Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi

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1 Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. Progetto di durata triennale x AMBITO TERRITORIALE N.1: Comuni di Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini, Santeramo in Colle PROV BARI (BA) ASL BA/3 1.1 Informazioni generali Denominazione intervento/servizio: SERT Area prioritaria di intervento: AREA MINORI Azione di sistema: Num. progressivo Progetto: Soggetto titolare 1 ed enti coinvolti Localizzazione del servizio Nota: Specificare se l intervento/servizio interessa l intero ambito territoriale, più Comuni dell ambito ovvero un solo Comune. Il soggetto titolare sarà il Comune capofila, nel caso in cui l intervento/servizio abbia un area di interesse sovracomunale o di ambito; il singolo Comune, nel caso in cui l intervento/servizio abbia dimensione comunale o subcomunale. Laddove il servizio interessi specifiche aree/quartieri dei Comuni interessati, specificare. Il Presente Progetto interessa l intero Ambito Territoriale n.1. Il soggetto titolare e responsabile della gestione è il Comune di Altamura, comune capofila dell Ambito. Il progetto si integra con gli interventi e servizi previsti nell area minori e nelle altre aree di intervento che l Ambito realizzerà nello stesso periodo sul territorio cercando di agire in un ottica di globalizzazione delle risposte assicurate al cittadino - utente nel tentativo di evitare scoordinamenti e frammentazioni. La progettazione di Ambito non riveste un significato astratto ma rimanda ad un lavoro di collaborazione tra i vari attori istituzionali quali Enti Locali, Consultori, Scuole, ecc. e non istituzionali, quali le forze del volontariato, del privato sociale ed il singolo cittadino. Pertanto, attraverso la metodologia del lavoro di rete è stato elaborato il presente progetto di Ambito. 1

2 Il servizio SERT rientra tra quei servizi in cui è prevista l integrazione socio- sanitaria. I Comuni dell Ambito n.1 attraverso il presente progetto, e quindi le risorse FNPS , garantiranno alcune delle attività previste dal servizio SERT avvalendosi della professionalità delle assistenti sociali dei Comuni che hanno in carico i singoli minori; mentre altre attività saranno svolte dal Consultorio Familiare dell AUSL BA/3 attraverso le figure professionali dello Psicologo e dell Assistente Sociale del Consultorio Familiare che ha in carico il minore. 1.3 Modalità di gestione dell intervento/servizio Convenzione tra Enti - stipulata ai sensi D. Lgs. 18 agosto 2000, n che ha per oggetto l esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione in forma integrata dei servizi e delle attività previste nel Piano di Zona dei servizi socio-sanitari da parte degli enti convenzionati. La modalità di gestione scelta, per la realizzazione del SERT per le attività di competenza dei Comuni è l affidamento del servizio a soggetti terzi mediante l espletamento di gara pubblica, così come previsto nel Regolamento per l Affidamento dei Servizi approvato dal Coordinamento Istituzionale. 1.4 Tipologia di soggetto attuatore e modalità di affidamento Nota: Se il Soggetto titolare si avvarrà di soggetti terzi, in questa fase non è richiesta la puntuale individuazione del soggetto attuatore, ma la definizione della tipologia di soggetto, cioè se si tratterà di associazioni di cooperative sociali, aziende pubbliche di servizi, altri soggetti privati, ecc, con quali specifiche esperienze, dotazioni di risorse umane, caratteristiche organizzative, ecc Il Soggetto responsabile della gestione si avvarrà di soggetti terzi per la realizzazione del servizio, soggetto attuatore, e precisamente di cooperative sociali, con specifiche: - esperienze nella presente area di intervento, - dotazioni di risorse umane (con esperienza professionale specifica nell area minori ) - caratteristiche organizzative (disponibilità a realizzare il servizio nelle ore antimeridiane e pomeridiane; il servizio si svolgerà presso ciascun comune dell Ambito in sedi proprie della cooperativa o sedi fornite dai medesimi comuni, per cinque giorni a settimana per un periodo annuale rinnovabile ai sensi della Legge.) 2

3 1.5 Obiettivi dell intervento/servizio Ascolto e consulenza di operatori specializzati in materia di dipendenze; Disponibilità ad attuare interventi informativi, di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole e nel contesto sociale di appartenenza Interventi di sostegno e di terapia psicologica; Interventi socio-educativi; Interventi medico-farmacologici sulla tossicodipendenza e le patologie correlate; Prevenzione e trattamento dell infezione da HIV; Interventi di prevenzione; Attività di monitoraggio, di epidemiologia e di ricerca; Individuazione dei comportamenti a rischio 1.6 Risultati attesi (qualitativi e quantitativi*) *riportare una stima dei risultati attesi quantitativi utilizzando gli indicatori di cui all Allegato B del Piano Regionale Primo sostegno ed orientamento per i tossicodipendenti e le loro famiglie Informazione e prevenzione e particolarmente nei confronti delle fasce giovanili di popolazione Certificazione dello stato di tossicodipendenza ove richiesto dagli interessati Prevenzione della diffusione delle infezioni da HIV e delle altre patologie correlate alla tossicodipendenza e loro trattamento farmacologico Rilevazione dei dati statistici ed epidemiologici relativi alla propria attività ed al territorio di competenza Informazione ed educazione sanitaria Visite mediche ed interventi diagnostici e terapeutici l accettazione, la presa in carico, l osservazione terapeutica e la definizione di un profilo diagnostico; la proposta e lo sviluppo di un percorso terapeutico riabilitativo individualizzato che si avvalga, se possibile, di un ampio ventaglio di trattamenti (farmacologici, psicologici, assistenziali, educativi, riabilitativi ecc.) collaborazione con altri soggetti istituzionali: altri servizi dell AUSL, ospedalità privata, Enti Ausiliari del Sistema dei Servizi, servizi sociali dei Comuni, cooperazione sociale, volontariato, ecc. ecc. 3

