5.1. Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) del Comune di Garaguso Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico...

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2 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero INDICE 1. PREMESSA LOCALIZZAZIONE DEL SITO INQUADRAMENTO GEOLOGICO REGIONALE Depositi dei Bacini intrappenninici del Miocene sup. e del Plio-Pleistocene Inquadramento geomorfologico Inquadramento idrogeologico INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO DEL SITO VINCOLI Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) del Comune di Garaguso Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico CONCLUSIONI ALLEGATO 1 VISTE PANORAMICHE ALLEGATO 2 STRALCIO DELLA CARTA GEOLOGICA D ITALIA ALLEGATO 3 STRALCI DEGLI ELABORATI DEL PAI FIGURE Figura 1 Ubicazione dell area interessata dal progetto sul Foglio 490-Stigliano della Carta d Italia IGM alla scala 1: Il riquadro azzurro indica l area di intervento. 3 Figura 2 Ubicazione del lotto di intervento (da Google Earth). 4 Figura 2 Ubicazione del lotto di intervento su mappa catastale (Comune di Garaguso F 47). 4 Figura 3 Carta geologica semplificata e schema geologico-strutturale dell Appennino Meridionale. Il riquadro rosso indica orientativamente l area di studio. (da Piedilato, Prosser & Tramutoli, 2001 in Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, 2009). 7 Figura 4 Carta dell orografia dei bacini idrografici della Regione Basilicata. Il riquadro azzurro indica l area di studio. (da Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, 2009). 8 FOTOGRAFIE Foto 1 Foto 2 Superficie pianeggiante terrazzata al culmine del versante antistante il sito di intervento(a) e subaffioramento di conglomerati (b). 9 Subaffioramento di argille grigio-azzurre plioceniche ricoperte da coltre eluvio-colluviale luglio 2011 Pagina I

3 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 Foto 3 Foto 4 Foto 5 Foto 6 Foto 7 Foto 8 Evidenza dell approfondimento dell alveo del T. Salandrella: pilastro scalzato del ponte di attraversamento dell Aquedotto Lucano dell Agri presente poco a monte dell area di intervento. In secondo piano e sulla sinistra sono visibili i depositi alluvionali attuali del T. Salandrella. 12 Espressione morfologica a calanchi delle argille plioceniche. La freccia rossa indica i depositi alluvionali attuali terrazzati del Torrente Salandrella. 12 Affioramento di argille grigio-azzurre in contatto (linea tratteggiata verde) con i depositi torrentizi attuali lungo l incisione poco a sud-ovest del sito in oggetto. 13 Alveo del corso d acqua poco a sud-ovest del sito di intervento. (a) vista verso monte; (b) vista verso valle.. 13 Impluvio affluente di sinistra del T. Salandrella. La linea tratteggiata evidenzia l impluvio. 14 Erosione concentrata in corrispondenza di vallette morfologiche sul versante a monte del lotto in esame (a). Le frecce gialle indicano il punto di inizio dei solchi. Particolare di solco inciso dal ruscellamento concentrato (b). 14 Pagina II 28 luglio 2011

4 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero 1. Premessa La presente relazione è stata redatta su incarico della Fergas Solar S.r.l. nell ambito del progetto di realizzazione della stazione elettrica di trasformazione 380/150 kv di Garaguso (Mt), a servizio di un parco fotovoltaico a terra in Comune di Garaguso (Matera). La stazione sarà inserita in entra-esce sull esistente elettrodotto a 380 kv Matera-Laino. Per maggiori dettagli sugli interventi previsti si rimanda al progetto redatto da 3E Ingegneria s.r.l. di Pisa. Scopo di questa relazione è la valutazione della compatibilità dell intervento in progetto in relazione alle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche della zona in esame, ad integrazione della relazione geologica Opere Connesse Impianto Fotovoltaico Rossi 1 a firma del Dott. Geol. Mario Giuseppe Bitonto di Ferrandina (Mt) e conseguentemente alla richiesta formulata da Terna S.p.A. Figura 1 Ubicazione dell area interessata dal progetto sul Foglio 490-Stigliano della Carta d Italia IGM alla scala 1: Il riquadro azzurro indica l area di intervento. Lo studio geologico ed idrogeologico ha compreso le seguenti attività: ricerca bibliografica dei dati utili alla definizione dettagliata del quadro geologico ed idrogeologico locale; sopralluogo sul sito, eseguito il 25 ed il 26 luglio 2011, finalizzato a verificare l assetto geologico e geomorfologico dell area ed i potenziali dissesti che potrebbero interferire con la stabilità del manufatto in progetto; verifica degli eventuali vincoli di carattere geologico ed idrogeologico insistenti sul territorio in esame; stesura della presente relazione geologica ed idrogeologica. 28 luglio 2011 Pagina 3

