Tavola 4 - Tecniche di attenuazione del rischio Tavola 5 - Operazioni di cartolarizzazione... 25

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1 Informativa Terzo pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico al 31 dicembre Iveco Finanziaria S.p.A. Lungo Stura Lazio 49, Torino, Italia Tel Fax Sede Secondaria Via Spini 13, Trento, Italia Iveco Finanziaria S.p.A. a socio unico Sede Legale Via Puglia 35, Torino, Italia Capitale Sociale Euro Registro imprese - Ufficio di Torino C.F. e P.Iva Iscritta nell Elenco Generale n e nell Elenco Speciale ex art. 107 D. Lgs. 385/93 Direzione e Coordinamento ex art c.c.: CNH Industrial N.V.

2 Indice Indice... 2 Premessa... 3 Tavola 1 Adeguatezza Patrimoniale... 7 INFORMATIVA QUALITATIVA... 7 INFORMATIVA QUANTITATIVA... 8 Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali INFORMATIVA QUALITATIVA INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 3 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato INFORMATIVA QUALITATIVA INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 4 - Tecniche di attenuazione del rischio INFORMATIVA QUALITATIVA INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 5 - Operazioni di cartolarizzazione INFORMATIVA QUALITATIVA INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 6 - Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato INFORMATIVA QUALITATIVA INFORMATIVA QUANTITATIVA Tavola 7 - Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 2 di 32

3 Premessa Il presente documento costituisce l informativa al pubblico da parte dell Iveco Finanziaria S.p.A. (di seguito Iveco Finanziaria o la Società ), in ottemperanza alle Istruzioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell Elenco Speciale ex. Art. 107, in particolar modo ai contenuti della Circolare n. 216 del 5 agosto 1996 (9 aggiornamento del 28 febbraio 2008). Le informazioni contenute si riferiscono alla data contabile del 31 dicembre Iveco Finanziaria ha proseguito durante il 2013 l attività di finanziamento dello stock veicoli nuovi e ricambi Iveco, Irisbus, Astra svolgendo un attività fondamentale di supporto alla rete dei concessionari che operano attraverso il mandato di concessione ottenuto dalle suddette società industriali. Quest attività viene svolta attraverso la modalità di cessione pro-soluto del credito da parte delle società industriali ( cedenti ) entro i limiti che la finanziaria assegna a ciascun concessionario. Le fatture che eccedono il plafond definito per la singola concessionaria vengono acquisite in pro-solvendo. Il plafond viene definito utilizzando un modello di rating che valuta la solidità della concessionaria attraverso l analisi di indicatori economico-finanziari desunti dai bilanci. Inoltre, a parziale copertura dell esposizione vengono richieste garanzie bancarie od assicurative. La Società ha beneficiato anche nel 2013 del programma pan-europeo di cessioni di crediti finalizzate alla successiva cartolarizzazione attivato nell ultimo trimestre del Il programma prevede la cessione della quota capitale dei crediti verso i dealer a favore di un fondo per la cartolarizzazione costituito ai sensi della legge francese (c.d. fonds commun de titrisation o FCT), che acquista i crediti sulla base di un programma di cessioni revolving. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 3 di 32

4 Sta inoltre proseguendo regolarmente l operazione di cartolarizzazione ai sensi della legge n. 130 del 30 aprile 1999, avviata da Iveco Finanziaria nel mese di Luglio 2012 ed avente ad oggetto crediti derivanti da contratti di leasing finanziario e da contratti di finanziamento per l'acquisto di veicoli concessi dalla Società ai propri clienti. Nel mese di dicembre 2013, Iveco Finanziaria ha perfezionato un operazione di cessione pro soluto alla UniCredit Factoring dei canoni derivanti dai contratti di leasing finanziario e di finanziamento alla clientela generati dal mese di gennaio 2012 al mese di novembre 2013, per un plafond di cessione complessivo di euro/mio 250 e durata massima del finanziamento erogato di 36 mesi. A fronte di tale plafond, Iveco Finanziaria ha ottenuto l erogazione di un anticipazione di euro/mio 200, con la possibilità di richiedere ulteriori anticipazioni a concorrenza dell importo massimo affidato mediante cessioni successive. La predetta operazione è disciplinata dalla Legge n. 52/1991 e regolata da uno specifico contratto di cessione e mandato all incasso al cedente. La cessione è stata notificata ai debitori a mezzo pubblicazione su Gazzetta Ufficiale e successiva comunicazione alla clientela tramite portale web. Tale operazione ha consentito il finanziamento di una rilevante parte del portafoglio verso la clientela finale generato negli ultimi due anni. Sotto l aspetto di tesoreria/provvista, i fondi saranno destinati principalmente all ottimizzazione del matching fra asset e liabilities. Nonostante la cessione di credito sia stata effettuata con modalità pro-soluto, l'operazione è strutturata in modo tale da non consentire il trasferimento al soggetto cessionario dei rischi e dei benefici connessi ai crediti ceduti. Per tale ragione non si è provveduto alla cancellazione dei crediti ceduti che continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Con riferimento alle attività di finanziamento rateali la Società sta proseguendo con una costante riduzione, grazie alle nuove normative che permettono durate di leasing anche brevi. Nell ambito del programma di integrazione delle attività CNH con quelle di Fiat DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 4 di 32

