La prevenzione delle infezioni in Terapia intensiva
|
|
- Fausta Mazza
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Colonizzazione La prevenzione delle infezioni in Terapia intensiva Presenza di un microrganismo in un organo interno, normalmente sterile, senza risposta infiammatoria Infezione Patrizia Ferrari CPSE U.O.Rianimazione e U.O.Terapia Intensiva Ospedale Maggiore Infiammazione sostenuta da un microrganismo isolato con metodi di laboratorio P.Ferrari CPSE Rian/Terin 1
2 Infezione nosocomiale Infezione contratta da pz ospedalizzati non presente né in incubazione al momento dell ingresso in ospedale, ma riferibile per tempo d incubazione al ricovero Pz in TI rischio maggiore 5-10 volte I.N. maggiormente rappresentate: IVU (31%) Polmoniti (27%) Infezioni ematiche (19%) Quali sono i fattori di rischio per le I.N. in Terapia Intensiva? Fattori intrinseci Fattori iatrogeni Presenza di altri pz infetti o colonizzati Altro (durata degenza,profilassi ulcera da stress, diagnosi di trauma,ecc) P.Ferrari CPSE Rian/Terin 2
3 Fattori intrinseci Condizione clinica, gravità malattia di base, motivi del ricovero Fattori iatrogeni Uso di procedure invasive Prevenzione delle IVU nei pazienti cateterizzati: un po di numeri!!!!!!!! 40 % I.N.è localizzato al tratto urinario In Italia IVU ogni anno 0,5 % si associa a batteriemia 9500 batteriemie decessi (30% mortalità) Presenza di altri pz colonizzati e/o infetti Altri fattori di rischio Profilassi ulcera da stress, diagnosi di trauma, durata degenza Ogni anno si potrebbero prevenire: IVU e DECESSI!!!!!!!!!!!!! P.Ferrari CPSE Rian/Terin 3
4 Fonti d infezione e meccanismi di trasmissione Flora endogena del paziente Principali fonti d infezione urinaria Area periuretrale le mani del personale Fonti esogene strumenti e attrezzature contaminati P.Ferrari CPSE Rian/Terin 4
5 Punti di accesso al sistema di drenaggio sono: rubinetto di svuotamento anello di gomma per i prelievi punto di connessione tra sacca e catetere Fattori di rischio di IVU Cateterismo singolo Cateterismo a permanenza: sistema di drenaggio aperto Cateterismo a permanenza: durata Contaminazione sacca di drenaggio P.Ferrari CPSE Rian/Terin 5
6 Misure preventive per IVU Riduzione uso cateterismo vescicale Uso del condom Le indicazioni al cateterismo short term sono: ostruzione vescicale gestione pz incontinente assistenza in alcuni decorsi postoperatori monitoraggio diuresi pz critico Metodi alternativi: c.ad intermittenza, cateteri sovrapubici, condom P.Ferrari CPSE Rian/Terin 6
7 Misure preventive per IVU Prevenzione delle infezioni endogene Irrigazioni vescicali e altro disinfezione meato uretrale? materiale di costruzione dei cateteri? Irrigazione vescicale con soluzione antisettica? P.Ferrari CPSE Rian/Terin 7
8 Misure preventive per IVU Prevenzione delle infezioni esogene Uso di cateteri termosaldati con la sacca Evitare manipolazioni improprie di rubinetto e contenitore per lo svuotamento Lavaggio e asciugatura delle mani prima e dopo manipolazione del sistema di drenaggio Chiave di lettura delle evidenze e forza delle raccomandazioni EBM CATEGORIA IA: misure fortemente raccomandate e supportate da studi sperimentali o epidemiologici CATEGORIA IB: misure fortemente raccomandate considerate efficaci da esperti del campo, basate su un forte razionale teorico e su evidenze che ne suggeriscono l uso CATEGORIA IIB: misure suggerite, supportate da studi clinici o epidemiologici, da un forte razionale teorico o da studi che hanno prodotto evidenze scientifiche ma non sono adattabili a tutti gli ospedali NON RACCOMANDAZIONI: pratiche per le quali non esistono sufficienti evidenze scientifiche o un consenso sull efficacia P.Ferrari CPSE Rian/Terin 8
9 Sintesi delle misure fortemente raccomandate per prevenzione IVU Inserire i cateteri uretrali solo in presenza di precisa indicazione clinica Corretto lavaggio delle mani Uso tecniche asettiche e presidi sterili Uso di sacche o urinometri a circuito chiuso Non scollegare mai la sacca Prelievi di campioni urina con tecniche asettiche Assicurare il libero deflusso delle urine Sintesi delle misure moderatamente raccomandate per prevenzione IVU cateterismo ad intermittenza pz spinali o con vescica neurogena metodi alternativi nei lungodegenti o incontinenti dimensioni ridotte del catetere disinfezione del meato all inserzione con disinfettante monodose lubrificante monodose fissaggio opportuno P.Ferrari CPSE Rian/Terin 9
10 Sintesi delle misure moderatamente raccomandate per prevenzione IVU svuotare correttamente la sacca evitare irrigazioni vescicali con antisettici o atb,, se richiesta per coaguli usare tecnica asettica catetere ostruito? NO irrigazione SI sostituzione evitare la piegatura del catetere e del tubo di raccolta mantenere la sacca sotto il livello della vescica non sostituire i cateteri ad intervalli prefissati aggiornare periodicamente il personale Prevenzione delle polmoniti nosocomiali Tratto da Draft Guidelines for prevention of Healthcare- Associated Pneumonia 2002 Sono al secondo posto tra le infezioni nosocomiali Rappresentano il 27% di quelle acquisite in TI di tipo medico Principale fattore di rischio è la ventilazione meccanica associata ad intubazione. VAP (rischio volte maggiore) P.Ferrari CPSE Rian/Terin 10
