C9 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA
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- Ivo Mura
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1 HP9 C9 CARATTERISTICHE DI PERICOLOTA HP 9: INFETTIVO Il regolamento 1357/ stabilisce che l'attribuzione della caratteristica di pericolo HP 9 sia valutata in base alle norme stabilite nei documenti di riferimento o nella legislazione degli Stati membri. C9.1 Definizione Il regolamento 1357/2014 definisce un rifiuto con la caratteristica di pericolo HP9 "infettivo", come: rifiuto contenente microrganismi vitali o loro tossine che sono cause note, o a ragion veduta ritenuti tali, di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi. La definizione di HP 9 include i termini: "microorganismi" - un entità microbiologica, cellulare o non cellulare, capace di replicarsi o di trasferire materiale genetico (comprende alghe, batteri, funghi, parassiti, plasmidi, prioni, virus, ricketzia, e varianti geneticamente modificate degli stessi); "vitali" - microorganismi che siano stati uccisi non sono considerati infettivi. La vitalità si riferisce unicamente allo stato dell'organismo nel punto e momento della produzione dei rifiuti; "o le loro tossine" - le tossine prodotte da microrganismi rendono tali rifiuti 'infettivi', anche se l organismo produttore non è più presente; "causa malattia" - include qualsiasi patologia indipendentemente dalla gravità; "uomo o in altri organismi viventi" - include animali, ma non le piante. Il CER fornisce sotto capitoli solo per la salute umana e animale. Si noti che il regolamento CLP si applica ai pericoli chimici e quindi non comprende alcuna indicazione di pericolo che si riferisca alla caratteristica pericolosa infettivo. C9.2 Procedura per assegnare la caratteristica HP 9 Si deve riconoscere che molti flussi di rifiuti possono contenere agenti patogeni, tuttavia un rifiuto 1 Regolamento (UE) N. 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 che sostituisce l allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive. (GUUE L 365/89 del 19/12/2014)
2 non è pericoloso per HP 9 quando: 1) Per i rifiuti non sanitari vi sia una bassa probabilità che siano presenti materiali infettivi, o la concentrazione degli agenti patogeni è a livello naturale come rilevato in un individuo o ambiente sano. 2) Per i rifiuti sanitari i rifiuti non sono rifiuti sanitari; non c'è obbligo di trattare i rifiuti per renderli microbiologicamente sicuri; la frazione infettiva è stata rimossa attraverso una specifica segregazione alla fonte. A causa della natura unica e particolare della caratteristica di pericolo HP 9, la procedura di valutazione è stata divisa in tre sezioni: i rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti dal trattamento terapeutico) contemplati nel capitolo 18 del CER; rifiuti potenzialmente infetti provenienti da altre fonti (capitoli e 20). tossine microbiche C9.2.1 Capitolo 18 del CER: rifiuti sanitari I rifiuti sanitari sono disciplinati dal DPR 15 luglio 2003 n Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'art. 24 della legge 31 luglio 2002, n Per rifiuti sanitari s intendono non solo quelli prodotti dalle strutture sanitarie ma anche rifiuti speciali prodotti al di fuori delle stesse che, per rischio, sono analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo. Il DPR 254/2003 disciplina le seguenti tipologie di rifiuti: a) i rifiuti sanitari non pericolosi; b) i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani; c) i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo; d) i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo; e) i rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento; f) i rifiuti da esumazioni e da estumulazioni, nonché i rifiuti derivanti da altre attività cimiteriali, esclusi i rifiuti vegetali provenienti da aree cimiteriali; g) i rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio sono analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo, con l'esclusione degli assorbenti igienici. I rifiuti sanitari prodotti nei laboratori biologici di ricerca rientrano nella definizione di cui sopra ( rifiuti speciali prodotti al di fuori delle strutture sanitarie che per rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo. ) e devono essere considerati, quindi, pericolosi in via cautelativa. Rientrano in questo codice anche i rifiuti di stabulazione (lettiere). Sono esclusi dal campo di applicazione del DPR n. 254/2003 i materiali normati dal regolamento CE n. 1069/2003 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti 2 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 11 settembre 2003, n GUUE L 300 del
