La flotta da pesca italiana nel 2007

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1 La flotta da pesca italiana nel 2007 Premessa Prosegue il processo di riduzione della flotta da pesca italiana in linea con le misure intraprese a livello comunitario e nazionale al fine di adeguare lo sforzo di pesca alla disponibilità delle risorse in un ottica di sviluppo sostenibile del settore. Il numero dei motopesca si riduce di 2 punti percentuali, il tonnellaggio di stazza lorda del 5% e la potenza motore del 3,5%. Nel complesso l andamento registrato nell anno dall attività della flotta da pesca italiana evidenzia un trend decrescente dei principali indicatori, inoltre la negativa congiuntura economica internazionale, soprattutto nel secondo semestre ha avuto effetti negativi sul conto economico settoriale. In particolare, due fattori hanno avuto ed avranno anche nel corso del 2008, conseguenze particolarmente negative per il settore. 1. L ascesa di 30 punti tra gennaio e dicembre del costo del carburante, che rappresenta il 50% dei consumi intermedi sostenuti nell attività di pesca ha ridotto pesantemente i margini di profitto delle imprese. 2. La riduzione del potere di acquisto delle famiglie ha generato una contrazione dei consumi dei prodotti ittici e, di conseguenza, del prezzo e dei ricavi. In sostanza, l annualità 2007 registra un significativo calo dei ricavi in presenza di una crescita dei costi. Inoltre, come anticipato, il trend crescente del costo del carburante e la riduzione dei consumi di prodotti ittici si confermano anche nei primi mesi del Attività e produzione Nel corso del 2007 il livello di attività della flotta espresso in giorni pesca, registra una contrazione di poco inferiore ai 9 punti rispetto al 2006, riconducibile in buona parte alla riduzione dell attività media dei natanti (7%). Il volume complessivo degli sbarchi non supera le 263 mila tonnellate e registra una flessione del 6,6% rispetto al dato 2006, mentre il corrispondente valore economico si attesta a 1312 Meuro con una perdita di 166 Meuro (-11,2%). La produttività giornaliera (kg/giorni) registra un lieve miglioramento (2,2%) dovuto principalmente al buon rendimento delle draghe idrauliche (+28%) ed alla piccola pesca (+5%), in forte calo la produttività della volante a coppia e della circuizione, stabile l indice relativo al sistema strascico. Tuttavia, la contrazione delle giornate di pesca vanifica l incremento della produttività giornaliera cosicché la produttività per natante registra una riduzione a livello nazionale (4,6 punti), che viene confermata in tutti i sistemi ad eccezione delle draghe. In riduzione anche il 1

2 ricavo medio per natante, non solo a livello nazionale (-9%) ma anche in tutti i sistemi (fatta eccezione per le draghe) con punte massime di riduzione del 22% per la circuizione e di 16 punti per la volante. Alla base della riduzione degli sbarchi totali, la forte flessione delle acciughe le cui quantità si sono ridotte di quasi 17 mila tonnellate (-22%) rispetto al 2006, in un quadro di fisiologica fluttuazione della risorsa. Al contrario, desta maggiore preoccupazione la flessione dei gamberi bianchi e dei naselli, prodotti di estrema importanza nell economia del settore ed in particolare per la flotta dello strascico. I gamberi registrano una contrazione di 4500 tonnellate (-36%) concentrata in buona parte (2500 ton.) in Sicilia sud, ma significative riduzioni si registrano anche in Puglia ed in Campania, aree di maggior produzione dopo la Sicilia. I naselli arretrano di oltre 3700 tonnellate (-21%) e quasi tutte le regioni segnalano variazioni negative, con punte più elevate nelle aree di maggiore produzione: Puglia e Abruzzo. Tra le specie più conosciute e importanti sono in calo anche: il pesce spada (-15%), le sogliole (- 18%), i sugarelli (-7%), gamberi rossi e viola (-11%) e gli scampi (-5%). In forte espansione gli sbarchi di vongole che registrano un incremento di 53 punti rispetto al 2006 e raggiungono un livello di produzione prossima a 29 mila tonnellate comparabile a quello degli anni 90. Un ottima stagione anche per gli sbarchi di seppie aumentati di oltre 3 mila tonnellate (31%), incremento geograficamente concentrato nell adriatico centro settentrionale ed in maggior misura in Emilia Romagna. In aumento anche gli sbarchi di moscardini muschiati (23%), di pannocchie (7%) e di triglie di fango (3%). L esame della composizione del pescato dal 2004, evidenzia la presenza di un gruppo composto da nove specie, con volume di sbarchi costantemente prevalente: acciughe, sardine, naselli, pesce spada, triglie di fango, gamberi bianchi, pannocchie, seppie e vongole. Nel complesso, i quantitativi di questo gruppo rappresentano tra il 55% ed il 62% delle catture complessive e le acciughe sono in tutti gli anni la specie prevalente. Mediante l indice di concentrazione di Gini, che oscilla intorno a 0,8, si conferma che la distribuzione delle catture è un fenomeno sostanzialmente concentrato dal momento che gran parte del pescato è formato da un numero ridotto di specie. 2

3 Specie prevalenti in termini di quantità sbarcate acciughe gamberi bianchi nasello pannocchie pesce spada sardine seppia triglie di fango vongole Tonnellate Prezzi Il prezzo medio del 2007 registra una riduzione di quasi 5 punti rispetto al 2006 e risulta inferiore anche al dato 2005 (-4%) attestandosi su un valore prossimo a quello del L andamento del prezzo mensile 2007, è risultato quasi sempre negativo sia rispetto al 2006 che al 2005, con punte massime di 15 punti percentuali nei mesi di febbraio e marzo. Sintomatico del trend riduttivo del prezzo, è l andamento registrato nei mesi di agosto e dicembre, tradizionalmente caratterizzati da elevata domanda di prodotti ittici con effetti positivi sul prezzo. Il dato di agosto risulta in linea con quello del 2006 e si riduce di 10 punti rispetto al 2005; a dicembre si registra una contrazione di 7 punti rispetto al 2006 e stabilità rispetto al

