Montagna e paesaggio. Conoscenza, cultura, lettura e interpretazione del paesaggio
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- Monica Basso
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1 Montagna e paesaggio Conoscenza, cultura, lettura e interpretazione del paesaggio
2 MONTAGNA DA VIVERE MONTAGNA DA CONOSCERE Cultura dell ambiente Cap Aspetti naturalistici degli ambienti montani (flora e fauna) Cap Etica ed ecologia nell escursionismo estivo ed invernale, arrampicata in falesia, trekking (vedere anche Bidecalogo parte 2) Cultura del territorio Cap. 4 - Insediamenti umani nelle terre alte Cap. 15 e 16 - Conoscenza del territorio e tutela dell ambiente montano (vedere anche Bidecalogo parte 1) Cultura della montagna Cap Cultura e valori dell escursionismo Cap Cultura e valori dell alpinismo Cap Libera frequentazione della montagna
3 Il Club Alpino Italiano NUOVO BIDECALOGO approvato il 26 maggio 2013 dall Assemblea nazionale dei Delegati di Torino dal BIDECALOGO del 4 ottobre1981 Assemblea nazionale straordinaria dei Delegati Ca Brescia nel sito
4 "Dobbiamo stare attenti a non fare dell'intelletto il nostro dio: sicuramente ha muscoli vigorosi, ma nessuna personalità. Non può comandare, ma soltanto servire. Albert Einstein
5 Nel trattare i temi della tutela e della gestione delle risorse troppo spesso facciamo riferimento al solo intelletto, alla ragione. Riteniamo, a torto, utilizzando a piene mani scienza e tecnica, di poter fare e disfare inquinare e disinquinare... distruggere e ricostruire. Va compreso il valore dei sentimenti, per orientarci nelle scelte. Ne abbiamo bisogno! Svolgono la stessa funzione della bussola quando percorriamo sentieri che non conosciamo. Sono le emozioni a dare senso alla vita attraverso la bellezza, il rispetto, la consapevolezza.
6 l Uomo e la Montagna valore dei simboli e della coesione Fin dall antichità, la montagna, nell arte e nella religione, ha avuto un grande riconoscimento simbolico (in greco significa mettere insieme ) La montagna, infatti, "unendo" cielo e terra, mette in relazione due realtà
7 Una parola chiave: esplorazione Orrido e Sublime Da ambiente temuto e sconosciuto (temuto perché sconosciuto), ad ambiente esplorato Lo scientismo degli inizi era forse un alibi, ma la componente esplorativa è ineliminabile «l alpinismo è cultura, è attività perfetta dell uomo, dove [ ] conoscere e fare sono una cosa sola» (M. Mila)
8 Il paesaggio montano per l uomo Concetto che ha avuto molte altre definizioni, sempre parziali, come ad esempio l'associazione col "pittoresco".
9 L a montagna nell Arte: Friedrich e Segantini La Sehnsucht dei Wanderer romantici La purezza contro la società corrotta
10 Paesaggio. cos è? Italia: L. 1497/1939 sulla "protezione delle bellezze naturali : "bellezze da cartolina".
11 Paesaggio cos è?? «Landscape means an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and interaction of natural and/or human factors» Convenzione Europea del Paesaggio, 2000.
12 Convenzione europea del Paesaggio Ratificata dall Italia nel 2006 Definisce obiettivi e politiche per la tutela del paesaggio Emerge l importanza anche del ruolo dell uomo. Include: «...paesaggi terrestri, le acque interne e marine. Concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana sia i paesaggi degradati."»(art. 2)
13 La categoria paesaggio Il termine paesaggio è oggetto di diversi tipi di speculazione una testimonianza della attività umana rimandando ad una attività sociale un argomento a sé paesaggio in quanto tale ( ciò che si vede) paesaggi settoriali (naturale, vegetale, umanizzato, ) oggetto paesaggio (paesaggio globale) la cura del paesaggio e del territorio paesaggio e ambiente (naturale, culturale) condizioni ambientale e qualità della vita
14 il CAI e l ambiente ART. 1 dello Statuto: Il CAI ha per scopo l alpinismo, la conoscenza e lo studio delle montagne, e la difesa del loro ambiente naturale
15
16 Bidecalogo
17 E noi? Leggiamo il paesaggio Un geografo con gli stivali nel fango (A. Frémont) Metodo di analisi che ha caratterizzato la geografia dei primi del Novecento Molti limiti ma buon metodo per porsi domande e formulare ipotesi sul paesaggio circostante
18 Il primo approccio è estetico, emozionale sensoriale. Cambiare punto di osservazione.: Guardare lontano: evidenziare gli elementi maggiori (vie di comunicazione, fiumi, orografia ) Guardare vicino: evidenziare singoli elementi (piloni, terrazzamenti, laghi ) Definire areee omogenee (fondovalle, paesi )
19 Il paesaggio come palinsesto Orografia Idrografia Vegetazione Insediamenti ed elementi antropici Ciò che osserviamo non rappresenta che le pagine conclusive di una storia..