4 1.7 Tipologia di utenza per l intervento/servizio e stima del bacino di utenza Minori tossicodipendenti, alcoldipendenti e loro familiari. 1.8 Principali attività previste ascolto ed accoglienza; consulenze specialistiche di tipo medico, psicologico e sociale; trattamento terapeutico integrato finalizzato alla cura dello stato di dipendenza; programmi riabilitativi personalizzati articolati in colloqui individuali e/o familiari, percorsi di reinserimento lavorativo e sociale; interventi psicoeducativi individuali e familiari; attività per la prevenzione della dipendenza e dell abuso di sostanze legali ed illegali (nelle scuole, nei quartieri, nei gruppi); diagnosi, cura e riabilitazione dei soggetti in condizione di dipendenza o di abuso di sostanze; attività riabilitative conseguenti; attività di assistenza per patologie correlate alle dipendenze; Centro Ascolto Adolescenti Operatori del SERT, del Consultorio, sono disponibili ad accogliere adolescenti con crisi evolutive per un sostegno consistente in psicoterapia breve d individuazione. Tutela dei minori. Ci si impegna a garantire la tutela dei bambini o minori figli o, comunque, familiari, di tossicodipendenti. Ogni qual volta si riscontrino situazioni di rischio, deve scattare un intervento di controllo e di sostegno volto sia a valutare e sorreggere le competenze genitoriali degli adulti, sia a proteggere i minori. 1.9 Durata complessiva dell intervento/servizio Nota: Specificare se il Progetto riguarda solo la prima annualità di attuazione ovvero se si estende fino alla seconda annualità. Illustrare le modalità di apertura e/o di erogazione del servizio. Il presente Servizio è pensato in un ottica di continuità con le attività che ciascun comune dell Ambito autonomamente ha realizzato sino ad oggi. 4

5 Il servizio si realizzerà per una prima annualità nell anno 2006 e proseguirà nel 2007 con i FGSA ed eventuale premialità che saranno erogati dalla Regione Puglia, presumibilmente, nell anno in corso, per i PdZ. Il Servizio sarà erogato nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane a seconda delle necessità di ciascun comune. Il servizio garantirà la presenza dell assistente sociale competente del caso in carico e di uno psicologo individuato specificatamente per questo servizio che garantirà supporto alle famiglie dell intero Ambito, e della collaborazione di associazioni di volontariato territoriali che già operano nel campo. Lo stesso psicologo, lì dove sarà possibile, seguirà i servizi Home Maker per minori e famiglia, Centro di ascolto per famiglie, etc. al fine di integrare i servizi che non devono rappresentare interventi scollegati tra loro. Il servizio sarà aperto, almeno, per gg. a settimana in ciascuno dei tre comuni dell Ambito N. 1 almeno per complessive ore settimanali. Il servizio dovrà auspicabilmente garantire un apertura flessibile e rispondente alle esigenze del territorio e, se necessario, anche negli orari serali Spesa totale prevista Costo totale(*): Euro ,16 - di cui Risorse FNPS Euro 0,00 - di cui Risorse Fondo Regionale Euro 0,00 - di cui Risorse proprie dei Comuni Euro ,00 - di cui altre Risorse (AUSL) Euro ,16 (*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Scheda B del Quadro finanziario per Progetti MACROVOCI DI SPESA - risorse umane Euro ,16 - attrezzature Euro 0,00 - spese di gestione Euro 0,00 - utenze e consumi Euro 0,00 - comunicazione Euro 0,00 - altri costi generali Euro 0,00 5

6 1.10 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione dell intervento/servizio 1.12 Indicatori previsti per la valutazione del Progetto Nota: Specificare gli indicatori di attività, di risultato e di impatto che si intende assumere a riferimento per il monitoraggio e la valutazione del Progetto e dei servizi erogati, utilizzando tra gli altri gli indicatori di cui all Allegato B del Piano Regionale e dettagliati nel Nomenclatore dei Servizi Sociali per la Puglia ( N di cicli di incontri informativi destinati a referenti, N di cicli di incontri informativi destinati a gruppi omogenei delle varie comunità etniche. N partecipanti a tali incontri. N soggetti segnalati per problemi di dipendenza. N soggetti che si presentano spontaneamente al Ser.T. N soggetti in trattamento. 6

7 Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. Progetto di durata triennale x AMBITO TERRITORIALE N.1: Comuni di Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini, Santeramo in Colle PROV BARI (BA) ASL BA/3 1.1 Informazioni generali Denominazione intervento/servizio: AFFIDO FAMIGLIARE Area prioritaria di intervento: AREA MINORI Azione di sistema: Num. progressivo Progetto: Soggetto titolare 2 ed enti coinvolti Localizzazione del servizio Nota: Specificare se l intervento/servizio interessa l intero ambito territoriale, più Comuni dell ambito ovvero un solo Comune. Il soggetto titolare sarà il Comune capofila, nel caso in cui l intervento/servizio abbia un area di interesse sovracomunale o di ambito; il singolo Comune, nel caso in cui l intervento/servizio abbia dimensione comunale o subcomunale. Laddove il servizio interessi specifiche aree/quartieri dei Comuni interessati, specificare. Il Presente Progetto interessa l intero Ambito Territoriale n.1. Il soggetto titolare e responsabile della gestione è il Comune di Altamura, comune capofila dell Ambito. Il progetto si integra con gli interventi e servizi previsti nell area minori e nelle altre aree di intervento che l Ambito realizzerà nello stesso periodo sul territorio cercando di agire in un ottica di globalizzazione delle risposte assicurate al cittadino - utente nel tentativo di evitare scoordinamenti e frammentazioni. Verrà effettuata, presumibilmente, unica gara per il Servizio Centro Affidi, Home Maker Minori, Centro Ascolto c/o Centro per la Famiglia, coordinati da un coordinatore unico. La progettazione di Ambito non riveste un significato astratto ma rimanda ad un lavoro di collaborazione tra i vari attori istituzionali quali Enti Locali, Consultori, Scuole, ecc. e non istituzionali, quali le forze del volontariato, del privato sociale ed il singolo cittadino. 7

