LABORATORIO DI COMUNICAZIONE VISIVA PER IL TERRITORIO
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- Massimo Ladislao Abate
- 7 anni fa
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1 Se c è chiasso e non riusciamo ad ascoltare ciò che ci interessa, ci innervosiamo. Questo accade perchè l uomo, solitamente, riesce a concentrarsi su un solo oggetto alla volta. Nel caso della vista, questo fenomeno di sensazione selettiva è piuttosto forte. Se guardiamo figure in primo piano non possiamo contemporaneamente mettere a fuoco le figure in fondo.
2 Le parti a fuoco dell immagine sono percepite come protagoniste del messaggio, sono la figura, le altre fanno da quinta, da background, sono lo sfondo. L uomo quindi isola la figura dallo sfondo.
3 Situazioni di ambiguità, in cui appaiono più figure rilevanti contemporaneamente, possono generare un CAOS PERCETTIVO Allo stesso modo, situazioni in cui la figura si con-fonde con lo sfondo possono causare cattive interpretazioni del reale.
4 La confusione è la peggior nemica della comunicazione visiva, da fuggire, quasi sempre, con ogni mezzo. Bisogna dire una sola cosa alla volta, con chiarezza e forza.
5 Ma quali sono le condizioni che ci permettono di leggere un soggetto come figura anzichè come sfondo? 1. L AREA PICCOLA Tendiamo a percepire come figura l area più piccola
6 2. L AREA CHIUSA Percepiamo come figura l area chiusa circondata dalle altre.
7 3. IL CONTORNO CONVESSO Percepiamo come figura quella con il contorno convesso, anche invertendo i colori la percezione non cambia.
8 4. LA LARGHEZZA COSTANTE Le aree con larghezza costante tendono ad essere interpretate come figure.
9 5. LA SIMMETRIA Le aree simmetriche, in nero, ci appaiono come figure anche se prive di significato specifico.
10 6. LA DIREZIONE Le linee orientate secondo la verticale o l orizzontale tendono ad essere lette come figure.
11 7. LA ZONA BASSA L area che sta nella parte inferiore del campo viene interpretata come figura.
12 Questi princìpi in base a cui percepiamo le forme sono legati al nostro rapporto con il mondo fisico, all essere noi abitanti della terra, condizionati, ad esempio, dalla forza di gravità. Tendiamo per questi motivi a selezionare come figura quelle forme che sono in equilibrio, che hanno princìpi di regolarità, che sentiamo come piene, perchè ci trasmettono sicurezza.
13 LE FIGURE AMBIGUE Sono considerate ambigue le figure che possono essere interpretate dal nostro sistema percettivo in due modi diversi, perchè si verifica al loro interno un alternanza tra figura e sfondo. Abbiamo visto come percepire la figura o lo sfondo sia il risultato di alcuni semplici princìpi analizzati dagli psicologi della Gestalt. Alcune volte però, la nostra mente si può trovare in difficoltà nella scelta del principio giusto di lettura. Per questo finisce spesso col cercare un compromesso tra le varie soluzioni possibili. In questi casi la lettura della figura e del fondo possono alternarsi vicendevolmente.
14 Suocera e nuora
15 Coppa di Rubin
16 LA FORMA è una superficie, o meglio uno spazio (astrazione di un concetto illimitato) delimitato da un perimetro. Le forme si dividono in:
17 FORMA ORGANICA che appartiene alla natura. FORMA GEOMETRICA che deriva da una costruzione razionale.
18 L immagine di una forma organica conosciuta può costituire il supporto delle varie sensazioni da noi sperimentate nella realtà. Sensazioni che diventano ricordi di colore, di materia, e si amalgano in un unico ricordo visivo. Una forma organica assume dei significati diversi per ognuno di noi.
19 Le forme geometriche sono l opposto, perchè sono astratte, cioè non riconducibili alla realtà. Esse trasformano i concetti geometrici in forme materiali. Hanno una loro dimensione reale e favoriscono una percezione immediata. In qualsiasi momento, però, è possibile modificarne le caratteristiche per ottenere nuovi rapporti e significati.
20 Ad esempio, consideriamo un semplice cubo: se lo elaboriamo aggiungendo altri segni geometrici, siamo sempre in grado di leggerlo e di riconoscerlo come forma reale, ma con significato differente.
