MODULO FORMATIVO: Il lavoro di rete e la violenza contro le donne L approccio strategico del lavoro di rete
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- Alfonsina Belloni
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1 MODULO FORMATIVO: Il lavoro di rete e la violenza contro le donne L approccio strategico del lavoro di rete Progetto Fare Rete: Potenziamento e avvio di Reti Antiviolenza in Sicilia Unità didattica sulla metodologia del lavoro in rete DOCENTE: Maria Grazia Patronaggio Onlus da M.G. Patronaggio 1
2 La crisi delle professioni di aiuto vede il superamento dell immagine dell operatore sociale come colui che risolve in maniera deterministica una problema o un disagio sociale di un ipotetico utente. Per approccio deterministico si intende l idea che dato un problema vi sia una causa e una soluzione. Ciò non è vero in quanto una contigenza così lineare difficilmente si incontra nel lavoro sociale dove sia il problema che le cause possono essere complesse e le soluzioni difficili da identificare ed attuare. All approccio deterministico del lavoro sociale se ne contrappone un altro: l approccio strategico del lavoro di rete. Onlus da M.G. Patronaggio 2
3 Nell approccio di rete con azioni relativamente semplici e con competenze prevalentemente di tipo organizzativo, che si aggiungono alle competenze professionali dell operatore operatore/trice, si da impulso alle risorse, alle energie, alle professionalità,, in poche parole a tutto ciò che serve per realizzare e mettere insieme ogni tassello di cui ogni singola microsoluzione si compone. L interdipendenza tra le parti fa si che il sistema raggiunga un equilibrio che può essere una soluzione o una parziale soluzione ma che comunque è qualcosa di diverso rispetto al problema iniziale da cui si è partiti. Onlus da M.G. Patronaggio 3
4 L approccio di rete porta a: - superare molte antinomie concettuali da sempre legate al lavoro sociale: pubblico/privato, formale/informale, risorse tecniche/risorse umane, operatori professionali/operatopri operatopri volontari ecc. - alla responsabilizzazione dell utenza, non più vista come bersaglio di risorse o interventi professionali ma come soggetti capaci di fare e di contribuire alla costruzione di una soluzione di uscita dalla situazione di disagio - al superamento dell approccio medico-sanitario rispetto a problemi che sono anche sociali. Onlus da M.G. Patronaggio 4
5 Fabio Folgheraiter colloca gli interventi di rete a differenti livelli che possono incrociarsi o moltiplicarsi: - fra l operatore l e le reti primarie esistenti ( la famiglia, gli amici, il vicinato ecc.), - fra persone o nuclei familiari con analoghi problemi ( gruppi di auto/mutuo aiuto), - fra vicini, soprattutto per le relazioni di cura (rete di quartiere), - fra volontari quando l intervento l di rete coinvolge persone motivate ad assumere verso di sés in forma continuativa e strutturata problemi di altri. Onlus da M.G. Patronaggio 5
6 - fra operatori all interno dello stesso servizio, - fra operatori di diversi servizi con diversa estrazione professionale, si tratta di relazioni finalizzate al reciproco sostegno fra operatori sociali, al fine di rilanciare la loro forza individuale. Gli incontri assicurano un miglior coordinamento dei fra i vari servizi ( fra i servizi pubblici tra di loro, fra i servizi privati e quelli pubblici, e fra i servizi privati tra di loro). Onlus da M.G. Patronaggio 6
7 - fra leader comunitari, operatori professionali, servizi formali, Onlus da M.G. Patronaggio 7
8 I disagi che vengono subiti da singole persone, adulti e minori, da operatori sociali o sanitari (che lo vivono per induzione perché di quel disagio devono occuparsi nello svolgimento della loro professione) possono non essere avvertite dalla società in cui vivono come problema sociale ( perché sono poche le persone che vivono quel disagio o perché la cultura o le abitudini sociali coprono la percezione di quel problema). Onlus da M.G. Patronaggio 8
