CONCILIAZIONE FAMIGLIA- LAVORO
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- Nicolina Milani
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1 CONCILIAZIONE FAMIGLIA- LAVORO CONCILIAZIONE & WELFARE DI COMUNITA : UNO SGUARDO CONDIVISO Sant Omobono Terme -10 settembre 2015
2 DEFINIZIONE Etimologicamente, il termine conciliazione deriva da concilium, a sua volta formato da cum calare, che si traduce con chiamare insieme. Secondo tale accezione, conciliare significa mediare, individuare un punto di incontro tra posizioni-interessi contrastanti. può essere definita come la distanza (quasi incolmabile) tra famiglia e lavoro; facendo in modo che sfera privata e professionale non siano più ambiti contrastanti e paralleli, bensì territori incrociati ed interrelati, reciprocamente dipendenti; deve essere considerata in un ottica più ambia, quindi meno vincolata alla famiglia; non deve essere considerata una questione femminile ma in una dimensione familiare.
3 IL CONTESTO 1. mutamenti sociali, demografici e culturali 2. Instabilità del vecchio schema di famiglia e delle relazioni personali; 3. cambiamenti nella tipologia standard di organizzazione e funzione del lavoro. 4. nuove tipologie di bisogni;
4 Legislazione di riferimento Legge 6 dicembre 1971, n 1044: Piano quinquennale per l istituzione di asili. Nido comunale con il concorso dello Stato; Legge 30 dicembre 1971, n 1204: tutela delle lavoratrici madri; Legge 10 aprile 1991, n 125: Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro; Legge 8 marzo del 2000 n 53: Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione per il coordinamento dei tempi della città; Il Piano Italia 2020 per l inclusione delle donne nel mercarto del lavoro dicembre 2009; L intesa Governo. Parti sociali 7 marzo 2011.
5 GLI STRUMENTI: Organizzazione del lavoro. Flessibilità degli orari di lavoro (interventi su durata e distribuzione, elasticità in entrata e uscita); Costituzione di una banca delle ore, che prevede la possibilità di recuperare le ore straordinarie in occasione di necessità familiari (attraverso software unico per gli attori che promuovono tale misura) Aspettative e permessi che si estendano oltre i termini di legge (per es. per il periodo di inserimento al nido/scuola materna); Part-time; Telelavoro Cultura e informazione. Sportello family-friendly per la consulenza su questioni relative alla conciliazione; Azioni di formazione del personale, dei responsabili e dei dirigenti in tema di conciliazione, Servizi di consulenza per la realizzazione del piano di congedo personalizzato, supportando la definizione di tempi e modalità; Rivisitazione della posizione lavorativa, concertata con il dipendente, nelle fasi di rientro dalla maternità: es. telelavoro o part-time combinati con una nuova assegnazione d impiego; Programmi ed azioni, quali: aggiornamento, affiancamento, counseling e formazione, volti a favorire il reinserimento dopo un assenza prolungata.
6 GLI STRUMENTI (II parte): Indennità e benefit aziendali (retribuzioni/voucher/aiuti fiscali). Al fine di valorizzare la qualità del rapporto famiglia-lavoro, possono essere necessari dei supporti concreti legati al sistema di retribuzione. Integrazione all indennità per maternità e congedo parentale; Indennità per la famiglia; Sostegni per i costi dei servizi di conciliazione; Borse di studio e stage per i figli dei dipendenti; Prestiti, mutui, anticipazioni Tfr; Affitto agevolato, indennità trasloco, altre misure per l abitazione; Kit di generi o contributi per l acquisto di beni utili alla cura dei figli. Servizi di cura e time saving. Il lavoratore può avere bisogno di supporti specifici nell adempimento di incombenze legate alla vita familiare. promozione di una rete di servizi di supporto alle esigenze di sostegno della famiglia nei compiti di cura, con particolare riferimento ai figli e alle persone non autosufficienti. Servizi educativi (asili nido, baby-parking, doposcuola, supporto allo studio, ludoteche); Servizi di trasporto o per l accompagnamento dei bambini a/da scuola; Servizi di facilitazione (accesso ai servizi territoriali, servizi informativi); Servizi di sostegno alle attività domestiche; Altri servizi interni (gastronomia, lavanderia, spesa on-line, spesa raggruppata).