5 Industrial, in data 28 e 29 settembre 2013 si sono perfezionati gli effetti giuridici della fusione della società Fiat Industrial S.p.A. nella società CNH Industrial N.V. In conseguenza di quanto sopra la Società, a decorrere dalla medesima data del 28 settembre, è soggetta all attività di direzione e coordinamento ex art c.c. della nuova controllante CNH Industrial N.V. La Società ha operato in piena autonomia gestionale aderendo agli indirizzi strategici ed operativi generali indicati dalla Capogruppo CNH Industrial N.V. Nel corso del mese di gennaio 2014, il Gruppo CNH Industrial ha raggiunto un accordo con BNP Paribas Leasing Solutions per estendere le attività della joint venture CNH Industrial Capital Europe S.A. anche al mercato dei veicoli industriali e commerciali del Gruppo CNH Industrial in Italia. La Direzione aziendale ritiene che i fondi attualmente disponibili, oltre a quelli che saranno generati dall attività operativa e di finanziamento, consentiranno alla Società di soddisfare i propri fabbisogni derivanti dall attività operativa e dal rimborso dei debiti alla loro naturale scadenza. Il capitale sociale di Iveco Finanziaria è interamente detenuto da IVECO Capital Ltd (controllata al 100% da CNH Industrial N.V., tramite la società IVECO FS Holding Ltd). Gli ultimi mesi del 2013 segnano l uscita dell economia italiana dalla recessione iniziata nel La crescita dei prossimi mesi dovrebbe attestarsi attorno allo 0,7% in termini reali. Il mercato di riferimento dei veicoli commerciali ed industriali ha registrato una contrazione del 13% rispetto al Il totale mercato chiude a immatricolazioni; il Gruppo Iveco, con una quota di mercato del 26,6%, immatricola unità e si conferma leader di mercato con una quota del 29,7% sulla gamma leggera con portata 3.5 ton., in crescita rispetto al 2012, leader nel settore dei medi con una quota del 72,6%, mentre la quota dei pesanti si conferma pari al 35,5%, in linea con quanto consuntivato nello scorso esercizio. Lo stipulato complessivo 2013 di 301 milioni di euro vede anche una quota importante di attività sulla gamma Bus, che si è potuta realizzare con la DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 5 di 32

6 partecipazione ad alcune gare di appalto ed un supporto al trade-in usato in fase di vendita del nuovo, con oltre 24 milioni di euro relativi a contratto di leasing su veicoli usati. Nel rispetto della regolamentazione prudenziale di Basilea II ed al fine di favorire un accurata valutazione della solidità patrimoniale e dell esposizione dei rischi ai quali Iveco Finanziaria è sottoposta, vengono pubblicate sul sito internet della società le informazioni relative a: Adeguatezza patrimoniale (Tavola 1) Rischio di credito: informazioni generali (Tavola 2) Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato (Tavola 3) Tecniche di attenuazione del rischio (Tavola 4) Operazioni di cartolarizzazione (Tavola 5) Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato (Tavola 6) Nelle sezioni sottostanti vengono di conseguenza previste, nel rispetto della disciplina vigente. indicate tutte le informazioni DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 6 di 32

7 Tavola 1 Adeguatezza Patrimoniale INFORMATIVA QUALITATIVA Sezione a - Metodologia adottata Iveco Finanziaria, per dimensioni e complessità operativa si classifica tra gli Intermediari appartenenti alla Classe 3 (Circ. n. 216 di Banca d Italia), utilizzando di conseguenza per i rischi del 1 pilastro, le stesse metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali regolamentari: Rischio di Credito Metodo Standardizzato Semplificato Rischio di Controparte Metodo Valore Corrente su IRS Rischio di Mercato Non soggetta Rischio Operativo Metodo Base (BIA) Per un adeguata valutazione degli altri rischi inclusi nel 2 pilastro, Iveco Finanziaria utilizza proprie metodologie di misurazione con prove di stress-test, predisponendo sistemi di controllo e di attenuazione adeguati. Sulla base delle misurazioni effettuate, Iveco Finanziaria ha valutato al 31 Dicembre 2013 un Capitale Interno Complessivo di 77,1 milioni di euro. Nel 2014 si stima che il valore del fabbisogno del capitale interno ammonterà a 57,1 milioni di euro. La riduzione di assorbimento di capitale è determinata da una prevista riduzione dei volumi finanziati e delle relative esposizioni. Confrontando il Capitale Interno Complessivo del 2013 e del 2014 (stimato) con il Patrimonio di vigilanza del 2013 (Sez. E) di 123,0 milioni di euro e di 121,6 milioni di euro del 2014 (stimato), ne consegue che la Società dispone di un eccedenza patrimoniale pari a 45,9 milioni di euro al 31 Dicembre 2013 ed in fase prospettica per il 2014 di 64,5 milioni di euro. La Società conferma quindi di essere sufficientemente patrimonializzata per la copertura dei rischi, pertanto non si rilevano criticità nell allocazione del capitale. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 7 di 32

8 INFORMATIVA QUANTITATIVA Sezione b - Requisito patrimoniale a fronte del Rischio di Credito Metodologia Standardizzata Semplificata PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE ESPOSIZIONI VERSO SOGGETTI SOVRANI E BANCHE CENTRALI 0 ESPOSIZIONI VERSO INTERMEDIARI VIGILATI ESPOSIZIONI VERSO ENTI DEL SETTORE PUBBLICO NON APPARTENENTI ALLE AMMINISTRAZIONI CENTRALI ESPOSIZIONI VERSO BANCHE MULTILATERALI DI SVILUPPO 0 ESPOSIZIONI VERSO IMPRESE NON FINANZIARIE ESPOSIZIONI AL DETTAGLIO (RETAIL) ESPOSIZIONI VERSO ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO (OICR) 0 ESPOSIZIONI VERSO OICR NON SOGGGETTI A LIMITAZIONI NELL'UTILIZZO DELLA LEVA FINANZIARIA (HEDGE FUNDS) 0 ESPOSIZIONI GARANTITE DA IPOTECA O DERIVANTI DA OPERAZIONI DI LEASING SU IMMOBILI NON RESIDENZIALI 0 ESPOSIZIONI GARANTITE DA IPOTECA O DERIVANTI DA OPERAZIONI DI LEASING SU IMMOBILI NON RESIDENZIALI 0 ESPOSIZIONI SCADUTE ALTRE ESPOSIZIONI TOTALE RISCHIO DI CREDITO DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 8 di 32