11 Altri fattori di rischio sono: diagnosi di ammissione per ustioni, trauma, malattie del SNC Chirurgia toraco-addominale addominale Depressione del livello di coscienza Ab ingestis malattie polmonari croniche di base periodo autunno/inverno profilassi ulcera da stress con cimetidina somm.ne agenti antimicrobici presenza di SNG Trauma grave Recente broncoscopia Tasso di mortalità associato alla polmonite nosocomiale è circa del 20-33%, ancora più alto nelle VAP Prolungano la degenza in TI ed in ospedale I germi più rappresentati sono Gram- (Pseudomonas e proteus) ) e lo Stafilococco aureo Germi diversi su scenari diversi e dipendono anche dalla durata del ricovero e della ventilazione P.Ferrari CPSE Rian/Terin 11
12 VAP EOP (early( onset pneumonia) ) : entro le 96 ore da ricovero o intubazione, germi non multiantibioticoresistenti LOP (late( onset pneumonia) ) : dopo le 96 ore da ricovero o intubazione, germi multiantibiotico resistenti (acinetobacter( acinetobacter!!!!!!!) Come arrivano i batteri nelle basse vie respiratorie?? Microaspirazioni di organismi orofaringei o gastrici Inalazione di aerosol contaminati da batteri Raramente per via ematogena da altri distretti infetti Haemophilus Proteus POLMONI Escherichia Stafilo P.Ferrari CPSE Rian/Terin 12
13 Fattori di rischio Misure di controllo per colonizzazione orofaringea,, tracheale e gastrica Fattori che aumentano la colonizzazione dell orofaringe e gastrica Condizioni che favoriscono l aspirazione ed il reflusso Condizioni che richiedono supporto ventilatorio meccanico prolungato Fattori legati all ospite Cavo orale con clorexidina 0,12% Nebulizzazione tracheale di ATB Uso del sucralfato,, agente citoprotettivo con proprietà battericide Alimentazione enterale acidificata ed alimentazione ad intermittenza P.Ferrari CPSE Rian/Terin 13
14 Misure di controllo per la colonizzazione orofaringea e gastrica Misure di controllo per aspirazioni di flora orofaringea,, gastrica e secrezioni nasali SDD previene colonizzazione aerobi G-G e Candida; usa Atb non assorbibili, in pasta somm.ti localmente, per os o per Sng,, 4 volte al giorno. A volte si associa un ATB per via endovenosa.molto costosa. Pare efficace in alcune categorie di malati. Posizionamento del malato semiseduto ( ) Utilizzo di Sng flessibili con piccoli fori Alimentazione ad intermittenza Posizionamento di una sonda digiunale Utilizzare preferibilmente la via orotracheale per intubazione P.Ferrari CPSE Rian/Terin 14
15 Ventilazione meccanica ed intubazione tracheale Aspirazione di secrezioni sopraglottiche Quando possibile utilizzare ventilazione non invasiva Colonizzazione crociata attraverso le mani del personale Lavaggio delle mani con sapone detergente Disinfezione delle mani con antisettici senz acqua Uso di guanti + decontaminazione pre e post P.Ferrari CPSE Rian/Terin 15
16 Contaminazione delle attrezzature utilizzate sul tratto respiratorio Adeguata pulizia/disinfezione/sterilizzazione dei presidi riutilizzabili Domande? Perfetta asciugatura del materiale Sostituire i circuiti contaminati quando visibilmente ELIMINARE SEMPRE LA CONDENSA CHE SI FORMA NELLA BRANCA INSPIRATORIA DEL CIRCUITO!!!!!!!!!! P.Ferrari CPSE Rian/Terin 16
17 La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico (da linee guida CDC 1999) Fase pre-operatoria Preparazione del paziente Asepsi di mani e avambracci per l equipe chirurgica Gestione del personale infetto o contaminato Antibiotico profilassi Fase pre-operatoria Preparazione del paziente Identificare e trattare infezioni distali Non depilare il pz Evitare l iperglicemial perioperatoria Scoraggiare il tabagismo Far eseguire al pz doccia con sol.antisettica Pulire la cute attorno al sito chirurgico Utilizzare un appropriata sol.antisettica Applicare la sol.antisettica con movimenti circolari e centrifughi Limitare al massimo la degenza preoperatoria P.Ferrari CPSE Rian/Terin 17
18 Fase pre-operatoria Asepsi mani ed avambracci equipe chirurgica Tenere unghie corte ed evitare l usol di unghie artificiali Effettuare un lavaggio chir. per minuti con appropriata soluzione antisettica (scrubbing( scrubbing) Pulire il letto ungueale al primo lavaggio della giornata Tenere mani sollevate e gomiti lontani dal corpo Asciugare le mani con telo sterile, indossare camice e guanti sterili Non indossare gioielli su mani e braccia Fase pre-operatoria Gestione del personale contaminato o infetto Antibiotico profilassi solo se indicata ATB efficaci per patogeni ed intervento timing utile per il raggiungimento di concentrazioni sieriche e tissutali idonee lassativi per interventi sul colon-retto P.Ferrari CPSE Rian/Terin 18
19 Fase intra-operatoria Fase intra-operatoria Ventilazione Sala a pressione positiva 15 ricambi d aria d /ora, almeno 3 d ariad fresca Uso di filtri appropriati Introdurre aria dal soffitto ed aspirarla dal basso Mantenere le porte chiuse limitare le presenze in sala in corso d interventod Lavaggio e disinfezione delle superfici ambientali per macrocontaminazion ematica o di altri fluidi Non lavaggi speciali dopo interventi sporchi Non utilizzare tappetini adesivi Non effettuare di routine campionature ambientali Sterilizzare strumentario in base ai protocolli Usare la sterilizzazione flash solo se indispensabile P.Ferrari CPSE Rian/Terin 19