7 Programma di Regione Lombardia di conciliazione biennio Obiettivi Rilanciare la contrattazione aziendale quale leva strategica per aumentare salari e produttività, attraverso l adozione di modelli organizzativi flessibili volti a favorire nuova occupazione, forme di conciliazione e di welfare aziendale ; Rafforzare le misure per l inserimento lavorativo delle donne anche attraverso l autoimprenditorialità e promuovere la parità tra uomini e donne e la conciliazione tra vita professionale e privata, attraverso obiettivi specifici e conseguenti azioni; Sostenere l occupazione femminile, attraverso azioni prioritarie nell ambito dell accessibilità dei servizi di conciliazione, dell introduzione di elementi di flessibilità nell organizzazione del lavoro, della promozione di misure di welfare aziendale ed interaziendale, dell attivazione di nuove opportunità di lavoro e di qualificazione dei profili professionali nei settori e della conciliazione e dello sviluppo di pari opportunità; Promuovere interventi a favore delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari, attraverso lo sviluppo e il potenziamento dell esperienza dei partenariati territoriali, finalizzati a rispondere ai bisogni locali di conciliazione; Migliorare l offerta di servizi/interventi di cura e di altri servizi alla persona, tra cui i servizi socio educativi per l infanzia, rendendoli maggiormente accessibili, flessibili e modulabili in risposta alle sempre più articolate esigenze di conciliazione famiglialavoro;
8 PIANO TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Sintesi degli obiettivi: 1. Ampliare le rete territoriale non solo dal punto di vista numerico dei componenti, ma anche per la sua tipologia di composizione; 2. sperimentare nuove modalità di lavoro che favoriscano la conciliazione vita lavoro e siano al tempo stesso economicamente convenienti e produttive oltre che sostenibili per le imprese; 3. Migliora la diffusione di informazioni sulle opportunità e l accesso sui servizi resi disponibili; 4. Favorire lo sviluppo della connessione tra gli interventi di welfare e conciliazione nelle aziende.
9 RETE TERRITORIALE gli Accordi Territoriali permettono la nascita di reti territoriali per il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti che possono concorrere alla realizzazione di una rete integrata di servizi e di interventi per favorire la conciliazione in ambito locale e orientarsi verso un sistema integrato di risorse finanziarie di sostegno. CONSIGLIERA DI PARITA DELLA PROVINCIA DI BERGAMO DIOCESI di Bergamo 14 AMBITI TERRITORIA LI REGIONE LOMBARDI A PROVINCIA BERGAMO AAB Confartigianato Bergamo ASCOM Confcommercio Bergamo API Confimi Bergamo Confcooperative Bergamo Confesercenti Bergamo CNA Bergamo CIA Bergamo Coldiretti Bergamo LIA Bergamo FAI Bergamo IMPRESE E TERRITORIO TAVOLO DEL TERZO SETTORE SINDACATI (CISL, CGIL E UIL) ASL DI BERGAMO UNEBA BERGAMO FONDAZI ONE CLERICI CAMERA DI COMMERCIO DI BERGAMO COMUNE DI BERGAMO
10 IL PROGETTO: CONCILIAZIONE & WELFARE DI COMUNITA : UNO SGURADO CONDIVISO A fronte della variegata situazione sociale dell Ambito della Valle Imagna risulta fondamentale individuare come finalità generale delle diverse azioni del progetto la promozione di un nucleo di coordinamento che sviluppi il pensiero di comunità promotrice di conciliazione, comunità educante che promuove care solidale e nuovo welfare di comunità. Le linee guida del progetto. 1. promuovere un tavolo di raccordo e confronto fra le istituzioni, le realtà imprenditoriali del territorio e i servizi per sviluppare azioni condivise sul tema della conciliazione dei tempi di vita e del miglioramento della qualità del vivere nelle comunità afferenti all Ambito Valle Imagna; 2. promuovere azioni che facilitino la conciliazione fra le esigenze delle imprese e le necessità dei dipendenti ; 3. promuovere azioni per facilitare l accesso ai servizi dedicati alla cura dei minori da parte delle famiglie.