9 Sezione c - Requisito patrimoniale a fronte dei Rischi di Mercato I rischi di Mercato derivanti dalle oscillazione dei prezzi e dei tassi del portafoglio di negoziazione ed il rischio di cambio non sono presenti in quanto non sussistono né portafogli di negoziazione né operazioni in valuta al 31 Dicembre Sezione d - Requisito patrimoniale a fronte dei Rischi Operativi Requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE REQUISITO PATRIMONIALE REQUISITO PATRIMONIALE A FRONTE DEI RISCHI OPERATIVI Metodo di base Metodo standardizzato Metodi avanzati Sezione e - Ammontare del patrimonio di vigilanza suddiviso in: - Patrimonio di base; - Patrimonio supplementare; - Patrimonio di vigilanza complessivo. - Patrimonio di base INFORMAZIONE IMPORTO PATRIMONIO DI BASE LORDO (TIER 1) DETTAGLIO ELEMENTI POSITIVI Capitale sociale versato Sovrapprezzi di emissioni Riserve Strumenti innovativi di capitale Utile del periodo Filtri prudenziali: incrementi del Patrimonio di Base Altri elementi positivi del Patrimonio di Base TOTALE ELEMENTI POSITIVI DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 9 di 32

10 DETTAGLIO ELEMENTI NEGATIVI Azioni o quote di propria emissione in portafoglio Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali Perdita del periodo Rettifica di valore su crediti Rettifica di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza Filtri prudenziali: deduzioni dal Patrimonio di Base Riserve negative su titoli disponibili per la vendita Plusvalenza cumulata netta su attività materiali Altri filtri negativi Altri elementi negativi del patrimonio di base TOTALE ELEMENTI NEGATIVI TOTALE ELEMENTI DA DEDURRE PATRIMONIO DI BASE AL NETTO DEGLI ELEMENTI DA DEDURRE Patrimonio supplementare INFORMAZIONE IMPORTO PATRIMONIO SUPPLEMENTARE LORDO (TIER 2) TOTALE ELEMENTI POSITIVI Riserve da valutazione Attività materiali Su attività materiali: Leggi speciali di rivalutazione Su attività materiali ad uso funzionale Su Titoli disponibili per la vendita Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base Strumenti ibridi di patrimonializzazione Passività subordinate di 2 livello Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese Plusvalenze nette su partecipazioni Altri elementi positivi Filtri prudenziali: incrementi del patrimonio supplementare Plusvalenza cumulata netta su attività materiali: quota computabile DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 10 di 32

11 Altri filtri positivi TOTALE ELEMENTI NEGATIVI Minusvalenze nette su partecipazioni Perdite di valore Altri elementi negativi Filtri prudenziali: deduzioni dal patrimonio supplementare Quota non computabile della riserva da valutazione su attività materiali ad uso funzionale Quota non computabile delle riserve positive su titoli disponibili per la vendita Altri filtri negativi TOTALE ELEMENTI DA DEDURRE PATRIMONIO SUPPLEMENTARE AL NETTO DEGLI ELEMENTI DA DEDURRE Ammontare del patrimonio di vigilanza INFORMAZIONE IMPORTO PATRIMONIO DI VIGILANZA COMPLESSIVO Sezione f - Coefficienti patrimoniali Coefficienti patrimoniali totale e di base (Tier-1 Ratio). INFORMAZIONE IMPORTO Total Capital Ratio 13,27% Tier-1 Capital Ratio 13,27% DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 11 di 32

12 Sezione g - Patrimonio di vigilanza di terzo livello Ammontare del patrimonio di vigilanza di 3 livello. INFORMAZIONE IMPORTO PATRIMONIO DI TERZO LIVELLO (TIER 3) TOTALE ELEMENTI POSITIVI Passività subordinate di 2 livello non computabili nel patrimonio supplementare Passività subordinate di 3 livello DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 12 di 32

13 Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali INFORMATIVA QUALITATIVA Sezione a i) Definizioni di crediti scaduti e deteriorati utilizzate a fini contabili La definizione dei crediti scaduti e deteriorati coincide con i criteri di Vigilanza. In base al grado di deterioramento le esposizioni vengono classificate nelle seguenti tipologie: Sofferenze: esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertato giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dall azienda; Incagli: esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; Ristrutturati: esposizioni nei confronti di soggetti per la gestione delle quali, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, si acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali (ad esempio, riscadenziamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che diano luogo ad una perdita; Scaduti: ai fini dell individuazione dei crediti scaduti c.d. Past due è stato adottato l approccio per controparte in quanto ritenuto maggiormente coerente con la tipologia del portafoglio prevalentemente di tipo corporate. Si considerano di conseguenza le esposizioni scadute in via continuativa da oltre 90 gg. non appartenenti alle precedenti categorie con superamento della soglia di rilevanza del 5%. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 13 di 32