20 Qualche esempio concreto : cerca le differenze Valle delle Cento Fonti, Monti della Laga Campo Pericoli, Gran Sasso
21 Il carsismo
22 Le tracce dell Era Glaciale Circo glaciale (Monte Aquila) La Glaciazione Würmiana, circa anni fa, interessò anche l Appenino: il ghiacciaio a Campo Imperatore arrivava a 21kmq e il limite delle nevi perenni era fra i 1500 e 1900m!
23 Parnassia palustris Pino nero di Villetta Barrea
24 Interpretare il paesaggio vegetale. CLIMA SUOLO VEGETAZIONE Elementi inscindibili ed interdipendenti. Anche la fauna può assumere grande importanza e diventare elemento determinante del paesaggio. Il paesaggio vegetale, inoltre, va interpretato anche alla luce delle sue vicende storiche
25 VEGETAZIONE POTENZIALE Vegetazione che può svilupparsi in futuro, a partire dalle attuali condizioni, senza alcun intervento umano e purché il clima non vari molto rispetto all attuale. Esistono evidentemente vari gradi di potenzialità in riferimento alla possibile futura evoluzione della vegetazione.
26 I Piani Altitudinali Piano collinare fino a 900/1000m La ROVERELLA (Quercus pubescens), una quercia che vegeta negli ambienti aridi e soleggiati,con suolo profondo, presenta un portamento maestoso e raggiunge i 20-30m. di altezza (Monti della Laga, le valli del Fiume Tronto) il CERRO (Quercus cerris) che predilige suoli piu' freschi, rifuggendo dalle aree soleggiate e con suolo povero predilegendo le fresche pendici di canaloni e valloni il CARPINO NERO (Ostrya carpinifolia) un albero di modeste dimensioni, che predilige terreni freschi e senza ristagno di acque, sono le formazioni piu' comuni in tutto l'appennino Centrale
27 Il Faggio: il signore della montagna Specie sciafila, mesofila e anemofila Foglia ovale o ellittica, con margine ondulato e ciliato, lucente sulla pagina superiore Corteccia grigiastra e liscia
28 Nel regno del faggio Acero di monte Abete bianco Asperula odorata
29 Ecologia del paesaggio 1982: fondazione della IALE (International Association for Landscape Ecology) Deriva dagli studi sulla vegetazione e dalla sua rappresentazione cartografica. Paesaggio considerato come sistema complesso di ecosistemi Si occupa dello studio della variazione spaziale del paesaggio a varie scale
30 Ecologia del paesaggio
31 Obiettivi dell ecologia del paesaggio Conservazione della biodiversità Conservazione e riorganizzazione delle aree agricole Recupero aree degradate Miglioramento aree urbane e dell interazione tra sistemi ambientali e insediamenti antropici.
32 Configurazione del paesaggio e Patch più grandi ed eterogenee contengono un maggior numero di specie L eterogeneità (climatica, di posizioni topografiche, etc.) offre più opportunità agli organismi viventi di trovare una loro nicchia Reti ecologiche biodiversità
33 LE COMPONENTI DELLA SOSTENIBILITA Sostenibilità Sostenibilità sociale Sociale Sostenibilità Economica Sostenibilità ecologica 06/08/
34 Ai nostri giorni, quasi ogni cosiddetto miglioramento a cui l uomo possa por mano, come la costruzione di case e l abbattimento di foreste e alberi secolari, perverte in modo irrimediabile il paesaggio e lo rende sempre più addomesticato e banale. H.D. Thoreau
35 Progettazione di un Escursione: preparazione e conduzione
36 Organizzazione di un Escursione Scelta della Meta Preparazione a Tavolino dell Escursione Consultazione di Guide Escursionistiche Consultazione di Carte dei Sentieri Valutazione delle Difficoltà Individuazione delle Vie di Fuga Calcolo dei Tempi di Percorrenza Redazione della Tabella di Marcia Redazione del Profilo Altimetrico Redazione della Scheda Tecnico-Culturale Filippo Di Donato 36 06/08/2015
37 Consultazione di Guide Escursionistiche Filippo Di Donato 37 06/08/2015
38 Consultazione di Carte dei Sentieri Filippo Di Donato 38 06/08/2015
39 Classificazione dei Percorsi Escursionistici in Base alle Difficoltà T = Turistico E = Escursionistico EE = Escursionistico per Esperti EEA = Escursionistico per Esperti con Attrezzatura EAI = Escursionismo in Ambiente Innevato Filippo Di Donato 39 06/08/2015
40 T = Turistico Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m. s.l.m. e costituiscono di solito l accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata. Filippo Di Donato 40 06/08/2015
41 E = Escursionistico Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati Filippo Di Donato 41 06/08/2015
42 EE = per Escursionisti Esperti Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati. Filippo Di Donato 42 06/08/2015