5 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 2. Localizzazione del sito L area sottoposta ad indagine è situata nel Comune di Garaguso (Mt), nella porzione sudest di questo, a qualche centinaio di metri ad ovest del Torrente Salandrella, ad una quota di circa 280 m s.l.m. (Figura 2). Esso ricade nel Foglio 490-Stigliano della Carta d Italia IGM alla scala 1: (Figura 1). Nell Allegato 1 sono riportate alcune viste d insieme, riprese da più punti, dell area di intervento e del territorio ad essa circostante. N Figura 2 Ubicazione del lotto di intervento (da Google Earth). Comune di Garaguso F 47 Comune di San Mauro Forte F 4 Figura 3 Ubicazione del lotto di intervento su mappa catastale (Comune di Garaguso F 47). Pagina 4 28 luglio 2011

6 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero 3. Inquadramento geologico regionale Il territorio della Basilicata rappresenta un segmento della catena neogenica che si sviluppa dal nord Africa fino alle Ellenidi, attraverso la Sicilia, l Appennino, le Alpi meridionali e le Dinaridi. La regione ricade nel segmento campano-lucano dell Appennino meridionale, che risulta compreso tra la finestra oceanica del Tirreno meridionale ad ovest ed il sistema avampaese-avanfossa (Avampaese apulo ed Avanfossa bradanica) ad est, in flessione verso i quadranti occidentali. La strutturazione della catena appenninica è connessa alla deformazione del margine settentrionale della placca africano-adriatica, in particolare del bordo occidentale della microplacca adriatica, la cui paleogeografia preorogena si era delineata a seguito delle fasi di rifting e di spreading del Trias-Giurassico. Queste sono legate a processi estensionali e/o trastensionali innescati dai movimenti delle placche europea ed africana. Il margine settentrionale della placca africano-adriatica era contraddistinto da aree di bacino e di piattaforma, rappresentate, a partire delle aree prossime al dominio oceanico, dai seguenti ambienti deposizionali: Bacino liguride-sicilide, ubicato lungo la zona di raccordo tra il margine continentale adriatico ed il bacino oceanico adiacente; Piattaforma carbonatica occidentale o sud-appenninica; Bacino di Lagonegro, impostato su crosta continentale assottigliata; Piattaforma carbonatica apula. A partire dall Oligocene la convergenza delle placche europea ed africano-adriatica hanno portato alla subduzione della crosta oceanica tetidea interposta tra le due placche e, successivamente, alla collisione continentale. Dal Tortoniano superiore fino al Pleistocene inferiore la strutturazione della catena e l apertura del bacino tirrenico sono connessi al roll back della litosfera dell avampaese apulo in subduzione. Il segmento campano-lucano dell Arco appenninico meridionale può essere sinteticamente diviso in tre elementi tettonici principali (Figura 4): l Avampaese apulo, il più basso geometricamente, posto ad oriente e costituito da depositi carbonatici mesozoico-terziari della Piattaforma apula; l Avanfossa bradanica, elemento intermedio, che rappresenta una depressione strutturale posta tra il margine della catena e l avampaese è colmata da sedimenti terrigeni plio-pleistocenici di ambiente marino; la catena appenninica, elemento più interno, posto ad occidente e costituita dalla sovrapposizione tettonica di più falde derivanti dalla deformazione di successioni sedimentarie deposte in domini paleogeografici differenti (aree di bacino, aree di piattaforma e relative aree di transizione) facenti parte del margine meridionale tetideo. 28 luglio 2011 Pagina 5