14 ii) Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore Per la determinazione delle rettifiche di valore del portafoglio clienti la Società si è dotata di processi automatici che partendo dall analisi dei partitari contabili applicano determinate regole di calcolo che tengono conto dello stato e della qualità del credito, determinando di conseguenza la corretta svalutazione. Ad ogni chiusura di bilancio viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza e di incaglio secondo le attuali regole di Banca d Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica. La valutazione analitica viene effettuata sulle singole posizioni di credito scadute applicando una percentuale di svalutazione, determinata come differenza tra il valore di bilancio e l importo ritenuto recuperabile, in relazione alle specifiche situazioni oggetto di analisi. La rettifica di valore che emerge a seguito di tale analisi specifica è iscritta a Conto Economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel Conto Economico e non può in ogni caso superare il valore che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. La valutazione collettiva avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel Conto Economico. Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 14 di 32

15 La cancellazione integrale o parziale di un credito viene registrata quando lo stesso è considerato definitivamente irrecuperabile. L importo delle perdite è rilevato nel Conto Economico al netto delle svalutazioni precedentemente effettuate. I recuperi degli importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti. INFORMATIVA QUANTITATIVA Sezione b Esposizioni creditizie lorde relative al periodo di riferimento, distinte per principali tipologie di esposizione e di controparte (Importi in /000) TIPOLOGIA CONTROPARTE Attività di rischio per cassa Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Contratti derivati Operazioni SFT e operazioni a lungo termine (31 dic. '13) Totale Altre esposizioni Attivita deteriorate Aziende senza scopo di lucro Enti territoriali Governi e banche centrali Imprese ed altri soggetti Intermediari finanziari Retail Totale complessivo DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 15 di 32

16 Sezione c Distribuzione per aree geografiche significative delle esposizioni, ripartite per principali tipologie di esposizione. (Importi in /000) AREA GEOGRAFICA Attività di rischio per cassa Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Contratti derivati Operazioni SFT e operazioni a lungo termine (31 dic. '13) Totale NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD ISOLE ESTERO Totale complessivo DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 16 di 32

17 Sezione d Distribuzione per settore economico o per tipo di controparte delle esposizioni, ripartite per tipologia di esposizione. (Importi in /000) (31 dic. '13) DECRIZIONE SAE TIPO ATTIVITA' Totale ALTRE FAMIGLIE PRODUTTRICI FINANZIAMENTI LEASING ALTRE FINANZIARIE ALTRE ATTIVITA' - ALTRE ATTIVITA' MATERIALI - AD USO FUNZIONALE - ALTRE ATTIVITA' MATERIALI - AD USO FUNZIONALE - MOBILI 0 CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE 10 CREDITI VERSO ENTI FINANZIARI - ALTRI FINANZIAMENTI 11 ALTRE UNITA' PUBBLICHE FINANZIAMENTI 0 LEASING ALTRI ENTI PRODUTTORI DI SERVIZI SANITARI FINANZIAMENTI 15 LEASING 32 ALTRI ORGANISMI LEASING 18 AMMINISTRAZIONI COMUNALI E UNIONI DI COMUNI FINANZIAMENTI 113 LEASING AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI E CITTA' METROPOLITANE FINANZIAMENTI 2 LEASING 27 ARTIGIANI FINANZIAMENTI LEASING ASSOCIAZIONI TRA IMPRESE NON FINANZIARIE LEASING 18 AZIENDE MUNICIPALIZZATE,PROVINCIALIZZATE E REGION LEASING 247 ENTI DI ASS E PREV SOCIALE PAESI UE MEMBRI DEL UM LEASING 125 ENTI PRODUT. SERVIZI ASSISTENZ. RICREAT. CULTURALI FINANZIAMENTI 129 LEASING 795 FAMIGLIE CONSUMATRICI ALTRE ATTIVITA' - ALTRE ALTRE ATTIVITA' - DEPOSITI CAUZIONALI 2 FINANZIAMENTI 2 LEASING 88 HOLDING PRIVATE LEASING 125 IMPRESE A PARTECIPAZIONE REGIONALE O LOCALE FINANZIAMENTI LEASING IMPRESE PRODUTTIVE ALTRE ATTIVITA' - ALTRE 0 FACTORING FINANZIAMENTI LEASING REVOLVING IST ED ENTI CON FINALITA' DI ASS, BENEFICIENZA,ECC FINANZIAMENTI 758 LEASING IST SENZA SCOPO LUCRO AL SERV FAM PAESI UE MEM UM FINANZIAMENTI 28 LEASING 287 SISTEMA BANCARIO CREDITI VERSO BANCHE - DEPOSITI E CONTI CORRENTI CREDITI VERSO BANCHE - PER FACTORING: - VERSO CEDENTI SISTEMA BANCARIO DEI PAESI UE MEMBRI DELL'UM CREDITI VERSO BANCHE - DEPOSITI E CONTI CORRENTI 204 SOCIETA' CON MENO DI 20 ADDETTI FINANZIAMENTI LEASING TESORO DELLO STATO ALTRE ATTIVITA' - ALTRE ATTIVITA' FISCALI - ANTICIPATE - (407) - (*) segnalazioni che possono assumere segno negativo CREDITI VERSO ENTI FINANZIARI - ALTRI FINANZIAMENTI UNITA' NON CLASSIFICABILI FINANZIAMENTI 38 LEASING 21 UNITA' NON CLASSIFICATE LEASING 21 UNITA' O SOCIETA' CON + DI 5 E MENO DI 20 ADDETTI FINANZIAMENTI LEASING UNITA' O SOCIETA' CON 20 O PIU' ADDETTI FINANZIAMENTI 680 LEASING SOCIETA' DI LEASING FINANZIAMENTI 36 ENTI PRODUT. SERVIZI ECON. E DI REGOL. ATTIV. ECON LEASING 0 AMMINISTRAZIONI LOCALI DEI PAESI UE MEMBRI DELL'UM LEASING 16 SOCIETA' NON FINANZIARIE DEI PAESI UE MEMBRI UM FACTORING Totale complessivo DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 17 di 32

