Lesioni elementari. Processi difensivi: Infiammazione

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1 Lesioni elementari Processi regressivi Atrofie Degenerazioni Morte e necrosi Calcificazioni patologiche Pigmentazioni patologiche Processi difensivi: Infiammazione Processi progressivi: Ipertrofie/Iperplasie Metaplasia/Anaplasia Displasie/Neoplasie

2 Accrescimento patologico L accrescimento degli organi avviene secondo modalità costanti che permettono il raggiungimento delle dimensioni e delle funzioni proprie per ogni specie ed età. In patologia si possono osservare: a) differenze di volume e di funzione limitate nel tempo e nello spazio (ipertrofie) b) accrescimento autonomo (neoplasie).

3 Ipertrofia: l aumento di volume di un organo può essere dovuto a: 1-un aumento numerico delle cellule o IPERPLASIA 2- un aumento di volume delle cellule o IPERTROFIA. L iperplasia è possibile solo nei tessuti costituiti da cellule labili o stabili. Le cellule perenni possono essere ipertrofiche.

4 Cause di Ipertrofia/Iperplasia Fattori congeniti es. Macrosomia fetale (diabete) Gigantismo (disendocrinie) Ipertrofia pilorica congenita Aumentata es. I.muscolare (atleti) sollecitazione I. miocardio (cuore d atleta e vizi cardiaci) funzionale I. rene (unilaterale) I. epatica (ipertrofia e iperplasia) I.vescicale per I.prostata

5 Fattori ormonali es.iperplasia surrenali iperplasia tiroidea gigantismo Consegue aumento funzione Stimolazione ipofisi= aumento ACTH,TSH,STH

6 Ipercheratosi paracheratosica dell'epidermide. EE

7 Se l iperplasia riguarda lo strato spinoso degli epiteli pavimentosi polistratificati si parla di acantosi.

8 Normale Epitelio Vescica Iperplastico

9 Rigenerazione epatocitaria. Lamine epatiche pluristratificate. EE.

10 Iperplasia epatocellulare nodulare

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12 tessuto pancreatico normale lobulo iperplastico Iperplasia nodulare pancreatica.

13 Iperplasia cistica della prostata. L organo, sezionato, mostra due grandi cisti piene di liquido e numerose altre di piccole dimensioni.

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15 Iperplasia cistica dell endometrio

16 Mammella - Iperplasia duttale

17 Epitelio normale Epitelio iperplastico Mammella - Iperplasia lobulare atipica.ee.

18 Ipertrofia-iperplasia della tiroide in un vitellone. Entrambi i lobi sono uniformente ingrossati. Istologicamente si rilevava ipertrofia-iperplasia dell'epitelio follicolare (c.d gozzo iperplastico diffuso).

19 Pancres endocrino di cane. Isole di Langerhans aumentate di numero e di estensione.

20 Metaplasia: trasformazione di un tessuto differenziato in un altro, anch esso differenziato, ma con la stessa origine embrionale.può aversi sia nei tessuti epiteliali che mesenchimali. Prevede che ci sia sempre una necrosi. Quadro misto di metaplasia e di ipersecrezione con aumento dello stroma della ghiandola di Bartolino di una vitella trattata con anabolizzanti. EE.

21 Metaplasia ghiandolare: comparsa di cellule mucipare caliciformi.

22 Metaplasia dell epitelio laringeo: epitelio normale a dx,comparsa di un epitelio squamoso a sx.

23 Metaplasia esofagea: comparsa di un epitelio di tipo ghiandolare

24 Metaplasia del tessuto connettivo con comparsa di tessuto catilagineo in una mammella

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26 Metaplasia del tessuto connettivo con comparsa di tessuto osseo in una mammella

27 Metaplasia sebacea in tumore mammario di cagna. La metaplasia origina dall epitelio di alcuni dotti mammari. EE.

28 La metaplasia è un processo generalmente reversibile, ma può rappresentare la fase iniziale di un processo neoplastico, acquistando un significato precanceroso.

29 Displasia Il termine displasia significa alterato sviluppo è viene comunemente usato in riferimento a processi proliferativi cellulari anormali, con alterazione del volume, delle proprietà cromatiche della cellula stessa e della loro organizzazione strutturale. Le displasie si osservano più frequentemente negli epiteli, sia di rivestimento che ghiandolari, e precedono spesso nel tempo la comparsa del cancro.