20 P.Ferrari CPSE Rian/Terin 20
21 Fase intra-operatoria Abbigliamento Indossare mascherine chirurgiche coprendo naso e bocca, cuffie, camici e guanti sterili durante intervento Indossare mascherine chirurgiche coprendo naso e bocca all interno della sala Non indossare calzari per la prevenzione delle SSI Usare camici e teli idrorepellenti Fase intra-operatoria Abbigliamento Indossare mascherine chirurgiche coprendo naso e bocca, cuffie, camici e guanti sterili durante intervento Indossare mascherine chirurgiche coprendo naso e bocca all interno della sala Non indossare calzari per la prevenzione delle SSI Usare camici e teli idrorepellenti P.Ferrari CPSE Rian/Terin 21
22 Fase intra-operatoria Tecniche asettiche e chirurgiche Fase post-operatoria operatoria Cura della ferita Posizionare i presidi per anestesia in asepsi Somministrare farmaci ev in asepsi Disporre strumenti sterili e soluzioni solo immediatamente prima dell uso Maneggiare i tessuti con cura Mantenere la corretta emostasi Usare preferibilmente drenaggi chiusi e in aspirazione, separati dalla ferita chirurgica Proteggere sterilmente le incisioni per ore Lavarsi le mani prima e dopo i cambi della medicazione e dopo ogni contatto con il sito chirurgico Usare tecniche sterili P.Ferrari CPSE Rian/Terin 22
23 Classificazione degli interventi P.Ferrari CPSE Rian/Terin 23
CAT A E T T E E T R E ISM
LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALLE VIE URINARIE Corso S.I.t.I. - Pescara, 28 marzo 2008 Dott. R. Renzetti LE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE - IVU - Complicanza molto frequente e talvolta grave
DettagliIl cateterismo e la gestione del catetere vescicale
Il cateterismo e la gestione del catetere vescicale Infezioni correlate al cateterismo: epidemiologia e prevenzione Dr. Adriana Grasso Cristiana Longo EPIDEMIOLOGIA Le infezioni delle vie urinarie (IVU)
DettagliINFEZIONI OSPEDALIERE
INFEZIONI OSPEDALIERE DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA INFEZIONI OSPEDALIERE SONO LA CAUSA DI CIRCA 400.000 700.000 CASI DI INFEZIONE CHE CAUSANO LA MORTE DI 4000 7000 DEGENTI L ANNO COLPISCONO IL
DettagliPREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE FORMAZIONE DEI REFERENTI DI REPARTO PER LE INFEZIONI OSPEDALIERE
PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE FORMAZIONE DEI REFERENTI DI REPARTO PER LE INFEZIONI OSPEDALIERE Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Policlinico, Santa Maria alle Scotte Docente:
DettagliL INFERMIERE E LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO
L INFERMIERE E LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO ANTONIETTA FERRARI-A.O. SAN PAOLO-MILANO APRILE 2007 L INFERMIERE Una figura professionale competente, responsabile, impegnata e coerentemente
DettagliPREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE:
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE: protocollo per la gestione degli umidificatori monouso per l ossigenoterapia. A cura del Gruppo Operativo lotta contro le I.O. con la collaborazione
DettagliPROCEDURA ASSISTENZIALE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO INTRAOPERATORIE
PROCEDURA ASSISTENZIALE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO INTRAOPERATORIE ABBIGLIAMENTO PER IL PERSONALE SANITARIO LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI VESTIZIONE DELL EQUIPE CHIRURGICA PREPARAZIONE
DettagliESERCITAZIONE SUL PROTOCOLLO DI INSERIMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE
MANI PULITE E QUALITA DELL ASSISTENZA SANITARIA ESERCITAZIONE SUL PROTOCOLLO DI INSERIMENTO E GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE PATRIZIA DI CLEMENTE COORDINATORE INFERMIERISTICO AUSL PESCARA PESCARA 28 MARZO
DettagliInfezioni ospedaliere (IO)
Infezioni ospedaliere (IO) Infezioni che non erano clinicamente manifeste né in incubazione al momento del ricovero. Le infezioni ospedaliere possono manifestarsi anche dopo la dimissione o essere presenti
DettagliPREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEGLI ACCESSI VENOSI. RACCOMANDAZIONI CDC di Atlanta (agosto 2002)
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEGLI ACCESSI VENOSI RACCOMANDAZIONI CDC di Atlanta (agosto 2002) Raccomandazioni del C.D.C. Center for Disease Control - U.S.A. Guidelines for the prevention of intravascular
DettagliRischio infettivo Rischio clinico Health Technology Assessment
BRUNO ZAMPARELLI Rischio infettivo Rischio clinico Health Technology Assessment Nessuna porzione di pelle umana è risparmiata dai batteri..sulle mani vi sono da 5000 a 5 milioni di colonie batteriche per
DettagliINFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE ASSISTENZILI (ICPA)
Angela Celardo INFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE ASSISTENZILI (ICPA) Sono infezioni che si verificano in un paziente (o un operatore) in ambiente ospedaliero, o in altra struttura assistenziale, che non
DettagliSulla cute di ogni individuo si trovano due tipi di microrganismi: residenti e transitori.
