CONTENUTO E FORMAZIONE DEI BILANCI PUBBLICI. Lezione 1.3

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1 CONTENUTO E FORMAZIONE DEI BILANCI PUBBLICI Lezione 1.3 1

2 IL BILANCIO è il documento che riporta, secondo opportune classificazioni, entrate e spese relative ad un certo periodo di tempo. Distinzioni sulla base di 1. Soggetti 2. Oggetto 3. Criteri di registrazione 4. Orizzonte temporale 5. Natura delle valutazioni 6. Classificazione di entrate e spese 2

3 I SOGGETTI dell attività finanziaria pubblica Bilancio dello Stato: documento fondamentale delle decisioni di finanza pubblica Conti del Settore Statale: aggregato di riferimento per il monitoraggio dei flussi di cassa Conti delle Amministrazioni Pubbliche: aggregato di riferimento a livello europeo e per le decisioni di politica economica 3

4 L OGGETTO, ossia le operazioni comprese nei diversi tipi di conti pubblici. Dipende da: criteri di registrazione cambiamento di natura giuridica di alcuni enti ricorso a gestioni fuori bilancio. In gran parte soppresse o regolamentate (L.559/1993). 4

5 CRITERI DI REGISTRAZIONE Per i bilanci dello Stato e degli enti pubblici: competenza (giuridica): entrate accertate e spese impegnate cassa: entrate incassate e spese pagate 5

6 ORIZZONTE TEMPORALE Hanno carattere deliberativo-autorizzativo: Bilanci annuali Hanno carattere programmatico: Bilanci pluriennali Hanno carattere informativo: Conti trimestrali di cassa del settore statale Conti mensili del Tesoro. 6

7 NATURA DELLE VALUTAZIONI Previsioni: Tendenziali a legislazione vigente (dal 1999) Tendenziali a politiche invariate, che differiscono dalle precedenti per: a) Spese discrezionali, b) Rinnovo della legislazione in scadenza. programmatiche Risultati 7

8 Nota aggiornamento DEF settembre

9 Classificazione di entrate e spese - Classificazione amministrativa: consente un controllo sulla regolarità formale delle risorse stanziate e di individuare centri di costo. - Classificazione funzionale: Raggruppa secondo criteri di interventi per individuare obiettivi generali e programmi. - Classificazione economica 9

10 10 Il Bilancio di previsione dello Stato

11 IL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO Ha funzione di: autorizzare l erogazione di spese e l incasso di entrate, quindi è strumento di decisione politica Rappresentazione delle risorse pubbliche disponibili (funzione informativa) Strumento per la decisione delle risorse stanziate (funzione esecutiva) 11

12 IL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO E composto da stati di previsione articolati in Unità previsionali di base (UPB) che aggregano capitoli di bilancio. classificazione amministrativa 12

13 Unità previsionali Trovare un punto di equilibrio nella specializzazione del bilancio. Autorizzazione e gestione sono in relazione a Upb Minor numero di Upb e maggiore discrezionalità dell esecutivo Maggiore flessibilità, ma senza modificare le scelte allocative del Parlamento Dal 2008 (Circolare MEF n.21/2007 ) le nuove UPB sono i Macroaggregati, che si distribuiscono, in ogni stato di previsione, all interno dei tre titoli: spesa corrente, spesa in conto capitale, rimborso dei prestiti 13

14 La nuova struttura del bilancio (Circolare MEF n.21/2007 ) Voto parlamentare dopo il 2011 L.196/09 Voto parlamentare fino al

15 La nuova veste del bilancio Circolare MEF n.21/2007 Il fulcro del nuovo bilancio sono le 34 missioni, che si realizzano attraverso più programmi di spesa. Obiettivo: passare da una struttura del Bilancio per amministrazioni a una che pone al centro le funzioni principali e gli obiettivi strategici

16 Missioni e programmi Missioni rappresentano "le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica" costituiscono una rappresentazione politicoistituzionale della spesa Programmi Sono aggregati omogenei di attività svolte all'interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell'ambito delle finalità istituzionali 16

17 Ripartizione della spesa primaria per missioni 17

18 Missioni La presenza di una missione Fondi da ripartire indebolisce la capacità di comprendere l'allocazione delle risorse programmata. Servizi istituzionali e generali raggruppa le spese di funzionamento dell'apparato amministrativo, le quali sono trasversali a più finalità e non attribuibili puntualmente alle singole Missioni. Rientrano, in particolare in questa categoria le spese per "l'indirizzo politico" e per "gli affari generali". 18

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20 Come si fanno le previsioni Le previsioni sono tendenziali a legislazione vigente A livello internazionale si suggeriva l adozione di scenari a politiche invariate Cenni nel DEF: indicazioni triennali delle previsioni a politiche invariate per i principali aggregati del conto economico PA 20

21 21 Un bilancio rigido?

