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1 Accordo quadro INGV-DPC Progetto S : Previsione a breve termine e preparazione dei terremoti UR2: Monitoraggio spazio-temporale dei parametri di velocità delle onde sismiche nella crosta superiore. Responsabile Davide Piccinini INGV L'UR2 è composta da due Work-Packages (WP1 e WP2) e ha come scopo quello di studiare la variazione di velocità delle onde sismiche attraverso diverse tecniche: cross-correlazione del rumore sismico ambientale (WP1), anisotropia delle onde S (WP2) e confrontare il loro andamento temporale con altre proprietà oggetto di studi simili come il rapporto Vp/Vs. WP1-UR2 Responsabile Lucia Zaccarelli INGV Lo scopo del lavoro è definire l evoluzione temporale delle variazioni relative di velocità tramite l analisi delle funzioni di cross-correlazione da rumore sismico ambientale nelle regioni interessate dalle recenti sequenze sismiche in Pianura Padana (Emilia) e in Appennino meridionale (Pollino). In particolare vorremmo mettere in relazione le variazioni relative di velocità con l'andamento temporale della sismicità, soffermandoci sullo studio delle fasi precedenti l inizio delle sequenze, al fine ultimo di individuare eventuali segnali precursori. L analisi delle cross-correlazioni del rumore sismico ha mostrato notevoli risultati nello studio dei forti terremoti (Brenguier et al., 2008) e l'improvviso decremento nelle variazioni relative di velocità in corrispondenza del mainshock sono state interpretate come corrispondenti alla modificazione cosismica del campo di stress (Zaccarelli et al., 2011). Il grande vantaggio di questa tecnica consiste nel poter essere utilizzata indipendentemente dal verificarsi di un evento sismico (contrariamente ad altre tecniche basate sullo studio dei singoli eventi). Questa caratteristica la rende

2 particolarmente indicata per l applicazione alla fase preparatoria di sequenze che cominciano improvvisamente come quella avvenuta in Emilia a maggio-giugno 2012, con foreshocks quasi totalmente assenti. L'applicazione alla sequenza avvenuta nel Pollino, invece, rappresenta una novità assoluta in quanto analisi di sciami sismici (attività di bassa energia, concentrata nel tempo e nello spazio). L'intento è quello di esplorare le capacità risolutive della tecnica nel caso di variazioni minime del campo di stress, e di confrontarne i risultati con quelli ottenuti per le classiche sequenze di (foreshock-)mainshock-aftershock finora studiate. Dati I dati analizzati sono le registrazioni in continuo alle stazioni permanenti della rete sismica nazionale più vicine alle zone in esame. Nel caso del Pollino sono state considerate le registrazioni delle 18 stazioni comprese in un raggio di 100 km da Mormanno (paese al centro della sequenza), per una durata di 3 anni: da gennaio 2010 a dicembre 2012 (figura 1). Per la regione emiliana il numero di stazioni è 9 in un raggio di 100 km da Mirandola (figura 2), per una finestra temporale di 2 anni da gennaio 2011 a dicembre Figura 1: Mappa dell Appennino meridionale e dall attività sismica in esame (cerchi grigi, di grandezza proporzionale alla magnitudo dell evento). Le stazioni della rete sismica nazionale sono indicate dai quadrati, in rosso quelle prese in considerazione (tutte broad-band), in grigio le tre stazioni a corto periodo escluse dall analisi. Le stelle gialle localizzano i tre eventi principali (2 coincidono con la posizione della stazione MMN): Ml 3.6 del 23/11/2011; Ml 4.3 del 28/5/2012; Ml 5.0 del 25/10/2012.