3 derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale): carcasse di animali da esperimento, carcasse intere e parti anatomiche provenienti da attività diagnostica degli Istituti zooprofilattici sperimentali delle Facoltà di Medicina Veterinaria e Agraria e degli Istituti di ricerca. Tuttavia, sono trattati come rifiuti con il codice CER *, essendo ricompresi nella tabella allegata al DPR 254/2003 (cfr. tabella 9.1 sotto). I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo sono definiti dall art. 2, comma 1, lettera d) del DPR n. 254/2003 e sono identificati con i codici CER * e *. In pratica, si considerano rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo tutti i materiali che sono venuti a contatto con fluidi biologici infetti o presunti tali. Sono assimilabili a questo tipo di materiali i rifiuti di laboratorio e di ricerca chimico-biologica (es. piastre di coltura e materiale monouso) che siano venuti a contatto con materiale biologico, non necessariamente infetto. Le voci principali del capitolo 18 sono: rifiuti dei reparti di maternità e rifiuti legati a diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli esseri umani * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni rifiuti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Entrambe queste voci ( * e *) sono voci predefinite pericolose, senza limiti di concentrazione, e si riferiscono alla classificazione di pericoloso per "particolari precauzioni per evitare infezioni" (come riportato nelle voci CER). Il DPR 15 luglio 2003 n. 254, riporta due allegati con un elenco non esaustivo delle tipologie di rifiuti sanitari e la loro classificazione, che si riportano di seguito:
4 Tabella C9.1 Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo COMPOZIONE TIPO RIFIUTO REGIME GIURIDICO 1. Rifiuti a rischio infettivo di cui all articolo 2, comma 1, lettera d C.E.R * o * 1.bis Rifiuti provenienti dallo svolgimento di attività di ricerca e di diagnostica batteriologica C.E.R * o * 2. Rifiuti taglienti C.E.R * o * 2.bis Rifiuti taglienti inutilizzati Assorbenti igienici, pannolini pediatrici e pannoloni Bastoncini cotonati per colposcopia e paptest Bastoncini oculari non sterili Bastoncini oftalmici di TNT Cannule e drenaggi Cateteri (vescicali, venosi, arteriosi per drenaggi pleurici, ecc.), raccordi, sonde Circuiti per circolazione extracorporea Cuvette monouso per prelievo bioptico endometriale Deflussori Fleboclisi contaminate Filtri di dialisi. Filtri esausti provenienti da cappe (in assenza di rischio chimico) Guanti monouso Materiale monouso: vials, pipette, provette, indumenti protettivi mascherine, occhiali, telini, lenzuola, calzari, seridrape, soprascarpe, camici Materiale per medicazione (garze, tamponi, bende, cerotti, lunghette, maglie tubolari) Sacche (per trasfusioni, urina, stomia, nutrizione parenterale) Set di infusione Sonde rettali e gastriche Sondini (nasografici per broncoaspirazione, per ossigenoterapia, ecc.) Spazzole, cateteri per prelievo citologico Speculum auricolare monouso Speculum vaginale Suturatici automatiche monouso Gessi e bendaggi Denti e piccole parti anatomiche non riconoscibili Lettiere per animali da esperimento Contenitori vuoti Contenitori vuoti di vaccini ad antigene vivo Rifiuti di gabinetti dentistici Rifiuti di ristorazione Spazzatura Piastre, terreni di colture ed altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti patogeni Aghi, siringhe, lame, vetri, lancette pungidito, venflon, testine, rasoi e bisturi monouso Aghi, siringhe, lame, rasoi Pericolosi a rischio infettivo HP9 Pericolosi a rischio infettivo HP9 Pericolosi a rischio infettivo HP9 Speciali C.E.R o Rifiuti anatomici C.E.R * o * 4. Contenitori vuoti, in base al materiale costitutivo dell imballaggio va assegnato un codice C.E.R. della categoria 1501: Tessuti, organi e parti anatomiche non riconoscibili Animali da esperimento Contenitori vuoti di farmaci, farmaci veterinari, dei prodotti ad azione disinfettante, di medicinali veterinari prefabbricati, di premiscele per alimenti medicamentosi, di vaccini ad antigene spento, di alimenti e di bevande, di soluzioni per infusione Pericolosi a rischio infettivo HP9 Assimilati agli urbani se conformi alle caratteristiche di cui all articolo 5 del presente Regolamento