22 Problemi 1. E difficile passare da un obiettivo di spesa agli stanziamenti in bilancio Quindi, spesso si parte dagli stanziamenti S calcolati sulla base della spesa passata e influenzati dai tentativi dei ministeri di aumentare la propria parte di spesa. 2. La spesa S è comunque una previsione basata sulla legislazione vigente 3. Le spese in bilancio hanno natura autorizzatoria e questo riduce la quota considerata discrezionale 3. Occorre tener conto del ciclo economico

23 Un bilancio rigido? Cosa irrigidisce la spesa? Spese corrispondenti a diritti soggettivi Diritti di cittadinanza (sanità, istruzione) Spese relative a posizioni giuridicamente perfezionate (stipendi,pensioni) Una minore tutela dei diritti soggettivi può rendere il bilancio più flessibile? - Un problema politico, ma anche di terminologia (i diritti soggettivi non corrispondono a situazioni immodificabili)

24 Spese obbligatorie : tipologie Quelle incluse nell elenco delle spese obbligatorie del bilancio (elenco n. 1 allegato allo stato di previsione del Ministero dell economia e delle finanze): il 39% delle previsioni iniziali (2009) Quelle definite tali in base alla natura dell autorizzazione di spesa sottostante al capitolo (onere inderogabile, fattore legislativo o fabbisogno); Quelle per cui esiste un obbligo giuridicamente perfezionato già assunto nei confronti di soggetti esterni all amministrazione (spese asteriscate): il 17 % delle spese di fabbisogno (2009).

25 Le spese obbligatorie Evidenza separata per le spese obbligatorie: Non derogabili e non differibili: spese che non si vogliono lasciare alla responsabilità del dirigente Individuate nell elenco n. 1 allegato allo stato di previsione del MEF Difficile definire il perimetro Fondo di riserva per fronteggiare carenze negli stanziamenti 25

26 Classificazione delle spese: Spese derivanti da fattori legislativi : la legge istitutiva qualifica e quantifica in modo rigido l'ammontare della spesa. Trasferimenti ad autonomie Trasferimenti alle regioni per sanità Spese per oneri inderogabili : la legge qualifica la spesa e ne fissa i parametri e i meccanismi, ma non l'ammontare complessivo Le spese obbligatorie Fondi di riserva Trasferimenti a enti previdenziali 26

27 Classificazione delle spese: Spese derivanti da esigenze di fabbisogno /discrezionali: autorizzate da leggi che qualificano solo genericamente la spesa senza fissarne l'ammontare complessivo o i relativi parametri e meccanismi. Spese di funzionamento Spese asteriscate: relative a obblighi giuridicamente perfezionati assunti in precedenti esercizi per l acquisizione di beni e servizi o di investimenti. Determinano il sostanziale accantonamento delle corrispondenti risorse rendendole, di fatto, indisponibili ad un successivo diverso impiego 27

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30 Importanza delle distinzione: Le Amministrazioni possono formulare proposte sull'allocazione e sulla dimensione solo relativamente alla quota di spesa riconducibile alle esigenze di fabbisogno, essendo le altre spese predeterminate per legge. Ciò rende il bilancio sostanzialmente rigido nella fase decisionale. 30

31 Importanza della distinzione Bilancio di previsione per il 2009: quota di spesa finale, direttamente o indirettamente, predeterminata per legge è circa il 93 per cento (500 miliardi) delle risorse stanziate in conto competenza: oltre il 65 per cento (350 miliardi) è classificato come onere inderogabile circa il 28 per cento (150 miliardi) come fattore legislativo. Solo il 7 per cento (36,8 miliardi) delle uscite è costituito da spese di fabbisogno. 31

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33 Spese rimodulabili Introdotte nel 2009, per ampliare i margini di flessibilità delle amministrazioni nella formazione del bilancio. Sono trasversali alle precedenti classificazioni. Includono spese da fabbisogno e da fattore lgs. Consentono di riallocare le risorse tra Programmi, all'interno di ciascuna Missione di un stato di previsione. Sono spese per le quali l amministrazione ha la possibilità di esercitare un effettivo controllo su tutte le variabili che concorrono alla loro formazione, allocazione e quantificazione.