4 Andamento del prezzo medio complessivo 7,00 6,50 6,00 euro/kg 5,50 5,00 4,50 4,00 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic L analisi dell andamento relativo alle specie più importanti in termini di volume sbarcato è utile per approfondire le dinamiche che hanno determinato il dato medio annuale. Le vongole a fronte della forte espansione dell offerta registrano una riduzione di 29 punti del prezzo; variazioni negative superiori al 25% si registrano in tutte le marinerie del centro-nord adriatico con eccezione dell Emilia Romagna dove la riduzione è contenuta a 8 punti. Le acciughe registrano una riduzione di 4 punti percentuali a fronte della forte flessione dell offerta, in ragione di una minore richiesta di prodotto dai tradizionali mercati esteri (Francia e Spagna). Il prezzo dei gamberi bianchi è quasi stabile rispetto al 2006 (+2%) nonostante l offerta si sia ridotta di 36 punti. In riduzione anche il prezzo dei gamberi rossi e delle pannocchie; la prima specie registra un calo di 2 punti concentrata nella Sicilia sud, area di maggiore produzione; la seconda, si riduce di 3 punti ed il fenomeno si concentra in Puglia. Gli scampi registrano una crescita del prezzo di 5 punti nelle aree di maggior produzione, sud e nord adriatico, mentre ci sono variazione negative nel tirreno e nel canale di Sicilia. A fronte di una riduzione di 21 punti dell offerta, il nasello segna un lieve aumento di 2 punti del prezzo, con andamenti geografici differenziati: le aree di maggior produzione, nord e sud adriatico, sono caratterizzate da una crescita superiore ai 5 punti, in controtendenza altre aree come il canale di Sicilia ed il sud Tirreno dove il prezzo si riduce. 4

5 Nel complesso dall analisi del prezzo relativo alle specie con maggior volume di catture e più note commercialmente (nasello, triglie, pesce spada, sogliole, gamberi bianchi e rossi, scampi, pannocchie, seppie, moscardini, polpi, totani e calamari) si evidenzia che: rispetto al 2006 si registra la contestuale flessione di 6 ed 8 punti dell offerta e del prezzo; non si registrano variazioni positive particolarmente significative, le più elevate si attestano ad 8 punti e sono relative ai calamari ed ai sugarelli; al contrario, si registrano riduzioni superiori ai 20 punti per le seppie ed i totani, di 17 punti per i moscardini, di 13 per le triglie di fango e, come detto, di 28 per le vongole. Da quanto esposto emerge in primo luogo un evidente tendenza riduttiva che investe più o meno tutte le specie, inoltre viene confermata, a livello di catture complessive, l assenza di correlazione tra andamento dell offerta e prezzo. L inelasticità del prezzo rispetto all offerta, si conferma anche a livello di singole specie come i gamberi bianchi, i naselli e le acciughe, per le quali l indice di correlazione sebbene negativo, non è superiore a 0,45. Fa eccezione alla regola, l andamento del prezzo delle vongole che, correlato alle catture, evidenzia un valore negativo dell indice di correlazione prossimo a 0,6 per la serie mensile dal 2004 e addirittura a 0,69 se si considerano gli ultimi due anni. In sostanza, per questa specie risulta valida la legge di mercato che lega l andamento del prezzo ai livelli della domanda e dell offerta. Addirittura negli ultimi anni sono intervenuti fattori che l hanno rinforzata: probabilmente la forte competizione con le vongole di allevamento e la perdita di importanti canali commerciali come la grande distribuzione. Andamento del prezzo e delle catture dei Gamberi bianchi Prezzo Catture e u r o / k g T o n n e l l a t e 0 gen-04 feb-04 mar-04 apr-04 mag-04 giu-04 lug-04 ago-04 set-04 ott-04 nov-04 dic-04 gen-05 feb-05 mar-05 apr-05 mag-05 giu-05 lug-05 ago-05 set-05 ott-05 nov-05 dic-05 gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-06 ott-06 nov-06 dic-06 gen-07 feb-07 mar-07 apr-07 mag-07 giu-07 lug-07 ago-07 set-07 ott-07 nov-07 dic-07-5

6 Andamento del prezzo e delle catture delle vongole Prezzo Catture e u r o / k g gen-04 feb-04 mar-04 apr-04 mag-04 giu-04 lug-04 ago-04 set-0 4 ott-04 nov-0 4 dic-04 gen-05 feb-05 mar-05 apr-05 mag-05 giu-05 lu g-05 ago-05 set-05 ott-05 nov-05 dic-05 gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-0 6 ott-06 nov-0 6 dic-06 gen-07 feb-07 mar-07 apr-07 mag-07 giu-07 lug-07 ago-07 set-07 ott-07 nov-07 dic-07 Il fenomeno recessivo che interessa il prezzo dei prodotti ittici, si colloca nel contesto dell andamento economico nazionale, dove emerge una riduzione del potere di acquisto delle famiglie che di conseguenza sono portate a risparmiare sugli acquisti. I dati relativi al consumo domestico di prodotti ittici di fonte ISMEA_ACNielsen confermano questa tendenza, già in parte evidenziata tra il 2005 ed il Nel corso del 2007 il consumo registra una riduzione di 0,8 punti nel suo complesso, che sale all 1,2% per i prodotti freschi ed al 7,7% per il congelato sfuso. Approfondendo l analisi emerge che il decremento dei consumi ha avuto un crescendo nel corso dell anno, in quanto più marcato nel corso del 2 semestre (-3%) per il fresco, e nel mese di dicembre ha raggiunto i 4,4 punti nel complesso, gli 8 punti per il fresco ed i 9 per il congelato. Tra i canali di vendita risultano maggiormente coinvolti le pescherie (-4,4%) e gli ambulanti (-7%), che trattano in prevalenza il prodotto fresco nazionale. A livello geografico sono interessati soltanto il centro ed il sud (-3%) mentre nel nord-est si registra un trend in aumento e nel nord ovest il dato è fermo rispetto al Il trend negativo dei consumi non sembra destinato ad interrompersi poiché anche i primi mesi del 2008 registrano variazioni con segno meno. Nel complesso 1 punto percentuale, 3,3 per il fresco, e 10,7 per il congelato sfuso T o n n e l l a t e Sistemi di pesca La flotta operante con sistemi a strascico (comprensivi dei rapidi) conferma la prevalenza dei rendimenti sia in termini di sbarco che di valore economico. Le quantità superano le 92 mila 6