18 Sezione e Distribuzione per vita residua contrattuale dell intero portafoglio (*), ripartito per tipologia di esposizione. (Importi in /000) (31 dic. '13) TIPO ESPOSIZIONE VITA RESIDUA CREDITI VS. CLIENTELA LORDI FACTORING A VISTA FINO A 3 MESI DA 3 A 6 MESI DA 6 MESI A 1 ANNO 838 DA 1 ANNO A 3 ANNI FINANZIAMENTI A VISTA FINO A 3 MESI DA 3 A 6 MESI DA 6 MESI A 1 ANNO DA 1 ANNO A 3 ANNI DA 3 A 5 ANNI DA 5 A 10 ANNI OLTRE 10 ANNI LEASING AUTO A VISTA FINO A 3 MESI DA 3 A 6 MESI DA 6 MESI A 1 ANNO DA 1 ANNO A 3 ANNI DA 3 A 5 ANNI DA 5 A 10 ANNI LEASING STRUMENTALE A VISTA 54 FINO A 3 MESI 355 DA 3 A 6 MESI 676 DA 6 MESI A 1 ANNO 702 DA 1 ANNO A 3 ANNI DA 3 A 5 ANNI 666 DA 5 A 10 ANNI 80 Totale complessivo * La tabella su esposta rappresenta esclusivamente il portafoglio verso la clientela (al lordo delle svalutazioni) rispetto all esposizione complessiva soggetta al rischio di credito. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 18 di 32

19 Sezione f Per settore economico o tipo di controparte significativi, l ammontare di: i) esposizioni deteriorate e scadute, indicate separatamente; ii) rettifiche di valore complessive; iii) rettifiche di valore effettuate nel periodo di riferimento. (Importi in /000) SETTORE ECONOMICO QUALITà CREDITO ESPOSIZIONI LORDE RETTIFICHE DI VALORE SPECIFICHE (31 dic. '13) RETTIFICHE DI VALORE GENERICHE ALTRE FAMIGLIE PRODUTTRICI BONIS DETERIORATO ALTRE FINANZIARIE BONIS ALTRE UNITA' PUBBLICHE DETERIORATO ALTRI ENTI PRODUTTORI DI SERVIZI SANITARI BONIS ALTRI ORGANISMI BONIS DETERIORATO AMMINISTRAZIONI COMUNALI E UNIONI DI COMUNI BONIS DETERIORATO AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI E CITTA' METROPOLITANE BONIS ARTIGIANI BONIS DETERIORATO ASSOCIAZIONI TRA IMPRESE NON FINANZIARIE BONIS AZIENDE MUNICIPALIZZATE,PROVINCIALIZZATE E REGION BONIS ENTI DI ASS E PREV SOCIALE PAESI UE MEMBRI DEL UM BONIS ENTI PRODUT. SERVIZI ASSISTENZ. RICREAT. CULTURALI BONIS DETERIORATO FAMIGLIE CONSUMATRICI BONIS DETERIORATO HOLDING PRIVATE BONIS IMPRESE A PARTECIPAZIONE REGIONALE O LOCALE BONIS IMPRESE PRODUTTIVE BONIS DETERIORATO IST ED ENTI CON FINALITA' DI ASS, BENEFICIENZA,ECC BONIS DETERIORATO IST SENZA SCOPO LUCRO AL SERV FAM PAESI UE MEM UM BONIS DETERIORATO SISTEMA BANCARIO BONIS SISTEMA BANCARIO DEI PAESI UE MEMBRI DELL'UM BONIS SOCIETA' CON MENO DI 20 ADDETTI BONIS DETERIORATO TESORO DELLO STATO BONIS UNITA' NON CLASSIFICABILI BONIS UNITA' NON CLASSIFICATE BONIS UNITA' O SOCIETA' CON + DI 5 E MENO DI 20 ADDETTI BONIS DETERIORATO UNITA' O SOCIETA' CON 20 O PIU' ADDETTI BONIS DETERIORATO SOCIETA' DI LEASING BONIS ENTI PRODUT. SERVIZI ECON. E DI REGOL. ATTIV. ECON BONIS AMMINISTRAZIONI LOCALI DEI PAESI UE MEMBRI DELL'UM BONIS SOCIETA' NON FINANZIARIE DEI PAESI UE MEMBRI UM BONIS Totale complessivo DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 19 di 32