5 Rifiuti farmaceutici, C.E.R o Sostanze chimiche di scarto C.E.R o Farmaci scaduti o di scarto, esclusi i medicinali citotossici e citostatici Sostanze chimiche di scarto, dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate, non pericolose e non contenenti sostanze pericolose ai sensi dell articolo 1 della Decisione Europea 2001/118/CE Speciali Speciali Tabella C9.2 Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo DEMINAZIONE C.E.R. Medicinali citotossici e citostatici dal settore sanitario o da attività di ricerca collegate * Medicinali citotossici e citostatici dal settore veterinario o da attività di ricerca collegate * Sostanze chimiche di scarto, dal settore sanitario o da attività di ricerca collegate, pericolose o contenenti sostanze pericolose ai sensi dell articolo 1 della Decisione Europea 2001/118/CE Sostanze chimiche di scarto, dal settore veterinario o da attività di ricerca collegate, pericolose o contenenti sostanze pericolose ai sensi dell articolo 1 della Decisione Europea 2001/118/CE * * Rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici * Oli per circuiti idraulici contenenti PCB * Oli minerali per circuiti idraulici, clorurati * Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati * Oli sintetici per circuiti idraulici * Oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili * Altri oli per circuiti idraulici * Soluzioni fissative * Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa * Materiali isolanti contenenti amianto * Lampade fluorescenti * Batterie al piombo * Batterie al nichel-cadmio * Batterie contenenti mercurio * Per tali rifiuti pericolosi la caratteristica di pericolo deve essere assegnata con i criteri consueti (da HP 1 ad HP 14). Gli schemi 9.1 e 9.2 forniscono il metodo di valutazione per determinare se un rifiuto rientra nel campo di applicazione delle " precauzioni particolari per evitare infezioni" e la tabella 9.3 fornisce esempi di applicazione. Le " precauzioni particolari per evitare infezioni " (e HP 9) si applicano ai rifiuti sanitari in cui si riscontri almeno uno dei casi seguenti :
6 la persona o animale che produce il rifiuto è noto o sospettato di soffrire di una malattia o infezione causata da un microrganismo o dalla sua tossina e il rifiuto può contenere l'agente infettivo vitale o la tossina; il rifiuto è contaminato con una cultura o un arricchimento di un microrganismo o la sua tossina che può causare malattie nell'uomo o negli animali viventi; I rifiuti sanitari che possono causare infezioni a qualsiasi persona (o ad altro organismo vivente) che venga in contatto con essi. Questi casi dovrebbero essere accertati mediante valutazione clinica di ciascuna fonte, oggetti e pazienti, come segue: valutazione clinica che deve essere effettuata da un operatore sanitario che abbia familiarità con il tipo di rifiuti prodotti, l'attuale condizione medica e, ove possibile, la storia medica del paziente (anamnesi); è improbabile che possa sempre essere possibile l identificazione degli agenti patogeni specifici o tossine all'interno dei rifiuti quando un paziente presenta sintomi prima dell'identificazione definitiva di laboratorio, che richiede tempo per completarsi. Il procedimento per determinare se un rifiuto è considerato pericoloso per HP 9 deve quindi, se questo è il caso, assumere tale supposizione, anche se l agente infettivo che causa la malattia non sia stata confermato; dovrebbe essere basato sulla valutazione clinica se un infezione non identificata di qualsiasi tipo è sospetta o nota. L identificazione di laboratorio non è necessaria per valutare i rifiuti come HP 9; tutti gli agenti patogeni e tossine microbiche devono essere inclusi nella valutazione HP 9, non considerando la gravità della malattia; notare che tutte le infezioni sottostanti o secondarie, precedentemente diagnosticate da un operatore sanitario, possono generare rifiuti sottoposti a verifica per particolari precauzioni. La classificazione di pericoloso per precauzioni particolari per evitare infezioni non si applica quando: La valutazione clinica dei rifiuti specifici, e se del caso del paziente, indica che i rifiuti non soddisfano i criteri per le precauzioni particolari per evitare infezioni. i rifiuti sono separati da quelli che sono oggetto di precauzioni particolari per evitare infezioni. La valutazione si basa su oggetti e pazienti specifici e non comprende i flussi generali dei rifiuti. Le frazioni "infettive" dei rifiuti sanitari devono essere identificati e separate sulla base di precauzioni particolari per evitare infezioni. I rifiuti sanitari che contengono la frazione "infettiva" in qualsiasi quantità sono rifiuti pericolosi. Qualora i rifiuti sanitari non siano stati clinicamente valutati per HP 9 su oggetti o specifici pazienti, quindi la frazione infettiva non sia stata identificata e isolata, i rifiuti devono essere considerati come oggetto di precauzioni particolari e quindi pericolosi.