34 Le spese rimodulabili

35 Le spese discrezionali ( rimodulabili )

36 Le spese rimodulabili per missioni

37 Un bilancio rigido? Cosa irrigidisce la spesa? Spese corrispondenti a diritti soggettivi Diritti di cittadinanza (sanità, istruzione) Spese relative a posizioni giuridicamente perfezionate (stipendi,pensioni) Una minore tutela dei diritti soggettivi può rendere il bilancio più flessibile? - Un problema politico, ma anche di terminologia (i diritti soggettivi non corrispondono a situazioni immodificabili) 37

38 Un bilancio rigido? Attenzione a distinguere A. Rigidità giustificate/spiegate in quanto strumenti per la composizione degli interessi Gli interventi per ridurle sono di tipo politico B. Rigidità dovute a fattori tecnici o di carenze informative Si può intervenire con recuperi di efficienza 38

39 In Italia (S. Steve) Le ragioni per cui la spesa pubblica in Italia non è governabile sono in parte tecniche (però sempre con risvolti politici) e in parte schiettamente politiche. Le ragioni inerenti ai processi politici di decisione sono fondamentalmente: La prevalenza della spinta dei gruppi che chiedono gli aumenti delle spese sulla controspinta dei gruppi interessati al contenimento delle entrate tributarie. Gli interessi concentrati riescono a trovare una rappresentanza efficace, a differenza degli interessi diffusi, quali quelli che sono lesi dagli aumenti delle imposte. Questa situazione fu denunciata con forza da De Viti de Marco,.. Rispetto ai tempi nei quali scriveva il De Viti le cose sono peggiorate perché l espansione della spesa pubblica ha creato un ampia intersezione tra i beneficiari della spesa ed i contribuenti, in modo che questi difficilmente si mobilitano contro l aumento delle imposte, perché in larga parte sono insieme beneficiari della spesa; Nel caso dell Italia, la difficoltà di tenere a freno gli interessi settoriali è accentuata dalla debolezza delle coalizioni di governo e dallo scarso controllo che i governi hanno sulle proprie maggioranze 39

40 40 I residui

41 Il Bilancio di Previsione è duplice: Di cassa gli stanziamenti scritti indicano il limite massimo dei pagamenti Di competenza gli stanziamenti iscritti indicano il limite massimo degli impegni. Possono dare origine a residui.. 41

42 I RESIDUI PASSIVI. Uscite Stanziamento In economia = risparmio Impegno Pagamento Residuo passivo 42

43 E ATTIVI Entrate Previsione Minore entrata Accertamento Riscossione Residuo attivo 43

44 Come si determina l ammontare finale di residui? Anno t Previsioni di competenza 100 Impegni 90 Economie di spesa = = 10 Pagamenti in c/ competenza 65 Residui passivi dell anno = 90 65= 25 Residui passivi iniziali 0 Pagamenti in c/ residui 0 Pagamenti totali per residui = = 65 Residui passivi finali = = 25 44

45 Come si determina l ammontare finale di residui? Anno t+1 Previsioni di competenza 130 Impegni 115 Economie di spesa = = 15 Pagamenti in c/ competenza 70 Residui passivi dell anno= = 45 Residui passivi iniziali(da anno t) 25 Pagamenti in c/ residui 10 Pagamenti totali = = 80 Residui passivi finali= (25-10)+ 45 = 60 45

46 Esercizio: residui passivi Si considerino le seguenti quantità: - Impegni Pagamenti Residui passivi iniziali Pagamenti in conto residui 50 Si determini l ammontare finale dei residui passivi 46

47 Esercizio: residui attivi Si considerino le seguenti quantità: - Accertamenti Versamenti Residui attivi iniziali Versamenti in conto residui 250 Si determini l ammontare finale dei residui attivi. 47

48 Come si determinano le autorizzazioni di cassa? 1. Massa spendibile = base per effettuare le previsioni di cassa= previsioni di competenza + pagamenti in conto residui 2. Coefficiente di realizzazione 3. Previsioni di cassa = Coefficiente di realizzazione * Massa spendibile 48

