse di imbardata.

23 Configurazioni degli elicotteri 39 pala 2 cerniera di variazione passo mozzo albero rotore piatto oscillante rotante leva comando passo della pala 1 pala 1 Fig. 1-9 Schema del piatto oscillante, vista dall alto trazione T spinta di traslazione ciclico in basso ciclico in pos. neutra Fig Inclinazione del disco rotore e comando ciclico

24 40 Capitolo piano del disco rotore cabina piloti Fig Schema basico dei comandi 1 Barra comando ciclico 9 Biella comando passo della pala n.1 2 Barra comando collettivo 10 Albero rotore ( mast ) 3 Martinetto comando passo 11 Leva comando passo della pala n.1 4 Martinetto comando passo 12 Pala n.1 5 Trasmissione 13 Manicotto 6 Piatto oscillante inferiore (non rotante) 14 Compasso rotante 7 Piatto oscillante superiore (rotante) 8 Biella comando passo della pala n.2

25 Configurazioni degli elicotteri 41 In ultimo, i meccanismi di comando posizionati al di sopra del piatto oscillante sono classificati come comandi rotanti, mentre i meccanismi di comando diretti dalla cabina piloti fino al piatto oscillante non rotante sono classificati come comandi fissi.

26

Teoria del volo dell elicottero

Teoria del volo dell elicottero Giovanni Di Giorgio Teoria del volo dell elicottero Aerodinamica Meccanica del volo Seconda edizione Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio Teoria del volo dell elicottero Aerodinamica Meccanica del volo Seconda

Dettagli

L Elicottero Parte 1 a cura del prof. Luigi MASCOLO

L Elicottero Parte 1 a cura del prof. Luigi MASCOLO Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco nuovo indirizzo in articolazione opzione L Elicottero Parte 1 a cura del prof. Luigi MASCOLO SEDE CENTRALE: Via G. C. Falco - 81043 CAPUA (CE) Distretto

Dettagli

INTRODUZIONE AI PRINCIPI DEL VOLO DELL ELICOTTERO

INTRODUZIONE AI PRINCIPI DEL VOLO DELL ELICOTTERO INTRODUZIONE AI PRINCIPI DEL VOLO DELL ELICOTTERO Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio ACCADEMIA AERONAUTICA Pozzuoli, 04-12-2017 CORSO PILOTI URANO V - corso di Aerodinamica, Prof. Renato Tognaccini CORSO PILOTI

Dettagli

Giovanni Di Giorgio FONDAMENTI DI FENOMENOLOGIA DELLA FATICA E DELLA TENSOCORROSIONE NELLE STRUTTURE AERONAUTICHE

Giovanni Di Giorgio FONDAMENTI DI FENOMENOLOGIA DELLA FATICA E DELLA TENSOCORROSIONE NELLE STRUTTURE AERONAUTICHE Giovanni Di Giorgio FONDAMENTI DI FENOMENOLOGIA DELLA FATICA E DELLA TENSOCORROSIONE NELLE STRUTTURE AERONAUTICHE Giovanni Di Giorgio Fondamenti di fenomenologia della fatica e della tensocorrosione nelle

Dettagli

Summer School 2016 Elicotteri Pierangelo Masarati Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali

Summer School 2016 Elicotteri Pierangelo Masarati Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali Summer School 2016 Elicotteri Pierangelo Masarati Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali Istituzioni di Ingegneria Aerospaziale Giuseppe Quaranta Motivazione

Dettagli

UNIVERSITA DI PISA FACOLTA DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE TESI DI LAUREA SPECIALISTICA

UNIVERSITA DI PISA FACOLTA DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE TESI DI LAUREA SPECIALISTICA UNIVERSITA DI PISA FACOLTA DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE TESI DI LAUREA SPECIALISTICA Sviluppo di un modello della dinamica per un elicottero senza pilota (RUAV) e

Dettagli

INTODUZIONE SPECIFICHE DI PROGETTO VALUTAZIONE DEI PESI CONFIGURAZIONE GENERALE

INTODUZIONE SPECIFICHE DI PROGETTO VALUTAZIONE DEI PESI CONFIGURAZIONE GENERALE INTODUZIONE SPECIFICHE DI PROGETTO VALUTAZIONE DEI PESI Determinazione dei pesi Peso del carico pagante Peso dell equipaggio Stima approssimativa del peso al decollo Peso del combustibile Peso a vuoto

Dettagli

Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco. Studio dell elica aeronautica Parte 3

Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco. Studio dell elica aeronautica Parte 3 Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco nuovo indirizzo in Trasporti e Logistica articolazione Costruzione del Mezzo opzione Costruzioni Aeronautiche Studio dell elica aeronautica Parte

Dettagli

ADATTAMENTO DEL ROTORE DELL AB 212 AD UNA APPLICAZIONE PER AEROGENERATORI D D ALTA QUOTA

ADATTAMENTO DEL ROTORE DELL AB 212 AD UNA APPLICAZIONE PER AEROGENERATORI D D ALTA QUOTA ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA CON SEDE A FORLI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA ADATTAMENTO DEL ROTORE DELL AB 212 AD UNA APPLICAZIONE PER AEROGENERATORI D D ALTA

Dettagli

Perché questa importante e sostanziale diversità da non confondere?

