INTERVENTI NELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO PER COMBATTERE IL CYBERBULLISMO. Debora Del Bianco Bologna, 8 febbraio 2012

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1 INTERVENTI NELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO PER COMBATTERE IL CYBERBULLISMO Debora Del Bianco Bologna, 8 febbraio 2012

2 PRESUPPOSTI TEORICI Il cyberbullying è un fenomeno relazionale di gruppo Ogni gruppo ha strutture e dinamiche diverse e costituisce un sistema sociale a sé (effetto composizione).importanza di cucire interventi flessibili su misura. Ogni gruppo ha regole comportamentali e sociali spesso implicite che governano e influenzano le dinamiche di potere al suo interno. La tendenza spontanea di ogni gruppo è di organizzarsi istintivamente (assunti di base, Bion). Ogni gruppo è quindi privo di coscienza, responsabilità e libero arbitrio (Importanza di progettare interventi che lavorino nella direzione di trasformare il gruppo nel risultato della cocostruzione consapevole e responsabile dei suoi membri). Tutti i membri del gruppo, anche gli adulti, hanno un ruolo attivo nel promuovere dinamiche di inclusione o di esclusione sociale (è perciò importante coinvolgerli in un piano di intervento anti cyberbullying)

3 PRESUPPOSTI TEORICI (2) Le nuove tecnologie (uso di internet e cellulari) come veicolo delle prepotenze e delle dinamiche di esclusione sociale; La rete come potenziale amplificatore della dimensione sociale dell offesa; La reversibilità dei ruoli; L incapacità dei cyber bulli di valutare le conseguenze delle proprie azioni; La responsabilità degli astanti nel reiterare o contrastare il fenomeno; L anonimato: garante del potere esercitato dal cyber bullo nei confronti della vittima e schermo all esposizione da parte del bullo alle reazioni emotive della vittima; L impatto emotivo del cyberbullying sulle vittime; La scarsa sensibilità empatica dei cyber bulli e degli osservatori; La solitudine, l isolamento e l incapacità di difendersi delle vittime; Il pregiudizio e il giudizio come elementi fondamentali delle dinamiche di esclusione sociale; La sfiducia da parte dei ragazzi verso il mondo degli adulti di riferimento; La scarsa autostima dei cyber bulli e delle vittime.

4 FONDAMENTI DI UN INTERVENTO ANTI-CYBERBULLISMO C è bisogno di pianificare un intervento che: Migliori la qualità delle relazioni (promuovere dinamiche inclusive) Lavori con il gruppo Promuova conoscenza/consapevolezza Affronti il problema da un punto di vista sistemico (coinvolgendo adolescenti, scuola e famiglia) e, per quel che riguarda il sistema scuola, secondo un modello di politica scolastica globale. Sviluppi empatia e supporto (un nuovo stile relazionale) tra docenti, docenti e allievi, genitori e figli, genitori e insegnanti e tra allievi. Garantisca continuità e supporto ai percorsi intrapresi.

5 IN PARTICOLARE 1) Focus sui processi relazionali (lavoro trasversale a tutta la formazione) 2) Oltre che sui contenuti (le specificità del tema in oggetto)

6 FOCUS SUI PROCESSI significa 1) Migliorare la qualità delle relazioni (on-line e off-line) 2) Restituire individualità, responsabilità e libero arbitrio ai singoli (all interno del gruppo), allo scopo di favorire dinamiche di inclusione sociale, attraverso l apprendimento di comportamenti assertivi.

7 INTERVENTO SISTEMICO STUDENTI PERSONALE SCOLASTICO GENITORI Allo scopo di: - promuovere conoscenza, consapevolezza e responsabilità - riarruolare gli adulti ad adulti di riferimento per i ragazzi Non utilizzare un ottica sistemica (e rivolgere la formazione solo agli studenti) comporta il rischio di non avere ricadute a lungo termine. Un altro motivo per coinvolgere gli adulti riguarda il fatto che, poiché lo spazio in cui si verificano gli episodi di bullismo elettronico si dilata (a casa, così come a scuola, ecc.), gli adulti diventano potenziali osservatori del fenomeno (astanti) con un enorme responsabilità nel contrastare o reiterare tali dinamiche di esclusione sociale.

