IL CONTENUTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE COME INSIEME DI LIMITI ALL USO DELLA FORZA INTERNAZIONALE ED INTERNA DEGLI STATI

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1 IL CONTENUTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE COME INSIEME DI LIMITI ALL USO DELLA FORZA INTERNAZIONALE ED INTERNA DEGLI STATI PROF. GIUSEPPE CATALDI

2 Indice 1 IL CONTENUTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE COME INSIEME DI LIMITI ALL USO DELLA FORZA INTERNAZIONALE ED INTERNA DEGLI STATI FORZA INTERNAZIONALE E FORZA INTERNA LA SOVRANITÀ TERRITORIALE ORIGINI E CONTENUTO DELLA NORMA SULLA SOVRANITÀ TERRITORIALE CATTURA DI CRIMINALI IN TERRITORIO STRANIERO LIMITI AL POTERE DI GOVERNO SOVRANITÀ TERRITORIALE, PAESI IN SVILUPPO E SOVRANITÀ SULLE RISORSE NATURALI ACQUISTO DELLA SOVRANITÀ TERRITORIALE ACQUISTO DELLA SOVRANITÀ TERRITORIALE E VICENDE DELLO STATO LIMITI DELLE SOVRANITÀ TERRITORIALE. L EROSIONE DEL C.D. DOMINIO RISERVATO E IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI DOMINIO RISERVATO (DOMESTIC JURISDICTION) MOVIMENTO CONVENZIONALE A FAVORE DEI DIRITTI UMANI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI SECONDO IL DIRITTO CONSUETUDINARIO OBBLIGHI NEGATIVI E OBBLIGHI POSITIVI NELLA TUTELA DEI DIRITTI UMANI REGOLA DEL PREVIO ESAURIMENTO DEI RICORSI INTERNI BIBLIOGRAFIA di 11

3 1 insieme di limiti all uso della forza internazionale ed interna degli stati Quando si parla del contenuto del diritto internazionale attuale ci riferiamo alle regole materiali, dalle quali derivano direttamente concreti diritti ed obblighi degli Stati, contrapposte alle regole formali o strumentali ossia alle norme sui procedimenti di formazione, modificazione ed estinzione del diritto internazionale, e sulla soluzione delle controversie. Il contenuto del diritto internazionale è costituito da un insieme di limiti all uso della forza da parte degli Stati; si tratta di limiti che riguardano l uso della forza diretta verso l esterno, sotto forma di violenza di tipo bellico, nei confronti degli altri Stati (c.d. forza internazionale ) e di limiti che concernono l uso della forza verso l interno, nei confronti degli individui, persone fisiche o giuridiche, e dei loro beni (c.d. forza interna ) Forza Internazionale e forza interna Per forza internazionale si intende la violenza di tipo bellico, ossia qualsiasi atto il quale implichi operazioni militari, come l attraversamento della frontiera da parte di truppe regolari o di bande armate assoldate dallo Stato, il bombardamento di parti del territorio, l attacco contro aerei o navi militari ecc. Per forza interna si intende, invece, il potere di governo esplicato dallo Stato sugli individui e sui loro beni 3 di 11

4 2 La sovranità territoriale 2.1. Origini e contenuto della norma sulla sovranità territoriale La prima, e fondamentale, norma consuetudinaria in tema di delimitazione del potere di governo dello Stato è quella sulla sovranità territoriale. In origine veniva concepita come una sorta di diritto di proprietà dello Stato, o meglio del sovrano, avente per oggetto il territorio; anche il potere esercitato sugli individui veniva ricollegato alla disponibilità del territorio. Oggi, circa il contenuto della norma internazionale sulla sovranità territoriale, si può dire che la stessa attribuisce ad ogni Stato il diritto di esercitare in modo esclusivo il potere di governo sulla sua comunità territoriale, cioè sugli individui (e sui loro beni) che si trovano nell ambito del territorio. Correlativamente ogni Stato ha l obbligo di non esercitare in territorio altrui (e senza il consenso del sovrano locale) il proprio potere di governo, ossia di non svolgere con i propri organi azioni di natura coercitiva o comunque suscettibili di essere coercitivamente attuate. In ogni caso la violazione della sovranità territoriale si ha solo se vi è presenza fisica e non autorizzata dell organo straniero nel territorio Cattura di criminali in territorio straniero Fu ad es. considerata illecita la cattura da parte di agenti del Governo israeliano del criminale nazista Eichmann, avvenuta in territorio argentino nel 1960 (Eichmann fu poi processato e giustiziato in Israele. L illiceità della cattura fu affermata anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L illiceità della cattura di criminali all estero si esaurisce nei rapporti tra stati. Essa non comporta, invece, dal punto di vista del diritto internazionale, l assenza della potestà di punire, 4 di 11

