SECONDO INCONTRO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DI L2. Empoli, 04/03/04- interviene LUCIA MADDII
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- Giuseppa Filippi
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1 SECONDO INCONTRO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DI L2 Empoli, 04/03/04- interviene LUCIA MADDII Valorizziamo l apprendimento spontaneo del bambino ricreando artificialmente situazioni il più possibile riscontrabili nel quotidiano. E importante sapere che esistono tempi e modi naturali di apprendimento in cui l insegnante ha la sola funzione di facilitatore di apprendimento. Come si apprende la L2: 1 PROCESSO COSA FARE COSA NON FARE INPUT LINGUISTICO Il bambino Calibrare il non ascolta i suoni linguaggio sul interrompere prodotti dal livello la Fase del facilitatore, è il dell apprendente: Silenzio momento in cui utilizzare parole si manifesta la semplici, scandite, si consiglia di DI accompagnate da non SILENZIO riferimenti cominciare a importante da concreti (è lavorare sul rispettare preferibile lavorare COME TI con parole che si CHIAMI con riferiscono ad bambini oggetti o a appena situazioni arrivati in esperienziali) Italia perché è un concetto astratto di difficile percezione.
2 2 FILTRO 3 ELABORAZIONE Non tutto ciò che il b percepisce viene poi registrato. Alcuni sostengono che esiste un filtro che agisce a questo livello e permette all apprendente di scegliere in maniera inconscia le cose da imparare seguendo la logica della convenienza per rispondere all istinto di comunicazione per sopravvivenza. Creare momenti di gioco in cui i b familiarizzano tra loro per metterli a proprio agio, motivarli all apprendimento, stimolarli alla conoscenza reciproca, farli sentire parte del gruppo. Messa in atto Stimolare dell interlingua, l apprendimento il b non ripete attivo e creare ciò che ha situazioni di sentito ma lo scambio di rielabora per esperienze comunicare dei bisogni. non interrompere la comunicazione per correggere gli errori sintattici. non insistere sulla grammatica e la correzione di errori sintattici. PRIMA Sono necessarie STRINGHE LINGUISTICHE DA MANIPOLARE. E importante produrre ridondanza di strutture linguistiche semplici concentrandosi sul lessico più che sulla struttura della frase. La DI SILENZIO termina quando il bambino pronuncia parole piene, spesso un unico aggettivo con
3 l intenzione di esprimere un concetto più ampio. Bisogna riuscire a fare lingua senza rendersene conto, utilizzando metodologie ludiche che attivano e interessano il bambino e lo stimolano alla comunicazione e al confronto tra pari. SECONDA La presenza del filtro che agisce sull apprendimento è discussa da alcuni autori (vd Pallotti), ma serve a spiegare la diversa disponibilità all apprendimento da parte dei bambini. Fattori che fanno attivare il filtro sono: o Lo stato emotivo (rilassamento, ansietà) o La personalità dell apprendente (tendenza percettiva, analitica o globale) 1 o La motivazione 2 (integrativa, strumentale, identificazione con un gruppo sociale) o L età (che influenza pronuncia, grammatica e rapidità di acquisizione) o I modelli (preferenza dei pari e del proprio gruppo sociale rispetto a insegnanti e genitori) TERZA Tutti i bambini apprendono seguendo le stesse fasi indipendentemente dalla lingua di partenza; i tempi, invece, dipendono dalla distanza linguistica. Le fasi di apprendimento PRAGMATICA FONOLOGICA Il b è concentrato sul lessico (parole inanalizzate) Si inizia a riconoscere le parole e si individua la vocale A LESSICALE Si cerca di dire di più utilizzando i quantificatori PROTO MORFOLOGICA MORFO- SINTATTICA Si inizia a provare a utilizzare i suoni, tentativi legati alle più comuni sovraestensioni Si estendono gli articoli e gli aggettivi interni al sintagma nominale, in posizione predicativa e 1 A questo proposito si segnala il sito di LUCIANO MARINI che contiene un test scaricabile utile alla rilevazione del proprio stile di apprendimento (visivo, auditivo o cinestetico) come studiato nella PNL. E interessante proporre questo test anche ai ragazzi in modo che sia loro che gli insegnanti possano rendersi conto che devono usare canali comunicativi diversi per facilitare la comprensione e l apprendimento di tutti. 2 Il progetto migratorio della famiglia è molto motivante: per economia di energie un b che sa di tornare presto nel proprio paese non investe troppo nell apprendimento della nuova lingua.
4 infine in accordo con il participio passato. BREVE SCHEMA DELLE FASI DI APPRENDIMENTO Morfologia del nome o Il genere - Forme prive di finale vocalica - Sovraestensione delle terminazioni a (più frequente), es. uoma, corpa, gusta; alcune sovraestensioni in o (meno frequenti), es. problemo, bicchiero, nomo; qualche sovraestensione in e, spesso in persianofoni, es. telefone, salse. - ipercaratterizzazione di genere: es. problemo, bicchiero, moglia - interferenze di genere dalla L1: limona (in tedescofoni, dove Zitrone è femm.), barco 8in tedescofoni Boot è masc.) - prestiti dalla L1 e adattati alla L2: es. curona (corona in francofoni, couronne) - acquisizione dei mezzi per la derivazione del genere (formazione dei nomi femminili dai maschili) - comparsa nelle fasi iniziali di alcuni eteronimi ad alta frequenza. papà, mamma, fratello, sorella, uomo, donna - contemporaneamente (un po più tardi nei sinofoni) compare il morfo a con alcune sovraestensioni: leona, galla - compare poi il morfema essa, con alcune sovraestensioni: dottoressa, atletessa, canessa - molto più tardivo il morfema trice o Il numero (se una lingua ha la categoria del genere, ha sempre la categoria del numero) - forme inanalizzate (riproduzione di un plurale già presente nell input) - uso di quantificatori e numerali con nome singolare (o plurale già fornito in input). due settimana, anno tanto, due tre ola - sviluppo precoce del morfo i con sovraestensioni - incertezze nella formazione del plurale dei nomi in -e o Accordo genere e numero
5 - articolo determinativo - evitamento, omissione - sovraestensione più frequente di la - evitamento degli allomorfi (l, lo, gli) - alcuni errori - incertezza nell uso di il/la davanti ai nomi in e - applicazione sovraestesa della regola: nomi in a articolo la, nomi in o articolo lo) - leggera tendenza a sovraestendere le nel plurale - influsso del genere e del numero corrispondente in L1: la mare, la colore in francofoni, la sole in tedescofoni - incertezza nell uso degli articoli in sintagmi con possessivi, in presenza di nomi geografici, con il quantificatore tutto. il Zurigo, el mio padre, tutti amici, i tutti amici - articolo indeterminativo: compare prima, in forma sovraestesa (a volte un, spesso una, talora uno) o L aggettivo - interno al SN - sovraestensione del m.sing. (un piccolo bambina) - transfer dalla L1 alla L2 - ipergeneralizzazioni - aggettivo in posizione predicativa: arriva più tardi rispetto alla tipologia precedente: la maestra è simpatico, la cucina è piccolo - accordo del participio passato: compare dopo i precedenti: siamo arrivato o Il verbo Prima si impara il presente alla terza persona, poi il participio (da intendere come passato prossimo senza ausiliare), poi si introduce l infinito. Al quarto livello si prevede l apprendimento dell imperfetto e al livello successivo del futuro. Il passato remoto è molto difficile e non è affatto necessario nelle prime fasi di insegnamento.
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