7 tonnellate e costituiscono il 35% del totale complessivo, mentre i ricavi si attestano a 662,4 Meuro, pari al 50% dei ricavi complessivi del settore. Il volume degli sbarchi realizzati da volante, circuizione e piccola pesca si attesta tra le 45 e 42 mila tonnellate con un contributo al pescato complessivo che varia dal 16 al 17%. In termini economici il contributo al totale nazionale della volante e della circuizione, causa il minor pregio delle specie pelagiche, scende al 4% ed all 8% rispettivamente, mentre i ricavi della piccola pesca rappresentano ¼ del valore totale nazionale. Sbarchi per sistemi di pesca T o n n e l l a t e Strascico Volante Circuizione Draghe Id Piccola pesca Polivalenti Polivalenti passivi Palangari Ricavi per sistemi di pesca m i l i o n i e u r o Strascico Volante Circuizione Draghe Id Piccola pesca Polivalenti Polivalenti passivi Palangari 7

8 Strascico Il 2007 non è stata un annata positiva per la flotta del sistema a strascico. I giorni di pesca decrescono di 8 punti rispetto al 2006, riduzione dovuta quasi interamente alla flessione della flotta (-6,3%), dal momento che l attività media è sostanzialmente stabile (da 165 a163 giorni battello). Il volume degli sbarchi registra una flessione di 8,5 punti in ragione del lieve arretramento della produttività giornaliera (0,8 punti). Alla caduta degli sbarchi si aggiunge la riduzione (2 punti) del prezzo, con evidenti riflessi negativi sul valore economico complessivo realizzato dalla flotta a strascico che si attesta a 663 Meuro e perde 77 Meuro rispetto al 2006 (-10,4%). Esito negativo anche per il ricavo medio per natante che registra un arretramento di 4,4 punti. La composizione del pescato vede prevalere le catture di nasello con oltre tonnellate pari al 12,5% del totale; seguono le triglie di fango con 8400 tonnellate ed i gamberi bianchi con 8300 tonnellate, entrambe le specie contribuiscono con il 9% alle catture totali. Seppie e pannocchie con volumi di catture intorno alle 5500 tonnellate costituiscono il 6% ca. del totale; i moscardini muschiati con 5100 tonnellate rappresentano il 5,6% e gli scampi con 4100 tonnellate il 4,5%. Principali variazioni nella composizione del pescato del segmento sono la riduzione dei gamberi bianchi e dei naselli e l incremento dei moscardini muschiati, delle seppie e delle pannocchie. La flessione dei gamberi bianchi, concentrata nel canale di Sicilia, supera il 35% per un volume di 4600 tonnellate. Oltre che nel Canale di Sicilia dove la contrazione raggiunge i 30 punti, tutte le regioni segnalano variazioni negative, ed in particolare la Puglia Adriatica (-41%) e la Campania (- 55%) che sono tra le aree di maggiore produzione. La contrazione degli sbarchi di nasello raggiunge i 20 punti percentuali pari a 2900 tonnellate. La Puglia nord con oltre 1000 tonnellate (-24%) è l area dove si registra la caduta più consistente essendo anche la maggiore produttrice della specie. Forte contrazione anche nel versante ionico della Puglia (-65%). Variazioni negative interessano tutto il versante adriatico e sono distribuite in tutti i mesi, è quindi da escludere una relazione con la presenza di mucillagine che ha interessato la fascia costiera centro meridionale dell Adriatico nei primi mesi dell anno ostacolando o impedendo completamente le operazioni di pesca. I moscardini muschiati registrano una crescita di 23 punti pari a 1000 tonnellate, concentrata prevalentemente nel Veneto, in Puglia e nelle Marche. Le seppie segnano un incremento del volume di sbarchi di 860 tonnellate (17,5%) grazie al buon andamento registrato in Veneto (+800 ton, 46%), in Emilia Romagna (300 ton, 86%) e nelle Marche (167 ton, 46%). Le pannocchie sono in crescita di 600 tonnellate (12%), concentrata in Emilia Romagna (330 ton, 24%) con discreti aumenti anche nelle Marche, in Veneto ed in tutta la fascia tirrenica. 8

9 Principali variazioni in aumento e riduzione degli sbarchi dello strascico T o n n e l l a t e gambe ri bianchi nasello merlano potass olo sgombro calamari gambe ri viola scampi latterino sogliola cappellano razze gambe ri rossi triglie di fango mazzancolla triglie di scoglio pannocchie seppia moscardini muschia ti Flotta a strascico: specie prevalenti in termini di quantità sbarcate gamberi rossi sugarello triglie di scoglio moscardini bianchi totani scampi moscardini muschiati pannocchie seppia gamberi bianchi triglie di fango nasello Tonnellate 9

10 Strascico per macroaree L analisi dei dati per macroaree evidenzia andamenti decrescenti in tutti gli indicatori con un parziale distinguo per l area adriatica. In Sicilia emerge una flessione di 8 punti della flotta cui si associa la flessione di 3 punti dell attività (giorni pesca), di 12 punti degli sbarchi e di 17 punti dei ricavi. I rendimenti giornalieri sono in flessione sia in termini tecnici (kg/giorno -9%) economici (euro/giorno -15%) e di conseguenza ne deriva una significativa contrazione del ricavo medio natante (-10%). Specie prevalente tra gli sbarchi è il gambero bianco che rappresenta il 29% del totale; seguono le triglie di scoglio con un quota dell 11%, i gamberi rossi con il 9%, il nasello con l 8% e le triglie di fango con il 7%. Nel complesso queste 5 specie rappresentano i 2/3 delle catture complessive del segmento. La flessione degli sbarchi è determinata esclusivamente dalla flessione dei gamberi bianchi (-3200 tonnellate pari al -34%); significativa flessione anche per i naselli, 220 tonnellate corrispondente al -11%. A parte l incremento di 460 tonnellate (26%) delle triglie di scoglio non si registrano altre significative variazioni positive. Nel Tirreno si registra una riduzione della produttività giornaliera che determina una flessione di 9 punti degli sbarchi e di 12 punti dei ricavi che si riflette sul ricavo medio in calo di 8 punti. La composizione del pescato appare piuttosto polverizzata: nasello, triglie di fango e moscardini bianchi sono le specie prevalenti con un contributo alla catture complessive rispettivamente pari all 11%, 9% e 8%. Seguono altre 5 specie con quote comprese tra il 3,5% ed il 5%: pannocchie, gamberi bianchi, polpi, sugarelli e mendole. Le restanti specie rappresentano quote inferiore al 3% del totale. Le principali variazioni riguardano i gamberi bianchi dimezzati (-760 tonnellate) ed il nasello che presenta una flessione di 400 tonnellate (17%). In aumento i sugarelli (160 tonnellate), le pannocchie (130 ton) e le triglie di fango (120 ton). La flotta a strascico dislocata in Adriatico con 1250 natanti rappresenta la metà dell intero comparto nazionale e tra il 2006 ed il 2007 ha registrato un discreto decremento (-7,4%). Ancor più consistente la caduta dei giorni di pesca (-13,4%), mentre il volume degli sbarchi e dei ricavi, sostenuti dalla crescita della produttività tecnica ed economica, registrano un calo contenuto a 6 punti e 4 punti rispettivamente. Pertanto, in controtendenza rispetto alle altre aree il ricavo medio segna una variazione positiva di 3 punti. La composizione del pescato vede prevalere tre specie con quota superiore al 10% delle catture complessive: nasello (15%), triglia di fango (10,4%) e seppie (10%). Altre tre specie superano la soglia del 5%: pannocchie (9,4%), moscardini muschiati (7,9%) e scampi (5,7%). Nel complesso le sei specie contribuiscono con il 58% agli sbarchi complessivi del segmento strascico in adriatico. Le principali variazioni riguardano: il nasello in calo del 19% (-1720 tonnellate), il merlano che arretra di 42 punti (700 tonnellate) ed i gamberi bianchi che segnano una flessione del 40% (611 che 10

