COMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO?
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- Lidia Forte
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1 COMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO? Definizioni di comportamento problema e le sue funzioni. Mercoledi 16 dicembre 2015 ore
2 Collaborazione con il C.P.S. di Leno
3 Catalogo C.P.S.
4 Catalogo C.P.S.
5 Il C.P.S. crea l utile dall inutile Si richiedono materiali vari per il riciclo: Contenitori con coperchi Bottiglie e bottigliette di ogni tipo Scatole Cartoni da uova Vassoi Tubi interni di carta igienica, scottex. qualsiasi cosa può avere nuova vita mirella.santoro@libero.it
6 Comportamento Problema Quale messaggio? Sara Bergonzi Elisa Bernasconi
7 Che cos è un comportamento problema?
8 Comportamento problema è. - Pericoloso per il soggetto stesso - Pericoloso per gli altri o distruttivo per l ambiente - Impedisce al soggetto, o a chi gli sta intorno, di imparare - Provoca emarginazione e rifiuto in quanto socialmente inaccettabile (Emerson, 1995)
9 QUALCHE INFORMAZIONE DALLA RICERCA: fattori di rischio - Livello di funzionamento adattivo - Limitata abilità comunicativa - Disabilità intellettiva - Maggiore frequenza in un età compresa tra i 15 e i 34 anni e prevalentemente in soggetti di sesso maschile; -Autismo - Sindromi specifiche. (ES: Rett, Cornelia de Lang, X fragile, Prader-Willi, Sindromi Epilettiche ecc )
10 Quali emozioni provo davanti ad alcuni comportamenti problema? Il Vissuto soggettivo può essere di paura, ansia, rabbia o esasperazione, tristezza e sofferenza per il bambino, ecc.. Non riuscire a gestire un CP può generare frustrazione e farci sentire impotenti o incapaci, stanchi e demotivati per gli sforzi educativi fatti e percepiti come inutili!
11 FUNZIONE
12 Scegliere e definire un comportamento problema
13 Comportamento Quale scopo? Quale messaggio?
14 FUNZIONI: - Ottenere attenzione - Accesso al tangibile (oggetti/materiali, cibi o attività) - Evitamento Fuga (sottrarsi a qualcosa: compiti/eventi, attenzione o ad una stimolazione) - Stimolazione sensoriale
15 Da dove comincio?
16 !!! Si affrontano per primi comportamenti pericolosi e con più alta frequenza Si affronta un comportamento per volta Si insegnano comportamenti alternativi appropriati
17 DEFINIZIONE OPERAZIONALE OSSERVAZIONE DIRETTA DEL COMPORTAMENTO RACCOLTA DATI ANALISI DEI DATI RACCOLTI
18 Come raccogliere i dati: L analisi funzionale
19 Data Tempo Osservatore A Antecedente B Comportamento C Conseguenza Chi Cosa Dove Quando Quante volte Per quanto tempo Le intenzioni non sempre coincidono con i risultati
20 ANALISI FUNZIONALE SITUAZIONE: A CASA DURANTE LA CENA A Mamma e papà parlano tra di loro B Carlo si alza da tavola e comincia a correre nella stanza C I genitori lo rincorrono per farlo sedere
21 Come raccogliere i dati: ABC
22 ATTENZIONE! I COMPORTAMENTI PROBLEMA SE RINFORZATI AUMENTANO POSSONO ESSERE INAVVERTITAMENTE RINFORZATI CONSEGUENZE CHE CREDIAMO NEGATIVE POSSONO ESSERE RINFORZANTI LE INSIDIE DELL ATTENZIONE!
23 Che cosa fare?
24 Scelgo la A? Scelgo la C?
25 PREVENIRE E MEGLIO CHE CURARE!
26 Scelgo la A Scelgo di PRE-VENIRE il comportamento
27 Dato che l ansietà è una componente cronica dell autismo, l ambiente di risoluzione dei problemi dovrebbe essere il più possibile non minaccioso e non dovremmo mai dimenticare l importanza della prevedibilità.
28 Scelgo la A - Interventi sugli antecedenti e sui fattori ambientali - Insegnamento di abilità comunicative funzionali - Attenzione non contingente - Possibilità di scegliere -..
29 3 REGOLE: REGOLA 1: guardare sempre alla funzione del comportamento REGOLA 2: per ogni comportamento che vuoi diminuire DEVI averne uno funzionalmente equilvalente da aumentare REGOLA 3: costruire abilità in un contesto positivo
30 E importante: - atteggiamento positivo nei confronti del bambino - formulare in positivo una richiesta - uso spontaneo della lode! LA TRAPPOLA DEL RIMPROVERO!
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