Piano strategico di sviluppo territoriale condiviso. Sostegno a strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo

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1 Piano strategico di sviluppo territoriale condiviso Sostegno a strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo Area Interna ALLE PORTE DELLA CAMPANIA FELIX - TRA IL VULCANO SPENTO DI ROCCAMONFINA E MONTEMAGGIORE

2 Insieme dei Comuni Proponenti ATSAlle porte della campaniafelix - tra il vulcano spento di Roccamonfina e Montemaggiore Comune Capofila Riardo - associati: Baia e Latina, Caianello, Conca della Campania, Galluccio, Giano Vetusto, Pietramelara, Pietravairano, Presenzano, Marzano Appio, Mignano Montelungo,, Rocca d Evandro, Roccamonfina, Roccaromana, Rocchetta e Croce, San Pietro Infine, Teano, Tora e Piccilli e Vairano Patenora, GAL Alto Casertano. Sindaco del Comune capofila Arch. Nicola D Ovidio Coordinamento tecnico Arch. Michele Apicella Comuni adiacenti proponenti Calvi Risorta,.Francolise, Sparanise grafica by arch. Daniela Apicella 2

3 PARTNERS AND SPONSORS 3

4 Sommario PREMESSA... 6 MOTIVAZIONE DELLA PROPOSTA... 7 ANALISI TERRITORIALE ASSETTO ORGANIZZATIVO DEL TERRITORIO STRUTTURA DEL TERRITORIO DIMENSIONE AMMINISTRATIVA Comuni proponenti Comuni aderenti Aree limitrofe Partners e Sponsors IL TURISMO QUADRO DEGLI OBIETTIVI GENERALI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Ambiente e qualità della vita Natura e biodiversità Paesaggio e beni culturali Turismo sostenibile Sostenibilità turistica nelle fasce antropizzate Il turismo sostenibile nelle aree protette Interventi e attività per un turismo sostenibile nelle aree di valenza ambientale VISIONE TURISTICA INTEGRATA Turismo verde Turismo enogastronomico Turismo Culturale Turismo sportivo Turismo soggiornante Turismo congressuale e di affari SWOT ANALYSIS LA QUESTIONE AMBIENTALE LA STRATEGIA D INTERVENTO SOCIETÀ E VISIONE ECONOMICA NELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO ANALISI TERRITORIALE E FRAME WORK DI RIFERIMENTO LA STRATEGIA DI SVILUPPO

5 INTERVENTI A LIVELLO TERRITORIALE Ambiente Agricoltura Beni culturali La conservazione, la valorizzazione e la sostenibilità Centri urbani e borghi Mobilità Servizi INTERVENTI A LIVELLO DI SISTEMI DI OFFERTA Tradizione e Beni culturali Food ed enogastronomia Territorio - musica e teatro Network e multimedialità Promozione ed internazionalizzazione Formazione Salute e benessere IL PROGRAMMA FINALITÀ OBIETTIVI RISULTATI ATTESI LA LOGICA DI SISTEMA LA GOVERNANCE LE COMPATIBILITÀ SOSTENIBILITÀ RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

6 PREMESSA Le Aree Interne rappresentano una rilevante opzione strategica nazionale per la nuova Programmazione dei Fondi comunitari. Questa offre l opportunità di costruire una strategia che, muovendo da azioni private e pubbliche coerenti con le politiche nazionali, dia carattere propulsivo alla ripresa dello sviluppo economico e sociale dell Italia. La strategia regionale per le Aree Interne prevede l individuazione di contesti di alto valore naturale e culturale la cui valorizzazione concorre alla messa in sicurezza del territorio, alla promozione della diversità naturale e culturale e, soprattutto, all innesco di processi di crescita attraverso la valorizzazione di risorse potenziali, fino ad ora non opportunamente espresse. In quest ambito, in linea con gli indirizzi nazionali, la Regione sta provvedendo all integrazione programmatica delle risorse inerenti la politica di coesione e la politica di sviluppo rurale con le risorse ordinarie, nazionali e regionali, per il rilancio di queste aree e il miglioramento della loro accessibilità e del loro ruolo, nell ambito delle strategie di sviluppo economico regionale. S intende con il piano strategico fornire un sostegno a strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo, ossia guidato da gruppi di azione locale composti da rappresentanti degli interessi socioeconomici locali pubblici e privati. Come comunità territoriale siamo consapevoli che è necessario dare una risposta razionale, condivisa e percorribile, alla crisi che ci coinvolge. Questa volontà di essere protagonisti del proprio riscatto e del sviluppo delle proprie collettività è avvenuto aprendo da tempo un dialogo tra amministrazioni comunali che hanno espresso formalmente la volontà di associarsi con lo scopo di promuovere un programma strategico allargato all intero ambito territoriale costituito dai rilievi del Roccamonfina e del Montemaggiore. Comprendiamo l importanza della condivisione e diffusione degli indirizzi strategici, e lo facciamo concretamente coinvolgendo le nostre collettività e le forze economiche e sociali, non solo locali, per condividere una visione strategica comune ed un programma di recupero e valorizzazione del nostro territorio. L azione pubblica, in una visione strategica, ha da un lato lo scopo di salvaguardare e riqualificare gli elementi di qualità del territorio, dall altro svolge un ruolo di sussidiarietà, ossia quello di predisporre e potenziare le infrastrutture territoriali in grado d innescare processi economici che convoglino investimenti privati sul territorio. Un patto strategico razionalizza la parte pubblica degli interventi con la parte privata mediante una fase di partenariato e di raccolta d idee. Questo consente d individuare investimenti privati in linea con quanto definito da le regole e dagli indirizzi pubblici. Nei processi di trasformazione del territorio, il ruolo dell Ente pubblico si pone anche come promotore, facilitatore, coordinatore, valutatore delle compatibilità dell azione privata. Le risorse per la riqualificazione e per lo sviluppo vanno individuate nella convergenza di risorse pubbliche e di risorse private di tutti i soggetti coinvolti e impegnati nella costruzione del programma d Area. In tale processo l Associazione territoriale, in sinergia con gli Enti sovracomunali ed il tessuto economico interessato allo 6

7 sviluppo del territorio, svolge compiti di animazione e di comunicazione sociale, con un azione propositiva di sostegno che bene s integra con i tradizionali ruoli di garante delle regole e dell interesse collettivo I principali obbiettivi del programma di sviluppo li individuiamo nella valorizzazione dei sistemi agroforestali e dei giacimenti culturali presenti sul nostro territorio, con il fine di arricchirne il grado di attrattività e di contribuire al miglioramento complessivo delle performances ambientali e paesaggistiche, costituendo, al contempo, le basi per un processo di diversificazione economica e di sviluppo per la nostra Comunità. Il Piano di sviluppo territoriale Terra Felix verrà sviluppato in una visione strategica individuando le principali scelte di sviluppo territoriale che costituiranno le invarianti socio economiche alla base dei piani e della programmazione d area. L individuazione di strategie condivise su cui basare le fasi operative dello sviluppo del programma, consentono la concentrazione e l uso razionale delle risorse economiche disponibili. per realizzare attività e servizi finalizzati allo sviluppo economico ed alla riqualificazione del territorio. Lo scopo perseguito dal Piano è quello di mettere a sistema idee, iniziative e progetti raccolti tra le amministrazioni locali, i partners, gl investitori e gli sponsor potenziali. S intende, attraverso la condivisione, perseguire la messa in rete del patrimonio culturale, enogastronomico e naturale nell area dei grandi parchi regionali del casertano, al fine d incentivare un turismo sostenibile e solidale nell intero comprensorio territoriale. Tale processo di esternalizzazione dei valori locali verrà attuato attraverso eventi ed una campagna di comunicazione di elevata risonanza mediatica a diffusione possibilmente di livello internazionale. Questa idea, se accolta dalla programmazione regionale, può costituire la base di una visione strategica condivisa formalizzata in un programma d area ed un grande progetto. MOTIVAZIONE DELLA PROPOSTA Il Piano strategico di sviluppo territoriale TerraFelix ha origine da quanto scaturito dal dibattito scaturito dal Seminario sulla "Territorializzazione delle politiche regionali di coesione e sviluppo", tenuto presso le sedi della Giunta regionale della Campania, Auditorium, a partire dal 26 marzo D intesa con il Presidente della Regione Campania, in collaborazione con la Federazione delle Autonomie Locali, l Assessore al Rapporto con le Autonomie Locali ha promosso il Seminario sulla "Territorializzazione delle politiche regionali di coesione e sviluppo" allo scopo di costruire una strategia operativa condivisa nel sistema pubblico regionale, per azioni convergenti ed efficaci sulla sfida dell adeguamento delle Autonomie Locali. Hanno costituito Segreteria tecnico-scientifica: il settore Settore Enti Locali - Lega Autonomie Campania FormezPA. 7

8 Dal dibattito di questo seminario e dai documenti ed atti prodotti dalla Giunta Regionale, riportati in allegato al questo documento, hanno preso le mosse del nostro lavoro che dopo due anni di concertazione, raccolta d'idee e stesura del piano, trova nel documento che presentiamo alla Presidenza della Regione Campania ed ai responsabili della Programmazione , la sua proposta coerente e condivisa quale contributo allo sviluppo della Regione, frutto dell'autodeterminazione dei territori nell'individuare i propri obiettivi strategici. In particolare dalle presentazioni e dalle discussioni è emerso, come più in dettaglio si può leggere nei documenti regionali allegati, che le manovre finanziarie adottate dal Governo nazionale dal 2008 al 2011 hanno comportato la riduzione dei trasferimenti di risorse ordinarie destinate alle Regioni. Le disponibilità di cassa della Regione Campania sono ridotte dai 4,5 MLD del 2008 a 2,3 MLD del 2012a fronte di un fabbisogno finanziario in aumento. Nel seminario si è condiviso che la situazione sinteticamente richiamata richiede al sistema pubblico di assumere maggiori responsabilità e di produrre più efficienza con meno risorse. Il sistema-paese si devemodernizzare. La Regione Campania partecipa al disegno di modernizzazione istituzionale e, nell'ambito delle sue competenze, ha avviato il "Contratto Campania" -come strategia di sviluppo replicabile a livello territoriale- e il "Nuovo Ordinamento Regionale". L'attuazione stessa di questi provvedimenti richiede una forte coesione nella filiera istituzionale e tra le parti sociali per la ridefinizione di un sistema di governance che riorganizzi le funzioni; richiede altresì un accrescimento delle capacità istituzionali (capacity building) degli Enti territoriali che, oltre l'efficacia e l'efficienza della PA locale, siano in grado di ricostruire fiducia, dare risultati concreti, fare progetti sostenibili e misurabili, costruendo un nuovo rapporto tra PA,cittadini e imprese, facilitato con appropriate innovazioni tecnologiche. Sul punto, va anche considerata la tendenza ad introdurre l'obbligatorietà di servizi in forma associata tra i Comuni, per conseguire livelli adeguati di economicità, efficacia ed efficienza nella PA locale. (Si veda la Legge 214/2011 Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento dei conti pubblici anche se -al momento- riguarda i Comuni più piccoli) L'esigenza di "territorializzare le politiche di sviluppo", dunque, seppur con diverse accentuazioni, è riconosciuta anche al fine di conferire maggior radicamento ed efficacia alle politiche settoriali. Su questo tema, posto al centro dell'approfondimento seminariale, è stato richiamato che la proposta di regolamento quadro dei fondi comunitari per il periodo dedica una parte rilevante alle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo, da attuare in ambiti sub-regionali. Rispetto al quadro delle "domande" organizzative, di competenze e di policy che ne deriva, si riconosce che nel territorio regionale sono state sperimentate buone prassi che hanno anticipato questi indirizzi, ma si sottolinea come talvolta abbia inciso negativamente l'autoreferenzialità e lo scarso raccordo della "domanda" di sviluppo locale con la programmazione sovralocale I lpiano strategico di sviluppo territoriale TerraFelix s inquadra in queste politiche strategiche per lo sviluppo locale dei territori e quello generale della Regione e del Paese. A partire dalla metà del 2012 si sono cominciati ad organizzare incontri tra gli amministratori locali e ed i rappresentanti della comunità 8

9 socio economica del territorio. In questa fase organizzativa si è valutato che era necessario organizzare una Associazione di scopo tra le amministrazioni comunali, e contestualmente ad un azione di programmazione e sviluppo dei territori. In questo contesto di cooperazione sono nati e sono stati finanziati alcuni progetti i con i fondi comunitari , in particolare il progetto le porte dei Parchi a valere sui fondi Poin finanziato dal MIBACed il progetto per un evento da tenersi nel comune di Riardo a valere sulla misura 1.9 dei fondi Fesr finanziato dalla Regione Campania. Nel dettaglio i Comuni di Francolise, Alife, Calvi Risorta e Rocca d Evandro, vista l importanza dei patrimoni storico culturali e naturali dei propri territori comunali e dei loro Ambiti di riferimento e preso atto dell importanza del turismo, così come previsto dalla programmazione e pianificazione regionale per i contesti territoriali d appartenenza, intendono promuovere un programma di interventi integrati denominato le Porte dei Parchi,di scala territoriale, per migliorare la visibilità e la conoscenza dei propri attrattori turistici e di quelli costituiti dall insieme dei beni culturali, naturali e degli attrattori turistici (terme, enogastronomia, attività sportive e tempo libero) dei propri Ambiti di Aggregazione Territoriale (Sistemi Territoriali di Sviluppo nell accezione definita dal Piano Territoriale Regionale). La strategia messa in atto per questi quattro significativi Poli d interconnessione (Francolise-Calvi Risorta, Rocca d Evandro ed Alife),che connettono le grandi direttrici interregionali di collegamento nord-sud ed ovest-est con ambiti territoriali di grande pregio culturale e naturalistico, ha come obiettivo, mediante la messa a sistema di progetti materiali ed immateriali integrati, di promuovere lo sviluppo economico e territoriale delle Aree dell Alto Casertano attraverso la realizzazione di azioni dirette alla tutela e alla valorizzazione, coordinata e sistemica, delle risorse culturali e naturali di maggiore rilevanza. Il Progetto di un evento a Riardo finanziato con la misura 1.9 del FESR regionale denominato Rete di itinerari tra storia e natura è una Mostra evento sulle potenzialità della rete degli attrattori costituita da Borghi, Castelli ed aree Naturali nei territori compresi tra Alto Casertano e Matese, l evento si terrà nei prossimi mesi del Castello di Riardo. I comuni dell area per massimizzare la coesione e l azione sinergica hanno sottoscritto un protocollo d intesa per la costituzione di una Associazione Temporanea di Scopo (ATS), nel dicembre 2013, con la finalità di redigere un programmazione coordinata e di fornire servizi comuni. Dopo questa lunga fase di concertazione, si è cominciato a lavorare e concordare un Piano strategico di sviluppo territoriale condiviso che è stato presentato nell incontro tenuto a Vairano Patenora nel giugni di quest anno. 9

10 ELENCO DEI PRESENTI ALL INCONTRO DEL 23 GIUGNO 2014 A VAIRANO PATENORA PER LA PRESENTAZIONE DEL PIANO STRATEGICO DI SVILUPPO REGIONE CAMPANIA Angelo Consoli Comuni Proponenti TERRITORIALE CONDIVISO TERRA FELIX Consigliere Regionale Vice Presidente Commissione attività produttive e membro commissione Urbanistica Costituenda ATS alle porte della Campania Felix - tra il vulcano spento di Roccamonfina e Monte maggiore arch. Nicola D Ovidio sindaco Riardo (comune capofila) Egidio Mavidio Assessore cultura, scuola, personale ed attività produttive Viottorio Caiazza Consigliere Comunale Marino Feroce sindaco Caianello Luigi De Fusco vice sindaco Caianello Giuseppe Galluccio sindaco Galluccio Alberico Di Salvo sindaco Conca della Campania Antonio Zona sindaco Giano Vetusto Eugenio Ferrucci sindaco Marzano Appio Antonio Verdone sindaco Mignano Montelungo Luigi Lonardo sindaco Pietramelara Francesco Zarone sindaco Pietravairano Andrea Maccarelli sindaco Presenzano Bartolomeo Cantelmo sindaco Vairano Patenora Stanislao Supino vice sindaco Vairano Patenora Anna De Simone sindaco Roccaromana Angelo Marrocco sindaco Rocca d Evandro Salvatore Geremia sindaco Rocchetta e Croce Giuseppe Eugenio Vecchiarino sindaco S. Pietro Infine Natascia Valentino sindaco Tora e Piccilli Altri comuni proponenti Giovanni Marrocco Gaetano Tessitore Lea Consoli sindaco Calvi Risorta sindaco Francolise vice sindaco Sparanise Partenariato e coordinamento 10

11 Partners Andrea Rea Paolo Stabile Nicola Sorbo presidente Mostra d Oltremare dirigente Mostra d Oltremare Cons. Nazionale di Slow Food Germano Faella presidente Slow Food Condotta Massico e Roccamonfina Mastroianni Giammarco Carrozza Walter Guttoriello Maria Ida Avallone presidente Slow Food Condotta Volturno Dipartimento di lettere e beni culturali SUN presidente Teano Jazz Festival villa Matilde produttore vini Luigi Telaro Azienda Agrituristica La Starza Produzione Vini Telaro Francesco Galardi Galardi srl Azienda Agricola Biologica Amedeo Barletta Azienda Poderi Foglia S.I.A. Srl (Sviluppo Iniziative Agroindustriali) Coordinamento tecnico Michele Apicella Enti e rappresentanti di categoria Arturo Marseglia Gennaro Granata Aziende ed imprese Guglielmo La Regina Esperto di pianificazione e programmazione territoriale e strategica Pres. Consorzio Pro Loco Alto Casertano Delegato Prov. Coldiretti Unione degli Industriali della Provincia di Napoli vice presidente Giovani Imprenditori Luanda Rianna Delegata Ferrarelle Masseria delle sorgenti Albero Marulli Azienda Olivicola Monte della Torre Mario Basco Azienda Cacciagalli Mario Parente Produttore Agricolo Enrico Migliozzi Produttore Olio Ignazio Assumma Agriturismo La Selva di Montecanneto Orlando Vagelli Produttore Olio e Agriturismo Masseria San Massimo Nicola De Monaco Produttore Agricolo Nicola Palmiero Produttorei frutta fresca e secca 11

12 Cultura, arte e scienze applicate Alfredo Balasco Ivano Caiazza Esperto Beni culturali ed archeologici Esperto musicale e Compositore San Carlo di Napoli Patrizia Lampa Esperta di restauro architettura medioevale e rinascimentale Gianguido Baldi Sergio Bilotta Marco Fusco Donato Gallo Attore Rai Un posto al sole Esperto Network e multimedialità regista e produttore televisivo Guida Escursionista Ambientale Esperto Slow Food Francesco Apicella esparto di virtual building and environment simulations Molti dei partecipanti all incontro hanno contribuito sia in fase preliminare dell organizzazione e che successivamente alla redazione finale del documento di Piano, anche se l elenco sopra riportato, relativo alle sole presenze alla tavola rotonda, non è esaustivo di tutti i contributi d idee, di organizzazione e di collaborazione tecnica, volontaristici e gratuiti, che sono alla base del presente documento e dei suoi allegati. 12

13 ANALISI TERRITORIALE Nell ambito delle politiche regionali per Valorizzazione delle aree interne, il Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix si caratterizza per un approccio diretto a favorire l integrazione delle azioni settoriali e la concentrazione degli investimenti in un nodo territoriale di alto valore ambientale storico e culturale. Il territorio, cerniera tra le due grandi aree metropolitane di Roma e Napoli, connesso alle principali reti di mobilità strategiche del Paese, si configura, nell insieme dei priorie aree e poli di attrazione e con l alta qualità dei propri beni materiali ed immateriale, quale significativo ambito di destinazione rispetto ai principali flussi turistici rispetto alle direttrici Caserta- Napoli; Cassino-Roma; Telese-Benevento- Foggia. L area prescelta costituiscono sistema con gli Ambiti di Area Vasta costituito dalle Aree dei parchi naturali regionali del Roccamonfina foce Garigliano e Matese, i siti d interesse archeologico, storico culturale e naturale di Teano, Sessa Aurunca e Comuni del complesso vulcanico del Roccamonfina da una parte; Alife, Telese e comuni del medio Volturno e del complesso montuoso del Montemaggiore dall altra. Questa Area vasta è caratterizzate dalla presenza di risorse culturali e naturali, la cui valorizzazione è in grado di promuoverne condizioni di attrattività di risorse (turisti, visitatori, imprese) di qualità. ASSETTO ORGANIZZATIVO DEL TERRITORIO In coerenza con il Piano Territoriale Regionale è opportuno ragionare in un ottica di Ambienti Insediativi e Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS), così come definiti da Piano Territoriale della Regione Campania (PTR), identificando territori che rappresentano eccellenze dal punto di vista naturalistico e storico - culturale. 13

14 Gli Ambienti Insediativi identificano scelte strategiche con tratti di lunga durata, e dei conseguenti interventi strutturanti. In essi saranno promosse relazioni di interdipendenza di natura reticolare per riequilibrare e/o compensare i processi spontanei di polarizzazione. Ciascun Ambiente rappresenta l ambito di riferimento spaziale nel quale affrontare e avviare a soluzione rilevanti problemi relazionali derivanti da caratteri strutturali. Questi ultimi richiedono la ricerca di lungo periodo e la concertazione di assetti più equilibrati di tipo policentrico e reticolare Il progetto fa riferimento agli Ambienti Insediativi (AI) 8 Media valle del Volturno e 9 Valle del Garigliano. L AI Media Valle del Volturno è un Ambito dotato di cospicue qualità ambientali e significativo patrimonio culturale la cui valorizzazione, anche in relazione all incremento di dotazioni infrastrutturali, deve perseguirsi salvaguardando identità e valori in una prospettiva policentrica di integrazione e di messa in rete Negli indirizzi della programmazione regionale coerente con Il PTR, le principali linee di sviluppo sono le seguenti: - l organizzazione della mobilità principale e delle reti impiantistiche in appositi corridoi infrastrutturali, in modo da razionalizzare l uso del territorio agricolo per evitare sprechi e dare un certo ordine al territorio; - la promozione ed il sostegno per lo sviluppo delle aree parco già istituite ai sensi della L.R. 33/93 e di quelle che si potranno realizzare a breve a seguito di continue richieste degli enti locali interessati; questo per invertire la tendenza all abbandono di aree di notevole pregio agricolo e paesistico-ambientale ed evitare, quindi, i danni sul territorio generati dall abbandono; - il miglioramento della rete viaria per aumentare gli standard di sicurezza; - la realizzazione della rete ecologica attraverso un uso sostenibile del territorio con la realizzazione, tra l altro, di percorsi ciclabili; - il blocco delle espansioni lineari lungo le strade e la riorganizzazione delle attività imprenditoriali e commerciali in aree funzionali ad evitare lo spreco di terreni di importanza agricola e ridurre gli spazi di percorrenza negli ambiti comunali; 14

15 - la promozione della trasformazione del Parco Regionale del Matese in parco interregionale, in modo da poter sfruttare al meglio le potenzialità ambientali, turistiche e produttive di un complesso montuoso diviso nella sua unicità solo da confini amministrativi. L AI - Valle del Garigliano è un Ambito singolare per la calibrata dimensione, basata su dati geomorfologici e storico-insediativi, e per la rilevanza delle relazioni interregionali che lo coinvolgono. La tendenziale polarizzazione costiera può essere riconvertita utilizzando tradizionali relazioni trasversali. Negli indirizzi della programmazione regionale coerente con Il PTR, le principali linee di sviluppo sono le seguenti: - degli interventi i passaggi per la rete ecologica; - - la promozione ed il sostegno per lo sviluppo delle aree protette; l ampliamento del parco di Roccamonfina ed in particolare il prolungamento verso monte dell area del fiume Garigliano; - - un efficace sostegno all agricoltura delle aree disagiate per invogliare la permanenza nelle aree a rischio di abbandono e rischio idrogeologico; - - promuovere gli interventi di pianificazione, di riammagliamento delle opere sul territorio in modo da riqualificare la fascia costiera domizia, l asse Cellole-Sessa Aurunca e Teano- Vairano Tali strategie sono legate ad una visione di sviluppo basata su un armatura territoriale fatta di reti costituite da città o da ambiti sovra-comunali o da Sistemi Territoriali di Sviluppo, capace di realizzare un assetto equilibrato ed armonioso e di promuovere politiche sinergiche che potenzino le specificità endogene e accrescano la competitività tra le aree. In particolare si è inteso aderire agli indirizzi previsti dal PTR per questi ambiti, soprattutto agendo sulla riqualificazione ambientale con la conservazione e il recupero della biodiversità (in senso lato delle diversità territoriali) come azione strategica. L intervento s inquadra in una politica di costruzione di una rete ecologica regionale (RER) ed è indirizzata a coniugare gli obiettivi di tutela e conservazione delle risorse naturali, culturali ed antropiche del territorio con uno sviluppo sostenibile, attraverso una programmazione integrata che individui le aree di intervento e i programmi di azioni in grado di attivare modelli di sviluppo locale diffuso e sostenibile Ciò, secondo le indicazioni della pianificazione regionale, deve avvenire tutelando la permanenza di territori ad uso agricolo di alto valore economico, 15

16 paesaggistico ed ecologico, favorendo i nuovi emergenti modelli di sviluppo che puntano alla promozione ed al rilancio del territorio, anche attraverso il potenziamento dell attrattività turistica attraverso la promozione dai valori culturali, dai beni storici, dalle tradizioni e dalle specificità esistenti, in un processo virtuoso compatibili con le risorse dell ambiente e del paesaggio. I Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) sono stati individuati, in abito di pianificazione regionale, seguendo la geografia dei processi di autoriconoscimento delle identità locali e di autorganizzazione nello sviluppo (strumenti di programmazione negoziata, distretti industriali, parchi naturali, comunità montane). Il carattere prevalentemente strategico del PTR individua nelle delimitazioni dei STS uno strumento di articolazione e verifica delle strategie e delle politiche che incidono significativamente sugli assetti territoriali. Da questo punto la definizione di STS accentua in tal senso la natura strategica delle delimitazioni, e la caratterizzazione territoriale dell approccio. L individuazione degli STS non ha valore di vincolo, ma di orientamento per la formulazione di strategie in coerenza con il carattere proprio del PTR inteso come piano in itinere soggetto a continue implementazioni. L individuazione dei STS diventa la trama di base sulla quale costruire i processi di copianificazione. Le analisi e gli studi effettuati in fase di redazione del piano regionale hanno rilevato la presenza di unità territoriali intermedie costituitesi in base non solo a caratteri sociali o geografici omogenei, ma anche a reti di relazioni che collegano i diversi soggetti coinvolti, o elementi che derivano dalla riproposizione di antiche relazioni ai fini del turismo culturale o di filiere produttive. I sistemi di riferimento per il progetto in oggetto sono: A11 - MONTE SANTA CROCE che come si può vedere dalla planimetria ha Dominante Naturalistica e B7 - MONTE MAGGIORE a dominante Rurale- Culturale. SISTEMA A DOMINANTE NATURALISTICA A11 MONTE SANTA CROCE: Caianiello, Conca della Campania, Galluccio, Marzano Appio, Mignano Montelungo, Presenzano, Rocca d Evandro, Roccamonfina, San PietroInfine, Teano, Tora e Piccilli. SISTEMI A DOMINANTE RURALE-CULTURALE B7 - MONTE MAGGIORE: Alvignano, Baia e Latina, Caiazzo, Calvi Risorta, Camigliano, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Dragoni, Formicola, Giano Vetusto, Liberi, Piana di Monte Verna, Pietramelara, Pietravairano, Pontelatone, Riardo, Roccaromana, Rocchetta e Croce, Ruviano, Vairano Patenora. Il PTR definisce meccanismi ed intese intorno a grandi tematiche quali quella dello sviluppo sostenibile e delle grandi direttrici di interconnessione, da attuare mediante un processo di trasformazione 16