11 tonnellate). In crescita di oltre 1000 tonnellate le seppie (27%) e i moscardini muschiati (37%); inoltre, le pannocchie (450 tonnellate) e le mazzancolle (400 tonnellate). Strascico per regioni A livello regionale la ripartizione della produzione dello strascico vede prevalere la Sicilia sud con quasi 20 mila tonnellate e 170 Meuro, con un contributo al totale nazionale del segmento rispettivamente pari a 21,6% e 25,%. Segue la Puglia adriatica con 16 mila tonnellate di sbarchi e 98 Meuro pari al 17,7% e 14,8% dei rispettivi valori complessivi. Su livello inferiore la produzione delle Marche, quasi 11 mila tonnellate e 98 Meuro, l 11% ca. dei valori del segmento su scala nazionale. La flotta a strascico dislocata lungo le coste della Sicilia meridionale registra un calo di 3 punti dei giorni di pesca, da ricondurre alla riduzione della flotta (10 punti) mentre l attività media segna una crescita di 8 punti in ragione del fatto che, diversamente dai precedenti anni, nel 2007 non è stato effettuato il fermo tecnico. La produzione segnala un arretramento di 6 punti nel volume degli sbarchi e di 11 punti in valore economico per il contestuale calo del prezzo medio (5 punti). Nel complesso grazie all incremento dell attività media, il ricavo realizzato da un singolo natante registra un arretramento di poco superiore al punto percentuale. I gamberi bianchi, con poco meno di 6 mila tonnellate, rappresentano la specie con il maggior contributo (30%) al pescato complessivo del segmento. Seguono le triglie di scoglio con l 11,4% (2300 tonnellate), il nasello con l 8% (1660 ton), i gamberi rossi con il 7,7% (1540 ton) e le triglie di fango con il 6,7% (1340 ton). La composizione del pescato, come anticipato, registra il forte calo dei gamberi bianchi (-30%), mentre una consistente crescita interessa gli sbarchi di triglie di scoglio (470 ton, 26%). Significative variazioni positive si segnalano anche per i gamberi rossi (8%) e gli scampi (18%). L approfondimento dell andamento relativo ai natanti a strascico ripartiti per classi di lunghezza fuori tutto, consente di evidenziare che mentre per i natanti inferiori a 18 metri non ci sono sostanziali variazioni nella composizione del pescato e nei rendimenti cosicché il ricavo medio è fermo sui valori dell anno precedente, le classi di natanti più grandi registrano significative variazioni. I natanti con lunghezza tra 18 e 24 metri, evidenziano una consistente flessione nel numero di natanti (15%) che innesca una caduta dei giorni di pesca di 8 punti ed una pari contrazione delle catture concentrata esclusivamente sui gamberi bianchi (660 ton, 20%). Tuttavia, l incremento dell attività media insieme alla stabilità della produttività giornaliera e del prezzo, hanno consentito un leggero miglioramento del ricavo medio natante. 11

12 I natanti della pesca mediterranea con lft maggiore di 24 metri, concentrati a Mazara del Vallo e operativi nel Canale di Sicilia ed in tutto il bacino sud-orientale del Mediterraneo, evidenziano la stabilità dei giorni di pesca che viene determinata da variazioni di pari intensità ma segno opposto della flotta, in riduzione, e dell attività media in aumento. La contestuale contrazione della produttività giornaliera (-5 punti) e del prezzo (-7 punti) determina un deterioramento dei rendimenti economici testimoniato dalla riduzione di 5 punti del ricavo medio natante. Gli sbarchi evidenziano una contrazione complessiva di 6 punti che rappresenta il saldo di una forte contrazione dei gamberi bianchi, in flessione di 47 punti (1823 ton) e l incremento di una serie di specie tra cui entrambe le specie di triglie, pagelli, rane pescatrici, scampi e gamberi rossi. Interessante segnalare che queste due ultime specie registrano un incremento di quasi 100 tonnellate ciascuna, pari al 19% e 9% rispettivamente e confermano il trend crescente evidenziato nel 2006, testimonianza del cambio strategia operativa attuato da una parte della flotta (1/3 ca) che ha indirizzato la produzione verso i gamberi rossi localizzati in aree distanti come l Egeo ed il Mediterraneo orientale (Egitto). Strascico Canale di Sicilia: andamento delle catture di crostacei scampi gamberi rossi gamberi bianchi Tonnellate La flotta a strascico della Puglia adriatica (la fascia costiera compresa tra il Gargano e Otranto) evidenzia una contrazione di 17 punti dei giorni di pesca in parte riconducibile al fenomeno delle mucillagini dal momento che nei primi cinque mesi dell anno l attività si è ridotta di una settimana 12

