Il terremoto del 2009 a L Aquila: discussione retrospettiva delle conoscenze scientifiche

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1 Il terremoto del 2009 a L Aquila: discussione retrospettiva delle conoscenze scientifiche Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

2 Sommario 1 Cosa sapevamo e cosa abbiamo fatto negli anni che hanno preceduto il terremoto 2 Cosa sapevamo e cosa abbiamo fatto nei mesi che hanno preceduto il terremoto 3 Cosa è successo tra il 29 marzo ed il 6 aprile Il terremoto del 6 aprile: cosa dobbiamo migliorare 5 Considerazioni sulla sentenza

3 Cosa sapevamo negli anni che hanno preceduto il terremoto 1 Conoscevamo la pericolosità sismica dell area (la mappa di pericolosità italiana è stata aggiornata 2004) La sismicità storica e la deformazione attiva misurata con il GPS indicavano un alto potenziale sismico I modelli probabilistici a medio-lungo termine definivano una probabilità di occorrenza di un terremoto di M 5+ relativamente alta (10%-15%) La vulnerabilità di diverse costruzioni e del patrimonio artistico della città di L Aquila era conosciuta[gndt-lsu, 1999; SIGOIS, 2006]. Censimento di vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e speciali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia Orientale. Amato e Ciaccio 2012 C erano state nell area altre sequenze sismiche con eventi di M 4 che non erano state seguite da eventi più forti (ad esempio nel 1985)

4 La Mappa di Pericolisità La Mappa di pericolosità italiana (2004) 1 L Aquila è stata classificata come zona sismica in conseguenza del terremoto di Avezzano del Questo dovrebbe garantire che le costruzioni successive a questa data abbiano tenuto conto della normativa antisismica.

5 Modelli per la stima della probabilità di un terremoto M>5 nel medio-lungo termine 1 Vari modelli [Pace et al., 2006; Faenza et al., 2003; Cinti et al., 2006]davano una probabilità di accadimento di un terremoto di M>5 tra il 10% ed il15% in anni Aree sismogenetiche utilizzate nei calcoli di probablilità (colori scuri indicano maggiore probabilità).

6 Modelli per la stima della probabilità di un terremoto M>5 nel medio-lungo termine 1 Boschi et al. (1995, BSSA) avevano trovato che la probabilità di un terremoto di M>5.9 in questa area era del 100% gia entro 5 anni, dichiarando, però, che il modello di previsione non era affidabile in questa zona (*) (*) In Boschi et al. (1995) il calcolo statistico si concentra su una zona molto piccola (zona 34) che comprende la regione aquilana e contiene solo 3 terremoti storici. Tutte le zonazioni utilizzate successivamente per studi analoghi, come la carta di pericolosità nazionale ( hanno utilizzato zone più grandi per avere più dati e delle statistiche più robuste (confronta figura a destra con la figura precedente). Aree sismogenetiche utilizzate nei calcoli di probablilità da Boschi et al., 1995

7 La deformazione intersismica calcolata dal GPS Tasso di deformazione Velocità di spostamento Fagliazione estensionale Sezione geologica schematica attraverso la struttura M. D Ocre Gran Sasso (da Satolli e Calamita 2008) INGV processoaquila.wordpress.com 1

8 Avevamo fatto tutto il possibile! 1 I ricercatori avevano fornito dati e risultati per definire la pericolosità sismica e la vulnerabilità del territorio Italiano La Protezione Civile Italiana aveva commissionato molte di queste attività di ricerca La mappa di pericolosità aggiornata e il codice di costruzione antisismica erano leggi dello stato Italiano Il monitoraggio e la sorveglianza sismica del territorio italiano garantiscono informazioni in tempo reale alle autorità nazionali e locali

9 Negli anni che hanno preceduto il terremoto C era una buona sinergia tra la comunità scientifica e le agenzie governative L informazione era stata consegnata alle autorità locali I risultati scientifici erano disponibili in rete (almeno i più importanti) MA La preparazione della società era ed è scarsa La capacità di reazione ad una emergenza era ed è estremamente scarsa InAbruzzo era in corso un progetto di informazione sul rischio sismico nelle scuole, iniziato nel 2007 descritto nel cortometraggio Non chiamarmi terremoto Altre attività di informazione non erano e non sono sempre efficaci 1

10 Cosa sapevamo nei mesi che hanno preceduto il terremoto 2 Nel dicembre 2008 una sequenza sismica è iniziata vicino L Aquila, in una zona ben nota per il suo elevato rischio sismico. Alcuni terremoti sono avvenuti anche nella vicina zona di Sulmona La sismicità aveva un andamento simile a quello di altre sequenze avvenute nella zona ( le più recenti erano state nel 1985 con M 4.2, nel 1994 con M 3.9 e nel 1996 con M 4.1) L evoluzione della sismicità era seguita in tempo reale e con attenzione dall INGV e comunicata al Dipartimento di Protezione Civile ed al pubblico

11 La sismicità nei mesi che hanno preceduto il terremoto 2 Mappa della sismicità della regione nei mesi che hanno preceduto il terremoto. A dicembre 2008 e iniziata una sequenza sismica vicino L Aquila. Alcuni terremoti erano avvenuti anche vicino a Sulmona. INGV processoaquila.wordpress.com