17 dell azione amministrativa e pubblica, attraverso il decentramento, il principio di sussidiarietà, le intese e gli accordi ai vari livelli. Sostanzialmente la linea strategica di sviluppo identificata dal piano e dalla programmazione regionale promuove: - l accelerazione dei processi di aggregazione e di associazione specie per i Comuni minori; - lo sviluppo di attività di pianificazione urbanistica in forma associata, soprattutto in specifici settori territoriali caratterizzati dalla presenza di Comuni con popolazione inferiore a abitanti, caratterizzati da contiguità e reciproca accessibilità, appartenenti allo stesso STS, che possono essere incentivati alla collaborazione; - auspica un processo di innovazione istituzionale in direzione dell aggregazione, almeno funzionale, di Comuni per le articolazioni degli strumenti e delle politiche di governo del territorio, anche in rapporto alle novità derivanti dalle concrete vicende dei partenariati locali. E proprio il carattere strategico conferito al PTR che postula l aggancio di politiche di sviluppo a coerenti riferimenti territoriali. Ciò comporta letture del territorio effettuate in rapporto alle possibilità di attrarre investimenti e di misurare la sostenibilità di politiche di sviluppo delle attività produttive e dei loro effetti sugli assetti fisici del territorio. Non si tratta qui di sposare una linea di programmazione dello sviluppo dal basso contrapposta a forme di sua pianificazione dall alto. Le forme associative tra Comuni sono poste quali attori preferenziali nella attuazione e gestione della programmazione economica, integrata, negoziata e strategica, con l obiettivo ambizioso di attribuire coerenza unitaria ai differenti strumenti di programmazione locale come i Progetti Integrati, che entrano come proposte di copianificazione negli strumenti di pianificazione regionali e Provinciali ed hanno il compito di: - favorire le dinamiche di crescita del territorio; - promuovere i partenariati economico sociali su base locale; - sostenere l incremento dell occupazione; - svolgere compiti di assistenza tecnica e progettuale nella definizione delle politiche di sviluppo. il Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix, seguendo tali indirizzi, si propone di operare nell ambito di un piano integrato d interventi. La proposta si configura come fase iniziale di un piano d area che interessi un territorio con una popolazione che superi i abitanti. Questo obbiettivo è perseguibile programmando iniziative integrate di sviluppo turistico per gli STS A11 e B7, interessati e connessi con i parchi naturali regionali del Roccamonfina e del Matese. Tali aree sono universalmente riconosciute come territori ricchi di valori naturali e beni storico culturali di eccezionale rilevanza. STRUTTURA DEL TERRITORIO La Regione Campania sulla base della legge regionale 16 del 2004 Norme sul governo del territorio ha dato al Piano Territoriale Regionale (Ptr) un carattere fortemente processuale e strategico, promovendo ed accompagnando azioni e progetti locali integrati sviluppati anche sulla base di accordi di reciprocità, in una visione strutturale dell assetto del territorio. In coerenza con le direttive emanate dalla Comunità Europea, e secondo gli indirizzi dell Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), la Regione, le Province ed i Comuni, concorrono a identificare le linee fondamentali della trasformazione a lungo termine, in considerazione dei valori naturali, ambientali e 17

18 storico-culturali, dell'esigenza di difesa del suolo, dei rischi derivanti da calamità naturali, dell'articolazione delle reti e dei nodi infrastrutturali e dei sistemi di mobilità. I tre livelli della pianificazione, nella logica della legge 16/2004, definiscono l assetto strutturale del territorio. Questo significa individuare le parti di qualità e pregio del territorio (elementi di valore ambientale, paesaggistico, agricolo, storico-culturale), le parti potenzialmente valorizzabili attraverso interveti di riqualificazione, le aree di degrado e disagio urbanistico e territoriale, le reti di collegamento tra le parti del territorio, i servizi di livello territoriale. La struttura del territorio è identificata, sulla base degli indirizzi e degli orientamenti del PTR, con modalità coerente e coordinata, principalmente dai Piani Provinciali, che creano un disegno organico del territorio in cui valenza paesistica, aree a rischio, ed infrastrutture di rete realizzano l ossatura portante imprescindibile nell identificazione dei processi di sviluppo. In altri termini i caratteri strutturali, le cosiddette «permanenze strutturali» non negoziabili del territorio, proprio per la loro relativa stabilità e durata nel tempo, rappresentano i punti fermi entro i quali ogni scelta di trasformazione va comunque calata, e pertanto sono il quadro di riferimento imprescindibile anche per le attività di valutazione, di controllo e di monitoraggio che collegano il piano ai processi attuativi. il Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix vuole concretizzare la volontà regionale di governare razionalmente lo sviluppo, in una visione generale, sulla base di vocazioni predominanti attraverso gradi di trasformabilità sostenibile delle singole parti del territorio. In questa logica lo studio di fattibilità valuterà la coerenza delle scelte progettuali con l assetto strutturale che la pianificazione sta definendo per l ambito territoriale di appartenenza. Tra l altro le disposizioni strutturali, sono la base di programmazione generale a cui spetta l individuazione di un progetto strategico in termini territoriali, ovvero il compito di definire sia gli obbiettivi da perseguire nel lungo periodo che le azioni per conseguirli, attuando in questa fase la concertazione con gli attori (pubblici e privati) dello sviluppo territoriale. L indirizzo strategico più rilevante riguarda l interconnessione intesa come connessione complessa, non solo di reti tecniche (materiali ed immateriali), ma anche socio-funzionali (tra servizi di diversa natura), per utenti, investitori e gestori. 18

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20 Complesso vulcanico di Roccamonfina Comprende la caldera ed i versanti con quote sul livello del mare da 30 m a m e si estende su una superficie di kmq 275. La caldera ha fondo pianeggiante e dolcemente acclive con versanti interni molto ripidi, a profilo regolare, e versanti esterni ripidi o moderatamente ripidi, solcati da profonde incisioni radiali. Il suolo è impegnato prevalentemente a colture forestali ed agricole con boschi cedui castagnali, con castagneti da frutto, noccioleti, arboreti da frutto, orti arborati, seminativi. Relativamente ai suoli si possono distinguere: 20

21 versanti alti e caldera: suoli ripidi da moderatamente profondi a profondi su depositi da caduta di ceneri ricoprenti lave a tessitura moderatamente grossolana o media con disponibilità di ossigeno buona; suoli da pianeggianti a moderatamente inclinati; molto profondi, a tessitura media o moderatamente fine, con disponibilità di ossigeno buona. versanti medi e bassi: suoli da moderatamente ripidi a ripidi, da moderatamente profondi a profondi, su depositi da caduta di ceneri; a tessitura moderatamente grossolana, con buona disponibilità di ossigeno; suoli moderatamente ripidi, profondi su depositi da caduta di ceneri, a tessitura media con buona disponibilità di ossigeno. Pianura pedemontana del Roccamonfina Suoli molto profondi, da pianeggianti a molto inclinati, a tessitura media o moderatamente fine, su depositi da caduta di ceneri ricoprenti strati ignimbritici, con disponibilità di ossigeno buona. Nelle aree non urbanizzate sono ampiamente diffuse le colture orticole ed industriali di pieno campo, colture legnose permanenti e promiscue, arborei da frutto specializzati, noci, noccioleti, orti arborati e vitati. Pianura pedemontana dei Monti Massico, Maggiore e Tifatini 21

22 Suoli da pianeggianti a dolcemente inclinati, molto profondi, su depositi da caduta di ceneri e pomici ricoprenti il tufo grigio campano e localmente il tufo giallo; a tessitura media in superficie, moderatamente fine in profondità, con buona disponibilità di ossigeno. L uso dominante del suolo è agricolo, con colture legnose permanenti (frutteti specializzati, noccioleti, vigneti), orti e seminativi arborati ad elevata complessità strutturale, colture industriali, colture ortive da pieno campo ed in colture protette Ambito insediativo di Mignano Monte Lungo Questo ambito non appartiene interamente alla Provincia di Caserta. Localizzato nell estremo lembo Nord- Occidentale esso si configura come un estensione del sistema insediativo di Cassino in Provincia di Frosinone. È composto dagli insediamenti sui rilievi settentrionali del vulcano di Roccamonfina, fra cui spicca Rocca d Evandro, oltre agli insediamenti sul versante opposto, oltre la Via Casilina, quali San Pietro Infine e Mignano. Terrazzi alluvionali dell alto e medio corso del fiume Volturno Suoli da pianeggianti a molto inclinati, profondi, su depositi alluvionali antichi terrazzati, a tessitura moderatamente fine, con disponibilità di ossigeno buona o moderata, ghiaiosi in profondità. Suoli pianeggianti, molto profondi, su depositi da caduta di ceneri, a tessitura moderatamente grossolana in superficie, moderatamente fine in profondità, con buona disponibilità di ossigeno. Suoli da pianeggianti a moderatamente inclinati, su depositi alluvionali recenti; a tessitura moderatamente fine o fine, con disponibilità di ossigeno buona o moderata. Suoli da molto inclinati a ripidi, da superficiali a moderatamente profondi, pietrosi, su depositi alluvionali antichi terrazzati, a tessitura moderatamente fine o media, con disponibilità di ossigeno buona; molto ghiaiosi. Ambito insediativo di Teano Localizzato sulle pendici orientali del Roccamonfina e sulla prospiciente pianura. È diviso a metà dalla Via Casilina che qui ha un andamento quasi perfettamente Nord-Sud. Di conseguenza, i sub-sistemi insediativi sono due: il primo è formato dagli insediamenti di crinale lungo le strade che da Roccamonfina scendono a valle per congiungersi con la Via Casilina e che trovano nel centro di Teano il loro fulcro; il secondo sub-sistema insediativo è costituito, invece, dagli insediamenti pedecollinari che cingono i lembi di pianura a Est della Casilina, da Presenzano a Vairano Patenora a Nord e da Pietravairano a Pietramelara e Riardoa Sud fino al centro del sub-sistema costituito da Calvi Risorta. 22

23 L ambito d area vasta del Piano strategico Terra Felix, oltre ad essere servito da un ampia rete stradale interna che collegano i centri urbani del territori, è attraversato dalla strada Statale Casilina Roma-Capua, dall Autostrada Roma-Napoli, dalla strada Statale 608, dalla Ferrovia Roma-Napoli via Cassino e dalla TAV. 23

24 DIMENSIONE AMMINISTRATIVA Comuni proponenti I Comuni di Baia e Latina, Caianello, Conca della Campania, Galluccio, Giano Vetusto, Pietramelara, Pietravairano, Presenzano, Marzano Appio, Mignano Montelungo, Riardo, Roccamonfina, Roccaromana, Rocchetta e Croce, Rocca d Evandro, San Pietro Infine, Teano, Tora e Piccilli e Vairano Patenora e il GAL Alto Casertano, hanno condiviso la necessità di dare vita ad azioni comuni che, promuovendo e tutelando le produzioni agroalimentare tipiche dei propri territori, favoriscano la nascita e lo sviluppo di un qualificato turismo rurale, nell'ottica di una crescita sostenibile. A tale scopo hanno sottoscritto un protocollo d intesa per costituire un Associazione Temporanea di Scopo (ATS) Lo scopo dell ATS è quello promuovere un con le amministrazioni locali, le forze sociali ed economiche dell area, i partners, gl investitori e gli sponsor potenziali. Per tali motivi è stato istituito un Tavolo Istituzionale al quale partecipano i Sindaci dei Comuni sottoscrittori e il Rappresentante legale del GAL COMUNI ABITANTI Kmq (superficie) ALTITUDINE (slm) 24

25 Baia e Latina Caianello Conca della Campania Galluccio Giano Vetusto Pietramelara Pietravairano Presenzano Marzano Appio Mignano Monte Lungo Riardo Roccamonfina , Roccaromana Rocchetta e Croce Rocca d Evandro ,46 83 Teano Tora e Piccilli San Pietro Infine Vairano Patenora TOTALE ,60 Comuni aderenti In coerenza con i criteri di aggregazione delle aree territoriale per la redazione di programmi d area, si è reputato opportuno aggregare altri Comuni limitrofi, oltre a quelli rientranti nei sistemi territoriali di sviluppo individuati, che hanno reputano di volere aderire al programma sottoscrivendo un protocollo d intesa. Tali territori comunali per caratteristiche naturali e storico culturali, bene possano integrarsi in un iniziativa di sviluppo strategico di area vasta, basato sull asse portante della valorizzazione turistica. Nello specifico si è pensato che i Comuni di Calvi Risorta, Francolise, Sparanise e quanti altri che per il loro patrimonio storico e per le loro caratteristiche naturali, bene possono rientrare in tale programma d interventi integrati. Aree limitrofe Sono le aree che rientrano nel Piano per le parti del territorio che costituiscono sistema integrato con i territori di cui al piano Terra Felix, come per esempio le pendici del Roccamonfina nel Comune di Sessa Aurunca. Partners e Sponsors L' autodeterminazione nell'individuare le strategie di sviluppo dei propri territori, sancito dai principi fondamentali delle politiche comunitarie, si fonda su di una stretta e sinergica cooperazione tra azione 25

26 delle pubbliche amministrazioni, a cui è demandato il governo del territorio, e le forze socio economiche che ne costituiscono l'ossatura portate. I partner e gli sponsor dell iniziativa sono di seguito riportati Mostra d Oltremare Istituto Fondazione Banco di Napoli Camera di Commercio di Caserta Ente Provinciale del Turismo di Caserta Condotta Slow Food Condotta Massico e Roccamonfina Condotta Slow Food Condotta Volturno Dipartimento di lettere e beni culturali SUN Teano Jazz Festival villa Matilde produttore vini Azienda Agrituristica La Starza Produzione Vini Telaro Galardi srl Azienda Agricola Biologica Azienda Poderi Foglia S.I.A. Srl (Sviluppo Iniziative Agroindustriali) IL TURISMO Il turismo sostenibile o eco-turismo è una peculiare forma di attività turistica che, applicando il concetto di sostenibilità all'attività economica del turismo, ha l'obiettivo di rispettare e preservare nel lungo periodo le risorse naturali, culturali, artistiche e sociali, contribuendo in maniera positiva ed equa al miglioramento della qualità della vita e al lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche dell'area. Secondo l'organizzazione Mondiale del Turismo lo sviluppo del turismo sostenibile risponde ai bisogni dei turisti e delle regioni che li accolgono, tutelando e migliorando le opportunità per il futuro. Deve tradursi in una gestione integrata di tutte le risorse che permetta di soddisfare i bisogni economici, estetici e sociali, e contemporaneamente preservi l'integrità culturale, gli ecosistemi, la biodiversità e le condizioni di base per la vita. Obiettivo di carattere generale è quello di una sostanziale integrazione tra le iniziative di sviluppo turistico e le caratteristiche ed i valori del paesaggio, sia naturale sia antropico in cui esse si inseriscono. Come abbiamo visto, in ambito nazionale un importante riferimento è costituito dalla Legge 29 marzo 2001, n. 135 "Riforma della legislazione nazionale del turismo", che definisce i principi fondamentali e gli strumenti della politica nazionale per il turismo. Il compito che la legge assegna alle regioni è di ricognizione e promozione dei sistemi turistici locali, intesi quali contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. 26

27 Le Regioni provvedono a finanziare progetti di sviluppo dei sistemi turistici locali, predisposti da soggetti pubblici o privati, che perseguono, in particolare, le seguenti finalità: - sostenere attività e processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche, anche in forma cooperativa, consortile e di affiliazione; - attuare interventi intersettoriali ed infrastrutturali necessari alla qualificazione dell'offerta turistica e alla riqualificazione urbana e territoriale delle località ad alta intensità di insediamenti turistico-ricettivi; - sostenere l'innovazione tecnologica degli uffici di informazione e di accoglienza ai turisti, con particolare riguardo alla promozione degli standard dei servizi al turista; - sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche, con priorità per gli adeguamenti dovuti a normative di sicurezza, per la classificazione e la standardizzazione dei servizi turistici, con particolare riferimento allo sviluppo di marchi di qualità, di certificazione ecologica e di qualità, e di club di prodotto, nonché alla tutela dell'immagine del prodotto turistico locale; - promuovere il marketing telematico dei progetti turistici tipici, per l'ottimizzazione della relativa commercializzazione in Italia e all'estero. A completamento di tale normativa, interviene poi il D.P.C.M. 13 settembre Recepimento dell'accordo fra lo Stato, le regioni e le province autonome sui principi per l'armonizzazione, la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico. Il decreto, al fine di assicurare l'unitarietà' del comparto turistico e la tutela dei consumatori, delle imprese e delle professioni turistiche, stabilisce: - terminologie omogenee e standard minimi di qualità per i servizi di informazione e di accoglienza ai turisti; - l'individuazione delle tipologie di imprese turistiche operanti nel settore e delle attività di accoglienza non convenzionale; i criteri e le modalità dell'esercizio su tutto il territorio nazionale delle imprese turistiche per le quali si ravvisa la necessità di standard omogenei ed uniformi; - i requisiti e le modalità di esercizio su tutto il territorio nazionale delle professioni turistiche per le quali si ravvisa la necessità di profili omogenei ed uniformi, con particolare riferimento alle nuove professionalità emergenti nel settore; - i criteri direttivi di gestione dei beni demaniali e delle loro pertinenze concessi per attività turistico-ricreative, i criteri uniformi per l'espletamento degli esami di abilitazione all'esercizio delle professioni turistiche. Dalla lettura integrata, nonché contestualizzata al territorio del Mezzogiorno, degli obiettivi di sostenibilità ambientale emergenti dal quadro programmatico di riferimento, si desume che lo sviluppo del turismo secondo i criteri della sostenibilità ambientale può assumere i seguenti obiettivi ambientali: 1. sostenere la diffusione del concetto di "turismo sostenibile", inteso come turismo che non "consuma", ma al contrario che riscopre, valorizza e lascia al godimento delle generazioni future tutti quei beni che costituiscono la sua stessa ragion d'essere come fenomeno sociale, culturale ed economico 2. favorire la crescita competitiva dell'offerta del sistema turistico nazionale, regionale e locale, anche ai fini dell'attuazione del riequilibrio territoriale delle aree depresse, sostenendo l'uso strategico degli spazi rurali e delle economie marginali e tipiche in chiave turistica nel contesto di uno sviluppo rurale integrato 27

28 3. promuovere la formazione di sistemi turistici locali, intesi quali contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. 4. sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche, in particolare quelle operanti all interno del sistema regionale delle aree protette, prioritariamente tramite: la classificazione e la standardizzazione dei servizi turistici, lo sviluppo di marchi di qualità, la certificazione ecologica, la tutela dell'immagine del prodotto turistico locale, la tutela dei singoli soggetti che accedono ai servizi turistici anche attraverso l'informazione e la formazione professionale degli addetti; 5. Incoraggiare la mobilità sostenibile, la delocalizzazione e la destagionalizzazione dell offerta turistica. 6. Adeguare - nelle aree sottoposte a maggiori pressioni turistiche - la capacità di reti e impianti tecnologici commisurandola ai carichi urbanistici indotti dal fenomeno turistico (abitanti equivalenti) QUADRO DEGLI OBIETTIVI GENERALI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Ambiente e qualità della vita assicurare uno sviluppo economico responsabile verso la società, proteggendo le risorse naturali e l ambiente a beneficio delle future generazioni. affrontare le politiche economiche, sociali ed ambientali in modo sinergico e integrato sostenere la preferenza per stili di vita consapevoli e parsimoniosi e l aumento dell efficienza nell uso delle risorse; valorizzazione delle risorse socio-economiche locali e loro equa distribuzione sviluppare i mercati delle produzioni locali, valorizzando in particolare i prodotti tipici e delle culture tradizionali; Tematica: Natura e biodiversità proteggere e ripristinare la struttura e il funzionamento dei sistemi naturali, arrestando l impoverimento della biodiversità, in primis attraverso la corretta attuazione delle direttive Habitat ed Uccelli, la tutela e il ripristino dell habitat ed estendendo ad essi la rete Natura 2000; applicare metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali; contribuire alla conservazione della biodiversità diffondendo una cultura agrituristica basata sulle risorse di diversità biologica e sulle tradizioni locali, intese come valorizzazione delle tipicità geografiche italiane; assicurare in coerenza con gli obiettivi di Natura 2000 e della legge quadro sulle aree protette - la mobilità delle specie animali selvatiche, e lo scambio genico fra diverse popolazioni sia di specie animali che vegetali attraverso il consolidamento di una rete ecologica che percorra tutta la dorsale appenninica, delineando così lo schema fisico di base di un sistema infrastrutturale ambientale in grado di condizionare ed orientare gli altri sistemi infrastrutturali tradizionali. 28

29 favorire la messa in rete dei sentieri naturalistici ed escursionistici realizzati e in via di realizzazione, al fine di garantire una corretta fruizione turistica di questi ambienti naturali. assegnare ai grandi itinerari storico-culturali, quali assi portanti del sistema dei sentieri e degli itinerari individuati a livello locale e delle singole aree protette, anche incentivando una serie di azioni ai fini della ricettività e della fruizione (es. bed & breakfast). promuovere nuove iniziative imprenditoriali nei settori della conservazione della natura, del recupero dei beni storici e del patrimonio diffuso, del turismo, dell agricoltura, della manutenzione del territorio, della gestione delle risorse, della creazione di servizi soprattutto in materia di recupero e smaltimento dei rifiuti all interno di processi di recupero dell energia. Paesaggio e beni culturali integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché nelle altre politiche che possono avere un'incidenza diretta o indiretta sul paesaggio. salvaguardare e sviluppare creativamente i paesaggi culturali di speciale rilevanza storica, estetica ed ecologica, ivi compreso il patrimonio culturale immateriale (spettacoli, eventi rituali e festivi, ecc.) prevedere linee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili con i diversi livelli di valore riconosciuti e tali da non diminuire il pregio paesaggistico del territorio, con particolare attenzione alla salvaguardia dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell UNESCO; recuperare e riqualificare gli immobili e le aree sottoposte a tutela compromessi o degradati, al fine di reintegrare i valori preesistenti ovvero di realizzare nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati con quelli. attuare le misure specifiche previste dall art. 6 della Convenzione del paesaggio (Sensibilizzazione, Formazione ed educazione, Individuazione e valutazione, Obiettivi di qualità paesaggistica, Applicazione) in relazione al ruolo affidato alle Regioni. Turismo sostenibile sostenere la diffusione del concetto di "turismo sostenibile", inteso come turismo che non "consuma", ma al contrario che riscopre, valorizza e lascia al godimento delle generazioni future tutti quei beni che costituiscono la sua stessa ragion d'essere come fenomeno sociale, culturale ed economico favorire la crescita competitiva dell'offerta del sistema turistico nazionale, regionale e locale, anche ai fini dell'attuazione del riequilibrio territoriale delle aree depresse, sostenendo l'uso strategico degli spazi rurali e delle economie marginali e tipiche in chiave turistica nel contesto di uno sviluppo rurale integrato promuovere la formazione di sistemi turistici locali, intesi quali contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche - in particolare quelle operanti all interno del sistema regionale delle aree protette - prioritariamente tramite: la classificazione e la standardizzazione dei servizi turistici, lo sviluppo di marchi di qualità, la certificazione ecologica, la 29

30 tutela dell'immagine del prodotto turistico locale, la tutela dei singoli soggetti che accedono ai servizi turistici anche attraverso l'informazione e la formazione professionale degli addetti; incoraggiare la mobilità sostenibile, la delocalizzazione e la destagionalizzazione dell offerta turistica. adeguare - nelle aree sottoposte a maggiori pressioni turistiche - la capacità di reti e impianti tecnologici commisurandola ai carichi urbanistici indotti dal fenomeno turistico (abitanti equivalenti) Sostenibilità turistica nelle fasce antropizzate Alla luce di questi principi, nelle area di maggior antropizzazione ed urbanizzazione, un processo di valorizzazione e sviluppo ha l obiettivo di recuperare il patrimonio ambientale e culturale, migliorando al tempo stesso la qualità della vita delle popolazioni locali anche attraverso processi di sviluppo economico compatibile con la salvaguardia. E necessario controllare la sostenibilità dei flussi turistici soprattutto nei periodi di punta e nei settori tradizionali, per ridurre la pressione sull ambiente, e potenziare l offerta turistica in settori e periodi differenziati e soprattutto non saturi. Questa scelta può solo apparentemente significare la rinuncia ad una quota di profitti percepiti dalle imprese operanti nel settore turistico o nell indotto, nei periodi di alta stagione e nei settori consolidati (nel nostro caso luglio ed agosto), ma il processo di valorizzazione ed articolazione dell offerta turistica consente di incrementare il ritorno economico negli altri periodi dell anno e nei settori a maggior valore aggiunto, con l ampliamento ed l internazionalizzazione della domanda. Allo stato la fruizione turistica, se pure intensa nel periodo estivo, è preminentemente di livello locale estesa alle conurbazioni casertana e napoletana, e, tranne casi isolati, usufruisce di uno scadente livello di qualità dei servizi. L insieme di questi fattori limitanti, visto nel contesto delle potenzialità emerse dall analisi degli attrattori, rende opportuna una riflessione che consenta una visione più generale ed integrata con un territorio più vasto che coinvolge l intera costa domitia con proiezioni verso Gaeta, il litorale flegreo, le isole di Ischia e Procida, i grandi attrattori delle aree interne casertane. La riqualificazione va pensata come nodo di un sistema complesso di fruizione turistica integrata, che miri ai grandi circuiti internazionali. La programmazione e pianificazione delle azioni si esplicita con: - il potenziamento della qualità degli attrattori; - l aumento dei livelli di qualità e la connessione tra i servizi, attuata mediante la realizzazione di un sistema di Siti in rete sinergica; - l identificazione di possibili nodi di trasformazione a fini turistici in aree di riqualificazione e trasformazione che consente di proporre sul mercato internazionale un pacchetto turistico innovativo. L adozione da parte dei diversi soggetti del sistema socio-economico, politico ed istituzionale di un comportamento costruttivo destinato alla salvaguardia delle risorse ambientali e culturali, si attua, nell ottica di uno sviluppo integrato, individuando i promotori per la realizzazione di un programma d interventi e attività finalizzate. 30

31 La Carta Europea del Turismo durevole identifica tali soggetti nei gestori delle aree protette. Tuttavia, sebbene il loro sostegno sia indispensabile, i promotori, la leadership possono identificarsi anche con altre figure, quali operatori sociali o economici, associazioni ambientaliste o culturali, comuni, consorzi o associazioni di comuni, ecc. purché le persone abbiano dimestichezza nell amministrazione, nella gestione, nel coordinamento di progetti e soprattutto un certo carisma, necessario per coinvolgere e entusiasmare un numero elevato di soggetti possibili. Il primo passo da compiere è quello di sensibilizzare la popolazione sui temi dello sviluppo sostenibile e dei vantaggi che la promozione di un turismo durevole apporterebbe alla comunità nel suo complesso. La Carta Europea del Turismo durevole suggerisce la realizzazione di riunioni di consultazione pubblica, costituendo poi un forum permanente, composto da tutti i protagonisti coinvolti, che dovrebbe indirizzarli e assisterli durante il periodo di selezione, programmazione e attuazione degli interventi previsti. Raccolte le eventuali adesioni da parte della comunità ed effettuata una diagnosi del territorio con l individuazione dei problemi e delle potenzialità dell area in cui vengono identificati gli obiettivi da perseguire, va sviluppata una strategia condivisa ed su cui vengono sviluppate le idee progettuali. La formazione dei vari operatori, turistici e non, diventa un elemento cruciale, soprattutto per avviare le attività che concorrono all attivazione di un processo di sviluppo sostenibile, a condizione che questa sia calibrata sulle esigenze locali e non articolata in moduli predeterminati all esterno dell area protetta. Potranno anche essere coinvolte professionalità specifiche per lo svolgimento di particolari attività come il marketing e la promozione responsabile, la ricerca di nuove clientele sensibili alla qualità dell ambiente, la predisposizione di strutture adatte ad accogliere portatori di handicap, persone che necessitano di cura o in convalescenza, fasce sociali a basso reddito e giovani. Il processo di valorizzazione gestionale dovrà prevedere l adozione di sistemi di qualità totale nelle imprese ricettive e ristorative, la sperimentazione di tecniche eco-compatibili, la creazione di sistemi adeguati per una corretta gestione delle risorse idriche, il recupero e la manutenzione del patrimonio ambientale e culturale. Riguardo alle risorse umane esterne, che operano per lo più a livello nazionale e regionale, queste possono intervenire nelle fasi di predisposizione di programmi (che individuano strategie, obiettivi, tipologie di intervento da attuare nelle aree protette, beneficiari, sistemi di monitoraggio, finanziamenti, ecc.), di selezione dei progetti, di monitoraggio e valutazione degli stessi. Oltre alla necessità che i programmi assicurino l adozione di una strategia integrata o che gli stessi vengano attuati in sinergia con altri strumenti volti alla promozione di uno sviluppo sostenibile, in base al principio di trasparenza dovrebbero essere selezionati solo quei progetti che sono frutto di una concertazione e della creazione di un partenariato tra gestori delle aree di sviluppo e operatori economici, sociali e culturali, istituzioni, associazioni, ecc., che realmente attuino azioni per una vera valorizzazione turistica dell area. Altra fase importante è quella del monitoraggio e della valutazione di tali progetti, riguardo sia alla loro realizzazione da un punto di vista fisico, finanziario e procedurale che al loro impatto sul sistema socioeconomico e sull ambiente, così da sollecitare i necessari aggiustamenti qualora i risultati non siano 31