3 Metodologia La cross-correlazione di due tracce sismiche è proporzionale alla risposta del mezzo registrata ad una delle due stazioni come se al posto dell altra fosse posizionata una sorgente impulsiva (Campillo, 2006). Da un analisi interferometrica di crosscorrelazioni corrispondenti a tempi diversi per la stessa coppia di stazioni, si ottengono informazioni sulle variazioni subite dal mezzo durante il periodo di tempo intercorso. Figura 2 Mappa della Pianura Padana. Le stelle indicano i 6 terremoti con Ml >=5.0 avvenuti durante la sequenza che ha colpito la zone nel maggio-aprile 2012 (i numeri forniscono l'andamento cronologico dei 6 terremoti). Tra tutte le stazioni della rete sismica nazionale permanente le registrazioni di accelerometri e corto periodo non sono state analizzate a causa del range di frequenze di interesse, per cui solo i 9 broad-band sono stati presi in esame (quadrati rossi). Per ottenere l'andamento temporale delle variazioni subite dalle funzioni di crosscorrelazione, si definisce una funzione di riferimento rappresentativa dello stato crostale di background (calcolata per ogni coppia di stazioni sull intero periodo di tempo considerato); e diverse funzioni attuali corrispondenti a tempi successivi e calcolate su intervalli temporali di 50 giorni (valore scelto in base a un bilanciamento

4 tra risoluzione temporale e somiglianza con la funzione di riferimento, necessaria per l'interferometria). Le variazioni di velocità vengono calcolate misurando lo sfasamento temporale fra la cross-correlazione di riferimento e quelle relative alle diverse finestre temporali, tramite la Multi Window Cross Spectrum analysis (Poupinet et al., 1984), nella banda di frequenza [ ] Hz, così da eliminare i segnali transienti e considerare principalmente sorgenti di rumore sismico di tipo oceanico. Risultati e discussione I risultati dell analisi sono forniti sotto forma di una tabella in formato testo di 3 colonne: data, stima della variazione relativa di velocità, ed errore associato. La data è espressa in numero di giorni dall'inizio del dataset e si riferisce alla fine dell'intervallo temporale di 50 giorni su cui viene calcolata la variazione di velocità. La scelta di non fornire nessuna interpretazione dei risultati in termini di anomalie è dovuta al fatto che le oscillazioni temporali significativamente al di fuori degli errori di misura sono poche e comunque non facilmente imputabili a variazioni nell'attività sismica dell'area (come da confronto degli andamenti temporali nelle figure 3 e 4; e figura 5). Questo risultato è da considerare come puramente preliminare (dato anche l'esiguo tempo a disposizione), ancora da validare e testare ulteriormente, e apre la discussione sull'utilità della tecnica in quest ambito. E' importante tenere presente, infatti, che all'interno di questo progetto abbiamo applicato per la prima volta l'analisi delle cross-correlazioni di rumore sismico ambientale a una zona colpita da sciami sismici (Pollino) e una pianura alluvionale interessata da terremoti medio-forti nel 2012 (Emilia). Entrambe le situazioni sono particolari e comportano diverse possibili interpretazioni: Pollino: - gli sciami sismici (attività concentrata nel tempo e nello spazio caratterizzata da eventi di bassa energia) potrebbero non essere in grado di generare variazioni dei parametri crostali tali da essere visibili con una tecnica come questa che media i risultati su ampi volumi di crosta campionati: le stazioni presenti in zona sono piuttosto sparse, forse sarebbe più adatto analizzare questo tipo di aree tramite reti di stazioni ad hoc, più fitte.