20 (Importi in /000) (31 dic. '13) TIPO ESPOSIZIONE RETTIFICHE DI VALORE DELL'ESERCIZIO CREDITI VERSO CLIENTELA - ALTRI FINANZIAMENTI - ALTRI CREDITI VERSO CLIENTELA - PER FACTORING: VERSO CEDENTI - CREDITI VERSO CLIENTELA - PER FACTORING: VERSO DEBITORI CEDUTI CREDITI VERSO CLIENTELA - PER LEASING FINANZIARIO Totale complessivo Sezione g Per aree geografiche significative, l ammontare: 1) delle esposizioni deteriorate e scadute, indicate separatamente; 2) delle rettifiche di valore relative a ciascuna area geografica, laddove possibile. (Importi in /000) (31 dic. '13) ZONA TERRITORIALE QUALITà CREDITO ESPOSIZIONI LORDE RETTIFICHE DI VALORE SPECIFICHE RETTIFICHE DI VALORE GENERICHE NORD OVEST BONIS DETERIORATO NORD EST BONIS DETERIORATO CENTRO BONIS DETERIORATO SUD BONIS DETERIORATO ISOLE BONIS DETERIORATO ESTERO BONIS Totale complessivo Sezione h Dinamica delle rettifiche di valore complessive a fronte delle esposizioni deteriorate, separatamente per le rettifiche di valore specifiche e di portafoglio. Le informazioni comprendono: DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 20 di 32

21 i) la descrizione delle modalità di determinazione delle rettifiche di valore; ii) il saldo iniziale delle rettifiche di valore totali; iii) le cancellazioni effettuate nel periodo; iv) le rettifiche di valore effettuate nel periodo; v) le riprese di valore effettuate nel periodo; vi) ogni altro aggiustamento, ad esempio per oscillazioni del cambio, fusioni societarie, acquisizioni e dismissioni di filiazioni, compresi i trasferimenti tra tipi di rettifiche di valore; vii) il saldo finale delle rettifiche di valore totali. Le cancellazioni e le riprese di valore imputate direttamente al conto economico vengono evidenziate separatamente. (Importi in /000) RETTIFICHE DI VALORE INIZIALI RETTIFICHE DI VALORE AL ACCANTONAMENTI UTILIZZI AL 01/01/13 31/12/13 TIPO ATTIVITà DETERIORATE BONIS DETERIORATE BONIS DETERIORATE BONIS DETERIORATE BONIS ATTIVITà DI LEASING ATTIVITà DI FINANZIAMENTO ATTIVITà DI FACTORING TOTALE RETTIFICHE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI CREDITI (Importi in /000) ACCANTONAMENTO CREDITI DELL'ESERCIZIO PERDITE SU CREDITI SVALUTATI ANALITICAMENTE 475 RIPRESE DI VALORE DA INCASSO RIPRESE DI VALORE SU CREDITI DA VALUTAZIONI RIPRESE DI VALORE PER RECUPERO IVA (ART. 26) PERDITE SU CREDITI PER CESSIONI DI FACTORING TOTALE DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 21 di 32

22 Tavola 3 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato INFORMATIVA QUALITATIVA Sezione a i) denominazione delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito e delle agenzie per il credito all esportazione prescelte, nonché le ragioni di eventuali modifiche; ii) portafogli regolamentari per i quali ogni agenzia esterna di valutazione del merito di credito o agenzia per il credito all esportazione viene utilizzata; iii) descrizione del processo impiegato per estendere le valutazioni del merito di credito relative all emittente o all emissione ad attività comparabili non incluse nel portafoglio di negoziazione di vigilanza. INFORMATIVA QUANTITATIVA Sezione b Per ciascun portafoglio regolamentare, i valori delle esposizioni, con e senza attenuazione del rischio di credito, associati a ciascuna classe di merito creditizio nonché i valori delle esposizioni dedotti dal patrimonio di vigilanza. Per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito (Primo Pilastro) Iveco Finanziaria adotta la metodologia standardizzata semplificata, di conseguenza gli ambiti sopra indicati non si considerano applicabili. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 22 di 32

23 Tavola 4 - Tecniche di attenuazione del rischio INFORMATIVA QUALITATIVA Sezione a Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio con l indicazione della misura in cuil intermediario ricorre alla compensazione. Sezione b Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali. Sezione c Descrizione dei principali tipi di garanzie reali accettate dall intermediario. Sezione d Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi e il loro merito di credito Sezione e Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati. La tavola 4 è orientata a fornire informazioni inerenti le tecniche di mitigazione del rischio di credito (CRM) che determinano una riduzione dell assorbimento di capitale in sede di calcolo dei requisiti patrimoniali. Per beneficiare degli effetti di mitigazione del rischio occorre che siano rispettati determinati requisiti di ammissibilità giuridici, economici e organizzativi. Il Manuale delle Politiche e Procedure di Credito cui la Società è dotata descrive le procedure da seguire per l acquisizione e gestione delle garanzie personali e reali a tutela delle esposizioni creditizie. Inoltre sono previsti specifici strumenti di controllo di carattere qualitativo e gestionale volti a monitorare l efficacia ed il valore delle garanzie acquisite, al fine di confermare la sussistenza dei requisiti generali e specifici previsti dalla normativa di Vigilanza prudenziale. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 23 di 32

24 Nell ambito della propria attività ai fini della mitigazione del rischio di credito vengono considerate eleggibili le garanzie di tipo personale rilasciate da intermediari vigilati a copertura principalmente del portafoglio di Factoring. INFORMATIVA QUANTITATIVA Sezione f Per ciascun portafoglio regolamentare, il valore dell esposizione totale (al netto, se applicabili, delle compensazioni in bilancio e degli accordi di compensazione fuori bilancio) che è coperto da garanzie reali finanziarie e da altre garanzie reali ammesse, dopo l applicazione delle rettifiche per volatilità. Sezione g Per ciascun portafoglio regolamentare, l esposizione totale (al netto, se applicabili, delle compensazioni in bilancio e degli accordi di compensazione fuori bilancio) coperta da garanzie personali o derivati su crediti. L utilizzo di tecniche di credit risk mitigation consente, per le esposizioni coperte da garanzie eleggibili (ipoteche e fideiussioni bancarie), una riduzione della base di calcolo del rischio di credito associato e quindi un minor assorbimento patrimoniale come risultante dalla tabella seguente: Capitale Interno con CRM 31/12/2013 Capitale Interno senza CRM Risk Mitigation Rischio di credito 50,6 51,2-0,7 DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 24 di 32