32 soddisfacenti. Anche a livello centrale e/o regionale, quindi, deve essere costituito un team interdisciplinare di esperti in grado di creare, nelle diverse fasi della programmazione e della realizzazione degli interventi, le condizioni migliori per la buona riuscita dei progetti. Sulla base di quanto si evince della programmazione e pianificazione analizzata nella prima parte dello studio, a livello di governo del territorio ha preso corpo il principio di finanziare solo programmi e progetti per lo sviluppo di un turismo sostenibile di qualità, frutto di una partnership ben radicata nel tessuto socio-economico e istituzionale locale, così da evitare una dispersione di risorse. La complessità dell approccio da seguire, globale, integrato e dal basso, infatti, necessita l attivazione di ingenti risorse finanziarie, che non possono essere indirizzate là dove c è un elevato rischio che l iniziativa rimanga un contenitore vuoto privo di significato che non incida concretamente allo sviluppo del territorio. Sebbene sia verosimile attendersi che, inizialmente, solo un ridotto insieme d iniziative progettuali e gestionali possa beneficiare dei finanziamenti per sviluppare questa strategia, il probabile successo delle attività e degli interventi realizzati, anche grazie alla conseguente concentrazione delle risorse, può costituire uno stimolo per ampliare, con risorse pubbliche o investimenti privati, all intero territorio l azione di valorizzazione nella visione progettuale più ampia ed articolata. In tale ottica è necessario avere sotto controllo l evoluzione delle iniziative delle singole aree e del sistema generale che queste costituiscono, così da intervenire, là dove necessario, per incoraggiare la nascita di forme di partenariato tra soggetti diversi, svilupparne la capacità progettuale, gestionale e soprattutto l abilità a valorizzare le risorse locali mediante l adozione degli strumenti programmatori più appropriati, conservando l identità dei luoghi e delle relative tradizioni. Anche alla luce di queste considerazioni è necessario favorire il collegamento sia tra i diversi ambiti del dei sistemi orografici del Roccamonfina e del Montemaggiore non solo attraverso opere a limitato impatto sull ambiente e sul paesaggio, che possano garantirne elevati livelli di servizi, buona fruibilità e facilità di accesso, ma soprattutto mediante attività tese a sensibilizzare le collettività locali sulla disponibilità di nuove opportunità di sviluppo economico. Come descritto precedentemente, la promozione di un turismo sostenibile richiede l attivazione di uno strumento di programmazione integrata o il coordinamento di più strumenti di politica regionale ed economica, così da sviluppare effetti sinergici, sebbene questa procedura possa apparire più complessa per la difficoltà di articolare un disegno comune a monte dei singoli programmi. Al di là dell utilizzazione di strumenti di programmazione integrata o di una pluralità di strumenti con un carattere settoriale, comunque, è fondamentale il metodo, l approccio effettivamente seguito con cui si programmano le azioni da intraprendere, guidate dall obiettivo di salvaguardare e valorizzare effettivamente l ambiente naturale e le risorse culturali e di rivitalizzare quelle umane. Il turismo sostenibile nelle aree protette Le aree protette, come le aree Natura 2000, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat", assumono un ruolo centrale per lo sviluppo del territorio non solo in relazione alla protezione degli ambienti naturali terrestri e marini, degli ecosistemi e degli habitat maggiormente vulnerabili, ma anche 32

33 in quanto favoriscono iniziative in grado di sostenere lo sviluppo delle attività economiche locali, secondo stretti requisiti di sostenibilità ambientale. In particolare, la ricchezza e l'eterogeneità dei valori naturali e socio-culturali delle aree di tutela possono essere considerati come una risorsa integrata fortemente attrattiva per il settore turistico ed in grado di rispondere positivamente ad una particolare tipologia di domanda turistica, sempre più sensibile e ricettiva alle tematiche dello sviluppo sostenibile ed orientata verso un'offerta turistica ambientale e culturale, oltre che genericamente ricreativa o stagionale. Come abbiamo visto, la Carta Europea del Turismo durevole individua una strategia per promuovere il turismo sostenibile nelle aree protette, in cui Enti gestori e operatori turistici si impegnano ad adottare comportamenti e ad offrire servizi in linea con gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile del turismo in ambito di tutela richiede: - La partecipazione informata di tutti gli stakeholders, ossia di tutti i portatori di legittimi interessi rispetto a un determinato settore che agiscono sul territorio. - Una leadership politica forte - Un continuo monitoraggio degli impatti per eventuali azioni preventive o correttive. - Il mantenimento di un alto grado di soddisfazione del turista, garantendogli un esperienza significativa e rendendolo consapevole dei problemi della sostenibilità La strategia coincide con un processo dinamico, interdisciplinare ed interattivo che si pone l obiettivo di equilibrare, nel lungo periodo, gli assetti di carattere ambientale, economico, sociale, culturale e ricreativo. Secondo la strategia elaborata dall UE, una buona gestione delle aree naturali, soprattutto nelle fasce costiere, si deve basare su una serie di principi: 1. Ampia prospettiva riferita al territorio nella sua interezza in quanto più ricco e significativo della somma delle sue parti. Condizione indispensabile affinché il processo di pianificazione abbia successo è l uso di un approccio di ampio respiro che consideri gli effetti indiretti e cumulativi evitando dinamiche frammentate e slegate l una dall altra; le scelte economiche e sociali devono essere legate con quelle relative alla salvaguardia dei sistemi naturali e culturali. 2. Prospettiva a lungo termine. La pianificazione deve essere inserita in un quadro istituzionale che ha una durata maggiore del ciclo politico che l ha generata. 3. Una gestione graduale. I risultati di una pianificazione di questo tipo non sono mai immediati, ma hanno bisogno di strategie lunghe e di risultati graduali nel tempo. 4. Espressione della specificità locale. Ogni area costiera ha una specificità diversa dall altra. L impianto di sviluppo deve basarsi sulle caratteristiche dei luoghi, ed occorre disegnare ogni possibile scenario di sviluppo insieme alla cittadinanza locale. 5. Attività rispettose dei processi naturali. 33

34 I processi naturali e le dinamiche dei sistemi costieri sono in continua, e talvolta improvvisa, evoluzione. Occorre impostare tutte le attività in un ottica di lungo periodo 6. Attuazione dei criteri di pianificazione partecipata La pianificazione degli interventi nel settore turistico-ricettivo o più in generale a quello legato al benessere ed al tempo libero, specie nelle aree di tutela deve essere inserita nel più generale quadro della pianificazione strategica dello sviluppo di un area, interessando anche aree di riqualificazione e trasformazione, nella quale la pianificazione del territorio ha un ruolo centrale e deve essere caratterizzata da un consenso diffuso e consapevole con processi di partecipazione ed orientamento delle scelte Interventi e attività per un turismo sostenibile nelle aree di valenza ambientale Le azioni principali, di natura pubblica e privata da attuare per una programmazione e pianificazione integrata degli interventi possono essere schematizzate nei seguenti punti: Azioni preminentemente pubbliche Preservazione dell ambiente - Mantenimento degli equilibri ecologici (limitazioni alla fruizione degli ambienti naturali e all utilizzazione delle relative risorse) - Tutela del suolo, dell aria, dell acqua e del paesaggio - Potenziamento dei servizi di trasporto collettivi da privilegiare rispetto a quello autoveicolare privato, così da garantire un facile collegamento dell area con l esterno, e promozione dell utilizzazione di mezzi non inquinanti (es., bicicletta) all interno dell area protetta - Incentivazioni di tecniche di agricoltura compatibile - Smaltimento e riciclaggio dei residui delle attività antropiche (produttive e domestiche) - Incentivazione dell adozione nei sistemi produttivi, residenziali e nelle infrastrutture di soluzioni che permettano di ottenere performance ambientali ed energetiche superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente, e comunque ad impatto ambientale limitato rispetto agli altri indicatori (ad esempio, bio-edilizia) - Sistemi di depurazione delle acque anche in assenza di grandi concentrazioni urbane Rispetto patrimonio culturale - Rispetto degli stili architettonici tradizionali/locali e utilizzazione dei materiali locali - Valorizzazione delle tradizioni locali (manifestazioni, prodotti, ecc.) - Restauro e conservazione dei beni culturali (borghi, siti archeologici, patrimonio artistico, patrimonio architettonico, anche di origine industriale) Preservazione della vita della comunità locale - Rispetto della popolazione locale e delle sue tradizioni - Investimento del valore aggiunto prodotto all interno dell area protetta - Vantaggi socio-economici anche per le classi più marginalizzate (donne, anziani, giovani, disabili, indigenti) - Equa distribuzione del reddito 34

35 - Garanzia di sicurezza e salute dei cittadini - Sensibilizzazione delle comunità locali verso l ambiente e il patrimonio culturale locale (inclusa l educazione ambientale nelle scuole) Azioni preminentemente private Domanda e offerta di attività turistiche - Garanzia di sicurezza e salute dei turisti - Sensibilizzazione, educazione e informazione dei turisti riguardo all ambiente e al patrimonio culturale locale - Qualità totale del soggiorno - Rispetto di scala, natura e carattere delle aree protette (codici di comportamento) - Sostegno all occupazione locale - Approccio integrato e dal basso, concertazione e partenariato, chiarezza degli obiettivi - Equilibrio tra esigenze economiche, sociali e ambientali - Trasparenza delle attività a favore del turismo (ricettive, ristorative, ricreative e connesse alla fruizione delle AP trasporti, telecomunicazioni, ecc.) in termini di prezzo/qualità - Sostegno del turismo specializzato (scolastico, culturale, scientifico, verde-ecologico-naturalistico, ecoturismo, turismo-avventura, ecc.) a impatto ambientale nullo o estremamente ridotto - Controllo dei flussi turistici (destagionalizzazione dei flussi, regolamentazione e vincoli alla fruizione, canalizzazione del flusso di visitatori, formazione di gruppi di visitatori di numero ridotto, privilegio accordato ai turisti piuttosto che agli escursionisti, ecc.) - Equità nelle opportunità di sviluppo di progetti di qualità del turismo tra operatori locali ed esterni - Formazione degli imprenditori e del personale - Coinvolgimento di associazioni ambientaliste, culturali, ecc. in fase propositiva, attuativa e di controllo degli interventi e delle attività turistiche e, più in generale, economiche - Gestione e integrazione delle attrezzature e dei servizi turistici - Diversificazione delle strutture ricettive (agriturismi, case private, turismo rurale, ecc.) - Fornitura di alimenti provenienti da agricoltura eco-compatibile nelle strutture ricettive - Creazione di strutture di supporto all organizzazione dell offerta e della domanda turistica, anche con la finalità di educare al turismo responsabile VISIONE TURISTICA INTEGRATA La visione di sviluppo turistico integrato prevede valorizzazione strategica e sinergica delle opportunità locali in grado di sintetizzare, in un quadro coerente di opportunità, le molteplici risorse costituite da: patrimonio culturale e ambientale, centri per la qualità della vita, tempo libero, benessere e spot produzioni tipiche di qualità, specifica capacità nei servizi e nell artigianato Si vuole pertanto valorizzare, in maniera integrata, le risorse ambientali e culturali esistenti nel territorio al fine di razionalizzare e riqualificare l'attività turistica. 35

36 In quest'ottica bisogna agire un sistema territoriale di sviluppo locale che vede nella ricchezza ed originalità dei beni ambientali e culturali l'attrattore fondante, e che sia capace di organizzare un sistema di fruizione legato alla visione complessiva di tutto il territorio. Turismo verde Il turismo rivolto alla conoscenza ed alla fruizione degli spazi naturali può trovare nell area concrete prospettive di sviluppo poiché esistono tutti i presupposti ambientali:una vasta superficie di aree protette, caratterizzate da significativi valori naturalistici e paesaggistici, una vasta rete escursionistica da valorizzare e potenziare. Per la sua intrinseca caratteristica questa forma di turismo non richiede la realizzazione particolari infrastrutture ma privilegia l utilizzo delle strutture esistenti (agriturismo, camping, ecc.) o la creazione di strutture a basso impatto (punti di ristoro, aree attrezzate, ecc.). Il Turismo verde di solito si collega a forme di fruizione attiva, come gite, escursioni e attività sportive di trekking, mountain byke, ecc.. L'agriturismo è una forma interessante, non soltanto a fini di integrazione di reddito per l'agricoltura, ma anche per creare un'offerta alternativa, rispondente ai bisogni di fasce sempre più ampie di turisti che desiderano unire al godimento degli elementi ambientali, abitativi e culturali (cioè degli stili di vita) tipici della campagna e delle pendici collinari e montane dell alto casertano. Il turismo rurale, del quale l agriturismo fa parte, si può sviluppare anche in strutture ricettive extragricole e può essere una base di appoggio sia per la balneazione, cui si può accadere dalle zone rurali di tutta la fascia costiera che per le attività di trekking o di equitazione, per le visite a parchi naturali, a musei od a centri storici e agli altri attrattori del territorio. Per favorire l'agriturismo occorre sviluppare tutta una serie di servizi complementari a carattere interaziendale, nell'ottica di uno sviluppo integrato e globale di area. 36

37 Turismo enogastronomico Le potenzialità di queste forme di turismo sono in netta espansione, direttamente correlate ai programmi regionali di sviluppo rurale integrato, alla valorizzazione delle produzioni agricole di qualità e a quelle della pesca e dell acquacoltura marina. Non è particolarmente riferito a periodi ben definiti, ma bensì collegato ai cicli produttivi nonché ad attività tipicamente stagionali che tendono ad estendere su tutto l anno l offerta potenziale. Sicuramente una buona base di partenza è costituta numerose iniziative locali di valorizzazione delle produzioni alimentari e delle tradizioni gastronomiche proprie del territorio che si sono arricchite e rinnovate nel tempo grazie all'intervento di soggetti qualificati nel campo della produzioni e della ristorazione di qualità. La qualità di alcune produzioni tipiche quali ad esempio il vino che ritroviamo nelle specifiche aree DOC con prodotti di assoluto rilievo, l'olio di eccezionale qualità e di altri prodotti ortofrutticoli e caseari e dei conservati completano un quadro di produzione locale tipica di alto livello che conferisce ulteriore elemento di attrattiva ad un progetto più complessivo che può interessare la predisposizione di proposte turistiche legate all'enogastronomia. Turismo Culturale Per quanto riguarda il "turismo culturale" esistono i presupposti storici e archeologici, architettonici, artistici, religiosi, sia concentrati nelle aree più densamente urbanizzate, sia evidenti nei centri di antica formazione, sia diffusi praticamente su tutto il territorio provinciale. 37

38 Lo sviluppo del turismo culturale si basa sulla valorizzazione delle emergenze storiche, archeologiche, architettoniche, delle attività tradizionali delle aree umide, su di una rete museale in via di realizzazione, su di una serie di eventi culturali musicali, teatrali, letterari di richiamo nazionale ed internazionale, o talvolta legati alle tradizioni locali che tendono ad essere organizzati anche in centri minori. Una forma specifica di turismo culturale è infine il turismo didattico, che non riguarda soltanto le località di interesse storico, museale e naturalistico, ma anche la civiltà contadina ed il mondo rurale in genere. Turismo sportivo Le favorevoli condizioni climatiche in tutti i mesi dell'anno, la geografia del territorio particolarmente adatta alle attività sportive, la sua posizione baricentrica tra Lazio e Campania, facilmente raggiungibile da ogni parte d'italia e d'europa fanno sì che il Le aree dei crinali collinari e montani del Roccamonfina e del Montemaggiore, rappresentino una meta appetibile da parte delle società sportive. Già da alcuni anni la squadra di calcio del Napoli svolge i propri allenamenti a sud del centro di Castel Volturno ed in prospettiva è possibile prevedere che l area, opportunamente strutturata, possa divenire meta della preparazione invernale di squadre di altre discipline sportive. Vi sono condizioni favorevoli per sviluppare il turismo ippico, ed altro. 38

39 Turismo soggiornante Esistono lunghi, nei territori del Roccamonfina e del Montemaggiore, in cui i presupposti climatici e le potenziali strutture di servizio al turismo stagionale (luoghi di svago e ricettivi) possono essere utilizzate per attività di soggiorno e svago legate alle esigenze della terza età. Per valorizzare opportunamente questo settore è necessario valutate accuratamente la domanda dei servizi essenziali, rivolti alla sicurezza e salute (strutture medico-ospedaliere o riabilitative, piscine, terme, fanghi, palestre). Questo settore del turismo soggiornante innesta la necessità di formazione per personale paramedico (fisioterapisti, tecnici della riabilitazione soprattutto, dietisti, ecc.) e turistico in senso stretto, mentre offre prospettive anche allo sviluppo della fisiatria che potrebbe essere svolta utilizzando con pochi accorgimenti le piccole strutture ospedaliere dismesse dall U.S.L. Turismo congressuale e di affari La dove le condizioni qualitative del territorio vengano realmente valorizzate e potenziate, contestualmente all organizzazione di centri per le attività sportive, soprattutto quelle di grande attrazione, e con la valorizzazione delle aree annesse alle attività del diporto, è pensabile identificare in alcuni poli in cui si vuole puntare all eccellenza, organizzare strutture capaci di attrarre anche questo segmento del settore turistico. 39

40 In un ambito in cui è necessario individuare contesti territorialmente limitati, dove concentrare risorse economiche per realizzare poli di qualità, capaci fornire elevati standards prestazionali, e rappresentare nodi di attrazione significativa per i grandi circuiti, come motori di sviluppo degli ambiti circostanti, questa tipologia di turismo rappresenta sicuramente una prospettiva interessante da sviluppare per valorizzare i periodi. Si tratterà sostanzialmente di potenziare le strutture esistenti per portarle agli standards europei richiesti per questa tipologia di turismo e migliorare conseguentemente il sistema di accessibilità e di trasporti. SWOT ANALYSIS Gli alti tassi di disoccupazione, gli elevati indici di marginalità e l abbandono delle aree interne da parte delle fasce produttive della popolazione, le minacce di dissesto e di possibile degrado nei parametri ambientale che ora rappresentano fattori di maggior pregio, rappresentano motivi che incidono profondamente sulla tenuta sociale e sul profilo economico-produttivo locale. L Analisi SWOT permette di individuare i possibili e principali aspetti su cui è necessario o maggiormente utile intervenire anche in considerazione della domanda ricettiva, della mobilità e della fruibilità dei beni culturali e naturali oltre che fungere da riferimento per ridurre i rischi ed aumentare le opportunità del territorio, soprattutto in relazione alle possibilità di sviluppo dello stesso. Rimandando agli altri capitoli che descrivono approfonditamente i vantaggi e le opportunità dell area, qui si evidenziano i principali svantaggi ed rischi emersi dalle analisi. Le risorse locali hanno una scarsa visibilità legata principalmente ad un sistema di promozione e distribuzione dei prodotti turistici poco strutturato e impegnato più che altro nel consolidamento della propria autoreferenzialità e inadatto a creare collegamenti con i circuiti di commercializzazione. 40

41 La rete stradale secondaria appare non di eccellente qualità, priva di adeguata segnaletica e cartellonistica mirata. Del tutto episodico risulta il trasporto pubblico su gomma per molti centri dell'interno ed inadeguato il collegamento con servizi pubblici anche fra i centri maggiori. Marginali risultano anche le attività commerciali d eccellenza e legate al tempo libero; assenti risultano anche attività di intrattenimento ed i servizi di supporto della fruizione turistica. Sul fronte delle risorse umane, la formazione di figure professionali qualificate nel settore turistico risulta episodica e contenuta risulta anche essere una cultura imprenditoriale diffusa; ciò determina un'offerta polverizzata e poco incline alla sinergia. Non adeguatamente consolidata risulta la programmazione sovracomunale, evidenziata dalla carenza di una strategia per la creazione di un sistema integrato di offerta turistica che permetta la piena fruibilità di tutte le risorse esistenti sul territorio. Non risulta attivo un mirato piano di promozione d'area, che sostenga il sistema territoriale nel suo insieme, attraverso azioni di marketing integrate. Per ciò che riguarda le opportunità, dal punto di vista dell'offerta emerge la possibilità di sfruttare la complementarietà e l'integrazione tra le risorse locali: terme, cultura, ambiente ed enogastronomia. Risulta necessario stimolare l'imprenditorialità e favorire la creazione di prodotti turistici con carattere sistemico da diffondere e promuovere sul mercato. Visione generale Punti di forza - Presenza di poli turistici in grado di esercitare una notevole forza di attrazione - Disponibilità di risorse diffuse sull intero territorio con siti e beni ambientali, culturali, storici ed archeologici di rilievo internazionale; - Esistenza di episodi di integrazione fra beni culturali ed attività economiche collegate alla valorizzazione dei beni culturali; - Azioni ancora puntuali, ma fortemente integrate di riqualificazione e sviluppo urbano e dei borghi - Moltiplicazione di iniziative culturali, anche di respiro exsta regionale, e con diversi attori e promotori (istituzioni e soggetti locali); - Disponibilità di rilevanti quote del patrimonio culturale ancora valorizzabili; - Presenza di produzioni enogastronomiche, agroalimentari tipiche locali di alta qualità - Avanzato grado di definizione della legislazione settoriale; - Buona qualità delle conoscenze e delle abilità in Punti di debolezza - Problemi ambientali connessi alla crescita disordinata del territorio urbanizzato; perdita di naturalità nelle aree urbane; - Stato di relativo abbandono di ampi segmenti del patrimonio storico culturale e delle aree storici, anche di particolare pregio, soprattutto nelle aree interne - Debolezza quantitativa e qualitativa del sistema di offerta di servizi turistici - Scarsa dotazione di servizi per la fruizione dei beni culturali e dei siti esistenti - Modesti effetti economici della presenza turistica legata alla fruizione delle risorse locali - Aree di dissesto idrogeologico con rischi per le infrastrutture e la popolazione; - Scarsa partecipazione dei privati al ciclo di conservazione, valorizzazione, restauro e gestione dei beni culturali ed ambientali; - Insufficienza dei sistemi di fruizione e di promozione dei sistemi di beni; - Inadeguatezza delle reti di accesso e trasporto 41

42 ampie fasce della forza lavoro di settore - Disponibilità di potenziale umano specializzato da valorizzare, operante nel sommerso o in attività non strutturate; - Elevato numero di soggetti e imprese operanti nella filiera turistico marittima - Buona dotazione di reti di trasporto sulla direttrice Napoli - Roma; - Disponibilità di possibili reti reti di comunicazione alternative viabilità locale, percorsi e sentieri in aree naturali - Nodi di semplice accessibilità alla rete delle infrastruttura della mobilità sia su gomma che su ferro - Numerosi prodotti agricoli con marchio di garanzia(dop, DOGC, ) - Molti centri urbani con buon livello di raccolta differenziata Opportunità - Trend positivo, a livello internazionale, del turismo naturalistico ed enogastronomico destinato a mete con alto valore culturale; - Crescente inserimento delle realtà locali nei circuiti internazionali del turismo; - Incremento della domanda nazionale ed internazionale di turismo naturalistico - Crescente impiego delle tecnologie dell informazione come strumento a supporto dei processi di sviluppo ed internazionalizzazione del settore; - Maggiore disponibilità di risorse per lo sviluppo dell asse. - Crescita di settori ad alto potenziale di sviluppo occupazionale (ambientale, culturale, turistico, servizi, ecc.) - Aumento della domanda non soddisfatta di servizi nei settori turistici, culturali e per il tempo libero per le aree costiere; - Tempi di percorrenza e mobilità per le aree interne penalizzanti; - Scarsa capacità economica della Pubblica Ammin-istrazione nel sostenere lo sviluppo dell area - Modesto impiego delle tecnologie dell information & comunication technology nel settore - Mancanza di una piattaforma per il coordinamento pubblico privato - Insoddisfazione dei turisti per la scarsa qualità dei servizi Minacce - Possibili impatto ambientale negativo derivante dalla realizzazione delle strutture portuali e dei servizi annessi; - Inadeguata risposta della pubblica amministrazione rispetto allo sviluppo di politiche innovative nella gestione dei beni ambientali e culturali; - Degrado e perdita di porzioni del patrimonio - Aumento di attrattività (di capitali e di flussi turistici) di altre aree, in grado di esercitare una forte pressione competitiva - Tendenza degli investitori a concentrarsi nei poli individuati, trascurando le altre aree; - Degrado degli assi principali del sistema viario principale e ripercussioni sulla viabilità locale; - Effetti di medio-lungo termine sulle infrastrutture prodotti dall incuria e e il mancato monitoraggio e controllo territorio Turismo 42

43 L analisi di contesto che se ne rileva illustra i fattori che possono migliorare la competitività del settore turistico nelle Regioni della convergenza. In estrema sintesi, per gli aspetti che concernono l area Il Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix mostra che: 1. Il mercato turistico internazionale in Europa e nel Mediterraneo, nonostante il perdurare della crisi economica generale, è previsto in espansione nei prossimi anni. Il potenziale guadagno si distribuirà su un numero molto ampio di mete, con una diversificazione del prodotto crescente. Per i prodotti maturi, in particolare la montagna e il balneare, si prospetta una crescente competitività all interno dei paesi UE, extra UE e tra i paesi della convergenza. 2. La concorrenzialità sarà tanto più alta là dove sarà possibile puntare su mercati turistici di più elevata qualità, collegabili a risorse che abbiano la caratteristica di differenziare le attività e di prospettare una maggiore distribuzione della vacanza, lungo tutto l arco dell anno. 3. Tra i prodotti turistici previsti in forte ascesa sono presenti quelli che si collegano a consumi di tipo culturale e ambientale, ben presenti nelle Regioni CONV e del Mezzogiorno. 4. L analisi di contesto mostra con chiarezza che il Mezzogiorno e le Regioni Convergenza (con particolare riguardo la Campania e la Sicilia), presentano una quota rilevante di flussi turistici nazionali ed hanno saputo tenere la dinamica, grazie alla fedeltà dei turisti italiani. Tali flussi, tuttavia, sono fortemente concentrati sui mesi estivi (e in agosto in particolare). Si riscontra, altresì, un basso livello di attrattività turistica nelle Regioni Convergenza, le quali appaiono poco attrattive rispetto alla fruizione internazionale: i turisti stranieri sono ancora pochi e concentrati su poche mete di grande pregio e notorietà. 5. I flussi turistici legati alla fruizione culturale sono particolarmente consistenti in due Regioni, la Campania e la Sicilia, che si caratterizzano anche per la presenza di grandi attrattori culturali (Pompei, Paestum, Piazza Armerina, Taormina, Siracusa, ecc.). In questo quadro, cresce bene anche la Puglia (grazie alla performance di Lecce). 6. L offerta ricettiva è cresciuta in termini di esercizi e di letti. Si è però distanti in termini di dimensione media e di qualità rispetto alle esigenze future attese delle fruizione turistica. 7. L offerta turistica meridionale si caratterizza in generale per la grande frammentazione delle imprese esistenti. La filiera non è sempre completa e il livello di coordinamento dei servizi piuttosto scarso. Esiste una grande tradizione turistica, ma concentrata in poche aree. Tuttavia, manca la capacità di adattamento rispetto alle opportunità di mercato esistenti e una cultura imprenditoriale soddisfacente. Sul piano della comunicazione è possibile fare meglio per cercare di promuovere le mete di visita. Non sempre la scala regionale è però sufficiente a garantire un offerta qualitativa e quantitativa sufficiente. Questi elementi sintetici mettono in luce l esistenza di importanti opportunità di sviluppo per il settore turistico nelle Regioni CONV, tuttavia, queste potranno essere colte a condizione di modificare profondamente la scala e l orientamento dell offerta turistica delle stesse Regioni. A tale scopo, il Piano strategico Terra Felix ha una sua ragione d essere nel cercare di definire, su di una scala molto più ampia di quella regionale e locale, quella configurazione di politiche dell offerta e della domanda maggiormente coerente con gli sviluppi previsti per il turismo internazionale. In questo senso, il Programma assume tra le sue priorità principali quella di rafforzare l attrattività turistica delle 43