49 Massa spendibile Anno t Previsioni di competenza 100 Residui passivi iniziali 0 Massa spendibile = = 100 Residui passivi finali= = 25 Anno t+1 Previsioni di competenza 130 Residui passivi iniziali 25 Massa spendibile = = 155 Residui passivi finali= (25-10)+ 45 = 60 Anno t+2 Previsioni di competenza 150 Residui passivi iniziali 60 Massa spendibile = =

50 Completate i dati mancanti 50 50

51 Consistenza dei residui passivi 51

52 Residui in bilancio Residui di parte corrente: perenzione in due anni Residui in conto capitale Legge n. 244/2007 (finanziaria per il 2008) stabilisce a partire dal 2007 la riduzione, da sette a tre anni, del termine di mantenimento in bilancio dei residui passivi in conto capitale: nuovo regime della perenzione. I termine diventa di 2 anni dal 2011 Però si deve reiscrivere in bilancio, negli appositi Fondi di riserva per la riassegnazione alla spesa dei residui passivi perenti, una quota parte delle somme perenti agli effetti amministrativi sulla base delle richieste dei creditori. 52

53 53 Il processo di bilancio

54 I saldi di bilancio Rilevanti nel consuntivo della PA e a livello europeo: Risparmio pubblico Indebitamento netto Obbligatori nella Legge Finanziaria- Legge Stabilità: Saldo netto da finanziare Ricorso al mercato 54

55 Processo di bilancio: Articolo 81 Cost. 1. Le Camere approvano ogni anno i bilanci ed il rendiconto consuntivo presentati dal governo. 2. L esercizio provvisorio per legge e per periodo non superiori a 4 mesi 3. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. 4. Ogni altra legge che importi nuove e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte. 55

56 Riforma articolo aprile 2012 Lo Stato assicura l equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. 56

57 Riforma articolo aprile 2012 Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpı definiti con legge costituzionale. 57

58 Un po di storia: le riforme del processo di bilancio Anni 70: il bilancio dello Stato non basta più Una difficile situazione economica e politiche di sostegno della domanda Squilibri di bilancio degli enti territoriali Formazione di un ingente volume di residui Abbandono dei vincoli sui fondi speciali L.468/

59 L.468/1978 introduce: un modello di programmazione attraverso la Legge Finanziaria = manovra di finanza pubblica il bilancio pluriennale il bilancio di cassa la nozione di Settore Pubblico allargato i Ddl di assestamento e di variazione degli stanziamenti di bilancio 59

60 Legge finanziaria Bilancio a legislazione vigente (entro 30 settembre) + Manovra = Legge Finanziaria (entro 30 settembre) Nota di variazione al Bilancio a legislazione vigente Bilancio di previsione (presentato entro 30/09 e approvato entro 31/12) 60

61 Assestamenti e variazioni Bilancio di previsione + Modificazioni = Previsioni definitive Ddl di Assestamento (entro 30 giugno) Ddl di variazione (entro 31 ottobre) 61

62 Legge Finanziaria (L.469/1978) Contenuto proprio: articolato e tabelle Articolato di legge: modifiche quantitative di norme esistenti Saldi obiettivo, Variazioni dei parametri delle imposte Importi per i contratti del pubblico impiego Altre regolazioni quantitative rinviate alla L.F. Contenuto eventuale: disposizioni normative vere e proprie inserite anch esse nell articolato della LF 62

63 Il contenuto proprio della Legge finanziaria Tabelle: Fondi speciali di parte corrente (A) e in conto capitale (B), per normativa in intinere Quote annuali per leggi di spesa a carattere permanente (C), Interventi di parte capitale a sostegno dell economia (D), Cancellazione/riduzione di stanziamenti di leggi pluriennali (E), Importi da iscrivere in bilancio in relazione ad autorizzazioni leggi pluriennali (F). Riforma 2009 invariate dopo la riforma 2009 eslcuso funzionamento enti pubblici (va nella LB) Con la riforma, le tabelle D-E-F diventano un unica tabella D La nuova Tabella E si occupa le riduzioni lgs per la spesa corrente 63

