Apicoltura GioEle. di Cigna Elena e Ferraud Giorgio

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1 Apicoltura GioEle di Cigna Elena e Ferraud Giorgio Da noi potete trovare miele, propoli e pura cera che le nostre api raccolgono dalle montagne della Val di Susa. Via Viandotta, Sant Ambrogio di Torino (TO) Web: ferclo@virgilio.it Cell: 333/

2 Il nostro apiario in primavera!

3 IL MONDO DELLE API Genere: Apis Ordine: imenotteri Tutta la vita dell'ape si svolge in funzione dell'insieme degli individui, che costituiscono la famiglia, l alveare. Tutte le attività dell'ape sono finalizzate all'allevamento della covata cioè di nuove api che porteranno avanti il ciclo vitale, per mantenere la famiglia sempre con un numero di insetti sufficiente per svolgere tutti i lavori necessari al sostentamento ed alla propagazione della specie. L'ape nasce da un uovo, deposto dall'unica femmina feconda della famiglia, l'ape regina. E' di colore bianco, allungato e leggermente curvo e viene deposto sul fondo delle cellette del favo. Dopo 3 giorni dall'uovo nasce una piccola larva, che subito viene alimentata dalle api giovani dell'alveare con la pappa reale, chiamata anche latte delle api, prodotta da giandole dell'apparato boccale dell'ape stessa. In pochi giorni la larva si sviluppa aumentando di molte volte il suo peso fino a riempire lo spazio della sua celletta. Quest'ultima viene opercolata dalle api dell'alveare con un impasto morbido di cera e polline, che verrà ritagliato al momento della nascita dalla nuova ape, usando le mandibole

4 uovo e la larva

5 Ecco l ape adulta

6 Ape mentre succhia il nettare della passiflora

7 Ape con polline

8 Ape regina mentre depone l uovo

9 Vita in apiario e come si produce il miele Come è composta la casetta delle api : La parte inferiore, detta Nido, è dove vive la regina e dopo avviene la ovodeposizione La parte superiore, detta Melario, è dove le api portano il nettare che diventerà miele. Gli apicoltori raccolgono solo i telai del melario

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11 Ecco come si presenta un telaio opercolato ( una parte di opercoli è stata già asportata )

12 Il telaio con il miele viene opercolato con la cera dalle api quando la percentuale di acqua al suo interno non supera il %. Se vengono portati in laboratorio non opercolati si effettua una lettura della percentuale di acqua tramite un rifrattometro e se la percentuale è ancora alta si utilizza un deumidificatore per ambiente

13 Noi effettuiamo la disopercolazione manualmente disorpercolando i telaini con un coltello elettrico oppure con una forchetta apposita e utilizzando un banco

14 Banco da lavoro il telaio così viene inserito nella smielatrice a 9 posizione dove per centrifuga il miele viene espulso dal telaio e raccolto dentro a dei secchielli

15 Attrezzature per smielare

16 Nel secchiello il miele viene filtrato e versato dentro a dei maturatori chiamati decantatori.

17 In questi maturatori le particelle di cera ancora presenti vengono in superficie e dopo almeno 15gg il miele è pronto per essere invasettato.

18 Ed ecco il prodotto finale di una stagione

19 Il miele Il miele è un prodotto alimentare che le api producono prelevando il nettare dai fiori o da secrezioni di parti vive di piante, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinandole e lasciandole maturare nei loro favi. Avvengono molti scambi da un ape all altra e soprattutto all interno dell alveare, che consentono una graduale maturazione ed arricchimento di enzimi che derivano dalle secrezioni ghiandolari delle api stesse. Le api bottinano nettare floreale, extrafloreale, fogliare ed infine melata. Queste succhiano sostanze zuccherine e per quanto riguarda i fiori ne visitano da 100 a 1000 per ogni carico, favorendo in questo processo di raccolta l impollinazione entomofila incrociata con la fecondazione degli ovuli che daranno poi i semi e i frutti. Il nettare raccolto è costituito prevalentemente da saccarosio che mediante l azione di particolari enzimi (invertasi) viene trasformato in zuccheri invertiti (glucosio e fruttosio o levulosio accumulato nelle celle, concentrato e sigillato nei favi). La concentrazione finale di zuccheri e di altre sostanze, a seconda dell origine botanica del miele raggiunge l 80% di sostanza secca ed a volte anche oltre. La composizione media di un miele è la seguente: - acqua il 18-20% - glucosio il 32% - fruttosio il 38% - maltosio il 7% - saccarosio l 1-2% In oltre ci sono altre sostanze che sono quelle che caratterizzano un miele e danno un indicazione dell origine botanica dell alimento. Esse sono: - amminoacidi 1% - acidi organici 0,3% - sostanze minerali - oligoelementi 0,2% - vitamine tracce - enzimi (invertasi, amilasi, ecc.) - aromi inibine, polline, altre sostanze non note. Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce energia di immediata utilizzo, il fruttosio viene metabolizzato a livello epatico e costituisce una riserva energetica. E costituito prevalentemente di zuccheri semplici come il glucosio ed il fruttosio solo in percentuali diverse per cui tale rapporto diventa molto importante poiché, ad un elevato rapporto in glucosio corrisponde un alta tendenza alla cristallizzazione e presenta così una facile digeribilità. Infatti il glucosio entra direttamente in circolo e viene quindi utilizzato immediatamente, mentre il fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico duraturo nel tempo.