8 INTERVENTO NELLE CLASSI: OBIETTIVI CONOSCENZA e CONSAPEVOLEZZA DEL FENOMENO o emozioni, motivazioni, responsabilità (sottese ai diversi ruoli) o Aspetti legali/penali o Educazione ai Nuovi Media (come usare le nuove tecnologie in modo prudente ed etico, valutando diritti e responsabilità personali) RESPONSABILITA e ASSERTIVITA o individuazione di nuove strategie relazionali (inclusive) di supporto alle cyber-vittime (astanti) Di auto supporto (cyber vittime) Creazione di una reputazione sociale alternativa /autostima (cyber bulli, vittime e astanti) ad esempio creando propagande, slogan, pubblicità progresso per favorire l individuazione di comportamenti socialmente inclusivi e iniziare a connotare la posizione assunta dalla scuola nei confronti di questo tipo di prepotenze. o Promozione di una cittadinanza digitale (sviluppare senso etico ed empatico, rispetto e responsabilità nell utilizzo delle nuove tecnologie)

9 INTERVENTO NELLE CLASSI: OBIETTIVI (1) E importantissimo INSISTERE sulla responsabilità degli astanti (che si tratti di ragazzi, del personale scolastico o dei genitori) nel reiterare o nel contrastare le forme di prepotenze (on-line e off-line). Il semplice riderci su o l indifferenza rende responsabili anche se non si è gli autori diretti della prepotenza. Di fatto l indifferenza è un alleanza con il cyberbullo.

10 INTERVENTO CON IL PERSONALE SCOLASTICO: OBIETTIVI CONOSCENZA e CONSAPEVOLEZZA DEL FENOMENO RESPONSABILITA e ASSERTIVITA o Come individui Se sono testimone diretto o indiretto di dinamiche di prepotenza on-line o come posso gestire la situazione promuovendo dinamiche relazionali inclusive e esercitando comportamenti ed atteggiamenti assertivi? o Come rappresentanti istituzionali In che modo la Scuola può intervenire nella prevenzione e contrasto al bullismo elettronico? (ad esempio attraverso la creazione di un modulo denunce, la collaborazione in rete con le famiglie, l esplicitazione ufficiale della posizione assunta dalla Scuola nei confronti delle forme di cyberbullismo, ecc.) ABILITA RELAZIONALI INCLUSIVE (con cui integrare la propria pratica professionale quotidiana) ADULTI DI RIFERIMENTO (fidati e supportivi)

11 L INTERVENTO CON IL PERSONALE SCOLASTICO: OBIETTIVI (1) Conseguire gli obiettivi sopradescritti attraverso l acquisizione di competenze: TEORICHE RELAZIONALI - Assertive - Empatiche - Comunicative (inclusive vs valutative) - Espressione e Gestione emozioni - Gestione conflitti - Cooperative METODOLOGICHE - Brainstorming/Il curriculum come stimolo - Role Play/Drammatizzazioni - Simulate - Proiezione di video - Attivazioni (fotolinguaggio, visualizzazioni, ) NB: Si tratta di formare ad una nuova forma mentis e ad un nuovo metodo educativo che integra gli aspetti relazionali alla didattica (la gestione dei processi ai contenuti), allo scopo di promuovere inclusione sociale.

12 L INTERVENTO CON I GENITORI: OBIETTIVI Acquisire competenze: TEORICHE: Che cos è il bullismo elettronico? Rischi e risorse legati all utilizzo delle nuove tecnologie Diritti, responsabilità e tutela nell uso dei nuovi media RELAZIONALI Empatiche Comunicative COOPERATIVE (CON LA SCUOLA) Finalizzate all insegnamento e al monitoraggio dell utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei figli. (Supervisione: gruppo misto - genitori e personale scolastico - allo scopo di elaborare le difficoltà comunicative tra Scuola e famiglia e promuovere il lavoro di rete.

13 METODOLOGIA PRE e DE-BRIEFING lavorare sul processo oltre che sui contenuti (cioè sulle dinamiche relazionali emergenti tra i partecipanti prima e dopo ciascuna attività). Questo permette di sviluppare trasversalmente abilità empatiche e un clima relazionale inclusivo che promuove la differenza come un valore, depotenziando il pregiudizio. SUPERVISIONE Per ottenere una buona ricaduta rispetto al lavoro di formazione è sempre necessario supportarla e darle continuità attraverso degli incontri mensili di supervisione Supporta il gruppo nelle prime fasi di applicazione del modello, attraverso azioni di ascolto attivo ed un accompagnamento da parte del supervisore nell identificazione di soluzioni alle difficoltà presentate. In sede di supervisione è possibile scegliere di condividere con il gruppo la propria esperienza per trovare supporto e soluzioni ai problemi dal confronto con i pari.

14 METODOLOGIA: FORMAZIONE ESPERIENZIALE Formazione esperienziale: si fa leva sulle risorse e sulla creatività del gruppo nell individuare strategie di prevenzione/contrasto del fenomeno, a partire da una conoscenza da dentro, dove i partecipanti hanno la possibilità di esplorare in prima persona i vissuti e le motivazioni che sostengono ciascun ruolo, oltre alle conseguenze e all impatto che ciascun ruolo ha sugli altri. Si tratta quindi di una metodologia attiva, per cui il soggetto viene coinvolto direttamente nella sperimentazione delle attività proposte. Alcuni esempi: (brainstorming, role play, simulate con scenari di cyberbullying, drammatizzazioni, fotolinguaggio, ecc.) In questo modo è possibile lavorare sulla responsabilità che ciascun partecipante al gruppo ha nel sostenere o nel contrastare il cyberbullismo (che è appunto un fenomeno di gruppo). I vantaggi legati all utilizzo di una metodologia esperienziale sono molteplici: produrre conoscenza, sensibilizzare al problema, sviluppare la capacità di mettersi nei panni di e di motivare al cambiamento.

