Ambiente e Sicurezza Stradale: la Prevenzione Primaria del Trauma
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- Aurelio Martinelli
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1 DACPP - Dipartimento AMBIENTE e Connessa Prevenzione Primaria Ambiente e Sicurezza Stradale: la Prevenzione Primaria del Trauma Franco TAGGI Direttore del Reparto Ambiente e Traumi
2 hsin yén pu mei mei yén pu hsin. LE PAROLE VERE NON SONO BELLE, E LE BELLE PAROLE NON SONO VERE Lao-Tse, Tao Te Ching (Il libro della Norma e della sua Azione), cap. 81, versetti 1 e 2
3 SOSTANZE COMPORTAMENTI CRIMINALI ALCOL e Problemi alcol-correlati Incidenti Stradali Incidenti in Casa Incidenti sul Lavoro Incidenti dello Sport e del Tempo Libero Traumi Invalidità Costi Sociali Omicidio Altri Incidenti Suicidio e Autolesione Violenza in genere ALTRI DETERMINANTI MALATTIE COMPORTAMENTI AGGRESSIVI E ANTISOCIALI
4 Numero di morti per diversi gruppi di cause di mortalità accidentale e violenta (ITALIA periodo 1969/1998) Incidenti stradali MASCHI FEMMINE TOTALE Cadute Suicidi Omicidi Annegamenti Altre cause TOTALE
5 Numero di morti per causa accidentale e violenta relativamente alla lesione che ha causato il decesso ITALIA periodo 1969/1998 MASCHI FEMMINE TOTALE Fratture Traumatismi interni Ferite Altri traumi Ustioni Corpo estraneo Effetti nocivi da sostanze Altri o non specificati TOTALE
6 OGNI ANNO IN ITALIA per incidenti stradali 7500 morti invalidi gravi ricoveri > Accessi al Pronto Soccorso
7 Mortalità per incidenti stradali in Italia per diverse classi di età ( ) tassi x residenti/anno GIOVANI e oltre anno Tuttavia, se analizziamo i dati di mortalità per classi di età, osserviamo che la riduzione è minima nella fascia anni. Poiché molti dei fattori di protezione in precedenza segnalati (TAC, dispositivi di sicurezza, anestesia e rianimazione) hanno il loro massimo effetto nel caso dei giovani, viene da pensare che la sostanziale invarianza della mortalità osservata nel tempo per la classe anni sia dovuta ad una maggiore acquisizione di rischio rispetto al passato.
8 La catena PeRiDeA PERCEZIONE RICONOSCIMENTO DECISIONE AZIONE
9 HANNO GUIDATO ALMENO UNA VOLTA IN STATO DI EBBREZZA NELLE ULTIME QUATTRO SETTIMAN 50 LA GUIDA IN STATO DI EBBREZZA percentuale ,3 10 4,4 0 MASCHI FEMMINE
10 USO DI SOSTANZE NELLA VITA PER TIPO DI SOSTANZA E AREA GEOGRAFICA percentuale LE SOSTANZE D ABUSO Cannabis Ecst asy Cocaina LSD Nord Centro Sud e I sol e
11 Telefonini vs. Videofonini TELEFONINO PERCEZIONE VIDEOFONINO RICONOSCIMENTO (e analisi della situazione) DECISIONE AZIONE
12 SCHEMA DFPV (Istituto Superiore di Sanità) DATI DI BASE (Statistiche correnti, casistiche, sorveglianza, ecc.) FATTORI DI RISCHIO (Studi trasversali, longitudinali, retrospettivi per l'individuazione e la quantificazione dei fattori di rischio. Valutazione della possibilità di rimozione o controllo dei fattori di rischio individuati.) Livello: I Evitare che si verifichi l'incidente Livello: II Minimizzare i possibili danni durante lo svolgimento dell'incidente PREVENZIONE Livello: III Minimizzare i danni provocati dall incidente avvenuto, sino alla guarigione clinica Livello: IV Riabilitazione e reinserimento sociale VALUTAZIONE (Valutazione dell'efficacia dei sistemi adottati e dell'efficienza delle strategie di prevenzione sperimentate)
13 L evoluzione del Sistema perturbato Metodo Confucio Repressione Reazione negativa del Sistema Propensione del Sistema Metodo Lao-Tzu Tzu Informazione-Educazione-Comportamenti Corretti Modali
14 Temperatura Messa in luce del Fenomeno di nuovi rischi Indagini Incidente Sorveglianza Nazionale Azioni di Prevenzione Primaria Studi epidemiologici Trasversali, Caso-controllo, Prospettici Miglioramento del sistema Emergenza-Urgenza Valutazione dell Efficacia delle Azioni e Quantificazione dei Costi Registro dei Traumi
15 Grazie per l attenzione. taggi@iss.it
I dati generali sulla sicurezza stradale. Marco Giustini
I dati generali sulla sicurezza stradale Marco Giustini MORTI 7.500 INVALIDI 20.000 RICOVERI 150.000 ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO 1.500.000 MORTI PER INCIDENTI STRADALI IN ITALIA PERIODO 1969-2000, PER SESSO
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