13 al mese. Tuttavia, una marcata flessione dell attività interessa anche i mesi di novembre e dicembre, ed in questo caso è probabilmente correlata all incremento del prezzo del gasolio. Infatti, in condizione meteo non ottimali, molti operatori sono stati indotti ad una maggiore cautela nell uscire per l incertezza di realizzare rendimenti adeguati a fronte delle sicure ed elevate spese di carburante. La riduzione dei giorni di pesca si trasmette sul volume degli sbarchi e sui ricavi, arretrati rispettivamente di 16 e 18 punti. In flessione di 13 punti il ricavo medio natante. Il nasello con 3500 tonnellate di sbarchi rappresenta la specie prevalente del segmento contribuendo con il 21,5% al volume complessivo. Seguono le triglie di fango con il 10%, gli scampi con l 8% e le pannocchie con il 7%. La composizione del pescato pugliese registra un forte arretramento dei naselli che rispetto al 2006 segnano 25 punti in meno pari a 1100 tonnellate. Notevole anche la flessione dei gamberi bianchi con una variazione di 600 tonnellate equivalente al 40% meno che l anno precedente. Riduzione degli sbarchi anche per le seppie (-32%), gli scampi (-10%) e le triglie di fango (-7%). Modeste sia nelle quantità che nel numero di specie coinvolte, le variazioni positive registrate nel volume degli sbarchi: oltre 220 tonnellate per i moscardini muschiati, 189 tonnellate per i totani e 82 tonnellate per le pannocchie. Anche la flotta marchigiana evidenzia una significativa riduzione dell attività, 16 punti in meno per i giorni di pesca complessivi e nella fattispecie la causa è da attribuire in parte alla riduzione di 10 punti della flotta ed in parte al calo dell attività media ridotta di quasi 10 giorni (-7%) rispetto al A fronte della flessione dell attività i rendimenti mostrano riduzioni proporzionalmente più contenute, 7,7 punti per il volume sbarcato e 5 punti per i ricavi. Grazie al buon andamento della produttività giornaliera cresciuta del 9%, il ricavo medio per natante realizza un lieve miglioramento di 5 punti. Anche per lo strascico marchigiano, il nasello è la specie prevalente nella composizione del pescato con poco meno di 2000 tonnellate rappresenta il 18,3% del totale. Poco inferiore il contributo delle triglie di fango pari al 17%; di seguito i moscardini muschiati (9%), i totani (7,4%), le pannocchie (6,5%). Contenute sia nel numero di specie interessate che nell intensità le variazioni nella composizione del pescato. Le principali riduzioni si registrano per i murici (nel segmento sono compresi anche i rapidi) che segnano un decremento di oltre 363 tonnellate (45%), il nasello (266 tonnellate, 12%) e le sogliole (173 tonnellate, 57%). In aumento gli sbarchi di moscardini muschiati (170 tonnellate, 22%), seppie (160 tonnellate, 45%) e mazzancolle (133 tonnellate, 112%). 13

14 Piccola pesca I natanti della piccola pesca si caratterizzano per: le dimensioni inferiori ai 12 metri di lunghezza fuori tutto, l utilizzo prevalente di attrezzi selettivi quali, reti da posta, ami, lenze e trappole, la gestione tipicamente familiare e artigianale dell attività. Composta da oltre 9 mila natanti costituisce la quota preponderante della flotta peschereccia nazionale. Nel corso del 2007 si registra un calo di 10 punti dei giorni di pesca dovuto alla riduzione dell attività media quantificabile in tre settimane su base annuale. La produzione arretra di 6 punti in termini di sbarchi e di quasi 13 punti nel valore economico causa il calo del prezzo (7,4 punti) che vanifica il buon andamento della produttività giornaliera e determina una flessione di 12 punti nel ricavo medio. La seppia si conferma come specie prevalente degli sbarchi del sistema con 7500 tonnellate contribuisce al 17% del totale. Su livelli ben inferiori si attestano le quantità di gasteropodi (lumachini e murici) pari a 2700 tonnellate ed una quota del 6,3%; polpi, bianchetto e naselli rappresentano quote oscillanti intorno al 4% del totale. Le maggiori variazioni negative nella composizione degli sbarchi si registrano per i saraghi che scendono di oltre 600 tonnellate (48%), i lumachini (568 ton, 17%), le triglie di scoglio (588 ton, 35%), ed il nasello (460 ton, 22%). In aumento molto marcato, la produzione di seppie con una variazione di 2300 tonnellate (45%) che ha generato una riduzione di 27 punti nel prezzo passato dai 9 euro/kg del 2006 ai 6,6 euro/kg del Volante a coppia e circuizione Entrambe le tecniche, indirizzate al prelievo dei piccoli pelagici, registrano contrazioni significative dei rendimenti a causa della flessione nel volume di sbarco delle acciughe. Le volanti segnano una caduta di 5 punti nel volume degli sbarchi e di 13,4 punti nei ricavi, con evidenti riflessi sul valore del ricavo medio che perde 16 punti rispetto al Ancora più marcate le riduzioni associate alla flotta delle reti a circuizione con le quantità in flessione di 22 punti, i ricavi di 18 ed il ricavo medio di 21. Le volanti, presenti in Puglia, Marche, Emilia Romagna e Veneto, concentrano la produzione sulle acciughe che rappresentano l 85% del pescato complessivo. Fatta eccezione per il Veneto dove la produzione di acciughe registra una crescita di 17 punti, le altre aree hanno registrato una forte contrazione degli sbarchi di questa specie: 20 punti nelle Marche ed in Puglia, di 10 punti in Emilia Romagna area che, nonostante la riduzione, si conferma come maggior produttore di acciughe con tonnellate. 14

15 La poco soddisfacente stagione delle acciughe viene confermata anche dalla contrazione di 34 punti registrata dal nucleo dei battelli abruzzesi che alternano l utilizzo della rete volante a coppia durante l inverno con le reti a circuizione durante il periodo primaverile/estivo. A livello nazionale il segmento delle reti a circuizione segnala una perdita di quasi 12 mila tonnellate di acciughe rispetto al 2006 con decremento confermato in tutte le aree e, tra quelle con maggior produzione di acciughe: la Puglia segnala un calo di 17 punti, la Campania di 34 punti, la Sicilia settentrionale di 64 punti e la Sicilia meridionale di 28 punti. Draghe idrauliche Le draghe idrauliche o turbosoffianti concentrate soprattutto nell area adriatica, rappresentano un importante comparto della pesca nazionale dedito al prelievo dei molluschi fossori ed, in particolare, delle vongole. Nel corso del 2007 si è registrata una forte crescita della produzione che ha segnato 46 punti di incremento rispetto al 2006, dovuto essenzialmente alle vongole che costituiscono il 93% degli sbarchi complessivi del segmento la cui produzione è aumentata dalle 19 mila tonnellate del 2006 alle 29 mila tonnellate del 2007 (+53%). Nelle Marche si concentra il massimo di questa crescita con un raddoppio della produzione aumentata di oltre 7 mila tonnellate. In maggior dettaglio i compartimenti di Ancona e Pesaro sono quelli che hanno registrato un forte aumento degli sbarchi grazie al contestuale incremento dei giorni di pesca e del prelievo giornaliero cresciuto in media del 43% ad Ancona e del 53% a Pesaro. La flotta di San Benedetto del Tronto pur avendo incrementato il prelievo giornaliero ha mantenuto stabili i livelli di attività e di conseguenza la produzione complessiva è in aumento di 9 punti. L Abruzzo è l unica regione a presentare un andamento in controtendenza con la produzione in calo del 43% a causa della insoddisfacente condizione della risorsa soprattutto nel compartimento di Pescara dove sono stati effettuati nel corso dell anno meno di 40 giorni di attività concentrati nei primi sei mesi mentre nel secondo semestre la marineria ha fermato l attività. Leggermente migliore la situazione della flotta di Ortona che ha pescato per ca 60 giorni durante tutto l anno In Emilia Romagna il compartimento di Rimini registra il raddoppio della produzione in virtù dell incremento del 52% dell attività media e del 63% del prelievo giornaliero. La flotta delle turbosoffianti di Ravenna registra una crescita più contenuta, di 23 punti nelle giornate e di 13 punti nel prelievo, così il volume del prodotto sbarcato è cresciuto dei 38 punti. Nei due compartimenti veneti l incremento di produzione di vongole si attesta intorno ai 40 punti, determinato soprattutto dal maggior prelievo giornaliero mentre le giornate di attività sono state mantenute sui livelli del Al di là del positivo andamento dell offerta, il comparto anche per l intero 2007 ha registrato il progressivo deterioramento del prezzo delle vongole, che pur in presenza di consumi stabili, su base 15