IGIENE delle MANI Le mani sono un ricettacolo di germi, circa il 20% è rappresentato da microrganismi non patogeni, che risiedono normalmente sulla cute senza creare danni. A questi, però, possono aggiungersi
DettagliLA PRATICA BASATA SU PROVE DI EFFICACIA NELLA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE ASSISTENZIALI. 3 7 novembre 2014
LA PRATICA BASATA SU PROVE DI EFFICACIA NELLA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE ASSISTENZIALI 3 7 novembre 2014 OBIETTIVI DEL CORSO Approfondire aspetti legati al rischio di infezioni
DettagliIN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali
IN AMBITO ODONTOIATRICO POSSONO PRESENTARSI NUMEROSE CONDIZIONI DI RISCHIO INFETTIVO: malattie infettive sistemiche patologie infettive locali NELLO STUDIO ODONTOIATRICO SONO COSTANTEMENTE ESPOSTI A DIVERSE
DettagliLINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA
AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA (STAFILOCOCCO AUREO METICILLINO RESISTENTE) aggiornate ad Agosto 2001 DEFINIZIONE
DettagliLINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE ASSOCIATE AL CATETERISMO VESCICALE A PERMANENZA
LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE ASSOCIATE AL CATETERISMO VESCICALE A PERMANENZA Stesura Approvazione per adeguatezza Emissione Revisione Responsabile U.O.A.P.R.I. Dr.
DettagliPROTOCOLLO OPERATIVO CATETERISMO VESCICALE
PROTOCOLLO OPERATIVO CATETERISMO VESCICALE A cura Direzione Sanitaria Azienda Ospedaliera Servizi Infermieristici Oltrepò/Lomellina Specialistica Ambulatoriale Dipartimento di Salute Mentale Revisione
DettagliRicoverarsi a Roma: le infezioni ospedaliere presso l Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Ricoverarsi a Roma: le infezioni ospedaliere presso l Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini Faria S.*, Di Renzi M.*, Gabriele S.*, Sodano L.** * Università degli Studi La Sapienza, Roma ** Azienda
DettagliIL LAVAGGIO DELE MANI E L USO DEI GUANTI
IL LAVAGGIO DELE MANI E L USO DEI GUANTI Introduzione: Le mani sono il mezzo con cui l uomo entra in contatto con il proprio corpo, con quello degli altri, e con il mondo che lo circonda; possono diventare
DettagliCERTIFICAZIONE PRESTAZIONI PRIMO ANNO
Prestazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Presa in carico della persona assistita Valutazione dello stato di salute della persona assistita Rilevazione della pressione arteriosa Rilevazione polso
DettagliProtezione del paziente Protezione dell operatore Prevenzione della trasmissione delle infezioni per contatto diretto e indiretto
I GUANTI MEDICALI 1 FUNZIONE DEI GUANTI Secondo le Linee Guida dell HICPAC (Healthcare Infection Control Practies Advisory Committee) in ospedale i guanti per uso sanitario vengono utilizzati per tre scopi
DettagliPROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC
PROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC Prima di tutto, escludere l eventualità di pinch-off (pinzamento del CVC tra clavicola e la prima costola) o di kinking (inginocchiamento) tramite scopia. In caso
DettagliSERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA Pagina 2/6 SOMMARIO 1. SCOPO/OBIETTIVO...3 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI...3 4.
DettagliIl cateterismo vescicale
Il cateterismo vescicale Roberto De Gesu M.D. Il catetere è un tubo lungo e sottile (sonda) flessibile o rigido, in metallo, vetro, gomma o materia plastica, destinato ad essere introdotto in un canale,
DettagliRiportiamo di seguito la traduzione in italiano delle Raccomandazioni contenute nelle Linee Guida (da pag. 31 a pag. 34)
Igiene delle mani negli ambienti sanitari. Linee Guida dei Centers for Diseases Control and Prevention (CDC) sull'igiene delle mani negli ambienti sanitari (2002) Riportiamo di seguito la traduzione in
DettagliIl cateterismo vescicale. Roberto De Gesu M.D.
Il cateterismo vescicale Roberto De Gesu M.D. Il catetere è un tubo lungo e sottile (sonda) flessibile o rigido, in metallo, vetro, gomma o materia plastica, destinato ad essere introdotto in un canale,
DettagliLA GESTIONE DOMICILIARE DEL CATETERE VESCICALE
LA GESTIONE DOMICILIARE DEL CATETERE VESCICALE CV DANIELA FRONI Coordinatore Poliambulatori Presidio Ospedaliero di NOALE CV: QUALI PAZIENTI? UTILIZZATO PER RITENZIONE ED INCONTINENZA URINARIA INGESTIBILI
DettagliRACCOMANDAZIONI PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE FERITE CHIRURGICHE.
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE FERITE CHIRURGICHE. RACCOMANDAZIONI PREPARAZIONE DEL PAZIENTE PRIMA DELL INTERVENTO a) se l intervento è elettivo, tutte le infezioni batteriche presenti, escluse quelle
DettagliBiosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge
Biosicurezza negli ambienti clinici Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge Obiettivi Generali Sicurezza Proteggere personale, studenti
DettagliN/R Antibioticoprofilassi Preparazione del paziente Igiene delle mani Inserzione del CVC (inclusa sostituzione con guida metallica)
Check list per un audit inteso a valutare le buone pratiche per la prevenzione delle batteriemie correlate a device vascolare (Traduzione integrale della check list del progetto I-care, Australia). Traduzione
DettagliAppendice 4. Il lavaggio delle mani
Appendice 4 La World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato nell Agosto 2014 la guida Interim infection control guidance for care of patients with suspected or confirmed
DettagliIl microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può?