44 Regioni CONV, in particolare verso i turisti stranieri, nella prospettiva di attrarne un maggior numero rispetto a quanto le stesse Regioni siano riuscite a fare sino ad oggi. Nello schema successivo si riporta l analisi dei punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità del territorio su cui agirà il Programma Attrattori culturali, naturali e turismo. Punti di forza - Rilevante patrimonio di risorse storico culturali e naturalistiche - Presenza di siti e di emergenze naturali e culturali noti a livello internazionale - Prossimità ai siti UNESCO di Caserta - Domanda turistica potenziale in espansione nei segmenti turistici tradizionali, con particolare riguardo ai flussi nazionali - Condizioni climatiche favorevoli ad una fruizione turistica estesa durante l intero arco temporale dell anno - Collocazione geograficamente strategica rispetto ai bacini turistici del Mediterraneo e dell Europa continentale - Diffusa attrattività del marchio Italia che evoca il made in Italy, quale certificazione di valori positivi che sono sempre più apprezzati dal consumatore e che simboleggiano qualità e produzione di elevato livello - Diffusione del turismo enogastronomico legato all aumento della qualità dei prodotti del territorio Punti di debolezza - Patrimonio culturale e naturale non adeguatamente valorizzato - Difficoltà per alcuni prodotti turistici locali di raggiungere i mercati nazionali - Eccessivo schiacciamento dell offerta sul turismo estivo - Mancanza di una specializzazione dell offerta in rapporto alla domanda - Eccessiva frammentazione delle politiche di promozione dell offerta turistica, in particolare di quella turistico culturale e turistico naturalistica - Dimensioni ridotte delle iniziative imprenditoriali e dell offerta turistica e mancanza di tour operator specializzati - Standard qualitativi di fruizione e di offerta dei servizi culturali e turistici non adeguati ed omogenei - Produzione di eventi e attività immateriali in campo culturale e ambientale insufficiente - Debolezza della dotazione infrastrutturale e problemi di accessibilità turistica - Offerta ricettiva eccessivamente concentrata in alcune aree e in maniera puntuale (elevate rendite di posizione) - Necessità di ottimizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e situazioni di crisi nella gestione del ciclo dei rifiuti - Gravi carenze di impianti e reti per la distribuzione dell acqua e per il trattamento delle acque usate - Trascurabile contributo delle fonti rinnovabili alla produzione di energia - Opportunità Minacce 44

45 - Ampi margini potenziali di sviluppo del settore turistico legati alla presenza e alla valorizzazione di attrattori culturali e naturalistici - Mercato turistico internazionale in espansione con particolare riguardo al Mediterraneo - Predisposizione allo sviluppo del trasporto low cost - Margini di sviluppo crescenti per alcuni segmenti di domanda (turismi di nicchia, turismo giovanile) legati alla valorizzazione di nuovi attrattori culturali e ambientali - Presenza di tradizioni storico culturali potenzialmente valorizzabili a livello territoriale - Elevata consistenza di patrimonio immobiliare non utilizzato, anche di pregio, finalizzabili anche alla ricettività turistica di qualità - Difficoltà del turismo nello scenario della concorrenza internazionale - Presenza di competitor nell area del Mediterraneo sui prodotti turistici tradizionali - Difficoltà di ampliare le condizioni di accessibilità - Fragilità del contesto ambientale del Mezzogiono e delle Regioni della Convergenza (acqua, rifiuti solidi urbani, rischio idro geologico) - Pressione antropica presso i principali siti turistici già riconosciuti quali destinazioni di rilevanza nazionale ed internazionale - Difficoltà a fare fronte a processi complessi di integrazione e codecisione da parte delle amministrazioni territoriali - Elevato fabbisogno di risorse in conto corrente per far fronte alla gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale nella fase successiva all investimento - Scarsa capacità nel gestire adeguatamente le attività di destination management dell offerta turistica proposta - Criticità dell ambiente naturali per i possibili apporti inquinanti dei fiumi e per la pressione antropica delle aree urbane - Estrema frammentazione delle politiche di promozione e sostegno al turismo poste in essere dalle passate programmazioni dei fondi strutturali - Resistenza da parte dei turisti esteri derivante dalla preoccupazione per la criminalità presente nei territori limitrofi - Confusione dei turisti esteri rispetto a eventi negativi circoscritti ad alcuni territori limitrofi relativi a sicurezza alimentare - Sociale ed economico 45

46 Punti di forza - Armoniosa concentrazione, ad elevata densità, di beni culturali, ambientali ed urbanistici - Antica esperienza agricola con vocazione enogastronomica - Notevole potenzialità di accoglienza - Realizzazione di palinsesti diversi - Concentrazione di offerta commerciale di elevata qualità - Incremento livello di welfare e diminuzione fattori di marginalità - Incremento occupabilità - Recupero dell INSIGHT - Recupero e sviluppo dell indotto nelle aree agricole - Insediamento di un incubatore virtuale - Buoni esempi di qulità nei servizi - Start up per utilizzo di tecnologie innovative - Attivazione Infopoint operativi rivolti alla assistenza, coaching, manutenzione e mentoring di eventi, intraprese e attività routinarie - Peso dell area sull economia regionale - Connessioni possibili con realtà settoriali di marketing confinanti con l area (Mostra d Oltremare) Opportunità - Individuato il modello proteiforme della varietà quale elemento comune di tutte le politiche di programmazione e sviluppo territoriale e fattore chiave per ri - costruire il futuro, attori locali e forze sociali potranno lavorare congiuntamente per dare concretezza e fattibilità al nuovo programma. - L immagine di una area polifunzionale con l opportunità per incrementare PIL e FIL d area - Concretizzare il programma consente la ricostruzione di una nuova identità e immagine e promuovere lo sviluppo di un Punti di debolezza - Bassa propensione all imprenditorialità - Influenza negativa della crisi economica - Lobby a basso livello strategico - Infrastrutture logistiche congestionate - Servizi culturali poco significativi - Servizi in ambito della sicurezza sociale inadeguati - Ricettività insufficiente - Bassa propensione verso investimenti culturali - Abbandono d identità artigianale - Invecchiamento della popolazione residente e diminuzione della densità abitativa - Frattura tra gli assi di connessione Napoli Roma e le aree interne - Carenza di naturalità e qualità negli insediamenti urbani recenti - Perdita di identità - Bassa diffusione della propensione al cambiamento - Scarso coordinamento, a livello provinciale, tra rete distributiva urbana e periferica; - Incertezza relativa a i tempi di realizzazione delle opere di bonifica altre Minacce - Integrazione lenta tra gli stakeholder - Basso livello di formazione - Assenza di nuove professionalità - Bassa propensione all innovazione nel settore servizi - Difficile accesso al credito - Costi elevati per la locazione di nuovi esercizi - Retroterra dell area non sufficientemente valorizzato - Insufficiente incremento della mobilità leggera - Successiva gestione e manutenzione 46

47 nuovo tessuto imprenditorialità e micro imprenditorialità - Attivazione di progetti comuni in una logica di sistema anche attraverso la messa a punto di un incubator virtuale - Apertura di nuove occasioni di investimento per il territorio con la riqualificazione di un area naturale e culturale di pregio; - Nuova dimensione commerciale dell area con l avvio di un programma di integrato d azione - L immagine di una area polifunzionale diventa infatti l opportunità per far crescere le multi potenzialità del territorio, evitando di riprodurre modelli del passato che hanno legato il destino della città a forme ridondanti di monoculture barocche. - Rilancio della propensione alle attività di supporto al turismo - Sviluppo di una mobilità sostenibile - Potenziamento di offerta di nuove professionali e rivitalizzazione del MdL - Ricentralizzare le attività commerciali, evitandone la periferizzazione inadeguata - Difficoltà di messa a sistema del necessario change management da parte degli stakeholder - Insoddisfazione dei turisti per la scarsa qualità dei servizi - Abbandono dell area rurale per il basso livello reddituale - Cattiva gestione e manutenzione degli investimenti nel settore dei trasporti pubblici da parte della popolazione autoctona Analisi GOPP Il metodo GOPP (Goal Oriented Project Planning), Il GOPP è un metodo che facilita la pianificazione e il coordinamento di progetti attraverso una chiara definizione degli obiettivi e si inquadra in un approccio integrato denominato PCM (Project Cycle Management) Ricorrendo alla lettura dei dati emersi dall analisi socio demografica e della successiva analisi SWOT è stato possibile ricavare il dato fondamentale che caratterizza di sé l intero Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix. L analisi ABC e la collegata Exponential Smoothing ne confermano l assunto: l obiettivo GOPP è riconducibile a RECUPERO E RIPOSIZIONAMENTO DELL INSIGHT LA QUESTIONE AMBIENTALE L area costituisce una significativa esemplificazione di un sistema ambientale complesso, stratificatosi come esito del processo storico di interazione fra naturalità e cultura. La costruzione del paesaggio agrario caratterizzato dalla presenza significativa dei castagneti, degli oliveti, dei vigneti e delle altre colture tipiche dell area, che con il passare dei secoli hanno assunto carattere di dominanza ambientale, ha dato origine a forme di forte compenetrazione tra elementi naturali e fattori di antropizzazione 47

48 rurale, connotando i luoghi con una propria identità e producendo al tempo stesso nuove forme di complessità territoriale. Questa complessità è tuttora riconoscibile, nonostante i numerosi processi di omologazione territoriale in atto. E possibile riscontrare la ricchezza e l articolazione delle sue componenti strutturali, rappresentate non solo dal sistema delle aree naturali e boschive degli ecosistemi naturali e da quelle produttive degli impianti agricoli, ma anche dal sistema dell organizzazione storico-insediativa dei borghi, delle masserie, delle fortificazioni storiche e degli insediamenti borbonici, oltre che dall assetto geomorfologica della struttura vulcanica del Roccamonfina, dei rilievi del Montemaggiore e dal sistema idrico ad essi connesso, ancora una volta prevalentemente associati al reticolo idrologico dell area. Il tema del paesaggio ha acquisito negli ultimi anni una crescente importanza, in relazione alla questione della salvaguardia ambientale in senso lato ed all esigenza di conoscere e valorizzare sia i contesti naturali che il patrimonio culturale delle popolazioni locali. Il ruolo centrale che il paesaggio va assumendo rispetto alle istanze di trasformazione riflette la necessità di considerare il territorio quale sistema unitario per il quale vanno adottate strategie integrate di intervento di lungo periodo che assicurino la compatibilità delle trasformazioni. La nozione di paesaggio a cui si fa riferimento tiene conto delle reciproche relazioni esistenti fra componenti naturali e antropiche, le trasformazioni in atto nel paesaggio e, conseguentemente, i suoi caratteri evolutivi. Il paesaggio, in quanto sistema dotato di una propria organizzazione spaziale e di una propria dinamica evolutiva, si fonda su elementi costitutivi che ne definiscono la struttura e che vanno ricercati mediante specifiche analisi diagnostiche riguardanti le caratteristiche ambientali, ecologiche, naturalistiche, storico-insediative, visuali-percettive. Esso non viene quindi considerato come semplice "immagine" della realtà, ma espressione della complessità del reale e, come tale, richiede un approccio di tipo sistemico. Ciò implica riconoscere che il paesaggio non è la semplice sommatoria delle sue parti e che ogni cambiamento, se pur piccolo, influisce sul sistema nel suo complesso. I sistemi e gli elementi strutturali del paesaggio, nelle loro reciproche relazioni e nella loro dinamica evolutiva, si configurano come testimonianza delle stratificazioni che perdurano sul territorio, ma anche come riconoscimento del valore di risorsa naturale e culturale irrinunciabile da salvaguardare e trasferire alle future generazioni. In particolare, l identificazione delle collettività con il proprio passato e con il proprio territorio diventa elemento capace di generare qualità paesistica, nonché fattore equilibrante rispetto alle politiche più generali di sviluppo. I paesaggi del sistema Roccamonfina - Montemaggiore costituiscono il principale bene patrimoniale (ambientale, territoriale, urbano, socio/culturale) e la principale testimonianza identitaria per realizzare un futuro socio/economico durevole e sostenibile della regione. Un identità che si è costruita nell azione umana di lunga durata, esito evolutivo di dinamiche relazionali nelle quali le dimensioni dello spazio e del tempo sono indissolubilmente legate. 48

49 LA STRATEGIA D INTERVENTO Il Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix rappresenta un metodo, uno strumento e un momento di decisione collettiva su scelte future per la costruzione di un progetto condiviso, identificando linee di intervento, azioni e progetti; si caratterizza per essere un atto volontario e consapevole delle città, che scelgono di affidare il proprio successo alla capacità di promuovere e implementare la vitalità dei sistemi partenariali e delle reti delle alleanze. Nel Piano Strategico si riuniscono attorno ad un tavolo i soggetti vivi e significativi della vita cittadina, per elaborare linee di azione che prefigurino la visione futura di medio-lungo periodo per il territorio di Area Vasta. Il Piano viene redatto in considerazione delle sue peculiarità ed eccellenze, elaborando alcuni grandi progetti nei principali ambiti di intervento e definendo linee di realizzazione e responsabilità di ciascun soggetto coinvolto. La promozione di uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, con un elevato livello di protezione dell ambiente e il miglioramento di quest ultimo figurano nel Trattato di Amsterdam tra gli obiettivi dell Unione e i compiti della Comunità Europea. La tematica ambientale ha assunto valore primario e carattere di assoluta trasversalità nei diversi settori di investimento dei piani di sviluppo attuativi delle politiche comunitarie. In particolare con a programmazione dei Fondi strutturali si definiscono le strategie settoriali e territoriali capaci di promuovere uno sviluppo realmente sostenibile. Le verifiche di sostenibilità dei programmi di investimento delle risorse comunitarie, con la tutela dell ambiente naturale e di quello storico-culturale, vanno attuate nelle forme più idonee di partenariato. Va identificata una comune linea di azione tra i soggetti istituzionali pubblici e le forze economiche, imprenditoriali e sociali operanti sul territorio, nell ottica dell integrazione e ottimizzazione dei contributi delle diverse professionalità. Questo per attuare una concreata ed efficace azione di risanamento e valorizzazione del sistema naturale e paesistico, con il contemporaneo e sinergico processo di riqualificazione economica. Gli indirizzi strategici costituiscono un riferimento per la pianificazione territoriale della Regione e delle Province, e della pianificazione urbanistica dei Comuni, e rappresentano un riferimento per politiche integrate di sviluppo, che coinvolgono più complessivamente l azione degli Enti Locali. Il Piano Territoriale Regionale (PTR), come Documento d Inquadramento Strategico, contiene la territorializzazione di tali indirizzi descritta nel terzo Quadro Territoriale di Riferimento e nella matrice strategica. Gli indirizzi strategici sono gli orientamenti di fondo su cui si articolano i contenuti del PTR. Essi vanno intesi come ordinamenti di azioni, che, sulla base di conoscenze e di attori dotati di competenze e di risorse, perseguono determinati obiettivi in tempi e sequenze definiti. Il PTR indica seguenti indirizzi strategici riferiti a cinque aree tematiche ponendo al centro della sua strategia tre temi fondamentali, legati a tre immagini strategiche : - l interconnessione - la difesa della biodiversità - il rischio ambientale 49

50 Accanto ai tre temi generali, vengono evidenziati altri due temi, complementari in qualche misura ai primi, che specificano il quadro strategico di riferimento, in relazione alle caratteristiche dei diversi contesti territoriali della regione: - Assetto policentrico ed equilibrato; - Attività produttive per lo sviluppo economico regionale. Strategia nazionale aree interne Come si evince dal documento relativo all Accordo di Partenariato Strategia nazionale per le Aree interne- definizione, obiettivi, strumenti e governante collegato alla bozza di Accordo di Partenariato trasmessa alla CE il 9 dicembre 2013, in cui si dice che dove le Aree interne sono state spazio di buone politiche e buone prassi si è riscontrato che: la popolazione è rimasta stabile o è cresciuta; i Comuni hanno cooperato per la produzione di servizi essenziali; le risorse ambientali o culturali sono state tutelate e valorizzate. Dimostrando così la non inevitabilità del processo generale di marginalizzazione e la capacità di queste aree di concorrere a processi di crescita e coesione. Il documento prosegue evidenziando che esiste, in ampia parte del paese, un forte potenziale di sviluppo che la costruzione di una strategia nazionale, robusta, partecipata e continuativa nel tempo può consentire di liberare. Questa strategia sarà avviata utilizzando come occasione e leva, finanziaria e di metodo, la programmazione dei fondi comunitari disponibili per tutte le regioni del paese per il settennio , combinati con la previsione di risorse dedicate in legge di stabilità. Nella visione strategica nazionale questo è un lavoro in corso, attraverso una stretta intesa con le Regioni e un proficuo confronto con i Comuni e le Province, consapevoli che a una strategia nazionale deve concorrere il protagonismo di comunità locali, aperte e innovative. Per perseguire questi risultati, l intervento conterrà tre forti innovazioni. Riguarderà all inizio un numero limitato di aree, una per Regione. Avrà carattere nazionale e vedrà due linee di azione convergenti: una diretta a promuovere lo sviluppo attraverso progetti finanziati dai diversi fondi europei disponibili, l altra diretta ad assicurare a queste stesse aree livelli adeguati di cittadinanza in alcuni servizi essenziali (salute istruzione e mobilità). L attuazione prevederà tempi certi, uno stretto e aperto monitoraggio degli esiti e il confronto delle esperienze realizzate attraverso una Federazione di progetti. La selezione iniziale di poche aree comprendenti molteplici Comuni (anche a cavallo di più Province o Regioni) avrà luogo da parte delle Regioni secondo i criteri generali condivisi e utilizzando la mappatura costruita (come un quadro di riferimento, modificabile e integrabile, e non come una zonizzazione ). D intesa fra Regioni e governo centrale si vuole partire con un numero limitato di prototipi, assicurandosi che la fase iniziale della strategia sia giocata con le aree-progetto a un tempo più bisognose e più in grado di riuscire. Questo approccio selettivo, decisamente diverso dal passato, sarà nell interesse di tutte le Aree interne perché l estensione della strategia sarà legata agli esiti di questa prima fase, opportunamente valutati. 50

51 Per le aree-progetto selezionate, gli interventi di sviluppo locale saranno finanziate da tutti i fondi comunitari disponibili (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) e riguarderanno prioritariamente i seguenti ambiti di intervento: tutela del territorio, valorizzazione delle risorse naturali e culturali e turismo sostenibile, sistemi agro- alimentari e sviluppo locale, risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile, saper fare e artigianato Solo se l intervento dei diversi fondi è assicurato, a questa linea di azione si affiancherà l adeguamento dei servizi essenziali di salute, istruzione e mobilità, finanziati da risorse aggiuntive previste dalla Legge di stabilità (art. 1, commi ), e da altre risorse, e realizzati da Ministeri centrali, Regioni e Province, per la rispettiva parte di responsabilità. SOCIETÀ E VISIONE ECONOMICA NELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO Nata dal fuoco delle eruzioni vulcaniche del Roccamanfina, con la sua dinamica distruttiva, intagliata dall acqua delle sorgenti, dei rivoli, dei torrenti e dei fiumi, che ne configurano il paesaggio, con le sue metamorfosi, l acqua è il genius loci, l identità immateriale e simbolica. Non ha attributi. È punto di riferimento fondamentale: La Terra delle Acque che può essere una terra felice. Il Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix prende le mosse da questo framework e si va ad allocare nei territori naturali e storico culturali, a vocazione agricola, degli ambiti territoriali del Roccamonfina e Montemaggire. La sua realizzazione riveste molteplici significati. Innanzitutto, significa la conferma, da parte del raggruppamento dei Comuni proponenti e del partenariato socio economico di sostegno, dell importanza e della necessità di un processo di costruzione di una visione complessiva per il futuro, da realizzare attraverso una serie di progetti condivisi e fortemente connessi nel Piano strategico. Il Piano strategico Terra Felix rappresenta lo start up indispensabile e rappresentativo per il recupero forte di identità territoriale, attraverso il rilancio in termini moderni, orientato al futuro e una rivisitazione delle vocazioni storiche del territorio, si pone come base su cui costruire nuove potenzialità funzionali: questo significa il primo grande obiettivo: il riconsolidamento dell identità. In questa ottica si colloca l esigenza di portare a compimento il Piano Terra Felix in quanto grande risorsa territoriale e culturale. Sarà espressione compiuta di una rilevante opera materiale del mondo dei servizi. Funzionale, alla valorizzazione delle attività immateriali strategiche per ridefinire e riappropriarsi dell insight nei suoi aspetti di eredità storica sedimentata nel patrimonio della comunità, sia, rivolto al visitatore, sia, nel solco della tradizione della solidarietà, alla comunità residente, così costituendo una caratterizzazione dell identità locale. Rappresenta inoltre, una milestone per la sostenibilità dello sviluppo in quanto premessa per un obiettivo maggiore quale il rilancio delle risorse naturali e territoriali che costituiscono la base per nuove forme della competitività. Il Piano strategico costituisce, non solo, un obiettivo in sé, a carattere morale, 51

52 a vantaggio del benessere delle generazioni attuali e future, ma anche un obiettivo strumentale al perseguimento di una condizione di rilancio adeguata e funzionale al recupero dell insight che, per secoli, ha consentito la fidelizzazione di tutte gli stranieri ed il vissuto nell immaginario collettivo dei cittadini. Il rilancio di una identità forte non può che partire dalla centralità del dei valori del territorio come risorsa complessiva: identitaria e culturale, storica e geografica, naturale ma anche economica. La piena valorizzazione può creare grandi occasioni, da una parte, per il miglioramento della qualità urbana e della qualità della vita dei cittadini (da perseguire, attraverso il passaggio da consolidare dal welfare alla wellness) e d altra parte, per il lancio di grandi progetti integrati a carattere turisticoricreativo,culturale, di servizi e, finanche, produttivo, fonti potenziali di nuove attività economiche e soprattutto di una nuova visibilità e attrattività. La scelta di incardinare e collegare al Piano strategico di sviluppo territoriale Terra Felix progetti che esprimono un Programma integrato va a risolvere il grande problema della coesistenza di diverse attività e tipologie differenziate di fruizione degli ambienti naturai che va affrontata in modo chiaro e trasparente: come far convivere salvaguardia dell ambiente e della cultura con la fruibilità turistica, nuove potenziali funzioni di valorizzazione e funzioni storiche da rivalutare. Nel rapporto cole le montagne e con le loro acque, come già esplicitato, si identifica gran parte della identità collettiva locale: non solo nel senso della presenza di una risorsa naturale e territoriale di immenso valore, ma anche nel senso dello sviluppo storico di competenze legate al territorio e nella presenza di rappresentazioni collettive, ben interpretate dal mondo dell arte, della cultura e dello spettacolo che tutte meritano di essere valorizzate, reinterpretate e proiettate verso il futuro. Attività culturali, museali e formative potranno trarre dalle tematiche proprie del territorio - ispirazioni, tecnologie, saperi - forti ancoraggi e forti elementi di sinergia. La costruzione di un sistema integrato per dar vita ad una grande occasione di crescita economica, sociale e civile della comunità. E questo l asse strategico individuato in Terra Felix. Gli obiettivi e gli strumenti prioritari sono orientati alla valorizzazione, non solo, delle risorse naturali ma delle identità e delle tradizioni locali; alla integrazione dei diversi turismi in un sistema integrato di accoglienza e di marketing, con il potenziamento dei percorsi e degli itinerari culturali e la razionalizzazione dei servizi culturali. Quanto alla cultura e più in generale al sistema culturale, si propone una sua riorganizzazione complessiva e una messa a rete, in modo da fare della cultura una grande occasione di crescita economica, sociale e civile della comunità. Puntare, poi, alla varietà e diversificazione all interno di un forte legame sinergico fra le diverse attività immateriali ed immateriali. Questa la strategia: ancora una volta i valori del territorio come elementi fondamentali attorno al quale si sviluppano filiere e sistemi produttivi. Potenziare attrattività, accessibilità ed efficienza, potrebbe rappresentare un punto forte del ruolo nazionale e internazionale del territorio, svolgendo una significativa funzione occupazionale e di produzione del reddito e costituendo un fattore di attrazione di investimenti privati nella ricettività e nei servizi di pubblico interesse per la realizzazione di infrastrutture che rafforzino le opportunità espresse dal territorio. 52

53 Potrebbe rivestire una funzione importante l attività incentrata su tempo libero e sport. Ma il settore turistico e il settore commerciale in senso stretto sono pure legati da molteplici legami, economici e territoriali, con la vocazione primordiale dell area, e la potrebbero sviluppare nella dimensione ricreativa e di benessere attraverso anche la riqualificazione della mobilità interna all area, con nuove possibilità di riaggancio con le montagne e le loro acque, integrando e rafforzando la mobilità interna con quella esterna di grande comunicazione, in un attenta connessione con nuovi attrattori costituiti dai beni naturali, culturali e della tradizione. Per complementarietà, emerge l ovvia produzione di un ambiente più qualificato, attraverso un migliore equilibrio fra funzioni espresse nelle aree insediative e quelle connesse all ambito territoriale più vasto. Per fare questo è necessario porre in essere azioni per la riduzione del rischio degrado ed inquinamento e la diffusione di iniziative per la recupero e la valorizzazione dei beni e dei servizi, a cui puntare per un netto miglioramento delle interazioni, attuali e potenziali, fra attività turistiche, attività produttive ed attività residenziali e urbane.. Il Piano strategico Terra Felix pone forte attenzione al tema della qualità di vita e della sostenibilità delle azioni propulsive sul territorio. Con la visione strategica s intende perseguire l obiettivo di un azione di diffusione ampia dell attrattività dei luoghi perseguita attraverso i rilancio dell amore e della conoscenza dei luoghi, da attuare con il potenziamento degli attrattori materiali ed immateriali del territorio, resi efficienti dalla diffusione e qualità dei servizi. Con questa strategia s intende intercettare i grandi flussi turistici che già attraversano il territorio sui primari assi, autostradali e ferroviari, di connessione delle due Aree metropolitane di Napoli e di Roma sulle direttrici dei grandi nodi internazionali, portuali crocieristici ed aeroportuali. Altro obiettivo è il perseguimento di un welfare più moderno, basato su un sistema plurale di offerta e su una governance rinnovata nel senso della partecipazione e dell accreditamento degli attori. La sfida che il sistema di welfare si trova ad affrontare, non solo nell area coinvolta, è quello dell invecchiamento della popolazione, dell allargamento dell area del disagio per effetto delle trasformazioni economiche e della scarsità delle risorse pubbliche disponibili. L allargamento con l offerta di servizi al privato sociale non è comunque solo dovuta a quest ultimo vincolo ma essa stessa costituisce l occasione per l allargamento delle opzioni disponibili, per migliorare la qualità dei servizi resi, per includere nuovi soggetti e soprattutto i potenziali utenti nella programmazione dei servizi. Tutto ciò esige una riflessione su nuove forme di governance del sistema del welfare, che massimizzino le possibilità di partecipazione dei soggetti attivi (dal no-profit al volontariato, all associazionismo, al singolo cittadino inteso come experience-expert) e le potenzialità di riorganizzazione dei servizi basata su una definizione più minuta e precisa dei bisogni e delle esigenze di qualità attraverso nuove pratiche sociali ( la qualità come prodotto sociale più che prodotto normativo ). A questo fine, occorre definire un nuovo sistema di accreditamento degli attori, non solo e non tanto nel senso di una regolazione del mercato sociale, quanto nel senso di consentire e promuovere l accesso degli attori stessi alla programmazione degli interventi. 53