5 potestà sempre esercitabile anche sugli stranieri anche sugli stranieri sempre che vi sia un collegamento del reato con lo Stato che punisce Limiti al potere di governo In linea di principio il potere di governo dello Stato territoriale non solo è esclusivo rispetto a quello degli altri Stati ma è anche libero nelle forme e nei modi del suo esercizio e nei suoi contenuti. Lo Stato sarebbe libero nel suo territorio di fare ciò che vuole, di disporre come crede delle proprie risorse naturali, di seguire i criteri che crede nel governo della comunità territoriale. In realtà le libertà dello Stato, nata come libertà assoluta, è andata restringendosi via via che il diritto internazionale moderno si evolveva. Quasi tutte le norme internazionali che si sono venute formando fino ad oggi comportano una serie di limiti sempre più fitti al potere di governo esplicato nell ambito del territorio; cosicchè se è vero che il principio è ancora che lo Stato può comportarsi nel suo territorio come meglio crede, e se è vero che, nel dubbio, è sempre questo principio a doversi applicare, le eccezioni non si contano più. È però importante rilevare che, anche se non mancano le eccezioni derivanti dal diritto consuetudinario, i limiti alla libertà dello Stato sono in massima parte l effetto di norme convenzionali, e quindi di norme che gli Stati hanno comunque liberamente accettato Sovranità territoriale, Paesi in sviluppo e sovranità sulle risorse naturali La libertà dello stato nell ambito del suo territorio (libertà che costituisce il contenuto del diritto di sovranità territoriale) è ribadita da alcuni principi del nuovo ordine economico internazionale molto cari ai Paesi in sviluppo. Ci riferiamo in particolare al principio della sovranità permanente dello Stato sulle risorse naturali, enunciato più volte dall Assemblea generale dell ONU (principio secondo il quale ogni Stato possiede ed esercita liberamente una sovranità completa e permanente su tutte le sue ricchezze, risorse naturali e attività economiche ). E ci riferiamo altresì al principio per cui ogni Stato ha il diritto di scegliere il proprio sistema economico, oltre che i suoi sistemi politici, sociali e culturali, conformemente alla volontà del suo popolo, nonché di scegliere i suoi obiettivi e i suoi mezzi di sviluppo, di mobilitare e di 5 di 11