9 Quando il disagio delle singole persone emerge come problema collettivo, diventa problema di un intera comunità che dovrà reagire e farvi fronte. Di una comunità fanno parte i servizi sociali o sanitari, sia pubblici che privati,, o di protezione e i decisori di politica locale cui compete per loro mandato la lotta formale a problemi specifici. In questo caso l approccio di rete può rinnovare gli interventi nella comunità innescando canali ( le relazioni) attraverso cui scambi di risorse non solo economiche ma anche umane si possono avviare e consolidare in vere reti istituzionali organizzate (o reti interorganizzative). Questo lavoro di rete può esplicarsi nell azione di pressione sui servizi formali,, per una loro nascita o modificazione o un lavoro di imput sulle politiche locali,, o per la soluzione di problemi specifici che riguardano la comunità. Onlus da M.G. Patronaggio 9
10 L importanza dell approccio di rete nella lotta alla violenza di genere Come dimostrano i dati di ricerche e studi condotti al livello mondiale (ONU, OMS), nazionale e locale ( ricerca Istat e Urban) ) la violenza contro le donne è ormai riconosciuta come problema politico e sociale al di là delle differenze geografiche, religiose politiche. Onlus da M.G. Patronaggio 10
11 Nel 2002 una raccomandazione ( Rec(2002)5 del Comitato dei ministri del Consiglio d Europa agli stati membri sulla protezione delle donne dalla violenza afferma che è responsabilità ed interesse degli Stati, che dovranno farne una priorità delle loro politiche nazionali, garantire alle donne il diritto di non subire alcuna violenza, di qualsiasi natura e chiuque ne sia l autore. E individua, altersì, tra le misure generali che ogni stato membro dovrebbe promuovere la cooperazione fra i servizi di polizia, sanitari e sociali ed il sistema giudiziario affinchè agiscano in coordinamento; ; e incoraggiare e sostenere la creazione di una rete di organizzazioni non governative che partecipino ad azioni coordinate. Onlus da M.G. Patronaggio 11
12 Questa raccomandazione adottata dai ministri di 44 stati membri, ancorchè non obbligatoria per i governi degli stati membri, è un testo di grande interesse, perché accoglie non solo le dichiarazioni e le indicazioni degli organismi internazionali sul tema,, ma anche gli insegnamenti che provengono dalle esperienze realizzate dal movimento delle donne a livello europeo al fine di individuare misure efficaci per prevenire e trattare e contrastare il fenomeno suggerendo il potenziamento di interventi di sistema e la messa a punto di piani di azione nazionali di lotta alla violenza alle donne da strutturare in collaborazione con le associazioni femminili che lavorano attivamente sul tema. Onlus da M.G. Patronaggio 12
13 Il progetto rete antiviolenza tra le città Urban Italia, realizzato in due fasi in 26 città italiane con il coordinamento del DPO, ha sperimentato la possibilità di avviare reti locali per far fronte al fenomeno della violenza contro le donne. Si sono realizzate azioni di sensibilizzazione, scambio, analisi di pratiche formazione degli operatori/trici, così da produrre un linguaggio comune,, un miglioramento delle competenze,, un interconnessione tra le risorse locali, una condivisione delle metodologie d intervento nell ottica di facilitare l accesso delle donne ai servizi che in quel determinato territorio entrano in contatto con le donne vittime di violenza sia nella fase dell emergenza (ospedali, servizi sanitari forze dell ordine ordine) che nella fase del sostegno e dell accompagnamento all uscita dalla violenza (centri antiviolenza, servizi sociali,, case rifugio ecc.) Onlus da M.G. Patronaggio 13
14 L esperienza fatta con Urban conferma l'esperienza realizzata dagli altri paesi europei e cioè che l attivazione di una rete antiviolenza permette di raggiungere risultati su due livelli: - da una parte attiva una forma di collaborazione tra i centri ed i servizi del territorio deputati ad intervenire a sostegno alle donne vittime di violenza e dei loro figli/e, divenendo un importante risorsa e creando un fronte compatto contro il fenomeno; - dall altra altra la cooperazione tra le agenzie è fonte di iniziative di prevenzione e di contrasto al fenomeno della violenza di genere. Onlus da M.G. Patronaggio 14
15 Le azioni di contrasto della violenza alle donne divengono immediatamente efficaci se inserite in un contesto di integrazione interistituzionale e di lavoro di rete. I servizi da coinvolgere nelle reti locali sono: i centri antiviolenza e le case rifugio, i servizi sociali territoriali, i servizi sanitari e gli ospedali, le forze dell ordine, i tribunali ordinari e per i minorenni, i servizi educativi e scolastici. Onlus da M.G. Patronaggio 15