8 Pertanto, attraverso la metodologia del lavoro di rete è stato elaborato il presente progetto di Ambito. Il servizio Centro Affido rientra tra quei servizi in cui è prevista l integrazione sociosanitaria. I Comuni dell Ambito n.1 attraverso il presente progetto, e quindi le risorse FNPS , garantiranno alcune delle attività previste dal servizio Centro Affido avvalendosi della professionalità delle assistenti sociali dei Comuni che hanno in carico i singoli minori affidati; mentre altre attività saranno svolte dal Consultorio Familiare dell AUSL BA/3 attraverso le figure professionali dello Psicologo e dell Assistente Sociale del Consultorio Familiare che ha in carico il minore. Gli enti coinvolti nella realizzazione del servizio di affido famigliare saranno i Comuni, la Ausl, il Tribunale per i Minorenni, il Terzo settore, con i quali si prevede la stipula e/o l ampliamento di appositi Protocolli operativi di rete. 1.3 Modalità di gestione dell intervento/servizio Convenzione tra Enti - stipulata ai sensi D. Lgs. 18 agosto 2000, n che ha per oggetto l esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione in forma integrata dei servizi e delle attività previste nel Piano di Zona dei servizi socio-sanitari da parte degli enti convenzionati. La modalità di gestione scelta, per la realizzazione del Servizio Centro Affidi per le attività di competenza dei Comuni ( per il solo psicologo), è l affidamento del servizio a soggetti terzi mediante l espletamento di gara pubblica, così come previsto nel Regolamento per l Affidamento dei Servizi approvato dal Coordinamento Istituzionale. 1.4 Tipologia di soggetto attuatore e modalità di affidamento Nota: Se il Soggetto titolare si avvarrà di soggetti terzi, in questa fase non è richiesta la puntuale individuazione del soggetto attuatore, ma la definizione della tipologia di soggetto, cioè se si tratterà di associazioni di cooperative sociali, aziende pubbliche di servizi, altri soggetti privati, ecc, con quali specifiche esperienze, dotazioni di risorse umane, caratteristiche organizzative, ecc Il Soggetto responsabile della gestione si avvarrà di soggetti terzi per la realizzazione del servizio, soggetto attuatore, e precisamente di cooperative sociali, con specifiche: - esperienze nella presente area di intervento, - dotazioni di risorse umane (Psicologo con esperienza professionale specifica nell area minori ) 8

9 - caratteristiche organizzative (disponibilità a realizzare il servizio nelle ore antimeridiane e pomeridiane; il servizio si svolgerà presso ciascun comune dell Ambito in sedi proprie della cooperativa o sedi fornite dai medesimi comuni, per cinque giorni a settimana per un periodo annuale rinnovabile ai sensi della Legge.) 1.5 Obiettivi dell intervento/servizio Con il presente Servizio si intende perseguire gli obiettivi di seguito elencati: - Promuovere la diffusione dell affido come risposta produttiva al disagio minorile attraverso attività informative e formative sul territorio - Favorire la deistituzionalizzazione dei minori - Favorire l esito positivo nei casi di messa alla prova per i minori dell area penale - Promuovere attività di prevenzione del disagio - Creare ed articolare interventi omogenei, stabili, dedicati all affido sul territorio attraverso: Miglioramento dei livelli di informazione nella popolazione circa i temi dell affido Definizione dei percorsi operativi integrati Aumento del numero degli affidi in alternativa all inserimento nelle strutture residenziali Realizzazione di un banca dati delle famiglie affidatarie - garantire al minore le condizioni migliori per il suo sviluppo psicologico qualora la famiglia di origine si trovi nell impossibilità di assicurarla; - garantire territorialmente un supporto alle famiglie con minori in affidamento; - Offrire sostegno alla relazione genitori - figli, aiutando gli adulti a maturare atteggiamenti di ascolto e di attenzione verso i minori affidati; - Promuovere, attuare, sostenere gli affidamenti familiari e verificare l andamento, garantendo alle famiglie affidatarie il necessario sostegno psicosociale, nel rispetto delle loro convinzioni e dei loro metodi educativi; - Provvedere al reperimento e alla selezione degli aspiranti affidatari; - Assicurare il mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine, agendo per la rimozione delle difficoltà e degli impedimenti eventualmente esistenti e per il ristabilimento di normali e validi rapporti a meno che non vi siano prescrizioni dell Autorità Giudiziaria; 9

10 - Promuovere iniziative di preparazione, aggiornamento e consulenza rivolta agli operatori e quanti coinvolti nell affido familiare; - Promuovere la divulgazione e l informazione sull affidamento e le sue problematiche attraverso incontri aperti agli utenti, ai servizi, alle famiglie, alle associazioni, alla scuola e ad altre strutture operanti nel settore; - Sensibilizzare il territorio affinché vengano create associazioni di volontariato e di affido. 1.6 Risultati attesi (qualitativi e quantitativi*) *riportare una stima dei risultati attesi quantitativi utilizzando gli indicatori di cui all Allegato B del Piano Regionale Risultati qualitativi: 1. Elevamento della soglia di qualità dei servizi offerti territorialmente a favore delle famiglie con figli 2. Assicurare a soggetti minori in situazioni di disagio il sostegno alla vita quotidiana in un contesto relazionale familiare 3. Riduzione degli interventi di allontanamento dei minori (istituzionalizzazione) dal proprio nucleo familiare 4. Acquisizione da parte dei servizi di una metodologie di lavoro per progetti integrati 5. Reinserimento del minore nella famiglia di origine dopo un periodo di affido familiare. 6. Aumentare il numero di famiglie disponibili ad accogliere un minore in affidamento. Risultati quantitativi: Totale nuovi minori in affido (I indicatore di offerta) N nuove richieste di affido dai servizi sociali dell Ambito (I indicatore di domanda) N richieste di affido da parte delle famiglie d origine 10