7 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 Nella struttura della catena appenninica le unità tettoniche derivanti dalla deformazione dei domini più interni (bacino liguride e sicilide, gli ambienti di transizione dall area bacinale al margine interno della piattaforma appenninica occidentale e porzioni della piattaforma stessa) costituiscono il settore occidentale della catena, occupando posizioni geometricamente più elevate nella struttura dell orogeno. Queste unità tettoniche affiorano nel bacino del Noce, nell Alta Val d Agri, nell Alta Val Basento e nel settore montano del bacino del Sinni. Le unità tettoniche derivanti dalla deformazione dei domini più esterni (settori esterni della piattaforma appenninica occidentale e Bacino di Lagonegro) costituiscono il settore centrale ed orientale della catena appenninica, occupando posizioni geometricamente più basse nella struttura dell orogeno. Queste unità tettoniche caratterizzano il settore occidentale e sudoccidentale del bacino del Bradano, il settore centro-occidentale del bacino del Basento, il settore occidentale del bacino del Cavone, parte del settore centrosettentrionale del bacino dell Agri ed il settore centrorientale dei bacini dell Agri e del Sinni. Nell area di studio affiorano i depositi arenaceo-conglomeratici del Miocene mediosuperiore ed i depositi argillosi, sabbiosi e conglomeratici del Pliocene superiore- Pleistocene inferiore, sedimentati in bacini che si impostavano sulle coltri di ricoprimento della catena durante la strutturazione della catena stessa (thrust top basins). Questa successione stratigrafica è dedotta dai rilievi di terreno e dalla letteratura scientifica ed è compatibile con la cartografia geologica del Foglio Tricarico n. 200 della Carta Geologica d Italia alla scala 1: (Allegato 2) Depositi dei Bacini intrappenninici del Miocene sup. e del Plio-Pleistocene Si tratta di depositi arenaceo-conclomeratici del Miocene medio-superiore e di depositi argillosi, sabbiosi e conglomeratici del Pliocene superiore-pleistocene inferiore sedimentati in bacini che si impostavano sulle coltri di ricoprimento della catena durante la strutturazione della catena stessa (thrust top basins). Le successioni del Miocene superiore sono in genere costituite da depositi, sedimentati da flussi gravitativi in ambiente di conoide sottomarina, rappresentati da: arenarie in strati e banchi con intercalazioni di livelli conglomeratici, di spessore da metrico a decametrico, e di argille siltose; argille siltose e siltiti con intercalazioni di arenarie in strati da sottili a spessi (Flysch di Gorgoglione Auct., Langhiano - Tortoniano). Si rinvengono in contatto stratigrafico discordante sulle successioni dell Unità Sicilide. Le successioni del Pliocene superiore-pleistocene inferiore sono costituite da argille grigio azzurre, da conglomerati e sabbie di ambiente da marino a continentale. Esse poggiano in discordanza sulle unità della catena appenninica. Nell area del bacino del Basento si rinvengono successioni costituite da argille siltose grigie passanti a sabbie a grana mediofine in strati di spessore decimetrico e conglomerati poligenici in strati e banchi con intercalazioni di livelli sabbiosi ed a differente grado di cementazione. Nell area di Garaguso-San Mauro Forte (settore occidentale del Bacino del Cavone) sono presenti successioni costituite alla base da conglomerati poligenici, talora disorganizzati, Pagina 6 28 luglio 2011

8 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero passanti a sabbie a granulometria da grossolana a fine, addensate e/o cementate, in strati e banchi, e ad argille siltose grigie. Questi depositi sono poi stati interessati, in epoca recente, dall azione erosiva e deposizionale dei corsi d acqua e della gravità che hanno modellato le forme oggi rilevabili. Figura 4 Carta geologica semplificata e schema geologico-strutturale dell Appennino Meridionale. Il riquadro rosso indica orientativamente l area di studio. (da Piedilato, Prosser & Tramutoli, 2001 in Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, 2009). 28 luglio 2011 Pagina 7

9 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL Inquadramento geomorfologico Il territorio della Basilicata è costituito prevalentemente dalla catena montuosa dell Appennino Lucano, che si dispone ad arco lungo il bordo occidentale della Regione Basilicata e culmina a sud nei rilievi della catena del Pollino, segnando il confine con la Calabria. In quest area la catena appenninica non raggiunge altitudini elevate, ad eccezione dei Monti del Pollino, dei Monti del Sirino e di Monte Alpi, e degrada verso est nell ampia fascia collinare del materano la quale si affaccia a nord-est sull altipiano delle Murge e a sud-est sulle aree pianeggianti del Metapontino (Figura 5). Figura 5 Carta dell orografia dei bacini idrografici della Regione Basilicata. Il riquadro azzurro indica l area di studio. (da Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata, 2009). Dal punto di vista geomorfologico la regione è caratterizzata da superfici pianeggianti (terrazzi) di notevole estensione, frammentati dall'erosione, che genera basse e tozze colline a struttura tabulare, in genere allungate da NO a SE, che si abbassano verso il Golfo Pagina 8 28 luglio 2011