21 Anche le forme organiche sono costituite da forme geometriche. Attraverso un processo di crescita e tramite aggregazioni ed adattamenti successivi, andranno a formare le strutture naturali, così come noi le percepiamo. Una forma diventa figura nel momento in cui il profilo che la contorna la fa diventare immagine su di uno sfondo.
22 Se consideriamo l apporto psicologico della percezione, è inevitabile che la forma abbia la possibilità di provocare emozioni. IL QUADRATO In un campo quadrato nessuna forza prevale sull altra, perchè tutti gli elementi che lo caratterizzano sono uguali. Il quadrato è statico, equilibrato, simmetrico, e dà il senso di perfezione ideale, di severa classicità e nobiltà. È il simbolo della volontà, della robustezza e della solidità; è fermo, forte e resistente.
23 IL RETTANGOLO Il rettangolo ha una struttura analoga a quella del quadrato. Importante è la sua disposizione nello spazio: se, ad esempio, è posto in orizzontale, dà una sensazione di stabilità. Se, al contrario, in verticale, diventa più dinamico e ci dà un senso di eleganza e distinzione.
24 IL TRIANGOLO Nel triangolo lo scheletro strutturale è formato da tre mediane e dal baricentro (il loro punto d incontro). Nel triangolo equilatero il baricentro rappresenta il centro percettivo. Nel triangolo convive un gioco di forze che determina una percezione visiva di solidità e dinamicità al tempo stesso. Il triangolo equilatero dà un grande senso di equilibrio e di essenzialità. Quello isoscele, per la sua accentuata verticalità, evoca il movimento, la volontà, l evoluzione. Il triangolo rovesciato indica instabilità, ma anche azione, un qualcosa che ci sta per cadere addosso, un offesa.
25 IL PENTAGONO Ci appare libero, capriccioso, perchè è senza parallelismi, e le sue tensioni interne si sviluppano sulle diagonali.
26 L ESAGONO L esagono è, per la sua simmetria, statico e metodico.
27 IL CERCHIO Il cerchio è la forma perfetta, composta. Rispetto al quadrato è più armonico, più dinamico, in equilibrio attivo. Nel cerchio le forze dinamiche che si irradiano simmetricamente in tutte le direzioni, dall interno e dall esterno, si compensano vicendevolmente.
28 IL CAMPO Lo spazio è il luogo dove vivono e si organizzano i segni. Quando si parla di spazio, s intende generalmente uno spazio illimitato. Lo spazio chiuso, delimitato da un perimetro, prende invece il nome di campo. In grafica, si chiama spazio-formato quello determinato da misure prestabilite. Nello spazio-formato quindi si possono anche creare degli aspetti illusori di profondità. La finalità della comunicazione visiva è quella di attirare e guidare la percezione dell osservatore in aree prestabilite del campo visivo.
29 Tutto ciò è reso possibile dall interazione delle forze e delle strutture poste al suo interno. La struttura ora viene vista in una prospettiva più ampia, perchè si trasforma in una vera e propria disciplina che regola la disposizione delle figure, le ordina secondo degli schemi prestabiliti e organizza i rapporti interni di ogni progetto grafico. Il campo è uno spazio che al suo interno presenta delle caratteristiche costanti. Al suo interno possono essere effettuate determinate operazioni e determinate attività.
30 LA COMPOSIZIONE È il disporre diversi elementi in uno spazio-formato, in modo tale da creare un insieme organico e armonico, finalizzato ad un preciso scopo, secondo criteri tecnici (geometrici o gestaltici) e personali (creatività e sensibilità). Quando scriviamo o parliamo, ordiniamo e raggruppiamo delle parole in maniera da ottenere una frase logica e di senso compiuto. Altrettanto avviene quando diamo vita ad un immagine che rappresenta un insieme di segni, di forme, di colori strutturati tra loro.
31 Nel campo grafico fare una composizione significa anche creare una gerarchia tra i diversi elementi, cioè stabilire un percorso visivo che guidi l occhio dell osservatore verso alcuni punti più importanti e significativi della composizione. La lettura deve essere semplice ed immediata, ma soprattutto funzionale in modo che il messaggio che l immagine racchiude sia inequivocabile.