5 - Rimane comunque curioso il fatto che nemmeno un Ml 5 abbia creato un damaging crostale notevole (in figura 3 un decremento delle variazioni di velocità comincia prima dell evento, indicato dalla terza linea verticale rossa, e non sembra significativamente diverso da altri andamenti riscontrati durante tutto il periodo considerato): potrebbe essere necessaria una manipolazione più forte per questo tipo di dati come l'uso di filtri adattivi o di altre tecniche per aumentare la convergenza delle cross-correlazioni. - Le variazioni di velocità potrebbero essere nascoste dagli effetti dovuti alle variazioni delle sorgenti di rumore: la geometria delle stazioni segue necessariamente l'andamento geografico della regione, ma questo fa sì che la maggior parte delle coppie di stazioni siano orientate lungo l'asse NW-SE, fattore che non assicura un'adeguata copertura azimutale. Questo problema potrebbe essere affrontato e superato dopo un'accurata analisi delle variazioni temporali delle sorgenti di rumore. Figura 3: Attività sismica nella regione del Pollino (eventi con profondità minori di 50 km e localizzati in un raggio di 100 km da Mormanno nel periodo ). Il pannello superiore mostra il numero di eventi giornaliero. Nel pannello inferiore invece è rappresentato il logaritmo del momento sismico cumulato (calcolato seguendo Kanamori, 1977). Le barre colorate evidenziano i tre principali sciami sismici e le linee verticali rosse indicano il tempo di occorrenza dell evento maggiormente energetico di ogni sciame (corrispondenti alle stelle di figura 1).

6 Figura 4: Variazioni relative di velocità sismica (valore percentuale) ottenute dall analisi delle cross-correlazioni da rumore sismico ambientale per le 18 stazioni considerate (153 combinazioni a coppie di stazioni) nella regione del Pollino (figura 1). Ogni punto con la relativa barra di errore rappresenta il risultato ottenuto per i 50 giorni precedenti. La scala cromatica indica il numero di coppie su cui è stata stimata ogni singola misura: colori caldi per valori ottenuti su un elevato numero di coppie di stazioni corrispondono a risultati più stabili. Emilia: - La particolarità in questo caso è causata non tanto al tipo di sequenza sismica (classico susseguirsi di mainshock e aftershocks), quanto alla zona geografica in esame: la pianura alluvionale del Po è infatti caratterizzata da imponenti effetti di risonanza dovuti ai sedimenti più superficiali che causano amplificazioni anomale sotto l'hz (~ 0.8 Hz ma anche fino a 0.2 Hz). Questo effetto interferisce e si sovrappone alla micro sismicità oceanica che normalmente viene presa come sorgente del rumore sismico in questo tipo di analisi. Bisogna quindi studiare il modo di eliminare dalle cross-correlazioni il segnale dovuto alle amplificazioni locali, per esempio tramite l'utilizzo di filtri adattivi, oppure cambiando il range di frequenze in esame. Questa seconda opzione richiede però una scelta delle frequenze compatibile con la configurazione spaziale delle stazioni sismiche, oltre ad uno studio approfondito delle variazioni spaziali delle sorgenti di rumore alle diverse frequenze.

7 Figura 5: Variazioni relative di velocità sismica (valore percentuale) ottenute dallʼanalisi delle crosscorrelazioni da rumore sismico ambientale per le 9 stazioni considerate nella regione della Pianura Padana (figura 2). Ogni punto con la relativa barra di errore rappresenta il risultato ottenuto per i 50 giorni precedenti. La scala cromatica indica il numero di coppie su cui è stata stimata ogni singola misura: colori caldi per valori ottenuti su un elevato numero di coppie di stazioni corrispondono a risultati più stabili. La barra rossa verticale indica l'inizio della sequenza Emiliana del WP2-UR2 responsabile Davide Piccinini INGV Il WP2 ha focalizzato le sue analisi nella regione del Pollino che dal 2010 è interessata da una sequenza sismica con fasi di sismicità intensa alternate a periodi di maggiore tranquillità: due eventi di magnitudo superiori a quattro (M=4.3 ed un M=5.0) si sono verificati in questi anni (rispettivamente a maggio ed ottobre 2012). Il WP2 in particolare ha svolto analisi di dettaglio della sismicità per lo studio delle proprietà di propagazione delle onde sismiche nella crosta superiore: analizzando per ogni evento i parametri di anisotropia sismica. Sono state prodotte quindi le serie temporali di questi parametri alla stazione di Mormanno MMN ed e stato analizzato come essi varino nello spazio e nel tempo. Tali indagini ci hanno permesso, tenendo naturalmente in considerazione le conoscenze geologico-strutturali dell area, di definire in dettaglio le caratteristiche del campo di fratturazione e del campo di sforzi attivo nel volume sismogenetico. Lo studio di Lucente et al. (2010) per la sequenza di foreshock dell evento M=5.9 de L Aquila del 2009 aveva mostrato come la presenza dei fluidi sia stata determinante nel favorire un cambiamento di alcuni parametri elastici, desumibili da osservabili sismologici, come i parametri anisotropici ed il rapporto Vp/Vs. Mediante lo studio dell'anisotropia delle onde S sembrerebbe quindi possibile misurare la presenza, la

