6. Interarea Attività per la conoscenza, conservazione, fruizione, valorizzazione dei Beni Culturali

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1 Interarea beni culturali aree progettuali 6. Interarea Attività per la conoscenza, conservazione, fruizione, valorizzazione dei Beni Culturali 6.1 Il quadro di riferimento Il coinvolgimento delle scienze e della tecnologia dei beni culturali, proposto, attuato e coordinato fin dal 1996 dal CNR attraverso l azione prima di gruppi di ricerca, poi da alcuni Comitati come quello di Ingegneria e Architettura e infine dal Comitato di Scienza e Tecnologia dei Beni Culturali e attualmente dal Progetto Finalizzato, vede attivato un considerevole numero di istituti (circa 70, alcuni dei quali interamente dedicati al settore) che hanno formato per la prima volta un vero e proprio unicum trasversale che abbraccia tutte le competenze presenti nell ente stesso (umanistiche, socio economiche, giuridiche, scientifiche e tecnologiche). Tre sono, come è noto, gli obiettivi alla base di ogni azione mirata alla salvaguardia dei Beni Culturali: la tutela, la valorizzazione, la fruizione. Questi obiettivi, tra loro intimamente connessi, sono di stretta competenza del Ministero dei Beni e le Attività Culturali. Tuttavia il raggiungimento di questi obiettivi, al di là del valore artistico del bene, non può prescindere dal coinvolgimento di competenze tecnico-scientifiche che, attraverso un coordinato lavoro di ricerca, permettano una conoscenza dei componenti il manufatto, il suo stato di conservazione, i meccanismi che lo hanno indotto, ecc. indispensabili per la progettazione, realizzazione e l impiego, anche innovando di metodologie e tecniche di intervento. Il settore dei Beni Culturali rappresenta quindi una notevole opportunità nel panorama scientifico e tecnologico nazionale che il CNR può a buon diritto dirigere e coordinare. Si deve intensificare quello sviluppo scientifico e tecnologico inteso come apporto corale, non effimero ma prolungato al problema della salvaguardia dei Beni Culturali, già posto in essere dal CNR in stretta connessione con i Ministri di competenza, con gli altri enti di ricerca (ENEA, INFM, INFN, ecc.) e con le Università, attuando anche il necessario coinvolgimento del mondo produttivo, che deve trarre dagli studi e dal sapere scientifico guida e indirizzi per le proprie attività. Si tratta di continuare a perseguire lo scopo di sintetizzare, amalgamare e coordinare le ricerche scientifiche e le competenze di esperti in campi tra loro diversi anche se complementari, promovendo e/o irrobustendo la formazione di gruppi interdisciplinari e sperimentando metodologie corrette ed anche innovative. Questo processo è in atto nel nostro Paese, grazie anche alle numerose e qualificate iniziative poste in essere dal CNR in questi ultimi anni che, innescando un dialogo quotidiano fra esperti scientifici, restauratori, storici dell arte, sovrintendenti, archeologi, architetti, ecc., ha permesso di identificare nella salvaguardia dei Beni Culturali una nuova stimolante frontiera scientifica. CNR Piano Triennale