64 Fondi speciali Contabilmente iscritti nello Stato di previsione del Tesoro e poi stornati al ministero di competenza quando la legge viene approvata Includono provvedimenti di spesa (+) e risparmio (-) Si valuta l effetto complessivo di (+) e (-) Nella gestione del bilancio, per poter usare parte degli accant. (+) bisogna aspettare le leggi che alimentano gli accant. (-). Questo evita che il disavanzo aumenti se gli accant. (-) non sono approvati 64

65 Distorsioni nell uso della L.F. A. Un sistema bottom up e mancata separazione tra momento di fissazione degli obiettivi e momento di decisione sulla composizione della manovra: autocopertura con indebitamento B. La sessione di bilancio veniva usata per approvare rapidamente normativa ordinaria: si gonfia il contenuto eventuale A) L.362/1988 : la programmazione di MT B) L.208/1999: disciplina dei collegati 65

66 A) L.362/1988: introduce.. 1. il DPEF per rafforzare le regole per il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica: la sessione primaverile di bilancio 2. Provvedimenti collegati dove si rinvia il contenuto eventuale della Legge Finanziaria (anche per deleghe legislative); 3. Criteri rigorosi per la copertura delle leggi di spesa in attuazione art. 81 c.4 Cost. 66

67 Contenuto del DPEF Andamento dell economia, Obiettivi a politiche invariate e programmatici per il settore statale, per il settore pubblico e, dal 1999, per la P.A. Variabili chiave per costruire il bilancio Indicazioni sulla manovra. il saldo obiettivo del DPEF (Saldo Netto da Finanziare, per il bilancio dello Stato) è inserito e votato con il primo articolo della legge finanziaria. 67

68 Ruolo del DPEF Obiettivi saldi = DPEF Bilancio a legislazione vigente + Manovra = legge finanziaria: allocazione delle risorse dato il vincolo sui saldi Bilancio di previsione 68

69 Il DPEF separa il momento in cui si individuano gli andamenti tendenziali e gli obiettivi delle grandezze di bilancio da quello in cui si definiscono in modo preciso gli interventi concreti ha evitato che gli obiettivi sul disavanzo fissati dalla LF venissero stravolti in sede di esame parlamentare ha evitato il ricorso all esercizio provvisorio 69

70 Il saldo netto da finanziare: differenza tra progetto di bilancio e L. bilancio (m. euro) 70

71 I collegati alla manovra ( ) I collegati sono iscritti nei Fondi speciali della LF Diventano provvedimenti omnibus Iniziative di riforma in essi inserite venivano esaminate in sede referente dalla Commissione Bilancio anziché dalle rispettive Commissioni di merito, di fatto espropriate. L. 208/ 1999 ha disposto: Ampliamento del contenuto della LF collegati di sessione devono avere carattere omogeneo ed essere finalizzati al riordino della normativa di specifici settori. 71

72 B) Contenuto eventuale della Legge Finanziaria (L.208/99) Si torna ad ampliarlo, ma le disposizioni legislative: devono avere effetti finanziari rilevanti a partire dall anno del bilancio; Norme di riduzione di spesa o aumento delle entrate (miglioramento dei saldi) Norme di aumento di spesa o riduzioni di entrate (peggioramento dei saldi) finalizzate al sostegno dell economia, ma con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale; sono escluse le norme di delega o con carattere organizzativo. 72

73 La rendicontazione del bilancio (t+1) Parificazione della Corte dei conti giugno dell anno (t+1). Presentazione ddl di rendiconto entro 30 giugno dell anno (t+1) 73 73

74 Il ruolo del Parlamento Dal 1997 fino al 2002, come descritto (solo 1997 voto di fiducia su collegato) Da , un decreto legge approvato a settembre-ottobre, con la politica tributaria. La spesa era lasciata alla LF. Voto di fiducia con maxiemendamento del governo a dicembre. 2009: decreto legge a giugno con la parte finanziaria della manovra, approvato con voto di fiducia. Attuazione rimandata a momenti successivi e a scelte governative. 74

75 La necessità di riformare il bilancio Regole formali e regole sostanziali si stanno allontanando. Il nostro processo di bilancio risulta relativamente accentrato nella fase dell'esecuzione e molto frammentato in quella della formazione. (Visco e Pisauro, 2008) Processo rigido ex ante, ma poco attento ai risultati ex post. 75

76 Quali ispirazioni per la riforma? Prescrizioni internazionali 1. quadro di bilancio a medio termine; 2. impegni economici di tipo conservativo; 3. tecniche di bilancio di tipo top down; 4. un controllo esteso degli inputs a livello centrale; 5. attenzione ai risultati; 6. trasparenza di bilancio; 7. procedure moderne di gestione finanziaria. 76

