REGIONE LIGURIA LA CRISI E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NEL DATI DI DETTAGLIO -

Transcript

1 REGIONE LA CRISI E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NEL 2013 La disoccupazione in - DATI DI DETTAGLIO - Dai dati ricavabili dal Sistema Informativo del Lavoro a livello regionale inoltre emerge come nell anno 20 il numero dei lavoratori che ha terminato un contratto di lavoro superi di unità i lavoratori che invece ne hanno stipulato almeno uno nel corso dello stesso anno. Tra i cessati il 46,8% (pari a unità) è costituito da giovani tra i 15 ed i 34 anni, mentre tra le classi di età forti (dai 35 ai 49 anni) i cessati risultano pari al 34,3% (pari a ) e gli ultracinquantenni sono 18,8% ( unità). I giovani e gli ultracinquantenni risultano maggiormente penalizzati rispetto alle classi di età adulte: a fronte infatti di una percentuale di assunzioni e cessazioni pressoché equivalente tra le classi di età adulte i giovani tra i 15 ed i 34 anni mostrano una più consistente differenza tra entrati e usciti dal mercato del lavoro ligure. Inoltre sia nel lavoro flessibile che nel tempo determinato i giovani tra i 15 ed i 34 anni costituiscono la quota più consistente sia tra gli avviati che tra i cessati. Nel lavoro flessibile si registrano infatti nelle classi di età giovanili avviati e cessati; nel tempo determinato gli avviati anni sono , i cessati Il complesso delle persone in cerca di occupazione presso i CPI liguri risultano, a febbraio 2013, di questi (80,3%) risultano disoccupati, (19,7%) sono inoccupati. Tra i disoccupati, coloro che sono alla ricerca di lavoro perché espulsi dalle realtà produttive sono soprattutto concentrati nelle classi adulte (35-49 anni), dove rappresentano il 41,4%; i giovani tra i 15 ed i 34 anni (33,8%) e gli ultracinquantenni (24,7%). Tra gli inoccupati, ossia coloro che sono alla ricerca del primo lavoro, la percentuale più elevata è rappresentata dai giovani tra 15 ed i 34 anni (45,1%,), seguita dagli ultracinquantenni (25,2%). L andamento della Cassa Integrazione Guadagni Gli ultimi dati diffusi dall INPS sull andamento della Cassa Integrazione Guadagni nell anno 20 evidenziano il perdurare di una situazione di grave difficoltà sia del tessuto economico nazionale che di quello ligure. Dal confronto con l anno 2011 in assistiamo ad una minore crescita del complesso delle ore di Cassa Integrazione autorizzate (+3,8%) rispetto alla media nazionale (+,1%). In, infatti, a crescere in misura decisamente più significativa sono gli interventi in deroga: +15,4%, a fronte di un +10,9% del dato nazionale, mentre gli interventi straordinari flettono maggiormente in (-10,8%) rispetto al -5,5% nazionale; anche per quanto riguarda gli interventi ordinari le dinamiche sono differenziate: +9% in, +46,2% in Italia. Considerata la diversa finalizzazione delle tipologie di Cassa Integrazione utilizzate, dalla flessione degli interventi straordinari e dalla crescita di quelli ordinari sembrerebbe evidenziarsi un ciclo economico nel quale dalla condizione di crisi strutturale si sta passando ad una fase nella quale può essere sufficiente fornire un supporto meno impegnativo (gli interventi ordinari). La Cassa Integrazione Straordinaria, è infatti volta a consentire la riorganizzazione/ristrutturazione delle imprese in vista di un adeguamento alle mutate richieste del mercato e, come si è visto appare in diminuzione, la Cassa Integrazione in deroga, la cui finalità è essenzialmente quella del supporto a segmenti produttivi non coperti da altre modalità di intervento e ad imprese di dimensione medio-piccola (il riferimento è, in particolare, al commercio e all artigianato) costituisce invece indicatore dello stato di persistente sofferenza del tessuto imprenditoriale. Nel caso della si tratta di imprese e settori di rilevante importanza economica.