30 La prima modificazione morfologicamente documentabile consiste nell aumento dell attività proliferativa. Nella displasia la proliferazione non rispetta le regole del normale ricambio cellulare proprie del tessuto in cui si manifesta. a. Alterazioni della proliferazione La valutazione si fonda sull osservazione della: distribuzione delle mitosi, valore dell indice mitotico, morfologia delle mitosi.

31 Distribuzione delle mitosi: Rappresenta il parametro più valido perché nella displasia è sempre alterato. Nelle displasie le mitosi sono distribuite anche al di fuori delle normali sedi di proliferazione ed in genere il grado del disordine topografico esprime il grado di displasia.

32 Nei rivestimenti epiteliali, specie se pluristratificati, le mitosi sono presenti anche al di fuori dello strato basale e parabasale e quanto più le mitosi si avvicinano allo strato superficiale tanto più grave è la displasia.

33 Indice mitotico Esso risulta sempre aumentato essendo generalmente l incremento proporzionato all entità della displasia. Morfologia delle mitosi Il reperto di mitosi atipiche è un segno grave. Atipie sono osservabili in ogni fase del ciclo mitotico.

34 Indice mitotico Esso risulta sempre aumentato essendo generalmente l incremento proporzionato all entità della displasia Morfologia delle mitosi Il reperto di mitosi atipiche è un segno grave. Atipie sono osservabili in ogni fase del ciclo mitotico.

35 Alterazioni architetturali Le alterazioni nei processi di proliferazione delle cellule displastiche portano a modificazioni della normale architettura del tessuto. Nel fegato l iperplasia cellulare displastica è focale-nodulare così come nell intestino dove causa la formazione di polipi adenomatosi.

36 La displasia si osserva più frequentemente negli epiteli e precede spesso la comparsa del cancro. Secondo la gravità del disordine strutturale dell epitelio proliferato e dell atipia cellulare si distinguono 3 gradi di displasia: lieve, media e grave.

37 DISPLASIA LIEVE: l epitelio conserva la normale stratificazione ma le cellule basali, aumentate di numero, presentano un nucleo voluminoso ed ipercromatico. DISPLASIA MEDIA: le alterazioni hanno caratteri intermedi tra la lieve e la grave. DISPLASIA GRAVE : la stratificazione dell epitelio è profondamente alterata e le cellule notevolmente aumentate di numero, presentano nucleo voluminoso, ipercromatico,, irregolare.

38 Anaplasia Anaplasia: significa sviluppo a ritroso. La somiglianza morfologica con il tessuto di partenza appare notevolmente ridotta o assente e le cellule tendono ad assumere caratteri primitivi. Poiché è difficile che le cellule differenziate possano regredire sul piano differenziativo, è probabile che le cellule neoplastiche vengano bloccate ad un certo stadio di maturazione.

39 Quando la cellula neoplastica perde le caratteristiche morfo-funzionali proprie si dice anaplastica.

40 Atipia Le atipie caratterizzano in linea di massima i processi tumorali maligni. Si distingue una atipia cellulare ed una atipia strutturale. L atipia cellulare è espressa: dal polimorfismo e dal polimetrismo delle cellule osservabili, dalla ipercromasia nucleare, dalle alterazioni del rapporto nucleo/citoplasma, più spesso a favore del nucleo, dallo sviluppo dell apparato nucleolare, dalle anomalie cariocinetiche con mitosi asimmetriche e pluripolari.

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43 Atipia: esprime la somma delle differenze che esistono fra le cellule normali e le cellule neoplastiche. Differenze morfologiche, chimiche, biochimiche. Atipie morfologiche: polimorfismo e polimetrismo

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46 Atipie nucleari: rapporto nucleo-citoplasma e n nuclei. Le cellule maligne presentano macrocariosi, con variazioni della forma- poichilocariosi- e della grandezza- anisocariosi- dei nuclei.

47 Ipercromia: i nuclei si colorano maggiormente con l ematossilina, per aumento del contenuto di DNA.

48 Atipie di numero: oltre che il volume puo aumentare il numero dei nuclei. La binuclearità è un evento frequente. Se i nuclei presenti hanno lo stesso volume: divisione mitotica del nucleo senza citodieresi. Se i nuclei hanno volume diverso: cariocinesi anormale e non equazionale

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51 Aumento della dimensione e del numero dei nucleoli, spesso localizzati contro la membrana nucleare.

52 Atipie del nucleo in mitosi: variazioni numeriche dei cromosomi, il numero dei cromosomi puo essere inferiore o superiore al valore euploide. Aneuploidia: il numero dei cromosomi non è un multiplo intero del valore aploide.