25 Tavola 5 - Operazioni di cartolarizzazione INFORMATIVA QUALITATIVA Sezione a i) Descrizione degli obiettivi dell intermediario relativamente all attività di cartolarizzazione; ii) ruoli svolti nel processo di cartolarizzazione per ciascuno di essi, l indicazione della misura del coinvolgimento dell intermediario; Sezione b Sintesi delle politiche contabili che l intermediario segue con riferimento all attività di cartolarizzazione, specificando: i) se le operazioni sono trattate come cessioni o come finanziamenti; ii) il riconoscimento dei ricavi da cessione; iii) le ipotesi di base per la valutazione delle esposizioni verso la cartolarizzazione; iv) il trattamento delle cartolarizzazioni sintetiche, se ciò non è già contemplato da altre norme contabili (ad esempio, sui derivati). Sezione c Denominazione delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito utilizzate per le cartolarizzazioni e le tipologie di esposizioni per le quali ciascuna agenzia è usata. Nel corso del mese di Luglio 2012, Iveco Finanziaria ha posto in essere un operazione di cartolarizzazione avente ad oggetto crediti derivanti da contratti di leasing finanziario e da contratti di finanziamento per l'acquisto di veicoli concessi dalla Società ai propri clienti. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 25 di 32

26 La Cartolarizzazione è stata realizzata in base alla disciplina della Legge n. 130 del 30 aprile 1999 (Legge 130). In linea con la struttura giuridico-finanziaria contemplata da tale normativa, la Società ha ceduto un portafoglio di Crediti alla società veicolo di cartolarizzazione FI Financing S.r.l. (la "SPV") la quale ha finanziato tale acquisto mediante l'emissione di titoli asset backed. La cessione del Portafoglio di Crediti alla SPV è stata effettuata dalla Società pro soluto ed in blocco, ai sensi degli articoli 1 e 4 della Legge 130. Il valore nominale complessivo del Portafoglio oggetto dell operazione è stato pari ad Euro 573 milioni ed il corrispettivo di cessione dei Crediti derivanti da ciascun contratto è stato calcolato con riferimento al relativo valore nominale e sulla base del capitale residuo ed i relativi interessi maturati. Inoltre, in relazione alla porzione del portafoglio da cartolarizzare riguardante i contratti di leasing, sono stati ceduti alla SPV, oltre ai crediti relativi ai canoni, anche i crediti per il prezzo di riscatto dei beni, nonché quelli derivanti dall'eventuale loro vendita. La Cartolarizzazione ha comportato l'emissione da parte della SPV di due classi di Titoli, di cui una senior e l'altra subordinata. I titoli della classe senior, all inizio del programma pari a 545 Eur/Mln (i "Titoli Senior") sono stati sottoscritti da un fondo per la cartolarizzazione costituito ai sensi della legge francese. Diversamente i Titoli della classe subordinata emessi dalla SPV (i "Titoli Junior") sono stati interamente sottoscritti dalla Società, per un valore pari a circa 28 Eur/Mln. I Titoli non sono stati quotati presso alcuna borsa valori, né sono dotati di rating. Nell ambito della Cartolarizzazione, la Società agisce in qualità di "servicer", ossia il soggetto incaricato della riscossione dei crediti ceduti ai sensi dell articolo 2, comma 3, paragrafo c) e dell articolo 2, commi 6 e 6-bis, della Legge 130. Il servicer è responsabile della gestione, amministrazione, incasso e recupero dei Crediti e deve altresì verificare che le operazioni siano conformi alla legge ed al prospetto informativo. Come prassi per le cartolarizzazioni, tutte le obbligazioni di pagamento assunte dalla SPV nell ambito dell operazione, ivi incluse quelle nei confronti dei portatori dei Titoli e della Società (ad eccezione delle obbligazioni di pagamento del corrispettivo del Portafoglio) sono ad esigibilità limitata (limited recourse). Per l effetto, la SPV è tenuta ad adempiere a tali obbligazioni soltanto nei limiti della liquidità che essa ha a sua DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 26 di 32

27 disposizione nell ambito della Cartolarizzazione (ossia gli incassi in relazione ai Crediti e le altre somme che vengono ad essa versate in base ai contratti dell operazione). Tali importi, sono distribuiti dalla SPV in base ad un ordine di priorità predeterminato ed accettato espressamente sia dai portatori dei Titoli (mediante la sua previsione nel regolamento dei Titoli) che dagli altri principali creditori della SPV, ivi inclusa la Società (attraverso la sottoscrizione della Convenzione tra i Creditori). Per quanto riguarda il trattamento contabile si precisa che l operazione non ha previsto la cancellazione in Bilancio di Iveco Finanziaria dei crediti cartolarizzati in quanto non sono risultati soddisfatti i requisiti per la derecognition previsti dallo IAS 39. INFORMATIVA QUANTITATIVA Sezione d Ammontare totale delle esposizioni in essere cartolarizzate dall intermediario e assoggettate alle disposizioni in materia di cartolarizzazioni (suddivise fra tradizionali e sintetiche), per tipologia di esposizione. CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE - DATI AL 31/12/2013 (Importi in /000) PORTAFOGLIO PER ATTIVITà DI LEASING PORTAFOGLIO PER ATTIVITà DI FINANZIAMENTO TOTALE OUTSTANDING Sezione e Per le esposizioni cartolarizzate dall intermediario e assoggettate alle disposizioni in materia di cartolarizzazioni, la ripartizione per tipologia di esposizione: i) dell importo delle esposizioni deteriorate e scadute e ii) delle perdite riconosciute nel periodo. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 27 di 32