11 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA Azione 1. Creazione di un osservatorio dei tempi ed orari dei servizi educativi presenti sul territorio e dei bisogni di cura delle famiglie nella fascia 0-3 anni e 0 10 anni. Azione 2. Creazione di un Tavolo della Conciliazione di Ambito che promuova le azioni del progetto, le condivida e crei una rete proficua fra istituzioni, servizi, cittadini e imprese; Il tavolo avrà una funzione di coordinamento e di promozione delle risposte, condivise all interno dello stesso operando in maniera flessibile e coordinata. Azione 3. Contributi per l'acquisto dei servizi per l'infanzia, ovvero l introduzione in via sperimentale per il periodo di contributi economici rivolti ai nuclei familiari per favorire l accesso ai servizi per l infanzia (nidi) presenti sul territorio e supportare così il rientro delle madri nel mondo del lavoro. Azione 4. Integrazione economica al reddito di madri sole in situazione di difficoltà economica per l accesso ai servizi di per l'infanzia, pubblici o privati accreditati. Azione 5. Sostegno per le famiglie con figli di età superiore ai 18 mesi, per facilitare la fruizione ai servizi educativi, quali ad esempio: extrascuola, campi scuola, CRE.
12 CONTRIBUTI PREVISTI Elenco erogazione destinatari Risorse messe a disposizione Quota del contributo in N. Voucher erogabili Voucher nidi Voucher caregiver anziani e disabili
13 I DATI RACCOLTI I dati delle nuove iscrizioni ai si Asili nido: n. 101 iscrizioni per l a.s. 2015/2016; Frequenza 73,3 % full time e 26,7% part time; Genitori lavoratori 97 % entrambi e 3% solo uno. 195 Lavoratori: di cui dipendenti 82% (di cui 54% sono donne) e 18% autonomi (di cui il 71% sono uomini)
14 GRAFICO: OCCUPAZIONE DEI GENITORI (valori percentuali) 45,0 40,0 40,2 35,0 30,0 30,9 25,0 22,4 24,5 20,0 18,4 madre 15,0 10,0 5,0 11,3 8,2 4,1 4,1 10,2 2,1 4,1 4,1 6,1 3,1 6,1 padre 0,0
15 I RISULTATI ATTESTI Promozione di un nuovo welfare di Comunità: il lavoro e le dinamiche di incontro fra esigenze famigliari e di accadimento dei figli e impegno lavorativo entrano a far parte degli ambiti di intervento degli enti locali. L'azione congiunta dell'amministrazione pubblica e dei soggetti sociali crea una rete che da valore aggiunto per i soggetti destinatari. Punti di forza Già presente un tavolo di raccordo fra i diversi servizi territoriali per infanzia al fine di promuovere pensieri e strategie comuni rispetto all offerta di ogni singolo servizio, pensando azioni che si integrino per garantire un sistema il più attento possibile alle esigenze di Comunità. Possibili punti di debolezza Prevalenza nel territorio di piccole e micro imprese all interno delle quali non è semplice intessere relazioni e promuovere pensieri di conciliazione; questa difficoltà si esprime non per mancanza di pratiche concrete di conciliazione fra esigenze aziendali ed esigenze dei nuclei famigliari, quanto piuttosto nell incapacità di sistematizzare tali azioni e di condividerle all interno della Comunità. RISULTATI ATTESI: Azione 1. studio e analisi delle offerte promosse dai servizi territoriali e verifica dell incontro domanda offerta. Miglioramento dei servizi. Azione 2. Creazione del Tavolo Conciliazione di Ambito Azione 3., 4. - Sostegno alla Comunità e alle famiglie per l accesso ai servizi; miglioramento delle condizioni di Welfare di Comunità.
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