6 utilizzare integralmente le sue risorse, si operare delle riforme economiche e sociali progressive e di assicurare la piena partecipazione del suo popolo al processo e ai vantaggi dello sviluppo Acquisto della sovranità territoriale L acquisto della sovranità territoriale, cioè del diritto ad esercitare in modo esclusivo ed indisturbato il potere di governo, si fonda sul criterio della effettività: l esercizio effettivo del potere di governo fa sorgere il diritto all esercizio esclusivo del potere di governo medesimo. Molti aspetti della problematica dell acquisto della sovranità territoriale hanno ormai perso quasi del tutto attualità: essi erano infatti legali all esistenza di territori di nessuno (si fa riferimento ai territori oggetto di espansione coloniale nel XIX secolo) o magari non ancora scoperti. Attuale è, invece, il problema degli acquisti di territori effettuati in violazione di norme internazionali di fondamentale importanza, cioè di quei territori acquistati in violazione dell art. 2 par. 4, della Carta dell ONU, che vieta l uso della forza (ad esempio il Kuwait occupato dall Iraq nel 1991), o in violazione del principio di autodeterminazione dei popoli. Nonostante i tentativi di limitare la portata del principio di effettività e di disconoscere l espansione territoriale che sia frutto di violenza o di gravi violazioni di norme internazionali, la prassi sembra ancora orientata nel senso che l effettivo e consolidato esercizio del potere di governo su di un territorio comunque conquistato, comporti l acquisto della sovranità territoriale. Vero è poi che, se ad un atto di aggressione non si reagisce subito nell esercizio dell autotutela individuale o collettiva, la situazione si consolida. Tutto ciò che allora può sostenersi, argomentando dalla prassi delle Nazioni Unite, è che, oltre all obbligo di restituzione, gravante sullo Stato che abbia commesso l aggressione o detenga il territorio in dispregio del principio di autodeterminazione dei popoli, su tutti gli altri Stati grava l obbligo di negare effetti extraterritoriali agli atti di governo emanati in quel territorio e sempre che l acquisto sia contestato dalla più gran parte dei membri della comunità internazionale: gli Stati saranno, insomma, tenuti ad isolare giuridicamente quest ultimo. Occorre riconoscere che, nel caso della sovranità su zone di confine o isole il cui possesso sia oggetto di controversia tra gli Stati confinanti, la Corte internazionale di giustizia ha più volte sostenuto che l effettività deve cedere il passo ad un titolo giuridico certo, come un precedente 6 di 11

7 accordo tra gli Stati interessati o tra gli Stati che li hanno preceduti, e salvo che una delle parti non abbia prestato acquiescenza alle pretese dell altra basate sull effettività Acquisto della sovranità territoriale e vicende dello Stato L acquisto e la perdita della sovranità territoriale si hanno anche in relazione alle vicende relative alla vita dello Stato: quando si verifica un distacco di una parte del territorio con conseguente formazione di un nuovo Stato (o una cessione o un incorporazione di territori) vi è sempre la perdita della sovranità territoriale da parte di uno Stato e l acquisto della medesima da parte di un altro Stato. Anche in questi casi il principio di effettività è decisivo, in quanto gli accordi che eventualmente siano alla base di tali vicende producono soltanto effetti obbligatori e non sono idonei da sé soli a far sorgere il diritto di sovranità territoriale. 7 di 11

8 3 Limiti delle sovranità territoriale. l erosione del c.d. dominio riservato e il rispetto dei diritti umani Sebbene storicamente una compressione della sovranità territoriale si sia per prima verificata con riguardo al trattamento degli stranieri, i limiti più importanti alla libertà dello Stato di comportarsi come crede nell ambito del suo territorio sono oggi costituiti dalle norme internazionali, soprattutto dalle norme convenzionali, che perseguono valori di giustizia, di cooperazione e di solidarietà tra i popoli. Trattasi di norme attraverso le quali si manifesta la tendenza del diritto internazionale ad ingerirsi nei rapporti interni alle singole comunità stateli, di norme, in altri termini, che riguardano l intera comunità statale, senza distinzione tra cittadini e stranieri o apolidi Dominio riservato (domestic jurisdiction) Con l affermarsi di tali limiti si è andato progressivamente erodendo il cd. dominio riservato o competenza interna dello Stato, espressione con cui si intende indicare le materie delle quali il diritto internazionale, sia consuetudinario che pattizio, si disinteressa e rispetto alle quali lo Stato è conseguentemente libero da obblighi. Tradizionalmente venivano fatti rientrare nella competenza interna i rapporti tra lo Stato ed i propri sudditi, l organizzazione delle funzioni di governo, la politica economica e sociale dello Stato, ecc. La nozione di domestic jurisdiction può essere ancora utilizzata con riguardo al diritto consuetudinario, mentre ha perso il suo significato, dato il gran numero di convenzioni che legano lo Stato, per quanto concerne il diritto convenzionale. La stessa libertà dello Stato di imporre o concedere la propria cittadinanza ad un individuo, libertà tradizionalmente rientrante nel dominio riservato, non è più senza limiti. Deve, infatti 8 di 11