16 annuale si è attestato al di sotto dei 2 euro/kg, con una variazione negativa di quasi 30 punti sul 2006 e di oltre 40 nel confronto con il 2005 e il Soltanto nel mese di Dicembre si è registrato una risalita oltre i 2 euro. Andamento del prezzo delle vongole nei compartimenti adriatici Monfalcone Venezia Chioggia Rimini Ravenna Ancona B Ancona A SBdT Pesaro Pescara Ortona Termoli Manfredonia - 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 Euro Kg Andamento mensile del prezzo delle vongole 5,00 4,50 4,00 3,50 euro/kg 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 16

17 Sforzo di pesca e rendimenti per unità di sforzo Lo sforzo di pesca costituisce una misura dei fattori di produzione immessi nell attività e, in base alle direttive comunitarie, deriva dal prodotto dei giorni di attività in mare per la dimensione media (GT) dei natanti. Il dato complessivo nazionale registra una flessione di 5 punti rispetto al 2006, che sale a 8 punti se posto a confronto con il dato 2005, il che conferma la validità delle misure intraprese ai fini del contenimento dello sforzo e del riequilibrio con le risorse. La riduzione viene confermata sia a livello geografico che fra le tecniche di pesca prevalenti. Di 5,7 punti la riduzione dello sforzo registrata nell area adriatica, di 5 punti la contrazione in Sicilia e di 4 punti nell area Tirrenica. Lo strascico registra una riduzione di 6 punti in ambito nazionale che raggiunge gli 11 punti in Adriatico e poco meno di 3 punti in Sicilia e nel Tirreno. L arretramento registrato per la piccola pesca è di 11 punti con un massimo di 14 nel Tirreno. È opportuno sottolineare l importanza della flessione registrata dallo strascico ed in particolare nelle aree Siciliana e Adriatica, infatti il dato nazionale dello sforzo di pesca è dovuto per il 70% al sistema strascico e per il 52% allo strascico siciliano ed adriatico. Approfondendo maggiormente si evidenzia il ruolo dominante dello strascico nell area della Sicilia meridionale dove si concentra ¼ dello sforzo nazionale e in particolare il segmento dimensionale > 24 metri coincidente con la flotta di Mazara del Vallo contribuisce con il 18%. Le variazioni registrate nell area indicano che soltanto il segmento dimensionale tra 18 e 24 metri presenta una significativa riduzione dello sforzo mentre il segmento maggiore non segnala modifiche rispetto agli anni precedenti. Al contrario, lo strascico della Puglia adriatica che rappresenta la secondo realtà in campo nazionale dopo la Sicilia sud, registra una forte contrazione di oltre 14 punti dello sforzo, che appare omogeneamente distribuita tra tutte le classi dimensionali. Al fine di valutare l andamento della produzione in rapporto ai fattori produttivi impiegati, sono utilizzati le catture per unità di sforzo (cpue) ed i ricavi per unità di sforzo (vpue) come proxi rispettivamente della produttività tecnica ed economica. Il cpue viene anche utilizzato come valutazione dello stato delle risorse ma il dato calcolato sull insieme dei prodotti sbarcati non è attendibile poiché riflette le variazioni dovute: a modifiche delle strategie di pesca come: sostituzione degli attrezzi e/o delle aree di pesca, alla composizione del pescato che riflette le fluttuazioni, stagionali e fisiologiche, nella consistenza delle risorse. 17

18 Il dato nazionale del cpue non è significativo, è preferibile circoscrivere il confronto all interno di tecniche di pesca omogenee, inoltre maggiori informazioni in merito allo stato delle risorse si ricavano dall indice calcolato sulle singole specie. Diversamente, un importante indicazione viene fornita dal vpue che a livello nazionale registra un calo di 6,5 punti rispetto al 2006, e interessa tutte le maggiori tecniche di pesca e tutte le macroaree con il Tirreno e la Sicilia in recessione di oltre 10 punti e l Adriatico fermo allo stesso valore del In sostanza, rispetto al 2006 la produttività economica registra un arretramento rispetto al livello dei fattori immessi nel ciclo produttivo. Il trend risulta meno negativo qualora il dato 2007 sia posto a confronto con la media dei precedenti 3 anni (2004/2006), considerato che il 2006 è stato un anno particolarmente positivo. Dal raffronto si ricava che il vpue nazionale risulta stabile ma a livello geografico soltanto l area adriatica segnala un discreto incremento (9 punti) le restanti aree presentano variazioni negative intorno al 5%. Tale andamento vale anche restringendo l analisi al sistema strascico che a livello nazionale segnala una crescita di 6 punti, dovuta esclusivamente all area adriatica in crescita di 21 punti mentre nel Tirreno si registra una riduzione di 1,2 punti ed in Sicilia la flessione sale a 5 punti. Il sistema strascico evidenzia un sensibile deterioramento anche del cpue in calo di 2,7 punti rispetto al 2006 e di 0,5 punti rispetto alla media dei tre anni precedenti e viene confermato il trend decrescente in Sicilia. In particolare, nell area emerge una situazione di arretramento in tutta la flotta, sia quella dislocata nel nord che nel sud. Il segmento con dimensioni superiori ai 18 metri dell area nord registra un calo del cpue di 26 punti rispetto al 2006 e di 47 punti rispetto alla media dei tre anni precedenti; mentre nell area sud ad evidenziare il trend peggiore è la flotta mediterranea (lft>24) localizzata a Mazara del Vallo che segnala una flessione di 5,5 punti rispetto al 2006 e di 13,4 punti rispetto alla media 2005/2006. In controtendenza il dato relativo alla classe dimensionale intermedia (18/24 metri) che registra valori positivi sia per il cpue (2 punti percentuali) sia per il vpue. Nel versante adriatico entrambi gli indici esaltano il positivo andamento dei rapidi (Marche, Emilia Romagna, e Veneto) che registrano significative variazioni positive superiori ai 20 punti sia rispetto al 2006 che alla media dei precedenti tre anni. Andamento in crescita anche per la flotta dello strascico con divergenti dal Molise in su, con due eccezioni relative alla classe dimensionale tra 18 e 24 metri dell Emilia e del Veneto che presentano un arretramento del cpue. Decrescente il trend dello strascico in Puglia adriatica, dove le tre classi dimensionali superiori ai 12 metri (12/18, 18/24, >24) registrano il cpue in flessione di ca 10 punti ed il vpue di 2 o 3 punti. Soltanto il segmento dei piccoli strascicanti (lft < 12 metri) registra un consistente incremento sia del cpue che del vpue. 18