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54 Mitosi atipiche: pluripolare (tri o tetrapolare) anomalie del fuso (+ fusi) dovute a divisione di uno o di entrambi i centrosomi.

55 Endoreduplicazione: duplicazione dei cromosomi senza separazione e senza inizio di mitosi; nella mitosi successiva, la duplicazione ulteriore dei cromosomi porterà alla presenza di 4 cromosomi. Endomitosi: qui la mitosi inizia, ma non c è la rottura della membrana nucleare, con reduplicazione e raddoppiamento n cromosomi. Metareduplicazione: raddoppiamento n cromosomi per mancata formazione fuso. Mitosi C arresto della mitosi allo stadio di piastra equatoriale. Anareduplicazione: ritorno al centro della cellula dei cromosomi dopo migrazione ai poli.

56 Attività mitotica si valuta mediante differenti metodi: i più utilizzati sono la Conta mitotica (in numero di figure mitotiche su dieci campi a forte ingrandimento) e l Indice mitotico (percentuale di figure mitotiche su mille cellule neoplastiche).

57 Anomalie del citoplasma: Il citoplasma è blu scuro per l elevata attività di sintesi. Inoltre, in rapporto al grado di differenziazione del tumore possono essere presenti attività specifiche come secrezioni, granuli. Per esempio nel Cancro dello stomaco l accumulo di mucine è tale che il nucleo viene spinto alla periferia c.d. cellule ad anello con castone

58 Anomalie dei mitocondri: deficit della catena respiratoria Anomalie dei lisosomi: aumento funzione enzimi lisosomiali forse in rapporto con le modalità dell accrescimento infiltrativo Anomalie del reticolo endoplasmatico: buona efficienza sintesi proteica nelle cellule alla periferia dei tumori Anomalie membrana plasmatica: rapporti intercellulari più lassi, pochi desmosomi talvolta assenti.

59 Atipia a livello di tessuto Il tessuto in cui si sviluppa il tumore presenta generalmente sovvertimento dell architettura tale che la natura dell organo non puo essere più riconosciuta. Nei tumori la linea di demarcazione fra stroma e parenchima è alterata. Nei tumori epiteliali la membrana basale viene distrutta, permettendo la diffusione delle cellule neoplastiche nello stroma. Nei tumori mesenchimali il parenchima è compresso, strozzato dalla proliferazione di tipo neoplastico.

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63 Staging o Stadiazione clinica delle neoplasie È la valutazione del grado di diffusione della malattia tumorale nell organismo. Il sistema più usato è il TNM dove con "T" : si valutano le dimensioni e/o estensione dell invasione. "N" : si indica l interessamento dei linfonodi. "M : si indica se sono presenti metastasi a distanza. Lo Staging è specifico per ogni organo o tessuto nel quale è presente una neoplasia maligna. Si utilizzano criteri clinici e patologici che sono utilizzati per la definizione della terapia, la prognosi, e per studi statistici utili per determinare la progressione della neoplasia.

64 Staging dei Tumori Malignani Stadio Tis T1 T2 T3 T4 N0 N1 N2 N3 M0 M1 Definizione In situ, non-invasivo (confinato all epitelio) Piccolo e poco invasivo nel sito primario Più grosso ed invasivo nel sito primario grosso ed invasivo, oltre i margini dell organo Molto grosso e/o molto invasivo, diffuso agli organi adiacenti No coinvolgimento dei linfonodi Coinvolgimento dei linfonodi regionali Diffuso coinvolgimento linfonodi regionali Metastasi linfonodi distanti No metastasi a distanza Presenza di metastasi a distanza

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66 EMBOLO NEOPLASTICO Aspetti infiltranti

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68 Grading istologico Si basa sull aspetto microscopico della neoplasia con H&E. In generale, un alto grado indica che c è uno scarso grado di differenziazione ed un peggiore comportamento biologico. Una neoplasia ben differenziata è composta da cellule che ricordano la cellula di origine. Una neoplasia poco differenziata ha cellule le cui origini sono difficili da riconoscere.

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70 Grading è utilizzato per molti tipi di neoplasie, soprattutto i carcinomi. La maggior parte dei grading ha 3 o 4 gradi (designati con numeri o numeri romani). Grading dei tumori maligni Grade Definizione I Ben differenziati II Moderatamente differenziati III Scarsamente differenziati IV Anaplastici

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