11 (II indicatore di domanda) N affidi terminati tra quelli in corso nel 2003 (I indicatore di risultato ) N. nuove famiglie disponibili a diventare affidatarie (II indicatore di risultato) N. minori deistituzionalizzati (II indicatore di risultato) 1.7 Tipologia di utenza per l intervento/servizio e stima del bacino di utenza Popolazione dell Ambito 1 - minori con disagio familiare, coppie adottive e famiglie d origine dell ambito 1.8 Principali attività previste Il Servizio Centro affido, previsto dall Ambito n. 1, è un servizio che viene inquadrato sia come misura preventiva che come strumento di protezione del minore il quale nel proprio ambito familiare, per cause diverse, vive in situazioni di disagio che impediscono il suo sano sviluppo pscicofisico. Il presente servizio prevede che l affidamento si attui affidando il minore, anche limitatamente alle ore diurne, ad un altra famiglia, possibilmente con figli, per un periodo di tempo limitato tenendo conto di eventuali prescrizioni dell Autorità Giudiziaria. Le modalità di organizzazione dell affido sono disciplinate dal Regolamento di Ambito condiviso dall AUSL. Il Consultorio Familiare del Distretto n. 1 con la propria équipe seguirà il minore e la sua famiglia d origine, registrando, lì dove la coppia genitoriale è sottoposta a valutazione di adeguatezza richiesta dal tribunale per i minori, le eventuali evoluzioni in negativo o positivo della stessa, dandone comunicazione agli appositi enti. L equipe prevista con il presente progetto invece seguirà la famiglia affidataria. Le due equipe periodicamente si incontreranno per discutere sui casi in carico e monitorare ciascun percorso di affido affinché si raggiunga l obiettivo a monte prefissato. Le equipes 11

12 potranno eventualmente rimodulare il progetto personalizzato qualora risulti inadeguato e non perfettamente rispondente alle esigenze del minore e/o della famiglia. Oltre ai casi specifici il centro Affidi programmerà tutte le attività di sensibilizzazione del territorio. Le principali attività del Centro Affidi previste dall Ambito n. 1 consistono: - classificazione delle diverse tipologie di affido - formazione degli affidatari - riorganizzazione dei servizi ed individuazione dei soggetti in rete - anagrafe degli affidatari - costituzione di un coordinamento di ambito per l affido familiare - istituzione del sistema informativo - realizzazione di affidi con contributo di sostegno alle famiglie affidatarie - realizzazione di progetti individualizzati - processi formativi e informativi finalizzati a favorire una conoscenza diffusa e corretta sui contenuti e le finalità dell affido familiare - nello svolgere una campagna di sensibilizzazione attraverso vari strumenti di informazione; - nella promozione, consulenza, preparazione delle famiglie all affido familiare tramite operatori specializzati; - nel sostegno psico - sociale agli affidatari per la durata dell affido; - nell attuare iniziative di formazione e aggiornamento per gli operatori coinvolti nell affido familiare ; - nell istituire una banca dati, di Ambito, di famiglie disposte all affido; - nell assicurare il mantenimento dei rapporti del minore con la famiglia d origine, adoperandosi per la rimozione di eventuali difficoltà che impediscono il ricostituirsi dei normali rapporti (questa particolare attività viene svolta prevalentemente dall equipe del Consultorio familiare). 12

13 1.9 Durata complessiva dell intervento/servizio Nota: Specificare se il Progetto riguarda solo la prima annualità di attuazione ovvero se si estende fino alla seconda annualità. Illustrare le modalità di apertura e/o di erogazione del servizio. Il presente Servizio è pensato in un ottica di continuità con le attività che ciascun comune dell Ambito autonomamente ha realizzato sino ad oggi. Il servizio si realizzerà per una prima annualità nell anno 2006 e proseguirà nel 2007 con i FGSA ed eventuale premialità che saranno erogati dalla Regione Puglia, presumibilmente, nell anno in corso, per i PdZ. Il Servizio sarà erogato nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane a seconda delle necessità di ciascun comune. Il servizio garantirà, almeno, un apertura settimanale e si avvarrà della presenza dell assistente sociale competente del caso in carico e di uno psicologo individuato specificatamente per questo servizio che garantirà supporto alle famiglie affidatarie dell intero Ambito, e della collaborazione di associazioni di volontariato territoriali che già operano nel campo dell affido. Lo stesso psicologo, lì dove sarà possibile, seguirà i servizi Home Maker per minori e famiglia, Centro di ascolto per famiglie, etc. al fine di integrare i servizi che non devono rappresentare interventi scollegati tra loro. Il servizio sarà aperto, almeno, per gg. a settimana in ciascuno dei tre comuni dell Ambito N. 1 almeno per complessive ore settimanali. Il servizio dovrà auspicabilmente garantire un apertura flessibile e rispondente alle esigenze del territorio e, se necessario, anche negli orari serali Spesa totale prevista Costo totale(*): Euro ,00 - di cui Risorse FNPS Euro 6.000,00 - di cui Risorse Fondo Regionale Euro 0,00 - di cui Risorse proprie dei Comuni Euro ,00 - di cui altre Risorse Euro 0,00 (*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Scheda B del Quadro finanziario per Progetti 13

14 MACROVOCI DI SPESA - risorse umane Euro,00 - attrezzature Euro,00 - spese di gestione Euro,00 - utenze e consumi Euro,00 - comunicazione Euro,00 - altri costi generali Euro, Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione dell intervento/servizio Il personale è lo stesso del centro per la famiglia perché il servizio di affido famigliare è previsto all interno del centro stesso. Si andrà successivamente a disciplinare la ripartizione delle ore per il personale. Per la realizzazione del servizio Centro Affido si intende impiegare le seguenti figure professionali: n. 1 Psicologo in possesso di relativa Laurea in Psicologia, con documentata esperienza nel settore minorile. Tale figura, assunta appositivamente per questo servizio, sarà anche il coordinatore del servizio per l Ambito, pertanto dovrà possedere capacità di organizzare e gestire le risorse, e dovrà essere presente in ciascun Comune almeno 1 volta alla settimana. n. 4 assistente sociale appartenente a ciascun comune dell ambito Questa figura è essenziale ai fini della realizzazione del servizio, che si svolgerà per n. giorni alla settimana in ciascun comune dell Ambito ed è rappresentata dalle assistenti sociali dei comuni dell Ambito che hanno in carico il minore oggetto dell intervento di affido; le stesse parteciperanno agli incontri di integrazione socio sanitaria con gli operatori del consultorio familiare. n. 1 assistente sociale ed 1 psicologo appartenente a ciascun consultorio familiare AUSL BA/3 dell ambito che ha in carico il minore affidato e la famiglia naturale. Queste figure sono essenziali ai fini della realizzazione del servizio, in quanto seguiranno la famiglia naturale del minore e parteciperanno alle riunioni di equipe tra tutti gli operatori che seguono l affido ( psicologo del centro affido, le assistenti sociali del comune,etc.) al fine di favorire l integrazione socio-sanitaria. 14