15 L INTERVENTO IN EMILIA ROMAGNA: i destinatari 2 scuole (ITC Matteucci ITAER Baracca) 4 gruppi classe 5 incontri di 2 ore per ogni gruppo, da febbraio ad aprile gruppo docenti 5 incontri (3 formativi e 2 di supervisione 14 ore), da febbraio a maggio gruppo genitori 1 incontro di 1 ora

16 CONTENUTI E DINAMICHE: CLASSI Scarso interesse al tema perché in questa scuola non c è / non mi riguarda da vicino. Difficoltà a comprendere la responsabilità degli astanti (richiama la necessità da parte dei docenti, dei genitori e dei formatori ad insistere molto su questo punto). Il bullismo elettronico, in virtù dell anonimato dietro il quale si cela il cyberbullo è meno grave (perdendo la dimensione faccia a faccia l offesa perde di valore). Ignorano l impatto emotivo sulle vittime. Disponibilità a mobilitarsi in soccorso di una cybervittima solo se si tratta di un amico. Se si tratta di uno sconosciuto, vince l indifferenza. Sottostima della gravità del fenomeno ( dai ma si scherza! ). Dinamiche di esclusione tra compagni.

17 CONTENUTI E DINAMICHE: DOCENTI Scarsa conoscenza del fenomeno, soprattutto degli aspetti legali/penali (alcuni non hanno mai sentito parlare di bullismo elettronico) Sono inizialmente più interessati al bullismo tradizionale ( dato che il bullismo elettronico non ci riguarda direttamente, mentre in questa scuola ci sono situazioni di bullismo ) Iniziale diffidenza nei confronti della formazione ( ne abbiamo fatte molte e non è che siano servite a molto ) Richiesta di ricette per cambiare gli alunni difficili. Aspettative: partecipare alla formazione significa essere informati sull andamento dell intervento nelle classi e sugli alunni difficili. Alcuni docenti delegano ogni responsabilità di cambiamento ai ragazzi, non considerandosi parti attive e in gioco all interno del corso (questi stessi insegnanti hanno partecipato solo al primo incontro). Generale sottostima della gravità del fenomeno. Generale apprezzamento del percorso formativo ( lo dovrebbero fare tutti gli insegnanti. La supervisione è stata apprezzata anche come momento formativo ( peccato aver fatto così pochi incontri ).

18 PUNTI CRITICI Mancanza di coinvolgimento attivo del personale non docente, dei dirigenti scolastici e dei genitori. Tempi stretti per realizzare i progetti. Mancato rispetto della programmazione per l imprevedibilità dei gruppi (dinamiche di prepotenza verificate nei gruppi classe) Approccio metodologico nuovo per la classe e per i docenti. Senso di inadeguatezza professionale. De-briefing non sempre possibile per mancanza di tempo Programma curriculare da rispettare.

19 PUNTI DI FORZA Flessibilità della programmazione Metodologia esperienziale (promuove coinvolgimento, lavoro sul processo e sviluppo dell assertività). Permette di tracciare dei paralleli tra la teoria e l esperienza del gruppo (ad esempio quando si verificano dinamiche di gruppo di esclusione sociale). Coinvolgimento del conduttore in prima persona (in quanto parte del gruppo): fornisce un rispecchiamento di registri comunicativi e comportamentali assertivi e inclusivi. Lavoro sul processo. La supervisione (fornisce continuità e supporto al lavoro degli adulti). Formare formatori (personale scolastico e genitori) fornisce continuità e supporto al lavoro dei ragazzi.

20 20 CONCLUSIONI Non esiste la formula magica per risolvere il problema. Ogni situazione è diversa (ogni gruppo lo è) quindi gli interventi richiedono flessibilità e specificità sul singolo caso. Gli interventi di esperti che lavorano in classe per pochi incontri non sono efficaci a lungo termine. E perciò importante un percorso a lungo termine che fornisca supporto e supervisione ai docenti e ai genitori. De-briefing anche sul curriculum regolare (educazione affettiva trasversale). Approccio inclusivo: è importante lavorare sull inclusione delle diversità. Insistere con gli studenti che la semplice indifferenza nei confronti delle forme di prepotenza ci rende ugualmente responsabili!

21 Grazie mille dell attenzione!

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