IL CASO UVA DA VINO 1

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1 IL CASO UVA DA VINO 1

2 La presentazione che sarà illustrata è il frutto del lavoro congiunto dei colleghi: Cianetti Giovanni Follador Giovanni Ruspi Claudio Toschi Umberto Zanin Diego 2

3 POLIZZA MULTIRISCHIO garantisce la produzione cioè il risultato (resa) dell intera impresa agricola, relativo al prodotto assicurato e coltivato in tutti gli appezzamenti situati in un medesimo comune. liquidazione per prodotto assicurato/comune al superamento della soglia per varietà 3

4 VARIETÀ (1) Definizione: insieme di piante coltivate nettamente distinguibili per vari caratteri, fra cui quello morfologico, appartenenti alla medesima specie, sottospecie, classe o linea salvo quanto diversamente previsto nelle condizioni speciali. UVA DA VINO: la cultivar o l insieme di cultivar ammesse dal disciplinare delle uve destinate a produrre vini IGT, DOC, DOCG. 4

5 VARIETÀ (2) Definizione di varietà che comprende tutti i vitigni che compongono un vino IGT/DOC/DOCG (es. Rosso di Montefalco composto da Sangiovese, Sagrantino, Merlot, Cabernet in percentuali variabili) rende difficoltoso sia la stima del danno di quantità che qualità. E necessario verificare appezzamento per appezzamento i reali vitigni presenti e poi proporzionalmente determinare il danno 5

6 CARATTERISTICHE GARANZIA MULTIRISCHIO UVA DA VINO AVVERSITA Vento forte Alluvione Eccesso di neve Gelo Brina Sbalzo termico PERDITA PESO X X X X X X PERDITA QUALITA 2012 PERDITA QUALITA 2013 Eccesso di pioggia X X X Grandine X X X Colpo di sole X X X Siccità X X Venti sciroccali X X X 6

7 FASI FENOLOGICHE VITE Gemma dormiente Gemma gonfia Punta verde Gemma cotonosa Schiusura gemma Comparsa foglioline Distensione foglioline Allungamento internodi Comparsa 1 grappolino Comparsa 2 grappolino Racemoli separati Prefioritura 7 Fioritura Allegagione Accrescimento acini Chiusura grappolo Invaiatura Maturazione

8 FASI FENOLOGICHE DELLA VITE E GARANZIE ASSICURATIVE Non in garanzia Garanzia Peso Garanzia Peso più Qualità 1 Riposo vegetativo 2 Gemme cotonose 3 Punte verdi 4 Apertura gemme 5.Foglie distese 6.Grappoli visibili 7.Grappoli separati 8 Bottoni fiorali separati 9.Mignolatura 12.Formazione grappoli 13.Chiusura grappolo 14.Invaiatura 15.Maturazione 10.Fioritura 11.Allegagione 8 * Per gelo e brina garanzia peso dall apertura delle gemme

9 QUANTIFICAZIONE DEL DANNO DI QUANTITÀ Determinazione della produzione risarcibile = quantità assicurata danni da eventi non assicurati (verificare sempre la potenzialità produttiva dell annata) Determinazione della produzione ottenibile = stima in campo sul prodotto prossimo alla raccolta e/o produzione ottenuta Danno di quantità = produzione risarcibile produzione ottenibile 9

10 DANNO QUALITÀ UVA Per tutti gli eventi con esclusione di alluvione, brina, eccesso di neve, gelo, sbalzo termico e vento forte La maggiorazione decorre, ove prevista, dalle ore dodici del: 1.Venti Giugno per l Italia Centro Meridionale; 2.Primo Luglio per l Italia Settentrionale. Per l evento eccesso di pioggia venti giorni prima della data di raccolta del prodotto, come previsto dall Art. 28 Evento eccesso di pioggia in prossimità della raccolta. 10

11 DANNO QUALITÀ UVA In base al numero degli acini danneggiati presenti al momento della raccolta acini danneggiati > 50 % acini danneggiati < 50 % danno massimo 50 % danno massimo pari alla percentuale di acini danneggiati 11

12 DANNO QUALITÀ UVA Altri parametri da considerare: Perdita caratteristiche organolettiche (gradi Babo, acidità, ph, ecc.) Penalizzazioni applicate dalla cantina (dati storici) Situazione agronomica dei vigneti Perdite di peso in raffronto con i dati medi della zona Perdita di peso imputabile ai diversi eventi Fase fenologica dei sinistri 12 La stima deve essere conclusa senza attendere i dati della raccolta