7 C9.2.2 Rifiuti potenzialmente infetti che non derivano dalla sanità umana o animale o di ricerca nel settore Se vi è una bassa probabilità che le sostanze infettive siano presenti, o la concentrazione è presente al livello naturale, i rifiuti non sono classificati come rifiuti pericolosi per HP 9. Il termine "livello naturale rilevato" è difficile da definire, ma può essere preso in considerazione per accettare la presenza di agenti patogeni nei rifiuti che derivano da una popolazione o ambiente generalmente sani. Per esempio, ciò può comprendere la maggior parte dei rifiuti di prodotti alimentari, il suolo, i rifiuti da costruzione e demolizione, i rifiuti trattati per eliminare agenti patogeni (sterilizzazione) e i rifiuti domestici. La valutazione del rischio, l'analisi o la conoscenza dovrebbe essere usati per determinare: se il rifiuto può contenere una tossina microbica sopra il livello naturalmente riscontrato ( la presenza di livelli elevati di tossina è valutata come indicato più avanti); se il rifiuto può contenere patogeni per l uomo e gli animali sopra i livelli naturalmente riscontrati; se i rifiuti di una cultura o l'arricchimento di un microrganismo sono ritenuti possibile causa di malattie per l uomo o gli animali. C9.2.3 Tossine microbiche Le tossine di microrganismi sono valutate nello stesso modo delle tossine chimiche, con la procedura illustrata nello schema 9.2, con riferimento ai pericoli HP5/HP6 relativi alla tossicità. Queste sostanze difficilmente possono essere descritte con codici si pericolo chimico e la valutazione, pertanto, richiede l'uso di altre fonti di dati. Solo le tossine microbiche che sono "tossiche" sono potenzialmente pericolose per HP 9. Le concentrazioni limiti sono quelle relativi alle caratteristiche di pericolo HP5 e HP6. Quando queste tossine sono presenti sopra il limite di concentrazione appropriato, sono anche HP 9, oltre che HP 5 o HP 6. Esempi di microbi che producono tossine sono: Clostridium botulinum e Clostridium perfringens; tossigeni Vibrio spp. e verocitotossina o enterotossina prodotta da Escherichia coli; I cianobatteri (alghe blu o verdi-azzurre, cianoficee); Dinophyceae - PSP (paralytic shellfish poisoning), DSP(diarrhetic shellfish poisoning), NSP (neurotoxic shellfish poisoning), ASP (amnesic shellfish poisoning) (CFP (Ciguatera Fish Poisinoing)
8 C9.3 Schema per la valutazione HP 9 fig Il rifiuto è elencato nel capitolo 18 del CER? Vedi figura 9.2 Il rifiuto è un microorganismo o una tossina o una cultura microbica o un accrescimento o altro che può provocare malattie nell uomo o negli animali? Oppure è una parte umana o animale nota per soffrire di malattie provocate da microorganismi o loro tossine? Quando è nota la presenza di tossine, la loro concentrazione rende il rifiuto tossico? Seguire le procedure per HP 5 e HP 6 Il rifiuto deriva (o è contaminato con materiale che proviene) dall uomo o animale con una malattia provocata da microorganismo o loro tossine? Il rifiuto contiene un microorganismo patogeno o una tossina? Il rifiuto può provocare infezioni alle persone (o ad altri organismi viventi) se in contatto con essi? Il rifiuto è stato convenientemente valutato e separato dalla frazione infetta? N PERICOLOSO HP 9 Usare i codici del cap. 18 CER PERICOLOSO HP 9 Usare i codici * * (per le tossine si applica anche HP 5/HP 6)
9 fig Il rifiuto è elencato nel capitolo 18 del CER? Vedi figura 9.1 La valutazione del rischio o le informazioni note indicano una probabilità che il rifiuto possa contenere una tossina microbica? La valutazione del rischio o le informazioni note indicano una probabilità che il rifiuto possa contenere patogeni per l uomo o gli animali sopra i livelli naturali o il rifiuto è una cultura batterica che può provocare malattie nell uomo o negli animali? Valutare la tossina usando le procedure C5 per le caratteristiche di pericolo HP5/HP6: tossico. La concentrazione della tossina rende il rifiuto tossico? N PERICOLOSO HP 9 PERICOLOSO HP 9 PERICOLOSO HP 9 e HP 5 o HP 6 C9.4 Metodi di prova I rischi potenziali derivanti da diversi tipi rifiuti non sono completamente documentati e non esistono test per definire tutti i pericoli infettivi associati ai rifiuti.