19 Cpue per specie L analisi del cpue relativo alle singole specie ittiche fornisce maggiori informazioni sullo stato delle risorse nelle diverse aree di pesca; allo scopo, sono state considerate le specie prevalenti nello sbarco della flotta a strascico delle tre aree principali ed è stato utilizzato il confronto con il dato medio degli anni 2004/2006. Il nasello rappresenta la specie più pescata dallo strascico sia a livello nazionale che in due delle tre aree: Tirrenica e Adriatica. L andamento del cpue relativo al 2007 registra una crescita di 9 punti se confrontato con il dato dei precedenti anni. L incremento dell indice è particolarmente evidente in adriatico, area di maggior produzione dove la variazione supera i 16 punti; nel Tirreno la crescita dell indice si attesta a 10 punti, mentre è in controtendenza il dato siciliano che si riduce di 2 punti. Approfondendo l esame ai segmenti di flotta che registrano i più alti livelli di sbarchi di naselli emerge che: 1. i natanti pugliesi con lft da 12 a 18 metri e da 18 a 24, presentano i maggiori livelli di produzione (1300 e 1800 tonnellate, rispettivamente), ed entrambi segnalano crescite del cpue rispetto alla media 2004/2006: di 20 punti il primo segmento e di 8 punti il secondo; 2. i natanti marchigiani di lft tra 18 e 24 metri, seguono per livelli produttivi i segmenti pugliesi (1300 ton) e registrano una crescita del cpue di 32 punti; 3. andamento crescente di 37 punti anche per il segmento dello strascico abruzzese di lft 18/24 metri che riporta un volume di sbarchi di poco inferiore alle 500 tonnellate; 4. in controtendenza il dato relativo alla flotta dei segmenti dello strascico della Sicilia sud con lft tra 18 e 24 metri e con lft >24 metri, i cui livelli di produzione oscillano intorno alle 600 tonnellate ciascuno, il primo segmento presenta una flessione di 6 punti, il secondo di 4 punti. In sostanza dei 19 segmenti dimensionali dello strascico adriatico analizzati, soltanto 4 evidenziano una riduzione del cpue per il nasello e tutti rientrano nella classe dimensionale inferiore. La triglia di fango rappresenta insieme ai gamberi bianchi la seconda specie con più elevati livelli di pescato relativi alla flotta a strascico in ambito nazionale. Le catture per unità di sforzo del 2007 registrano una crescita di 18 punti rispetto alla media dei precedenti tre anni, e in tutte le aree emerge una variazione positiva, pari a 17 punti in adriatico che, come per il nasello, è la zona di maggior produzione della specie (60% del totale). Il trend favorevole viene confermato anche nel Tirreno (+40%) ed in Sicilia (+7%) e, approfondendo il dettaglio geografico, in quasi tutte le regioni. 19

20 Il segmento dei natanti pugliesi con lft tra 18 e 24 metri, è in assoluto il maggior produttore con oltre 1100 tonnellate, l indice registra un incremento di 12 punti. Di seguito emergono per livelli di produzione superiore alle 900 tonnellate i segmenti dello strascico marchigiano con lft compreso tra 18 e 24 metri e lo strascico della Sicilia sud con lft > 24 metri. Il primo registra una crescita dell indice di 17 punti ed il secondo di 19 punti. Valori crescenti anche per gli altri segmenti con elevati livelli di sbarco di triglie: Marche lft>24 metri, Emilia Romagna con lft tra 12 e 18 metri, Lazio con lft > 18 metri. Andamento decisamente negativo per l indice relativo ai gamberi bianchi in calo di 22 punti a livello nazionale, confermato in 29 sui complessivi 33 segmenti di flotta a strascico esaminati sul territorio nazionale. Nell area siciliana ed in particolare nel versante meridionale si concentra il 70% degli sbarchi complessivi della specie e l indice risulta in calo di 23 punti con un picco di 44 punti per la flotta mediterranea di Mazara del vallo che detiene i maggiori livelli produttivi con oltre 2000 tonnellate. Sempre nella stessa area si registra un calo di 6 punti del cpue per il segmento con lunghezza tra 18 e 24 metri che raggiunge livelli di produzione comparabili a quelli di Mazara e di 14 punti per il segmento con lft inferiore ai 18 metri il cui sbarco è di 1200 tonnellate. Livelli di sbarco prossimi alle 500 tonnellate di gamberi bianchi per il segmento di lft tra 18 e 24 metri della Puglia adriatica che registra una flessione del cpue di 26 punti. Gli scampi con oltre 4000 tonnellate si collocano al settimo posto come volume di sbarchi del sistema strascico, dopo le tre specie precedentemente esaminate e le pannocchie, le seppie e i moscardini muschiati. Tuttavia, con 77 Meuro gli scampi insieme a gamberi bianchi e naselli (80 Meuro ciascuno) concentrano i maggiori livelli di ricavi del sistema strascico e, di conseguenza, della pesca italiana. Il valore del cpue relativo a questa specie presenta una crescita di 4 punti su base nazionale oscillando tra i 2 punti dell area adriatica dove si concentra il maggior volume di sbarco, e i 37 punti della Sicilia dove la flotta di Mazara del Vallo registra consistenti livelli di produzione con 580 tonnellate e presenta una crescita di 44 punti dell indice di cpue. Tra i singoli segmenti, il maggior produttore è il nucleo di natanti con lft 18/24 metri della Puglia adriatica dove dominano le marinerie di Manfredonia e Molfetta. Il volume di prodotto sbarcato nel 2007 è stato di poco inferiore alle 900 tonnellate ed il cpue registra una crescita di 6 punti. Indice in crescita di 5 punti anche per il segmento marchigiano di lunghezza tra 18 e 24 metri che con un volume di catture pari a 294 tonnellate rappresenta il terzo produttore dopo il comparto pugliese e 20