54 I rischi cui queste necessarie trasformazioni sono sempre quelli della eccessiva burocratizzazione e farraginosità delle procedure, nel trade-off fra flessibilità e controllo. Si propone, dunque, nel Programma, un vero laboratorio sulla governance del welfare locale, Una attenzione particolare sarà rivolta ai giovani, intesi come strato sociale che si confronta con le più forti trasformazioni (nel mercato del lavoro, nella famiglia, nella società) e più esposto a possibili crisi di identità e di valori. Crisi di cittadinanza sociale innanzitutto, con possibili esiti di devianza,ma anche crisi da possibile esclusione dai nuovi processi espressi dall MdL. Gli interventi previsti sono, dunque, anche diretti alla educazione alla cittadinanza, all inclusione sociale e lavorativa, all informazione sui servizi e all orientamento, all offerta di luoghi di aggregazione e socializzazione, all animazione anche attraverso un Incubator virtuale per nuove imprese giovanili. Un progetto integrato e trasversale,dunque, in cui si deve misurare la capacità dell Amministrazione di rispondere in modo innovativo anche ai bisogni di uno strato sociale che spesso rifiuta gli interventi tradizionali a carattere solidaristico/paternalistico. ANALISI TERRITORIALE E FRAME WORK DI RIFERIMENTO L iter processuale dei percorsi ipotizzabili per il perseguimento degli obiettivi, così come si evince dalle indicazioni regionali, presuppone la definizione di una scelta strategica che prende le mosse da una corretta allocazione del fabbisogno emerso nel quadro di riferimento entro cui si trova ad operare il Comune. L attività intervento che si va a proporre, quindi, intende prioritariamente rispondere all esigenza di: - adeguare gli strumenti consolidati e le risorse definite nella gestione dell Ente in relazione ai mutamenti organizzativi ed agli stili gestionali; - fronteggiare, attraverso una lettura analitica e diacronica dei fenomeni e delle implicazioni ad essi afferenti, l esigenza di acquisire maggiore consapevolezza del sapere oltre e dell eziologia degli accadimenti nel sistema organizzativo cittadino nel cambiamento; - traghettare il sistema dal modello algoritmico a quello euristico, ovvero favorire il viraggio verso una forma che possa essere utilizzata in condizioni di aleatorietà. In definitiva, occorre mettere in campo operazioni complessive di adattamento e traslazione nell area target nate nel mondo dell impresa, essendo consapevoli che questa fase non necessita di ulteriori, appositi interventi legislativi, ma può essere adattata e sviluppata con gli strumenti esistenti, ed anche oltre le loro previsioni, sapendone cogliere tutte le opportunità per conseguire e/o ribadire: 1. Identità. Un recupero forte di identità territoriale, un suo rilancio in termini moderni, orientati al futuro, e una rivisitazione delle vocazioni storiche del territorio come base su cui costruire nuove potenzialità produttive e funzionali: questo significa il primo grande obiettivo dell identità. In questo senso si colloca la riscoperta del territorio come grande risorsa naturale, culturale, urbanistica e produttiva; in questo stesso senso, si colloca la valorizzazione della cultura, nei suoi aspetti di eredità storica sedimentata nel patrimonio artistico e museale, e nei suoi aspetti di fusione fra competenze tradizionali e conoscenze avanzate. 2. Competitività. Si tratta di un obiettivo prioritario in un contesto di crescente integrazione internazionale, di rafforzamento dell Unione Europea e di globalizzazione dell economia. Esso si raggiunge costruendo sulle vocazioni, le specificità e le competenze del territorio, e dunque 54

55 valorizzando le risorse naturali e culturali attraverso l industria turistica, rilanciando il ruolo dei servizi raffinandone attraverso una sua più rilevante integrazione coi saperi locali, sostenendo.. Altro obbiettivo per accrescere la competitività del territorio è la rivisitazione e costruzione, in itinere, di una rete di collegamenti e di infrastrutture, sia all interno che all esterno dell area di riferimento anche al fine di per ridurre l impatto ambientale della mobilità che fruisce dell area ma ad essa scollegata e, al contempo, migliorare la slow accessibilità esterna dell area stessa. 3. Solidarietà. La tradizione di solidarietà, che costituisce una caratterizzazione dell identità locale, deve essere rilanciata in direzioni nuove, coerenti con le nuove sfide che la società moderna deve affrontare invecchiamento della popolazione, flessibilità crescente del lavor e compatibili con gli equilibri a carattere economico e finanziario. 4. Sostenibilità. Quello della sostenibilità dello sviluppo si impone come un obiettivo maggiore proprio in quanto le risorse naturali e territoriali costituiscono la base della competitività e del ruolo che l area può svolgere ed il Progetto si muove nella contezza ch tale obiettivo è perseguibile. LA STRATEGIA DI SVILUPPO INTERVENTI A LIVELLO TERRITORIALE Ambiente Il comprensorio di Roccamonfina, vero polmone verde della parte nord occidentale della provincia di Caserta, è particolarmente ricco di pregevoli contesti ambientali e d insediamenti antichi da una fase inoltrata della preistoria fino al basso medioevo. Questo notevole patrimonio culturale e ambientale si colloca in un area ancora poco conosciuta, studiata e indagata, tranne per rari casi, innanzitutto per la struttura degli abitati, le vie di transito e la cultura materiale. Molte località conservano tuttora organismi urbani ricchi di emergenze monumentali e di espressioni della cultura rurale e materiale appartenenti ad un vasto orizzonte cronologico. Per valorizzare in modo adeguato tale patrimonio è opportuno attuare una strategia che privilegi innanzitutto processi di conoscenza e catalogazione e uno sviluppo del territorio coerente e in armonia con le risorse ambientali, culturali e produttive presenti in esso. Particolare attenzione va dedicata, inoltre, al recupero dell edilizia storica e all individuazione degli itinerari tematici di visita, integrandoli con idonei supporti didattici utili a fornire il maggiore livello d informazione culturale ai visitatori esterni e agli abitanti del posto. Il comprensorio del Roccamonfina, Parco naturale regionale, localizzabile geograficamente è l area compresa tra il fiume Garigliano, il complesso vulcanico spento di Roccamonfina, la catena montuosa del Massico e la valle del Volturno, rappresentando l accesso naturale alla Campania da chi giunge dal basso Lazio e dal Molise. 55

56 Geologicamente predominano lave e tufi, risultanti dall attività effusiva del vulcano di Roccamonfina (antico Mons Mefineus) attivo tra i e anni fa. Alla geologia delle lave e dei tufi si contrappone quella dei calcari del Monte Maggiore e del Massico, costituendo di fatto i limiti naturali del vulcano rispettivamente verso est e ovest. Attualmente il vulcano costituisce il nucleo principale del Parco Naturale Regionale del Roccamonfina e sulle sue pendici, folte di vegetazione, trova ampia diffusione il castagno, talvolta la quercia, esuberante per la bellezza dei colori e dei toni, particolarmente in primavera e in autunno. Dalle alture del vulcano si godono paesaggi suggestivi che spaziano sull intera pianura campana e basso laziale, la cui ampiezza visiva s estende fino alle isole del Golfo di Napoli e a quello di Gaeta. Al paesaggio d altura si succede quello collinare caratterizzato dalla dolcezza dei rilievi, ove prevalgono gli ulivi, vigneti e alberi da frutta. Il paesaggio di pianura costituisce il limite sud ovest dell areale in direzione della costa e di quello, più ad ovest, delimitato dal corso del fiume Garigliano che separa la Campania dal Lazio. 56

57 Importante è anche vincolare e tutelare i centri storici e quelli rurali, previa schedatura, le numerose masserie e fattorie della zona che conservano tuttora elementi di grande interesse in termini architettonici, ma anche di arredo (infissi, ferramenta, tecniche e materiali edilizi tradizionali, pavimentazioni in pietra, tetti e camini). Vincolare i muri a secco, le strade acciottolate e quelle baso-late di età romana, i lavatoi, le neviere. I rilievi del vulcano sono profondamente incisi da corsi d acqua e il fiume Savone è il principale di essi. Già citato da Plinio il Vecchio nel terzo libro della Naturalis historia, esso attraversa i territori dei comuni di Roccamonfina, Teano, Francolise e Mondragone. Il suo percorso lungo le pendici del vulcano è caratterizzato da profondi valloni e canaloni ove è facile imbattersi in suggestive cascate, sorgenti, alcune delle quali minerali, ritenute già salutari nel mondo antico, ruderi di mulini e ferriere, datati tra il XV e XVIII secolo, ma anche interessanti neviere e una rete incredibile di muretti a secco posti a protezione della rete stradale selciata e dei campi. E importante sottolineare, a questo punto, che il contesto di cui sopra conserva tuttora un importante patrimonio culturale ancora poco valorizzato in virtù di una pianificazione territoriale scarsamente attenta alle risorse del territorio e carente nella capacità promozionale e d inserimento di esso nei circuiti del turismo culturale. 57

58 Alla scarsa valorizzazione s aggiunge un processo di degrado dei contesti urbani e rurali, attribuibile allo sfruttamento e al saccheggio delle risorse, in palese contrasto con una crescita sostenibile che sappia coniugare le esigenze dell economia con quelle dei valori ambientali, storici, culturali e sociali di un territorio. Occorre evidenziare un ulteriore aspetto della questione, certamente non secondario, cioè la mancanza, allo stato attuale, di una schedatura e catalogazione puntuale del patrimonio culturale dell area. Fatta eccezione per i casi più eclatanti, tutto il resto è ancora poco noto anche alle stesse istituzioni preposte alla sua tutela e salvaguardia. La conoscenza rimane, quindi, un aspetto fondamentale, costituendo il primo passo per attuare una strategia che eviti la scomparsa ed impedisca trasformazioni arbitrarie e indiscriminate di tale patrimonio. Tutto l areale presenta a tutt oggi caratteristiche di conservazione del territorio notevoli, anche se negli ultimi tempi questa integrità è stata compromessa in alcune parti e principalmente nei centri urbani più grandi e nelle aree più soggette alla speculazione edilizia come nella fascia costiera. In taluni casi si è resa necessaria l adozione di un programma di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale integrandolo con i diversi aspetti storico-architettonici, archeologici, paesistici e ambientali. In questo quadro appare irrinunciabile la conservazione e il recupero degli abitati antichi e rurali, nei quali è possibile cogliere l alternarsi della presenza umana dalla fine del mondo antico ad oggi, del paesaggio agrario, seppure in parte trasformato e talvolta compromesso dalle esigenze relative allo sfruttamento agricolo odierno e da una pianificazione territoriale troppe volte poco attenta alle qualità dell ambiente. Bibliografia di riferimento Fonte: "Conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio dei beni culturali e ambientali nell'area del vulcano di Roccamonfina" in diagnosis for the conservation and valorization of cul tural heritage, Atti del Terzo Convegno Internazionale, a cura di Luigi Campanella e Ciro Piccioli, Napoli Dicembre 2012, pgg 7-23 Agricoltura l Il Position Paper contiene raccomandazioni rivolte agli interventi per le aree rurali, raccomandazioni che sono distribuite in gran parte degli 11 obiettivi tematici di Europa Sotto questo profilo si tratta di un documento che fornisce valide indicazioni al nostro paese in alcune aree di intervento in cui effettivamente la programmazione è stata molto carente o del tutto assente. Il documento tiene conto degli esiti concreti della programmazione comunitaria, così come risultano dai documenti della Corte dei Conti europea, dei dati del monitoraggio fisico e finanziario e infine dei rapporti di valutazione intermedia. L esame degli aspetti salienti del Position Paper sullo sviluppo rurale considerando alcune indicazioni sull allocazione delle risorse finanziarie tra le diverse misure. Tali indicazioni sono rivolte al ruolo e al peso delle misure per la gestione del rischio, in primo luogo, e agli interventi per le filiere, in secondo luogo. Nel primo caso, il Position Paper sostiene che «tutte le regioni italiane dovrebbero essere incoraggiate ad usare per il loro massimo potenziale le misure per la gestione del rischio in agricoltura». Nel secondo caso si raccomanda un giusto bilanciamento tra il sostegno delle filiere corte e il rafforzamento delle filiere agro-alimentari. 58

59 Ora, mentre nella definizione della strategia nazionale, come si è visto in precedenza, le raccomandazioni del Position Paper vanno viste positivamente in quanto pongono l attenzione su temi rilevanti per il contesto italiano, non altrettanto felici ci sembrano le indicazioni sull allocazione finanziaria delle risorse. In primo luogo, non ci appaiono chiare formulazioni quali il massimo potenziale o un giusto bilanciamento. In secondo luogo, queste formulazioni, in particolare quella relativa alle misure per la gestione del rischio, potrebbero spingere verso una distribuzione delle risorse che penalizza misure chiave per lo sviluppo rurale, vale a dire quelle che hanno una natura strutturale e di sostegno degli investimenti. Nei territori dei Comuni sottoscrittori del Piano strategico di sviluppo territoriale TerraFelix è stretta la relazione tra luogo di produzione e prodotto tipico di produzione, relazione figlia di antichi saperi e di antiche pratiche locali, relazione che diventa bene culturale tout court. I Comuni sottoscrittori ritengono che il turismo rurale possa rappresentare un modello di sviluppo che coniughi la vocazione profonda dei territori di riferimento, con le prospettive offerte dai flussi dei nuovi turisti che ricercano una diversa dimensione per vivere il proprio tempo libero. Nasce, pertanto, spontanea l esigenza di attivare molteplici iniziative per il nostro territorio, al fine di tutelare e valorizzare le produzioni agricole d eccellenza, come ad esempio la creazione di un Marchio d Area Territoriale. Il Marchio d Area Territoriale è definito come l individuazione di un area territoriale che si impegna a realizzare una rete di servizi, sia pubblici che privati, tra loro omogenei, coordinati e complementari, non sovrapponibili e non concorrenziali. La progettazione e realizzazione di Marchi d Area permette di dare supporto ai soggetti locali presenti in un territorio, sia essi pubblici o privati, di valorizzare e promuovere quegli aspetti che costituiscono le tipicità e i tesori di una località. I Marchi d Area, pertanto, possono essere legati a caratteristiche Ambientali (paesaggio, flora, fauna, etc); Economiche (attività agricole, industriali e di servizi); Culturali e Sociali (eventi storici, espressioni artistiche, tradizione e folklore, abitudini religiose, etc); Agroalimentari (produzioni tipiche). Le ulteriori iniziative che i comuni sottoscrittori intendono intraprendere al fine di valorizzare e soprattutto tutelare le produzioni agricole d eccellenza sono: istituzione del marchio Latte alta qualità (bovino e bufalino); creazione di un consorzio per la valorizzazione e tutela delle Castagne del vulcano spento di Roccamonfina; riconoscimento del marchio DOP; creazione di un consorzio per la valorizzazione della nocciola dell Alto Casertano; creazione di un marchio I.G.P. per le pesche e le nettarine dell Alto Casertano; creazione di un marchio DOP per l olio dell Alto Casertano;promozione della mela Annurca I.G.P. dell Alto Casertano;promozione dei funghi dell area del vulcano spento di Roccamonfina e del Montemaggiore; istituzione di un Polo Fieristico Permanente, per l esposizione e la promozione dei prodotti tipici locali; mercato della terra. Beni culturali La conoscenza delle peculiarità insite nel territorio saranno la base operativa per favorire un sistema di sviluppo sostenibile dell area, che tenga conto non solo della sfaccettata realtà costituita dal vasto e notevole patrimonio culturale, ma anche di un insieme d interventi indirizzati alla valorizzazione, 59

60 attraverso una fruizione intelligente degli stessi, e prevedendo itinerari tematici per coinvolgere non solo la gente del posto, ma principalmente i visitatori esterni. Tali itinerari dovranno interagire con le altre realtà produttive presenti sul territorio, in particolare in modo con il settore dell enogastronomia e con le condotte Slow food presenti nell unione dei comuni incluse nel programma d area. S intende sviluppare azioni sinergiche che possano coinvolge tutte le istituzioni civili e scientifiche, superando i campanilismi locali che talvolta costituiscono un limite per una efficace azione di valorizzazione generalizzata, applicata su zone omogenee sotto il profilo culturale e paesaggistico. Onde garantire il massimo della valorizzazione sarà determinante impedire il procedere del degrado e della distruzione di quelle aree intermedie fondamentali alla conoscenza, superando i limiti delle mura storiche cittadine. A tale proposito i dati morfologici, pedologici, ambientali e geografici assumono una importanza non minore di quelli più eclatanti. Per la valorizzazione di tali beni vengono pianificati un insieme di progetti integrati e tematici di valenza generale che di contesto. In tal senso, i parchi naturali, archeologici, i parchi del gusto, il recupero dei centri antichi, del patrimonio edilizio rurale sono strumenti di tutela e valorizzazione attiva e costituiscono i veri elementi guida per un corretto sviluppo del territorio. Appare, inoltre, fondamentale creare interdipendenza tra i vari ambiti territoriali limitrofi, promuovendo per essi itinerari tematici per aree omogenee sotto il profilo storico, culturale e ambientale e la cui attuazione attrarre l interesse dell imprenditoria che voglia, nel rispetto dei luoghi e delle regole, creare supporti logistici, servizi all utenza turistica e promozionale dei prodotti tipici del territorio, quale volano per l attrattività, per la diffusione della conoscenza a supporto del bacino d utenza, quale motore di sviluppo e salvaguardia del territorio. In conclusione si rende opportuno e urgente, dunque, elaborare nuovi ed adeguati strumenti di programmazione per uno sviluppo coerente e in armonia con le risorse presenti in tutto il contesto areale. In tal senso si potrebbe attuare un progetto generale sull intero comprensorio dei comuni di Terra Felix e del Parco Naturalistico di Roccamonfina, da cui potere diramare i percorsi di visita verso le aree interne, coinvolgendo anche i contesti areali limitrofi fino ad includere le aree costiere. I punti qualificanti di tale progetto sarebbero: la promozione dei parchi archeologici, incentivare il recupero dei centri storici e dell edilizia rurale, attraverso una rete di strutture volte all accoglienza e all ospitalità, la messa in rete dei musei archeologici già esistenti e di quelli naturalistici del Parco regionale di Roccamonfina, attraverso una adeguata campagna pubblicitaria e di promozione a livello nazionale e internazionale, attivare percorsi naturalistici e gastronomici all interno del territorio, con particolare riguardo per le zone interne di grande pregio paesaggistico, relazionandoli alla conoscenza del patrimonio culturale e quindi creando un circuito che contempli i due aspetti. Per potere attrarre i visitatori è quindi necessario individuare degli itinerari tematici utili alla conoscenza della storia, del patrimonio archeologico, architettonico, dei beni mobili artistici (quadri, suppellettili, sculture, manufatti della civiltà contadina, ecc.), ma anche degli aspetti legati ai prodotti enogastronomici che offre il territorio. Gli itinerari verrebbero supportati da adeguate strutture logistiche, in termini di accoglienza e ospitalità, didattiche poste lungo i percorsi tematici e utilizzando le nuove tecnologie informatiche per la comunicazione e la conoscenza. Ma, oltre alla valorizzazione delle emergenze note, occorrerà porre 60

61 particolare attenzione alla conoscenza e al recupero degli agglomerati urbani rurali, interessanti per la spontaneità degli abitati e per la presenza talora di elementi decorativi (pittorici, scultorei e architettonici) di grande interesse e pregio. Per gli aspetti legati alla valorizzazione e alla conoscenza dei prodotti enogastronomici un valido supporto potrà essere svolto anche dalle associazioni locali, ma principalmente dai comitati di condotta dello Slow food. Per la promozione e la conoscenza degli itinerari sarà fondamentale che essi vengano pubblicizzati e fatti conoscere anche in sedi di richiamo, come i grandi attrattori turistici campani (Reggia di Caserta, Museo Nazionale di Napoli, Museo Provinciale di Capua, Mostra d Oltremare) ed anche presso le aziende private di richiamo nazionale e internazionale, in tal modo possono fungere da collettori e d indirizzo per la fruizione e la conoscenza del territorio da parte dei visitatori esterni provenienti sia dal territorio nazionale che internazionale. Tra gli itinerari che si possono individuare, in considerazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale presente nei comuni di Terra Felix, si elencano i seguenti: Siti Paleontologici Le Ciampate del Diavolo sono visitabili in località Foresta del comune di Tora e Piccilli (CE), lungo le pendici vulcaniche del Roccamonfina. Nessuno si era mai posto il problema della vera origine di quelle impronte, finché grazie all argume e preparazione di due studiosi del posto, Adolfo Panarello e Marco De Angelis, iniziarono le fasi iniziali delle ricerche sul sito nel 2001, ipotizzando che le impronte fossero di origine umana. A questo primo sopralluogo, fece seguito la segnalazione al prof. Paolo Mietto, geologo dell Università di Padova, il quale, dopo un primo sopralluogo effettuato nel febbraio 2002, in cui accertò l autenticità delle impronte umane, allargò la ricerca a studiosi di fama internazionale. Le impronte come emerso dalla ricerca, apparterrebbero all'homo heidelbergensis, ominide che viveva nella zona in un intervallo di tempo fra e anni fa. Per tale datazione, queste impronte risultano le più antiche mai trovate del genere Homo. Secondo la ricostruzione scientifica le impronte sono da attribuire ad un gruppo di tre individui che, anni fa, che scese lungo il fianco della montagna lungo delle piste formate da fanghi vulcanici. Nei punti in cui si scivolava, gli uomini si sono aiutati con le mani, lasciando infatti alcune impronte delle mani. Probabilmente un vento secco ha asciugato velocemente il terreno, così da conservare nel tempo le impronte. Le 56 impronte, che misurano in media circa 10 centimetri per 20 (corrisponde circa all'odierna misura 36), lasciano presumere un'altezza di circa 160 cm (statisticamente l'altezza più probabile associata a quella taglia del piede), ma l'homo heidelbergensis ha un'altezza media di un metro e 75[ 61

62 Componenti del paesaggio storico 62

63 Aree archeologiche Itinerario per le Aree Archeologiche - Rete stradale antica; Museo Archeologico di Teano; area archeologica di Teanum Sidicinum; Teatro-tempio di Monte San Nicola a Pietravairano; area archeologica di Rufrae- Presenzano; cinte fortificate di S. Pietro Infine; area archeologica in località Porto nel comune di Rocca d Evandro; cinte fortificate di Roccamonfina; santuario in località grotte di Seiano nel comune di Pietramelara; area archeologica di Mignano Montelungo. L area gravitante intorno al vulcano spento di Roccamonfina e del Montemaggiore fu frequentata già in epoca preistorica, come attestano i giacimenti del Paleolitico e i ripari in grotta. Il Neolitico e la cultura eneolitica del Gaudo e poi quella appenninica del Bronzo antico e medio sono testimoniati da ritrovamenti fatti nel territorio di Teano. Altri insediamenti preistorici e protostorici si segnalano sul monte Caievola (abbazia della Ferrara) e protostorici a Vairano Scalo e sulla colina di San Giulianeta. Successivamente fu sede di un popolo protostorico, gli Ausones, i primi abitatori dell Italia, denominati in epoca storica Aurunci. Per l età arcaica tale cultura manifesta caratteri culturali abbastanza omogenei, tanto che per essa si è proposto il nome di cultura della valle del Liri. Agli Aurunci, intorno al VI secolo a.c., si aggiunsero i Sidicini, popolazione di origine Sabellica, di lingua osca che occuparono un territorio notevolmente esteso e abbracciava, coincidendo probabilmente con quella della diocesi medievale, una parte cospicua dell area del vulcano di Roccamonfina e della pianura sottostante tra il Savone, l Appia e, verso l interno, fino all attuale Presenzano. I Sidicini svolsero per l intera area un ruolo di grande rilievo dal punto di vista economico e politico, documentato da rilevanti testimonianze di cultura materiale nella produzione di ceramica, di coroplastica fittile, ruolo confermato poi anche dall emissione di monete d argento e di bronzo. Intorno al IV secolo a.c., i Sidicini che, sappiamo dalle fonti estesero per un certo periodo il loro dominio nella valle del Liri, fondarono la loro capitale Teanum, assumendo forma urbana, in concomitanza dell abbandono dei villaggi in cui era precedentemente distribuita la popolazione. 63

64 La città in età romana raggiunse dimensioni notevoli, tanto da essere annovera rata dalle fonti antiche tra le massime città della Campania e la seconda, dopo Capua, della Campania interna (Strabone V, 3, 9; 4, 10), arricchendosi di notevoli edifici monumentali tra i quali si ricorda il complesso Teatro-Tempio, fine II secolo a.c., tra i più importanti dell Italia antica. Il principale corso d acqua era il Savone le cui sorgenti si trovano nel settore nord-est del cono vulcanico del monte Santa Croce. Il territorio era attraversato da una notevole rete viaria, di cui la principale era la via Latina, tuttora visibile nel tratto a nord di Caianello Vecchio fino al bivio della via per Allifae e nelle località Mulino, presso Caianello, e a Castagneto, a Marzano Appio. La strada giungendo dal Lazio per il valico di Cassino, si dirigeva verso Capua passando appunto per il territorio di Teanum e Cales. Altre importanti strade del territorio erano quelle per Suessa, per l ager Falernus, per Allifae. In età sannitica la rete stradale che portavano verso il Volturno e al valico di Cassino erano controllate da alcune cinte fortificate tra cui si ricordano quelle sul monte Auro, nei pressi di Vairano Patenora, quella di Marzanello. Tra le scoperte più recenti, di grandissima importanza, si segnala a Pietravairano sulla vetta del monte San Nicola, un piccolo teatro-tempio i cui confronti più famosi sono quelli di Pietrabbondante e Teano. Sulle pendici del Montemaggiore che forma l estremità occidentale dei monti Trebulani, nel comune di Pietramelara, in località Castellone, sono note da tempo le cosiddette grotte di Seiano. In realtà si tratta di un grande complesso di ambienti di età romana che facevano da base ad un altro santuario. La ricchezza di acque del territorio, tanto che Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, XV, 16) ricorda, oltre alle olive da tavola, l acqua Acidula, che scaturiva a quattro miglia dalla città di Teanum Sidicinum, allo stesso modo Vitruvio (De Architettura, VIII, 3) ricorda che tali acque erano in grado di guarire le malattie renali, contribuì a fare sorgere luoghi di culto e complessi termali, soprattutto lungo il corso del fiume Savone, il fiume sacro dei Sidicini. Tra i centri antichi di un certo interesse figura anche l antica Rufrae Presenzano, ricordata da Tito Livio (VII, 25, 4) come uno dei centri fortificati dei Sanniti che vennero conquistati dai Romani nel 326 a.c., all inizio della seconda guerra sannitica. Il centro antico è stato da tempo individuato sul colle di Presenzano e costituiva un importante avamposto per il controllo delle vie d accesso all alta valle del Volturno e al cuore del Sannio. 64

65 L importanza strategica del sito è stata poi confermata ancora nel Medioevo dalla presenza del Castello, prima longobardo, poi svevo e angioino. Le fortificazioni medievali, infatti, ricalcano le mura in tecnica pseudo poligonale, della quale sopravvive un notevole tratto sul lato settentrionale del perimetro abitato. Nell area a valle dell abitato sannitico si sono rinvenuti i resti di un santuario in località Masseria Perrelle, una necropoli in località Masseria Robbia e Masseria Monaci. In località Taverna Felice rimangono i resti di un anfiteatro, di un acquedotto e di alcuni monumenti funerari. Nel comune di Marzano Appio è stato recentemente scoperto un insediamento fortificato ellenisticoromano di rilevanza strategica di controllo della vallata posta tra le pendici nord orientali del Roccamonfina e Presenzano. Un altra cinta, con funzione di vedetta della pianura tra Presenzano e Vairano, è posta a nord-ovest dell abitato sannitico di Presenzano. Una delle aree strategiche per l accesso da nord alla pianura campana, come confermato anche dagli eventi drammatici della seconda guerra mondiale, è quella di Mignano Monte Lungo ove le indagini eseguite nel corso dei lavori della TAV hanno consentito di eccezionali scoperte come quella di un nuovo sconosciuto centro semiurbano, posto ad occidente dell abitato medievale, di età romana. Il sito ubicato sulla via Latina, fu impiantato in età augustea e presenta fasi di occupazione che si protraggono al VI secolo d.c. L abitato era provvisto di un Foro, di un impianto termale, di altri edifici pubblici e in particolare di un edificio a pianta ellittica interpretato come un recinto per bestiame e/o ludus. Seguendo l attuale Casilina si arriva a San Pietro Infine, qui dove gli itinerari antichi pongono una stazione di sosta di ad Flexum, al bivio della via Latina per Teanum ed Aesernia, si trovano due fortificazioni in opera poligonale che difendevano il passo in età sannitica: la prima in località Sant Eustachio, la seconda in località Marena, a nord-est di San Vittore. Sulla sponda sinistra del fiume Garigliano, a poca distanza dalle terme di Suio, in località Porto nel Comune di Rocca d Evandro è stato scavato un impianto artigianale e commerciale, dotato di tabernae, di un approdo sul fiume e di fornaci. Quest ultime servivano per la fabbricazione di ceramica comune e di anfore vinarie destinate ad essere trasportate tramite chiatte fluviali al porto di Sinuessa o di Minturnae. Al confine tra il Lazio e la Campania, il vulcano di Roccamonfina costituisce una barriera naturale di grande importanza strategica, come si evince dalla presenza durante le guerre sannitiche di cinte fortificate. Una prima fortificazione è sul monte La Frascara costituita da un recinto in opera poligonale, cui fu dato il nome di Orto della Regina ; la seconda cinta della zona si trova sul monte Santa Croce. 65