28 DATI AL 31/12/2013 (Importi in /000) TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE PERFORMING DEFAULT PERDITE DEL PERIODO PORTAFOGLIO DI LEASING PORTAFOGLIO DI FINANZIAMENTO TOTALE OUTSTANDING Sezione f Ammontare aggregato delle posizioni inerenti a cartolarizzazione proprie o di terzi, ripartito per tipologia di esposizione. DATI AL 31/12/2013 (Importi in /000) TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI PORTAFOGLIO DI LEASING PORTAFOGLIO DI FINANZIAMENTO TOTALE OUTSTANDING Sezione g Ammontare aggregato delle posizioni inerenti a cartolarizzazione proprie o di terzi, ripartito in funzione di un numero significativo di fasce di ponderazione del rischio. Le posizioni alle quali è stata applicata una ponderazione del rischio del 1250% o che sono state dedotte vengono indicate separamente. Si specifica al riguardo che il portafoglio cartolarizzato è stato assoggettato alle medesime ponderazioni previste dalla metodologia standardizzata semplificata unitamente al portafoglio non cartolarizzato in quanto non essendosi verificato il trasferimento del rischio l operazione è stata riconsolidata in capo all Originator. Sezione h Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione effettuate nel periodo, compreso l ammontare delle esposizioni cartolarizzate (per tipoloogia) nonché i ricavi o le perdite da cessione, ripartiti per tipologia di esposizione. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 28 di 32

29 Si precisa che l operazione di cartolarizzazione avviata nel corso del 2012 è costituita da un unica cessione e non sono previsti ulteriori revolving. Tavola 6 - Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato INFORMATIVA QUALITATIVA Sezione a i) Natura del rischio di tasso di interesse; ii) ipotesi di fondo utilizzate nella misura e gestione del rischio, in particolare relative ai finanziamenti con opzione di rimborso anticipato e alla finamica dei depositi non vincolati; iii) frequenza di misurazione di questa tipologia di rischio. Il Rischio di Tasso è rappresentato dalle potenziali variazioni dei tassi di interesse sul portafoglio immobilizzato ed è riconducibile al differente profilo temporale del riprezzamento dell attivo sensibile e del passivo oneroso. La Banca d Italia indica per la misurazione del rischio di tasso di interesse delle attività e delle passività comprese nel portafoglio immobilizzato la metodologia semplificata. Tale metodologia richiede i seguenti passi: la classificazione delle attività fruttifere e delle passività onerose in fasce temporali in relazione al tempo mancante per il riprezzamento del capitale; la ponderazione delle esposizioni nette all interno di ciascuna fascia per i pertinenti coefficienti regolamentari; la somma delle esposizioni ponderate delle diverse fasce. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 29 di 32

30 L importo ottenuto viene inoltre rapportato al Patrimonio di vigilanza alla data di calcolo ottenendo così l indice di rischiosità la cui soglia di attenzione è fissata al 20%. Il rischio di tasso per Iveco Finanziaria è legato ad eventuali disomogeneità fra le caratteristiche finanziarie (tasso, durata) degli impieghi e della provvista. Iveco Finanziaria applica politiche di gestione del rischio di tasso coerenti con le linee guida adottate dal Gruppo CNH Industrial tramite specifica policy. Il contenimento del rischio di tasso è legato all adozione di una policy che prevede di strutturare le fonti di finanziamento con modalità che riproducono le caratteristiche finanziarie degli impieghi. Allo scopo il Comitato Tasso di Interesse (ALM Commitee), composto da esponenti di Iveco Finanziaria e di Head Quarter, si riunisce con frequenza mensile con il compito di analizzare le esposizioni e valutare la necessità di predisporre eventuali operazioni di copertura. INFORMATIVA QUANTITATIVA Sezione b Coerentemente con il metodo di misurazione del rischio di tasso di interesse, l aumento/diminuzione degli utili o del capitale economico (o di altri indicatori rilevanti) ripartito per principali valute nell ipotesi di uno shock dei tassi verso l alto o verso il basso. L esposizione misurata secondo i criteri indicati da Banca d Italia presenta a livello consuntivo e prospettico i dati di seguito riportati: DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 30 di 32

31 Rischio tasso di interesse - valori in euro Voci Valori Valore dell'esposizione Valore dell'esposizione Patrimonio di vigilanza Patrimonio di vigilanza Indice di rischiosità ,97% Indice di rischiosità ,83% Sulla base della valutazione quantitativa, sia il valore dell'esposizione (valore assoluto) sia l indice di rischiosità (valore relativo) al 2013 e 2014 mostrano come Iveco Finanziaria presenti un tendenziale equilibrio in termini di repricing delle attività e delle passività finanziarie mantenendo l indice di rischiosità nettamente al di sotto della soglia di attenzione fissata al 20%. Pertanto, sulla base delle risultanze delle misurazioni consuntive e prospettiche la Società non ritiene di prevedere specifico capitale interno. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 31 di 32

32 Tavola 7 - Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato Iveco Finanziaria non esercita attività di merchant banking, non vi sono di conseguenza informazioni qualitative e quantitative da esporre. DATA RIFERIMENTO INFORMAZIONI: 31 dicembre 2013 Pag. 32 di 32

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