10 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero di Taranto. La sommità dei rilievi, limitata perimetralmente da un gradino abbastanza ben accentuato ma di altezza limitata, è costituita da depositi sabbiosi e conglomeratici, mentre la parte bassa, a più blanda pendenza, è occupata dalle argille. Le condizioni litologiche e di giacitura hanno determinato forme di erosione differenziata: i materiali argillosi, nelle fasce superficiali a basso contenimento, cui competono parametri meccanici più scadenti, danno luogo a versanti meno pendenti rispetto ai tratti sommitali, dove affiorano sabbie e conglomerati. I fenomeni di frana nelle argille plioceniche sono essenzialmente dovuti alla loro composizione mineralogica, alla granulometria molto fine e, soprattutto, alla particolare struttura, causata dalle deformazioni di origine tettonica, che le rende suddivisibili in minutissime scaglie e ne riduce fortemente i caratteri di resistenza meccanica. Il creep ed i colamenti sono gli esempi principali di dissesto che si verificano nelle suddette formazioni. a b Foto 1 Superficie pianeggiante terrazzata al culmine del versante antistante il sito di intervento(a) e subaffioramento di conglomerati (b) Inquadramento idrogeologico I terreni affioranti nell area studiata, dal punto di vista della loro permeabilità e quindi della loro propensione ad ospitare acque sotterranee possono essere distinti in: impermeabili (argille); 28 luglio 2011 Pagina 9

11 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 permeabili per porosità (coltre eluvio-colluviale, detrito di falda, alluvioni recenti ed attuali del T. Salandrella e depositi torrentizi). Si desume che modeste falde idriche possono essere ospitate nelle coperture eluviocolluviali e nei depositi fluviali (acquiferi di subalveo) mentre i depositi a granulometria fine non sono in genere interessati da circolazione idrica sotterranea. Si tratta comunque, ove presenti, di falde poco cospicue a causa della limitata estensione degli acquiferi e delle condizioni climatiche ad esse sfavorevoli del territorio. Considerato il contesto geologico locale si ritiene pertanto che la falda a superficie libera abbia un regime molto variabile e fortemente condizionato dalle precipitazioni, con sensibili abbassamenti ed innalzamenti del livello piezometrico. I carichi idraulici rimangono comunque limitati e non rappresentano una causa diretta di potenziale instabilità per l opera in progetto. Pagina luglio 2011

12 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero 4. Inquadramento geologico, geomorfologico ed idrogeologico del sito L area in cui sarà realizzata la stazione elettrica in progetto è caratterizzata dalla presenza in affioramento della coltre di copertura delle argille plioceniche (Foto 4) le quali subaffiorano dando luogo alla caratteristica morfologia a calanchi (Foto 4). Tra il versante sul quale sarà eseguito l intervento e quello di fronte scorre il Torrente Salandrella che ha regime molto variabile e alterna fasi deposizionali a fasi erosive (Foto 3 e Foto 4). I depositi riferibili a tale corso d acqua sono rappresentati da ghiaie e ciottoli in matrice sabbiosa, sono in contatto tramite una superficie erosionale con le sottostanti argille di età pliocenica (Foto 5). L assetto geomorfologico circostante all area di intervento è contraddistinto da tratti acclivi, a tratti subverticali, in corrispondenza delle formazioni più competenti (scaglie di flysch e bancate arenacee cementate) e da tratti meno acclivi, a morfologia morbida, in corrispondenza delle formazioni più argillose (argille grigie plioceniche). Lungo i pendii meno acclivi si osservano molte frane per colamento lento e per creeping, fenomeni tipici dell ambiente appenninico. Foto 2 Subaffioramento di argille grigio-azzurre plioceniche ricoperte da coltre eluvio-colluviale. Il reticolo idrografico dell area di studio, di tipo dendritico ed in stretta relazione con la natura prevalentemente argillosa dei terreni in cui è impostato, è costituito da numerosi impluvi afferenti al Torrente Salandrella che rappresenta il collettore principale locale. I deflussi, essenzialmente legati alle precipitazioni, si manifestano in questo settore con piene improvvise ed irruente che provocano intensi fenomeni d erosione, sia di sponda sia di fondo (Foto 3). Il sito oggetto di intervento è ubicato a circa 280 m s.l.m in corrispondenza della piana alluvionale (pendenza di circa 5 ) formata dal Torrente Salandrella che è rappresentata da depositi torrentizi, costituiti da ciottoli e ghiaie grossolane in matrice limoso-sabbiosa, talora abbondante (Foto 3). 28 luglio 2011 Pagina 11