20 Il miele può presentarsi in due forme: Liquido o cristallizzato. Il miele cristallizzato è un prodotto purtroppo ancora oggi visto con sospetto da parte del consumatore; tuttavia la cristallizzazione è un processo naturale. I fattori che influenzano tale fenomeno possono essere diversi: a) Il quantitativo di fruttosio e glucosio Il glucosio è lo zucchero maggiormente interessato a subire tale trasformazione poiché è meno solubile in acqua rispetto al fruttosio, di conseguenza mieli con elevata percentuale di fruttosio cristallizzano lentamente o non cristallizzano affatto. b) Presenza di impurità Poiché la cristallizzazione possa realizzarsi è necessaria la presenza di nuclei di condensazione che possono comprendere singoli cristalli di glucosio, ma anche granelli di polline, microbolle di aria, ecc... La velocità e il tipo di cristallizzazione sono influenzati dal numero di nuclei di condensazione: un numero elevato porterà ad una cristallizzazione rapida e fine, un numero scarso porterà ad una cristallizzazione lenta e grossolana. La cristallizzazione avviene a temperature comprese tra 5 e 25. Un miele cristallizzato può essere riportato liquido semplicemente riscaldandolo a temperature non superiori a 50 C in modo da mantenere inalterate le sue proprietà.

21 Quali mieli produciamo?

22 ACACIA Colore: chiaro o giallo paglierino Aroma: leggero e di debole intensità Sapore: dolce, delicato con aroma di vaniglia Cristallizzazione: assente o molto ritardata, con cristalli grossi facilmente solubili.

23 TARASSACO Colore: da ambra chiaro ad ambra. Aroma: tipico del fiore, molto intenso ed a volte sgradevole Sapore: aromatico, persistente e forte Cristallizzazione: rapida con consistenza cremosa e granulazione fine. Assume una colorazione giallo-biancastra

24 CASTAGNO Questo miele viene prodotto sulle montagne della Val Sangone dove portiamo gli alveari da giugno a fine luglio Colore: da ambra ad ambra scuro con tonalità rossastre e a volte tendente al nero Aroma: forte e pungente Sapore: forte e penetrante con retrogusto più o meno amaro a seconda della zona d origine. Cristallizzazione: ritardata,a volte compatta e grossolana

25 TIGLIO Colore: ambra chiaro,tendente al grigio-verde Aroma: discreto, caratteristico del fiore Sapore: carico, penetrante,fresco e balsamico Cristallizzazione: è di solito lenta ed irregolare, spesso a grossi cristalli Uso alimentare: ottimo per le tisane. Ideale per dolcificare e per le tisane

26 RODODENDRO Produciamo questo miele, quando la stagione lo permette portando le api al colle delle finestre, nel parco Orsiera Rocciavrè. Colore: biancastro Aroma: Tenue,ricorda il profumo del fiore Sapore: caratteristico, delicato,resta persistente il gusto Cristallizzazione: lenta con consistenza pastosa e con granulazione

27 Arnie al colle delle Finestre

28 MIELE DI BOSCO si caratterizza dagli altri mieli dal fatto che esso proviene dalla deiezione zuccherina emessa da specifici afidi quali la metcalfa pruinosa, che le api raccolgono e trasformano in miele. Colore: scuro, con tonalità e riflessi marroni tendenti anche al nero Aroma: fortemente aromatico,ma non pungente Sapore: deciso e persistente,ricorda il sapore della frutta cotta non dolce e di malto Cristallizzazione: rimane a lungo liquido, molto denso e filante

29 MILLEFIORI Colore: dall ambra al paglierino Odore: tenue e floreale Sapore: tenue e aromatizzato Caratteristiche: liquido all estrazione, cristallizza spontaneamente in tarda estateautunno. Ha una cristallizzazione lenta ed irregolare

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