16 Gli elementi chiave della costruzione di una rete sono la conoscenza e la progettazione partecipata. interpretazione. La conoscenza comporta : Raccolta,, lettura ed analisi delle domande di aiuto delle donne che si rivolgono a: centro antiviolenza, servizi sanitari ed ospedali, servizi sociali, forze dell ordine. Ciò implica: 1-Predisposizione indicatori e strumenti di rilevazione 2-Assunzione delle decisioni e delle procedure necessarie alla loro adozione da parte degli organismi coinvolti nella rete locale. 3-La condivisione dei dati e la loro comune interpretazione. Onlus da M.G. Patronaggio 16
17 - Analisi delle difficoltà incontrate nel costruire progetti individuali di uscita dalla violenza sia nei casi di emergenza che nei percorsi. -VerificaVerifica delle condizioni di intervento nei singoli organismi e messa a punto di procedure integrate (anche( se non formalizzati,, ma operativi e valutatabili) - Verifica delle competenze e dei bisogni formativi,, per mettere a punto strumenti e momenti di sensibilizzazione, informazione e formazione, rivolti al maggior numero di operatori/trici dei singoli enti. - Verifica sulla volontà e sulle politiche interne ai singoli organismi,, per produrre un azione condivisa e partecipata dai decisori degli enti coinvolti. Onlus da M.G. Patronaggio 17
18 La progettazione partecipata comporta Definizione di obiettivi comuni e condivisi. Che implica: Condivisione di valori e di approcci Capacità di gestione del conflitto Avvio di un processo di visione comune Onlus da M.G. Patronaggio 18
19 Attivazione di un percorso che porti alla formalizzazione della rete ed alla adesione degli enti partecipanti(protocollo di Intesa) Strutturazione e scelta del coordinamento del gruppo (organismo, ruolo e funzioni) e dei piani di visibilità della rete. Organizzazione delle valutazioni e dei momenti di progettazione comune (periodicità e metodi). Verifica delle risorse umane ed economiche disponibili ed attivabili. Onlus da M.G. Patronaggio 19
20 Una strategia coerente sostiene lo sviluppo di gruppo di lavoro multiprofessionali e la loro capacità di affrontare i singoli casi di violenza di genere in modo sistematico e coordinato. Onlus da M.G. Patronaggio 20
21 Consigli utili I rapporti di collaborazione possono essere creati quando si fanno incontri e discussioni con i professionisti provenienti da diversi servizi, organizzandoli in uno o due gruppi (piccoli) per volta. Nei gruppi grandi la fiducia può richiedere molto tempo. Questo metodo richiede tempo ma può essere la base per una collaborazione efficace. Onlus da M.G. Patronaggio 21
22 Dei piccoli incontri all inizio possono essere seguiti da incontri con tutti i professionisti / le autorità,, e in seguito agli incontri possono essere definiti i gruppi professionali chiave, i loro ruoli e responsabilità, come anche una persona responsabile del coordinamento. Onlus da M.G. Patronaggio 22
23 E' possibile creare un gruppo di lavoro di coordinatori e definire i ruoli nel gruppo di rete più ampio. Il gruppo di lavoro dei coordinatori si incontra regolarmente e più frequentemente del gruppo di rete più ampio. Questo può essere un metodo utile se il lavoro di rete è nuovo in una comunità oppure sconosciuto ai servizi, se non ci sono attività di collaborazione tra i servizi oppure se ci sono problemi tra diverse autorità legati al potere. Onlus da M.G. Patronaggio 23
24 Le alleanze di collaborazione devono avere delle delegazioni di collegamento con rappresentanti di tutte le istituzioni responsabili - La cooperazione deve essere stabilita in modo vincolante.se non è così, spesso rimane una semplice dichiarazione di intenti e di buona volontà. - E fondamentale che la cooperazione sia desiderata attivamente e non soltanto tollerata. -C è bisogno di procedure, protocolli e regolamenti tra istituzioni Onlus da M.G. Patronaggio 24
25 Il successo delle alleanze di collaborazione dipende dall impegno dei singoli esperti, dalle politiche delle istituzioni, dalla volontà politica di promuovere cambiamenti sociali e di fornire le risorse necessarie. E E utile il contributo di una persona indipendente o di un gruppo che coordini gli incontri, trasmetta le informazioni, mandi gli inviti e annoti i verbali delle riunioni. Onlus da M.G. Patronaggio 25
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