Il microbo arriva in sterilizzazione: si salva chi può? Josefa Bizzarro Responsabile della formazione dei Tecnici di Sala Operatoria Scuola superiore medico-tecnica di Lugano Contenuto del tema I microbi:
DettagliM s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari
Rev. 1 del 14.10.09 Misure di protezione per gli Operatori Sanitari (Circolare Ministero della Salute n. 23671del 20.05.09) Gli Operatori Sanitari, a stretto contatto con casi sospetti di influenza da
DettagliSERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA SERVIZIO SANITARIO REGIONALE REGIONE BASILICATA ISTRUZIONE OPERATIVA INTERDIPARTIMENTALE PER LA DETERMINAZIONE DELLA GLICEMIA
DettagliPreparazione chirurgica delle mani INDICE
Pag. 1 di 6 INDICE MODIFICHE... 2 SCOPO... 2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 DEFINIZIONI... 2 CONTENUTO... 2 PREPARAZIONE CHIRURGICA DELLE MANI... 2 Come si effettua la preparazione chirurgica delle mani?...
DettagliTRATTAMENTO INCONTINENZA E GESTIONE CV
Pag. 1 di 8 INDICE DELLE REVISIONI Numero Data Descrizione Paragrafi Variati Pagine Variate 00 01-02-16 Prima emissione TUTTI TUTTE RESPONSABILITA ELABORAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE DATA 01-02-16 01-02-16
DettagliCosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico e delle vie urinarie
Evento formativo Prevenire le infezioni correlate all assistenza sanitaria: un impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT 1 Cosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni
DettagliRischio Clinico. Prevenzione del Rischio Infettivo. Novara 09/02/2012. Direzione Sanitaria : Prevenzione del Rischio Infettivo - AOU Novara
Rischio Clinico Prevenzione del Rischio Infettivo Novara 09/02/2012 Direzione Sanitaria : Prevenzione del Rischio Infettivo - AOU Novara La prevenzione ed il controllo delle Prevenzione Infezioni Ospedaliere
DettagliTRACHEOSTOMIA Daniele Mancini
TRACHEOSTOMIA Daniele Mancini TRACHEOSTOMIA Per tracheostomiasi intende il posizionamento di una via aerea definitiva (cannula trachestomica) tramite uno stoma creato per via percutanea o chirurgicamente,
Dettagli1 Scheda sintetica delle PRECAUZIONI STANDARD
1 Scheda sintetica delle PRECAUZIONI STANDARD IMMAGINE Collocazione del degente Igiene delle mani Guanti DESCRIZIONE Quando il paziente non è in grado di mantenere una igiene appropriata e può potenzialmente
Dettagli2. SCHEDA DI INSERIMENTO INFERMIERE - GRUPPO OPERATORIO
2. SCHEDA DI INSERIMENTO INFERMIERE - GRUPPO OPERATORIO SEDE: LEGNAGO BOVOLONE ZEVIO NOGARA UNITÀ OPERATIVA/SERVIZIO: DIRETTORE: COORDINATORE INFERMIERISTICO: COGNOME QUALIFICA: INFERMIERE NOME DATA INIZIO
DettagliMisure raccomandate per la prevenzione delle SSI: pre, intra e post opeatoria
Misure raccomandate per la prevenzione delle SSI: pre, intra e post opeatoria Margherita Vizio Nuoro gennaio 2014 1 Di che cosa parliamo Epidemiologia: frequenza, eziologia, popolazione esposta, tipo di
DettagliAGeSPI. Pratiche per la Sicurezza del Paziente: i bundles come strumenti di attività. continuità assistenziale ospedale-territorio
AGeSPI continuità assistenziale ospedale-territorio Auditorium CTO AOUC Careggi 30 gennaio 2015 Pratiche per la Sicurezza del Paziente: i bundles come strumenti di attività DR MARIO LINO COORDINATORE AREA
DettagliL'ADOZIONE DI UN PROGRAMMA EDUCATIVO CONTRIBUISCE A RIDURRE L INCIDENZA DELLA POLMONITE ASSOCIATA AL VENTILATORE (VAP)
L'ADOZIONE DI UN PROGRAMMA EDUCATIVO CONTRIBUISCE A RIDURRE L INCIDENZA DELLA POLMONITE ASSOCIATA AL VENTILATORE (VAP) Ch. BOMIO, F. PESENTI, G. PENATI MEDICINA INTENSIVA - OSPEDALE REGIONALE 6600 LOCARNO
DettagliRischi e pericoli relativi al processo assistenziale all'interno di un'unità operativa
28 novembre 2015 Rischi e pericoli relativi al processo assistenziale all'interno di un'unità operativa Comportamenti e procedure per la prevenzione della diffusione di malattie trasmissibili Clostridium
DettagliElaborazione GOIO Gruppo di Lavoro: G. Dell Aquila, M. Luciano, A. Rispo.