Perché questa importante e sostanziale diversità da non confondere? Perché questa importante e sostanziale diversità da non confondere? Il C.G. è punto di applicazione di tutte le forze che agiscono sull aeromobile. (vds figura successiva) Il Punto di Bilanciamento Statico

Dettagli

FONDAZIONE MALAVASI ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGI- STICA

FONDAZIONE MALAVASI ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGI- STICA FONDAZIONE MALAVASI ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGI- STICA PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINA: MECCANICA MACCHINE DOCENTE: COLICA MARIA TERESA CLASSE: V SEZ. A /2018 A.S.2017 1.

Dettagli

Ottimizzazione del rotore in volo avanzato

Ottimizzazione del rotore in volo avanzato Ottimizzazione del rotore in volo avanzato Con i risultati ottenuti dall ottimizzazione del rotore in hovering si procede con la verifica di tali risultati per quanto riguarda il volo avanzato per vedere

Dettagli

MICROECONOMIA MATEMATICA

MICROECONOMIA MATEMATICA A13 363 Gianluca Dari MICROECONOMIA MATEMATICA TRECENTO ESERCIZI SVOLTI Copyright MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06)

Dettagli

STUDIO DI FATTIBILITA DI UN GENERATORE EOLICO D D ALTA QUOTA AUTOSOSTENTATO

STUDIO DI FATTIBILITA DI UN GENERATORE EOLICO D D ALTA QUOTA AUTOSOSTENTATO ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA CON SEDE A FORLI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA STUDIO DI FATTIBILITA DI UN GENERATORE EOLICO D D ALTA QUOTA AUTOSOSTENTATO Tesi

Dettagli

SYLLABUS al. Manuale d istruzione Elicottero AS350 serie. (Version B-BA-B1-B2-B3-B3e) Issue 30.01.2015

SYLLABUS al. Manuale d istruzione Elicottero AS350 serie. (Version B-BA-B1-B2-B3-B3e) Issue 30.01.2015 SYLLABUS al Manuale d istruzione Elicottero AS350 serie (Version B-BA-B1-B2-B3-B3e) Issue 30.01.2015 SYLLABUS 1 - INTRODUZIONE 1.1 CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELL ELICOTTERO 1.2 LA DOCUMENTAZIONE DELL

Dettagli

Perché un aereo vola? Prof. G. Graziani Dipartimento Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Sapienza Università di Roma

Perché un aereo vola? Prof. G. Graziani Dipartimento Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Sapienza Università di Roma Perché un aereo vola? Prof. G. Graziani Dipartimento Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Sapienza Università di Roma Domanda: Perché un aeroplano dal peso di molte tonnellate riesce a volare? Ø L aerodinamica

Dettagli

16. CAPITOLO 16 AERODINAMICA DELL AUTOGIRO

16. CAPITOLO 16 AERODINAMICA DELL AUTOGIRO 16. CAPITOLO 16 AERODINAMICA DELL AUTOGIRO Sia gli elicotteri che gli autogiri traggono portanza dall uso di profili aerodinamici e quindi, molti dei principi aerodinamici di base relativi alla produzione

Dettagli

Studio di massima del fan di un convertiplano supersonico basato su uno studio NASA

Studio di massima del fan di un convertiplano supersonico basato su uno studio NASA Studio di massima del fan di un convertiplano supersonico basato su uno studio NASA Tesi di Marco Bulgarelli Relatore Chiar.mo Prof.Ing Luca Piancastelli Portanza e potenza richiesta per velivoli convenzionali

Dettagli

Indice. Prefazione. Esercizi svolti 56

Indice. Prefazione. Esercizi svolti 56 Prefazione XI 1 Introduzione 1 1.1 La modellazione di un sistema meccanico 2 1.2 Analisi e sintesi di un sistema meccanico 2 1.3 Contenuti e organizzazione del testo 3 2 Cinematica del punto e del corpo

Dettagli

Sommario Introduzione Il progetto motoruota Obiettivi della tesi Layout meccanico del sistema.3

Sommario Introduzione Il progetto motoruota Obiettivi della tesi Layout meccanico del sistema.3 Sommario _ Capitolo 1 Analisi preliminare 1.1. Introduzione.1 1.1.1. Il progetto motoruota 1 1.1.2. Obiettivi della tesi 2 1.2. Layout meccanico del sistema.3 1.2.1. Trasmissione ad asse cavo...3 1.2.2.