32 I principi fondamentali della composizione sono: L EQUILIBRIO Si ha quando all interno del campo gli elementi sono tra loro percettivamente stabili, cioè si compensano a vicenda per forma, colore, ecc.. Ricordiamo a questo prorposito che ogni elemento, preso da solo, non ha equilibrio. L equilibrio va ricercato nel contesto dell intera immagine, tra i vari elementi che la compongono.
33 IL PESO È la capacità di attirare l attenzione dell osservatore in un punto preciso dell immagine. Si può determinare con il colore, con la dimensione e con la posizione di un elemento all interno della composizione stessa.
34 IL RITMO Si crea con la successione, a intervalli regolari, del motivo-modulo. Il ritmo può essere: lineare, uniforme, alternato, crescente o decrescente. Nella composizione il ritmo può essere dato anche dal colore.
35 LA SIMMETRIA È la corrispondente tra le parti di un insieme. La troviamo sia in natura sia nelle opere dell uomo. A seconda della posizione in cui si realizza, può essere: - bilaterale, quando gli elementi si dispongono specularmente rispetto all asse - lineare, quando il motivo viene spostato in spazi successivi, secondo una retta immaginaria - centrale, quando è basata sul principio della rotazione, con gli elementi che si dispongono simmetricamente rispetto al punto nodale.
36 IL MOVIMENTO Dato che un immagine è sempre statica, il movimento può essere soltanto virtuale, ossia percepito come fenomeno illusorio. Può essere ottenuto tramite una serie di fattori quali le linee oblique, la scia, la convergenza di linee, l utilizzo di forme appuntite,..
37 IL COLORE È un elemento fondamentale del codice visivo che facilita la percezione della realtà. Affronteremo il colore sotto l aspetto fisico, estetico e comunicativo. In ogni immagine il colore è l elemento che spesso cattura per primo la nostra attenzione, evocando in noi sensazioni ed emozioni. Nella realtà che ci circonda ci aiuta a capire meglio le forme, i contorni degli oggetti e le loro caratteristiche.
38 IL COLORE E LA LUCE I raggi di luce sono radiazioni elettromagnetiche che si espandono nel vuoto ad una velocità di circa km al secondo. Ciascun raggio di luce solare è a sua volta composto da onde luminose che vibrano a differenti ampiezze. Nel 1676 Isaac Newton fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo, dimostrando come i raggi di luce possono essere scomposti in colori dello spettro solare: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto.
39 I colori nascono da onde luminose che sono un tipo particolare di onde elettromagnetiche. Ogni colore dello spettro ha una propria lunghezza d onda e può essere determinato in maniera esatta sulla base di due fattori: la lunghezza, appunto, e la frequenza d onda. I colori che derivano dalla scomposizione di un raggio di luce bianca sono considerati puri perchè sono suddivisi ulteriormente attraverso nuovi passaggi nel prisma. Nella realtà, però, i colori dello spettro solare si mescolano gradualmente tra loro, dando vita a tanti colori intermedi di difficile classificazione, per cui spesso si dice rosso scuro, giallo chiaro,..
40 La percezione del colore trae origine dalla luce bianca che colpisce la superficie degli oggetti. Le superfici, infatti, hanno la proprietà di riflettere parte della luce che ricevono e di trattenere, invece, alcune frequenze luminose. Sono proprio queste frequenze luminose a determinare il colore dell oggetto. Ad esempio, la superficie di un vaso è rossa quando assorbe tutti gli altri colori e riflette solo i colori che formano il rosso. Una superficie è bianca quando riflette tutte le radiazioni che riceve, è invece nera quando le assorbe tutte.
41 Il grafico, l artista, non può però utilizzare i raggi di luce colorata. Deve far uso di colori pigmento, cioè di sostanze colorate mescolate con leganti. I colori pigmento primari (puri, perchè non si ottengono per mescolanza) sono: - il giallo cadmio chiaro - il rosso magenta - l azzurro cyan
42 Sommando a due a due questi colori si ottengono i secondari: - il viola - il verde - l arancio Se si sovrappongono tutti e tre i colori fondamentali, si ottiene un colore tendente al nero (in quanto si sottrae luminosità). Questo procedimento si definisce sottrattivo.
43 LA TEORIA STRUTTURALE DEL COLORE Questa teoria studia le leggi degli effetti cromatici, come vengono percepiti dall occhio umano. Unendo colori diversi tra loro, i nostri occhi percepiscono effetti cromatici molto vari. Infatti la nostra percezione visiva è in grado di distinguere le più piccole variazioni tonali. A scoprire questo fenomeno fu Johannes Itten ( ), studioso dell arte e della comunicazione visiva, che ideò il cerchio cromatico a dodici settori, per lo studio dei colori e dei loro effetti percettivi.