21 quello di Mazara. In discesa di 2 punti il dato relativo al segmento abruzzese di lft tra 18 e 24 metri che raggiunge un volume di prodotto pari a 290 tonnellate. Il trend sostanzialmente positivo del cpue evidenziato per queste quattro specie viene confermato anche per altre specie di rilievo nella composizione del pescato del sistema strascico. Infatti, considerando le specie con i maggiori volumi di sbarco del sistema strascico nel 2006 e nel 2007, tale da rappresentare il 70% del pescato complessivo del sistema a livello nazionale, emerge che ad eccezione dei gamberi bianchi e dei polpi, tutte le altre specie registrano una crescita del cpue. Intensità e verso della variazione percentuale tra il valore 2007 e la media 2004/2006, del cpue delle specie prevalenti nella composizione del pescato del sistema strascico a livello di macro aree e nazionale Specie Area Adriatica Area Tirrenica Area Siciliana ITALIA Gamberi bianchi Gamberi rossi ns Ns Pannocchie ns Scampi Ns Mendole ns ns Nasello Sugarelli ns ns Triglie di fango Triglie di scoglio ns Ns Moscardini bianchi ns Moscardini muschiati Ns Polpi ns Seppie Ns ns Totani Ns ns >20 Variazione % tra 10 e 20 tra 0 e 10 tra 0 e -10 tra -10 e -20 <-20 ns: quantità non significative Aumento costo carburante Argomento di forte attualità è la crisi del settore innescata dall incremento dei prodotti petroliferi che nel corso dei primi mesi del 2008 hanno determinato consistenti aumenti del prezzo del gasolio. Nel corso del 2007 l andamento del prezzo del carburante è stato decrescente rispetto al 2006 fino a tutto settembre con una riduzione media mensile di 8 punti, con il valore medio annuale pari a 0,55 contro i 0,56 euro/litro del Pertanto, il dato complessivo del 2007 non registra andamenti negativi nei conti delle imprese di pesca: il costo medio sostenuto da un battello per acquisto di 21

22 carburante è stabile rispetto al 2006 attestato su 20 mila euro a livello nazionale e 68 mila per lo strascico. Il trend crescente del prezzo dei prodotti petroliferi, iniziato a ottobre registra quasi 20 centesimi di aumento a maggio 2008, con una variazione di 49 punti rispetto a gennaio Andamento del prezzo del gasolio per autotrazione euro/litro 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 0,55 0,50 0,45 Ministero delle attività produttive D.G.E.R.M. Statistiche dell'energia per il prezzo del carburante gen-06 feb-06 mar-06 apr-06 mag-06 giu-06 lug-06 ago-06 set-06 ott-06 nov-06 dic-06 gen-07 feb-07 mar-07 apr-07 mag-07 giu-07 lug-07 ago-07 set-07 ott-07 nov-07 dic-07 gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 Per valutare l entità dell impatto sui conti economici delle imprese relative ai principali segmenti dello strascico, si è verificato come sia variata tra i primi nove mesi e gli ultimi tre mesi l incidenza sui ricavi del valore aggiunto e del costo carburante. Il valore aggiunto rappresenta la differenza tra i ricavi ed i costi intermedi e serve a remunerare il lavoro ed il capitale (profitto); i dati evidenziano un erosione di 4 punti, con la quota di VA che scende dal 60% al 55,5%. In maggior dettaglio, le perdite più consistenti interessano lo strascico pugliese che registra una riduzione della quota di VA di oltre 6 punti e lo strascico della Sicilia meridionale che presenta una perdita di oltre 10 punti. Nello specifico, il segmento operante nel Canale di Sicilia registra un calo di 15 punti, passando da una quota del 57% relativa ai primi nove mesi del 2007 e simile a quella del 2006, ad una quota del 42% negli ultimi tre mesi del Anche la quota di ricavi assorbita dalle spese per carburante manifesta un evidente accelerazione passando dal 28% del primo periodo al 32%. Una proiezione dell andamento nel 2008, indica che a parità di condizioni relative all attività, alla produttività ed ai prezzi del 2007, nei primi cinque mesi del 2008 la quota di VAG si attesta al 50% 22

23 dei ricavi arretrando di quasi 10 punti rispetto al Contestualmente la quota dei ricavi assorbita dalle spese di carburante aumenta di 9 punti passando dal 27 al 36%. 23

24 CPUE Nasello Italia 1,00 0,90 0,80 cp u e (kg ) 0,70 0,60 0,50 0,40 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic CPUE Nasello Adriatico 1,40 1,30 1,20 1,10 c p u e ( k g ) 1,00 0,90 0,80 0,70 0,60 0,50 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 24

25 CPUE Nasello Sicilia 0,50 0,45 cp u e (kg ) 0,40 0,35 0,30 0,25 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic CPUE Nasello Tirreno 0,80 0,70 0,60 c p u e ( k g ) 0,50 0,40 0,30 0,20 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 25

26 CPUE Triglie di Fango Italia 1,90 1,70 1,50 1,30 c p u e ( k g ) 1,10 0,90 0,70 0,50 0,30 0,10 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic CPUE Triglie di Fango Adriatico 3,00 2,50 2,00 c p u e ( k g ) 1,50 1,00 0,50 - gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 26

27 CPUE G.Bianchi Italia 1,30 1,20 1,10 1,00 c p u e ( k g ) 0,90 0,80 0,70 0,60 0,50 0,40 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic CPUE G.Bianchi Sicilia 1,90 1,70 1,50 c p u e ( k g ) 1,30 1,10 0,90 0,70 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 27

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