66 Museo Archeologico di Teano Il Museo Archeologico Statale di Teano è collocato nel centro storico della città in uno splendido edificio tardo gotico (1370) di notevole interesse architettonico, anche per la sua funzione di Sedile della città medievale. Tra i materiali più significativi del museo, per il periodo preromano, sono quelli provenienti dalle stipi dei diversi santuari della città e del territorio. In particolare le statue fittili femminili e maschili, le ceramiche e i materiali, sempre fittili, architettonici. Tra i documenti provenienti dalle necropoli sono esposti i corredi e le tombe dei villaggi sidicini e quelli delle sepolture poste nei pressi della città preromana e poi romana. Attraverso i corredi è ben rappresentata la cultura artistica e artigianale dei Sidicini estremamente raffinata. Notevole è anche la serie di marmi, sculture e decorazioni architettoniche, che decoravano gli edifici della città romana e in modo particolare quelli provenienti dal teatro. Tra i materiali del periodo tardo romano si segnala un mosaico funerario con la raffigurazione dell Epifania, la più antica che si conosca del suo genere. Altri resti provengono dall area urbana e in particolare da una domus di cui si espone un bel mosaico di età augustea. 66

67 Bibliografia di riferimento Balasco: Linee generali del Parco Archeologico di Teano in Civiltà Aurunca, anno XI - n. 29 gennaio/marzo 95. Marina di Minturno G. Gasperetti, A. Balasco: Proposte di tutela; un parco archeologico per Teano in atti del convegno I Siti Archeologici, Un Problema di Musealizzazione all Aperto, promosso dalla Provincia di Roma nel Pisa G. Gasperetti, A. Balasco: Le mura dell acropoli di Teanum Sidicinum: nuovi contributi per la loro conoscenza, in Le cinte murarie urbane della Campania Teano, Sessa Aurunca, Capua a cura di Teresa Colletta, pagg. 23 e segg. Ercolano G. Gasperetti, A. Balasco: I poli archeologici nell alto casertano come elementi di pianificazione dello sviluppo in atti del convegno: Carta Archeologica e Pianificazione Territoriale un problema politico e metodologico, promosso dalla provincia di Roma, marzo Roma F. Sirano, A. Balasco, H. J. Beste, V. D Avino, R. Neudecker: Il Teatro di Teanum Sidicinum attraverso un progetto di rivalutazione, pag. 317 e segg. Balasco: Il teatro-santuario di Teano in Il Teatro di Teanum Sidicinum Dall Antichità alla Madonna delle Grotte a cura di F. Sirano, pagg , Cava dè Tirreni Il patrimonio culturale medievale Itinerari storico culturali dell Alto Casertano, borghi, chiese, conventi, abbazie e Castelli dei territori di: Francolise, Calvi Risorta, Giano Vetusto, Rocchetta e Croce, Riardo, Pietramelara Teano, Caianello, Roccamonfina, Marzano Appio, Vairano Patenora, Pietravairano,, Tora e Piccilli, Conca della Campania,, Baia e Latina, Presenzano, Mignano Montelungo, San Pietro Infine, Rocca d'evandro, Sessa Aurunca, La forte crisi economica che coinvolse la Campania nelle successive fasi tardo antiche e alto medievali, con l alternarsi delle devastazioni provocate dalle continue invasioni, ad iniziare dal V fino all XI secolo, che abbinate ad eventi distruttivi di origine naturale determinarono l abbandono o il drastico ridimensionamento delle città di fondazione romana. Le campagne si spopolarono e la maggior parte della popolazione cercò rifugio in altura creando insediamenti a carattere sparso. Laddove ci fu continuità di vita, come a Teano e Sessa, si verificò il riutilizzo massiccio dei materiali antichi per restaurare le mura urbiche, ma anche per edificare nuove opere di natura difensiva, chiese e complessi monastici e talvolta il riuso degli stessi edifici antichi sia privati che pubblici, con lo scopo di adattarli a nuove necessità di vita. In modo particolare alcuni grandi complessi architettonici, come i teatri, furono usati come vere e proprie cave di materiali impiegati nei grandi cantieri voluti dai benedettini per la costruzione delle loro abazie e chiese. La continuità della vita in alcune città d origine romana è dimostrata, oltretutto, in alcuni documenti benedettini del X secolo, ove emerge un uso frammentario delle aree urbane con una precisa distinzione tra i settori della città vecchia e quelli in uso durante l alto medioevo e la loro concentrazione intorno a luoghi di culto e a edifici fortificati. Il patrimonio culturale medievale (alto e basso) è altrettanto notevole rispetto a quello delle aree archeologiche, se non in misura maggiore coprendo un arco cronologico di oltre mille anni, con una 67

68 varietà e fittezza di edifici, abitati e di complessi monumentali sia religiosi sia civili come raro trovare in altre aree dell alta provincia di Caserta. Sul territorio considerato sono presenti numerosi siti fortificati (Galluccio, Marzano Appio, Mignano, Presenzano, Riardo, Pietramelara, Vairano Patenora, Pietravairano, Roccamonfina e Tora) che già dall alto medioevo facevano parte del gastaldato, poi contea di Teano; quelle di Rocca d Evandro e di S. Pietro Infine orbitavano nella sfera d influenza dell abbazia di Montecassino. Già nel corso di IX secolo sorsero nell area dei castra e dei villaggi, ad eccezione di Teano che mantenne, seppure notevolmente ridotta nei suoi spazi, la sua struttura urbana e il suo ruolo di principale centro principale e di riferimento della zona, voluti e controllati da potentati ecclesiastici Sul finire del X secolo, grazie all energica azione di riorganizzazione del territorio ad opera dei Normanni s ebbe una significativa ripresa della vita, con il ritorno della popolazione in pianura e il risorgere delle città. I Normanni rivoluzionarono completamente tutte le istituzioni tramandate dai bizantini, longobardi e musulmani e concessero ai monaci benedettini privilegi e incarichi di natura economica ed anche militare consistenti in una attività d incastellamento del territorio, di bonifica dei suoli agricoli e di riassetto del territorio. 68

69 In questo clima s ebbe una forte ripresa della città con la costruzione di complessi monumentali: castelli, palazzi, torri e in modo particolare si realizzarono nuove cattedrali e s ampliarono, in forme più monumentali, quelle preesistenti. Il modello architettonico di questi edifici s ispirava a quello a pianta basilicale della grande chiesa desideriana di Montecassino Nel territorio in esame si ricorda la cattedrale di Teano, certamente tra i più importanti edifici sacri dell area, che fu innalzata con ampio uso di materiali antichi e abbellita da elementi scultorei e decorativi di grande pregio e raffinatezza. Il processo di incastellamento promosso dai benedettini, ma anche dai nuovi conquistatori Normanni contribuirono alla diffusione di rocche e castelli, che tuttora segnano il paesaggio tra l areale del Roccamonfina e le zone limitrofe poste tra la Campania e il basso Lazio e che furono successivamente 69

70 rafforzate e ampliate anche in età angioina e aragonese, con una formidabile rete di centri fortificati a guardia dell accesso al Regno di Napoli. Di una certa rilevanza è nella zona anche la presenza dei cistercensi che nel 1171 iniziarono la costruzione della prima abbazia di tale Ordine monastico nel Regno di Napoli nei pressi di Variano Patenora e conosciuta come Abbazia della Ferrara. Il complesso assume notevole rilevanza sia sotto il profilo architettonico in quanto è il primo esempio di gotico severo nel Regno di Napoli e sia sotto il profilo storico perché legata alla presenza in essa, per ben due volte, dell imperatore Federico II. Inoltre, l abbazia si colloca lungo uno dei percorsi della via Francigena e tuttora, seppure in un deplorevole stato di abbandono, conserva resti di affreschi del XIII secolo di notevole importanza. Al tempo dei Durazzo ( ), la famiglia Marzano, filo-angioina, venne in possesso di tutta l area tra Sessa e Teano e intrapresero il restauro e la costruzione di molti edifici, tra i quali il castello di Teano, di Marzano Appio, sia civili e sia religiosi. Con gli aragonesi, nella prima metà del XV secolo, iniziò per Napoli e per la Campania, particolarmente durante il regno di Alfonso d Aragona, un periodo culturale tra i più fecondi per la molteplicità dei linguaggi artistici, che associavano caratteri di prevalente tradizione gotica e catalana con quelli provenienti dall area toscana ispirati alla cultura rinascimentale. Quindi un repertorio che utilizzava diverse matrici linguistiche, che si diffuse velocemente da Napoli verso le maggiori città del regno, fino a penetrare le zone più periferiche, grazie ad abili maestranze itineranti, sicuramente coordinate e istruite da grandi architetti, laddove furono realizzati edifici di grande impegno strutturale e architettonico. 70

71 La presenza dei maestri maiorchini diffuse un patrimonio di immagini caratterizzato da elementi architettonici e scultorei riccamente intagliati nel tufo grigio tenero, con un gusto ornamentale esuberante, virtuoso e dinamico. Molte zone della Campania settentrionale, principalmente per la presenza della potente famiglia dei Marzano, duchi di Teano e Marzano Appio, promotori di molte iniziative costruzione di chiese, palazzi e conventi in tali centri, conobbero una vera rinascita urbanistica e architettonica. Di questo periodo rimangono tuttora numerose testimonianze in tutti i centri dell area in esame, che, seppure nella loro frammentarietà e a volte carenti di un certo rigore stilistico, mostrano una certa autonomia formale e di gusto tanto da caratterizzare ancora oggi, malgrado le molte mutilazioni e trasformazioni subite nel tempo, l aspetto architettonico e urbanistico di numerosi centri urbani dell area in questione. Numerose sono le testimonianze culturali dei secoli successivi al XV secolo, in modo particolare a Teano, ma è altrettanto notevole il patrimonio edilizio nelle aree rurali ove non è raro imbattersi in episodi architettonici, pittorici e scultorei, d interesse storico e talvolta anche di un certo pregio artistico. Episodi presenti anche in epoche successive, in modo particolare tra il XVII e XVIII secolo, ove non è raro imbattersi in chiese, masserie e abitati rurali dotati di grande dignità, seppure essenziali nella qualità architettonica e nell uso povero dei materiali e mezzi costruttivi, ma espressione di una civiltà contadina oramai estinta e talvolta impreziosita, come gemme rare, da complessi palazziali di grande pregio architettonico e decorativo, edificati da una nobiltà terriera ricca che non disdegnava di risiedere in 71

72 campagna. Un patrimonio cosiddetto minore a cui bisogna restituire dignità e valore, necessario per trasmettere a chi ci seguirà la memoria storica di una terra che ha svolto e potrà ancora svolgere un ruolo fondamentale nella crescita in positivo della Campania. Al patrimonio monumentale a carattere architettonico si aggiunge quello pittorico che pure vanta notevoli esempi sia nei resti di cicli di affreschi e sia in alcune opere su tavola e su tela, tra cui tra gli esempi più illustri e importanti è il bellissimo Crocefisso di Teano, del 1331, attribuito da Ferdinando Bologna al Maestro Giovanni di Barrile. edilizia storica urbana e rurale L abbandono in atto degli abitati storici e di quelli rurali, che in alcuni casi supera il 30% delle case e nei casi più eclatanti si riscontra addirittura lo svuotamento totale d interi tessuti edilizi, costituisce uno dei fenomeni più preoccupanti per la conservazione e trasmissione alle generazioni future delle testimonianze di interi contesti di edilizia storica e rurale. Un fenomeno che andrebbe interrotto attraverso una pianificazione urbanistica che privilegi il recupero dell esistente e non l edificazione di natura espansiva e speculativa. Il recupero della edilizia storica comporta una lettura attenta e rigorosa del linguaggio locale attraverso la conoscenza dei materiali, delle tecniche costruttive e della evoluzione storica e tipologica degli abitati storici. Tale analisi è indispensabile, da un lato al riconoscimento dei valori storici e materiali dei manufatti e dall altro alla valutazione delle caratteristiche meccaniche delle murature antiche e quindi degli interventi statici da adottare per la loro messa in sicurezza contro gli eventi sismici. Solo in questo modo si potrà evitare la perdita di un patrimonio edilizio irripetibile per tutto ciò che riesce a trasmettere in termini di valori storici, di tecniche costruttive, di materiali e di vita vissuta da parte delle generazioni che ci hanno preceduto. Il termine centro storico identifica una precisa porzione della città e cioè il nucleo più antico o le costruzioni che rappresentano la parte originaria del tessuto urbano. Tuttavia in tempi recenti si è preferito abbandonare tale concetto in quanto ritenuto riduttivo nei confronti di tutte quelle valenze culturali non contenute all interno di una determinata area della città storica e monumentale. Una visione che trova fondamento nel fatto che all interno di un determinato areale, oltre ai centri urbani rilevanti, sono presenti piccoli insediamenti rurali, nonché singoli manufatti (masserie, fattorie, luoghi di produzione) di valore culturale e ambientale pari a quelli cittadini, meritevoli ugualmente di essere salvaguardati e recuperati e in modo particolare per tutto ciò che attiene gli aspetti della vita quotidiana, compreso il cibo e i prodotti agricoli. 72

73 Si vedano ad esempio i centri di Teano, Sessa, caratterizzati da antichi impianti, di origine preromana e romana, con fasi medievali e trasformazioni quattrocentesche, custodi di un patrimonio edilizio e architettonico di grande rilevanza sotto il profilo storico e ambientale, ai quali si aggiungono nuclei abitati minori e aree d interesse archeologico che danno luogo ad un paesaggio estremamente ricco e articolato. 73

74 Molte zone della Campania settentrionale, principalmente per la presenza della potente famiglia dei Marzano, duchi di Sessa, Carinola, Teano e Marzano Appio (, promotori di molte iniziative costruzione di chiese, palazzi e conventi in tali centri, conobbero una vera rinascita urbanistica e architettonica. Di questo periodo rimangono tuttora numerose testimonianze, pressoché inedite, che, seppure nella loro frammentarietà e a volte carenti di un certo rigore stilistico, mostrano una certa autonomia formale e di gusto tanto da caratterizzare ancora oggi, malgrado le molte mutilazioni e trasformazioni subite nel tempo, l aspetto architettonico e urbanistico di numerosi centri urbani dell area in questione. Tanto che alcuni quartieri di questi abitati, come acutamente già evidenziava Massimo Rosi, si configurano come veri e propri barrios catalani dalla forte connotazione commerciale, ma anche militare. Numerose sono le testimonianze culturali dei secoli successivi al XV secolo, in modo particolare a Sessa e a Teano, ma è altrettanto notevole il patrimonio edilizio nelle aree rurali ove non è raro imbattersi in episodi architettonici, pittorici e scultorei, d interesse storico e talvolta anche di un certo pregio artistico Episodi presenti anche in epoche successive, in modo particolare tra il XVII e XVIII secolo, ove non è raro imbattersi in chiese, masserie e abitati rurali dotati di grande dignità, seppure essenziali nella qualità architettonica e nell uso povero dei materiali e mezzi costruttivi, ma espressione di una civiltà contadina oramai estinta e talvolta impreziosita, come gemme rare, da complessi palaziali di grande pregio architettonico e decorativo, edificati da una nobiltà terriera ricca che non disdegnava di risiedere in campagna. Un patrimonio cosiddetto minore a cui bisogna restituire dignità e valore, necessario per 74

75 trasmettere a chi ci seguirà la memoria storica di una terra che ha svolto e potrà ancora svolgere un ruolo fondamentale nella crescita in positivo della Campania. Bibliografia di riferimento Balasco: Alcune note sull architettura catalana nell alta Terra di Lavoro in Atti del Convegno Conoscere il Roccamonfina, 2 L Architettura, Roccamonfina 2010 a cura di A. Panarello, pagg , S. Nicola la Strada La conservazione, la valorizzazione e la sostenibilità La conoscenza delle peculiarità insite nel territorio costituiscono la base per favorire un sistema di sviluppo sostenibile dell area, che tenga conto non solo della sfaccettata realtà sopra accennata, ma anche di un insieme d interventi indirizzati alla conservazione e alla valorizzazione, attraverso una fruizione intelligente degli stessi e prevedendo itinerari tematici per coinvolgere sia la gente del posto e sia i visitatori esterni. Appare evidente che per attuare una pianificazione con tali caratteristiche occorrerà sviluppare azioni sinergiche che possano coinvolge tutte le istituzioni civili e scientifiche, superando i campanilismi locali che talvolta costituiscono un limite ad una efficace azione di valorizzazione generalizzata, applicata su zone omogenee sotto il profilo culturale e paesaggistico Onde garantire il massimo della conservazione e della valorizzazione sarà determinante superare le logiche locali da un lato e dall altro impedire il degrado e la distruzione di quelle aree intermedie fondamentali alla conoscenza, superando i limiti delle mura storiche cittadine. A tale proposito i dati morfologici, pedologici, ambientali e geografici assumono una importanza non minore di quelli più eclatanti. Una adeguata valorizzazione di tali beni potrà essere attuata attraverso progetti integrati e tematici di valenza interterritoriale, come oltretutto auspicato dalle attuali direttive europee, favorendo una crescita del territorio in coerenza e in armonia con le risorse presenti in esso. In tal senso, i parchi naturali, archeologici, i parchi del gusto, il recupero dei centri antichi, del patrimonio edilizio rurale sono strumenti di tutela attiva e costituiscono i veri elementi guida per una corretta pianificazione del territorio. Ma sarà fondamentale creare interdipendenza tra i vari ambiti territoriali limitrofi, promuovendo per essi itinerari tematici per aree omogenee sotto il profilo storico, culturale e ambientale e su cui attrarre l interesse dell imprenditoria intelligente e dei visitatori. In conclusione si rende opportuno e urgente, dunque, elaborare nuovi ed adeguati strumenti di programmazione per uno sviluppo coerente e in armonia con le risorse presenti in tutto il contesto areale. In tal senso si potrebbe attuare un progetto generale sull intero comprensorio del Roccamonfina, individuando nei centri urbani antichi di Teano e Sessa, nel sito paleontologico delle Ciampate del Diavolo e in quello della Torre di Pandolfo le sue porte d accesso, da cui potere diramare i percorsi di visita verso le aree interne e la costa. I punti qualificanti di tale progetto sarebbero: la realizzazione di una rete di parchi archeologici, il recupero dei centri storici e dell edilizia rurale, la messa in rete dei musei archeologici già esistenti e di quelli naturalistici del Parco regionale di Roccamonfina, percorsi naturalistici e gastronomici all interno del territorio, con particolare riguardo per le zone interne di grande pregio paesaggistico. 75

76 Per potere attrarre i visitatori sarebbe in tal caso necessario individuare degli itinerari tematici utili alla comprensione della storia del luogo e dei manufatti. Gli itinerari verrebbero supportati da adeguate strutture didattiche poste lungo i percorsi tematici e utilizzando le nuove tecnologie informatiche. Ma, oltre alla valorizzazione delle emergenze note, bisognerà porre particolare attenzione alla conoscenza e al recupero degli agglomerati urbani rurali, interessanti per la spontaneità degli abitati e per la presenza talora di elementi decorativi (pittorici, scultorei e architettonici) di grande interesse e pregio. Voglio concludere dicendo che proprio in questo momento di grave crisi economica investire su uno sviluppo del territorio compatibile con le sue risorse e qualità ambientali - culturali, può costituire una fonte non solo di crescita generale dell area ma anche una grande possibilità di lavoro, in modo particolare per le nuove generazioni. Le ferriere, mulini, lavatoi e neviere Lungo il fiume Savone, particolarmente nel tratto posto tra la frazione Casafredda e Teano, fin dal XVI secolo s insediarono mulini e ferriere che sfruttavano la forza motrice dell acqua per potere produrre farina e attrezzi di ferro per l agricoltura e componenti per le armi da fuoco. Le ferriere di Teano, tra quelle esistenti in Terra di Lavoro, erano le più rinomate per il loro ferro giudicato il migliore di tutto le ferriere del Regno durante il periodo austriaco, quando il feudo di Teano pervenne al principe Daun con la stessa città. Allo stato attuale, una di queste ferriere, fondata nel 1830, è ancora esistente, seppure allo stato di rudere, e costituisce uno dei rari esempi in Campania di opificio paleoindustriale di questo genere. La bellezza ambientale ove la ferriera è calata e l interesse dei ruderi adiacenti ad una cascata alta oltre 20m, suggeriscono una opportuna valorizzazione del complesso attraverso il recupero strutturale e architettonico dell opificio e nella predisposizione di un itinerario che integri gli aspetti naturalisti del sito con quelli didattici museali, che potrebbero essere alloggiati nella ferriera. Significativa è inoltre la presenza nell area di lavatoi costituiti da un insieme di vasche ricoperte da lastre in pietra lavica e di neviere. Quest ultime di estremo interesse sia sotto il profilo costruttivo e sia sotto l aspetto paesaggistico e ambientale. Le neviere di Roccamonfina sono di forma circolare e coperte da cupole in bella apparecchiatura muraria costituita da pietrame di tufo, che proteggono una camera scavata nel terreno ove veniva depositata la neve, protetta e sigillata da strati di terreno e paglia. L insieme dei lavatoi e delle neviere costituiscono uno degli elementi fortemente caratterizzanti del paesaggio e quindi meritevoli di essere valorizzati e salvaguardati, congiuntamente al sistema dei muretti a secco, a protezione delle scarpate nelle zone collinari e montane, molto presenti in tutto l areale. 76

77 I percorsi naturalistici e paesaggistici Itinerario naturalistico Alto Casertano: Teano (Sentiero dei mulini e del fiume Savone), Roccamonfina (Parco regionale "Foce del Garigliano", Comunità montana di "Monte Santa Croce", Vulcano, Terme, Borgo antico di Cerquarola e le Neviere), Monte La Frascara-Monte Santa Croce (orto della regina e le mira megalitiche, neviere del monte La Frascara), Tora e Piccilli ("Ciampate del diavolo"), Conca della Campania (Cascate di Conca), Marzano Appio (lago delle Corree) Il comprensorio del Roccamonfina e quello pertinente alle ultime propaggini dei Monti Trebulani, posto geograficamente nella parte nord-occidentale dell Alto casertano è l area compresa tra il fiume Garigliano, il complesso vulcanico spento di Roccamonfina, la catena montuosa del Massico e la valle del Volturno, rappresentando l accesso naturale alla Campania da chi giunge dal basso Lazio e dal Molise L area è per una parte inserita nel Parco Naturale Regionale del Roccamonfina, che con il Parco del Matese, per la suggestiva bellezza del paesaggio e della natura, costituisce il vero polmone verde della provincia di Caserta. Geologicamente vi predominano lave e tufi, risultanti dall attività effusiva del vulcano di Roccamonfina (antico Mons Mefineus) attivo tra i e anni fa. Alla geologia delle lave e dei tufi si contrappone quella dei calcari del Monte Maggiore e del Massico, costituendo di fatto i limiti naturali del vulcano rispettivamente verso est e ovest. Nella parte montana e talvolta anche collinare, se non coltivata, prevale una folta di vegetazione ove trova ampia diffusione il castagno e anche la quercia. La vegetazione è esuberante per la bellezza dei colori e dei toni, particolarmente in primavera e in autunno. Dalle alture si godono paesaggi suggestivi che spaziano sull intera pianura campana e basso laziale, la cui ampiezza visiva s estende fino alle isole del Golfo di Napoli e a quello di Gaeta. Al paesaggio d altura si succede quello collinare caratterizzato dalla dolcezza dei rilievi, ove prevalgono gli ulivi, vigneti e alberi da frutta. 77

78 Il paesaggio di pianura costituisce il limite sud ovest dell areale in direzione della costa e di quello, più ad ovest, delimitato dal corso del fiume Garigliano che separa la Campania dal Lazio. Particolarmente i rilievi del vulcano sono profondamente incisi da corsi d acqua di non grande portata, il fiume Savone è il principale di essi. Già citato da Plinio il Vecchio nel terzo libro della Naturalis historia, esso attraversa i territori dei comuni di Roccamonfina, Teano, Francolise e Mondragone. Il percorso del fiume, lungo le pendici del vulcano è caratterizzato da profondi valloni e canaloni ove è facile imbattersi in suggestive cascate, sorgenti, alcune delle quali minerali, ritenute già salutari nel mondo antico, in ruderi di mulini e ferriere, datati tra il XV e XVIII secolo. Numerosi sono i sentieri e strade selciate che s inoltrano nella folta vegetazione, lungo i quali ci si imbatte in interessanti manufatti: le neviere, strutture a cupola in muratura seminterrati ove veniva conservata la neve; i lavatoi in pietra lavica e una rete incredibile di muretti a secco posti a protezione della rete stradale selciata e dei campi. I percorsi della memoria recente Gli eventi drammatici della seconda guerra mondiale hanno segnato i luoghi e la storia di questo territorio, segnando profondamente luoghi come Mignano Montelungo, Conca della Campania, San Pietro Infine. Dopo l 8 settembre 1943, battaglia di Monte Lungo s inquadra nell ambito dell offensiva della 5 a Armata statunitense, finalizzata a sfondare le linee tedesche nel settore di Cassino, dove era stata organizzata la linea difensiva che, partendo dalla cittadina di Scauri, attraversava il fiume Garigliano e passando su Monte Lungo e Monte Sammucro, correva sulle alture di Monte Casale, ad est della città di Venafro, e raggiungeva il Mare Adriatico lungo la riva del fiume Sangro. Il museo di San Pietro Infine, parte integrante del Parco della Memoria Storica di S. Pietro Infine, che costituisce l'ultimo paese della provincia. Il paese fu completamente distrutto nella battaglia combattuta dal giorno 8 al 17 dicembre del 1943 per liberare la strada che gli Alleati dovevano necessariamente percorrere per accedere al quadro delle battaglie più importanti che li attendeva nella piana di Cassino. Il paese storico di San Pietro Infine è lì esattamente come lo ha lasciato la guerra a testimoniare la durezza dello scontro e le sofferenze dei cittadini inermi oltre che della morte dei combattenti. Esso è così un museo all'aperto, con case sfondate che lasciano vedere la loro costruzione in pietra, chiese cadenti, per dimostrare che nulla è stato rispettato, con piazze larghe che testimoniano come la comunità viveva unita in armonia. Tutto è stato distrutto, i cittadini si rifugiarono nelle grotte di tufo scavate nelle pareti della montagna, su cui si ergeva orgogliosa la cittadina di una volta. 78

79 Il museo è stato costruito sulla piazza San Nicola e inaugurato nel Esso guarda la valle dall'officina Rambaldi, nell'ambito del programma del Gran Percorso della Memoria. Il museo è piccolo ma estremamente significativo in quanto mira a sollecitare sentimenti e sensazioni utilizzando con perizia, sensibilità e intelligenza le immagini, i filmati, i suoni e alcune ricostruzioni della vita quotidiana dell'epoca. Importante sono i filmati che vengono riproposti ai visitatori e che riportano le immagini della battaglia, ma anche le posizioni degli Alleati che poi sono quelli che hanno bombardato la città distruggendola completamente per fiaccare la difesa strenua dei Tedeschi che avevano ben fortificato la zona a difesa dell'ingresso alla valle. Uno stabile che contiene sia un albergo, intitolato a Wiston Churchill, e un ristorante, intitolato a John Huston, ristrutturato e adiacente al Museo, guarda la valle e attende ospiti che vogliano soffermarsi in loco per studiare la storia di quella fase della Seconda guerra mondiale che si è combattuta nell'area. Centri urbani e borghi Natura storia e tradizione costituiscono uno scenario di grande valore paesaggistico e culturale, in grande parte del territorio casertano. Bisogna diffondere la consapevolezza che la presenza di un così ricco e differenziato numero di poli ed aree d attrazione turistica nel casertano, se opportunamente connessi e valorizzati in una rete di promozione e valorizzazione, possono costruire l asse portante di uno sviluppo socio-culturale ed economico fondati su consapevolezza, qualità e sostenibilità. I grandi corridoi naturali hanno modellato il passaggio tra montagne colline e mare, in quella che per i romani era la Campania felix, creando opportunità di vita e di scambio per popolazioni che si sono succedute e sovrapposte nel tempo, sin da epoca preitorica; tra questi gli Aurunci, i Sanniti, i Romani, i Longobardi, i Normanni, gli Svevi, solo per citare i più importanti. Le tracce della loro presenza si riscontrano nelle strutture insediative ancora oggi riconoscibili nelle città romane o nella rete di centri abitati di origine medievale, arroccati sulle colline e difesi da castelli a volte 79