15 1.12 Indicatori previsti per la valutazione del Progetto Nota: Specificare gli indicatori di attività, di risultato e di impatto che si intende assumere a riferimento per il monitoraggio e la valutazione del Progetto e dei servizi erogati, utilizzando tra gli altri gli indicatori di cui all Allegato B del Piano Regionale e dettagliati nel Nomenclatore dei Servizi Sociali per la Puglia ( Momenti essenziali per il monitoraggio e la valutazione della riuscita del progetto stesso servono a definire i reali effetti prodotti sull utenza e sul territorio. In tali momenti si avrà cura di verificare: la risposta del minore agli interventi proposti e/o realizzati; il grado di soddisfazione dello stesso rispetto all intervento realizzato; il grado di soddisfazione della famiglia d origine rispetto all intervento realizzato; il grado di soddisfazione della coppia affidataria rispetto all intervento realizzato; il livello di interazione e di raccordo raggiunto tra gli operatori del servizio e tra questi e gli altri soggetti istituzionali e non, coinvolti nell azione il grado di conoscenza del servizio da parte delle altre istituzioni del territorio la percezione dell utilità del servizio da parte degli enti coinvolti Gli indicatori che si intende assumere sono i seguenti: Indicatori di attività N. operatori impegnati 1 psicologo + 1 Ass.Sociale comunale + 1 psicologo C.F.+1 Ass. Sociale C.F.(a.u.) (I indicatore di attività realizzata) N. giorni /uomo lavorati (per il solo psicologo assunto per questo servizio): 52 settimane x almeno giorni (a settimana per ciascun comune) = giorni g. x (in media h al gg) = ore per 1 psicologo (1 settimana = almeno ore) (II indicatore di attività realizzata) Indicatori di risultato N. minori beneficiari N affidi terminati tra quelli in corso nel 2003 (I indicatore di risultato) (II indicatore di risultato ) 15

16 N. minori deistituzionalizzati (III indicatore di risultato) Indicatore di impatto N. nuove famiglie disponibili a diventare affidatarie (I indicatore di impatto) N famiglie in stato di disagio che richiedono l affido familiare (I indicatore di impatto) 16

17 Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. Progetto di durata triennale X AMBITO TERRITORIALE n 1 Comuni di Altamura, Santeramo in Colle, Poggiorsini, Gravina in Puglia PROV (BA) ASL BA/3 1.1 Informazioni generali Denominazione intervento/servizio: HOME MAKER Area prioritaria di intervento: MINORI Azione di sistema: Istituzione del servizio di Home maker Num. progressivo Progetto: Soggetto titolare 3 ed enti coinvolti Localizzazione del servizio Nota: Specificare se l intervento/servizio interessa l intero ambito territoriale, più Comuni dell ambito ovvero un solo Comune. Il soggetto titolare sarà il Comune capofila, nel caso in cui l intervento/servizio abbia un area di interesse sovracomunale o di ambito; il singolo Comune, nel caso in cui l intervento/servizio abbia dimensione comunale o subcomunale. Laddove il servizio interessi specifiche aree/quartieri dei Comuni interessati, specificare. Il servizio interessa l intero Ambito Territoriale n. 1. Il Comune di Altamura sarà titolare e responsabile della gestione. Per la realizzazione del progetto saranno coinvolti i Comuni rientranti nel Piano di Zona e gli enti del Terzo Settore, con i quali sarà prevista la stipula di o l ampliamento di appositi protocolli di rete. La progettazione di Ambito non riveste un significato astratto ma rimanda ad un lavoro di collaborazione tra i vari attori istituzionali quali Enti Locali, Consultori, Scuole, ecc. e non istituzionali, quali le forze del volontariato, del privato sociale ed il singolo cittadino. Pertanto, attraverso la metodologia del lavoro di rete è stato elaborato il presente progetto di Ambito. 17

18 Il coordinatore del servizio, lì dove sarà possibile, sarà lo psicologo che coordina gli altri servizi dell area minori e famiglia; pertanto si prevede di espletare unica gara per i servizi dell area minori e famiglia. 1.3 Modalità di gestione dell intervento/servizio Per il progetto in esame è prevista la CONVENZIONE TRA ENTI stipulata ai sensi del D. Lgs 18 agosto 2000, n 267 che ha per oggetto l esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione, in forma integrata, dei servizi e delle attività previste nel Piano di Zona. La modalità di gestione scelta è l affidamento del servizio a soggetti terzi mediante l espletamento di gara pubblica, così come previsto nel Regolamento per l affidamento dei servizi approvato dal Coordinamento Istituzionale. 1.4 Tipologia di soggetto attuatore e modalità di affidamento Nota: Se il Soggetto titolare si avvarrà di soggetti terzi, in questa fase non è richiesta la puntuale individuazione del soggetto attuatore, ma la definizione della tipologia di soggetto, cioè se si tratterà di associazioni di cooperative sociali, aziende pubbliche di servizi, altri soggetti privati, ecc, con quali specifiche esperienze, dotazioni di risorse umane, caratteristiche organizzative, ecc Il servizio di Home Maker (assistenza domiciliare in forma educativa) sarà affidato a soggetti terzi (di tipologia privata-sociale) da individuare secondo le regolamentazioni regionali in materia di accreditamento. Le attività di gestione e coordinamento delle operazioni di appalto saranno gestite dal Comune di Altamura. I soggetti di gestione dovranno coordinarsi con i rispettivi Segretariati Sociali comunali e i Distretti Sanitari del territorio. Il Soggetto responsabile della gestione si avvarrà di soggetti terzi per la realizzazione del servizio, soggetto attuatore, e precisamente di cooperative sociali, con specifiche: - esperienze nella presente area di intervento, - dotazioni di risorse umane (Psicologo coordinatore del servizio, educatori professionali e volontari con esperienza professionale specifica nella educativa domiciliare in favore dei minori) - caratteristiche organizzative (disponibilità a realizzare il servizio nelle ore antimeridiane e pomeridiane; il servizio si svolgerà presso ciascun comune 18