2 Parte 1 Piano scientifico Il quadro di riferimento internazionale Questo unicum di ricerche condotte in Italia nel settore dei Beni Culturali, assume una rilevanza internazionale in quanto trasferibili alla salvaguardia del patrimonio di ogni nazione. Conoscenza, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale possono divenire una straordinaria possibilità di dialogo e/o integrazione tra nazioni, nel rispetto e nella valorizzazione delle reciproche diversità. In questo contesto vanno inquadrate le iniziative intraprese dal CNR, che rappresentano i pilastri sui quali si poggerà l azione dell Ente in questo settore. Di particolare rilevanza il Protocollo d intesa tra il CNR ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che prevede un lavoro coordinato anche attraverso un Comitato Paritetico al fine di proporre e attivare programmi ed iniziative congiunte, finalizzate alla conoscenza, tutela e valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali. Assume una particolare rilevanza la possibilità di attuare, possibilmente con l Università, l alta formazione di specialisti nel settore dei Beni e delle Attività Culturali. Appare infatti necessario l apporto congiunto delle competenze ed esperienze acquisite, pur in ambiti diversi, dal CNR, dal Ministero dei Beni Culturali e dalle Università, al fine di poter predisporre idonei e completi percorsi formativi capaci di trasmettere in modo corretto e completo quanto si sta delineando di innovativo ed efficace sia per quanto riguarda la conoscenza scientifica che la tecnologia applicativa. In questa ottica sarà necessario creare Masters e/o corsi di specializzazione post-laurea. In quest ambito sono da segnalare accordi sottoscritti e/o collaborazioni avviate con gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, la Spagna e la Cina. Assume così un significato particolare la recente richiesta rivolta da parte del Ministro degli Affari Esteri al CNE, attraverso la direzione P.F. Beni Culturali, a sviluppare, in sintonia con i nostri addetti scientifici nei diversi paesi, iniziative mirate a una condivisione di conoscenza, in questo settore, quale utile dialogo tra diverse nazioni e per lo sviluppo di più intense e proficue attività anche commerciali. Si sono dedicati anche notevoli sforzi all avvio di iniziative con i Paesi del mondo arabo e a tale proposito sono stati organizzati incontri bi-e multi-laterali con i massimi rappresentanti scientifici e politici della Tunisia, Libia, Egitto, Siria e Giordania. Sempre con questi e con altri paesi arabi lo Sportello per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica con i Paesi del Mediterraneo (SMED), che rappresenta un organismo di riferimento per la elaborazione e lo sviluppo di una politica strategica del CNR volta a contribuire allo sviluppo di rapporti scientifici e tecnologici con altri Paesi membri dell Unione Europea e con i Paesi non membri del mediterraneo, ha attivato scuole e seminari in diversi settori dei Beni Culturali (in particolare nel settore degli arazzi, dei reperti ceramici, dell archeometallurgia, delle tecnologie multimediali applicate al patrimonio umanistico e culturale, ecc.) 138 CNR Piano Triennale

3 Interarea beni culturali aree progettuali Tutte queste iniziative hanno posto le basi per un primo protocollo di cooperazione culturale, già attivato, tra la Repubblica Italiana ed il Regno Hashemita della Giordania. Va infine ricordato l accordo tra il Ministero degli Affari Esteri e la Banca Mondiale Cooperazione allo sviluppo per interventi nel campo del patrimonio culturale, cui il CNR ha dato il suo fattivo contributo. Il CNR ha inoltre dato vita alla serie di Congressi Internazionali Science and Technology for the Safeguard of Cultural Heritage of Mediterranean Basin. Il primo si è tenuto a Catania il secondo a Parigi, il terzo a Madrid nel 2001 ed il quarto si terrà a Il Cairo nel Questi incontri, i dibattiti organizzativi e scientifici che li hanno preceduti, gli atti finali rappresentano momenti altamente qualificati, frutto del rispetto e della sintesi dei diversi contesti culturali, per delineare le più idonee strategie scientifiche per affrontare i problemi posti dalla Salvaguardia dei Patrimoni dei vari Stati. Per un superamento della frammentazione delle varie discipline che riguardano la salvaguardia e la fruizione dei Beni Culturali ed un loro coagulo in una visione unitaria, è già stata avviata la pubblicazione, con cadenza trimestrale, della rivista Journal of Cultural Heritage, edita da Elsevier e curata direttamente dal CNR. Questa pubblicazione inoltre raccoglie e riassume le precedenti iniziative editoriali come Proceedings di congressi, libri, monografie e soprattutto la rivista Science and Technology for Cultural Heritage. Il notevole successo, anche editoriale, con cui è stata accolta questa iniziativa è una importante premessa per fare del CNR e di questa sua rivista il tavolo di confronto, di dibattito e di sintesi delle diverse conoscenze e tendenze internazionali in questo campo al fine di avanzare delle conoscenze e avviare nuovi progetti comuni nel campo della ricerca e dell innovazione, dell intervento, della fruizione e della formazione. Attività Scientifica: obiettivi generali e progetti specifici La predisposizione di appropriati progetti strategici, Metodologie e Catalogazioni, Tecnologie Moderne per la Conservazione, Uffizi, Museografia Scientifica, Beni Culturali, Economia e Sociologia, Mediterraneo, Tecnologie e Linguaggio, Terre Alte, ha portato allo sviluppo di competenze integrate e di lavoratori qualificati su tutto il territorio nazionale. Tutte queste esperienze, alle quali si aggiunge il Progetto Strategico Conoscenza per immagini: un applicazione ai Beni Culturali, sono confluite nel Progetto Finalizzato Beni Culturali che costituisce dal punto di vista metodologico e applicativo, l osservatorio più interessante e completo a livello nazionale. Il Progetto Finalizzato Beni Culturali, che ha approfondito le ricerche relative al quarto anno di attività nel 2002 e dovrebbe quindi concludere i CNR Piano Triennale