77 Quali ispirazioni per la riforma? buone pratiche internazionali (Ljungman, 2009) 1. buon collegamento tra bilancio e fiscal rule (macroobiettivi) 2. preparazione top-down 3. approvazione top-down 4. esecuzione disciplinata (poche modifiche) 77

78 La riforma: L 196/2009 A. Processo di bilancio B. Norme sulla copertura C. Clausola di salvaguardia D. Il bilancio di previsione diventa triennale: la legge di bilancio assume carattere maggiormente programmatorio e contenuto più sostanziale E. Voto sui programmi e non più sui macro-aggregati, con guadagno di flessibilità F. Armonizzazione schemi contabili e di bilancio G. Bilancio consolidato PA con aziende partecipate H. Le amm. possono riallocare in bilancio spese rimodulabili nei programmi e tra programmi all interno di una stessa missione (esclusi gli oneri inderogabili): il bilancio cambia la ripartizione di spese precedentemente definite da leggi. 78

79 A - Il processo di bilancio L196/09 I versione 79

80 A - Processo di bilancio I versione 80

81 Viene richiesta da Consiglio ECOFIN settembre 2010 la conoscenza dettagliata delle misure di politica fiscale che gli Stati intendono attuare nel successivo esercizio finanziario, in modo tale da permettere una discussione in sede europea. In Italia le misure dettagliate vengono presentate ad ottobre. L.39/2011: riforma il processo di bilancio il Programma di Stabilità (PS) e il Programma Nazionale di Riforma (PNR) devono essere inviati entro la fine del mese di aprile. Il semestre europeo Coordinamento con L196/09

82 A - Processo di bilancio II versione Documento di economia e finanza 82

83 Di conseguenza soppressione della Relazione sull economia e la finanza pubblica e delle linee guida alla Decisione di finanza pubblica Doc Ec Fin contiene l aggiornamento del PS e il PNR. Inviato dal Governo alle Camere e alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica Dopo esame parlamentare e entro 30 aprile è inviato a UE 83

84 1 Schema del Programma di Stabilità obiettivi di politica economica e quadro tendenziale per il triennio; obiettivi programmatici triennali per l indebitamento netto, saldo di cassa, in rapporto al prodotto interno lordo, al netto ed al lordo degli interessi e delle misure una tantum, debito, Documento di Economia e Finanza Tre sezioni articolati per sottosettori PA

85 1 Schema del Programma di Stabilità Articolazione della manovra necessaria per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica; il prodotto potenziale e gli indicatori strutturali programmatici del conto economico PA; le previsioni di finanza pubblica di lungo periodo e gli interventi per la sostenibilità della finanza pubblica; le diverse ipotesi di evoluzione dell'indebitamento netto e del debito. Documento di Economia e Finanza Tre sezioni

86 2. Dati e informazioni ex DFP e REF Dettaglio risultati e previsioni principali settori di spesa: pubblico impiego, sanità, previdenza, debito PA, costo medio del debito Nota metodologica sulle previsioni tendenziali Documento di Economia e Finanza Tre sezioni

87 3 Schema del Programma nazionale di riforma: Priorità Riforme da attuare Tempi Compatibilità macro Fattori che incidono su competitività Stato avanzamento riforme Documento di Economia e Finanza Tre sezioni In allegato: gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra

88 Nota di Aggiornamento Nota di aggiornamento: 20 settembre. Obbligatoria Alle Camere e alla Conf. Perm. Coordinamento FP Aggiornamenti e scostamenti devono essere motivati in Parlamento Aggiornamento macro Recepimento raccomandazioni Consiglio europeo Sono fissati gli obiettivi di saldo netto da finanziare per il bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale. Stabiliti i contenuti del Patto Stabilità Interno e del Patto convergenza In allegato: le relazioni programmatiche per Missione

89 Legge di Stabilità Resta la struttura delle legge finanziaria, ma contenuto più snello Restano escluse le norme a carattere ordinamentale o organizzatorio, anche qualora esse si caratterizzino per un rilevante miglioramento dei saldi; Escluse le norme di delega gli interventi di natura localistica o micro settoriale. Gli interventi di sostegno e sviluppo dell economia sono collocati in disegni di legge collegati, fuori della legge di stabilità. Si articola per Missione con l indicazione dei Programmi 89