13 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 Foto 3 Evidenza dell approfondimento dell alveo del T. Salandrella: pilastro scalzato del ponte di attraversamento dell Aquedotto Lucano dell Agri presente poco a monte dell area di intervento. In secondo piano e sulla sinistra sono visibili i depositi alluvionali attuali del T. Salandrella. Foto 4 Espressione morfologica a calanchi delle argille plioceniche. La freccia rossa indica i depositi alluvionali attuali terrazzati del Torrente Salandrella. Pagina luglio 2011

14 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero Foto 5 Affioramento di argille grigio-azzurre in contatto (linea tratteggiata verde) con i depositi torrentizi attuali lungo l incisione poco a sud-ovest del sito in oggetto. a b Foto 6 Alveo del corso d acqua poco a sud-ovest del sito di intervento. (a) vista verso monte; (b) vista verso valle.. 28 luglio 2011 Pagina 13

15 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 Foto 7 Impluvio affluente di sinistra del T. Salandrella. La linea tratteggiata evidenzia l impluvio. In corrispondenza delle linee di impluvio, spesso interpretabili che fianchi di antiche frane per colamento, sono presenti solchi di erosione (Foto 8), con larghezza decimetrica e variamente approfonditi. a b Foto 8 Erosione concentrata in corrispondenza di vallette morfologiche sul versante a monte del lotto in esame (a). Le frecce gialle indicano il punto di inizio dei solchi. Particolare di solco inciso dal ruscellamento concentrato (b). La porzione di versante retrostante il sito di intervento è caratterizzata da una morfologia blandamente ondulata (pendenza media di 20 ) interpretata come risultato di antichi fenomeni franosi di colamento in quanto non si sono osservati indizi di attività recente. Il corpo di accumulo di tali frane è generalmente individuabile e la relativa nicchia di distacco appare meno evidente ed in certi casi è assente. Lo spessore delle frane è generalmente compreso tra 2 e 3 m. Non si sono osservate frane per colamento veloce (debris- e/o mud-flow). Pagina luglio 2011

16 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero Durante il sopralluogo del 25 e 26 luglio 2011 nel lotto di interesse per il presente studio ed in un intorno significativo per l opera in progetto, non sono state rilevate sorgenti o opere di captazione di acque sotterranee. Non si esclude la presenza di locali falde stagionali di scarsa potenzialità impostate nei depositi detritico-colluviali e sostenute dal limite impermeabile formato dalle argille plioceniche. I livelli piezometrici possono essere molto variabili in rapporto ai cicli stagionali. Considerato il contesto geologico locale si ritiene pertanto che la falda a superficie libera abbia un regime molto variabile e fortemente condizionato dalle precipitazioni, con sensibili abbassamenti ed innalzamenti del livello piezometrico. I carichi idraulici rimangono comunque limitati e non rappresentano una causa diretta di potenziale instabilità per l opera in progetto. 28 luglio 2011 Pagina 15