Dettagli

ANALISI DESCRITTIVA DI ALCUNE TRASMISSIONI DI ELICOTTERO

ANALISI DESCRITTIVA DI ALCUNE TRASMISSIONI DI ELICOTTERO Università degli studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno tecnico industriale ANALISI DESCRITTIVA DI ALCUNE TRASMISSIONI DI ELICOTTERO Tesi di Laurea di: MATTEO

Dettagli

Ottimizzazione di manovre per velivoli ad ala rotante

Ottimizzazione di manovre per velivoli ad ala rotante Ottimizzazione di manovre per velivoli ad ala rotante Politecnico di Milano Anno Accademico 2002-2003 2003 Relatore: Prof. Ing.. Carlo L. Bottasso Correlatore: Ing.. Fabio Nannoni Tesi di Laurea di: Luca

Dettagli

TRACCE DI ESAME: Manovre in Volo e Stabilita Statica TRACCIA 1) Parte A) Siano date le seguenti caratteristiche di un velivolo:

TRACCE DI ESAME: Manovre in Volo e Stabilita Statica TRACCIA 1) Parte A) Siano date le seguenti caratteristiche di un velivolo: TRACCE DI ESAME: Manovre in Volo e Stabilita Statica TRACCIA 1) Parte A) W=850 Kg S w =14 m 2 C Lcrociera =.2 C LMAX =2.2 e supponendo un n max =4.5 Determinare: 1) Massimo angolo di rollio in virata 2)

Dettagli

b) Teoria dell elica

b) Teoria dell elica b) Teoria dell elica L elica e le sue caratteristiche L elica è l organo propulsore di una barca che si muove a motore. L elica, girando, spinge l acqua indietro e imprime allo scafo una spinta in avanti.

Dettagli

Studio di massima del comportamento in regime di off- design di un compressore per motore aereonautico

Studio di massima del comportamento in regime di off- design di un compressore per motore aereonautico Università degli studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Tesi in disegno tecnico industriale Studio di massima del comportamento in regime di off- design di un compressore per motore aereonautico Candidato

Dettagli

Modulo 01: Omogeneizzazione della classe Sistemi di misura Richiami di trigonometria

Modulo 01: Omogeneizzazione della classe Sistemi di misura Richiami di trigonometria Progettazione Disciplinare 01: Omogeneizzazione della classe Sistemi di misura Richiami di trigonometria Segmento 01 : Principio di omogeneità Presentazione: il modulo è propedeutico agli argomenti che

Dettagli

Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO

Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO A Nome: Cognome: Scrivere la risposta (A, B, C o D) a sinistra del simbolo circolare

Dettagli

Silvia Briccoli Bati, Stefano Galassi, Giovanna Ranocchiai. Elementi di calcolo automatico delle strutture intelaiatae

Silvia Briccoli Bati, Stefano Galassi, Giovanna Ranocchiai. Elementi di calcolo automatico delle strutture intelaiatae A08 Silvia Briccoli Bati, Stefano Galassi, Giovanna Ranocchiai Elementi di calcolo automatico delle strutture intelaiatae Il Software FrameMAKER e la relativa guida introduttiva al programma è scaricabile

Dettagli

STUDIO E COMPARAZIONE DI DIVERSE CONFIGURAZIONI PER UN AEROTAXI CONVERTIPLANO

STUDIO E COMPARAZIONE DI DIVERSE CONFIGURAZIONI PER UN AEROTAXI CONVERTIPLANO ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA DI BOLOGNA Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica STUDIO E COMPARAZIONE DI DIVERSE CONFIGURAZIONI PER UN AEROTAXI CONVERTIPLANO Candidato: Andrea

Dettagli

Università del Salento Facoltà di Ingegneria. Costruzione di Macchine

Università del Salento Facoltà di Ingegneria. Costruzione di Macchine Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine I giunti meccanici a cura dell ing. Riccardo Nobile 1 I giunti meccanici I giunti sono degli organi meccanici utilizzati per realizzare

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale Gli impianti di propulsione e generazione elettrica svolgono due funzioni essenziali per l operatività della nave. Il grado di integrazione fra tali impianti è variabile : a volte essi sono completamente

Dettagli

PROVA PARZIALE DEL 27 GENNAIO 2016

PROVA PARZIALE DEL 27 GENNAIO 2016 PROVA PARZIALE DEL 27 GENNAIO 2016 February 2, 2016 Si prega di commentare e spiegare bene i vari passaggi, non di riportare solo la formula finale. PROBLEMA 1) Due blocchi, collegati da uno spago privo

Dettagli

ORGANI DI ATTERRAGGIO

ORGANI DI ATTERRAGGIO Funzioni IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI ORGANI DI ATTERRAGGIO Stazionamento Stabilità e controllo direzionale durante taxing/rullaggio Controllo del decollo Assorbimento energia cinetica in atterraggio

Dettagli

Esercitazione VI : Polare del velivolo completo

Esercitazione VI : Polare del velivolo completo Esercitazione VI : Ci proponiamo di trovare le curve polari di riferimento del velivolo completo al variare del numero di Mach. Per fare ciò, è necessario innanzi tutto calcolare i diversi contributi alla

