16 Aprile Corso di Geologia e Litologia
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- Massimo Paoletti
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1 16 Aprile 2008 Corso di Geologia e Litologia Dr. Andrea Berlusconi Dipartimento di Scienze Chimiche e Ambientali Università degli Studi dell'insubria via Lucini 3, 22100, Como, Italy mailto: andrea.berlusconi@uninsubria.it Mobile phone:
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3 1) Introduzione 2) Stratigrafia 3) Elementi tettonici 4) Indagini in corso di svolgimento
4 PARTE PRIMA - INTRODUZIONE
5 Caso pratico e didattico per stratigrafia e tettonica Particolarità strutturale Lavori ed analisi in corso di svolgimento
6 Circa 10 km a sud di Brescia Pianura padana Alpi ed Appennini in collisione Uno dei cosiddetti rilievi isolati
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8 5 km ca
9 MONTE NETTO DI CAPRIANO DEL COLLE
10 BRESCIA CASTENEDOLO E CILIVERGHE
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12 Cava di argilla presente da lungo tempo Proprietà dei F.lli Danesi Materiale utilizzato per produrre mattoni Apertura di un nuovo fronte di cava nel 2006 Previsto l inizio di lavori di ampliamento per i prossimi mesi
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14 Attività neotettonica dell area pedemontana già evidenziata in passato Revisione con approccio moderno dei numerosi dati a disposizione
15 Forti terremoti medievali: - intensità in grado di dare effetti sull ambiente Quindi, ricerca volta all individuazione di questi effetti
16 LUOGO CHIAVE per lo studio di attività neotettonica Analisi stratigrafiche e geomorfologiche
17 Morfologia controllata da pieghe e faglie
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19 PARTE SECONDA - STRATIGRAFIA
20 Area di Capriano del Colle MAI GLACIALIZZATA
21 LAGO D ISEOD LAGO DI GARDA
22 Principi fondamentali della stratigrafia: - principio di sovrapposizione - orizzontalità originaria - legge di Walther
23 PIANA FLUVIOGLACIALE (Pleistocene medio-superiore) Modellata dalle acque di fusione dei ghiacciai Materiale trasportato in seguito all erosione
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25 Deposizione di sabbia e ghiaia in prossimità del ghiacciaio Sedimenti più fini all aumentare della distanza Distinzione visibile anche all interno dei depositi più grossolani (ghiaie)
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27 Depositi caotici o stratificati Ben arrotondati Grande eterogeneità dei clasti Dimensione dei clasti diminuisce con la distanza
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29 - Principali apporti dalle lingue glaciali che provenivano dal Lago di Garda e dall alta Val Trompia - Presenza di clasti all interno dei conglomerati non compatibili con il drenaggio attuale
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31 Sedimenti fluvioglaciali - Alternanza di sabbie, ghiaie e argille Sequenza loessica - Policiclica La sequenza stratigrafica si intreccia con quella pedostratigrafica
32 Loess Ghiaie Sabbia Argilla Sabbia Argilla Ghiaia Argille marine fossilifere
33 Presenza di molluschi fossili (gasteropodi e bivalvi) di ambiente marino Livelli argillitici intercalati a livelli di ghiaie Ambiente di transizione tra marino e continentale Zona di affioramento a SO del colle
34 Molto eterogenee Presenza di clasti di calcari, arenarie (es. Arenarie della Valsabbia), granito, etc Spessore valutato attorno ai metri Affiorano nelle incisioni fluviali del colle
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36 Riflettono un ambiente di deposizione di tipo braided Differenti livelli a differente granulometria, che riflettono ambienti a differente energia Eteropie laterali Superfici erosive
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38 Rocce (sedimenti) della stessa età accostati lateralmente, e con differente tipo di facies FACIES = associazione di caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche che permettono di distinguere una roccia (sedimento) da un altra
39 Contatti tra due (o più) diversi tipi di rocce: - contatto STRATIGRAFICO - contatto TETTONICO -contattoerosivo Un trasporto a maggiore energia erode i sedimenti preesistenti (es. canale)
40 LAG DEPOSITS
41 Depositata in ambiente di pianura, quindi NON sulla sommità del colle Quindi la crescita del colle è quantomeno contemporanea oppure posteriore La sequenza, inoltre, è piegata e fagliata