8 migrazione e lo stato dei fluidi nel volume focale. Questo tipo di studio, quindi rappresenta una valida strada verso la comprensione dei fenomeni sismogenetici ed eventualmente dei loro precursori (Crampin & Gao, 2010). Dati Sono state analizzate le registrazioni alla stazione di Mormanno (MMN) dei terremoti localizzati dalla Rete sismica Nazionale negli ultimi 3 anni nella zona del Pollino. Si tratta di quasi 5000 eventi avvenuti tra gennaio 2010 e marzo Per ogni evento sono state controllate manualmente le letture dei tempi di arrivo P ed S (parte di questa attività è stata svolta da Paolo De Luca di UniPG come tirocinio universitario). Le onde S utilizzabili nell analisi devono avere un angolo di incidenza alla stazione minore di 35 sono quindi stati selezionati solo quegli eventi che hanno una distanza epicentrale inferiore alla profondità ipocentrale (angolo di incidenza geometrico 45 ). Per avere un idea della distribuzione spaziale dei parametri anisotropici sono state analizzate anche le registrazioni delle stazioni della rete temporanea installata nell area a seguito del terremoto M=5.0 del 25 ottobre In Figura 6 sono riportate la stazione MMN, le altre stazioni installate nell area (le temporanee sono indicate dalle sigle T072*; per dettagli vedi Margheriti et al., 2013) e gli epicentri dei terremoti analizzati.

9 Figura 6 - Localizzazioni epicentrali ed ipocentrali degli eventi appartenenti alla sequenza sismica del Pollino nel periodo compreso tra gennaio 2010 e il marzo 2013; le stelle rappresentano gli eventi principali, i triangoli blu rappresentano le stazioni della Rete Sismica Nazionale (MMN e parzialmente coperta dagli epicentri dei terremoti) I triangoli verdi rappresentano le stazioni sismiche temporanee. Metodologia Quando un onda di taglio viaggia attraverso un mezzo anisotropo essa si suddivide in due componenti, denominate fast e slow, che hanno direzione di polarizzazione ortogonale tra loro e differenti velocità, tale fenomeno è conosciuto in letteratura come shear wave splitting (Crampin, 1978). I parametri che descrivono il mezzo anisotropo sono la direzione di polarizzazione dell'onda fast (φ), che nella crosta si propaga parallelamente alla direzione delle fratture, e il tempo di ritardo dell'onda slow detto delay time (δt). Questi parametri vengono da noi calcolati tramite l utilizzo del codice Anisomat+ (Piccinini et al 2013). Anisomat+ è un insieme di script in linguaggio MatLab in grado di stimare i parametri di anisotropia crostale partendo da sismogrammi a tre componenti di terremoti locali. Il codice utilizza il metodo della cross-correlazione sulle componenti orizzontali del sismogramma, cioè un algoritmo matematico che permette di misurare quando due onde di taglio, nel nostro caso le componenti orizzontali dei terremoti registrati, siano simili. In teoria, le due onde birifratte hanno forma uguale, direzioni di oscillazione ortogonali tra loro e attraversano il mezzo anisotropo con velocità diverse. La procedura di analisi consiste nella scelta prima di una banda di frequenza adeguata, che migliori il rapporto segnale rumore delle onde di taglio, e che metta bene in luce il primo arrivo S sul sismogramma. A questo punto si individua una finestra temporale di analisi, centrata sul primo arrivo delle onde S. Su tale finestra è effettuato il calcolo della funzione di cross correlazione, partendo dalle componenti N-S ed E-W, il codice ruota la coppia di componenti di grado in grado, e per ogni step di rotazione si