44 Nel cerchio cromatico il triangolo equilatero al centro della figura contiene i tre colori primari: - rosso magenta - giallo cadmio chiaro - blu cyan. Sui triangoli esterni troviamo i colori secondari, ottenuti dalla mescolanza di coppie di colori primari: - blu + giallo = verde - giallo + rosso = arancio - blu +rosso = viola
45 Nell anello esterno sono collocati i colori primari alternati ai secondari e ai terziari. I colori terziari si ottengono mescolando un colore primario col secondario adiacente: - giallo + arancio = giallo arancio - rosso + arancio = rosso arancio - rosso + viola = rosso viola -..
46 I colori complementari sono coppie di colori opposti: - giallo e viola (rosso+blu) - rosso e verde (giallo+blu) - blu e arancio (rosso+giallo) Un colore è definito opposto, e quindi complementare ad un altro, quando non ne contiene alcuna traccia. Per ogni colore esiste un solo complementare e due colori complementari mescolati tra loro danno un grigio-nero neutro.
47 LA PERCEZIONE DEL COLORE È caratterizzata da tre variabili fondamentali: - tono - chiarezza - saturazione Il tono o tinta è il colore vero e proprio dell oggetto, per cui lo classifichiamo come rosso, blu, verde,..
48 La chiarezza di un colore dipende dalla sensazione di maggiore o minore luminosità prodotta dall osservazione di un colore rispetto ad un altro. Il celeste, ad esempio, ha una chiarezza maggiore del blu perchè contiene il bianco.
49 La saturazione o purezza si ha quando un colore non contiene nessuna parte di nero o di bianco. La massima purezza si ha nei colori dello spettro solare.
50 Nella realizzazione di elaborati dove entra in gioco il colore bisogna ricordarsi che essi non vengono percepiti isolatamente, ma nell insieme dei loro rapporti. Per questo, se si vuole creare armonia occorre utilizzare colori analoghi, cioè vicini sulla ruota dei colori (come, ad esempio, i blu e i verdi). Per aumentare la tensione e la vitalità occorre utilizzare colori contrastanti, cioè opposti alla ruota dei colori, come, ad esempio, il giallo e il viola. Dalla scelta delle armonie o dei contrasti dipende buona parte dell esito di una comunicazione.
51 I CONTRASTI CROMATICI Secondo Itten i tipi di contrasto sono sette: 1. CONTRASTO DI COLORI PURI È il più semplice e si ottiene accostando tra loro dei colori saturi. L effetto maggiore di vivacità si ha accostando i tre colori fondamentali.
52 2. CONTRASTO DI COLORI CHIARI O SCURI Chiaro e scuro, giorno e notte, luce e buio sono contrasti molto importanti per l uomo. Nell arte, il contrasto più netto si ottiene utilizzando colori con scala tonale opposta, come il bianco e il nero. Contrasti più attenuati si hanno, invece, mescolando un qualsiasi colore col bianco o col nero, e si generano, così, delle gradazioni che rendono il colore più chiaro o più scuro.
53 3. CONTRASTO DI COLORI COMPLEMENTARI Si ha accostando due colori complementari che, essendo opposti tra loro, si esaltano a vicenda. Se consideriamo la coppia formata da giallo e viola, il contrasto viene esaltato anche dal contrasto chiaroscurale. Il rosso ed il verde presentano lo stesso grado di luminosità, quindi c è più equilibrio. Per il blu e l arancio, l effetto è rafforzato dal contrasto tra un colore caldo ed uno freddo.
54 4. CONTRASTO DI QUALITÀ Si verifica accostando dei colori con diversa luminosità. Il massimo contrasto si ha accostando dei colori saturi con dei colori smorti e offuscati.
55 5. CONTRASTO DI QUANTITÀ Si basa sui rapporti che intercorrono tra le superfici cromatiche e la loro luminosità. Per avere equilibrio tra due colori è necessario proporzionare la superficie a seconda del diverso grado di luminosità dei vari colori. In particolare, un colore molto luminoso dovrà occupare una superficie più piccola rispetto ad uno con minore luminosità.