19 dell Ambito presso le abitazione dell utenza individuata comuni almeno per cinque giorni a settimana per un periodo annuale rinnovabile ai sensi della Legge. Nelle sedi proprie della cooperativa o in sedi fornite dai medesimi si svolgeranno attività di formazione degli operatori ed incontri di verifica.) - conoscenza delle problematiche del territorio - reti di interazione con l associazionismo territoriale 1.5 Obiettivi dell intervento/servizio Il presente progetto nasce dall esigenza sempre più forte di prestare attenzione agli aspetti psico - sociali dello sviluppo dei bambini e degli adolescenti e alla prevenzione del disagio psicologico attraverso l educativa domiciliare. Con il presente Servizio si intende perseguire gli obiettivi di seguito elencati: - Fornire alle persone destinatarie dell intervento, servizi che favoriscano il raggiungimento dell autonomia mediante piani individualizzati di lavoro che attivino forme di assistenza e di sostegno alle stesse persone in situazione di svantaggio e alle rispettive famiglie. - Valorizzare, nell ambito dei servizi territoriali offerti, quelli rivolti alla persona individuata per tale progetto, integrando le attività domiciliari con quelle extradomiciliari, per una corretta integrazione del soggetto con la società - Premiare la creatività del singolo soggetto, attraverso la partecipazione del singolo utente nella definizione del proprio piano d aiuto, con la disponibilità di un budget di cura personalizzato. - Offrire sostegno, attraverso l educativa domiciliare, a quei minori che presentono disturbi psico - sociali derivanti dal contesto familiare e/o scolastico; - intervenire tempestivamente, in favore del minore con disagio psico sociale, con programmi integrati e condivisi dal SS comunale, dal Consultorio Familiare, dalla scuola ed eventualmente dalla famiglia; - Creare/sviluppare i presupposti necessari alla permanenza del minore nel proprio nucleo familiare, evitando interventi di allontanamento dallo stesso (istituzionalizzazione, affido familiare), 19

20 - Attivare e sostenere i rapporti tra nucleo familiare e servizi socio-sanitari territoriali ed istituzioni scolastiche - Promuovere e valorizzare la famiglia considerata RISORSA e non passivo fruitore di servizi e prestazioni utili alla risoluzione delle problematiche interne alla stessa. 1.6 Risultati attesi (qualitativi e quantitativi*) *riportare una stima dei risultati attesi quantitativi utilizzando gli indicatori di cui all Allegato B del Piano Regionale Il servizio di Home Maker vuole destinare al singolo soggetto e alla sua famiglia, una azione che favorisca il raggiungimento dell autonomia, mediante un piano individualizzato di sviluppo psico-socio-operativo. Risultati qualitativi: - Individuazione, presa in carico e monitoraggio dei casi di disagio psicologico grazie all attività degli educatori domiciliari che potranno, a domicilio, leggere il vero disagio e registrarne le cause, - Riduzione degli interventi di allontanamento dei minori dal proprio nucleo familiare (istituzionalizzazione, affido familiare), in quanto l educatore domiciliare aiuterà il minore a rischio a superare quei presupposti negativi che determinano il disagio psicologico, causato da fattori esterni alla famiglia, ed a rafforzarsi psicologicamente, - Riduzione, per i minori - adolescenti in carico agli educatori domiciliari, del disagio psicologico, in un ottica di prevenzione finalizzata ad evitare il manifestarsi di ulteriori disagi; - Adeguato utilizzo dei servizi socio-sanitari territoriali e scolastici da parte dei nuclei familiari - Riduzione di comportamenti a rischio all interno dei nuclei familiari - Partecipazione attiva delle famiglie destinatarie del servizio considerate RISORSE, per se stessi e per l intera società. Risultati quantitativi: - N genitori beneficiari del servizio di educativa domiciliare per minori -Home Maker) 20

21 (I indicatore di offerta erogata) - Totale minori beneficiari del servizio N (richiesto da servizi sociali e utenza) (II indicatore di offerta erogata) - N percorsi di cura che si prevede di concludere (I indicatore di risultato) - N. minori deistituzionalizzati ( II indicatore di risultato) Il presente progetto ha anche lo scopo di ridurre il numero dei minori ricoverati in istituto, in quanto alcune volte si ricorre all istituzionalizzazione del minore in mancanza di servizi alternativi e meno drastici, come l Home Maker o l affido familiare, dove il minore e la coppia genitoriale recuperabili possono sviluppare e potenziare le singole capacità gestionali. 1.7 Tipologia di utenza per l intervento/servizio e stima del bacino di utenza I soggetti compresi in questa tipologia di progetto, sono da individuare nella fascia scolastica (dai 6 ai 18 anni), con patologie rientranti nel campo del deficit psicologico/sensoriale e di limitazione dell attenzione con particolare interesse nella sfera individuale e relazionale famigliare e sociale. Il progetto intende coprire anche l area del deficit mentale (con l ausilio di una cooperazione con il centri di Igiene Mentale). 1.8 Principali attività previste Il servizio di Home Maker da realizzarsi nell ambito del Piano di Zona, area minori, si presenta come un percorso iniziale di affiancamento e di progressiva autonomizzazione del soggetto da assistere, in vista di una piena riacquisizione della fiducia personale e relazionale. Tale servizio, prevede la presenza di un educatore che assiste il soggetto nello svolgimento dei compiti assegnati a casa e nel contemporaneo reinserimento sociale, attraverso la partecipazione ad eventi culturali o sportivi di interesse per il soggetto stesso. I Soggetti del settore inidividuati, invieranno e retribuiranno l Home Maker, realizzando l intervento e rispettando il progetto individualizzato. Tale intervento deve essere definito nelle sue caratteristiche e nei tempi di svolgimento. 21