2 Le dinamiche osservate in suggeriscono pertanto due considerazioni: il comparto industriale che ricorre maggiormente alla CIG ordinaria e straordinaria è proprio quello che negli ultimi 3 anni ha subito pesanti tagli e ristrutturazioni e quindi le aziende potrebbero aver diminuito la quantità delle ore richieste per effetto di licenziamenti, ipotesi suffragata dall analisi dei dati ISTAT riferiti al III trimestre 20 secondo cui l industria perderebbe 8 mila posti di lavoro e che potrà essere approfondita solo tra Marzo/Aprile con l uscita dei dati ISTAT per l intero anno 20; l istituto della CIG in deroga che doveva rappresentare una eccezionalità per far fronte alla crisi, si sta tramutando sempre più in prassi, in quanto continua l inesorabile erosione del tessuto della piccola imprenditoria locale. Nel 20 si raggiunge infatti in il record delle ore autorizzate, che lo rendono l intervento più richiesto. All interno della deroga il commercio arriva a pesare per il 51,6% ma aumenta del,7% rispetto al 2011; destino analogo per l artigianato che incide per il 15,2% ma cresce del,9% rispetto all anno precedente. Allo stesso tempo è bene ricordare come all interno delle ore di CIG richieste per l industria ben l 11,5% sono in deroga. Attualmente secondo i dati più recenti diffusi dall INPS a Gennaio 2013 le ore di Cassa Integrazione Guadagni complessivamente autorizzate in sono pari a ore, quasi triplicate rispetto al Gennaio 20, di queste il 69,7% sono ore straordinarie, il 24,1% ordinarie e 6,2% in deroga. L andamento degli ammortizzatori sociali in deroga I lavoratori che nell anno 20 hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali in deroga sono Rispetto alla tipologia di intervento prevale la CIG rispetto alla mobilità nonostante nel 20 la mobilità sia triplicata rispetto al 2011, passando dai 386 lavoratori coinvolti ai E comunque in crescita anche la CIG del 52,4%, dai lavoratori del 2011 ai del 20. Tab.1 - Lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga per anno Variazioni 2011/ V.A. V. % CIG in deroga ,4% Mobilità in deroga ,9% Totale ,6% Fonte: Agenzia Lavoro - O.M.L. - Elaborazioni su dati Regione Quadro sinottico Ammortizzatori Sociali in deroga dal 2005 al 20 ANNO Autorizzazioni concesse Lavoratori autorizzati Intervento Stanziamento (Euro) Risorse assegnate dallo Stato , , , , , , , CIG , , Mobilità , CIG , , Mobilità , CIG , , Mobilità , CIG , , Mobilità ,00 TOTALE Sono esclusi i dati relativi ai lavoratori ILVA (n. 550) e Ferrania (n. 350), relativamente al periodo dall'8 agosto 2009 al 7 agosto 2010 (ILVA ) e dal 18 luglio 2009 al 17 luglio 2010 (FERRANIA ) Dati aggiornati al 8 Febbraio 2013 (CIG numerate o inviati a num) - 31 Dicembre 20 (mobilità numerate) Sono esclusi i dati relativi al settore pesca Dec. Dir. n del 9/9/2011 per ,00 Sono esclusi i dati relativi alla delibera di sanatoria degli apprendisti per ,00

3 Stanziamento per CIG e Mobilità dal 2009 al , , , , , , ,00 - CIG Mobilità Fonte: Regione Numero di domande di ammortizzatori sociali pervenute Ottobre 2011 Gennaio CIG Mobilità ott- 11 nov- 11 dic- 11 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- gen- 13