80 imponenti. In quest insieme di luoghi e di monumenti significativi, nella sfera mistica costituita dai luoghi di culto, studio e meditazione, troviamo monasteri, conventi e santuari che, in contesti ricchi di storia e di suggestiva bellezza, ci fanno entrare in contatto con le profonde tradizioni spirituali di queste terre. Questo insieme millenario di stratificazioni storiche va salvaguardato e recuperato, rendendolo luogo di conoscenza e di attrattività. Vanno pensati interventi di riqualificazione e rigenerazione integrati e sostenibili, che configurino i contesti urbani ed antropizzati come scenario di attività ed eventi di forte impatto attrattivo e mediatico. Bisogna valorizzare al tempo stesso luoghi e contesto umano e sociale, operando attraverso programmi ad azione integrata e coerente. I programmi integrati di rigenerazione urbana sono strumenti volti a promuovere la riqualificazione di parti significative dei sistemi urbani e dei borghi, attuati mediante interventi organici di interesse pubblico, attuati in sinergia tra azione pubblica e privata. I programmi si fondano su un idea-guida di rigenerazione legata ai caratteri ambientali e storico-culturali dell ambito territoriale interessato, alla sua identità e ai bisogni e alle istanze degli abitanti. 80

81 Essi comportano un insieme coordinato d interventi in grado di affrontare in modo integrato problemi di degrado fisico e disagio socio-economico che, in relazione alle specificità del contesto interessato, includono: la riqualificazione dell ambiente urbano, attraverso il risanamento delle infrastrutture, del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, garantendo la tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-culturale, paesaggistico ed ambientale; la riorganizzazione dell assetto urbanistico attraverso il recupero o la realizzazione di urbanizzazioni, spazi verdi e servizi e la previsione delle relative modalità di gestione; il contrasto dell'esclusione sociale degli abitanti attraverso la previsione di una molteplicità di funzioni e interventi materiali e immateriali nel campo abitativo, socio-sanitario, dell educazione, della formazione, del lavoro e dello sviluppo; il risanamento dell ambiente urbano mediante la previsione di infrastrutture ecologiche finalizzate all incremento della biodiversità nell ambiente urbano, itinerari didattici e museali, percorsi per la mobilità ciclabile e aree pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilità, l uso di fonti energetiche rinnovabili e l adozione di criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie. L obiettivo dei Programmi di Rigenerazione Urbana è duplice: estensione dell effetto borgo e città, in termini di qualità urbana e l estensione dell effetto comunità, in termini di qualità delle relazioni. Lo scopo è quello di consolidare e aumentare il capitale sociale e di coagulare risorse per la trasformazione fisica di un sistema di luoghi pubblici e privati che si rigenerano a nuova vita: la città storica, i quartieri, le aree residenziali e il paesaggio naturale. I Programmi di Rigenerazione Urbana sono uno strumento per attuare la visione strategica di città e borghi delle persone, una comunità consapevole in cui l identità si radica in una storia, si coniuga al presente ed al futuro e per questo diviene diffusiva. L insieme delle azioni materiali ed immateriali che costituiscono la rigenerazione urbana, si configurano complessivamente come azione integrata di riassetto strutturale della città e quindi rientrano negli assi del Quadro Strategico Comune (QSC) Europeo e come tali vanno inseriti, con un azione propositiva forte, direttamente promossa collettività locali intese sistema territoriale di sviluppo, nella programmazione dei fondi strutturali , quale elemento fondamentale di sviluppo generale del territorio. Mobilità Il programma intende valorizzare e potenziare il sistema integrato della mobilità dolce. L obiettivo è di valorizzare modalità alternative di fruizione percettiva del paesaggio individuando una rete multimodale della mobilità lenta, lungo i tracciati carrabili, ferroviari, ciclabili e dei sentieri, che attraversano i paesaggi delle aree del Roccamonfina e del Montemaggiore. Il progetto viene costruito a partire dalla pianificazione trasportistica regionale, tenendo conto della pianificazione d area vasta e provinciale, che fornisce l ossatura infrastrutturale di collegamento ed accesso al sistema regionale, costituita dai grandi assi di comunicazione, dagli snodi per l accesso ai poli principali e dagli elementi di viabilità a servizio di sistemi territoriali a valenza paesaggistico-ambientale strategica (parchi, siti Natura SIC e ZPS -). 81

82 Il programma individua la rete paesaggistica integrata della mobilità lenta che si compone di: percorsi viari minori di connessione storici, collegamenti ciclopedonali che riutilizzano i tracciati di percorsi esistenti (tratturi, ferrovie dismesse, strade di servizio e tracciati dall Acquedotto), sistema portante di trasporto pubblico sostenibile che valorizza le linee ferroviarie e le stazioni locali, corridoi ecologici multifunzionali per il collegamento dei nodi ferroviari, autostradali e della viabilità a scorrimento veloce con le aree dei rilievi dell entroterra. Lo scenario della mobilità dolce individua inoltre dei circuiti multimodali che collegano i paesaggi costieri del litorale flegreo, domitio e del basso Lazio a quelli interni dell area di riferimento, al fine di valorizzare sinergicamente il patrimonio costiero e quello dell entroterra, integrando il turismo dell economia costiera con gli altri segmenti del turismo storico culturale, naturalistico, rurale, ed enogastronomico, destagionalizzando i flussi turistici e decomprimendo il sistema ambientale costiero. Servizi In questa azione s intende avvalersi degli strumenti di programmazione cui le Amministrazioni potranno ricorrere per affrontare, attraverso l utilizzo della capacità programmatoria, le esigenze di proprio specifico territorio, facendo leva sull integrazione di interventi di tipo differente utilizzando combinazioni di assi prioritari di un unico o di più programmi. Questa strategia infatti: si concentra su aree con caratteristiche specifiche (lontane dai servizi di base e con perdita demografica acuta), persegue un approccio integrato con obiettivi strategici specifici legati alle esigenze e le opportunità di tali territori; ha come controparte vicina al territorio Associazioni di Comuni, con un percorso strategico e progettuale di medio termine e un impegno a mettere in comune la gestione di alcuni servizi; 82

83 prevede la partecipazione dei diversi fondi comunitari al finanziamento del Progetto d Area attuativo della corrispondente strategia individuata; combina caratteristiche top down (pianificazione partecipata) a quelle bottom up (progetti locali partecipati attuati sulle aree individuate). L azione strategica punta a sollecitare i territori periferici e in declino demografico, verso obiettivi di rilancio socio-economico e di rafforzamento e gestione ottimale dei servizi collettivi essenziali e di cura del territorio. Il Centro di offerta di servizi viene individuato come quel comune o aggregato di comuni confinanti, in grado di offrire simultaneamente: offerta scolastica secondaria ospedale sede di DEA di I livello stazione ferroviaria di categoria SILVER, connessa alla rete pubblica di trasporti su gomma INTERVENTI A LIVELLO DI SISTEMI DI OFFERTA Tradizione e Beni culturali Un territorio straordinario ancora tutto da scoprire, soprattutto da parte dei grandi circuiti, ma anche dal turismo infrasettimanale, fuori porta, che vedono persone amanti della natura e dei luoghi di qualità, provenienti dalle aree metropolitane soprattutto di Roma-Frosinone e Napoli-Caserta, sempre più interessati a queste località amene ricche di storia, di verde, relax e prodotti tipici. Tale patrimonio è di rilevante interesse generale, ed è opportuno, in un programma coordinato e coerente, valorizzarlo, pubblicizzarlo. Conseguentemente tale patrimonio va promosso ed utilizzato in modo sostenibile per incrementare un attrattività turistica che genera economia e benessere per le popolazioni residenti. Un tema specifico che bisogna certamente approfondire è quello del recupero e della valorizzazione dei borghi e dei castelli, che rappresentano non solo un patrimonio della cultura e della tradizione locale, ma un patrimonio dell umanità intera, soggetto difatti a richiesta di inserimento nell elenco dei siti Unesco. In Europa e nel mondo tali circuiti rappresentano degli importantissimi motori di promozione turistica e culturale,basti pensare ai castelli della Loira, a quelli scozzesi, ai castelli della Normandia. Stiamo costruendo un progetto per raccogliere, tra le amministrazioni locali e tra gli sponsor potenziali, una condivisione per la messa in rete del patrimonio culturale e naturale nell area dei grandi parchi regionali del casertano, al fine d incentivare un turismo sostenibile e solidale nell intero comprensorio territoriale. L obiettivo, di una visione strategica condivisa, è perseguito organizzando incontri e dibattiti la cui organizzazione è già avviata e coinvolge, anche come luoghi di eventi, direttamente i territori. 83

84 In particolare, con la costruzione di un calendario di periodiche mostre-evento itineranti, sarà possibile costruire un consenso ed un adesione su un programma di sviluppo che governi la crescita ed il potenziamento delle attività economiche connesse al turismo ed alla salvaguardia dei beni, sia nella realtà locale e che in quella territoriale, saldamente ancorate alla sostenibilità ed alla valorizzazione delle risorse naturali, culturali, ambientali e agricole dell areale. Il progetto in cantiere e la mostra itinerante in via d organizzazione, per le sue implicazioni culturali, turistiche e di promozione del territorio, assumendo una valore che va oltre l ambito locale e provinciale, sono da collegare a grandi circuiti turistici derivanti dalle principali mete culturali e turistiche della Campania e delle aree regionali limitrofe. In particole con progetti di riqualificazione, valorizzazione e comunicazione s intende promuovere iniziative in grado di costruire una visione intergrata della valorizzazione degli attrattori turistici dell area Casertana. Obiettivi strategici: Definire e valorizzare l'identità culturale del territorio attraverso i suoi Beni Culturali, il paesaggio e il patrimonio storico-artistico. Creare effetti di sistema con il lavoro in rete istituendo percorsi integrati sul territorio che coinvolgano luoghi ed istituzioni. Adottare la prospettiva dell'economia dei servizi per privilegiare la qualità. Progettare un modello di sviluppo economico e sociale che utilizzi i beni per la promozione di un turismo culturale. Elaborare un modello di gestione del territorio con particolare attenzione alla tutela delle memorie storico-artistiche e del paesaggio. Creare occupazione nei settori presi in considerazione dal progetto sia nel campo della ricerca sia nel campo della gestione. Attivare una fruizione dei beni culturali coinvolgente per il pubblico. Favorire una proiezione verso altre esperienze nazionali e internazionali in un processo dinamico di scambi. Realizzare un'interazione tra contenitore e contenuto, tra le testimonianze della cultura del passato e le produzioni della cultura contemporanea. Offrire una buona informazione e una buona divulgazione, in modo che i beni culturali si sappiano amare e conservare. Colmare il gap tra le conoscenze specialistiche degli addetti ai lavori e la superficiale conoscenza del grande pubblico. Attivare una formazione dei giovani finalizzata a creare una sensibilità, a ritrovare modelli culturali, a creare una nuova imprenditorialità culturale. 84

85 Food ed enogastronomia Tracce di tante civiltà che si sono succedute nei territori dell alto casertano, il cui influsso permane nel patrimonio culturale e nella morfologia stessa della regione, caratterizzata da un alternarsi di variegati panorami, fanno si che dal punto di vista gastronomico, l area del piano Terra Felix sia quanto mai ricca e stimolante, dall olio al vino, dalla carne, dai prodotti caseari ai salumi, dagli ortaggi alla frutta, questa vanta materie prime di straordinaria qualità. A lasciare il segno nella gastronomia dell alto casertano è stata anche la matrice culturale della stratificazione storica dei popoli che vi hanno vissuto, è un tipo di "cucina povera" basata sulla semplicità e sulla genuinità dei prodotti della terra arricchita dai sapori ottenuti con gli aromi delle erbe officinali, di cui la montagna del Roccamonfina e del Montemaggiore ne sono piene. Nelle nostre comunità si può gustare un tipo di cucina, oggi riscoperta, che quotidianamente era in uso nelle caratteristiche abitazioni storiche tutte fornite di un camino in pietra annerita e nell angolo da forni a cupola, dove sembra che ancora si avverta il profumo dei saporiti arrosti e fragranti torte pasquali. Si è rivalutata anche la cultura delle buone tradizioni familiari, depositari di antichi rituali e dove primeggia il senso dell ospitalità, di cui sicuramente ne beneficerà il turista già favorito dalla natura, per lo spettacolo meraviglioso che offrono le due regioni, la cui terra baciata dal sole offre prodotti di qualità dei monti, delle colline, delle pianure e dei suoi fiumi. Gastronomia e cultura ormai sono un binomio molto stretto e comune tra le popolazioni dell alto casertano, dove pastorizia e agricoltura hanno segnato la loro esistenza di molte generazioni di residenti. La tradizione continua ancora oggi con pietanze ottenute da un sapiente impiego di prodotti genuini della terra delle acque, una cucina forte, intelligente e creativa, grazie alla tradizione che si rinnova. 85

86 Oltre alla forte tradizione nel settore del vino e dell olio, si annoverano altre tecniche di lavorazione dei cibi di antica tradizione come i salumi, le olive e ortaggi di ogni genere sott olio e sott aceto. Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell Alto Casertano presenti in Terra Felix Formaggi: Caso peruto (area Teano- Roccamonfina) Marzolina (zona Rocca D evandro, Mignano M.L., San Pietro Infine) Cacio forte di statigliano (roccaromana) Carni fresche e insaccati: Suino di razza casertana Filetto e filettone di Vairano Patenora Prodotti dolciari: Guanto caleno Pizza figliata Prodotti vegetali: Pomodoro fiaschella o bellonese (Calvi Risorta) Pomodoro riccio Lupino gigante di vairano Fagiolo nustrale Frutti: Pesco: Schiavoncella (Riardo), Riccirdiello (Falciano del Massico) Susino: Riardo Pero: Gialla di Roccaromana Nespolo comune (Ecotipo locale dell area di Montemaggiore) Sorbo domestico (Ecotipo locale di Pietravairano) Melograno (Ecotipo locale di Pietravairano) Castagno: Napoletana di Roccamonfina Olivo: Corniola Nasce, pertanto, spontanea l esigenza di attivare molteplici iniziative per il nostro territorio, al fine di tutelare e valorizzare le produzioni agricole d eccellenza, come ad esempio la creazione di un Marchio d Area Territoriale. Il Marchio d Area Territoriale è definito come l individuazione di un area territoriale che si impegna a realizzare una rete di servizi, sia pubblici che privati, tra loro omogenei, coordinati e complementari, non sovrapponibili e non concorrenziali. La progettazione e realizzazione di Marchi d Area permette di dare supporto ai soggetti locali presenti in un territorio, sia essi pubblici o privati, di valorizzare e promuovere quegli aspetti che costituiscono le tipicità e i tesori di una località. I Marchi d Area, pertanto, possono essere legati a caratteristiche Ambientali (paesaggio, flora, fauna, etc); Economiche (attività agricole, industriali e di servizi); Culturali e Sociali (eventi storici, 86

87 espressioni artistiche, tradizione e folklore, abitudini religiose, etc); Agroalimentari (produzioni tipiche). Le ulteriori iniziative che i comuni sottoscrittori intendono intraprendere al fine di valorizzare e soprattutto tutelare le produzioni agricole d eccellenza sono: istituzione del marchio Latte alta qualità (bovino e bufalino); creazione di un consorzio per la valorizzazione e tutela delle Castagne del vulcano spento di Roccamonfina; riconoscimento del marchio DOP; creazione di un consorzio per la valorizzazione della nocciola dell Alto Casertano; creazione di un marchio I.G.P. per le pesche e le nettarine dell Alto Casertano; creazione di un marchio DOP per l olio dell Alto Casertano;promozione della mela Annurca I.G.P. dell Alto Casertano;promozione dei funghi dell area del vulcano spento di Roccamonfina e del Montemaggiore; recupero e valorizzazione di un Poli Fieristici della tradizione, per l esposizione e la promozione dei prodotti tipici locali, e della zootecnia del territorio; mercato della terra. Azione di sostegno avviene attraverso il GAL Alto Casertano che punta sull integrazione tra agricoltura, ruralità e ambiente attraverso la creazione di sinergie tra conservazione dell ambiente, salvaguardia delle identità locali e della produzione agricola e promozione di attività che si integrano e si connettono con l agricoltura stessa e che pongono le basi per uno sviluppo economico sostenibile e duraturo. Tra i progetti recentemente avviati dal GAL si annoverano: Bandiere Arancioni a cura del Touring Club Italiano, il cui obiettivo è di promuovere in ottica turistica il miglioramento dell ambiente e del territorio; Campagna Amica dell Alto Casertano, per la valorizzazione delle produzioni locali tramite la diffusione di modelli di commercializzazione a filiera corta e altri interventi a supporto della trasformazione delle imprese agricole in senso multifunzionale. La strategia del GAL Alto Casertano ha dunque la chiara finalità di agire nella direzione di valorizzare il territorio per rinforzarne l identità. In quest ottica s inseriscono le proposte della condotta slow food Massico e Roccamonfina e di quella del Volturno. In particolare: creare un polo ricettivo dei prodotti del territorio legati alle "comunità del cibo" presenti, per lo svolgimento dei "mercati della terra". Questa struttura, composta da un deposito con cella frigo e laboratorio di trasformazione, sarà affiancato da un orto botanico delle cultivar autoctone rilevate attraverso il progetto sulla biodiversità che slow food Campania sta realizzando con il "GAL Alto Casertano". Un luogo di studio e apprendimento in azione per gli istituti agrari e alberghieri, coinvolgendo produttori e cuochi. recupero della filiera "dal grano al pane", realizzazione di un mulino con le antiche macine realizzare un doc sui prodotti del territorio, sulle tipicità, le tradizioni e il folclore locale Incubatore di idee legate a progetti di promozione e sostegno delle realtà rurali e alle risorse. 87

88 Il progetto qui proposto da Slow Food Campania intende essere quindi un altro tassello per l affermazione dell identità del territorio Alto casertano in ottica Leader e, a tal fine, si ispira ai seguenti obiettivi: A - Interesse delle comunità rurali a mantenere pratiche sostenibili di utilizzazione del suolo che contribuiscano alla conservazione e all utilizzazione sostenibile della biodiversità. Alcuni habitat seminaturali possono essere conservati solo grazie al mantenimento di attività agricole congeniali che, spesso, permettono di preservare anche antiche filiere produttive tradizionali e di alta qualità. B - Pratiche colturali corrette ed adeguate che favoriscono la conservazione e l utilizzazione sostenibile della diversità biologica, arrestando il calo della biodiversità. In questo senso il progetto può offrire vantaggi per la gestione degli habitat di specie selvatiche e di aree ad alta valenza naturalistica. C - La formazione, l informazione e il rafforzamento delle competenze degli attori coinvolti nel territorio, presupposto per promuovere un agricoltura ecosostenibile per la tutela e la valorizzazione della biodiversità. D Il tentativo di mettere a livello le politiche di sviluppo rurale con la PAC, I pilastro (regime di condizionalità) con le politiche di sviluppo regionale per rafforzare la realizzazione delle strategie di gestione delle aree protette e, più in generale, delle aree ad alto valore naturalistico. E Orientare il sistema di consulenza aziendale per offrire importanti benefici nel supporto agli agricoltori e nella sensibilizzazione sui vantaggi economici offerti da pratiche agricole ecologicamente compatibili, sostenute da una rapida evoluzione delle tecnologie"pulite". F - Lo sviluppo di fonti alternative di reddito che possono scaturire da una nuova concezione della biodiversità intesa non come limite allo sviluppo ma come potenziale attrattore e promotore di nuovi servizi. Masseria delle Sorgenti Ferrarelle e l azienda agricola che fa capo ad LGR Holding SpA, holding napoletana che controlla anche il 100% di Ferrarelle SpA. Nasce nel 2011 come progetto di brand stretching dell azienda di imbottigliamento di acque minerali, con cui sottolinea il legame anche nel nome, e nell ambito del vasto progetto di tutela e salvaguardia del Parco Sorgenti Ferrarelle a firma congiunta di FAI - Fondo Ambiente Italiano e Ferrarelle SpA che ha incluso tra le sue finalità anche il recupero della tradizione agricola del luogo. Masseria delle Sorgenti produce quattro varietà di miele biologico, olio extravergine d oliva e quattro formati di pasta artigianale di grano duro, frutto delle colture biologiche praticate su 88 ettari di terreno del parco, ricchi di sali minerali e gestiti con rispetto e 88

89 attenzione per garantire la purezza delle falde acquifere sottostanti, l incontaminatezza del luogo e l eccellenza qualitativa delle coltivazioni e dei prodotti ottenuti. Masseria delle Sorgenti è espressione di una cultura d impresa familiare pulita, attenta al territorio e alle tradizioni e intende farsi promotrice di un vero e proprio stile di vita, di cui il rispetto della natura, l attenzione ad un alimentazione sana, l amore per le cose semplici e genuine sono i valori portanti. L azienda agricola ha selezionato solo colture naturalmente molto resistenti, che richiedono principalmente acqua per la loro sopravvivenza, come l ulivo, albero dalla fibra molto forte, che non necessita di particolari trattamenti e le cui radici aiutano a combattere l erosione del terreno. Inoltre, le api che dimorano nel parco aiutano a controllare l ambiente della cui salubrità sono straordinari indicatori biologici. Dai circa ulivi della Masseria si ricava un olio di categoria superiore, ottenuto unicamente mediante procedimenti meccanici. E armonico ed equilibrato, dal gusto dolce, lievemente piccante e mediamente fruttato, con note di carciofo e mandorla verde. Dalle 80 arnie invece hanno origine quattro distinti tipi di miele: il Millefiori, dal gusto delicato e dal colore ambrato, ideale per la prima colazione o per accompagnare formaggi stagionati; l Eucalipto, più pungente, adatto alla preparazione dei piatti salati e noto per le sue azioni benefiche sul mal di gola; la Melata, varietà più pregiata perché derivata dallo zucchero che le api prelevano da secrezioni precedentemente deposte sui fiori da altri insetti, dal profumo e sapore forti, si caratterizza per il suo sentore di caramello ed è il miele ideale per chi pratica attività fisica; l Acacia, dal colore chiaro e dalla consistenza liquida, il cui aroma molto tenue lo rende particolarmente indicato per i bambini. Tutte le quattro varietà hanno ottenuto la certificazione di produzione biologica dall ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale. Infine, su venti ettari di terreno coltivati senza pesticidi né fertilizzanti chimici, unendo ai metodi della tradizione le nuove tecniche della coltura biologica, si coltiva il grano da cui si ricava la semola, estratta solo dal cuore del chicco, lavorata a Gragnano, luogo di eccellenza della grande tradizione pastaia Italiana. Qui la pasta viene prima trafilata al bronzo e poi essiccata 89

90 lentamente per garantire l'ottima resa in cottura e all'assaggio. Nel novembre 2012 Masseria delle Sorgenti Ferrarelle ha ricevuto dalla Regione Campania il riconoscimento di Fattoria Didattica, perché in possesso dei necessari requisiti in termini di significatività, qualità dell offerta didattica, sicurezza, ospitalità e in grado di offrire servizi di accoglienza, in particolare per le scolaresche, al fine di illustrare i processi produttivi, i metodi di produzione alimentare, la correlazione esistente tra la produzione agricola e la salvaguardia delle risorse naturali del territorio, valorizzare i prodotti tipici, evidenziare il lavoro dell'agricoltore e le iniziative che intraprende per produrre nel rispetto dell'ambiente. Inoltre, Masseria delle Sorgenti Ferrarelle si è resa promotrice della costituzione del Consorzio per la tutela dell olio extra vergine d oliva DOP Terre Aurunche. Il Consorzio ha lo scopo di dare vita alla quinta DOP campana nel settore olivicolo, valorizzando l immagine e la qualità dell olio extra vergine d oliva prodotto nel comprensorio e promuovendo e guidando gli olivicoltori nell applicazione dei sistemi più razionali ed economici nella coltivazione degli oliveti. Territorio - musica e teatro Teano Jazz svolge ormai da due decenni un ruolo di anomala coerenza nella selva degli appuntamenti musicali estivi in Campania. Tra le tante manifestazioni improvvisate nei piccoli e grandi centri del territorio, la rassegna si distingue in ragione di molteplici fattori, i più evidenti dei quali vanno ricercati nella scelta delle proposte musicali, nel coinvolgimento degli enti municipali e nella parallela valorizzazione delle risorse turistico-naturali del territorio dell'alto Casertano. Nata quasi per scommessa nel 1993, la manifestazione è progressivamente cresciuta negli anni smentendo, edizione dopo edizione, i luoghi comuni e lo scetticismo di quanti non avrebbero mai immaginato per essa lo status di notorietà internazionale attualmente acquisita e consolidata tra appassionati e addetti al settore. Teano Jazz si è caratterizzato quale evento attento alle ultime tendenze della musica 90

91 afroamericana senza trascurare le proposte nazionali ed estere di maggiore presa sul pubblico. Ciò ha fatto sì che il livello qualitativo dei concerti crescesse di anno in anno e portasse sul palco del Loggione del Museo Archeologico, splendida cornice architettonica che ospita il festival, artisti di grido quali Steve Coleman, Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Bill Frisell, Enrico Pieranunzi, Tom Harrell, Mike Mainieri, Geri Allen, AirtoMoreira, Flora Purim, Mike Stern, John Patitucci, Danilo Perez, Joey Di Francesco, Stefano Bollani, Diane Schuur, RoyHaynes, Toninho Horta, DaveHolland, John Abercrombie, Dave Douglas, Marc Ribot, Carla Bley, John Scofield, Gonzalo Rubalcaba, McCoy Tiner, Benny Golson, Al Di Meola, Marc Johnson, Lee Konitz, Roy Hargrove, John Maclaughlin, Marcus Miller, Buena Vista Social Club, e tantissimi altri. La rassegna si è guadagnata negli anni, oltre gli apprezzamenti dell opinione pubblica, anche l attenzione della critica di settore e non. Il Teano Jazz Festival è stato seguito da quotidiani come Il Mattino, Roma, La Repubblica, Il Corriere del Mezzogiorno, La Gazzetta di Caserta, Il Manifesto, L Unità, La Stampa; riviste specializzate con inviati speciali quali Musica Jazz, Blow Up, Ritmo, Jazzit, Sound Contest; televisioni ed emittenti radiofoniche nazionali come RAI3, TMC, Radio 1 RAI; stazioni televisive locali come Canale 10 e Teleluna. Questo è indubbiamente il risultato di un intenso lavoro organizzativo e programmatico ma anche di una capacità economica che può esserci garantita solo dal sostegno delle Istituzioni e di quegli operatori economici che mostrano sensibilità verso questo genere di proposte artistico culturali. I numeri della rassegna 1700 circa il numero dei musicisti che hanno finora partecipato al festival 200 le formazioni che si sono esibite in 21 anni dalla nascita della rassegna, di cui il 70% di nazionalità estera 5000 la media degli spettatori presenti ogni anno, di cui un buon numero proveniente da altre regioni d'italia (soprattutto Lazio, Molise, Puglia, Calabria) oltre gli accessi Internet al sito ufficiale della manifestazione (www. teanojazz.org) dopo pochi anni di presenza in rete. L edizione 2014 La manifestazione Teano Jazz 2014 incontra, si svolgerà dal 17 al 27 di luglio. L elemento caratterizzante questa edizione è l estensione della manifestazione a tutto il territorio dell Alto Casertano con il coinvolgimento di altri Comuni limitrofi. L intento è quello da un lato di promuovere e diffondere un evento culturale rilevante, dall altro quello di valorizzare in modo massiccio le eccellenze di un territorio ancora per gran parte incontaminato. I Comuni coinvolti sono complessivamente 12 : Alife, Caianello, Calvi Risorta, Piedimonte Matese, Pietramelara, Pietravairano, Riardo, Roccamonfina, Rocchetta e Croce, San Potito Sannitico, Sparanise e Teano. 91