4 Parte 1 Piano scientifico propri lavori nel 2004, continuerà ad essere elemento centrale nella politica di sviluppo scientifico del CNR. Questo progetto iniziato alla fine degli anni 90 vuole idealmente consegnare al nuovo millennio conoscenze, metodologie e tecnologie di analisi, diagnosi, catalogazione, intervento e di conservazione, materiali innovativi, ecc. rispettosi del bene da valutare. Le conoscenze acquisite, la loro rivisitazione critica e lo sviluppo delle ricerche nell ambito del Progetto Finalizzato e dei programmi collaterali permetteranno di approntare, proporre e validare metodologie e tecnologie innovative, basate su conoscenze sempre più rigorose ed affidabili e su norme capaci di tradurre in indicazioni chiare e precise i risultati delle indagini e delle sperimentazioni. Il Progetto Finalizzato Beni Culturali, in quanto elemento di stimolo di nuove idee, di sperimentazione e ricerche innovative, di coordinamento di iniziative e progetti interdisciplinari, si articola in cinque sottoprogetti nei quali si convoglia, in temi e linee di ricerca, la sua prioritaria, originale ed innovativa attualità scientifica. a) Individuazione delle risorse nello spazio e nel tempo b) Diagnosi dello stato di conservazione e metodologie di intervento c) Patrimonio documentale e librario d) Archivio biologico ed etno-antropologico e) Museologia e Museografia Il progetto coinvolge 350 unità operative di cui 64 presso istituti del CNR e le rimanenti divise tra università, istituti centrali del Ministero dei Beni Culturali ed imprese. Ha già prodotto un rilevante numero di pubblicazioni, ha sviluppato metodologie innovative di conoscenza e catalogazione ed appropriate tecnologie di intervento su beni mobili e/o immobili, realizzando una serie di prodotti innovativi che possono essere trasferiti alle Pubbliche Amministrazioni e agli organismi pubblici e privati nel settore. Ogni futura azione del CNR non potrà non tenere conto del patrimonio culturale, scientifico e tecnologico che il Progetto Finalizzato, osservatorio privilegiato di quanto si sta proponendo e realizzando nel settore dei beni culturali, ha costruito e sta costruendo. Accanto al Progetto Finalizzato Beni Culturali, sono numerose le altre attività del settore promosse e coordinate dal CNR, che continueranno ad operare nel triennio di riferimento ispirandosi all azione scientifica dell Ente. Un aspetto del tutto peculiare dei Beni Culturali è quello relativo al fatto che le imprese che vi operano, al contrario di altri settori relativi alla produzione di beni e servizi tradizionali, ha scarsa visibilità su mercato sia italiano che mondiale. Di fatto non esistono né categorie codificate né alibi di aziende che operano nel settore. Per tanto anche a fronte di una richiesta sempre più forte di fruizione del patrimonio culturale nazionale non esiste alcun ponte fra questa richiesta e chi in Italia mette a punto Know how all avanguardia nel settore. 140 CNR Piano Triennale