10 calcola il relativo valore del coefficiente di cross-correlazione (ossia il valore di somiglianza tra le due onde). Ad ogni step di rotazione sarà associato anche un angolo di rotazione e un tempo di ritardo; dove il codice individua il massimo valore di cross correlazione, l angolo di rotazione e il corrispettivo tempo di ritardo, identificheranno la direzione di polarizzazione fast (φ) e il delay time (δt), rispettivamente. Una volta valutata la banda di frequenza di analisi la procedura si applica automaticamente alle forme d onda contenenti nell'header le informazioni necessarie. Risultati e discussione I risultati dell analisi sono forniti come deliverable sotto forma di una tabella in formato testo di 6 colonne: data, stima della direzione fast, errore sulla fast, delay time, errore sul delay time, valore del coefficiente di cross-correlazione. La data è espressa giorni e decimi di giorno a partire dal 1 gennaio Sono stati selezionati i parametri di quegli eventi che presentano il fenomeno di shear wave splitting (quindi δt >0.02 secondi) e il cui coefficiente di cross correlazione tra fast e slow è maggiore di 0.7 e naturalmente per i quali l angolo di incidenza delle onde S e >35 ; questa ultima condizione implica che alla stazione di Mormanno praticamente tutti gli eventi appartenenti al cluster più orientale sono esclusi. Gli eventi per i quali l analisi fornisce parametri anisotropici che soddisfano queste condizioni sono 859. In figura 7 sono rappresentati questi parametri in proiezione stereografica: ogni segmento e orientato lungo la direzione fast ed la sua lunghezza è proporzionale al delay time. La finestra di analisi e stata divisa in 5 periodi, separati dall accadimento di 4 eventi del 2012 ( M4.3, M=3.7, M=3.6, M=5.0). Questa rappresentazione dei parametri anisotropici permette di visualizzare la loro distribuzione nello spazio in quanto la posizione di ogni barra è determinata dalla posizione ipocentrale dell evento da cui deriva rispetto alla stazione di MMN: Il centro dello sterogramma rappresenta la stazione, la posizione della barra rappresenta il backazimuth dell evento e la distanza dal centro è funzione dell angolo di incidenza geometrico (0 al centro 45 sul cerchio esterno).

11 Figura 7 - Proiezione stereografica dei parametri anisotropici alla stazione MMN L andamento nel tempo dei valori di delay time è rappresentato in figura 8 nel periodo 2012 inizio 2013, le barre verticali rappresentano 5 eventi di magnitudo maggiore di 3.5 ( M=4.3, M=3.7, M=3.7, M=3.6,, M=5.0). I puntini grigi sullo sfondo sono le singole misure, i cerchi rossi rappresentano valori mediati. I quattro diagrammi si riferiscono a due livelli di cross-correlazione ( cc=0.7 o cc=0.8) e a due finestre mobili su cui fare le medie (SM rappresenta il numero di misure su cui e fatta la media SM=50 o SM=100). Ogni media e rappresentata in corrispondenza del tempo dell ultimo dato su cui e stata calcolata, e viene calcolata su una finestra mobile che si sposta di un punto alla volta.