22 Attraverso il Piano di zona sarà possibile vigilare e controllare l attività svolta dall operatore, misurandone l efficacia rispetto alle finalità designate. Per il corretto svolgimento delle attività deve essere prevista la presenza di una èquipe (socio- psico-pedagogica) e delle relative azioni sinergiche con i centri sanitari, sportivi ed educativi del territorio. In un ottica di attenzione ai bisogni evolutivi del bambino in età scolare e in vista di una sua crescita integrata e autentica, gli interventi da realizzare devono essere svolti, necessariamente, in collaborazione con gli insegnanti e gli operatori dei consultori Familiari ed avere come finalità generale quella di offrire al bambino l opportunità di imparare a stare bene con se e con gli altri. Tre sono le aree cui è possibile rivolgere l intervento: - il rapporto del bambino con gli adulti (gli interventi sono mirati alla creazione di un clima positivo improntato alla fiducia per facilitare l autostima e l autosupporto nel bambino e promuovere la sua capacità di relazionarsi responsabilmente rispetto alle proprie scelte e al gruppo in cui è inserito); - il rapporto del bambino con gli altri bambini (gli interventi sono volti alla promozione di un clima collaborativo e coeso in cui ogni bambino possa soddisfare i bisogni di appartenenza e di individuazione); - il rapporto del bambino con se stesso (gli interventi mirano a facilitare la costruzione dell autostima positiva e l assunzione di strategie comportamentali rispettose e funzionali per se stesso e per l altro) Il servizio di assistenza domiciliare, previsto dall Ambito n.1, è un servizio diverso e flessibile che, in una logica di rete e di potenziamento dei servizi esistenti (sistema dell istruzione e della formazione, servizi sanitari, servizi socio-assitenziali), interviene in maniera specifica per aiutare i minori a svilupparsi correttamente prevenendo le forme di disagio psico sociale in quei soggetti particolarmente a rischio. Le prestazioni del servizio di educativa domiciliare prevista dall ambito n. 1 consistono: - nel sostegno ed nell assistenza, a domicilio, ai minori adolescenti a rischio di disagio psicologico o con evidente disagio già manifestato individuati congiuntamente dal SS 22

23 comunale competente territorialmente, dal Consultorio Familiare e dal team degli insegnanti del minore oggetto dell intervento ; - nel sostegno e nell assistenza agli insegnati nella programmazione delle attività scolastiche extra- curriculari in favore di quei minori in carico al servizio di educativa domiciliare; 1.9 Durata complessiva dell intervento/servizio Nota: Specificare se il Progetto riguarda solo la prima annualità di attuazione ovvero se si estende fino alla seconda annualità. Illustrare le modalità di apertura e/o di erogazione del servizio. Il presente progetto si estende tra la seconda annualità e la terza e prevede l erogazione degli interventi di sostegno domiciliare in favore dei minori - adolescenti nonché presso le strutture socio - sanitarie e scolastiche dell Ambito Il Servizio sarà erogato nelle ore antimeridiane e/o pomeridiane a seconda delle necessità e del progetto personalizzato che si sta attuando sul minore. Il servizio sarà svolto prevalentemente a domicilio degli utenti sulla base di progetti personalizzati redatti dal servizio sociale professionale in base al monte ore disponibile Spesa totale prevista Costo totale(*): Euro,00 - di cui Risorse FNPS Euro,00 - di cui Risorse Fondo Regionale Euro,00 - di cui Risorse proprie dei Comuni Euro,00 - di cui altre Risorse Euro,00 (*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Scheda B del Quadro finanziario per Progetti MACROVOCI DI SPESA - risorse umane Euro,00 - attrezzature Euro,00 - spese di gestione Euro,00 - utenze e consumi Euro,00 - comunicazione Euro,00 - altri costi generali Euro,00 23

24 1.10 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione dell intervento/servizio Per la realizzazione del servizio di Home maker è richiesta la presenza dell èquipè socio psico-pedagogica per la redazione di un piano di lavoro corretto e in linea con le capacità effettive del soggetto. Per le attività domiciliari, è prevista la presenza di un educatore in possesso di specifiche competenze nel campo dell educazione e della mediazione sociale: o Home Maker in possesso di laurea in Scienze dell Educazione e/o operatori sociali con documentata esperienza nel settore d intervento. Il rapporto Home maker / minore sarà di 1/3.tale figura svolgerà almeno 15 ore settimanali. o n. 1 Psicologo in possesso di relativa Laurea in Psicologia, con documentata esperienza nel settore minorile. Tale figura, assunta appositivamente per questo servizio, sarà anche il coordinatore del servizio per l Ambito, pertanto dovrà possedere capacità di organizzare e gestire le risorse, e dovrà essere presente in ciascun Comune almeno volta alla settimana per n. ore. Lo psicologo, lì dove è possibile, sarà la stessa figura professionale che coordinerà gli altri servizi previsti nell area minori e famiglia Indicatori previsti per la valutazione del Progetto Nota: Specificare gli indicatori di attività, di risultato e di impatto che si intende assumere a riferimento per il monitoraggio e la valutazione del Progetto e dei servizi erogati, utilizzando tra gli altri gli indicatori di cui all Allegato B del Piano Regionale e dettagliati nel Nomenclatore dei Servizi Sociali per la Puglia ( Indicatori di attività - Domande pervenute per la richiesta dell intervento - Relazioni periodiche dell educatore da utilizzare per il monitoraggio e la valutazione dello stesso progetto - Numero ore totali di assistenza per utente - Numero ore per assistenza indiretta Indicatori di risultato - Numero assistiti - Partecipazione ad attività scolastiche ed extrascolastiche - Frequenza di attività sportive e culturali 24

25 - Relazione dell equipè Momenti essenziali per il monitoraggio e la valutazione della riuscita del progetto stesso servono a definire i reali effetti prodotti sull utenza e sul territorio. In tali momenti si avrà cura di verificare: la risposta del minore e della famiglia agli interventi proposti e/o realizzati; il grado di soddisfazione dello stesso rispetto all intervento realizzato; il grado di soddisfazione della famiglia d origine rispetto all intervento realizzato; il livello di interazione e di raccordo raggiunto tra gli operatori del servizio e tra questi e gli altri soggetti istituzionali e non, coinvolti nell azione il grado di conoscenza del servizio da parte delle altre istituzioni del territorio la percezione dell utilità del servizio da parte degli enti coinvolti Gli indicatori che si intende assumere sono i seguenti: Indicatori di attività N. operatori impegnati 8 educatori / operatori sociali + n.1 psicologo (a.u.) (I indicatore di attività realizzata) N. giorni /uomo lavorati: - settimane x giorni (a settimana) = giorni - g x (in media ore al gg.) = ore x unità = ore (anno ) per 8 educatori/ operatori sociali (contatto part-time) N. giorni /uomo lavorati: - settimane x giorni (a settimana) = giorni - g x (in media ore al gg.) = ore per 1 psicologo (contatto part-time) (II indicatore di attività realizzata) Indicatori di risultato N. minori beneficiari (I indicatore di risultato) 25