17 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero SFR RGL1 5. Vincoli 5.1. Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) del Comune di Garaguso Il Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) del Comune di Garaguso è stato esteso unicamente per la zona del concentrico. Attualmente è in corso di approvazione una variante ad esso che prevede anche la pianificazione urbanistica del centro abitato di Garaguso Scalo. L area di interesse non è compresa negli elaborati tecnici dello strumento urbanistico vigente ed in quelli preliminari, in fase di validazione, del progetto Regolamento Urbano (RU) ed Edilizio (RE) del comune ai sensi della L.R. n 23 dell e s.m.i., pertanto non sussistono per essa vincoli in tale senso Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico Il sito in oggetto ricade all interno del bacino idrografico del Fiume Cavone. L area ove sarà costruita la stazione di rete di Garaguso è compresa nei seguenti allegati tecnici al Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico prodotto dall Autorità di Bacino della Basilicata, competente sul territorio in esame: A2-Carta inventario delle frane alla scala 1: (Tav. 15); B-Carta del rischio alla scala 1: (Tav. 15); C-Carta dei bacini imbriferi e dei reticoli idrografici Bacino del Fiume Cavone alla scala 1: (Tav. 3); D-Carta inventario delle intersezioni, degli insediamenti e delle opere in alveo alla scala 1: (Tav. 15); E-Carta degli eventi calamitosi alla scala 1: (Tav. 1). Dalla consultazione di tali elaborati non risultano dissesti rilevanti per l area in oggetto e non sono indicati vincoli di sorta. Le uniche segnalazioni sono: un evento di piena storica non ubicabile con precisione nelle vicinanze di Garaguso (E-Carta degli eventi calamitosi) un intersezione del reticolo idrografico (T. Salandrella) con un attraversamento della rete viaria minore (Ponte di Salandrella) (D-Carta inventario delle intersezioni, degli insediamenti e delle opere in alveo); un intersezione del reticolo idrografico (T. Salandrella) con un tubo ponte acquedotto adduttore (attraversamento dell Aquedotto Lucano dell Agri) (D-Carta inventario delle intersezioni, degli insediamenti e delle opere in alveo). Nell Allegato 3 sono riportati gli stralci della menzionata cartografia. Pagina luglio 2011

18 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero 6. Conclusioni L area in cui sarà costruita la stazione di rete di Garaguso è posta in corrispondenza della piana alluvionale del Torrente Salandrella, poco oltre la base di un versante collinare debolmente acclive e di limitata estensione. L eventuale riattivazione delle antiche frane e/o l innesco di nuovi fenomeni franosi molto difficilmente potrà interessare il sito. L eventuale evoluzione dei solchi di erosione concentrata osservati lungo il versante e l eventuale apporto di materiale verso la piana alluvionale non interferisce con l opera in progetto. Anche nell eventualità che i citati fenomeni interessino la costruzione in progetto, la loro intensità sarà molto modesta. Si consiglia, in via molto cautelativa, di dimensionare la parte bassa dei muri perimetrali in modo che possano sostenere eventuali spinte causate da fenomeni gravitativi superficiali e allagamenti. L eventuale verifica idraulica di una sezione perpendicolare alla valle potrà escludere la possibilità che una piena tipo del Salandrella possa interessare l opera in progetto. Sulla base degli studi svolti e dei sopralluoghi effettuati si ritiene che l'intervento in progetto sia compatibile con l'assetto geologico, geomorfologico ed idrogeologico del sito e che siano rispettati i vincoli imposti dagli strumenti urbanistici in vigore. 28 luglio 2011 Pagina 17

19 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero Allegato 1 Viste panoramiche 28 luglio 2011

20 Panorama 1_1 Panorama 1_2 Panorama 1_1. Panorama 1_3 Panorama 1_5 Panorama 1_4 Panorama 1_6 Panorama 2_1 Panorama 2_2 Pa ma a 2 am or an ra no P Panorama 2_8 Panorama 2_9 Nuova SE di Garaguso Panorama 1_8 Panorama 1_3. Panorama 2_10 Panorama 1_2. Panorama 2_6 Ubicazione orientativa della stazione di rete in progetto Panorama 1_4. Corografia con indicazione dei punti di presa. Scala 1:

21 Panorama 2_6. Panorama 2_1. Panorama 2_4. Panorama 1_8. Panorama 2_3. Panorama 1_6. Panorama 2_2. Panorama 1_5.

22 Panorama 2_10. Panorama 2_9. Panorama 2_8.

23 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero Allegato 2 Stralcio della Carta Geologica d Italia 28 luglio 2011

24 LEGENDA

25 SFR RGL1 Comune di Garaguso (Mt) L. Ferrero Allegato 3 Stralci degli elaborati del PAI 28 luglio 2011

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3.5 Il bacino del Bradano

3.5 Il bacino del Bradano 3.5 Il bacino del Bradano 3.5.1 Il territorio Il bacino del Bradano ha una superficie di circa 3000 kmq ed è compreso tra il bacino del fiume Ofanto a nord-ovest, i bacini di corsi d acqua regionali della

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