5 Interarea beni culturali aree progettuali Il problema centrale di un qualsiasi progetto che investe la rete Internet è quello della sua visibilità. L affollamento sulla rete di un enorme quantità di siti rende difficile la visibilità di molti e pertanto il CNR ha proposto e sta realizzando un portale multilivello e multitarget che abbia come punto di partenza e riferimento l insieme delle conoscenze, dei prodotti e delle tecnologie provenienti dal Progetto Finalizzato Beni Culturali. Ciò costituisce quindi l elemento di differenziazione rispetto ai numerosi siti e portali che già operano in settori sia a livello nazionale che mondiale. Inoltre la convenzione tra CNR e Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze, Pistoia e Prato, ha permesso la creazione presso gli Uffizi di un laboratorio scientifico di ricerca, primo nel suo genere in Italia, ed ha gettato le premesse per un proficuo lavoro di ricerca integrato presso uno dei musei più prestigiosi del mondo. Sono stati recentemente siglati significativi accorsi, protocolli di intesa e convenzioni tra i quali vanno ricordati: Accordo CNR Provincia Autonoma di Bolzano: l uomo Similaun ; Convenzione CNR Comune di Roma, Soprintendenza ai Beni Culturali: Parco di Veio e Parco Archeologico di Gabi ; Protocollo d intesa CNR Comune di Siracusa: Ortigia ; Protocollo d intesa CNR Comune di Martinafranca: Martinafranca ; Protocollo d intesa CNR Soprintendenza Archeologica di Pompei MBAC: Pompei ; Protocollo d intesa CNR Comune di Venezia: Venezia ; Protocollo d intesa CNR Regione Autonoma della Valle d Aosta: Valle d Aosta. Sono altresì in fase di avanzata elaborazione alcuni progetti pilota con amministrazioni locali e tra queste vanno ricordati: Il Progetto Arsenale con il Comune di Venezia che partendo dalla conoscenza della materia e dal rilievo del sito, ne ipotizza i possibili interventi e la sua fruizione come spazio mussale aperto; il Progetto Alterazioni indotte da contaminazioni su tipologie materiche diverse con il Comune di Firenze, volto ad una qualificazione e quantificazione delle alterazioni prodotte dall attività dei diversi inquinanti atmosferici sulle opere d arte esposte all aperto. Competenze, strumentazioni, laboratori, ecc. diffuse su tutto il territorio nazionale, la vasta e consolidata rete di collaborazione con le diverse Soprintendenze (molte delle quali fanno parte integrante di unità operative del Progetto Finalizzato), con gli Enti Locali, le Regioni, le Province, i Comuni, permettono un dialogo ed un intervento, in termini di conoscenze di base e possibilità applicative, capillare e tempestivo che non ha eguali in Italia e all estero. Questa presenza e questa capacità vanno incrementate nel triennio in termini di risorse economiche e di personale. Il CNR ha già posto in essere presidi scientifici e tecnologici territoriali, rappresentati dalle Unità Operative operanti nelle varie realtà locali, capaci CNR Piano Triennale