13 ECCESSO DI PIOGGIA DEFINIZIONE Eccesso di disponibilità idrica nel terreno causato da precipitazioni prolungate, intendendo per tali le piogge che eccedono per oltre il 50% le medie del periodo calcolate su un arco temporale di dieci giorni, o precipitazioni di particolare intensità, intendendo per tali la caduta di acqua pari ad almeno 80 mm di pioggia nelle 72 ore, che in base alla fase fenologica delle colture, abbia causato danni alle produzioni assicurate. Gli effetti di tale evento devono essere riscontrati sulla stessa specie assicurata, su una pluralità di imprese agricole entro un raggio di 3 km insistenti in zone aventi caratteristiche orografiche analoghe. 13

14 DATI AGROMETEOROLOGICI Il superamento dei dati oggettivi previsti nella definizione dell evento ECCESSO DI PIOGGIA sarà verificato con una tolleranza del 30% rispetto ai dati di area di cui sopra in quanto dovrà essere messo in relazione alla fase fenologica ed alla specifica sensibilità delle colture, alle caratteristiche pedoclimatiche degli appezzamenti sinistrati, nonché alle pratiche agronomiche complessivamente praticate. 14

15 PER RIENTRARE IN GARANZIA 3 CONDIZIONI: 1. superamento dei valori oggettivi dei dati meteorologici utilizzati nella definizione degli eventi (causa) 2. danni alle produzioni assicurate (effetto) 3. danni riscontrabili sulla stessa specie in altre aziende entro un raggio di 3 km in zone similari Se non si verificano tutte 3 le condizioni l evento non è in garanzia e quindi l eventuale danno non è indennizzabile. 15

16 ECCESSO DI PIOGGIA FATTORI PREDISPONENTI C L I M A T I C I A G R O N O M I C I Precipitazioni continue Umidità relativa elevata Scarsa ventilazione Temperature basse Grappolo compatto Vegetazione rigogliosa Sensibilità varietale Ristagni idrici Insolazione modesta Acini lesionati Entità della produzione 16

17 SINTOMATOLOGIA DEI DANNI DA ECCESSO DI PIOGGIA A seconda dell epoca in cui si verifica l eccesso di pioggia e della concomitante fase fenologica in atto si hanno: Maggior insorgenza di infezioni fungine precoci (peronospora, botrite); colatura dei fiori; ridotta allegagione; acinellatura; infezioni fungine secondarie (peronospora larvata); spacco degli acini ed insorgenza di marciumi (botrite, marciume acido) Occorre separare le fisiopatie dalle fitopatie: Ai fini liquidativi, si devono considerare solo le fisiopatie, mentre per le fitopatie solamente i marciumi nei 20 giorni prima della raccolta. 17

18 SINTOMATOLOGIE (1) Le fisiopatie indicate (colatura, ridotta allegagione, acinellatura), trascurando le cause di origine genetica che riguardano solo alcuni vitigni particolari (es. Picolit), possono essere causate da: eccessivo vigore del vigneto squilibri nutrizionali (carenze di boro, clorosi ferrica, carenza o eccesso di azoto), virosi condizioni climatiche avverse nella fase di fioritura: eccesso di pioggia (es. nel 2011 a Trento soprattutto su Muller Thurgau) siccità, basse temperature, elevate temperature operazioni mal condotte di sfogliatura precoce. Ne consegue che l attribuzione della perdita di peso solo ad una sola di queste cause, ai fini dell indennizzo, è di difficile 18 determinazione.

19 SINTOMATOLOGIE (2) 19

20 MARCESCENZE (1) Si hanno quando il grappolo comincia a chiudersi (fine giugno-luglio) e particolarmente dalla fase di invaiatura in avanti. Sugli acini colpiti, a partire dalle ferite, dalle lenticelle, dal pedicello, compaiono macchie di color nocciola che poi si estendono a tutta la buccia e alle bacche limitrofe, per ricoprirsi di uno spesso manto di muffa e diventare una massa marcescente. 20

21 Muffa grigia Marciume acido 21

22 MARCESCENZE (2) La perdita effettiva di peso è diversa a seconda che insorga un attacco di muffa grigia, anziché un attacco di marciume acido: in seguito all insorgenza di marciume acido l acino si svuota perdendo il suo peso, in seguito ad un attacco di muffa grigia, la perdita di peso è minore. 22

23 MARCESCENZE (3) Indipendentemente dalla tipologia di marciume presente (anche perché spesso le due manifestazioni si sovrappongono), il viticoltore procede a volte, alla pulizia del grappolo, prima o durante la vendemmia: essa consiste nell eliminazione dei singoli acini, delle parti di grappolo o dell intero grappolo se questo è colpito per la maggior parte degli acini che lo costituiscono. Pertanto può verificarsi che il danno effettivamente subito su alcuni grappoli sia anche superiore al numero degli acini colpiti. 23