90 Legge di Stabilità Nella prima sezione, si riporta: il livello massimo del saldo netto da finanziarie e del ricorso al mercato; la variazione delle aliquote delle imposte; l importo dei fondi speciali; l importo complessivo destinato al rinnovo dei contratti pubblici; le norme eventuali necessarie all attuazione del Patto di stabilità interno e alla realizzazione del Patto di convergenza le misure correttive delle leggi che comportano oneri superiori a quelli previsti. Le Tabella vengono ridefinite 90

91 Legge di Stabilità La nota tecnica illustrativa. Assorbe la vecchia RPP Espone: i contenuti della manovra, gli effetti sui saldi di finanza pubblica articolati nei vari settori di intervento criteri utilizzati per la quantificazione le previsioni del conto economico delle amministrazioni pubbliche e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra per il triennio di riferimento. 91

92 Discussione parlamentare Il Parlamento può emendare il Disegno di legge di bilancio, ma nei limiti del saldo netto da finanziare programmatico del bilancio dello Stato (stabilito dall articolo 1 del DDL) e degli altri saldi di finanza pubblica stabiliti nel DEF e nella Nota aggiornamento DEF (saldo di cassa SS e indebitamento netto PA). 92

93 Provvedimenti collegati Destinati ad accogliere disposizioni omogenee per materia e concorrono al raggiungimento degli obiettivi programmatici della DFP Possono contenere interventi di carattere ordinamentale, organizzatorio, di sviluppo dell economia (che sono esclusi dal contenuto della legge di stabilità). Devono essere indicati nella Decisione di finanza pubblica e presentati entro il 15 febbraio 93

94 B- Norme sulla copertura Già in L.362/1988 In generale la copertura finanziaria avviene mediante: a) accantonamenti iscritti nei fondi speciali previsti dalla legge finanziaria (Tabelle A e B); b) riduzione di precedenti autorizzazioni legislative di spesa; c) modificazioni legislative che comportino nuove o maggiori entrate; Escluso coprire spese correnti con entrate in conto capitale. 94

95 B- Norme sulla copertura Relazioni tecniche con oneri e coperture (esteso a tutti i provvedimenti da L.208/99) verificata dal MEF prospetto riepilogativo degli effetti finanziari di ciascuna disposizione sui saldi di finanza pubblica Per la Legge Stabilità Obbligo di copertura solo per spese correnti, che devono essere finanziate con maggiori entrate o minori spese correnti Il miglioramento del risparmio pubblico, se positivo, può servire a ridurre le imposte, ma non ad aumentare le spese correnti Le nuove e maggiori spese in conto capitale possono essere finanziate in disavanzo, nel rispetto dei saldi fissati. 95 Risparmio pubblico RP(t+1) RP(t Bil assestato)

96 Norme sulla copertura L. 39/2011: l eventuale extra gettito legato ad un più favorevole andamento del quadro macro economico, rispetto a quello previsto, sarà destinato al miglioramento dei saldi di finanza pubblica e del debito. 96

97 C- L.196/2009: clausola di salvaguardia Riconferma la clausola di salvaguardia introdotta nel 2002 nel caso di oneri previsti o valutati associati a provvedimenti lgs: art 17, co. 1 e 12. La clausola deve indicare misure di riduzione spese (esclusi i fondi di riserva) e aumento di entrate e deve essere: Automatica: servono solo atti amministrativi per applicarla Effettiva Garantire la copertura per tutta la durata della legge: escluso il rinvio alla Legge Stabilità Idonea a compensare lo scostamento per tutti i saldi di finanza pubblica (SFN, S cassa, Ind netto) 97

98 L.196/2009: clausola di salvaguardia L applicazione della clausola Monitoraggio affidato al responsabile della spesa Sentito il Ministro competente, MEF adotta le misure indicate nella clausola e riferisce alle Camere 98

99 Clausola di salvaguardia Dovrebbe servire a: Limitare disavanzi crescenti a causa di errori Limitare incentivo a previsioni ottimistiche Segnalare le voci di spesa su cui si fanno errori Fino a 2009, invece 1. solo monitoraggio degli effetti delle misure e rinvio dei provvedimenti di correzione. 2. Per sp. obbligatorie, copertura con fondo riserva spese obbligatorie 99

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