56 6. CONTRASTO DI SIMULTANEITÀ Si ha quando l occhio, in alcuni contesti, guardando un colore, ne percepisce simultaneamente il complementare, anche se non esiste nella realtà. Il colore che si legge simultaneamente esiste solo nella percezione cromatica. Gli effetti sono maggiori se l osservazione del colore reale è prolungata o se si tratta di un colore luminoso.
57 7. CONTRASTO DI COLORI CALDI E FREDDI Si considerano colori caldi: il rosso, il giallo, il bruno e l arancio, cioè tutti i colori che si possono associare alla luce solare o al fuoco, e che danno una sensazione di calore. Si considerano freddi tutti i colori che si associano all acqua e alla luce lunare: il verde, l azzurro, il viola tenue e tutte le tonalità del blu. Ogni colore può diventare più caldo con l aggiunta del giallo o del rosso, e può parimenti diventare freddo col bianco o il blu.
58 Il contrasto si crea accostando un colore che dà la sensazione di caldo con un altro che dà la sensazione di freddo.
59 IL COLORE E LA PSICOLOGIA Proprio come le parole, il colore ci parla. I colori raggiungono la loro espressione solo se posti in relazione ad altri colori. Il colore può assumere diversi significati: vitalità, tristezza, gioia, angoscia,.. Spetta a noi utilizzare il colore con competenza, per ottenere una comunicazione chiara e precisa, ricordando sempre che abusare spesso significa perdere l impatto visivo. I colori hanno associazioni simboliche legate alle diverse culture, alle varie epoche storiche e alle innumerevoli realtà locali. Per definire il significato simbolico di un colore è quindi indispensabile conoscere il contesto culturale e storico in cui esso viene fruito.
60 Così come non è possibile immaginare una realtà senza colori, non si può fare a meno di pensare al colore quando si parla di comunicazione, perchè le sensazioni che ci procurano i colori non sono determinate soltanto dalla reazione dei nostri occhi a particolari stimoli provenienti dalla realtà, ma derivano dal nostro rapporto col mondo, che noi possiamo conoscere soltanto attraverso la luce, e quindi attraverso i colori.
61 Esaminiamo il significato psicologico dei diversi colori: I COLORI CALDI In genere comunicano una propensione al dialogo, l apertura verso l esterno, l accoglienza, l ottimismo e la vivacità. Il rosso è un colore stimolante ed eccitante, il colore del sangue, del fuoco, ha un legame con la collera, la rabbia, la distruzione. Simboleggia il potere, la passione, la sessualità.
62 Il giallo è un colore che dà il senso della luminosità, della gioia e dell allegria. È il colore dell intelletto e dell elevazione, attribuito al sole, all oro. Dà sensazione di entusiasmo ed ottimismo; è efficace negli stati depressivi. L arancione unisce l energia fisica a quella mentale, nasce dalla mescolanza del rosso e del giallo. È un colore caldo che dà sensazioni di gioia e benessere. È il colore delle idee e dell entusiasmo.
63 I COLORI FREDDI Non sono di impatto come quelli caldi. Sono adatti ad una comunicazione non immediata, ma duratura e convincente. Il verde calma, rilassa il corpo e la mente. È mutevole e può avere tante sfumature; è il colore della giovinezza, della crescita e della speranza. Il blu è il colore della meditazione, della calma e della verità; è rilassante, stimola la creatività. La scelta del blu indica il bisogno di distacco, ma anche di eleganza e di elevazione spirituale.
64 L indaco è un colore che nasce dalla combinazione del blu col violetto. Tonico e rinfrescante, favorisce l astrazione nel pensiero e ha potere anestetizzante nelle terapie contro il dolore. Riesce a coinvolgere tutti i sensi. Il violetto è il colore della trasformazione, della trascendenza, è la fusione e l unione degli opposti. È il colore del magico e del fascino erotico, modera e attenua l ira.
65 Da questa breve rassegna ci rendiamo conto che i colori possono favorire emozioni o frenarle. Ogni colore ha un significato preciso ed universale, un significato obiettivo: la percezione cromatica è la stessa per tutti e in tutte le culture. Ciò che varia è la valutazione data dal singolo a questa percezione, il suo accettarla o rifiutarla. È infatti proprio l accettazione o il rifiuto del significato psicologico del colore che permette di ricercare attraverso il test la personalità dell individuo. Max Luscher
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