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43 In diretto contatto con la sequenza fluvioglaciale Sedimento di tipo eolico (LOESS) Parola di origine tedesca Riferito a fasi climatiche fredde
44 Il vento spazzava le superfici esposte depositando i sedimenti ad es. contro ostacoli naturali Trasporto solo di particelle in grado di essere prese in carico dal vento Curva granulometrica caratteristica
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47 Al di sopra della sequenza fluvioglaciale Si è depositata durante la crescita della collina Alternanza con zone a concrezioni di ferro-manganese (pisoliti), che riflettono lo stazionamento della falda
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50 Tutta la sequenza sedimentaria di Capriano del Colle è stata interessata, ed è tuttora interessata, dallo sviluppo di suoli Condizioni climatiche favorevoli al loro sviluppo I paleosuoli si intrecciano con la stratigrafia, non seguendone necessariamente l andamento
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52 Distinguibili chiaramente almeno quattro tipi di suoli Dal punto di vista pedostratigrafico distinguibili diversi orizzonti
53 PARTE TERZA - TETTONICA
54 5 km ca
55 Faglia inversa a cui è associata una piega anticlinale Presenza però di strutture dirette (distensione) in risposta alla compressione Strutture attive
56 Frattura con evidenze di movimento relativo tra i due blocchi di roccia
57 Faglie DIRETTE Faglie INVERSE Faglie TRASCORRENTI
58 PIANO DI FAGLIA
59 Regime di tipo distensivo
60 Regime di tipo compressivo
61 Trascorrente destra
62 Trascorrente sinistra
63 Faglie TRANSPRESSIVE = moto complesso a prevalente componente orizzontale, ma con una componente verticale in un regime compressivo Faglie TRANSTENSIVE = moto complesso a prevalente componente orizzontale, ma con una componente verticale in un regime distensivo
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65 PRINCIPALE STRUTTURA Faglia inversa Rigetto massimo di circa 3m
66 S N 1 m
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68 SITUAZIONE PIU COMPLICATA
69 3 m
70 S N 1 m
71 Cerniera = parte di massima curvatura, dove si congiungono i fianchi, cioè le superfici laterali della piega; Piano assiale = rappresenta il piano di simmetria; Nucleo = parte più interna, lungo la quale passa il piano assiale della piega; Vergenza = direzione verso cui tende a coricarsi la piega; Linea di cresta = Linea di cresta = linea che congiunge i punti sulla sommità della curvatura.
72 Piega anticlinale: rocce più antiche al nucleo della sequenza stratigrafica Piega sinclinale: rocce più antiche all esterno della sequenza stratigrafica
73 NUCLEO: rocce più antiche
74 NUCLEO: rocce più recenti
75 Il meccanismo si può spingere sino a rovesciare la piega
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77 Non conoscendo l esatta posizione stratigrafica degli strati, si parla di: -Piega SINFORME: concavità rivolta verso l alto -Piega ANTIFORME: concavità rivolta verso il basso
78 Finchè non abbiamo dati stratigrafici Preferibile utilizzare la terminologia PIEGHE SINFORMI/ANTIFORMI
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80 S N 1 m
81 Collasso dovuto alla crescita della piega ed alla sua curvatura sempre maggiore Struttura distensiva in un regime compressivo Sforzo superiore al punto di rottura
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83 Orientazione come gli assi delle pieghe Rigetto che aumenta verso l alto Rigetto massimo: 2 m ca
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85 S N 1 m
86 In seguito allo scuotimento sismico Acqua di falda aumenta la pressione Rompe gli strati in cui è contenuta Le sabbie perdono istantaneamente la coesione
87 Flame Structure
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90 PARTE QUARTA - PRESENTE E FUTURO
91 Analisi stratigrafica dettagliata Ricostruzione paleoambientale e paleosismologica
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93 SISMICA GEOELETTRICA GEORADAR Comprendere e seguire le strutture in profondità Legare ciò che c è in superficie con ciò che c è sotto la superficie
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95 Definire potenziale sismico dell area Caratterizzazione paleosismologica del sito
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