6 Parte 1 Piano scientifico di intervenire su tutte le realtà italiane sia in fase di progettazione scientifica che di realizzazione di interventi nei diversi settori dei Beni Culturali. In ciò è favorito dalla sua natura generalista che, lungi dall essere un ostacolo, è in questo settore indispensabile e rappresenta quindi una risorsa ed una opportunità che il CNR deve continuare a coltivare. Le forme di aggregazione dei vecchi organi del CNR nei nuovi Istituti già delineati e varati, potranno favorire l indispensabile creazione di poli di eccellenza per la ricerca, lo sviluppo, il trasferimento tecnologico e l alta formazione nel settore della conservazione del patrimonio culturale e costituiranno elementi strategici di sviluppo, a scala regionale, nazionale ed internazionale. Sarà opportuno, anzi necessario, ricercare la unicità di un disegno scientifico, forte e credibile e non disperdere le forze che agiscono in un terreno scientifico già omogeneo e ben delineato. Sarà inoltre indispensabile porre in essere forme permanenti di coordinamento, capaci di portare da un lato gli aggiornamenti e le innovazioni sia metodologiche che tecnologiche maturate nei diversi settori disciplinari, dall altro di creare e valorizzare in modo appropriato i presidi scientifici e tecnologici sopra menzionati e in grado di dialogare e collaborare con le diverse realtà locali. Tutto questo lavoro va inquadrato nella necessità di creare un Dipartimento multidisciplinare (e/o Consorzio) al quale far aderire gruppi operanti all interno del CNR o ad esso associati, ed eventualmente quanti operano presso altri Enti di Ricerca, Università, Istituti Nazionali o Locali Pubblici o Privati, Imprese, ecc., capace di intervenire in modo adeguato nei settori: a) della gestione dei grandi progetti di ricerca ed innovazione nazionali e internazionali; b) dell intervento su beni mobili e immobili; c) della formazione; d) del trasferimento tecnologico; e) della consulenza scientifica e dell aiuto tecnologico al sistema produttivo italiano, specialmente quello delle piccole e piccolissime imprese che caratterizzano il settore; f) della predisposizione a la gestione di banche dati, portali ecc. Va ribadito che è quanto mai opportuno anzi necessario che le varie iniziative proposte abbiano un unico punto di riferimento, un unica progettualità in grado di promuovere, coordinare e gestire tutta l attività nel settore. In quest area progettuale, in spirito analogo alla precedente, vanno inoltre segnalati due progetti: Beni Culturali Archeologia e storia dell arte 142 CNR Piano Triennale

7 Interarea beni culturali aree progettuali progetto 6_1_1: beni culturali; le ricerche che saranno sviluppate avranno come obiettivo la possibilità di trasmettere alla Pubblica Amministrazione e al mondo produttivo di metodologie e tecnologie di conoscenze ed intervento, che siano percorribili, affidabili e poco costose. In particolare saranno predisposte, testate e validate: nuove metodologie geofisiche e meccaniche per prospezioni archeologiche. Lo scopo è quello di offrire strumenti per la descrizione e rappresentazione del territorio, individuando l esistenza di siti archeologici, reperti ecc. nei suoi strati più profondi anche per permettere una pianificazione del territorio che sulla base di sicure conoscenze scientifiche tenga conto della presenza di reperti o preesistenze; metodologie per la rappresentazione di centri storici anche in riferimento ai materiali impiegati; realizzazione di strumentazioni portatili per analisi non distruttive, (o micro invasive) per beni mobili ed immobili e relativi standards di riferimento; procedure e protocolli diagnostici per i beni mobili ed immobili; individuazione di markers per la qualificazione e quantificazione del degrado o di sofferenza (stress, rotture, ecc.) di beni a diversa tipologia materica; modellizzazione e proposte di intervento strutturali su edifici nel loro insieme, su elementi architettonici ben definiti o su tipologie caratterizzanti ciascun materiale quali murature, legno, ferro anche in seguito a specifiche azioni ( carichi, effetti termici, sisma, ecc.); nuovi prodotti consolidanti e protettivi organici o inorganici, e relative tecnologie per il costruito monumentale; salvaguardia e conservazione preventiva in funzione dell ambiente sul quale sono inseriti; nuovi formulati per malte e materiali da costruzione; nuovi prodotti per interventi conservativi; DNA antico; restituzione tridimensionale di reperti biologico antropici; metodologie e tecnologie per la gestione di realtà museali sia in ambienti chiusi (es. Uffizi) che in spazi aperti (es. l Arsenale di Venezia); metodologie e tecnologie per la salvaguardia e valorizzazione di manifestazioni artistiche e culturali effimere; modelli informatici per la rappresentazione delle mancanze e la ricostruzione del perduto; Modelli informatici di visite guidate. Istituti coinvolti nel progetto Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali Firenze - ICVBC; CNR Piano Triennale