43 EEA = per Escursionisti Esperti con Attrezzatura Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti). EEA - F (ferrata Facile) Sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza; EEA - PD (ferrata Poco Difficile) Ferrata con uno sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o anche scale metalliche; EEA - D (ferrata Difficile) Ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato è spesso verticale ed in alcuni casi supera anche qualche breve strapiombo, molto articolato, con lunghi tratti di esposizione; attrezzato con funi metalliche e/o catene, pioli e/o scale metalliche. Filippo Di Donato 43 06/08/2015
44 EAI = Escursionismo in Ambiente Innevato Itinerari in ambiente innevato che richiedono l utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscano sicurezza di percorribilità. Filippo Di Donato 44 06/08/2015
45 Redazione del Profilo Altimetrico Filippo Di Donato 45 06/08/2015
46 Calcolo dei Tempi di Percorrenza Filippo Di Donato 46 06/08/2015
47 Itinerari Alternativi e Vie di Fuga Filippo Di Donato 47 06/08/2015
48 Redazione della Tabella di Marcia Filippo Di Donato 48 06/08/2015
49 Pericoli Oggettivi sono quelli inerenti la natura stessa della montagna o meteorologici Pericoli Soggettivi dipendono dalle persone e dalle loro azioni Filippo Di Donato 49 06/08/2015
50 Pericoli Oggettivi Condizioni del Terreno Caduta Pietre (uomo, animali, meteo) Fenomeni Meteorologici Sole (colpo di sole, colpo di calore) Freddo (sfinimento, ipotermia congelamento) Vento Pioggia Nebbia (orientamento) Temporali (Fulmini e correnti di terra) Filippo Di Donato 50 06/08/2015
51 Pericoli Soggettivi Limiti Psicofisici Limiti Tecnici Limiti di Esperienza Disattenzione e/o Superficialità Equipaggiamento Inadeguato Filippo Di Donato 51 06/08/2015
52 Singolo Pendio Ultime verifiche e decisioni Valutazione Locale Osservazione, verifica Ipotesi Pianificazione dell Itinerario Informazioni, Previsioni, Ipotesi Condizioni Terreno Fattore Umano Filippo Di Donato 52 06/08/2015
53 Pianificazione dell Itinerario Pianificazione del Percorso e delle Alternative Condizioni Terreno Fattore Umano Previsioni Meteo; Informazioni da Esperti Locali e Persone di Fiducia; Altre Informazioni (Internet!) Itinerario e passaggi chiave (pericoli) Cartografia 1:25000; Guide; Foto e Immagini Aeree; Conoscenza del terreno (profilo altimetrico); Tempi Chi Partecipa? Numero dei Partecipanti Equipaggiamento e Condizioni Psico/Fisiche; Formazione Esperienza e Competenza; Chi è il Responsabile? Filippo Di Donato 53 06/08/2015
54 Valutazione Locale Condizioni Terreno Fattore Umano Condizioni Generali del Terreno; Visibilità/Nuvole; Vento; Precipitazioni; Temperatura Analizzare i Passaggi Chiave; Difficoltà Tecniche, Pericoli di Caduta; Memorizzare i punti critici Controllo dell equipaggiamento; Controllo dei tempi di Marcia; Intesa dei Partecipanti; Presenza di altri gruppi Filippo Di Donato 54 06/08/2015
55 Sul Sentiero Condizioni Terreno Fattore Umano Visibilità, Vento, Temperatura; Durata dell Insolazione Analisi dei Punti Chiave Cosa c è sopra e sotto; Condizioni del Terreno; Altitudine; Condizioni dei partecipanti; Condotta e Disciplina; Tecniche di conduzione; Precauzioni (distanze, punti di sosta; Verifica dei Tempi Filippo Di Donato 55 06/08/2015
56 1. Itinerario chiaro e ben memorizzato; 2. Individuazione dei passaggi chiave e tattiche per affrontarli; 3. Previsione di vie alternative; 4. La pianificazione è reale (orari, capacità personali, equipaggiamento); 5. Le condizioni attuali permettono l escursione; 6. La conduzione del gruppo è chiaramente definita. Tutti i partecipanti sono ben informati e motivati Filippo Di Donato 56 06/08/2015
57 Consigli Utili Scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche Provvedi ad un abbigliamento ed equipaggiamento adeguati Non intraprendere da solo un escursione in montagna Informati sulle Previsioni Meteo Nel dubbio torna indietro Riporta a valle i tuoi Rifiuti Filippo Di Donato 57 06/08/2015
58 BUONE PRATICHE E GESTIONE 1 TURISMO SOSTENIBILE- FREQUENTAZIONE e CULTURA DELLA MONTAGNA per diffondere la frequentazione della montagna e organizzare iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, capillarmente diffuse sul territorio nazionale progetto: "in cammino nei parchi" 31maggio 2015
59 BUONE PRATICHE E GESTIONE 2 ACCOGLIENZA - RIFUGI - RETE SENTIERISTICA tracciamento, realizzazione e manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature -Il Cammina Italia che con il suo sviluppo di circa 6000 km interessa Alpi, Appennino e isole, attraversando l'italia montana da paese a paese - REI Rete Escursionistica Italiana progettata insieme al CAI in ogni Regione, per una risposta completa alle esigenze dell'escursionismo
60 Grazie per l attenzione
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