92 Teatri di pietra è una manifestazione di teatro, danza e musica che, all'attivo di più di 10 anni, si svolge nei teatri e anfiteatri romani d'italia. Prevede la partecipazione di più di 20 compagnie ed è organizzata dall'associazione Capua Antica Festival. Il progetto TEATRI DI PIETRA nasce nel 1999 per promuovere l Anfiteatro Campano (a pochi chilometri dalla Reggia di Caserta) sconosciuto ai più. Successivamente, il progetto si è sviluppato prima nei teatri antichi dell Antica Capua (Teano, Calvi, Alife e Sessa Aurunca), poi nei siti del Lazio, della Basilicata, della Toscana e della Sicilia e dal 2012 anche della Sardegna. I teatri antichi e le aree archeologiche costituiscono una dorsale di cultura ed emozione che, salvaguardata, può moltiplicare gli investimenti nella ricerca, nello spettacolo, nelle arti, ma anche nello sviluppo sostenibile del paesaggio e dei centri storici, delle comunità. Da queste riflessioni si è sviluppato, anni or sono, il progetto Teatri di Pietra, nato nell area del casertano. L obiettivo è la creazione di un sistema turistico integrato, finalizzato alla fruizione contemporanea delle aree archeologiche attraverso lo spettacolo, sperimentando lo studio di modelli di utilizzo e gestione innovativa del patrimonio, nelle più ampia prospettiva di una rinnovata alleanza tra le cittadinanze e territori» Svolgendosi all'aperto nei teatri romani, si apre i primi giorni del mese di luglio e prosegue fino alla fine agosto. L'Associazione Capua Antica Festival, collabora a stretto contatto con le Amministrazioni Locali e le Soprintendenze dei Beni Culturali che gestiscono i siti archeologici. La ricchezza del patrimonio è di inestimabile valore, ha fatto in modo di aumentare la protezione e la conoscenza mediatica. Il Progetto Terra Felix - Musica nei Borghi e Castelli può rappresentare la sintesi di eventi musicali e manifestazioni che caratterizzano l identità e la promozione culturale dei comuni dell Alto casertano. Da una parte i caratteristici borghi di origine medievale, dall altra una forte e viva vocazione musicale. Il connubio fra attività musicali e realtà dei borghi, sotto la direzione di specialisti ed appassionati, possono promuovono eventi che si susseguono sul territorio di Terra Felix. 92

93 L intenzione è di dar vita ad un vero e proprio festival musicale nell intero ambito di scaturita dal successo di analoghe manifestazioni musicali estive quali i concerti nell ambito di Teano Jazz o in altre regioni come per esempio l Umbria di Musica per i borghi o Musica sotto le stelle. L obiettivo è quello di avere una manifestazione con carattere di originalità e di stabilità nel panorama artistico nazionale, che realizzi le migliori condizioni per un sviluppo turistico culturale ed economico del territorio stesso. Per questi fini si ha intenzione di promuovere la costituzione di un Associazione denominata Terra Felix - Musica nei Borghi e Castelli.un festival qualificato per il cui start up e possibile avvalersi della sussidiarietà dei fondi di coesione europei, ma che va incentivata e sostenuta nel tempo oltre alle risorse derivanti dalla sua gestione, anche grazie al contributo di sponsor, imprenditori, aziende, professionisti, banche, enti e associazioni, che possono condividere e dato fiducia a questa iniziativa e alla sua capacità di promozione dell intero territorio, sostenendola con la propria partecipazione e con contributi finanziari. 93

94 Festival del Cinema nel Regno delle Acque Cinema per Borghi ed ambiente delle Aree Interne Il tema è natura e borghi rapporto con l uomo: - Rassegna di cortometraggi, video-documentari e corti di animazioni firmati da registi famosi ed emergenti.. -Obiettivi: 1- Promuovere la cultura cinematografica in un territorio a rischio depressione 2-Promuovere l autostima ed il riconoscimento in un tessuto sociale spesso considerato marginale 3- Dare visibilità a registi emergenti e giovani artisti di talento. 4- Promuovere attività artistiche culturali legate al territorio, all ambiente ed alle attività economiche, in un azione congiunta di sponsorizzazione pubblica e privata 5-Promozione,nell ambito della tutela dell ambiente e degli antichi borghi, l immagine e l attrattività del territorio rispetto ad un tessuto sociale e turistico locale e nazionale. Con questa iniziativa del Festival del Cinema dei territori del progetto Terra Felix s intende promuovere la Rete di esperienze gestionali di beni e attività culturali in progetti di sviluppo locale. Si tratta di una rassegna cinematografica, itinerante nei comuni e nei borghi del territorio terra felix, nella quale vengono presentati film di registi italiani e stranieri che valorizzano tematiche legate all ambiente dei borghi e della natura dei territori delle aree interne. Molteplici saranno le locations : il cinema in piazza, il castello di Riardo, i borghi medievali, o strutture appositamente create per l evento, compreso un allestimento all interno di ogni singolo comune appartenete al territorio in esame, quindi un progetto itinerante. La Festa è occasione di scambio e conoscenza attraverso l'organizzazione di seminari a cui partecipano autori, registi, produttori, responsabili di archivi, e attraverso laboratori che mirano ad approfondire poetiche e pratiche dell'attività di filmaker in percorsi di sguardo e di ascolto che tessono relazioni con persone, luoghi, città, territorio. Questo festival rappresenta un occasione di crescita economica del territorio valorizzando strutture ricettive, strutture della ristorazione, servizi di trasporto promozione del territorio su scala nazionale. E prevista una giornata di chiusura della stagione da tenersi a Riardo, dove verranno attribuiti premi a nuovi films e nuovi registi che hanno prodotto lavori sul tema del valore e della cultura dei territori nelle aree interne. Un tale progetto verranno recuperati e valorizzati luoghi di aggregazione come sale cinematografiche, spazi per le proiezioni, arene e vecchi ambienti in cui si terranno le manifestazioni itineranti e che al tempo stesso saranno luoghi multifunzionali per attività di supporto al turismo. Network e multimedialità Il mondo delle telecomunicazioni sta vivendo da qualche anno un incredibile rivoluzione, incentrata sull introduzione della mobilità, dunque del telefono cellulare e dei suoi derivati, e della multimedialità. Per multimedialità s intende la comunicazione di informazioni eterogenee (voce, testo, grafici, immagini sia fisse sia in movimento) combinate opportunamente tra loro e inviate nel modo più efficace possibile 94

95 a una o più persone (modalità unicasting oppure multicasting, rispettivamente), in tempo reale oppure in modo differito. Dalla multimedialità scaturisce la nascita di nuove tipologie di servizio che, a loro volta, indirizzano l evoluzione delle reti di telecomunicazioni che li forniscono: dalla specializzazione per servizio (rete telefonica, rete dati, rete televisiva e così via), in auge in precedenza, alla convergenza verso una rete unica di tipo multi servizio (voce, dati, video, audio musicale, Internet, immagini fisse e in movimento). Questa ulteriore rivoluzione del mondo delle telecomunicazioni, indotta dalla multimedialità, si è sviluppata negli ultimi decenni attraverso alcune tappe fondamentali: la conversione in forma digitale dei segnali telefonici, iniziata negli anni Sessanta del 20 sec.; la convergenza tra trasmissione e commutazione telefonica, avviata negli anni Settanta; la successiva convergenza, negli anni Ottanta, tra informatica e telecomunicazioni che ha dato vita alla information and communication technology (ICT), dunque alla realizzazione e gestione, con opportuni criteri di protezione e sicurezza nella trasmissione e recupero dell informazione, di sistemi informativi computerizzati, delle relative piattaforme hardware e applicazioni software; una maggiore attenzione ai servizi, negli anni Novanta, con la liberalizzazione delle telecomunicazioni, nonché quella convergenza tra ICT e mondo audio-video che ha portato alla nascita della multimedialità. Comunicazione è trasmettere in maniera incisiva un messaggio forte e durevole nel tempo. Comunicazione territoriale è il sistema delle modalità, obiettivi, azioni e tempi, finalizzato ad informare e coinvolgere, promuovendo una identità territoriale. Le strategie comunicative si evolvo nel tempo e modellano le proprie leggi in base alla trasformazione ed alla nascita di nuovi mezzi. Una minuziosa analisi territoriale mette in evidenza la necessità di coordinare i punti di interesse ed i servizi turistici in un'ottica innovativa, creando degli strumenti che mirino alla valorizzazione puntuale degli aspetti peculiari elevandone la qualità della fruizione. Lo sviluppo turistico territoriale va perseguito attraverso un'ottica che metta in risalto il concetto di immagine coordinata quale strumento di valorizzazione degli aspetti naturalistici, storici, culturali e dei servizi offerti, le strategie comunicative e l'identità visiva con la quale si esprime l'univocità di un territorio. L'ideazione e la promozione di un'immagine coordinata trasmettono un senso di appartenenza in grado di consolidare lo "spirito" del 95

96 territorio; tale approccio ne accresce sensibilmente l'attrattività, riflettendosi positivamente sulla nascita di nuove iniziative imprenditoriali in campo turistico. Un progetto di comunicazione funzionale nasce e si fonda sull'analisi e la definizione degli obiettivi da perseguire: rafforzare l'immagine del territorio incrementandone la visibilità e la commerciabilità a favore del turismo culturale ed ambientale; migliorare il livello qualitativo dell'offerta turistica arricchendo la gamma dei servizi e contribuendo all'integrazione dei settori culturali, ambientali ed enogastronomici; promuovere l'economia turistica attraverso la diversificazione e la promozione dell'offerta integrata dei sistemi territoriali, la qualificazione delle infrastrutture ed azioni di marketing territoriale; tutelare, valorizzare e promuovere i beni territoriali al fine di aumentarne l'attrattività turistica. La comunicazione integrata richiede lo sviluppo di strategie che mettano in relazione proposte di intervento finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali e naturali e al miglioramento del sistema dell'accoglienza e dell'ospitalità. Tale processo prevede l'elaborazione di un piano di comunicazione contenente obiettivi e scelte strategiche, azioni e tempi, scelta degli strumenti più adatti a valorizzare l'identità del territorio. Tale piano si basa sull'adozione strategica di una comunicazione integrata, ovvero condivisa. L'integrazione è diretta agli strumenti di comunicazione e soprattutto ai processi che la caratterizzano: chi comunica deve farlo secondo criteri, strategie e contenuti partecipati. In particolare: 1. L utilizzo di un programma televisivo già conosciuto a diffusione Nazionale che faccia da apripista al territorio in questione con un ampia platea di spettatori che seguono fedelmente il programma. 2. La realizzazione di un nuovo format televisivo creato per il territorio con un montaggio attrattivo che faccia conoscere al grande pubblico Nazionale le specificità del territorio,ambiente,monumenti, folklore, storia e prodotti tipici. 3. Far conoscere il territorio anche con l utilizzo di una televisione locale che porta alla ribalta regionale con news, interviste,riprese di eventi e delle repliche dei due format televisivi su accennati nel suo palinsesto settimanale. 4. La creazione di un festival sul documentario da effettuarsi ogni anno itinerante sul territorio dei 19 comuni dell aria prescelta. L'ambito editoriale racchiude strumenti fondamentali di marketing del turismo che hanno un ruolo centrale nella promozione del territorio, nella dimensione percettiva e conoscitiva di quest'ultimo, predisponendosi come importante elemento di rappresentazione e come supporto all'organizzazione della visita. I prodotti editoriali hanno l'importante compito di catturare l'attenzione del lettore, coinvolgendolo e trasmettendogli sensazioni ed emozioni piacevoli. La loro principale finalità è di attirare il turista verso una destinazione, di guidarlo nella scelta di una località e di invogliarlo a visitarla, rendendo tangibile un prodotto immateriale come quello turistico. Tali prodotti rappresentano un veicolo fondamentale per la diffusione dell'immagine del territorio e fungono da elemento descrittivo della località e delle 96

97 attrattività che la caratterizzano, a vantaggio degli utenti e degli operatori, costituendo un fattore motivante per la sua promozione e la sua vendita. Le pubblicazioni destinate al turismo hanno un taglio semplice e pratico e sono corredate da cartine, mappe e indicazioni orientative. Svolgono funzione di guida con un ruolo propositivo, presentando con chiarezza le offerte museali, culturali e gli itinerari turistici; indicano eventi, manifestazioni, escursioni, danno informazioni sui trasporti, forniscono notizie e promuovono l'uso dei servizi presenti nella località. La capacità di abbattimento delle distanze e la rapidità con cui il web consente di ottenere informazioni mirate facilitano la diffusione delle informazioni su larga scala. Un'efficace strategia comunicativa sul web apporta un contributo significativo allo sviluppo turistico del territorio. Un approccio mirato, grazie ad un processo di valorizzazione delle risorse ambientali, storiche e culturali, e ad una loro adeguata integrazione con il sistema di accoglienza ed i servizi orientati al turismo, fornisce un quadro informativo completo e di dettaglio per una fruizione ottimale dell'offerta turistica. Il web permette di promuovere attività ed eventi in tempo reale rivolgendosi ad un target di utenza molto ampio. L'efficacia del sistema di comunicazione è data dalla possibilità di effettuare aggiornamenti costanti e rapidi, consentendo di arricchire ed integrare l'offerta turistica in qualunque momento. La possibilità di attivare canali di comunicazione bidirezionali facilita l'interazione con l'utenza e favoriscono con quest'ultima un rapporto diretto. Ciò si traduce nella possibilità di fornire informazioni ed al contempo di ottenere feedback per un monitoraggio continuo delle aspettative, delle preferenze e del livello di soddisfazione di turisti e visitatori, ai fini del miglioramento e del potenziamento dell'offerta turistica. Il web fornisce strumenti capaci di tradurre in linguaggio semplice la complessa mole di dati che sono alla base del patrimonio di un intero territorio. Portali turistici, tour virtuali online e cartografie interattive danno la possibilità di fruire di una illimitata quantità di informazioni dal proprio pc ed offrono lo spunto per pianificare una visita sul posto. Servizi di podcasting, inoltre, permettono di disporre in loco di documentazione audio e video su lettori multimediali, smartphone e navigatori satellitari, garantendo un risultato di alto profilo sul piano funzionale. Promozione ed internazionalizzazione La comprensione del turismo, attività portante e complessa del nuovo assetto strategico del territorio, richiede una sempre maggiore attenzione ed il massiccio utilizzo degli strumenti di conoscenza ed analisi e promozione. Una ottimale programmazione e pianificazione delle attività turistiche non può prescindere da una corretta ed approfondita attività di studio, di documentazione e di elaborazione dei dati. Fase questa che rappresenta una funzione indispensabile per individuare le prospettive socioeconomiche e di trasformazione delle regioni e dei paesi che generano turismo nazionale ed estero. Detta attività, unitamente alla individuazione del target al quale proporre i propri prodotti di eccellenza, consente di poter individuare i mercati sui quali concentrare le proprie risorse economiche realizzando attività di comunicazione e promozione turistica in grado di determinare fluissi turistici in ingresso. 97

98 La scelta di partecipare alle principali Fiere e Borse turistiche nazionali e dei principali mercati-paesi trova, ancora oggi, ampia giustificazione nella necessità di cogliere i nuovi trend del settore attraverso il contatto diretto con gli operatori della domanda turistica affinché si possa agire, di conseguenza, su quella che è l offerta turistica dell area in esame orientandola tempestivamente per far fronte ai repentini mutamenti di un mondo ormai sempre più globalizzato e del quale il settore turistico è una delle principali espressioni. Altro aspetto significativo è quello di poter comunque presentare, in tali sedi, la propria offerta turistica ad una vasta platea, sicuramente interessata, composta dal consumatore finale, dagli operatori della domanda e dai media specializzati. In questa logica si è pensato di istaurare un rapporto di cooperazione ed interscambio di opportunità con Mostra d Oltremare spa (MdO), valutando positivamente le nuove iniziative da essa messe in campo, con l adozione del suo piano strategico e divenendo la più grande Agorà del Mondo e consentendo l incontro tra culture. In questa ottica è stato sottoscritto un protocollo d intesa, al fine d avvalersi, anche quotidianamente se necessario, delle opportunità di questo potenziale Hub turistico, in grado d intercettare e mettere in contatto i territori con i grandi flussi turistici, in particolar modo derivanti dal settore della crocieristica, 98

99 ma anche dalle connessioni con l aeroporto internazionale di Napoli e ed il nodo dell alta velocità ferroviaria. Con questo protocollo s intende fruire reciprocamente delle rispettive potenzialità, esperienze, strutture e professionalità, attuando una proficua cooperazione nei settori che possano trarre vantaggio dalla azione sinergica tra il mondo della Comunicazione e promozione del territorio, e quello costituito da un insieme Associato di Enti preposti al governo del territorio ed alla sua programmazione. In particolare s intende promuovere una forte azione, orientata alla valorizzazione degli attrattori materiali ed immateriali degli ambiti di competenza, per lo sviluppo turistico e per un più generale e sostenibile sviluppo socio economico dell area, supportato da servizi e funzioni pubbliche rese efficienti, in particolare nei settori della mobilità, della formazione e del benessere della persona. In particolare, visto l accresciuto ruolo che i territori hanno assunto nella partecipazione ai processi di autodeterminazione dello sviluppo, come previsto dal Regolamento generale relativo ai fondi del Quadro Strategico Comunitario, s intende intraprendere iniziative di comune interesse, indirizzate allo sviluppo della naturale vocazione rurale-agricola e turistica-recettiva del territorio dell alto casertano, individuando, sulla base di un adeguato scambio di informazioni, i punti di raccordo fra le reciproche autonome programmazioni e definendo specifici obbiettivi. La Mostra d Oltremare è la più grande Isola al centro della Città di Napoli, dove cittadini e turisti possono fruire di una straordinaria area monumentale del 900, sicura e innovativa nel format per vivere il tempo libero, lo sport, la cultura e la musica. I 62 Ettari della Mostra d Oltremare saranno utilizzabili per varie attività messe in campo grazie alla collaborazione e alla vicinanza di associazioni e aziende del territorio che hanno creduto nella sfida di rilancio della struttura partecipando al bando Isola delle passioni. Sotto un unica regia si sono unite realtà diverse tra loro ma complementari, facendo crescere l idea che la Fiera Monumentale, come bene comune, è di tutti i cittadini che vogliono realizzare progetti in uno spazio funzionale e completo di servizi. 99

100 Con questa collaborazione sarà possibile portare, quotidianamente se necessario, la promozione del pacchetto turistico TerraFelix direttamente a contatto con i flussi turistici internazionali presenti nella città di Napoli, consentendo ai giovani del territorio di fare esperienza dal confronto diretto con i turisti, così da formarsi per poterli ricevere successivamente, direttamente sul proprio territorio. Questa tipo di formazione sul campo sarà particolarmente utile per formare personale specializzato in grado di fare promozione dei grandi Eventi previsti sia a MdO che in altri strutture internazionali come ad esempio EXPO Milano In questa collaborazione sinergica, vista la qualità delle attrezzature e la coincidenza di molte aree di sviluppo strategico, come Food, musica, cultura e spettacolo, sarà possibile organizzare iniziative comuni, come ad esempio fare la giornata di lancio del Teano Jazz Festival presso i teatri della MdO per poi, nelle giornate successive, in cui la manifestazione è itinerante sul territorio, predisporre un servizio di Bus turistici che collegano i parcheggi di MdO con i luoghi dello spettacolo. Ovviamente quello che si è accennato per la musica, analogamente può essere proposto negli altri settori. 100

101 Formazione I beni culturali, considerati nell accezione più ampia ed europea di Patrimonio (Cultural Heritage), comprendono non solo l immensa eredità, storica, artistica, letteraria, artigianale, scientifica e tecnologica del nostro Paese, ma anche stili di vita, tradizioni, valori, l insieme di fattori intangibili di aggregazione culturale e spirituale della comunità, e necessitano oggi più che mai di politiche lungimiranti e mirate per la loro conservazione, fruizione e valorizzazione. Il know-how scientifico e tecnologico della conservazione e gestione dei beni culturali maturato in Campania rappresenta una risorsa peculiare di innovazione e sviluppo economico. La conoscenza dei materiali costitutivi, delle tecniche esecutive e dei meccanismi di degrado, unitamente allo sviluppo di metodologie di restauro e protezione a basso impatto sull opera e sull ambiente, possono essere oggi applicate in numerose filiere produttive. Tale bagaglio di competenze high-tech è cresciuto nell ultimo ventennio attraverso numerosi progetti RTD cha hanno coinvolto organismi di ricerca, imprese ed enti di tutela, sotto lo stimolo dato dalla straordinaria concentrazione geografica di opere di valenza culturale universale. Queste attività risultano fortemente correlate con le capacità creative ed imprenditoriali di industrie tipiche che, accanto alla produzione artistica propriamente detta, comprendono l eccellenza enogastronomica e turistica, la moda e l artigianato artistico. La salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico, la crescita di ricerche, innovazioni, tecnologie e delle filiere produttive (di prodotti e servizi) collegate, lo sviluppo di caratteri di sistema d impresa e il loro radicamento sociale, possono essere rafforzati da una esplicita integrazione con le problematiche della sostenibilità di territori a varia densità urbana e rurale I beni culturali visti in un proprio contesto territoriale, di origine, di conservazione, e di fruizione, con problemi di sostenibilità reciproci e opportunità di sviluppo peculiari, in particolare in casi di concentrazione combinata del patrimonio culturale e paesaggistico e delle funzioni residenziali e produttive, secondo una prospettiva non esclusiva dell esperienza maturata in Campania. La missione generale dell asse relativo alla formazione, si articola un insieme ben coordinato di linee progettuali 101

102 strategiche promosso nel quadro più generale delle attività di valorizzazione del territorio. L integrazione di funzioni può essere sintetizzata nella seguente formulazione: Costituzione e rafforzamento di sistemi di ricerca, innovazione, impresa e lavoro di qualità, con una varietà di prodotti e servizi,vincenti anche su mercati e filiere produttive internazionali, ma che si radicano in capacità e identità locali, facendo leva su: 1. un patrimonio culturale e paesaggistico di ricchezza eccezionale che ha espressioni di grande rilievo a varie scale urbane e rurali; 2. capacità di ricerca presenti con punte di eccellenza e rapporti con le imprese in molti aspetti dei processi di valorizzazione dello stesso patrimonio; 3. un saper fare raffinato da un confronto vivo col patrimonio culturale e sostenuto da moderne capacità artigiane e manifatturiere in distretti industriali e simili; 4. una tradizione dell alto casertano del buon vivere dei luoghi in cui i beni culturali non sono oggetto di mero consumo e vendita, ma contribuiscono alla cultura, alla creatività e alla qualità delle esperienze di lavoro, di consumo e civili, ovvero alla qualità della vita in senso lato. Con il contributo di partenariato Dipartimento di Lettere e Beni culturali (DILBEC) della SUN, che conta su un corpo docente motivato a costruire una realtà universitaria volta principalmente alla formazione di esperti nel campo dei beni culturali e docenti di discipline umanistiche della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, ci consente di predisporre un programma operativo in cui alle funzioni pubbliche vengono affiancate le eccellenze tecniche che operano nel settore. L insieme dell azione pubblica e di quella privata costituiscono un polo di innovazione operativo nella formazione delle figure necessarie per il settore dei beni culturali. Il Polo di innovazione è visto come insieme di imprese, centri di trasferimento, ed enti di ricerca, che organizzano, rafforzano e diffondono servizi per l innovazione in un particolare campo di prodotti, mercati e tecnologie. Un possibile polo di formazione allarga le basi di conoscenza, competenza e imprenditorialità, per produrre efficaci ricadute di lungo periodo nei sistemi produttivi e sociali connessi al settore. Il Polo, costituito da competenze pubblico private nel settore delle innovazione tecnologica, svolge un azione di coordinamento e d indirizzo per incrementare la conoscenza e la salvaguardia sostenibile dei beni del territorio La riflessione su integrazioni e intersezioni, e sulle grandi capacità progettuali di esperienza e competenza da mettere in campo, giustificano un articolazione in tre sotto-sistemi: Patrimonio culturale mobile come oggetto di ricerca scientifica (in senso ampio) e industriale che, partendo dai problemi di recupero, restauro, conservazione, e fruizione ha sistematiche ricadute in termini di prodotti e tecnologie, servizi e accesso ad attività culturali; Territori storici con vari gradi di densità urbana e rurale, come patrimonio culturale e paesaggistico, fruito e conservato, sulla base anche di ricerca scientifica (in senso ampio) e industriale, secondo logiche di sostenibilità non solo economica ma anche sociale e ambientale; Social museum come connettore e territorio virtuale di nuova conoscenza e cultura che si sviluppa dalla fruizione di istituzioni museali e territori storici attraverso gli strumenti di social networking e multi-media. I tre sotto-sistemi sono intesi come nuclei collegati di mobilitazione e addensamento di processi di sviluppo del Polo. Ogni sotto-sistema ha un proprio ambito di autonomia dato da un campo ben 102

103 identificato di applicazione di ricerca e di domanda e offerta di prodotti e servizi, e quindi da una composizione relativamente distinta di cinque tipi di attori rappresentativi di: Strutture di ricerca Critici e storici dell arte Ricercatori di discipline coinvolte nelle tecnologie e nei metodi per la conservazione Imprese che posseggono o sviluppano tecnologie Politici che orientano e strutture amministrative e normative pubbliche Possessori delle opere d arte Finanziatori (privati, fondazioni nazionali o estere) Progettualità e progetti sono pensati, sviluppati, implementati a partire da un singolo sotto-sistema o, quando prevalgano elementi di trasversalità, da due o tutti i sotto-sistemi. Progetti e progettualità, sia entro singoli sotto-sistemi, sia trasversali, rispondono a una struttura tendenzialmente comune di orientamenti costruttivi e gestionali. In particolare: collegare le reti delle competenze distribuite nei nostri territori, con nodi di comunicazione, collaborazione per nuove iniziative industriali, coordinamento di progetti, sostegno alla riuscita di attività in essere far nascere nuove imprese e nuove linee di business di imprese esistenti, con strumenti di protezione della proprietà intellettuale, di credito e finanza innovativa, di rete contrattuale di impresa, per allargare il tessuto di specializzazioni produttive radicate formare e aggiornare capitale umano e orientamenti culturali nel campo della gestione del patrimonio culturale e di progetti e business collegati riconvertire parte dei processi della committenza pubblica su argomenti innovativi, con aiuto di studi di pre-fattibilità e con promozione post-realizzazione attraverso palcoscenici di forte efficacia (borghi d arte, centri storici, edifici celebri) internazionalizzare progetti e imprese verso paesi extraeuropei e interregionalizzazione in Italia e in Europa, per coinvolgere ambienti e individui attraverso la divulgazione di idee e risultati e l illustrazione della specificità delle nostre matrici culturali. Salute e benessere Il governo amministrativo, se previsto in forma associata, parte dai risultati conseguiti dalle single amministrazioni e deve continuare a consolidare e ad affinare ulteriormente una cultura ed una pratica di buon governo che concorrono a migliorare, sostenere o promuovere la qualità della vita dei concittadini residenti. L obiettivo è quello di essere sempre più vicini ai cittadini, fornendo loro un approccio più semplice, snello e trasparente, riducendo i tempi di attesa pur garantendo servizi di qualità. La partecipazione dei cittadini alla vita dell amministrazione è certamente favorita dalla capacità di comunicare, ma anche da quella di ascoltare e recepire le istanze. La struttura organizzativa degli uffici e dei servizi dovrà rispondere ad una logica di flessibilità e integrazione, razionalizzando i processi di 103

104 lavoro, ricercando sinergia e innovazione, con il fine di rendere più efficace ed efficiente l azione amministrativa. La situazione di crisi nella quale l intero ambito territoriale è inserito, rende indispensabile sviluppare ulteriormente il modello di sussidiarietà che vede un solido governo pubblico, gestito in forma associata, che metta a valore in modo coordinato e partecipato le risorse della comunità. Pertanto promuovere il fare solidale e la sussidiarietà significa governare un sistema complesso di servizi, attività, azioni e politiche, che coinvolge tutti gli attori presenti nel territorio, partendo da una programmazione partecipata, la cui responsabilità resta pubblica e a cui partecipano i soggetti sociali. Ciò consente di estendere la capacità di risposta e la competenza, integrando servizi storici e nuove risorse e aiutando il cittadino a sviluppare autonomia e salvaguardia della propria salute in un contesto più articolato e ricco. In questa ottica il percorso già iniziato con l azione delle singole amministrazioni. Viste le opportunità di ordinamento garantite dall azione associata, all interno di un piano d area, deve essere ulteriormente sviluppato per potenziare il sistema locale integrato dei servizi a rete, rappresentato dalla doppia integrazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, ne rispetto delle funzioni di programmazione, committenza, gestione e produzione ascrivibili ai diversi attori del sistema. Pertanto partendo da questo assunto è stato chiesto alle diverse associazioni, gruppi di volontariato e all associazionismo di promozione sociale di esplicitare, dentro la programmazione locale, il proprio impegno concreto elencando tutte le diverse attività che svolgono non solo quelle che si sviluppano in accordo con il pubblico. In questo quadro è ancora più fondamentale condividere obiettivi e pratiche di integrazione del sistema dei servizi e del sistema locale. In questa prospettiva si collocano ad esempio: i progetti di comunità, volti a promuovere stili di vita sani, favorendo la realizzazione comune di in terventi integrati, basati sull evidenza, con la partecipazione di soggetti istituzionali e non; il coinvolgimento nella progettazione dei servizi attraverso la reciprocità di riconoscimento delle rispettive autonomie, con l obiettivo di salvaguardare sia le attività professionali (spesso evidenziata da contratti) sia le attività volontaristiche; 104

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