Prevenzione le Infezioni la Ferita Chirurgica Tipo di Documento Linea Guida Elaborazione GOIO Gruppo di Lavoro: G. Dell Aquila, M. Luciano, A. Rispo. Contenuti: Premessa Definizioni Compiti e Responsabilità
DettagliSERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA 7/1/2009 Pagina 2/2 SOMMARIO 1. SCOPO/OBIETTIVO...3 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI...3
DettagliLa fase post-operatoria
GESTIONE DEL PAZIENTE NEL POST-OPERATORIO OPERATORIO immediato La fase post-operatoria Si intende la fase successiva ad un intervento chirurgico, e si può suddividere in vari fasi: Post operatorio immediato:
DettagliOPUSCOLO INFORMATIVO CATETERE VESCICALE
OPUSCOLO INFORMATIVO CATETERE VESCICALE Il catetere vescicale è una sonda lunga e sottile. Il cateterismo vescicale è l introduzione di un catetere sterile in vescica attraverso l uretra SISTEMA URINARIO
DettagliPESCARA 29 FEBBRAIO Dott. Giovanni Fabrizio Direttore U.O.C. di Chirurgia O.C. di Larino (CB)
Governare il rischio infettivo nelle strutture sanitarie, intra ed extra-ospedaliere. Lente d'ingrandimento sulle strutture di diagnosi e cura PESCARA 29 FEBBRAIO 2008 Le infezioni post-operatorie: operatorie:
DettagliPROCEDURA OPERATIVA n. 5 PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE. Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli
PROCEDURA OPERATIVA n. 5 PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli SOMMARIO Introduzione Obiettivi generali Obiettivi specifici Indicazioni
DettagliFattori che influenzano la selezione delle misure di controllo
1 Fattori che influenzano la selezione delle misure di controllo Epidemiologia locale MDRO (multidrug-resistant organism) Setting di cura Tipologia di paziente Diversi approcci utilizzati hanno ridotto
DettagliProcedura per la segnalazione di infezione ospedaliera e relativa indagine epidemiologica
Pagina 1 di 16 Procedura per la segnalazione di infezione ospedaliera e relativa indagine epidemiologica REV. DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1.0 Giuseppe Paladino Daniele Lenzi Simonella Brandani Guglielmo
DettagliMISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1
MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 Dott. Maurizio Dal Maso Direttore Sanitario Dott.ssa Ausilia Pulimeno Dirigente Area
DettagliPROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE.
PROCEDURA PER LA MEDICAZIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE. Definizione e scopo: La procedura è finalizzata a uniformare il comportamento di tutti gli operatori per quanto riguarda la medicazione dei C.V.C.,
DettagliOssigenoterapia: le nuove evidenze scientifiche
A. O. Card. G. Panico Tricase (Le) Ossigenoterapia: le nuove evidenze scientifiche Poggiardo 12 Ottobre 2013 Relatore: Inf. Antonio Negro Fonti http://www.evidencebasednursing.it/ http://www.ebnitalia.it/
DettagliInfezioni in chirurgia.
Infezioni in chirurgia www.fisiokinesiterapia.biz Infezioni in chirurgia Cenni storici Definizione delle infezioni del sito chirurgico Perché avvengono le infezioni Prevenzione delle infezioni Quando l
DettagliCaratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi
Caratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi Sezione Provinciale di Bologna Dipartimento Tecnico Interazioni tra ambiente indoor e occupanti
DettagliSPIN (Studio di Prevalenza Infezioni Nosocomiali) Regione Veneto, 2003
SPIN (Studio di Prevalenza Infezioni Nosocomiali) Regione Veneto, 2003 Obiettivi, Disegno dello studio e metodologia (1) Organizzazione e Implementazione (1) Risultati: descrizione del campione (2) Risultati:
DettagliPROFILCATH PRECONNESSO
Care at home PROFILCATH PRECONNESSO Per aiutare a proteggere dalle infezioni associate al cateterismo vescicale a lunga permanenza DRENAGGIO URINARIO ALL AVANGUARDIA PROFILCATH PRECONNESSO Quali produttori
DettagliCos è un CVC( catetere venoso centrale)
Cos è un CVC( catetere venoso centrale) A cura del Dott. Pierpaolo Casalini U.O. Rianimazione P.O. Faenza Cos è un CVC? E una porta aperta ( soluzione di continuo) fra il torrente venoso in prossimità
DettagliRACCOMANDAZIONI IGIENE DELLE MANI
RACCOMANDAZIONI IGIENE DELLE MANI WHO. Patient Safety. Guide to Implementation A guide to the Implementation of WHO Multimodal Hand Hygiene Improvement Strategy. 2009 Le raccomandazioni di seguito riportate
DettagliHALT 2. Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities. 1 Prof.ssa Carla M. Zotti
HALT 2 Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities Dott.ssa 1 Michela Stillo Prof.ssa Carla M. Zotti Andamento della popolazione giovane e anziana nel
Dettagli22 novembre 2004 RISULTATI DELL INDAGINE REGIONALE 2003 LE PROCEDURE E I COMPORTAMENTI PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLA FERITA CHIRURGICA
22 novembre 2004 RISULTATI DELL INDAGINE REGIONALE 2003 LE PROCEDURE E I COMPORTAMENTI PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLA FERITA CHIRURGICA IL CONTESTO 2000: Studio di prevalenza sulle infezioni
DettagliCome prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie
Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie Ogni giorno circa 80.000 pazienti in Europa contraggono un infezione in ospedale, circa uno ogni diciotto pazienti ricoverati; la
DettagliLE INFEZIONI OSPEDALIERE
LE INFEZIONI OSPEDALIERE Le infezioni ospedaliere (IO) costituiscono una grande sfida ai sistemi di salute pubblica, perché sono un insieme piuttosto eterogeneo di condizioni diverse sotto il profilo microbiologico,
DettagliRACCOMANDAZIONI AZIENDALI SULLA PROFILASSI ANTIMICROBICA IN CHIRURGIA
Presidio Ospedaliero Nord Servizio di Farmacia Tel.: 0773/6553077-6553076- Fax.: 0773/6553074. Latina, 20/11/2006 RACCOMANDAZIONI AZIENDALI SULLA PROFILASSI ANTIMICROBICA IN CHIRURGIA La profilassi chirurgica
Dettagli13.1 Procedura prelievo di un campione di urine da paziente con C.V.