26 N percorsi che si intende concludere in carico dal 2003 (II indicatore di risultato) Indicatore di impatto minori deistituzionalizzati (I indicatore di impatto) 26

27 Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. III ann. Progetto di durata triennale X AMBITO TERRITORIALE n 1 Comuni di Altamura, Santeramo in Colle, Poggiorsini, Gravina in Puglia PROV (BA) ASL BA/3 1.1 Informazioni generali Denominazione intervento/servizio: SERVIZI DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO AL LAVORO Area prioritaria di intervento: AREA MINORI Azione di sistema: Istituzione di un servizio integrato di aiuto alle persone con handicap Num. progressivo Progetto: Soggetto titolare 4 ed enti coinvolti Localizzazione del servizio Nota: Specificare se l intervento/servizio interessa l intero ambito territoriale, più Comuni dell ambito ovvero un solo Comune. Il soggetto titolare sarà il Comune capofila, nel caso in cui l intervento/servizio abbia un area di interesse sovracomunale o di ambito; il singolo Comune, nel caso in cui l intervento/servizio abbia dimensione comunale o subcomunale. Laddove il servizio interessi specifiche aree/quartieri dei Comuni interessati, specificare. Il servizio interessa l intero Ambito Territoriale n. 1. Il Comune di Altamura sarà titolare e responsabile della gestione. Per la realizzazione del progetto saranno coinvolti i Comuni rientranti nel Piano di Zona e gli enti del Terzo Settore, con i quali sarà prevista la stipula di o l ampliamento di appositi protocolli di rete. La progettazione di Ambito non riveste un significato astratto ma rimanda ad un lavoro di collaborazione tra i vari attori istituzionali quali Enti Locali, Consultori, Scuole, ecc. e non istituzionali, quali le forze del volontariato, del privato sociale e del singolo cittadino. Pertanto, attraverso la metodologia del lavoro di rete è stato elaborato il presente progetto di Ambito.! 27

28 Il coordinatore del servizio, lì dove sarà possibile, sarà lo psicologo che coordina gli altri servizi dell area minori e famiglia; pertanto si prevede di espletare unica gara per i servizi dell area minori e famiglia. 1.3 Modalità di gestione dell intervento/servizio Per il progetto in esame è prevista la CONVENZIONE TRA ENTI stipulata ai sensi del D. Lgs 18 agosto 2000, n 267 che ha per oggetto l esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione, in forma integrata, dei servizi e delle attività previste nel Piano di Zona. La modalità di gestione scelta è l affidamento del servizio a soggetti terzi mediante l espletamento di gara pubblica, così come previsto nel Regolamento per l affidamento dei servizi approvato dal Coordinamento Istituzionale. 1.4 Tipologia di soggetto attuatore e modalità di affidamento Nota: Se il Soggetto titolare si avvarrà di soggetti terzi, in questa fase non è richiesta la puntuale individuazione del soggetto attuatore, ma la definizione della tipologia di soggetto, cioè se si tratterà di associazioni di cooperative sociali, aziende pubbliche di servizi, altri soggetti privati, ecc, con quali specifiche esperienze, dotazioni di risorse umane, caratteristiche organizzative, ecc Il servizio di Formazione ed orientamento al lavoro sarà affidato a soggetti terzi (di tipologia privata-sociale) da individuare secondo le regolamentazioni regionali in materia di accreditamento. Le attività di gestione e coordinamento delle operazioni di appalto saranno gestite dal Comune di Altamura. I soggetti di gestione dovranno coordinarsi con i rispettivi Segretariati Sociali comunali. Il Soggetto responsabile della gestione si avvarrà di soggetti terzi per la realizzazione del servizio, soggetto attuatore, e precisamente di cooperative sociali, con specifiche: - esperienze nella presente area di intervento, - dotazioni di risorse umane (educatori professionali e volontari con esperienza professionale specifica nella educativa domiciliare in favore dei minori) - caratteristiche organizzative (disponibilità a realizzare il servizio nelle ore antimeridiane e pomeridiane; il servizio si svolgerà presso ciascun comune dell Ambito presso le abitazione dell utenza individuata comuni almeno per cinque 28

29 giorni a settimana per un periodo annuale rinnovabile ai sensi della Legge. Nelle sedi proprie della cooperativa o in sedi fornite dai medesimi si svolgeranno attività di formazione degli operatori ed incontri di verifica.) - conoscenza delle problematiche del territorio - reti di interazione con l associazionismo territoriale 1.5 Obiettivi dell intervento/servizio Il progetto tenderà ad assicurare ai minori un costante ed organico insieme di azioni e servizi, articolati e complementari, coinvolgendo tutto il contesto entro il quale è inserito e si caratterizza come intervento per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e favorire l integrazione nella società civile dei giovani. Gli obiettivi specifici del progetto sono pertanto quelli di perseguire l inserimento lavorativo dei minori offrendo al soggetto: - opportunità di recupero scolastico - opportunità formative, anche in formazione individuale, che promuovano la conoscenza di sé e ne sviluppino e potenzino le capacità socio-relazionali; - opportunità di orientamento al lavoro che accrescano le conoscenze del mercato del lavoro e dei percorsi di inserimento - opportunità di formazione professionali mirate; - opportunità di inserimento lavorativo; - fornire strumenti e supporti per i giovani che manifestano un disagio nelle scelte formative e che rischiano di sfuggire ai sistemi dell istruzione, della formazione e dell apprendistato; - porre i soggetti istituzionali in grado di realizzare efficaci attività di informazione e di orientamento, anche alla luce delle trasformazioni della società e del mercato del lavoro; - Incontrare direttamente i docenti appartenenti agli istituti scolastici e professionali nonché i responsabili di altri progetti d orientamento presenti sul territorio, per uno scambio d informazioni. 29

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