Dettagli

MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA

MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA MECCANICA, MACCHINE ED ENERGIA 1. Concetto di equilibrio statico e strutture a. Equazioni cardinali della statica nel piano. b. Calcolo delle reazioni nelle strutture isostatiche piane. c. Calcolo delle

Dettagli

Nome: Cognome: Data: 14/02/2017

Nome: Cognome: Data: 14/02/2017 Esercizio N. 1 Valutazione 4 Un elicottero dal peso P= 6800Kg si trova in condizioni di punto fisso, ovvero in condizione di equilibrio (orizzontale e verticale). La distribuzione delle forze sulle due

Dettagli

Corso di MECCANICA DEL VOLO. Prof. F. Nicolosi. Corso di Meccanica del Volo - Mod. Prestazioni - Prof. F. Nicolosi - Intro Il Velivolo 1

Corso di MECCANICA DEL VOLO. Prof. F. Nicolosi. Corso di Meccanica del Volo - Mod. Prestazioni - Prof. F. Nicolosi - Intro Il Velivolo 1 Corso di MECCANICA DEL VOLO Modulo Prestazioni INTRO- Il Vli Velivolol Prof. F. Nicolosi Corso di Meccanica del Volo - Mod. Prestazioni - Prof. F. Nicolosi - Intro Il Velivolo 1 Il volo, come è possibile?

Dettagli

Programmazione modulare a.s

Programmazione modulare a.s Programmazione modulare a.s. 2018-2019 Disciplina: Meccanica, Macchine ed Energia (MME) Docenti: prof. Roberto Baschetti, prof. Raniero Spinelli Classe 3 A Meccanica Articolazione: meccanica meccatronica

Dettagli

FONDAZIONE MALAVASI ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGI- STICA

FONDAZIONE MALAVASI ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGI- STICA FONDAZIONE MALAVASI ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E LOGI- STICA PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINA: MECCANICA MACCHINE DOCENTE: COLICA MARIA TERESA CLASSE: V SEZ. A /2019 A.S.2018 1.

Dettagli

GITTATA MASSIMA DEGLI ELEMENTI ROTANTI... 2 CALCOLO DELLA GITTATA MASSIMA... 4

GITTATA MASSIMA DEGLI ELEMENTI ROTANTI... 2 CALCOLO DELLA GITTATA MASSIMA... 4 GITTATA MASSIMA DEGLI ELEMENTI ROTANTI... 2 CALCOLO DELLA GITTATA MASSIMA... 4 1 GITTATA MASSIMA DEGLI ELEMENTI ROTANTI La tecnologia costruttiva degli aerogeneratori è alquanto sofisticata e di chiara

Dettagli

ELICOTTERO AB212. PDF created with pdffactory trial version www.pdffactory.com

ELICOTTERO AB212. PDF created with pdffactory trial version www.pdffactory.com ELICOTTERO AB212 Descrizione generale COSTRUTTORE AGUSTA su licenza della Bell Helicopter Company ( U.S.A. ). TIPOLOGIA DELLE MISSIONI Addestramento al volo; Concorso in operazioni S.A.R. ( Search And

Dettagli

Studio ed ottimizzazione di un fan per un velivolo a decollo verticale in configurazione tandem

Studio ed ottimizzazione di un fan per un velivolo a decollo verticale in configurazione tandem Studio ed ottimizzazione di un fan per un velivolo a decollo verticale in configurazione tandem Laureando: Francesco Giaccaglia Relatore: Prof. Ing. Luca Piancastelli Correlatore: Ing. Cristina Renzi Scopo

Dettagli

Esame di Costruzioni Aerospaziali Prof. P. Gasbarri. Nome: Cognome: Data: 16/06/2016

Esame di Costruzioni Aerospaziali Prof. P. Gasbarri. Nome: Cognome: Data: 16/06/2016 Esercizio N. 1 Valutazione 4 1. Si consideri un boeing 787 di lunghezza L = 56m e peso complessivo di W= 000KN (con distribuzione uniforme q) in volo orizzontale uniforme. Siano assegnate le posizioni

Dettagli

le lavorazioni a freddo asportazione di

le lavorazioni a freddo asportazione di le lavorazioni a freddo asportazione di le lavorazioni ad asportazione di truciolo la struttura truciolo delle macchine utensili lo studio del processo di asportazione di truciolo riveste un importanza

Dettagli

Capitolo 7 FENOMENI GIROSCOPICI ELEMENTARI

Capitolo 7 FENOMENI GIROSCOPICI ELEMENTARI INTRODUZIONE Capitolo 7 FENOMENI GIROSCOPICI ELEMENTARI In questo capitolo vengono presentati alcuni fenomeni che si manifestano nei rotori a struttura giroscopica ed alcune applicazioni basate su tali

Dettagli

Tipologie e caratteristiche strutturali. Parte 1

Tipologie e caratteristiche strutturali. Parte 1 Tipologie e caratteristiche strutturali Parte 1 Caratteristiche degli impennaggi Gli impennaggi sono costituiti da un piano orizzontale e da uno o più piani verticali. Sono composti da: Parti fisse Parti

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ELICOTTERO.. ROTORI, PRESTAZIONI DI VOLO. Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio

INTRODUZIONE ALL ELICOTTERO.. ROTORI, PRESTAZIONI DI VOLO. Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio . INTRODUZIONE. Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale Università degli Studi di Napoli Federico II ALL ELICOTTERO.. ROTORI, PRESTAZIONI DI VOLO. Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio Seminario dell Ing.