Azienda USL Pescara Direttore Generale Dott. Antonio Balestrino www.ausl.pe.it Rev. 0 del C.C.I.O. Presidente Dott. Mario Lizza Protocollo per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie (IVU) correlate
DettagliEMERGENZE INFETTIVE. Difetti quali/quantitativi di PMN e/o Monociti Difetti dell immunità cellulare e/o umorale Alterazione delle barriere anatomiche
EMERGENZE INFETTIVE Paziente oncoematologico Batteri, funghi, virus, protozoi Alterazione dei meccanismi di difesa immunitaria Difetti quali/quantitativi di PMN e/o Monociti Difetti dell immunità cellulare
DettagliLE TAPPE CHIRURGICHE ED IL POST OPERATORIO. Andrea Sansevero
LE TAPPE CHIRURGICHE ED IL POST OPERATORIO Andrea Sansevero Plastica di cheilognatopalatoschisi GENERALITÀ Valutazione preoperatoria Consenso informato Digiuno pre intervento Plastica di labioschisi RISCHI
DettagliLinee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia
Linee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia Manuela Pioppo Direttore, Direzione Medica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di Perugia APPROPRIATEZZA: Correttezza delle cure e dell uso delle risorse.
DettagliIl lavaggio delle mani
Il lavaggio delle mani Redazione / Aggiornamento Verifica / Approvazione Autorizzazione alla diffusione 24.02.2012 COMITATO RISCHIO CLINICO COMITATO RISCHIO CLINICO Il Direttore Sanitario Aziendale Riferimenti
DettagliDIPARTIMENTO CHIRURGICO GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA. PEG Gastrostomia. Endoscopica Percutanea
DIPARTIMENTO CHIRURGICO GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA PEG Gastrostomia Endoscopica Percutanea Che cosa è? La gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) è una procedura che comporta il posizionamento
DettagliI drenaggi in chirurgia
I drenaggi in chirurgia Carlotta Annunziata Definizione Drenaggio Sistema temporaneo che convoglia all esterno dell organismo (da cavità naturali o neo-formate) secrezioni organiche (liquide o coaguli)
DettagliISTRUZIONE DI PRESIDIO INERENTE LA GESTIONE DEL MATERIALE DI ASSISTENZA RESPIRATORIA
Istruzione di per la gestione Pag. 1/12 ISTRUZIONE DI PRESIDIO INERENTE LA GESTIONE DEL MATERIALE DI ASSISTENZA RESPIRATORIA REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 2010 Dott. ssa Mila
DettagliConcetti generali PRELIEVO DI SANGUE PER EMOCOLTURA. In condizioni fisiologiche il sangue è STERILE
Concetti generali In condizioni fisiologiche il sangue è STERILE Batteriemia: presenza di batteri nel sangue Fungemia: presenza di funghi nel sangue PRELIEVO DI SANGUE PER EMOCOLTURA L emocoltura è definita
DettagliOverlapping areas that must be addressed together
Overlapping areas that must be addressed together Health-careassociated infections (HAI) Antimicrobial resistance (AMR) Usually associated with a weak health care system 359 Ospedali 114853 pazienti 6%
DettagliIl CAMPIONE BIOLOGICO
LE INFEZIONI DEL TORRENTE CIRCOLATORIO Montebelluna, 28 Ottobre 2014 La Fase Preanalitica come Garanzia di Qualità Dr.ssa Stefania Schiavon Responsabile Preanalitica -Laboratorio di Analisi Il CAMPIONE
DettagliAntibioticoprofilassi perioperatoria nell adulto
Antibioticoprofilassi perioperatoria nell adulto A cura della Commissione Antimicrobici e dei Referenti di UU.OO. Novembre 2011 Le linee guida del Sistema nazionale linee guide SNLG del Settembre 2008
DettagliCONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI
pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione
DettagliScheda Valutativa Tirocinio. Formativo
Scheda Valutativa Tirocinio Formativo PER STUDENTI ISCRITTI AL 2 ANNO CdL in MEDICINA E CHIRURGIA Data inizio tirocinio: Data conclusione tirocinio:.. Studente Tutor clinico (nome e cognome) (qualifica
Dettagliwww.slidetube.it 3. Quale delle seguenti informazioni non è presente sul foglietto illustrativo di un farmaco?