12 Figura 8 - Andamento del delay time nel tempo, in ascissa il numero indica i giorni passati dal 1 gennaio I punti grigi sullo sfondo rappresentano le singole misure, i cerchi rossi sono le medie mobili calcolate su 50 o su 100 punti (SM=50 SM=100) inserendo tutti le misure che hanno un coefficiente di cross-correlazione maggiore di 0.7 (cc=0.7) o di 0.8 (CC=0.8). Le serie temporali prodotte presentano interessanti fluttuazioni che non sono però facilmente classificabili come anomalie o precursori sismici forse perchè la magnitudo del terremoto più forte che ha interessato l area è solo di M=5. Esse comunque rappresentano una delle serie temporali più lunghe per le quali sia stato condotto questo tipo di analisi e sono quindi, un primo passo importante per comporre un adeguata casistica tesa a comprendere se questa metodologia può fornire indicazioni utili nell individuazione di fenomeni precursori di forti terremoti. Per capire come i parametri anisotropici variano spazialmente sono state analizzate le forme d onda registrate alle stazioni installate dopo l accadimento del terremoto del 25 ottobre In figura 9 sono riassunti i risultati. La barra rossa al centro della proiezione stereografica e la direzione media della fast alle stazioni. I valori medi di

13 δt vanno da 0.05 s a MMN a 0.08s a T0723. Le direzioni fast da 108 N a MMN a 156 N alla T0722. Figura 9 - Andamento nello spazio dei parametri anisotropici. In alto diagrammi stereografici delle misure alle stazioni aventi un numero significativo di risultati. In basso mappa della zona del Pollino e risultati presentati come medie, diagrammi di frequenza. La freccia nera indica la direzione di estensione da dati GPS e momenti tensori. I diagrammi verdi sulla mappa di figura 9 rappresentano dei diagrammi di frequenza che mostrano come le direzioni fast ad andamento NW-SE siano prevalenti a tutte le stazioni con un numero significativo di misure, non mancano direzioni differenti da queste come e possibile vedere anche nelle proiezioni stereografiche nella parte superiore di figura 9. La freccia nera nella figura rappresenta la direzione d estensione nell area (da dati GPS e momenti tensori), le direzioni fast medie alle stazioni sono più o meno perpendicolari a questa direzione come ci si aspetterebbe per un campo di fatturazione orientato in direzione appenninica mantenuto aperto dal campo di sforzi attivi; la stazione MMN risulta avere una direzione più ruotata verso WNW-ESE.

14 Delay Time WP2 Vp/Vs Δvs WP1 Figura 10 - Andamento nel tempo dei parametri studiati dai WP della UR2 nella zona del Pollino nel periodo fine 2012 inizio 2013 a confronto con l andamento del vp/vs. Infine per cercare di capire il significato delle variazioni dei parametri nel tempo confrontiamo le serie temporali del WP1 e del WP2 con l andamento del Vp/Vs nel periodo che va dalla seconda metà del 2012 all inizio del L evento di magnitudo 5 è indicato dall'ultima linea verticale nei grafici. Esso rappresenta una oscillazione importante sia nel delay time sia nel Vp/Vs e corrisponde a una diminuzione nel Δvs (che era iniziata già prima dell evento). Nei mesi precedenti questo terremoto sono presenti oscillazioni notevoli del delay time e del Vp/Vs: saranno necessarie ulteriori indagini per comprendere quanto siano significative e quale può essere il fenomeno fisico che le produce. Referenze: Brenguier F., Campillo M., Hadziioannou C., Shapiro N.M., Nadau R.M., Larose E., (2008). Postseismic relaxation along the San Andreas fault at Parkfield from