Dettagli

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL'INFORMAZIONE anno accademico 2015/16 Registro lezioni del docente DE FALCO DOMENICO

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL'INFORMAZIONE anno accademico 2015/16 Registro lezioni del docente DE FALCO DOMENICO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL'INFORMAZIONE anno accademico 2015/16 Registro lezioni del docente DE FALCO DOMENICO Attività didattica MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE [A14099] Periodo di

Dettagli

METODI PER LA PROGETTAZIONE INDUSTRIALE. Prof. G. Fargione a.a. 2011/12

METODI PER LA PROGETTAZIONE INDUSTRIALE. Prof. G. Fargione a.a. 2011/12 METODI PER LA PROGETTAZIONE INDUSTRIALE Prof. G. Fargione a.a. 2011/12 La concretizzazione qualitativa Corrisponde a rivestire con determinate forme e materiali lo schema del principio, può venire espressa

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Indice 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI 3 1.1 Equazioni fisicamente significative...................... 3 1.1.1 A cosa servono?............................. 3 1.1.2 Legge di Newton............................

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Indice 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI 3 1.1 Equazioni fisicamente significative...................... 3 1.1.1 A cosa servono?............................. 3 1.1.2 Legge di Newton............................

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE INDUSTRIALE. I Sessione Sezione A. Settore industriale

POLITECNICO DI TORINO ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE INDUSTRIALE. I Sessione Sezione A. Settore industriale POLITECNICO DI TORINO ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI INGEGNERE INDUSTRIALE Tema n. 3 I Sessione 2011 - Sezione A Settore industriale Classe 25/S Ingegneria Aerospaziale Prova pratica

Dettagli

CAPITOLO 5 PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DELLA COPPIA GRAVITAZIONALE INTRODUZIONE

CAPITOLO 5 PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DELLA COPPIA GRAVITAZIONALE INTRODUZIONE 51 CAPITOLO 5 PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE E COMPENSAZIONE DELLA COPPIA GRAVITAZIONALE INTRODUZIONE In questo capitolo vengono presentate le prove sperimentali per l identificazione della coppia dovuta

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ELICOTTERO.. ROTORI, PRESTAZIONI DI VOLO. Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio

INTRODUZIONE ALL ELICOTTERO.. ROTORI, PRESTAZIONI DI VOLO. Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio . INTRODUZIONE. Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale Università degli Studi di Napoli Federico II ALL ELICOTTERO.. ROTORI, PRESTAZIONI DI VOLO. Dott. Ing. Giovanni Di Giorgio Seminario dell Ing.

Dettagli

Si riportano di seguito, a solo titolo di esempio, alcuni temi d esame degli anni passati.

Si riportano di seguito, a solo titolo di esempio, alcuni temi d esame degli anni passati. Si riportano di seguito, a solo titolo di esempio, alcuni temi d esame degli anni passati. Tali temi d esame non necessariamente coprono tutti gli argomenti trattati nel corso, quindi non rappresentano

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Indice 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI 3 1.1 Equazioni fisicamente significative...................... 3 1.1.1 A cosa servono?............................. 3 1.1.2 Legge di Newton............................

Dettagli

Si riportano di seguito, a solo titolo di esempio, alcuni temi d esame degli anni passati.

Si riportano di seguito, a solo titolo di esempio, alcuni temi d esame degli anni passati. Si riportano di seguito, a solo titolo di esempio, alcuni temi d esame degli anni passati. Tali temi d esame non necessariamente coprono tutti gli argomenti trattati nel corso, quindi non rappresentano

Dettagli

Fondamenti di Meccanica Esame del

Fondamenti di Meccanica Esame del Politecnico di Milano Fondamenti di Meccanica Esame del 0.02.2009. In un piano verticale un asta omogenea AB, di lunghezza l e massa m, ha l estremo A vincolato a scorrere senza attrito su una guida verticale.