24 DEFINIZIONE GELO Abbassamento termico inferiore a 0 C dovuto a presenza di masse d aria fredda. Gli effetti di tale evento devono essere riscontrati sulla stessa specie assicurata, su una pluralità di imprese agricole entro un raggio di 3 km insistenti in zone aventi caratteristiche orografiche analoghe. 24

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27 GELO - FATTORI PREDISPONENTI I danni da gelo sono in genere legati: 1. Cultivar o clone; 2. Stadio di sviluppo; 3. Stato nutritivo; 4. Alla produzione dell anno precedente; 5. Ambiente, posizione del vigneto, esposizione, altitudine ecc; 6. Durata dell evento. 27

28 SINTOMATOLOGIA DEI DANNI DA GELO (2) 1. Nei casi più leggeri si ha un imbrunimento del midollo e dei fasci conduttori nella zona di congiunzione tra la gemma ed il ramo. 2. Nei casi più gravi si ha la necrosi completa dell intera gemma o del germoglio 3. Il danno dipende dal modo in cui si manifesta la gelata: improvvisa oppure progressiva (fenomeno dell indurimento) 28

29 SINTOMATOLOGIA DEI DANNI DA GELO (2) 1. I tralci colpiti si presentano dapprima giallo verdastro poi gradatamente color cannella ed in fine assumono la colorazione bruna. 2. Nei casi di danno più forte, le gemme e i tralci imbruniscono e dissecano rapidamente e completamente. 3. La sezione del tralcio si presenta rugosa e priva di freschezza anziché liscia e umida come nella norma. 29

30 MANIFESTAZIONE DEL DANNO DA GELO (1) 30

31 MANIFESTAZIONE DEL DANNO DA GELO (2) 31

32 MANIFESTAZIONE DEL DANNO DA GELO (3) 32

33 DEFINIZIONE SICCITA Straordinaria carenza di precipitazioni, pari almeno ad un terzo rispetto a quelle normali del periodo, che comporti l abbassamento del contenuto idrico del terreno al di sotto del limite critico di umidità il depauperamento delle fonti di approvvigionamento idrico tale da rendere impossibili anche l attuazione di interventi irrigui di soccorso 2 Tale evento deve provocare effetti determinanti sulla fisiologia delle piante oggetto di assicurazione con conseguente compromissione della produzione assicurata. 3 Gli effetti di tale evento devono essere riscontrati sulla stessa specie assicurata, su una pluralità di imprese agricole entro un raggio di 3 km insistenti in zone aventi caratteristiche orografiche analoghe 33

34 SICCITA - FATTORI PREDISPONENTI CLIMATICI AGRONOMICI Scarse precipitazioni invernali Venti caldi Temperature elevate Umidità relativa dell aria Soleggiamento Sesto d impianto Età del vigneto Portainnesto Cultivar o clone Inerbimento Non lavorazione PEDOLOGICI Esposizione Giacitura Acclività del terreno Granulometria 34

35 SINTOMATOLOGIA DEI DANNI DA SICCITA Germogli Internodi raccorciati Riduzione accrescimento Arresto accrescimento Agostamento precoce Foglie Accartocciamento Clorosi Necrosi margini Filloptosi Grappolo Minor sviluppo Colatura fiori Cascola bacche Modifica rachide / bacca Bacca Ridotto numero e minor sviluppo dei vinaccioli Minor sviluppo Modifica buccia / polpa Modifica vinaccioli / polpa 35

36 SINTOMI SICCITA 36

37 SINTOMI DI SICCITÀ TARDIVA 37

38 EFFETTI DELLA SICCITÀ 38

39 SINTOMI DI SICCITÀ PRECOCE A / B E TARDIVA C 39

40 METODOLOGIA DI STIMA Anche se la perizia definitiva deve essere fatta in prossimità della raccolta, è indispensabile eseguire la perizia preventiva subito dopo la denuncia di danno mirata ad accertare; 1. La corrispondenza fra i dati di denuncia e quelli riscontrati in campagna; 2. Verifica delle condizioni agronomiche dell appezzamento assicurato; 3. Lo stadio fenologico della coltura al momento dell evento; 4. Verifica della risarcibilità dell evento; 5. Verifica della quantità/resa assicurata; 6. Verifica della presenza o meno di danni da eventi non assicurati e/o fitopatie; 7. Acquisizione dei dati necessari alla determinazione della potenzialità produttiva dell annata; 8. Nel caso di danno da gelo la percentuale di gemme schiuse o 40 germogli danneggiati rispetto ai presenti.