10 Tabella C9.3 Esempi di rifiuti sanitari da Capitolo 18 del CER -lista non è esaustiva Fonte Precauzioni particolari HP 9 Non si applicano precauzioni particolari Principi Generali Locali sanitari (Ospedali, pratica veterinaria, dentisti, case di cura ecc.) Comunità Rifiuti Sanitari che non siano stati assoggettati a protocolli di segregazione. La frazione specificatamente segregata di rifiuti sanitari Rifiuti derivanti da un paziente (o animale) clinicamente valutati o noti per soffrire di una malattia causata da un microrganismo o dalla sua tossina e il patogeno o la tossina possono essere presenti nei rifiuti. Per esempio Rifiuti da casi di malattie infettive. Rifiuti da infezioni delle ferite e altre infezioni acquisite. prodotti per l'igiene di pazienti con infezioni in corso. Rifiuti da pazienti con diarrea e vomito indotti da agenti infettivi o tossine. Per esempio virus di Norwalk 4 e Clostridio difficile. 5 sangue contaminato medicazioni da un paziente con HIV, Epatite B, rosolia, morbillo, parotite, influenza o altre infezione, che possono essere presenti nel sangue. Materiali respiratori di pazienti con tubercolosi polmonare, influenza, RSV o altre infezioni respiratorie. i rifiuti contaminati dalla fornitura di assistenza sanitaria generale a pazienti con note o sospette malattie microbiche. Rifiuti sanitari che possono causare infezione a qualsiasi persona(o altro organismo vivente) entrando in contatto con essi. i rifiuti derivanti da un paziente (o animale) con una malattia causata da un microrganismo o da una tossina come: medicazione di ulcere agli arti dovute ad un infezione batterica con prestazione di assistenza sanitaria in casa. rifiuti clinici contaminati da prodotti per l'igiene di pazienti con infezioni del tratto urinario in case di riposo. Rifiuti sanitari che possono causare infezione a qualsiasi persona (organismo vivente) entrando in contatto con esso. Rifiuti non clinici per i quali la frazione che richiede precauzioni particolari è stata rimossa seguendo uno speciale protocollo e segregata Rifiuti non clinici per i quali la frazione che richiede precauzioni particolari è stata rimossa seguendo uno speciale protocollo e segregata Rifiuti non clinici per i quali la frazione che richiede speciali precauzioni è stata rimossa seguendo uno speciale protocollo e segregata v. anche Rifiuti urbani rifiuti di origine umana o animale derivanti dall igiene che un operatore sanitario ha identificato come rifiuto sanitario e sono oggetto di valutazione, come: feci di cane da un canile d'imbarco con un focolaio di malattie gastrointestinali diagnosticata da un veterinario Una scuola materna con un focolaio di malattia infettiva diagnosticata da un operatore sanitario Rifiuti non clinici umani o rifiuti di origine animale provenienti dall igiene,secondo il capitolo 20 del CER non sono soggetti a valutazione per HP 9. feci del cane di contenitori per la raccolta della comunità rifiuti di igiene femminile da bagni pubblici.questi rifiuti sarebbe oggetto di valutazione solo se considerati rifiuti sanitari(classificati ai sensi del capitolo 18 della CER) 4 Il virus di Norwalk è il membro più conosciuto del gruppo dei norovirus che sono i principali responsabili di gastroenterite virale nell'uomo adulto. 135 Il Clostridium difficile è un batterio che vive nell intestino umano e fa parte della flora batterica intestinale ma che in determinate condizioni (es. antibiotici) può proliferare dando luogo a diarrea, dissenteria, febbre.
11 Rifiuti di Laboratorio (inclusi rifiuti microbiologici da scuole, analisi ambientali e degli alimenti) Colture di agenti patogeni umani e animali, o soluzioni di loro tossine (in concentrazioni superiori al limite). Campioni clinici provenienti da individui noti o clinicamente valutati di soffrire di una malattia microbica, che contengono i patogeni o le tossine. Rifiuti sanitari che possono causare infezione a qualsiasi persona (o altro organismo vivente) venendo a contatto con. esso campioni clinici provenienti da fonti di origine noti o valutate clinicamente di non soffrire di una malattia microbica, e che non rientrano nella frase può causare infezione a qualsiasi persona (od altro organismo vivente entrando in contatto con esso ) Medicinali Le medicine sono pericolose solo se citotossiche o citostatiche C9.4 Classificazione ADR dei rifiuti HP 9 La classificazione dei rifiuti pericolosi infettivi HP 9 corrisponde alla classificazione ADR della classe 6.2 in quanto i criteri sono praticamente gli stessi. HP 9 ADR (Classe 6.2) Esempi: Rifiuti ospedalieri infettati CER * rifiuti che debbono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni. UE: HP 9 ADR: UN 2814 MATERIE INFETTANTI PER L UOMO, 6.2, I1(se di categoria A) ADR: UN 3291 RIFIUTI ASPEDALIERI N SPECIFICATI, N.A.S., 6.2, I3 (se di categoria B).
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Fare click sulla voce che identifica la tipologia del rifiuto per proseguire con la FASE 3.
FASE 2. identificare il processo che ha prodotto il rifiuto. L identificazione della tipologia del rifiuto permette di identificare le successive due cifre del codice: 01 02 rifiuti legati alle attività
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