Dettagli

A Nome: Cognome: Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO

A Nome: Cognome: Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO A Nome: Cognome: Scrivere la risposta (A, B, C o D) a sinistra del simbolo circolare

Dettagli

MODELLI MATEMATICI PER LA MECCANICA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE

MODELLI MATEMATICI PER LA MECCANICA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE MODELLI MATEMATICI PER LA MECCANICA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE Argomenti svolti nell A.A.2016-17 (03/10/2016) Introduzione al corso.spazi affini. Spazi vettoriali. Conseguenze delle ipotesi

Dettagli

INVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME

INVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME INILUPPO DI OLO Una volta diagrammate le curve delle potenze disponibili e necessarie, dobbiamo ora usarle per determinare le prestazioni fondamentali del velivolo: tali prestazioni andranno a generare

Dettagli

Ferruccio Orecchia. esercizi di GEOMETRIA 1

Ferruccio Orecchia. esercizi di GEOMETRIA 1 A01 102 Ferruccio Orecchia esercizi di GEOMETRIA 1 Copyright MCMXCIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978

Dettagli

L EQUILIBRIO DEL PUNTO MATERIALE

L EQUILIBRIO DEL PUNTO MATERIALE 1 L EQUILIBRIO DEL PUNTO MATERIALE La statica studia l equilibrio dei corpi. Un corpo è in equilibrio se è fermo e persevera nel suo stato di quiete al trascorrere del tempo. Un modello è la semplificazione

Dettagli

IMPIANTO PROPULSIVO. Potenza di targa

IMPIANTO PROPULSIVO. Potenza di targa IMPIANTO PROPULSIVO Potenza di targa Dalla determinazione del punto di progetto risulta che il rapporto tra il peso e la potenza del velivolo deve essere pari a circa 10.3. Essendo il peso del velivolo

Dettagli

Progetto di. Costruzione di Macchine. Optiwind 1000 Micro-generatore eolico

Progetto di. Costruzione di Macchine. Optiwind 1000 Micro-generatore eolico Università di Pisa Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica Progetto di Costruzione di Macchine Optiwind 1000 Micro-generatore eolico Relatore Prof. Ing. Marco Beghini Controrelatore Prof. Ing.

Dettagli

ELEMENTI DI TEORIA DEL VOLO E CULTURA AERONAUTICA

ELEMENTI DI TEORIA DEL VOLO E CULTURA AERONAUTICA ELEMENTI DI TEORIA DEL VOLO E CULTURA AERONAUTICA Esercitazioni Dopo avere letto attentamente il testo rispondi alle domande di seguito elencate scegliendo la risposta che ritieni corretta. In alcuni casi

Dettagli

MECCANICA. Laboratorio MEZZI DI SOCCORSO. Costruzioni da 1 a 35 ATTENZIONE!

MECCANICA. Laboratorio MEZZI DI SOCCORSO. Costruzioni da 1 a 35 ATTENZIONE! Laboratorio di MECCANICA MEZZI DI SOCCORSO Costruzioni da 1 a 5 1-Sovrapposizione di due barre -Sovrapposizione di barre con due chiodini -Congiunzione di barre 4-Sovrapposizione di tre barre 5-Sovrapposizione

Dettagli

Analisi e dimensionamento di due motori quattro cilindri accoppiati per propulsione aeronautica con eliche controrotanti

Analisi e dimensionamento di due motori quattro cilindri accoppiati per propulsione aeronautica con eliche controrotanti Analisi e dimensionamento di due motori quattro cilindri accoppiati per propulsione aeronautica con eliche controrotanti Progettare un motore PLUG AND PLAY per un nuovo modello d aereo della Alenia-Aermacchi,

Dettagli

1 Cinematica del punto Componenti intrinseche di velocità e accelerazione Moto piano in coordinate polari... 4

1 Cinematica del punto Componenti intrinseche di velocità e accelerazione Moto piano in coordinate polari... 4 Indice 1 Cinematica del punto 1 1.1 Componenti intrinseche di velocità e accelerazione........... 3 1.2 Moto piano in coordinate polari...................... 4 2 Cinematica del corpo rigido 7 2.1 Moti

Dettagli

A Nome: Cognome: Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO

A Nome: Cognome: Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO Facoltá di Ingegneria, Universitá di Roma La Sapienza Dipartimento di Meccanica e Aeronautica Corso di MECCANICA DEL VOLO A Nome: Cognome: Scrivere la risposta (A, B, C o D) a sinistra del simbolo circolare

Dettagli

3.6.3 Esercizio Esercizio... 85

3.6.3 Esercizio Esercizio... 85 Indice 1 Movimenti rigidi 1 1.1 Trasformazioni nello spazio R 3.................. 1 1.2 Trasformazioni rigide........................ 2 1.2.1 Espressione generale di una trasformazione rigida.... 3 1.2.2

Dettagli

LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE

LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE UNIVERSITA DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTA DI INGEGNERIA LAUREA MAGISTRALE INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI ED ELIPORTUALI LECTURE 02 CENNI DI AERODINAMICA E CARATTERISTICHE