9 ritenersi ormai consolidato il principio che la Corte internazionale di giustizia enunciò nella famosa sentenza del nel caso Nottebohm e cioè non può essere considerata come internazionalmente legittima l attribuzione della cittadinanza in mancanza di un legame effettivo tra l individuo e lo Stato. La rilevanza del legame effettivo fu enunciata dalla Corte ai fini della protezione diplomatica, ma può essere intesa come limite alla stessa attribuzione della cittadinanza Movimento convenzionale a favore dei diritti umani Tra i limiti che incontra lo Stato rientrano le iniziative internazionali dirette a promuovere la tutela della dignità umana ovunque l individuo si trovi. L azione dei Governi in questo settore si è tradotta oltre che in atti molto importanti dal punto di vista politico ma senza o con scarso valore giuridico, come la Dichiarazione universale dei diritti dell uomo del 1948 o la Carta dei diritti fondamentali dell Unione europea- nella conclusione di numerose convenzioni. Tra le principali ricordiamo: su scala regionale, la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali, la Convenzione interamericana sui diritti umani e la Carta africana dei diritti dell uomo e dei popoli; su scala universale, i due Patti delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali. Tutte queste convenzioni, oltre ad istituire degli organi destinati a vegliare sulla loro osservanza, contengono un catalogo dei diritti, che spesso risulta assai più dettagliato ed avanzato di quello che normalmente le Costituzioni prevedono. Assai estesi sono, ad esempio, i diritti che, in base ai due patti delle Nazioni Unite, gli Stati sono obbligati a riconoscere a tutti gli individui sottoposti al loro potere, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinione politica, ecc Rispetto dei diritti umani secondo il diritto consuetudinario La materia dei diritti umani è anche una materia nella quale si sono venute formando delle norme consuetudinarie, precisamente dei principi generali di diritto riconosciuti dalle Nazioni Civili. A differenza delle convenzioni, le quali contengono cataloghi assai dettagliati, il diritto consuetudinario si limita a tutelare un nucleo fondamentale ed irrinunciabile di diritti umani. Trattasi del divieto delle cd. gross violations, ossia delle violazioni gravi e generalizzate di tali diritti, categoria cui si è soliti riportare quelle pratiche di governo particolarmente disumane ed 9 di 11

10 efferate, come ad esempio l apartheid, la distruzione totale o parziale di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso (genocidio), la tortura, i trattamenti disumani e degradanti Obblighi negativi e obblighi positivi nella tutela dei diritti umani L obbligo degli Stati di rispettare i diritti umani è fondamentalmente un obbligo negativo o di astensione. Gli organi statali, quali che essi siano, sono tenuti ad astenersi dal ledere siffatti diritti e, per quel che riguarda il diritto consuetudinario, dal compiere atti qualificabili come gross violations. Ma il rispetto dei diritti umani costituisce anche l oggetto di un obbligo positivo o di protezione. Lo Stato deve vegliare affinchè violazioni dei diritti umani non siano commesse da individui che comunque si trovino nel territorio. Esso è pertanto tenuto a prendere tutte le misure, di polizia, giudiziarie, ecc., idonee, secondo standards di comune diligenza,a prevenire e reprimere dette violazioni Regola del previo esaurimento dei ricorsi interni Alla materia dei diritti umani si applica la regola del previo esaurimento dei ricorsi interni. Trattasi di una regola mutuata dalle norme internazionali in tema di trattamento degli stranieri: la violazione delle norme consuetudinarie sui diritti umani non può dirsi consumata, o comunque non può farsi valere sul piano internazionale, finchè esistono nell ordinamento dello Stato offensore rimedi adeguati ed effettivi per eliminare l azione illecita o per fornire all individuo offeso una congrua riparazione. Tutte le convenzioni sui diritti umani le quali prevedono organi di controllo sul rispetto di tali diritti contengono la regola del previo esaurimento (ad esempio l art. 35 della Convenzione europea), rivelando il convincimento che la regola medesima sia connaturata al tipo di interesse protetto. 10 di 11

11 Bibliografia B. CONFORTI, Diritto internazionale, ES, Napoli, T. TREVES, Diritto internazionale - Problemi fondamentali, Milano, ult. edizione N. RONZITTI, Introduzione al diritto internazionale, II ed., Torino, di 11

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