15 continuous seismological observations. Science 321, Campillo M., (2006). Phase and correlation in 'random' seismic fields and the reconstruction of the Green function. Pure Appl. Geophys. 163, Crampin S.; (1978): Seismic wave propagation through a cracked solid: Polarization as a possibile dilatancy diagnostic. Geophys. J. R. Astron. Soc., 53, Crampin S. and Gao Y.; 2010: Earthquakes can be stress-forecast. Geophys. J. Int., 180, Kanamori H., (1977). The energy release in great earthquakes. J. Geophys. Res. 82, Lucente F.P., De Gori P.,Margheriti L., Piccinini D., Di Bona M., Chiarabba C. and N. Piana Agostinetti (2010): Temporal variation of seismic velocity and anisotropy before the 2009 Mw 6.3 L'Aquila earthquake, Italy, Geology /G v. 38 no. 11 p Margheriti L., A Amato, T Braun, G Cecere, C D'Ambrosio, P De Gori, A Delladio, A Gervasi, A Govoni, I Guerra, FP Lucente, M Moretti, G Selvaggi.2013 Emergenza nell area del Pollino: le attività della Rete Sismica Mobile Rapporti Tecnici INGV 252 Piccinini D., Pastori M., Margheriti L. ANISOMAT+: AN AUTOMATIC TOOL TO RETRIEVE SEISMIC ANISOTROPY FROM LOCAL EARTHQUAKES. Computers & Geosciences, Volume 56, July 2013, Pages 62-68, ISSN , DOI: /j.cageo Poupinet, G., W. L. Ellsworth, and J. Frechet (1984), Monitoring velocity variations in the crust using earthquake doublets: An application to the Calaveras Fault, California, J. Geophys. Res., 89, Zaccarelli L., Shapiro N.M., Faenza L., Soldati G., Michelini A., (2011). Variations of the crustal elastic properties during the 2009 L'Aquila earthquake inferred from crosscorrelations of ambient seismic noise. Geophys. Res. Lett. 38, L24304, doi: /2011gl Deliverables dell UR2 2.1 consegnato a gennaio 2013: D. Piccinini, L. Zaccarelli, M. Pastori, L. Margheriti, F.P. Lucente, P. De Gori, L. Faenza, G. Soldati. SEISMIC MEASUREMENTS TO REVEAL SHORT-TERM

16 VARIATIONS IN THE ELASTIC PROPERTIES OF THE EARTH CRUST. md2zhbjmjaxmnbyb2dldhrvczn8z3g6mtrlmmeyzgy3zmrinzdmng 2.2 consegnato a settembre 2013: Serie temporali dei parametri stimati nel WP1 per L Emilia e il Pollino e nel WP2 per il Pollino: S3UR2WP1_emilia.txt, S3UR2WP1_pollino.txt, S3UR2WP2_pollino.txt e relative schede metadati. Convegni ai quali sono stati presentate le analisi prodotte dall UR2 Piccinini D., Zaccarelli L., Pastori M., Margheriti L., Lucente F.P., De Gori P., Faenza L., Soldati G. SEISMIC MEASUREMENTS TO REVEAL SHORT-TERM VARIATIONS IN THE ELASTIC PROPERTIES OF THE EARTH CRUST. EGU General Assembly 2013 Geophysical Research Abstracts Vol. 15, EGU , European Geosciences Union Piccinini D., Zaccarelli L., Pastori M., Margheriti L., Lucente F.P., De Gori P., Faenza L., Soldati G. SPATIO-TEMPORAL MONITORING OF SEISMIC WAVE VELOCITIES IN THE UPPER CRUST Atti del XXXI convegno GNGTS - Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida, TEMA 2: Caratterizzazione sismica del territorio, Sessione 2.3: Pericolosità, scenari di scuotimento, previsione e rischio sismico), pag Potenza Novembre G. Soldati, L. Zaccarelli, L. Faenza, C. Ladina, S. Marzorati, A. Michelini: Resolution limit of velocity variations measured through passive image interferometry AGU fall meeting 2012, San Francisco AGU. L. Faenza, L. Zaccarelli, G. Soldati: Resolution limit of velocity variations measured through passive image interferometry Ambient Noise Imaging and Monitoring Workshop 2013, Cargèse (Francia). Pubblicazioni prodotte nell ambito dell UR2 Piccinini D., Pastori M., Margheriti L. ANISOMAT+: AN AUTOMATIC TOOL TO

17 RETRIEVE SEISMIC ANISOTROPY FROM LOCAL EARTHQUAKES. Computers & Geosciences, Volume 56, July 2013, Pages 62-68, ISSN , DOI: /j.cageo

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