Dettagli

Soluzione del Secondo Esonero A.A , del 28/05/2013

Soluzione del Secondo Esonero A.A , del 28/05/2013 Soluzione del Secondo Esonero A.A. 01-013, del 8/05/013 Primo esercizio a) Sia v la velocità del secondo punto materiale subito dopo l urto, all inizio del tratto orizzontale con attrito. Tra il punto

Dettagli

QUADERNI DI PROGETTAZIONE Franco Concli

QUADERNI DI PROGETTAZIONE Franco Concli QUADERNI DI PROGETTAZIONE ranco Concli 50 Le molle LE MOLLE SONO ELEMENTI ELASTICI CAPACI DI GRANDI DEORMAZIONI CHE ACCUMULANO ENERGIA PER POI RILASCIARLA. SONO SOLITAMENTE REALIZZATE IN ACCIAIO ANCHE

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale Motori diesel 4T Interfacce con il sistema nave Ogni motore installato a bordo ha sostanzialmente quattro tipologie di interfacce con la nave, precisamente: Trasmissione potenza: collegamento meccanico

Dettagli

a.a. 2017/2018 Stefano Bifaretti Vincenzo Bonaiuto Dipartimento di Ingegneria Industriale

a.a. 2017/2018 Stefano Bifaretti Vincenzo Bonaiuto Dipartimento di Ingegneria Industriale a.a. 2017/2018 Stefano Bifaretti Vincenzo Bonaiuto Dipartimento di Ingegneria Industriale Le macchine in c.a. impiegate negli azionamenti industriali sono caratterizzate da un circuito elettrico di statore

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Disciplina: DISEGNO PROGETTAZIONE ED ESERCITAZIONI Docente: Classe: 4 CA A.S. 2009/2010 Libri di Testo: L. Caligaris, S. Fava, C. Tomasello DAL PROGETTO AL PRODOTTO Vol. B Ed.

Dettagli

Università degli Studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale

Università degli Studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale Università degli Studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale STUDIO DI MASSIMA E OTTIMIZZAZIONE DEL BASAMENTO DI UN RIDUTTORE PER UN MOTORE

Dettagli

viii Indice 1.10 Ruota con solo scorrimento rotatorioϕ(camber e/o imbardata) Spinta di camber (comportamento lineare) El

viii Indice 1.10 Ruota con solo scorrimento rotatorioϕ(camber e/o imbardata) Spinta di camber (comportamento lineare) El Indice Prefazione xiii 1 Comportamento della ruota con pneumatico 1 1.1 Sistema di riferimento e azioni ruota-strada............. 2 1.2 Moto della ruota con pneumatico rispetto alla strada....... 5 1.2.1

Dettagli

CORSO DI COMPLEMENTI DI MECCANICA. Prof. Vincenzo Niola

CORSO DI COMPLEMENTI DI MECCANICA. Prof. Vincenzo Niola CORSO DI COMPLEMENTI DI MECCANICA Prof. Vincenzo Niola SISTEMI A DUE GRADI DI LIBERTÀ Lo studio dei sistemi a più gradi di libertà verrà affrontato facendo riferimento, per semplicità, solo a sistemi conservativi,

Dettagli

Dinamica. INTELLIGENT AUTONOMOUS SYSTEMS LAB

Dinamica. INTELLIGENT AUTONOMOUS SYSTEMS LAB Dinamica toselloe@dei.unipd.it INTELLIGENT AUTONOMOUS SYSTEMS LAB Introduzione Obbiettivi: Multi-DOF robot DINAMICA Studio delle leggi fisiche necessarie per il moto dei corpi costituenti il robot Robovie-X

Dettagli

8 - Dimensionamento del piano di coda

8 - Dimensionamento del piano di coda 8 - Dimensionamento del piano di coda 8.1 Piano di coda orizzontale Si è scelto un piano di coda orizzontale di tipo stabilizzatore equilibratore, di profilo NACA 0012 con un rapporto di rastremazione

Dettagli

MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE Allievi meccanici AA prova del Problema N.1. Problema N.2

MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE Allievi meccanici AA prova del Problema N.1. Problema N.2 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE Allievi meccanici AA.2011-2012 prova del 01-02-2013 Problema N.1 Il sistema meccanico illustrato in figura giace nel piano verticale. L asta AB con baricentro G 2 è incernierata

Dettagli

Esercizi di Fondamenti di Sistemi Dinamici

Esercizi di Fondamenti di Sistemi Dinamici Giuseppe Fusco Esercizi di Fondamenti di Sistemi Dinamici ARACNE Copyright MMVIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 a/b 00173 Roma (06 93781065

Dettagli

Progetto della fusoliera

Progetto della fusoliera Progetto della fusoliera Per il progetto della fusoliera si è tenuto conto essenzialmente della quantità e del comfort dei passeggeri, unita alla minimizzazione della resistenza e dei carichi strutturali.