41 METODOLOGIA DI STIMA Per tutte le avversita La quantificazione del danno deve avvenire necessariamente nell immediata prossimità della data di inizio della vendemmia e deve riguardare il prodotto del solo vitigno in raccolta. Per esempio il danno da marciume evolve progressivamente se le condizioni climatiche sono favorevoli, ma è altrettanto possibile un suo arresto se le condizioni sono avverse al suo sviluppo. Eventuale emissione di Bollettini di constatazione, sottoscritti dall assicurato al termine delle perizie parziali per ogni vitigno, seguito, al momento della perizia per l ultimo vitigno in raccolta, dall emissione del Bollettino di Campagna definitivo. 41

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43 STIMA DANNO DI QUANTITÀ ECCESSO DI PIOGGIA (1) La stima del danno di quantità causata dai marciumi risulta particolarmente complessa in quanto, al contrario del danno causato dalla grandine, non c è omogeneità all interno del singolo apprezzamento ma ci si trova di fronte a zone di vigneto indenni e altre con danni consistenti. Risulta quindi ancora più determinante che nella stima dei danni da grandine la scelta dei campioni ma ancor di più il numero delle viti campione 43

44 STIMA DANNO DI QUANTITÀ ECCESSO DI PIOGGIA (2) In alcune aree vitivinicole è pratica ordinaria la pulitura del grappolo a seguito dei danni da eccesso di pioggia che viene effettuata prima o durante la vendemmia. In questi casi la stima del danno di quantità deve considerare solo il prodotto effettivamente raccolto secondo la pratica ordinariamente eseguita nella zona. 44

45 STIMA DANNI DI QUANTITA GELO (1) La determinazione della resa per i danni da gelo è abbastanza semplice dato che il gelo comporta quasi sempre la morte dei germogli e la perdita totale del grappolo. 45

46 STIMA DANNI DI QUANTITA GELO (2) Una considerazione a parte meritano i grappoli che dovessero essere portati da tralci ottenuti dalle gemme di controcchio. Le gemme secondarie o di controcchio si sviluppano quasi esclusivamente in caso di mancato sviluppo della gemma principale o a seguito del danneggiamento della stessa; da queste generalmente non si ottiene alcuna produzione in quanto i germogli sono sterili o comunque meno produttivi. In alcuni casi le gemme di controcchio non riescono a produrre alcun germoglio 46

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48 STIMA DANNO DI QUANTITA SICCITA (1) Composizione grappolo Resa del grappolo intero Raspo 4-7 % Acino % In mosto % In vino % Vinaccioli 4 6 % Buccia 8 20 % Polpa % 48

49 STIMA DANNO DI QUANTITA SICCITA (2) Per i grappoli con il 75% od oltre in perdita di peso, il danno deve essere considerato uguale a 100. Nel peso del grappolo è compreso anche quello del rachide, dei vinaccioli e della buccia che incidono mediamente per un 15-20%. Tenendo conto anche che gli acini ormai disidratati non hanno più alcuna resa in mosto, ed addirittura, qualora raccolti e mescolati, reidratandosi assorbono il mosto di quelli buoni, per cui la valutazione di perdita totale è congrua. In genere tali grappoli fortemente danneggiati non vengono raccolti neanche in caso di raccolta meccanica, poiché la macchina non riesce a staccarne gli acini. 49

50 VERIFICA DELLA POTENZIALITÀ PRODUTTIVA DELL ANNATA 50

51 STIMA DEL DANNO DI QUANTITA Scelta di alcune viti che presentano danno medio all interno dell appezzamento, pesatura dei grappoli delle singole viti analizzate 51

52 52

53 STIMA DEL DANNO DI QUANTITÀ (1) Quando ci si trova di fronte a danni molto disomogenei, è preferibile proseguire con la lettura lungo i filari attribuendo ad ogni vite la percentuale di danno o il peso medio della vite, usando la pesata effettuata come analisi di base per tarare l occhio. Con questa metodologia si media la variabilità di danno all interno del vigneto. 53

54 STIMA DEL DANNO DI QUANTITÀ (2) Altra metodologia: Determinazione del grappolo ordinario mediante pesatura di più grappoli normali; Pesatura di singoli grappoli rappresentativi del danno come analisi di base; Lettura della percentuale di danno di tutti i grappoli di una o più viti. Questo metodo può essere applicato nei danni da siccità, danni da eccesso di pioggia e per i danni da gelo quando ci sono grappoli vinificabili ottenuti dalle gemme di controcchio. 54