8 Parte 1 Piano scientifico Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Roma - ITABC; Istituto sulle Civiltà dell'egeo e del Vicino Oriente Roma - ICEVO; Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico Roma - ISCIMA; Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali Lecce - IBAM; Istituto di Metodologie per l Analisi Ambientale Potenza IMAA; Istituto di Chimica Inorganica e delle Superfici Padova ICIS; Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari Milano ISTM; Istituto di Struttura della Materia Roma ISM; Istituto di Fisica Applicata Nello Carrara Firenze IFAC; Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell Ambiente Napoli IREA; Istituto di Acustica Orso Mario Corbino Roma IA; Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell Informazione e delle Telecomunicazioni Torino IEIIT; Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica Perugia IRPI; Istituto per lo Studio dell Inquinamento Atmosferico Roma IIA; Istituto per le Tecnologie della Costruzione San Giuliano Milanese ITC; Istituto di Metodologie Chimiche Roma IMC; Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone Roma IAC; Istituto di Metodologie Inorganiche e dei Plasmi Roma IMIP; Istituto per i Processi Chimico-Fisici Pisa IPCF; Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione Roma ISTC; Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali - Venezia IDPA; Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici Faenza ISTEC; Istituto di Scienze Marine Venezia ISMAR. progetto 6_1_2: archeologia e storia dell arte; anche nel settore archeologico è in atto una sempre più estesa integrazione tra le discipline tradizionali relative alla conoscenza del mondo antico e medioevale, storiche, storico-artistiche e di cultura materiale con le scienze naturali, fisiche, chimiche e geografiche. Il CNR con i suoi organi occupa una posizione strategica per guidare questa crescente integrazione utilizzando un trattamento informatico dei dati, finalizzato alla definizione di standard per la comunità scientifica nazionale ed internazionale, in sintonia con i modelli esistenti in altri ambiti disciplinari. Questa innovazione metodologica si sostanzierà in progetti di recupero ma anche di conservazione e di restauro del patrimonio archeologico con la messa in rete di complessi sempre più strutturati di informazioni. I Sistemi Informativi Territoriali, attraverso integrazione delle banche dati cartografiche, alfanumeriche e di immagini, verranno organizzati in funzione di un approccio innovativo alla gestione di ogni tipologia di dati ed alla ricostruzione dei paesaggi del passato. La presenza di un azione dei nostri organi anche in varie aree del Mediterraneo (Turchia, Grecia, Libia, Tunisia, Egitto) verrà finalizzata non solo all azione tradizionale di recupero e restauro ma anche alla diffusione 144 CNR Piano Triennale

9 Interarea beni culturali aree progettuali delle nuove metodologie nei riguardi dei sistemi scientifici dei paesi interessati con una funzione di guida da parte dell Italia. Attraverso la stessa integrazione degli aspetti culturali e delle tecnologie scientifiche un analoga azione verrà realizzata anche nel settore del recupero e della conservazione del patrimonio architettonico e delle altre opere d arte nei riguardi dell intera area mediterranea. Nel quadro di questa strategia saranno perseguite principalmente le seguenti linee: a) esplorazione archeologica del territorio ed analisi di complessi archeologici in integrazione con la documentazione delle fonti scritte, epigrafiche, storiche, etc., con speciale riguardo alle aree del Mediterraneo; b) studio delle tradizioni artistiche dall antichità al presente, della storia del collezionismo, delle letterature sull arte, architettoniche e di cultura materiale nell Italia antica e degli interscambi in Europa e nell area mediterranea. Tutta l azione dei nostri organi in questi settori dovrà mirare a una più stretta collaborazione con le autorità nazionali e locali competenti alla gestione dei beni culturali. Istituti coinvolti nel progetto Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali Firenze - ICVBC; Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Roma - ITABC; Istituto sulle Civiltà dell'egeo e del Vicino Oriente Roma - ICEVO; Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico Roma - ISCIMA; Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali Lecce IBAM. CNR Piano Triennale

10 Parte 1 Piano scientifico 146 CNR Piano Triennale

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