12 Cosa è successo tra il 29 marzo e il 6 Aprile 3 Il 29 marzo G. Giuliani, un tecnico dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (INFN), aveva previsto (per l ennesima volta) e pubblicizzato l occorrenza di un forte terremoto a Sulmona (a circa 60 km da L Aquila). La sua previsione si basava su misure indirette di emissioni di radon. Il tasso di sismicità era aumentato dopo il terremoto M L 4.1 del 30 marzo 2009 che aveva colpito L Aquila La preoccupazione era salita tra la popolazione Il 31 marzo la Protezione Civile ha organizzato a L Aquila un incontro della Commissione Grandi Rischi

13 La previsione di Giuliani e il RADON 3 La previsione fatta da Giampaolo Giuliani era basata su misurazioni indirette delle emissioni di radon Previsione annunciata il 29 marzo: Il terremoto sarebbe avvenuto nelle successive 6-24 ore a Sulmona (che dista da L Aquila circa 60km) A destra un esempio del dato su cui si basano le previsioni, osserviamo: opiù di 15 picchi in 3 giorni; o erano stati previsti due eventi di magnitudo moderata (etichette bianche); o non c è nessuna evidente correlazione tra l ampiezza dei picchi e la previsione degli eventi.

14 Evoluzione dei terremoti nel tempo 3 Da gennaio alla fine di marzo 2009 il numero di terremoti al giorno è rimasto pressoché costante. La sismicità e aumentata con gli aftershock del terremoto di M 4.1 del 30 marzo (rettangolo con il bordo rosso). L accadimento del terremoto del 6 aprile ha fatto aumentare notevolmente la sismicità (area rossa)

15 Evoluzione spazio temporale della sismicità 3 Distribuzione della sismicità in un are NO-SE centrata nell epicentro del mainshock Nei mesi prima del 6 aprile 2009, la sismicità era concentrata in pochi km (il riquadro rosso indica la sismicità dopo il terremoto M=4.1) gennaio aprile INGV processoaquila.wordpress.com

16 Le scosse che hanno preceduto il 6 aprile Le rilocalizzazioni di precisione delle scosse dei primi mesi del 2009 mostrano che la sismicità che ha seguito il terremoto di M=4.1 del 30 marzo (pallini viola) e avvenuta su una faglia orientata N-S e non sulla stessa che poi avrebbe rotto nel terremoto del 6 aprile (stella nera). Nella sezione A-A sono mostrati anche gli (Chiaraluce et al., 2011) aftershocks del 6 aprile come cerchi neri. 3

17 L andamento della sequenza NON faceva pensare che ci sarebbe stato un forte terremoto 3 Un articolo di Mele et al. (2010) identifica 127 sequenze sismiche in Italia tra il 2008 ed il 2010 e verifica che circa il 70% della sismicità avviene all interno di sequenze sismiche che hanno differenti durate ed andamenti. Solo 1 su 127 è stata seguita da un terremoto distruttivo (quella de L Aquila). Il modello ETAS (un modello probabilistico a breve termine che fornisce una stima della probabilità di occorrenza dei terremoti, Marzocchi et. al) ha calcolato a posteriori che Il 31 marzo la probabilità di occorrenza a L Aquila di un terremoto con M>5.5 era lo 0.5%, il 5 aprile era 0.05% che vale a dire 5 su ! Possiamo quindi confermare che non c era nessuna ragione per dire che la sequenza sismica poteva essere considerata un precursore sicuro di un forte terremoto.

18 Il terremoto del 6 aprile e le scosse che lo hanno preceduto e seguito 4 Dopo il 6 aprile la sismicità si è estesa per alcune decine di km dall ipocentro Subito dopo il terremoto del 6 aprile l INGV ha fornito le informazioni disponibili alla Protezione Civile per gestire al meglio l emergenza e INGV processoaquila.wordpress.com pianificare le attività.

19 Il terremoto del 6 aprile e le scosse lo hanno preceduto e seguito 4 La migrazione della sismicità verso Campotosto è stata seguita con attenzione dall INGV e comunicata a DPC Dal 7 aprile l INGV ha fornito a DPC la previsione probabilistica a breve termine (24 ore) utilizzando il modello ETAS

20 Lezioni del terremoto del 6 aprile: cosa dobbiamo migliorare Molti articoli scientifici hanno studiato questa importante sequenza sismica trovando interessanti indizi del fatto che la migrazione dei fluidi all interno della crosta terrestre ha giocato un importante ruolo nel processo sismogenetico che ha portato alla scossa del 6 aprile, ma ancora oggi dopo tante analisi non c e nessuna ragione per poter considerare la sequenza dei primi mesi del 2009 un precursore certo di un forte terremoto. Questo terremoto ha lasciato alla comunità scientifica e alle altre parti interessate due lezioni importanti: la necessità di azioni di prevenzione e la necessità di educare la società a vivere in aree dove avvengono i terremoti. Queste lezioni devono spingere le autorità ad un miglior utilizzo della mappa di pericolosità e delle informazioni disponibili relative alla vulnerabilità (vedi Censimento GNDT-LSU, 1999; SIGOIS, 2006 ) per ridurre il rischio sismico del territorio italiano. Queste lezioni richiedono iniziative urgenti per migliorare la resilienza della società italiana ai rischi naturali 4

21 Considerazioni sulla sentenza 5 Incredibilmente, queste lezioni sono inascoltate. La sentenza del processo a L Aquila va in una direzione diversa e molto pericolosa, affermando che la riduzione della vulnerabilità è impossibile e troppo costosa (ma i soldi per la ricostruzione non sono certo meno!). Le responsabilità delle autorità locali e nazionali non sono discusse e considerate: il pubblico ministero Picuti ha chiesto lo stralcio della posizione del capo della protezione Civile Bertolaso e dell assessore regionale Stati.

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