4 La CIG in deroga Soffermandoci sulla CIG in deroga sottolineiamo come sia nel 2011 che nel 20 gli uomini siano i maggiori beneficiari: 65,4% nel 20 con un incremento del 78,9% contro la crescita del 19,1% delle donne. Tab.2 - Lavoratori beneficiari di CIG in deroga per anno e genere F ,3% ,6% M ,7% ,4% Totale ,0% ,0% Fonte: Agenzia Lavoro - O.M.L. - Elaborazioni su dati Regione Rispetto alle classi di età non si registrano sostanziali variazioni da un anno all altro anche se è interessante sottolineare come nel 2011 la classe più numerosa sia quella che tocca il 17,9%; un anno dopo, sebbene tale fascia di età si attesti sempre intorno 17%, viene scalzata dalla classe immediatamente successiva (45-49) che tocca il 19,1% contro il 16,5% del Rimane invece stabile nel biennio considerato la percentuale dei giovani tra i che rappresentano poco più del 21%, mentre gli over 50 che nel 2011 incidevano per il 29,1% nel 20 scendono al 28,2%. Tab.3 - Lavoratori beneficiari di CIG in deroga per anno e classe di età La Mobilità in deroga ,1% 13 0,2% ,2% 234 3,2% ,1% 517 7,1% ,9% ,6% ,2% ,6% ,9% ,1% ,5% ,1% ,3% ,2% ,4% ,4% 60 e oltre 2 4,5% 189 2,6% Non definito 1 0,0% Totale ,0% ,0% Totale ,3% ,1% Totale over ,1% ,2% Fonte: Agenzia Lavoro - O.M.L. - Elaborazioni su dati Regione Come per la CIG in deroga anche per la mobilità i maggiori beneficiari degli interventi sono uomini, anche se il loro peso passa dal 70,5% del 2011 al 61,3% del 20, sebbene per entrambe le componenti di genere il ricorso a questo tipo di ammortizzatore sociale è aumentato in maniera vertiginosa: sono cresciute di quasi 4 volte le donne mentre gli uomini sono più che raddoppiati. Tab.4 - Lavoratori beneficiari di Mobilità in deroga per anno e genere F ,5% ,7% M ,5% ,3% Totale ,9% ,0% Fonte: Agenzia Lavoro - O.M.L. - Elaborazioni su dati Regione

5 Riguardo ai lavoratori in mobilità, le classi di età prevalenti nel 2011 sono quelle (15,8%) e (15%), mentre un anno dopo l intervento si concentra nelle due classi immediatamente precedenti: con il 15,2% e con il 15,1%. Evidenziamo come rispetto alla CIG in deroga, nel caso della mobilità in deroga i giovani enni beneficiari incidono per il 19,4% nel 2011, mentre nel 20 il loro peso è del 28,3% contrariamente a quanto accade per gli over 50 che nel 2011 rappresentano il 35,3% contro il 26,7% del 20. La Mobilità ordinaria Tab.5 - Lavoratori beneficiari di Mobilità in deroga per anno e classe di età ,3% 0,0% ,8% 60 5,4% ,7% 108 9,7% ,6% ,2% ,5% ,1% ,0% ,2% ,8% ,7% ,2% ,9% ,0% 104 9,3% 60 e oltre 35 9,1% 39 3,5% Totale ,0% ,0% Totale ,4% ,3% Totale over ,2% ,7% Fonte: Agenzia Lavoro - O.M.L. - Elaborazioni su dati Regione Riguardo alla mobilità, escludendo gli interventi in deroga, al 31 Dicembre 20 sono i lavoratori che beneficiano di questo intervento, 617 (+4,3%) in più rispetto al Gli interventi più numerosi sono quelli che riguardano gli occupati in aziende con meno di 15 dipendenti (quasi il 74% nel biennio considerato). Delle donne in mobilità al 31 dicembre 20, il 79,6% usufruisce della Ex L.236/93 rispetto al 69,8% degli uomini che beneficiano dello stesso tipo di intervento. E interessante però osservare come all interno della Ex L.223/91 le donne siano in crescita di ben l 8,1% contro il 3,7% degli uomini, mentre nel caso della Ex L. 236/93 sebbene la crescita della componente femminile sia comunque importante -5,4%., è più contenuto il divario rispetto all incremento maschile (+3%). Tab. 1 Lavoratori residenti in in mobilità attiva (valori assoluti e variazioni percentuali) al 31//2011 al 31//20 L. 223/91 L. 236/93 Totale L. 223/91 L. 236/93 Totale v.a v.a v.a v.a v.a v.a F M Totale Variazioni 2011/20 L. 223/91 L. 236/93 Totale L. 223/91 L. 236/93 Totale v.a v.a v.a v% v% v% F ,1% 5,4% 6,0% M ,7% 3,0% 3,2% Totale ,0% 4,0% 4,3% Fonte: Agenzia Lavoro - O.M.L. Elaborazione su dati S.I.L. regionale

6 Dal grafico sottostante si evince come, considerando nel complesso la mobilità ordinaria Ex L. 223/91 e Ex L.236/93- a partire dal 2008 non abbia fatto altro che crescere, con il picco maggiore proprio tra il 2008 e il 2009 quando i lavoratori coinvolti da sono saliti a unità (+33,4%), questo andamento non fa che mettere in risalto come la crisi abbia colpito in profondità il sistema economico anche a livello locale. Lavoratori in mobilità al 31 Dicembre