55 CAMPIONI PER FINI COMPARATIVI 55

56 STIMA DEL DANNO DI QUANTITÀ (1) 56

57 STIMA DEL DANNO DI QUANTITÀ (2) Altra metodologia: Determinazione del peso del grappolo ordinario mediante pesatura dei grappoli di più viti; Conteggio del numero dei grappoli presenti su uno o più ceppi; Determinazione del numero medio di grappoli presenti per ceppo; Calcolo del peso medio/ceppo; Moltiplicazione del peso medio/ ceppo per il numero dei ceppi. Questo metodo risulta particolarmente adatto per la stima dei danni da gelo. 57

58 DANNO DI QUALITÀ ECCESSO DI PIOGGIA (1) Eccesso di pioggia: nei venti giorni precedenti la data di inizio raccolta stabilita dalla cantina sociale di riferimento della zona nel caso di presenza di più cantine, si considera quella con la data di inizio raccolta più tardiva Vale anche per i produttori che vinificano in proprio 58

59 DANNO DI QUALITÀ ECCESSO DI PIOGGIA (2) Gli acini marcescenti raccolti comportano: enzimi, lieviti e batteri che possono portare a ripercussioni gravi a carico della limpidezza, del colore e delle sostanze aromatiche del vino (muffa grigia) batteri acetici che determinano un elevata acidità volatile del mosto ancor prima che inizi la fermentazione (marciume acido) perdita complessiva del grado zuccherino. 59

60 DANNO DI QUALITÀ SICCITA (2) FATTORI QUALITATIVI CONSEGUENTI ALLA SICCITA : 1. Ridotto rapporto vinaccia / succo; 2. Minor tenore di acido malico e tartarico; 3. Ridotto valore di APA (azoto prontamente assimilabile); 4. Elevate concentrazioni zuccherine (siccità tardiva); 5. Aumento del ph. 60

61 DANNO DI QUALITÀ SICCITA 61

62 DANNO DI QUALITÀ SICCITA (1) La perdita di qualità viene calcolata sul prodotto residuo in relazione all effettiva perdita delle caratteristiche organolettiche della produzione, ma è risaputo che la stessa peggiora con l aumentare della perdita di peso, mentre uno stress da siccità moderato, migliora la qualità, particolarmente nelle uve nere, per cui si ritiene che per danni lievi fino al 20 %, il danno stesso non dovrebbe essere riconosciuto. 62

63 DANNO DI QUALITÀ (3): esempio Le cantine, per ogni singolo conferimento analizzano grado zuccherino e sanità del prodotto; questi dati determinano il prezzo di liquidazione. Tabella per la liquidazione di uve (Fonte Cantine Sociali uve merlot) Grado babo Prezzo liquidazione Variazione percentuale 19,8 69, % 17,8 51, % 16,8 (media cantina) 43,327 15,8 35, % 14,8 29, % In presenza di marciumi: declassamento da uva D.O.C. a uva comune A parità di grado (16,8 media cantina) il prezzo di liquidazione passa da 43,327 a 29,993 con un decremento del 33 % 63

64 STIMA DEL DANNO DI QUALITÀ (1) lettura degli acini danneggiati, presenti alla raccolta, su tutti i grappoli di 1 o più viti campione facendo attenzione alla modalità ordinaria di raccolta (pulitura o meno dell uva) si leggono tutti gli acini danneggiati indipendentemente dalla entità del danno la percentuale del danno di qualità da applicare sul prodotto residuo si propone alla metà degli acini danneggiati fino ad un massimo del 50%) da correggere eventualmente, in più o meno, in base ai parametri contrattuali previsti Per danni da eccesso di pioggia (marcescenza) la percentuale si propone pari alla percentuale di acini danneggiati nel danno da siccità la percentuale di acini danneggiati è pari al 100% del grappolo; la stima del danno di qualità deve tener conto prioritariamente degli altri parametri contrattuali previsti 64

65 STIMA DEL DANNO DI QUALITÀ (2) 65

66 STIMA DEL DANNO DI QUALITÀ (3) 66

67 DETERMINAZIONE DANNO TOTALE DANNO TOTALE = (Quantità + Qualità ove prevista) _ Eventuale Anterischio 67

68 Cesar GRAZIE DELL ATTENZIONE 68

I CONTENUTI DELLA PRESENTAZIONE SONO STATI ELABORATI DAL GRUPPO DI LAVORO COSTITUITO DA : Balduzzi Giancarlo, Fratini Paolo, Gianesini Stefano,

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