Dettagli

TEORIA DELLE PROVE DI VOLO PRESTAZIONI

TEORIA DELLE PROVE DI VOLO PRESTAZIONI TEORIA DELLE PROVE DI VOLO PRESTAZIONI INTRODUZIONE Cap. G.A.r.n. Ing. Raffaele DI CAPRIO Sommario Le Prove di Volo di Prestazioni Potenza disponibile Potenza necessaria Problematiche di misura 2 Le Prove

Dettagli

Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco. Studio dell elica aeronautica Parte 1

Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco. Studio dell elica aeronautica Parte 1 Istituto Tecnico Settore Tecnologico Giulio Cesare Falco nuovo indirizzo in Trasporti e Logistica articolazione Costruzione del Mezzo opzione Costruzioni Aeronautiche Studio dell elica aeronautica Parte

Dettagli

U N I V E R S I T A D E G L I S T U D I D E L L A B A S I L I C A T A Esame di MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE 13/03/2013 RISPOSTE

U N I V E R S I T A D E G L I S T U D I D E L L A B A S I L I C A T A Esame di MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE 13/03/2013 RISPOSTE U N I V E R S I T A D E G L I S T U D I D E L L A B A S I L I C A T A Esame di MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE 13/03/013 Cognome: Nome: matr.: MAM 6 CFU MAM 9 CFU RISPOSTE Quesito 1 Quesito Quesito 3

Dettagli

Studio di massima di un aerogeneratore di alta quota autosostentato

Studio di massima di un aerogeneratore di alta quota autosostentato ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA Sede di Bologna ELABORATO FINALE DI LAUREA in Disegno Tecnico Industriale Studio di massima di un

Dettagli

I carichi che vengono considerati in fase di progetto a cui il carrello è soggetto sono:

I carichi che vengono considerati in fase di progetto a cui il carrello è soggetto sono: CARRELLO Il carrello deve assolvere dei compiti importanti che sono: - assorbire l impatto al suolo durante l atterraggio del velivolo, e le sollecitazioni che si hanno durante il rullaggio del velivolo

Dettagli

Calcolo delle aste composte

Calcolo delle aste composte L acciaio. Strutture in acciaio 1 Calcolo delle aste composte Calcolo della snellezza equivalente La snellezza equivalente viene calcolata con le seguenti relazioni: aste calastrellate: λ eq λ y + λ 1

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Disegno Tecnico Industriale STUDIO DELL INFLUENZA DEL VENTO LATERALE SULLA DINAMICA DI AEROPLANI A BASSISSIMO

Dettagli

Progetto dell ala. Superficie alare Apertura alare 22 Allungamento Alare 7.5 Rapporto di rastremazione Corda alla radice

Progetto dell ala. Superficie alare Apertura alare 22 Allungamento Alare 7.5 Rapporto di rastremazione Corda alla radice Progetto dell ala La scelta del punto di progetto ha permesso di ricavare, fissando il valore del carico alare e della superficie alare, i parametri base per il progetto dell ala. In analogia ai velivoli

Dettagli

Serie CHGT CASSE DI VENTILAZIONE ELICOIDALI CON PALE REGOLABILI DA FERMO PER ESTRAZIONE FUMI 400 C/2H. Ventilatori elicoidali tubolari CHGT

Serie CHGT CASSE DI VENTILAZIONE ELICOIDALI CON PALE REGOLABILI DA FERMO PER ESTRAZIONE FUMI 400 C/2H. Ventilatori elicoidali tubolari CHGT CASSE DI VENTILAZIONE ELICOIDALI CON PALE REGOLABILI DA FERMO PER ESTRAZIONE FUMI 400 C/2H Serie CHGT omologazione secondo la norma EN12101-3 Casse di ventilazione elicoidali omologate per lavorare in

Dettagli

Michele Pizzo. Il principio di realizzazione nella dottrina contabile anglosassone

Michele Pizzo. Il principio di realizzazione nella dottrina contabile anglosassone Michele Pizzo Il principio di realizzazione nella dottrina contabile anglosassone Copyright MMII ARACNE EDITRICE S.r.l. 00173 Roma, via Raffaele Garofalo, 133 a/b tel. 06 0693781065 fax 06 72678427 www.aracneeditrice.it

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLA TURBOLENZA DI SCIA DEGLI AEROMOBILI

CARATTERISTICHE DELLA TURBOLENZA DI SCIA DEGLI AEROMOBILI CARATTERISTICHE DELLA TURBOLENZA DI SCIA DEGLI AEROMOBILI La turbolenza di scia, o vortice di scia, è il fenomeno che si crea per effetto delle masse d'aria rotanti esistenti dietro le estremità alari

Dettagli

Meccanica Applicata alle Macchine

Meccanica Applicata alle Macchine Meccanica Applicata alle Macchine Indice da a 1. Macchine e Meccanismi... 1 4 2. Sistemi Piani... 4 10 3. Meccanismo di Manovellismo... 10 12 4. Motore a Combustione Interna... 12 17 5. Cilindro Oleodinamico...

Dettagli