Cognome Nome TEST DI VERIFICA 1. La velocità d infusione di una soluzione è di 30 ml/ora. Non avendo a disposizione una pompa infusionale, a quante gocce/minuto regolo il deflussore a disposizione (dove
DettagliLA PROFILASSI ANTIBIOTICA PERI-OPERATORIA
LA PROFILASSI ANTIBIOTICA PERI-OPERATORIA Dott.ssa A. Passariello Coordinamento Farmaceutico Ospedaliero ex Ce1 PROFILASSI PERI-OPERATORIA La somministrazione di chemioterapici secondo modalità ben definite,
DettagliTRAUMI DEL TORACE Strutture potenzialmente interessate
I TRAUMI DEL TORACE TRAUMI DEL TORACE Il 25% della mortalità da cause traumatiche è dovuta a traumi del torace Il 66% dei decessi per trauma toracico avviene dopo il ricovero in ospedale L 85% dei pazienti
DettagliLa medicazione delle ferite chirurgiche
Università degli studi di Roma Tor Vergata FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di Laurea in Infermieristica La medicazione delle ferite chirurgiche Anita GIORGI Barbara FRANCIOSI Maria Grazia OCCHIOLINI
DettagliI rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca.
I rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca. Seminari regionali per gestori di piscine 2007 Garda 13/04, Jesolo 03/05, Caorle 10/05, Chioggia 22/06 Giacomo Marchese Azienda Ulss 12 - Servizio
DettagliCorrado De Vito. Infezioni ospedaliere
PROMOZIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA Igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro Corso di Laurea in Infermieristica P Corrado De Vito Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive corrado.devito@uniroma1.it
DettagliTERAPIA CON DUODOPA. Biella, Ottobre D.S.Russo Mariangela Struttura Complessa di Neurologia
TERAPIA CON DUODOPA Biella, Ottobre 2013 D.S.Russo Mariangela Struttura Complessa di Neurologia Terapia con DUODOPA Fase iniziale: terapia farmacologica convenzionale (L-Dopa in compresse) Fase avanzata:indicazione
DettagliUCICT. Il ricovero in info per pazienti, familiari e visitatori
UCICT Il ricovero in info per pazienti, familiari e visitatori UCICT (Unità di Cure Intensive CardioToraciche) La persona al centro rappresenta il nostro modo di lavorare. Ogni giorno in UCICT ci impegniamo
DettagliA.S.O. SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO. Ospedale Molinette ANESTESIA E RIANIMAZIONE 2 UNITA DI NEURORIANIMAZIONE
A.S.O. SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO Ospedale Molinette ANESTESIA E RIANIMAZIONE 2 UNITA DI NEURORIANIMAZIONE FINALITA DEL SERVIZIO E TIPOLOGIA DELL UTENZA L Unita operativa di Neurorianimazione si occupa
DettagliAZIENDA U.S.L. DI PESCARA POLO DIDATTICO CORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO TRICOTOMIA PREOPERATORIA
AZIENDA U.S.L. DI PESCARA POLO DIDATTICO CORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO DISCIPLINA: ASSISTENZA IN AMBITO CHIRURGICO AREA: TECNICO-OPERATIVA DOCENTE:PROF.SSA LEONZIO RITA TRICOTOMIA PREOPERATORIA Premessa
DettagliIgiene delle mani con acqua e sapone / frizione alcolica INDICE
Pag. 1 di 9 INDICE MODIFICHE... 2 SCOPO... 2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 CONTENUTO... 2 IGIENE DELLE MANI CON ACQUA E SAPONE/FRIZIONE ALCOLICA... 2 Come scegliere la modalità più adatta?... 2 Quali sono
DettagliRICHIESTA URINOCOLTURA
CRITERI DI RICHIESTA DELL URINOCOLTURA SOSPETTA IVU VALUTAZIONE PAZIENTE SCREENING SINTOMATOLOGIA PER ETA TIPOLOGIA DI PAZIENTE BAMBINI ADULTI < 65 ANNI ADULTI 65 ANNI E CATETERIZZATI GRAVIDA REFLUSSO
DettagliObiettivo della terapia è guarire l infezione in atto in collaborazione col sistema immunocompetente.
La profilassi non è una terapia Anna Maria Marata La profilassi non è una terapia Obiettivo della terapia è guarire l infezione in atto in collaborazione col sistema immunocompetente. Obiettivo della profilassi
DettagliProf. Stefano TARDIVO
Prof. Stefano TARDIVO L ISOLAMENTO: non è segregazione del paziente può avvalersi: - di misure di barriera, tecnologiche e comportamentali - di sistemi di sorveglianza - di strumenti di profilassi attiva
DettagliE una lesione di continuo che interessa la cute ed i piani sottostanti
GESTIONE DELLA FERITA CHIRURGICA DEFINIZIONE E una lesione di continuo che interessa la cute ed i piani sottostanti (di solito secondaria ad un intervento chirurgico) CLASSIFICAZIONE FERITE CHIRURGICHE
DettagliDOCUMENTO DESCRITTIVO C.I.O.
ASO S. Croce e Carle di Cuneo C.I.O. COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE DOCUMENTO DESCRITTIVO TITOLO GESTIONE DELLE LINEE DI INFUSIONE (cateteri venosi ed arteriosi centrali) IN TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
Dettagli- Ogni anno negli Stati Uniti si posizionano di CVC. - Batteriemia CVC - correlata in UTI
SITI Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica Corso di Aggiornamento interattivo MANI PULITE E QUALITA NELL ASSISTENZA SANITARIA Governare il rischio infettivo 2 parte LA PREVENZIONE
DettagliLA BIANCHERIA CORSO OSS A/F 2016 GINORI EMANUELE
LA BIANCHERIA CORSO OSS A/F 2016 GINORI EMANUELE 1 DISTRIBUZIONE DEL VITTO CORSO OSS A/F 2016 GINORI EMANUELE 2 Distribuzione del vitto Per quanto riguarda il metodo di distribuzione dei pasti, ultimamente
Dettagli